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Messaggi - Jean

#796
Sulla strada c'era un giullare di nome Dario e un menestrello di nome Bob che cantavano Desolation Row aspettando Cindarella. Due cavalieri  dell'apocalisse emergevano invece dal fondo della strada, i loro nomi erano Duc in altum su un cavallo napoletano, e Giona appena sputato da una balena con l'Altamarea.

 

Caro Paul, la chiusa è eccezionale, complimenti. 
#797
Attualità / Re:Elezioni presidenziali USA 2016
13 Ottobre 2016, 21:59:12 PM
In tempi lontani gli anarchici affiggevano dei manifesti nell'imminenza di elezioni: un disegno raffigurava un uomo incatenato e sotto la scritta "Vota, scegli il colore delle tue catene".

Il tuo topic (senza ne avessi l'intenzione) introduce nel nostro luogo di soggiorno (l'Hotel Logos, come l'ho recentemente denominato) l'ombra cupa che si sta sempre più allungando sull'intera umanità.

Da una parte la signora dei democratici, autonominatasi l'ultima "cosa" tra il suo popolo e l'Apocalisse ed espressione di un apparato di potere finanziario-militare (e qualcos'altro) che ha realmente nelle mani le leve del potere. 

Dall'altra un miliardario che si rivolge come vien detto "alla pancia" dell'elettorato, abile nel far i suoi affari e altrettanto "sensibile alla bellezza" (eufemistica ironia) come il "first husband"  designato.

Non so i lettori ma personalmente seguo gli avvenimenti, quelli legati ai presunti problemi di salute della signora e tutto il resto... con un orecchio rivolto a quanto sta avvenendo in Siria (dove qualcuno afferma esser già in corso l'Apocalisse... almeno per quel popolo è certamente vero) e nella nostra Europa, con l'ultima presa di posizione di Hollande nei confronti di Putin... proprio un gesto distensivo...

Vien detto che nel caso vincesse Trump costui, pur incline a rispettare maggiormente la Russia (o almeno il suo arsenale nucleare), non potrebbe affrancarsi dai veri detentori del potere in USA.

Così il popolo americano si troverà a dover scegliere tra due personalità che per molti versi faranno rimpiangere il presidente uscente, pur se molti (almeno inizialmente) se ne rallegreranno.

Sceglieranno il dito che potrà premere il bottone rosso dell'attacco o della rappresaglia nucleare, perché siamo a questo punto.

Ci sono "viaggi" che procedono e tornano indietro, come quello delle lancette del Doomsday Clockche avanzano e retrocedono dall'orlo dell'abisso. 
Quanto accade ai nostri giorni probabilmente lo farà ritornare alle 22.58 (del 1953, attuale 22.57) a due minuti dall'olocausto nucleare... e forse ancor meno.

 

Siamo tutti sulla stessa barca, facciamo il (poco o nulla) possibile e teniamoci compagnia, per la restante parte del viaggio concessa ad ognuno. 
#798
Riflessioni sull'Arte / Re:libri
13 Ottobre 2016, 19:07:06 PM
Che bella coincidenza, Sari racconta la sua relazione epistolare e tu citi il romanzo di Grossman imperniato su un'analoga situazione...

... i fili della trama dell'universo a volte s'accavallano e risplendono per un attimo... magari su una pagina del libro visite dell'Hotel Logos...    


 
Che tu sia il mio coltello,
più non temo il cuor che crolla
se alfin smetto il mio fardello.
Poi l'amor sarà la colla.
#799
Presentazione nuovi iscritti / Re:ciao a tutti!
12 Ottobre 2016, 21:41:33 PM
Roberta, lo sai, non e' vero, non sei imbarazzata e almeno tu ti sei presentata.

Non ti voglio più come non vorresti essere, con te stessa e gli altri.

Lo so, non mi credi, non hai fiducia in me... Roberta ascoltami, ritorna ancor ti prego a scrivere, scrivere e scrivere come ben t'invita il buon Sari. 

Ognuno che condivide un po' del suo tempo non è davvero solo e con te qualcuno troverà che ogni istante era felicità. 

