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Messaggi - InVerno

#796
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
23 Aprile 2024, 14:49:06 PM
Io penso che gli americani siano stati abbastanza chiari nei termini con l'Ucraina in quanto sono sempre stati scettici riguardo a scenari di "reconquista" ma sono sempre coerente rimasti su un "difesa+vediamo che succede". Chi pensa che l'America abbia investito molto in questa guerra dovrebbe vedere Israele,gli ucraini hanno gli scarti di quello che c'è a Tel Aviv. Perciò l'idea che gli americani si siano rincoglioniti in Ucraina fa piacere a chi crede che Putin "stia per vincere". ma in realtà gli americani hanno fornito materiale molto difensivo e scaglionando ogni chilometro di escalation missilistica, se poi gli Ucraini riuscivano a farci di più di quel che si aspettavano bene, altrimenti pace. Io l'ho sempre intesa così, anche con quelli che nel 2022 mi avvvertivano "ma non lo sai che a un certo punto l'america li molla?" Certo che il sostegno militare è legato all'andamento della campagna militare, e non mi sembra che gli americani si siano mai offerti di offrire più della difesa, salvo che per un breve periodo a seguito di una controffensiva di grande successo, come era ragionevole aspettarsi. Il dilazionamento e l'attesa invece sono materia di debolezza di Biden, che non può essere criticato perchè l'alternativa sappiamo chi è, ma se ci fosse stato Obama sarebbe stata un altra cosa.
#797
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
23 Aprile 2024, 14:26:11 PM
Citazione di: iano il 22 Aprile 2024, 23:32:12 PMIn effetti la confusione dei linguaggi divide gli animali, creando nuove specie, ma noi siamo gli unici che, consapevoli di ciò, possiamo continuare ad abitare insieme la torre di babele, nutrendoci di diversità.
Ma noi siamo gli unici che possiamo utilizzare le specie, e farle riprodurre con altre caratteristiche che abbiamo sempre individuato, come le specie stesse, attraverso il linguaggio, dividendoli dalle altre, fatto anche con i vegetali, e anche con i nostri partner. L'abilità di dividere concettualmente le specie e di organizzare la riproduzione produce la domesticazione delle piante e degli animali, e perciò la civiltà. L'affilatura del coltello semantico spezzetta la realtà, per che poi arrivi un nuovo cuoco che la rifaccia a "sua immagine e somiglianza". Dal punto di vista strettamente evoluzionistico, mi pare infatti (ma è farina del mio sacco da prendere con le pinze) che il maggior vantaggio competitivo-cognitivo risieda nella capacità di alterare geneticamente il contesto che ci circonda e ad uscire perciò gradualmente dal giardino dell'Eden dove tutto era a noi strutturalmente alieno al giardino attuale, dove ogni organismo vivente è stato alterato geneticamente dalla presenza umana (antropocene) e molti di essi sono stati alterati consciamente attraverso considerazioni linguistiche come "questo è un cane bello e questo è un cane buono" che nascondevano in realtà una progettualità più profonda.
#798
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Geopolitica 2024
21 Aprile 2024, 11:11:46 AM
Citazione di: Ipazia il 20 Aprile 2024, 17:51:01 PMLa sperimentazione criminale mRna è passata solo nell'impero del Bene. Intrugli scadenti (non immunizzano e non prevengono nemmeno la morte, anzi talvolta la causano), confermatisi pericolosi.

