Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Sariputra

#811
Riflessioni sull'Arte / Laila e il Califfo
16 Gennaio 2018, 22:45:02 PM
Il califfo chiese a Laila: "Sei tu dunque colei

per cui Majnun ha perso ragione e senno?

Eppure non sei più bella di tante altre fanciulle."

Le rispose, "Taci. Dici questo perché tu non sei Majnun!"

Se ti fosse donata la vista di Majnun

Ammireresti i due mondi con un solo sguardo.

Tu sei cosciente, mentre Majnun ha trasceso se stesso.

In Amore esser desti è il peggiore dei tradimenti.

Più l'uomo è desto, più all'Amore è cieco;

esser desti, in Amore, è peggio che assopirsi.
E' lo stato di veglia a incatenare i nostri spiriti,

quando le anime nostre sono in preda a inutili brame,

a possesso e perdita, al timore dell'abbandono.

Allora non vi è più purezza, né dignità, né onore,

né desiderio di ascendere al cielo.

E' davvero assopito colui che insegue ogni desìo

e che su ogni quisquilia intavola discussioni.


Gialal-Al-Din  (Mawlana) Rumi


Questa famosa poesia del grande poeta e mistico sunnita Rumi , che abbiamo lungamente discusso durante un corso sul sufismo, presenta a mio modesto parere la visione della necessità di superare persino la coscienza stessa d'amare per giungere all'Amore ( in questo caso Allah il Misericordioso) Una fusione totale in cui l'amante e l'amato sono Una cosa sola. Questo tema è ripreso da un'altra poesia famosa, di un mistico sufi del 1.100, la famosa  "Allegoria delle farfalle":

Una notte le farfalle si riunirono
in assemblea, volevano conoscere
che cosa fosse una candela. E dissero:
"Chi andrà a cercar notizie su di essa?"





La prima andò a volare intorno a un castello
e da lontano, dall'esterno vide
una luce che brillava. Tornò
e con parole dotte la descrisse.
Ma una saggia farfalla – presiedeva
lei l'assemblea – le disse:
"Tu nulla sai".





Ed un'altra partì, si avvicinò
arrivò sino a urtare nella cera.
Nei raggi della fiamma fece svoli.
Tornò, raccontò quello che sapeva.
Ma la farfalla saggia disse: "Tu,
tu nulla più della prima hai conosciuto".





Un terza si mosse infine, ed ebbra entrò
battendo le ali forte nella fiamma
tese il corpo alla fiamma, l'abbracciò
in essa si perdette piena di gioia
avvolta tutta nel fuoco, di porpora
divennero le sue membra, tutte fuoco.





E quando di lontano la farfalla
saggia la vide divenuta una
cosa sola con la candela, e tutta luce
disse: "Lei sola ha toccato la meta, lei sola sa".





Chi più di sé è dimentico
quello tra tutti sa.
Finché non oblierai
il tuo corpo, la tua anima,
che cosa mai saprai
dell'Amata?

Attar
#812
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
14 Gennaio 2018, 20:29:59 PM
Citazione di: Apeiron il 14 Gennaio 2018, 20:20:54 PMSARIPUTRA Al Buddhismo non interessa 'salvare il mondo', la storia non ha alcun senso, l'uomo non va da nessuna parte....di questo ne abbiamo già ampiamente discusso. Difficile da accettare forse, ma è così , è la loro impronta ( tipicamente indiana...). APEIRON Unico appunto sulla tua risposta... non porrei strettamente parlando in questo modo. Concordo che essendo la Storia secondo queste tradizioni indiane ciclica non ha un senso ultimo, un fine. Però il senso del buddhismo è proprio quello di "salvare", ovvero il "bodhi", il Risveglio. Anzi già la pratica della morale fa vedere come il "senso" in un certo senso (scusa il pessimo gioco di parole ;D ) c'è. Anzi secondo l'India sembra che il senso della vita sia quello di "abbandonarsi", è il mondo in un certo senso che non capisce ciò (lo stesso vale, secondo me, per il daoismo) ;) di certo in queste tradizioni (e il daoismo) non c'è alcun progresso del mondo, è sempre il solito "gioco" con le sue regole (il karma) che però non danno una soddisfazione ultima. Il problema, stando a queste tradizioni, è che cerchiamo il Senso (con la "S" maiuscola) nel futuro dove non c'è. Ma non direi che non c'è il Senso :) concordo però che anche per chi in occidente è uscito dalle religioni abramitiche pensare che non ci sia progresso è molto deprimente :( in sostanza al buddhismo non interessa il "fine del mondo" ma ci vuole liberare dalla convinzione che ci sia un effettivo progresso ;)

