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Messaggi - Ipazia

#7951
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
23 Novembre 2018, 12:08:33 PM
Rispetto alle dispute religiose trovo illuminante questa pagina di F.Nietzsche tratta da Ecce Homo (neretto mio):


Perché sono così accorto

1.

- Perché ne so un po' di più? Perché, in generale, sono così accorto? Non ho mai riflettuto su problemi che non fossero tali, - non mi sono mai sprecato. - Ad esempio, non conosco per esperienza le vere e proprie difficoltà religiose. Mi è completamente sfuggito in che senso dovrei essere «peccatore». - Allo stesso modo mi manca un criterio valido su cosa sia un rimorso: da ciò che se ne sente dire un rimorso non mi sembra nulla di notevole... Non vorrei piantare in asso un'azione per quel che ne è stato dopo, preferirei lasciare completamente fuori da un giudizio di valore l'esito negativo, le conseguenze. In presenza di un esito negativo si perde persino troppo facilmente la giusta visione di ciò che si è fatto: un rimorso mi sembra una sorta di «malocchio». Tenere tanto più in considerazione qualcosa che è fallito, proprio perché è fallito - questo piuttosto appartiene alla mia morale. - «Dio», «immortalità dell'anima», «redenzione», «al di là», tutti concetti ai quali, anche da bambino, non ho dedicato nessuna attenzione, e neppure il mio tempo - forse non sono mai stato abbastanza infantile per questo? - Non conosco affatto l'ateismo come risultato, ancor meno come avvenimento: esso mi è congeniale per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo irriverente, per accontentarmi di una risposta così piattamente grossolana. Dio è una risposta piattamente grossolana, un'indelicatezza verso noi pensatori -, in fondo, persino un grossolano divieto nei nostri confronti: non dovete pensare!... In modo ben diverso mi sta a cuore un problema dal quale, molto più che da una qualsiasi curiosità da teologi, dipende la «salvezza dell'umanità»: il problema dell'alimentazione...
#7952
In questo campo la fortuna vale più della virtù e talvolta, scegliendo a caso, ci si azzecca. Ne ho passate anch'io di tutti i colori. Sulla mia prima internet (Alice Telecom) ho scritto pure un breve resoconto. Dopo un mese di inutili telefonate giornaliere al 187, con puntuale registrazione delle risposte, il più onesto dei travet mi disse: mi spiace ma non posso fare nulla per lei. Alla fine dovetti rivolgermi al servizio tecnico a pagamento.

Contraccambio il saluto e la simpatia.
#7953
Restare seduti il meno possibile; non prestar fede a nessun pensiero che non sia nato all'aperto e in movimento, - nel quale anche i muscoli non abbiano la loro festa. Tutti i pregiudizi vengono dai visceri. - La immobilità [carne seduta] - l'ho già detto una volta - è il vero peccato contro lo spirito santo.


So wenig als möglich sitzen; keinem Gedanken Glauben schenken, der nicht im Freien geboren ist und bei freier Bewegung, in dem nicht auch die Muskeln ein Fest feiern. Alle Vorurtheile kommen aus den Eingeweiden. Das Sitzfleisch ich sagte es schon einmal die eigentliche Sünde wider den heiligen Geist.

(FN - Ecce homo - Perchè sono così accorto - 1)
#7954
Citazione di: sgiombo il 23 Novembre 2018, 08:09:28 AM
...

Perché il problema in realtà é quello della buca senza fondo ove ci hanno fatti precipitare le privatizzazioni (i più solerti nemici del popolo a realizzare le quali sono stati gli pseudosinistri alla Bresani-D' Alema-Prodi) dopo il crollo del muro di Berlino (per quel che mi riguarda ho avuto almeno altri due gestori -ma non ricordo bene: potrebbero essere stati anche tre- uno più disonesto e più inefficiente dell' altro: una bella lotta fra stronzi di grossissimo calibro!)...