Almeno questo obbrobrio, cinesi e russi - decisori e popolazione - se lo sono risparmiato.
Per esserselo "risparmiato" avrebbero dovuto averlo e poi non usarlo, a me risulta che non lo avevano proprio...I russi stessi non si fidavano dei vaccini russi, la fiducia nella campagna vaccinale e l'adesione è stata tremendamente scarsa finchè non non sono state intraprese misure di coercizione serie, ed è rimasta molto bassa anche dopo. Prima della guerra (e anche dopo ma non lo dite) il popolo russo era estremamente diffidente di qualsiasi cosa venisse dal loro governo. Infatti, c'è una discreta fetta di sciocchezze che è penetrata dall'infosfera russa a qua, principalmente da RussiaToday ma non solo, le teorie originali erano di bloggher russi che parlavano dei vaccini russi, qui sono state tradotte con cose nostre, tanto per il complottista medio il motto è "tutto fa brodo". Specialmente con la Russia c'è stato questo scambio di complotti sui danni collaterali, siamo in grado di tracciarlo, Ipazia. I cinesi invece erano più preoccupati che il covid fosse un pretesto per dare più potere a XI, (così è stato tralaltro) ed i loro complotti erano di variante orwelliana. E qui in Italia qualcuno ripeteva le stesse cose, in un contesto completamente diverso, c'era infatti chi aveva sta geniale teoria (finita del novero delle produzioni più ridicole dell'intelletto umano) che il green pass sarebbe stato il primo passo verso un totalitarismo orwelliano... quasi come se fossimo in Cina, lì dove il governo ha, come appunto dicevi giusto, premuto più forte sulla popolazione ed i loro diritti....
#799
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Geopolitica 2024
20 Aprile 2024, 17:33:45 PM
Citazione di: Ipazia il 20 Aprile 2024, 17:08:23 PMLa questione non è chi abbia gestito meglio la covidemia, ma chi abbia più spinto per la riduzione a cavie coatte di profitti biotec la popolazione.
I cinesi, l'alternativa all'occidente, i comunisti, i rossi, gli orientali, i gemelli diversi,  inchiodavano le persiane e chiudevano con grate di ferro le porte per fare i lockdown, i vaccini si sono dimostrati altrettanto sperimentali ma scadenti, e venivano somministrati incaprettando le persone fuori di casa con veri e propri rapimenti sui furgoncini, ci sono video che sembrano presi da una puntata di BennyHill. Quindi a spingere di più sono stati i cinesi, risposta data, tutti felici, anche anche sta volta i comunisti hanno fatto peggio nei diritti degli ultimi, un altra medaglia, incarta e porta a casa. Ci sono inoltre forti sospetti che oltre che spingere sullo sperimentazione delle cure, stessero "spingendo" per sperimentare sul virus stesso, sto famoso pangolino untore non si è ancora trovato.
#800
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Geopolitica 2024
20 Aprile 2024, 10:28:39 AM
La questione covid è morta, è inutile che la covate come un uovo nella speranza che esca il pulcino, state covando un uovo di plastica da cui non  uscirà un bel niente. Sembrava la gallina delle uova d'oro che avrebbe scoperchiato tutto il lercio, il malaffare, il profitto, il compromesso,  la technè il capitale l'alienazione e tutti gli altri; invece niente si va avanti più o meno come prima. Succede, si sbaglia, non siete stati ostracizzati con un coccio di vaso siete ancora nella polis, fate coming out, molti della Brexit ce l'hanno fatta: dire "ho sbagliato" non è così difficile.
#801
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
19 Aprile 2024, 09:46:31 AM
Citazione di: daniele22 il 18 Aprile 2024, 09:41:59 AM
Giusto, ma per il noto teorema di viator secondo il quale almeno per ciò che attiene ai massimi sistemi nessuno nel forum ha mai cambiato la propria idea, viene il dubbio che i nostri dialoghi risultino essere in realtà dei monologhi; ovvero l'efficacia della propria comunicazione risulta sempre nulla. Mi chiedo infatti e inoltre, evocando Ivo Nardi, per quale motivo si possano dare infinite interpretazioni a un riflesso confuso nell'acqua quando l'immagine che dà origine a quel riflesso è soltanto una (almeno in teoria).
In tal senso, monologo vs dialogo, Phil, rispondendo a inVerno, a un dato punto dice:
"... tuttavia quando parlo con il fornaio probabilmente è dialogo ..." e prosegue con "... direi che il linguaggio è la tecnica delle parole
Ti ho raccontato che appena ho sentito l'idea di Chomsky l'ho rigettata ma nel tempo l'ho accettata, proprio per raccontare che a mio avviso nella maggior parte dei casi le persone non cambiano idea durante una discussione o leggendo il monologo di un altro, ma il materiale che accumulano nel tempo li induce a cambiare idea internamente. A me sembra una perdita di tempo cercare di cambiare idee ad una persona, perchè avverrà solo in un secondo tempo in un processo a cui non parteciperò attivamente. Che apre le porte al discorso maieutico, alla semina a spaglio del terreno semantico, nella speranza che tra le tante erbacce nasca qualcosa di buono, a cui si può solo fare da levatrici. A meno che la dimensione o la forma delle "mazze" non sia così dispari o impari da rendere il confronto triviale; ovviamente si cambia idea di fronte a chiari squilibri di preparazione, come però è difficile stabilire convincentemente dove il linguaggio è più libero di associazione, come in filosofia. Un conto è preparare un testo per essere presentabile e leggibile, un conto è "ingegnerizzarlo" per convincere l'altro di qualcosa, mi sembra che lo sforzo per fare la seconda operazione sia inutile, ma deriva dalla convinzione che il linguaggio sia una espressione di "potenza intellettuale" con cui sottomettere l'altro, cosa che è e può essere, ma non deve.
#802
La giustificazione di Canfora, tralaltro condita delle incoerenze sottolineate da Eutidemo, mi pare costruita post hoc con i pezzi dell'infinito armamentario dell'intellettuale che ha una citazione dotta per ogni parola che usa. Quando dico "infinito armamentario" mi riferisco all'infinito di Leopardi. A me pare di comune buon senso parlare sapendo cosa può dedurre l'interlocutore dalle informazione offerte, e non mi sembra che il discorso originale presenti alcun riferimento a Tocqueville o Lucrezio, perciò non capisco come Canfora si sarebbe potuto aspettare una simile deduzione dal proprio interlocutore. Era un insulto ed era meglio difenderlo per quello che era, anche Canfora insulta, considerando come parla degli ucraini dice anche sciocchezze, succede.
#803
Citazione di: bobmax il 18 Aprile 2024, 08:22:30 AM@Jacopus @InVerno