Sì, giusta osservazione. Allora possiamo dire che al Buddhismo interessa salvare gli esseri senzienti dalla sofferenza, ma non ha un fine escatologico, non ci sono 'cieli nuovi e terra nuova' all'orizzonte.
#813
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
14 Gennaio 2018, 20:06:10 PM
@ Green Demetr

E per fortuna che avevo scritto "semiserio"... :)

Mah!...Direi che a te non interessa veramente nessuna forma religiosa, ma cerchi in esse qualche intuizione che magari corrobori un filo di riflessione filosofica che porti avanti; una forma di concettualizzazione filosofica del movente spirituale direi.  Se è così, mi sembra limitativo, in quanto impedisce di andare in profondità nelle stesse, a parer mio. Infatti, per es. nella  tua drastica chiusura, nel rifiuto di qualsiasi cosa metta in discussione la sessualità, non osservi nemmeno che il buddhismo non la reprime affatto ( a parte nei monaci che scelgono questa strada..) ma spinge sul fatto di non cadere nell'ossessione per il sesso ( la sregolatezza), che è un'altra cosa che non la libertà. Che significato ha all'interno della pratica buddhista? Una sessualità sregolata viene ritenuta una forte radice dell'attaccamento all'esistenza, attaccamento che è in primis l'obiettivo che il Dhamma buddhista si prefigge di scardinare.  Se cerchiamo di ottenere una qualche forma di libertà dai bisogni, bisogna mettere in discussione anche il bisogno sessuale ( e qui per inciso ho una certa esperienza di 'sregolatezza' e , alla fine, per il disgusto che ne ho provato...  :( )
Lo stesso vale per la virtù/moralità sempre intesa come azione che libera dall'attaccamento e quindi fruttuosa, mai fine a se stessa. C'è una logica in questo, inerente alla pratica meditativa stessa ...
Per questo concordavo con Apeiron quando diceva che significato ha per un occidentale del 2018, che non ritiene l'attaccamento alla vita una cosa negativa, una dottrina così antica, esotica e 'naif', anzi...si viene spinti continuamente ad attaccarcisi sempre di più, alla vita!.. ;)
Al Buddhismo non interessa 'salvare il mondo', la storia non ha alcun senso, l'uomo non va da nessuna parte....di questo ne abbiamo già ampiamente discusso. Difficile da accettare forse, ma è così , è la loro impronta ( tipicamente indiana...).
Le abramitiche invece ci hanno 'lavorato' in profondità. Anche chi ormai non crede più, crede in qualche forma di progresso, di qualcosa da raggiungere...non si sa cosa, ma intanto ci credo, dentro di me...
Il discorso esclusivamente filosofico è solo una parte di un percorso religioso,e forse, a parer mio, ma sicuramente tu come filosofo su questo dissenti completamente, nemmeno il più importante.
Tutto questo a te sembra naif, superficiale, folkloristico...
Viceversa io ritengo che il problema sia invece la  posizione esclusivamente concettuale, che mette il pensiero innanzi ogni cosa ( che a volte rimprovero ad Apeiron...questo ossessionante bisogno di trovare una formula verbale  per ogni cosa ... :)).
Limite perché, nella prospettiva che intendo, non permette di 'lasciar andare le cose'...è un crinale insidioso quello che sta tra la creduloneria e il dubbio paralizzante...un gioco d'equilibri, direi...
ed è un motivo che ritengo non mi permetterà mai, oltre ai miei limiti al riguardo, di abbracciare il solo 'metodo' filosofico...vabbè, siam diversi e cerchiamo cose diverse. :)
Infatti dici: "Induismo, Buddhismo, Ebraismo, Cabala, Ermetismo hanno potenzialità in me solo se riesco a rintracciarne i motivi che superino il metodo filosofico."
Ossia la spiritualità, per te, deve essere subordinata alla speculazione e alla metodologia filosofica, mi par di capire. Praticamente il contrario di quello che dice , per es., il Cristo: "Ti ringrazio Padre che hai rivelato questo cose ai piccoli  e non ai sapienti"... ;)
Che poi il Buddhismo o altre forme di religiosità non possano sopravvivere è possibilissimo. Gli stessi buddhisti lo affermano da centinaia d'anni ormai. Tutti i buddhisti 'seri' sono ben consapevoli che il mondo non diventerà mai "buddhista". Questo non è Islam o Cristianesimo...
E' da vedere anche se la stessa filosofia ha possibilità di sopravvivenza nel mondo che verrà...forse i due saranno accomunati nello stesso infausto destino, presumo...:(
( tra l'altro, tra i due, quello che sembra godere di miglior salute al momento è proprio il buddhismo...in forte ripresa da cinquant'anni a questa parte)...
#814
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
14 Gennaio 2018, 15:52:37 PM
Prima di fare alcune considerazioni sulle tue domande, vorrei sottolineare come , in questo topic sul Buddhismo, oltre a sviluppare e approfondire il significato di parte di questa complessa e antica dottrina, siamo riusciti a presentare pure i dubbi,  le apparenti incongruenze, le difficoltà all'approccio date da un sistema culturale e filosofico profondamente diverso dal nostro, nel quale viviamo e siamo cresciuti; oltre alle difficoltà interpretative dovute alla traduzione di termini che non hanno un corrispettivo esatto nei nostri vocabolari. Questo trovo sia interessante per coloro che, magari, leggeranno o rileggeranno questi post che, almeno personalmente, propongo senza intenti missionari o di proselitismo.Probabilmente restano più utili a chi li scrive che non a chi li legge, visto che, del Buddhismo e sul Buddhismo, nel web si può trovare un'incredibile vastità di informazioni, impossibile solo da immaginare quand'ero giovane e mi avvicinavo con curiosità all'argomento. 
 