Ma io non capivo, non t'ho saputo amar come il buon Sari che m'ha preceduto nel saluto... Roberta, perdonami, ritorna ancor vicino a me con qualche tuo post da qualche parte in questo Hotel Logos, le tue esperienze non m'annoieranno affatto...


Grazie per il saluto del tuo cane... e per la frizzante freschezza della tua presentazione.



https://www.youtube.com/watch?v=KgThqnAo6zc
#800
Gelato zen


Sari entra dal gelataio...


"Strano, non c'è il solito commesso...  mmh... che tipo strano, con quel vestito che par un saio ed i capelli rasi... mi ricorda qualcuno... vediamo se ha il senso dell'umorismo...

... Garçon!  

Oui, monsieur...

Il gelato di Leopardi, grazie...

Il commesso con la paletta prende un gusto da una vaschetta, lo depone su una coppetta mostrandolo per qualche secondo a Sari e poi risvuota il contenuto nella vaschetta del frigo. 
Cambia gusto e... stessa scena... terminati i gusti singoli riparte con due, poi con tre...
Sari, dapprima divertito e poi perplesso lo osserva per una buona mezz'ora... alla fine decide di por fine al gioco, se è un gioco.

Garçon..!  Basta così, grazie... e arrivederci, anche se dubito di tornare...

Il cliente ha sempre ragione... purchè paghi...

Pagar cosa, scusi?

O bella, tutti i gelati che ha preso...

Io non ho preso un bel nulla...

Non ha preso l'intero, ma una parte sì...

Una parte immaginaria... ha un prezzo anche quella?

Mi permetto di farle osservare che non era del tutto immaginaria come dice... per compiacerla durante una mezz'ora ho spatolato gusti e riempito coppette... 
 
Sì, che poi ha svuotato..!

Infatti, m'avesse chiesto il gelato del Santo (Agostino) glielo avrei di certo servito...

E perché non mi ha servito quello di Leopardi?

Perché lei non mi ha indicato qual era... così, con metodo scientifico, mi son dato pena di tentar tutte le possibili – infinite – combinazioni di gusti e quantità...

... veramente pensavo capisse che scherzavo e poi, non mi ha lasciato il tempo di dir nulla, dopo un paio di secondi svuotava le coppette!

Se lei ama scherzare io preferisco far sul serio... comunque il tempo l'ha trovato alfine per dir basta, no?

Senta, non ne facciamo una questione filosofica, era uno scherzo innocente... qual è il prezzo, mi dica...

Oh, semplice, venga qui, al posto mio...

Beh, mi par ragionevole...

Ecco, adesso son io da questa parte, tocca a me comandare...

... scusi la curiosità... perché si porta appeso alla cintola quel nodoso bastone?

... per pagar il gelato se non mi vien servito... 
#801
Il gelataio (del Krshna bar) al termine del giorno fa (tristemente) i conti... un cliente entrò e dopo aver dato un'occhiata alle vaschette disse di non desiderare un gelato... beh, poteva almeno prendere un caffè, accidenti...

Ne entrò un altro e una volta servito, senza manco assaggiarlo, bofonchia sulla bontà del gelato... che tipo, era così sconsolato che non gli parve il caso di fargli pagar nulla...


Certo che se i (pochi...) clienti son tutti così... un pensiero apparso nella sua mente tuttavia  mitiga lo sconforto del gelataio... una cosa buona non ci piace quando non ne siamo all'altezza... chissà se qualcuno l'aveva già pensato prima di lui... poi si accorge che la vaschetta del gelato ai fichi si sta misteriosamente svuotando...
#803
JOHA E LA MORTE

Un ragazzo piangeva ed urlava davanti alla bara del padre: "Padre! Ti stanno portando in un posto dove niente copre il pavimento. Non vi è luce, né cibo; né porta, né vicini che aiutino...".
Joha , allarmato dal fatto che la descrizione sembrava calzare a pennello, si rivolse al proprio padre: "Rispettabile Genitore, per Allah, lo stanno portando a casa nostra!".  
    