Non è in discussione la libertà dell'individuo nelle possibili scelte su se stesso.
Sia sul proprio corpo sia sulla propria psiche uno deve poter fare come vuole.
L'unica condizione è che le sue scelte non rechino danno ad altri.

Semmai deciderò di porre fine alla mia vita, ne avrò senz'altro diritto. Ma dovrò farlo col maggior garbo possibile verso la comunità, evitando ogni inutile disturbo.

Quindi non è una questione di diritti.
Il problema è ben altro.
Ed è il plauso acritico.

Quale critica manca?
La percezione del tragico!

Siamo di fronte a situazioni tragiche, dove, dati per scontati i diritti di ognuno, non vi è nessuna autentica definitiva soluzione.
La tragedia è proprio nella impossibilità di un effettivo superamento.

E allora, di fronte alla tragedia, non vi e nulla da applaudire!
Si è arrivati al punto di applaudire ai funerali...

Il silenzio fa paura.

Ma la compassione richiede un passo indietro. E invece, applaudendo, ne facciamo uno avanti: nichilismo.
Certo che è una questione di diritti, surrettiziamente viene implicato che ci sia un danno ad altri, spesso di natura "morale" o "sociale", ma molto più spesso indefinita e retorica, e che la diffusione di tali pratiche segnali un malessere sociale o lo rinforzi, perciò si suggerisce che suddette pratiche dovrebbero essere sanzionate. Tu lo chiami "nichilismo" altri lo chiamano altro. Violando l'essenzialità (?) dei caratteri maschili si finirebbe in terra di nessuno dove niente può essere conquistato, un miraggio palliativo, secondo chi non vive la condizione stessa, mai secondo chi la vive.


Il capo del dipartimento psichiatrico di Harvard, lobbysta cattolico americano, nel 1979 disse di opporsi ai trattamenti di reassignazione di genere perchè "erano contenti di ciò che avevano fatto e solo pochi se ne pentirono. Ma sotto ogni altro aspetto la loro condizione psicologica era poco cambiata. Avevano più o meno gli stessi problemi di prima con le relazioni, il lavoro e le emozioni."

La reassignazione di genere non è pensata per risolvere le relazioni, il lavoro o le emozioni, neanche per trovare il nirvana ,
ma se chi la fa non se ne è pentito, nella maggior parte dei casi, già nel 1979 dove la chirurgia era di molto peggiore, significa che a loro importa, perciò l'unico nichilista è chi non riconosce i valori degli altri, che invece se ne abbisognano per fare scelte esistenziali riguardo al proprio corpo.
#804
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 21:59:52 PMProbabilmente non è stato davvero letto ciò che ho scritto. Almeno così spero.
Perché quello che sottolineavo non riguardava certo la scelta individuale, che è senz'altro legittima ricerca di un conforto.

Mi riferivo invece all'idea di una libertà che permettesse davvero il raggiungimento della felicità.
Attraverso soluzioni tecniche.