cit.Apeiron:
Tornando seri credo che già se si seguissero solo questi precetti, anche con la dovuta moderazione (mi riferisco alle sostanze che alterano la lucidità mentale   ) il mondo sarebbe veramente un posto migliore senza aggiungerci gli altri... Interessante! Ma ahimé l'uomo è "peccaminoso"  

E' così. Si potrebbe definire buddhisticamente, questa incapacità di seguire ciò che è salutare, come la "seduzione prodotta da ciò che è nocivo". A causa di questa "seduzione" restiamo incatenati al divenire.
Comprendiamo che sarebbe meglio coltivare ciò che è salutare, ma finiamo spesso per fare ciò che è nocivo.
Il Buddha ha indicato in avidya (ignoranza) e di conseguenza nei kilesa ( principalmente brama, odio e illusione) la causa del nostro 'precipitare' continuamente in ciò che è nocivo,,, 
Se "brama, odio e illusione" sono le radici di ciò che è nocivo, quali sono le radici di ciò che è salutare, per il buddhista?
-assenza di brama è salutare
-assenza di odio è salutare
-assenza d'illusione è salutare
 Si continua a presentare ciò che è positivo con una terminologia che è di negazione. Questo ricorre continuamente nei testi ed è una caratteristica tipica del Buddhismo, che a noi occidentali suona forse 'fastidiosa', visto che siamo  gente che tende ad 'affermare'. Ma ovviamente ha pure il suo fascino... ;) e  permette di evitare di cadere in definizioni  forse troppo circoscritte e limitative, date dal linguaggio...
Così:

cit.Apeiron:
Riguardo all'Abhidhamma... Ho letto da qualche parte che al posto di nirvana si usa "asankhata-dhatu", ovvero "elemento non-condizionato". E nuovamente si dice che non è questo, non è quello, non ha quelle caratteristiche ecc. Tutto molto "apofatico"    cosa si nasconde dietro a queste negazioni?

Noi naturalmente vorremmo una chiara definizione e affermazione di cos'è questo stato e invece...si continua per negazioni:
L'elemento detto Nibbana è:
-estinzione della sofferenza
-assenza di ciò che è condizionato.
-estinzione del ciclo di nascita e morte.
-non-nato, non-divenuto, non-composto, ecc.
-cessazione della sofferenza.