 
 
 Era una casa molto carina 
Senza soffitto senza cucina 
Non si poteva entrarci dentro 
Perchè non c'era il pavimento 
Non si poteva andare a letto 
in quella casa non c'era il tetto 
Non si poteva fare la pipì 
Perchè non c'era vasino lì

Ma era bella, bella davvero 
In via dei matti numero zero 
Ma era bella, bella davvero 
In via dei matti numero zero 

 
https://www.youtube.com/watch?v=GF-OVrnw_co
 
#804
Un uomo di novant'anni va dal medico e dice:"Dottore, la mia mogliettina diciottenne aspetta un bambino". Il dottore replica:"Lasci che le racconti una storia. Un uomo va a caccia, ma invece del fucile si porta dietro per sbaglio l'ombrello. All'improvviso, viene attaccato da un orso. Imbraccia l'ombrello, spara e lo uccide". L'uomo dice:" Impossibile. Dev'essere stato qualcun altro a sparare all'orso". Il dottore risponde:" E' proprio quello che volevo dire!".

... e per analogia, mi vuol dire che mia moglie...

Beh, volevo invitarla a considerare la faccenda...

Dottore, l'avevo già considerata... ma mi ha interrotto con la sua storiella...

Ah... nel qual caso mi scusi... cos'altro voleva dirmi?

Che non m'importa chi sia il cacciatore... m'importa di me, per quel che mi resta da vivere...

Mi scusi, non capisco...

Ho vissuto così a lungo (lo auguro anche a lei) da capire che voler andare sempre in profondità, sviscerare i problemi, arrovellarsi con le cause ecc. ... non son più attività che mi interessano... 
 
... punti di vista, priorità... cosa le interessa allora?

... ovvio, se son venuto da lei...

Continuo a non comprendere...

Vorrei sapere se son malato, magari di testa, ad accettare quello che mi succede, dopo essermi sposato... ben lo so, solo per interesse...

Lo dice lei, interesse... ma riguardo a problemi fisici o di "testa" non ne ravviso di particolarmente seri in lei, considerata l'età.

Già, bisogna sempre considerare l'età, vero?

Vero, se lei è contento così è affar suo...

Lei non sarebbe contento di vedere ogni giorno il sorriso di una giovane?

... se lo facesse per calcolo no davvero...

E dica, preferirebbe non saperlo?

No anche in questo caso... è sempre preferibile conoscere la verità.

... lei è sposato, dottore?

Certo... perché?

... presumo che non abbia dubbi...

Si figuri, ancora no, di sicuro!

... neanch'io... infatti so la verità... lei davvero la sa?


  
« Lo sforzo di capire l'universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po' della dignità di una tragedia. » (Steven Weinberg)

A noi la scelta   





Cordialmente

Jean

 
#805
Tematiche Filosofiche / Re:La nave di Teseo
07 Ottobre 2016, 20:47:36 PM
Koancosa è colui che vorrebbe poter essere?  

Sì, cosa è colui che vorrebbe poter essere.

 http://blog.libero.it/CloniDiMarte/11085102.html



Jean Cordialmente
#806
Cari amici,

trovandomi in questo momento in viaggio (... un viaggio convenzionale, in treno) passo un po' il tempo leggendo la nostra rivista e per stare in argomento (viaggi) ho sfogliato i tropici, pardon, topic... pardon, discussioni (sgiombo ha ragione, troppi inglesismi...) che ne trattano. 
Cosi' eccomi qui a legger di codesti viaggi dei quali non ho capito dove acquistar il biglietto, che un po' di curiosita' m'e' venuta e mi auguro che se ne continui a parlare. Beh, se non son viaggi non convenzionali questi di cui trattate... 
Mi sono altresi' domandato se la loro collocazione piu' appropriata non fosse proprio nel tropico dei viaggi che testualmente recita: uno sguardo non convenzionale... ma effettivamente la designazione "percorsi ed esperienze" di questo forse e' maggiormente esaustiva. 
Certo che in un modo o nell'altro cio' che accade all'uomo e' proprio strano... e se non lo e' possiamo sempre farlo noi, famolo strano, appunto...

Niente di serio, d'altronde e' il 7 ottobre...



cordialmente

Jean
#807
Riflessioni sull'Arte / Re:Poesie modificate...
07 Ottobre 2016, 12:23:05 PM
Attorcigliavi i capelli con le dita
e ricordo al toccarli la paura
del tuo rifiuto alla mia sortita.
Poi furon stelle nella notte scura.