La reazione, scomposta e incongruente con ciò che ho scritto, conferma le mie osservazioni riguardo agli applausi rivolti a quello che resta un dramma esistenziale.
Non c'è niente di male interpretato, io ho chiesto l'origine di quel "davvero" che ti arroghi di sapere rispetto a chi soffre in prima persona di determinate condizioni, o altrimenti la ragione per cui soluzioni tecniche siano da escludere a priori come sembri implicitamente supporre. Come sai quali sono i veri passi per risolvere la disforia di genere e non i palliativi? Da che esperienze o letture ti consideri capace di consigliare una persona in tale stato psicologico?
#805
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
La "conquista di libertà" c'è stata, è oggettivo, la libertà di cucire tessuti estranei che abbiamo imparato "riparando" i
feriti delle guerre mondiali, è una tecnica che viene usata anche dopo gli incidenti gravi, e riconosciamo ai feriti di un incidente che è importante per l'idea che hanno di sè ricostruire il loro corpo secondo ciò che socialmente rappresenta il loro genere. Le possibilità sono aumentate, così come è diminuito lo stigma sociale, perciò non vedo perchè sia inappropriato parlare di conquista di libertà. Per un uomo nel deserto anche un bicchiere d'acqua che a te sembra un palliativo può essere un miraggio, perchè questa chirurgia plastica ti sconfifera tanto? Il percorso di ognuno è fatto trangugiando palliativi, altrimenti non sarebbe un percorso, saresti già arrivato. Tu niente palliativi? Bravo, santo subito, gli altri hanno qualche difficoltà in più, che vuoi fare?
#806
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 14:34:10 PMNon esiste l'ideologia gender come non esiste l'acqua bagnata, o la luce luminosa, o il quadrato spigoloso: tutti i generi sono intrinsecamente ideologici, e dunque il termine, (ideologia+gender) se pure esistesse e fosse universalmente accattato, sarebbe comunque ridondante.

Comunque la metti, la questione, resta da stabilire, invece, quale sia l'acqua non bagnata, la luce non luminosa, il genere non ideologico e il quadrato non spigoloso.

Questo perche' da una descrizione, non deriva una prescrizione.

Dall'avere il pisellino, non deriva come io, che ne sono l'umano portatore, lo debba usare. Posso usarlo per fare tanti figli nel sacro vincolo del matrimonio, oppure tagliarmelo, se cosi' mi piace.

Le varie possibilita' in merito, sono e restano, tutte ideologiche, tutte ideologie.

Anche che l'umanita' meriti di continuarsi verso, e per, un indefinito futuro, questa e' gia' una ideologia. Gia' avversata a suo tempo dagli antichi cristiani catari e gnostici. Prima che i cristiani bravi, quelli non gnostici, li sterminassero tutti.


Sono conscio di cosa si intenda per "ideologia gender" e non suggerivo venisse adottato ormai che il termine è stato masturbato, ma prima che diventasse tale, non ci vedo niente di male nel riconoscere che c'è una logica complessiva dietro, anzichè una teoria stralunata apparsa come un organismo alieno, o trasmessa dai "poteri forti". Lo stigma che accompagna l'avere un ideologia, sia mai che il pensatore liberomedio ne abbia una, tutti apparentemente capaci di analizzare ogni singola informazione senza alcun tipo di euristica, va a braccetto con chi sostiene che non ci sono più grandi narrative, per forza, ci vergognamo di riconoscerle come tali o di aderirvi, secondo teorie di critica letteraria francese. Vabbè, a me piaceva "plastica", elogio alla plasticitità della plastica. Deconstrurre qualcosa non significa che viene poi a mancare l'oggetto della decostruzione, il sesso biologico rimane ed è una distinzione oggetto di dibattito, sopratutto in ambito sportivo dove uomini e donne non sono per niente eguali.
#807
Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:01:47 PMIl punto però è anche questo: non ci sarebbe niente di male in una cultura non sottomessa alla natura, ma a volte la si volge contro la natura e anche sotto l'apparenza dei diritti umani. Certo in questo la cultura trova la propria morte; ma nel frattempo la natura viene offesa; e questo nella pratica significa anche adolescenti impediti nella maturazione sessuale, adulti privati dei veri organi sessuali... Tanto per restare all'esempio fatto.
La scoperta che l'uomo è essere votato più alla cultura è relativa; nella comparazione con gli animali non razionali, si direbbe che il nostro istinto è debole; ma considerando semplicemente noi stessi, si può dire che il nostro istinto è quello che è. Quindi l'idea di natura è necessaria quanto quella di cultura. Capito questo, si potrà affrontare il discorso sui rapporti tra natura e cultura. Non c'è dubbio che in noi umani l'istinto è meno importante che negli altri animali; ma resta istinto. Sicché l'orrore istintivo suscitato dalle manipolazioni e sottrazioni commesse contro la piena sessualità, non è arretratezza né mancanza di cultura... Come non lo è neppure il notare che un reggipetto è inutile per un maschio, e che la libertà culturale non rende un abito inappropriato appropriato. Chi ci gioca ci gioca, ma non bisognava poi scherzare anche con le carte d'identità.
(Ho risposto così pure ad altri messaggi, indirettamente.)