Buddha Gotama è perfettamente consapevole dei pericoli di qualunque affermazione sull'elemento  detto Nibbana/Nirvana. Qual'è un pericolo? Nel momento che lo si definisce in un concetto , immediatamente la mente lo pone 'esterno' ad essa. Una nuova cosa da investigare. Diventa un condizionamento, un nuovo kilesa.  Siddhartha vuole indicare che il Nibbana non è un nuovo concetto da aggiungere alla propria collezione. Non si 'studia' il Nibbana, si realizza ( è più simile alla bastonata che alla rflessione su cos'è una bastonata... :) ). E' uno stato di liberazione esistenziale. Il 'cibo' va gustato, ecc.
E qui ritorna il problema della moralità (sila)...

cit.Apeiron:
Quanto puntualizzi qua è molto interessante: noi occidentali che vediamo il buddhismo "da fuori" ci concentriamo immediatamente sul suo "Summum Bonum". Però come ben dici qui in realtà il "primo nemico" del buddhismo sono le azioni nocive e quindi lo sviluppo di sila. Ergo sila in sostanza è quella pratica per cui si "prepara" la mente per riuscire a liberarsi. Noi commentatori occidentali ce ne dimentichiamo e pensiamo che sia il "nirvana" il primo "obbiettivo": invece no, è sila. Si parte da lì, si comincia a "tirar fuori" la "luminosità", dopo si comincia con la meditazione ecc. 
Il problema è che il mondo del 2018 (passa il tempo    ormai è dal 2015 che mi informo sul buddhismo, sono passati tre anni e continuo a girare attorno   ) è ben diverso dal mondo di quei tempi... e questo è un problema perchè riuscire a "tradurre" il buddhismo delle origini "in questo mondo" è qualcosa di strano 


Il fondamento della pratica è la moralità. Senza moralità non si ha meditazione fruttuosa. Senza meditazione fruttuosa non si ha saggezza (prajna) e quindi possibilità reale di liberazione dalla sofferenza e dal ciclo di nascita-morte. Perchè abbiamo visto e vediamo 'santoni' truffaldini, guru interessati vari,monaci buddhisti improponibili, occidentali che si buttano nella meditazione alternandola a sesso e droga senza cogliere alcuin frutto dalla pratica meditativa? Perchè non hanno alcuna intenzione di rinunciare a ciò che è nocivo. La moralità è un 'peso'. Si preferisce evitare questo punto...In nome della 'libertà dalla moralità' ci si incatena sempre più ai kilesa...
Da questo punto di vista la strada del Buddhismo autentico e quella del mondo del 2018 non possono essere più divergenti, pertanto...sì, suona strano ai nostri orecchi.
Attenzione però a intendere la moralità/virtù come qualcosa che ci viene 'imposto' dall'esterno, come siamo abituati a pensare avendo una formazione cristiana ( o abramitica nel complesso).
La ricerca dell'autentica moralità è lo stato naturale, per il Buddhismo, di una mente non irretita nei kilesa ( condizionamenti). Pertanto ogni agire libero dai kilesa è un agire 'virtuoso':
-l'assenza di brama è una condizione di generosità ( dana). Si ammetteranno i difetti presenti in un oggetto gradevole.
-l'assenza di odio è una condizione di virtù (sila). Si ammetteranno le virtù presenti in un oggetto sgradevole.
-l'assenza d'illusione è una condizione di visione non deformata da brama e odio della realtà. Si ammetterà la realtà dei fatti e si agirà di conseguenza.
Ovviamente sono solo esempi. Il discorso è vastissimo...
Infine:

cit.Apeiron:
Infine il Mahayana... Qui si parla di vacuità. Questo è vuoto, quello è vuoto, tutto è vuoto ecc.  Ma "vacuità" significa potenzialità? Mi spiego: in una stanza vuota posso muovermi e posso vivere! Ovvero la vacuità è "pura potenzialità"? Se "la vacuità è materia, la materia è vacuità" (Sutra del Cuore), questo significa che il vuoto è la potenzialità per cui può esistere la forma? Anche perchè non è molto diverso dai Sautrantika, altrimenti. Se sparisce tutta l'esistenza condizionata non rimane nulla    e sappiamo che "sabbe sankhara anicca e dukkha" (tutta l'esistenza condizionata è impermanente e dolorosa). Ma questo come fa a non essere nichilismo?    vabbeh ormai è da anni che ci penso e non mi ha mai convinto veramente. Credo che sia una causa persa... o che sono una causa persa  

Più che una causa persa sei una causa non a tiro del bastone nodoso che ho appoggiato sull'uscio...sai che grandinata!!  ;D  ;D  ;D