Concordo pienamente  :) Ma forse sei caduto in una buca più piccola: cercare la migliore occasione strombazzata da loro, senza fare indagini più approfondite.
#7955
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
23 Novembre 2018, 08:49:39 AM
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Novembre 2018, 21:16:33 PM
...
A mio modo di vedere non c'è traccia alcuna di critica, ma solo una, diciamo, sistemazione concettuale per meglio inquadrare il
discorso dell'evolversi storico dei concetti di soggetto e oggetto.
Se poi uno la prende come uno: "scherza coi fanti e lascia stare i santi" allora beh, è un'altro discorso.
saluti

E' proprio questa sistemazione concettuale che non rende onore alla "verità" marxista nella relazione tra soggetto e oggetto. L'errore interpretativo più evidente è quello cui ho risposto nel post precedente, ma la materia concettuale richiede un approfondimento, anche per non illudersi che si possa chiudere la faccenda così, per quanto ci si avvicini di più alla verità:

Citazione di: Lou il 22 Novembre 2018, 18:28:54 PM
Sul materialismo storico, beh per quanto mi riguarda sono anche le idee a fare la storia e Marx tutto sommato è figlio, sebbene edipico :P, dell'idealismo.

Essendo Lou, tutto sommato, figlia legittima dell'idealismo, trascura la quantità di scienza materialistica, - martello, scalpello e dinamite - necessaria per decostruire la dura materia in cui il puro spirito umano tende a cristallizzarsi.

Tornando a Marx, fin dall'origine il suo pensiero individua un soggetto incosificabile nella classe (... tutta la storia è storia di lotta di classi...) cui si oppone dialetticamente un oggetto potente nella struttura economico-politica storicamente data. Ma quanto oggetto è questo "oggetto" ? Il merito di Marx, partendo dalla teorie sul valore-lavoro dell'economia classica, è di avere totalmente destrutturato questo oggetto nei suoi elementi soggettivi costituiti dalle relazioni umane che hanno determinato quei rapporti di produzione. Quindi la sintesi marxiana riporta la storia dalla parte del soggetto, contro le velleità oggettivistiche dell'ideologia economica capitalistica che da lì non si è mai schiodata e costituisce il suo dogma più irrinunciabile.

Laddove Lou glissa è sulla natura materica di tale decostruzione, che non avviene certo per merito delle acrobazie dialettiche dello Spirito hegeliano, ma col sangue, sudore e lacrime del soggetto decostruente e con la dura, atomica, resistenza dell'oggetto reificato da decostruire. L'energia in gioco (altro che nicciana volontà di potenza  ;D ) è corrispondente alla famosa formula di Einstein e, dopo la decostruzione, altrettanto titanica è la ricostruzione senza la quale non si mantiene alcuna comunità umana. Qui la materia - l'oggetto - torna sovrana, ma si vince la scommessa antropologica se la si mantiene nella trasparenza (glasnost) delle relazioni umane che la compongono. Cosa del tutto impossibile per l'Economics borghese, qualunque sia il processo di riforma adottato.

(L'avversario non sta certo a guardare e dimostra, oggi più che mai, scienza e sapienza nel decostruire praticamente (ricomposizione di classe su scala globale), teoricamente (la fine della storia di Fukuyama) e scientificamente (finanziarizzazione dell'economia e uso della tecnoscienza nella produzione) il soggetto avverso, disinnescando così il processo rivoluzionario, ma, restando nel campo teorico, il materialismo storico continua, antiscientisticamente, a rendere trasparenti i rapporti tra soggetti umani all'interno delle forme costituite, oggettivate, del divenire storico)
#7956
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
22 Novembre 2018, 21:38:41 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Novembre 2018, 21:16:33 PM


"In particolare ciò è evidente nell'Idealismo, a cominciare con l'"io" fichtiano fino ad arrivare ad Hegel, il quale sentenziando la sintesi di reale e razionale di fatto sentenzia la sintesi di soggetto e
oggetto (una sintesi, in Hegel, che coincide con il soggetto laddove nel "materialista" Marx, che "rovescia" Hegel, coincide nell'oggetto).
Nessuna polemica di bottega. E' che questa sussunzione totale (sintesi) del soggetto all'oggetto in Marx é una lettura sbagliata. La dialettica tra soggettività e oggettività permane ed è coerente con la centralità del soggetto rivoluzionario concretizzato dal leninismo.
#7957
Concordo pienamente. E' il negativo, la morte (quel che ne consegue, perché l'atto di morire é ancora un momento della vita), a riempire di senso la vita. A maggior ragione per chi non crede nell'aldilà. Fossimo immortali (sul serio) il senso della vita sarebbe totalmente differente.
#7958
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 20:58:58 PM
@ viator