Mauro Pastore
La logica della regola d'oro, anche cristiana, sia in forma positiva che negativa, implica la domanda "a te che te ne importa?". Fintanto che non sei capace di dimostrare danneggiamenti a terzi (e ripeto ci sono criticismi legati specificatamente alle pratiche chirurgiche, come l'età di accesso, l'irreversibilità di alcuni processi, e il significato di consenso riguardo ad un processo che può durare anni) le nozioni riguardo alla supposta "natura" lasciano il tempo che trovano. Posto il fatto che la novità del secolo sono le pratiche chirurgiche, per il resto è un fenomeno diffuso sin dall'antichità in decine di maniere diverse disponibili al tempo, l'idea che si tratti di un fenomeno "innaturale" lascia comunque l'onere della prova a chi vorrà confrontarsi con le migliaia di evidenze che invece lo definiscono come un fenomeno transculturale e astorico. Con dispiacere ho visto che non hanno accettato l'appellativo di "ideologia" (gender), io fossi stato in loro lo avrei abbracciato, certo che è un ideologia e non c'è niente di male, c'è di male che chi prova a contrastarne non ne ha realmente una, semplice corre col secchio a tappare con la pece le falle generate da battaglie di retroguardia. Rivendico altresì che la narrazione intorno alla loro conquista dei diritti è una grande narrazione, non è un mio pallino personale nè la ritengo così fondamentale come altri, ma rimane una narrazione macro e di successo. Un successo che potrebbe essere presto aleatorio, d'altro canto come ben noto le prime cliniche per la transizione di genere vennero aperte nella Germania di Weimar, parola chiave del nazismo "degenerazione", ovvero essersi allontanati dal percorso di "natura".
#808
L'idea alla base dei movimenti per i diritti delle persone sessualmente divergenti non è di contrapporre la natura alla nurtura ma che esse siano sovrapposte, il sesso come layer biologico ed il genere come costrutto sociale, talvolta in armonia talvolta no. Si tratta di operazioni di cambio di genere, dove le persone hanno accesso alla possibilità di alterare elementi di ciò che socialmente costituisce l'idea di un uomo e di una donna, non di cambiare biologicamente sesso. Il fatto che ci sia una minoranza di estremisti (tralaltro in Italia sono rari) che sostengono cose buffe è uno sporco piacere delle pubblicazioni di destra che ogni tanto si divertono a mettere in prima pagina l'asino di turno per raccontare versioni iperboliche di concetti innocui. I criticismi seri a queste cose sono tutte "piccole cose per piccole narrative" quindi volano troppo basso per chi dovrebbe fare opposizione, che preferisce anatemi e retorica.
#809
Le grandi narrazioni antiche mi pare che intendano che l integrità del corpo e della psiche è andata persa in un qualche "evento" prediluviano, perciò gli uomini vagano per ritrovare quella integrità, anche facendo passi intermedi che taluni considerano stupidi o sbagliati(solitamente non i diretti interessati). La narrativa sui diritti delle minoranza sessuali in realtà mi sembra meriti l'appellativo di "grande" visto che ha investito metà del globo instaurando concetti e alterando profondamente i significati. È la ritrosia ad accettarla che spesso sembra "piccola narrativa" basata su paure arcaiche e rappresentazioni fallaci, tanto, troppo Dio sprecato a parlare delle mutande degli altri.
#810
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
12 Aprile 2024, 19:25:31 PM
Ironia della sorte ho rotto un paio di tasti della tastiera, perciò dovrò continuare monologicamente, stando che odio scrivere dal telefono. Brevemente: è facile fare confusione tra lo sviluppo della lingua nell' individuo e lo sviluppo del linguaggio nell'umano, ci sono delle sovrapposizioni e sovente sono termini di ragionamenti metaforici, tuttavia lo sviluppo del linguaggio non puo essere contenuto nell esperienza individuale. Si tratta poi di gerarchie non di un aut-aut. L'occhio delle prede si è evoluto lateralmente al cranio per permettere una maggior visione periferica, questo non significa che gli erbivori non vedono davanti al naso, ma che somo ottimizzati per la fuga non la rincorsa. Se l'italiano, come si paventava, perdesse il congiuntivo , non cambierebbe la capacità di formulare ipotesi nel proprio monologo interiore, ma nella forma dialogica spunterebbe lessicalmente un condizionale di secondo grado. Sicuramente meglio di me vi può rispondere Chomsky che sostiene la stessa cosa, che io stesso rigettai quando la sentii la prima volta "dialogicamente" ma che nel tempo ho assimilato e fatto mia "monologicamente".