P.S. Ho letto adesso il tuo ultimo post. Risponderò con calma...vedo che giri intorno al Nirvana come un leone attorno alla gazzella. Ma la gazzella è veloce e il leone è...'appesantito'  ;D
Sul concetto filosofico di 'appesantito' lascio a te la riflessione,,,
 Scherzo ovviamente e, a proposito di scherzi, una barzelletta buddhista:


Che cosa accade a uno studente buddhista completamente assorbito dal computer con cui sta lavorando?
Entra nel Nerdvana !  ;D
#815
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
14 Gennaio 2018, 00:58:21 AM
PICCOLO ABC SEMISERIO DEL BUDDHISMO ( per aspiranti occidentali al Buddhadhamma).
Prima Parte

Partendo da una constatazione iniziale di cui abbiamo già parlato (la sofferenza) si sviluppa il 'sentiero' per il Nibbana (Nirvana in sanscrito):

[ dolore (dukkha) ] -----> [ fede (saddha) ]----> [ gioia (pamojja ]-----> [ estasi (piti) ] ----->[ serenità (passaddhi ) ] -----> [ felicità (sukha) ] -----> [ Samadhi ] -----> [ retta conoscenza ] ----->[ avversione (nibidda) ] ----->[ distacco (viraga) ]------>[ liberazione (vimutti) ] -----> [ conoscenza dell'estinzione (khaye nana) ].

Secondo la psicologia buddhista, tutti i processi hanno un carattere dinamico, sono cioè legati all'intenzionalità e sono creativi. E' una psicologia di carattere eminentemente pratico; questo significa che tutti i bisogni vengono valutati con riferimento al fine cui, per loro tramite, si perviene. Il Buddhismo riconosce, in linea di massima, tre grandi fini:
a) una migliore rinascita.
b) libertà dalla rinascita.
c) la felicità in questa vita.
Nell'Abhid. il Buddha afferma: " Io sono uno di quelli che vivono felici nel mondo" (ye ca pana loke sukham senti aham tesam annataro ti).
I punti a e bnon sono compatibili tra loro. Il c è compatibile sia con il primo che con il secondo.
Il fine 'a' è alla portata del laico buddhista che segue i cinque precetti e coltiva benevolenza e compassione verso ogni essere senziente.
il fine 'b' è specificamente l'obiettivo del monaco buddhista ( bhikkhu ) ma non è negato alle possibilità del praticante laico.
Il fine 'c' è realizzabile da ogni praticante buddhista, laico o monaco che sia.
Il laico segue cinque precetti, ma può estenderli a otto.
Il monaco molti di più (decine a seconda delle varie tradizioni e scuole).
I cinque precetti base seguiti da ogni buddhista sono:
-astenersi dall'uccidere o provocare danno agli esseri viventi.
-astenersi dal prendere ciò che non è stato dato.
-astenersi da una vita sessuale sregolata.
-astenersi dal mentire e dall'usare toni volgari e offensivi.
-astenersi dal prosecco ( sigh!  :( ), dalle droghe e dalle sostanze che alterano la lucidità mentale.
A questi se ne aggiungono tre di facoltativi:
-astenersi dal mangiare dopo mezzogiorno e fino all'alba seguente.
-astenersi dal cantare, ballare , far casino , ecc. e dai gioielli, profumi costosi, trucchi cosmetici vari.
-astenersi dal riposare in letti troppo comodi e troppo grandi.
I monaci poi ne seguono un altro di importantissimo, per l'ordinato:
-astenersi dal ricevere denaro, oro, argenti, criptovalute, assegni postdatati, obbligazioni subordinate Tier I e Tier II, ecc.

Abbiamo un duplice sistema di valori, che si ricollega a tre tipi fondamentali di 'bisogni':
1) bisogni nocivi ( akusala) che non conducono a nessuno dei punti a-b-c- sopra descritti.
2) bisogni salutari ( kusala) che conducono ad una migliore rinascita ed almeno ad un certo grado di felicità in questa vita.
3) libertà dai bisogni, che conduce alla libertà dalla rinascita e alla felicità compiuta in questa vita.