(... molto modificata, la riconoscete?)



cordialmente
Jean
#808
Tempo addietro un amico (di professione attore teatrale, uno che il nessuno e centomila è un po' il suo pane) riferendosi alle frequentazioni con dei filosofi, mi riportava l'impressione di persone eccellenti nell'astrazione e un po' distanti dal piano pratico, (in verità l'osservazione era ben più marcata). 

Beh, non certo un'osservazione originale, un po' un luogo comune... forse l'avrebbe pensata diversamente se si fosse imbattuto in filosofi (o amanti della filosofia) qual il nostro amico sgiombo e altri che frequentano il nostro forum.

Partecipando (pur se poco) ai dibattiti in questa sezione mi sento un po' chiamato in causa dalla mia coscienza che conserva il ricordo di quella conversazione e oggi, con questa discussione, ho finalmente trovato un modo per saggiare la stoffa dei nostri abiti (mentali/emotivi), sempre che vogliate partecipare rispondendo alla domanda diretta che incontrerete al termine delle necessarie premesse.

La prima riguarda il titolo, che esplicitamente si rifà a quello della pregevole discussione (per partecipazione e contenuti) avviata dall'amico Sariputra. 
Questa potremmo considerarla una piccola appendice o ancor meglio la parte pratica (... di laboratorio) delle lezioni teoriche colà dispensate, nelle quali si sono sviscerati molti temi, due in particolare quelli che mi interessano: identità e appartenenza.  

La seconda premessa è un antefatto, dal quale nasce la domanda che vi porrò.
 

Antefatto
 
Mio nonno ad un'età purtroppo non troppo avanzata dovette subire (causa morbo di Buerger, essendo stato un forte fumatore) l'amputazione di una gamba che pur operata non fu possibile salvargli dalla cancrena. 

Dopo l'amputazione le sue condizioni non si risollevarono, anzi... considerato l'inevitabile, imminente destino, gli fu permesso il suo veleno preferito.

Ai familiari (ero presente anch'io) chiesero le disposizioni riguardo l'arto amputato, lasciare che se ne occupasse l'ospedale oppure conservarlo... in attesa...

Dovrei forse riferirvi le condizioni mentali di mio nonno e altri esaurienti particolari e in ultima riferirvi la decisione presa, ma qui non si parla della gamba di mio nonno che è solo il pretesto per parlar della vostra, nel caso capitasse a voi, per voi, decidere.

Tutti più o meno siamo capaci di valutare con il necessario distacco le questioni che riguardano gli altri, e lo facciamo così bene che a volte par ne capiamo più noi dell'interessato, tanto che la nave di Teseo sembra più nostra, appartenere più a noi che al proprietario. 

Per quello, nel titolo uso l'espressione "la nave del filosofo"; (in un certo senso) avete preso possesso della nave parlandone, discutendone. 

Condividendo così un po' della vita del suo capitano, Teseo... che si è ammalato e dovendogli tagliar la gamba vi domanda, al posto suo, cosa fareste dell'arto amputato?

Vi ricordo che è (una lezione di) filosofia pratica, di laboratorio come dicevo (mi scuso per l'involontario umorismo macabro).

Grazie per le risposte.


 
Cordialmente


Jean
#809
Grazie Andrea per essere intervenuto (ricavandone i meritati elogi dall'amico sgiombo).
 

Nel merito:

... un universo chiuso in cui tutto esiste solo al suo interno...

Vediamo un'altra possibilità, un universo bidimensionale (vedi flatlandia) seppur potrebbe essere chiuso nelle due dimensioni, rimarrebbe aperto rispetto a quella tridimensionale (o ancor più). 

Un osservatore del nostro mondo vede il foglio bidimensionale, ma uno che appartenga al foglio non può vedere l'osservatore com'è nella sua realtà tridimensionale (o ancor più); solo una "sequenza di fenomeni" potrebbe indicare la compenetrazione di quello a più dimensioni in quello a meno.

Ipoteticamente, una "fotografia" presa dal livello tridimensionale si risolve nell'attraversare le due dimensioni (e spessore zero... in pratica) istantaneamente. 

Nessun problema nell'archiviazione, la "fotografia" bidimensionale può venire digitalizzata e un archivio elettromagnetico richiede uno spazio infinitesimo rispetto ad uno cartaceo.