Hai dimenticato quello più importante: il potere economico-finanziario, che controlla tutti gli altri poteri e che nessuno vota perché, come cantava Gaber, si fa tutto da sé.
#7959
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
22 Novembre 2018, 20:19:06 PM
L'oggetto del contendere è che il materialismo storico non ha nulla da spartire con la cosificazione nichilistica del soggetto sub specie capitalis e con la mimesis della cosa risultate in individuo la cui onnipotenza apparente è solo la mascheratura del nulla. Sulla denuncia di questo nichilismo caratteristico della modernità Marx ha molto da sparire con Nietzsche. I punti di vista sono complementari e l'uno corregge l'altro quando si tratta di approfondire l'eziologia e stabilire la cura per la patologia sociale in cui siamo immersi.
#7960
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 16:27:31 PM
Se non c'è alternativa, vuol dire che arrivato il momento di cambiare "questo mondo qua", lasciandolo al suo paranoico destino.
#7961
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 13:40:32 PM
Citazione di: cvc il 22 Novembre 2018, 12:49:04 PM
Significa che il popolo non è in grado di giudicare se il reddito di cittadinanza sia un bene per l'Italia o per l'economia in generale. Il popolo giudica solo che è un bene per lui che ne beneficia. Le idee devono essere proposte da persone competenti e non da chi tasta la pancia del popolo e agisce di conseguenza. Che si spieghi allora in modo convincente come il reddito di cittadinanza risolleverà la crescita e diminuirà il debito negli anni futuri.
Sicuramente il reddito di cittadinanza sarà un bene per chi ne ha bisogno. Produrrà una crescita delle retribuzioni visto che diminuiranno i lavoratori disposti a farsi schiavizzare. Quanto al debito: comincino a pagarlo coloro che usano i servizi pubblici senza pagarli, gli evasori fiscali. Li sì ci vorrebbe Robespierre, i tribuni del popolo e la ghigliottina. Ma l'Ancien Régime di Bruxelles si oppone e pensa che il debito debbano pagarlo coloro che hanno sempre pagato, inasprendo ulteriormente le loro condizioni di vita e le condizioni di schiavitù: redditi bassi e vita lavorativa interminabile.
#7962
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 12:24:26 PM
Citazione di: cvc il 22 Novembre 2018, 11:57:45 AM
Ma la democrazia di cui qui si parla è quella particolare forma che risponde al nome di democrazia diretta. La democrazia è sempre stata rappresentativa perché il popolo non può rappresentare se stesso rivolgendosi a se stesso se non si vuol cadere in un discorso circolare. Il popolo deve avere chi lo rappresenta e ha il diritto di premiarlo o punirlo col voto.

Questa proprio non l'ho capita. Che una comunità amministri se stessa mi pare il minimo sindacale della polis. La democrazia diretta è la forma naturale di amministrazione di una piccola comunità. Quella rappresentativa è il dispositivo necessario quando la democrazia diretta diventa inapplicabile per le dimensioni fisiche e territoriali della comunità.

Citazione di: cvc il 22 Novembre 2018, 11:57:45 AM
Ma qui siamo alla realizzazione della profezia di Grillo. I politici non servono più a nulla se non a confezionare le varie problematiche ai milioni di politici da tastiera (il popolo) i quali decidono inopinatamente le sorti della politica. Non ci sono politici con delle idee che cercano di persuadere il popolo a votarli, ma dei meri esecutori delle volontà popolari, umili servi del popolo incapaci di avere un'opinione propria che non sia compiacente della massa che li vota. Questa democrazia comincia ahimè a non piacere più.