La rinascita è un problema, non è cosa da augurarsi, per il buddhista. Ma se proprio dobbiamo rinascere è meglio un buona rinascita piuttosto che una pessima...e fin qua tutti si dicono d'accordo.
Il problema più importante , agli occhi del Buddha, riguardava i motivi che spingono alle azioni e ai pensieri nocivi. Egli riteneva che, il potersene liberare,  era di per sè una motivazione per seguire la moralità ( sila) e creare così i presupposti per la realizzazione dei punti a-b-c.
Per il Buddhismo i fattori motivazionali dell'azione non sono innati né ereditati, quanto secondari, condizionati dalla percezione sensoriale.
Se ci si libera da questi motivi, apparirà "qualcosa" di simile ad una 'purezza' originaria della mente ( citta ): "Questa citta era luminosa ma venne corrotta da macchie provenienti dall'esterno" (Ab. I 10).

Il Buddhismo, generalmente, usa una terminologia negativa che però ha un valore emotivo positivo, così come si presenta nella letteratura buddhista.

Il Buddhismo delle origini era un metodo pratico, non una scienza e nemmeno una filosofia, pertanto è naturale che l'unica classificazione realistica  del Sentiero risulti basata sui risultati dei bisogni.

Oltre alla classificazione in risultati buoni e risultati cattivi troviamo due ulteriori distinzioni:
-distinzione in relazione ai gradi di coscienza.
-distinzione in relazione ai gradi di pianificazione e premeditazione impliciti.

Se un essere immerso nei pensieri mondani vi chiede ( a voi aspiranti occidentali al buddhismo che avete letto fin qui e vi siete ormai convertiti... 8) ) "Cos'è il Buddhismo, o fuori di testa?"
Voi rispondete semplicemente: "Nulla a cui aggrapparsi".
Ma se il pedante interlocutore, insistendo , vi chiedesse ancora:" E cosa significa ? " accompagnando la domanda con uno sguardo di commiserazione...
Rispondete: "Astenersi dal male, praticare il bene, purificare la mente".
Se insiste maliziosamente: "E cos'è il male? Cosa il bene?" rivelandosi così il classico filosofo buontempone, voi con consapevolezza e con la mente ricolma di metta ( benevolenza-amorevolezza) assestategli un colpo deciso con un nodoso bastone tra la groppa e le reni che lo porterà all'immediata risalita di Kundalini lungo la spina dorsale... 8)
Di solito, un colpo così ben assestato, risolve al filosofo tutti i suoi dubbi al riguardo del bene e del male, realizzando così con immediatezza la profonda differenza tra i due... :o
Se volete poi far sfoggio della vostra erudizione del Dhamma buddhista potete aggiungere, mentre si massaggia la schiena dolorante: "Questo si chiama phassa che vuol dire 'contatto' , 'impressione sensoriale'...

Namaste :)
#816
Molto del piacere che possiamo provare in vita ci è dato dalla qualità dei nostri ricordi. Spesso non sono legati solo a città ma anche a piccoli, remoti paesi. Un esempio, per la mia storia, è il piccolo centro di Sutrio nel "profondo carnico", ossia in quell'angolo remoto della nazione, poco conosciuto, che è stato definito anche come il "pisciatoio d'Italia" per l'abbondanza delle sue piogge , quasi ossessionanti direi.
Eppure ho ricordi dolcissimi dello sbocciare di un amore fatto di semplicità e condivisione. Abitavo in una vecchissima casa, già lesionata dal terremoto del Friuli, che prendevo in affitto per pochissimi soldi per passarci le ferie estive:  senza acqua calda e con i pavimenti in obliquo, che facevano chiudere le porte da sole...Eppure in quelle estati piovose ho incontrato la mia futura moglie S. e, sempre a Sutrio, ho trascorso le prime vacanze con mia figlia di un anno, appesa al mio petto con il marsupio...
Altrove abbiamo parlato della "virtù che è premio a se stessa" ( credo che la citasse proprio l'amico Sgiombo...)...ecco, sono profondamento convinto anch'io di questo. E' qualcosa che vediamo proprio in quella che all'inizio ho definito come 'la qualità dei nostri ricordi'. Tutti i miei ricordi più piacevoli sono legati ad eventi, fatti, persone incontrate nelle mia vita con i quali ho intessuto rapporti 'virtuosi'e viceversa quelli più spiacevoli , al contrario, son legati a tutte quelle situazioni in cui non sono riuscito a praticare convenientemente queste virtù.  Ecco un primo, tangibile effetto del coltivare la virtù in vita: poter rivedere la propria storia con serenità e piacere...Non c'è bisogna di aspettarsi la ricompensa da qualche divinità; già nella dolcezza che possiamo gustare in questa stessa vita c'è un premio profondo, più nobile di mille , vane parole... :)
#817
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
06 Gennaio 2018, 21:03:10 PM
cit. A,Cannata
Ritengo che dovresti vergognarti, non come persona che fa le cose in malafede, ma come persona che non si accorge di ospitare nei propri modi di ragionare una modalità che porta con sé un'induzione alla presunzione.