Naturalmente noi esistiamo in un universo con tre dimensioni spaziali più il tempo (opinione prevalente) e riesce difficile figurarsi come possiamo apparire ad un universo ad ancor maggior numero di dimensioni. 

In più, come evidenziavo nel topic al di là dell'aldilà, un universo che ancora non conosciamo. 
La nostra incapacità (umana) d'astrazione tuttavia non è totale, ad esempio i matematici "vedono" le dimensioni superiori attraverso delle equazioni/formule (e i computer ci vanno a nozze...).

Così il "sistema che ne simulasse l'evoluzione" potrebbe essere una dimensione superiore che interagisca con la nostra. 
Non conosciamo neppure i limiti del nostro universo per ipotizzare qualcosa rispetto a quelli di uno superiore, ma a logica...

All'aumento della conoscenza su "dove ci troviamo"

(non c'è dubbio che sia una delle direzioni prevalenti della scienza, vedi: Il Nobel per la Fisica 2016 agli studi sulle transizioni di fase topologiche della materia)

quello che un tempo era fatalità e destino man mano è divenuto sempre più possibilità e probabilità, con ciò avvalorando la tua considerazione che:

"Visto che non possiamo conoscere tutto per calcolare in modo preciso, potremmo usare la teoria delle probabilità per prevedere almeno in modo approssimativo"
 
 che mi pare si associ bene alla seguente:

Murray Gell-Mann, lo scopritore dei quark nel 1964 (Premio Nobel 1969), in The Quark and the Jaguar sul fondamentale probabilismo della materia elementare dichiara:



« L'universo è «quantomeccanico»; ciò significa che, quand'anche conoscessimo il suo stato iniziale e le leggi fondamentali della materia, potremmo calcolare solo una serie di probabilità per le sue possibili storie.. »
 
... ma non sono in grado di dire se la tua sia o meno rispondente al pensiero di Laplace.


Sulla precedente considerazione:

"La cosa interessante, è che le previsioni probabilistiche ottenibili da comuni mortali all'interno dell'universo sarebbero simili a quelle ottenibili da un ipotetico operatore all'esterno del sistema che simula l'universo."

... per quanto detto non posso concordare, dall'interno si può interpretare/prevedere il sistema solo per via probabilistica, mentre da un livello superiore suppongo vi siano "certezze".

Quelle che non ho e non ha nessuno, siamo tutti qui per scambiarci il tanto o poco che conosciamo, augurandoci che chi ci legga possa in qualche modo trovarlo utile (almeno come passatempo) e magari interagisca a sua volta, a maggior gloria e frequentazione di questo bel luogo che ci ospita.  
 


Cordialmente

Jean
#810
Tematiche Filosofiche / Re:La nave di Teseo
04 Ottobre 2016, 21:41:15 PM
A seguito di un evento spariscono i documenti che comprovano la proprietà della nave, assieme alle persone che potrebbero testimoniarlo. 
Così quella nave, ancorata alla fonda in un porto non è più riconducibile a nessuno e col tempo marcisce e si disintegra.

Prima era possibile  anche conoscerne la storia: il mastro d'ascia, il cantiere, i materiali, le maestranze impiegate... e poi il varo, i viaggi, le avventure di ogni genere...

Le migliaia di persone che l'han vista in mare o ancorata, chi vi sia salito... ognuna di loro ne ha tratto un'impressione diversa, pur essendo "la stessa" è come avesse, appunto, differenti identità. 
Dipende da chi guarda, dal valore, peso, importanza che conferisce a certi aspetti rispetto agli altri.


Anche Teseo smarrisce i documenti... e ancor peggio, la memoria... per chi l'abbia conosciuto, analogamente alla nave, Teseo è questo o quello... per sé stesso (forse) non è più nessuno.

Questa è la storia di un romanzo impareggiabile: "Uno, nessuno, centomila" di Pirandello, dove si ritrovano tutti i dubbi, i differenti punti di vista ecc. espressi dai partecipanti alla discussione.

Tutti noi siamo stati e diventeremo nessuno, siamo conosciuti e ci conosciamo in centomila modi diversi, analogamente a tutte le cose di questo universo.
 


Cordialmente

Jean