La rete ha indubbiamente ampliato le possibilità pratiche della democrazia diretta. Che i delegati siano sempre revocabili, e con vincolo di mandato, appartiene al giusto istinto del popolo fin da tempi remoti per garantirsi contro degenerazioni oligarchiche. Purtroppo in un sistema fortemente oligarchico ed eterodiretto come quello attuale la rete taroccata è sempre dietro l'angolo e quindi anche questa potenzialità di democrazia va guardata con razionale, non demonizzante, sospetto. In altri termini: va gestita. E chi la gestirà meglio vincerà. Magari, pur avendo tutti i poteri reali contro, il popolo. Chissà ...
#7963
Caro sgiombo è la solita storia della buca in cui si precipita guardando il cielo. Che nel caso specifico è quello delle telecomunicazioni in Italia. Un'indagine statistica, con tutte le approssimazioni e bias del caso, sui forum che trattano la questione, ti avrebbe consigliato di stare alla larga da Wind (se non abiti in centro a Milano).  Penso che anche Hume avrebbe fatto così.  :P
#7964
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
22 Novembre 2018, 11:25:09 AM
Citazione di: 0xdeadbeef il 21 Novembre 2018, 17:42:05 PM

Ciao Ipazia
Non sono convinto di aver colto appieno quel che vuoi dire ma provo ugualmente a rispondere...
E chi dice che soggetto "vale" più di oggetto? A parte il significato del termine "valore", io sto piuttosto dicendo
che il soggetto ha, nella contemporaneità, "assorbito" e ridotto a sè l'oggetto (anche se questo, naturalmente, avviene
più che altro nell'inconscio, nelle "profonde strutture del pensare").
L'oggetto però resta eccome. Anzi, da un certo punto di vista continuiamo tutti a pensare il mondo all'antica, cioè come
un mondo di oggetti. A tal proposito, basti l'esempio del dilagante "scientismo", il moderno positivismo che, dimentico
della relatività, sta elevando gli enunciati della scienza a dogmi indiscutibili.
Con quella che a parer mio è una efficace espressione, Severino chiama questa (apparente) contraddizione "ricostituzione
dell'inflessibile" (una ricostituzione inevitabilmente destinata allo scacco).
Ecco quindi spiegato (spiegato per modo di dire, perchè la mia è solo una brevissima sintesi) il motivo per cui un giudizio
inteso come "oggettivo" vale più di un giudizio inteso come soggettivo.
Come sempre Severino spiega, il "sottosuolo filosofico degli ultimi 200 anni" ha demolito (per Severino definitivamente, io
invece non ne sarei così sicuro) qualsiasi "oggettività", cioè qualsiasi "verità" così come intesa dalla tradizione
filosofica. E ciò che rimane non può che essere il "soggetto", la cui volontà, laddove raggiunga la potenza attuale,
decide cosa è oggettivo e cosa non lo è (cioè decide sulla "verità" e sulla "falsità").
saluti

Tutto questo ragionamento resta fisso alle categorie di soggetto e oggetto, sfiorando appena gli attributi di soggettività e oggettività e inquadrando in un fantomatico, non meglio identificato, oggetto a latere, gli attributi ultraideologici, de-compositivi e mistificanti di soggettivismo (individualismo) e oggettivismo (scientismo), ovvero i pilastri della koinè capitalistica, che trasforma il soggetto in individuo alla mercè di una oggettivistica verità che lo riduce, neutralizzandone ogni elemento soggettivo, a cosa materiale (das Ding) mercificabile e sezionabile.

Il mio richiamo a quella che sarebbe meno arcano chiamare cosificazione, piuttosto che reificazione (Verdinglichung), esprime appunto il richiamo ai diritti del soggetto contro ogni forma di alienazione. Tale prospettiva antropologica, fino allora inedita sul soggetto e l'oggetto, deriva proprio dal materialismo storico che riconduce oggettivamente il divenire ai suoi soggetti reali, mai riconosciuti dalla retorica oggettivistica - cosificante nel concetto di gregge, massa inerme, nell'indifferenziato produttore-consumatore della contemporaneità - dominante nella storia e nella sua versione tecnoscientifica ufficiali. Non capire gli elementi umanistici della concezione materialistica della storia è tipico del misunderstanding strumentale del marxismo di cui anche tu ti fai, non so quanto consapevolmente, interprete.
#7965
L'induzione statistica ha vari gradi di affidabilità e il calcolo degli errori aiuta a determinarlo. Ma, in barba a chi la nega, continua a determinare il taglio di vestiti e scarpe che l'industria dell'abbigliamento affida al mercato nella previsione, fin qui fondata, che il 99 e rotti percento di essi troverà un corpo umano idoneo ad indossarli. Risolvendo anche il resto del problema con l'abbigliamento su misura.