Beh!...Ritengo che dopo una frase così offensiva non ci siano più i presupposti per continuare una discussione serena.
E' inverosimile che , una persona che  accusa tutti gli altri di non essere umili, finisca sempre per offenderli pretendendo che accettino il suo punto di vista... :(

Parli solo di una relazione tra due idee, quella di avere un'opinione limitata sulla realtà e quella che esista questa realtà, che non significa affatto definire cos'è questa 'verità'.
Sorvolo sulle 'rondini che fanno violenza' e amenità varie. Se rileggi con calma il tuo post lo vedrai pieno di affermazioni categoriche sulla realtà tipo: "Siamo condannati alla violenza, ogni nostra cellula fa violenza per poter esistere."

Buona serata e..."Così come a lei bene pare..."  ;D
#818
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
06 Gennaio 2018, 15:17:03 PM
cit.A.Cannata:
La metafisica infatti è proprio questo: credere che le proprie opinioni siano la verità. Tu stesso sembri fare proprio questo, visto che parli della verità come di qualcosa di diverso dalla tua opinione.

Mi sembra contradditorio. Nella prima parte affermi che la metafisica significa definire come verità le proprie opinioni. Nella seconda mi rimproveri il fatto di distinguere le mie opinioni dalla verità.
Io ho ben chiaro che le mie opinioni sono semplicemente opinioni sulla verità e non sono la 'verità'. Sul fatto che ritengo, come mia opinione, che ci sia una realtà più grande delle mie misere opinioni su di essa, ma anche che le contenga ovviamente, lo ribadisco  e ne sono ragionevolmente convinto e non credo ci sia da 'vergognarsi' di questo..oppure ritieni che dovrei?... :(
Naturalmente la mia opinione nasce solo dal fatto che, come essere umano, ho un linguaggio che la esprime e il cui suono si può ascoltare o rifiutarsi di ascoltare...
Gli uccelli cantano nel bosco , ti fanno violenza forse?...
Io parlo delle mie opinioni, che violenza ti faccio?...Non ti 'impongo' nulla...
#819
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
05 Gennaio 2018, 13:33:29 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 05 Gennaio 2018, 12:21:04 PMC'è una differenza importante: quello che crede che il cagnazzo esiste è più propenso a ritenere pazzi, o inferiori, o in qualche modo limitati, quelli che non ci credono: se esiste, per lui è logico, è scontato, che anche gli altri debbano dire che esiste. È così che l'Occidente ha tentato di imporsi al mondo intero: perché ritiene che ciò che crede lui debba essere creduto da tutti, visto che si tratta di cose logiche e di cose che esistono nella realtà. È così che la donna è stata trattata come inferiore all'uomo. È così che la Chiesa stabilisce che i gay hanno in sé stessi una sessualità oggettivamente disordinata. È così che oggi il capitalismo stabilisce che le leggi di mercato sono oggettive, reali, logiche, insuperabili e quindi il mondo intero vi deve sottostare. La verità è violenza, perché chi crede che essa sia oggettiva ritiene che non abbia senso pensare diversamente, tutti dovrebbero e devono conformarsi ad essa, e per chi non si conforma bisogna prendere provvedimenti.

Perchè, il pensiero 'orientale' non ha creato discriminazioni? E le caste indiane cosa sono? E il rigido confucianesimo? E le ideologie politiche varie ?   Non è necessario credere  a qualcosa di metafisico per discriminare, basta credere nelle proprie opinioni ( e nei propri interessi...soprattutto  :( ). Opinioni che abbiamo tutti. La differenza sta solo nel volerle mettere in discussione o nel non volerlo...nel volerle imporre  oppure no...rendersi conto del limite intrinseco ad ogni opinione, compreso quella di non avere opinioni...
C'è qualcosa di più profondo nell'uomo, che non è la speculazione metafisica, che determina la volontà di imporre. E si rifà alla smodata pretesa di imporre il proprio "io"...problema che avranno avuto pure i nostri progenitori, suppongo...è qualcosa di schifosamente 'naturale', direi...ci viene proprio bene...nessuno di noi ne è immune ( a parte un Buddha ritengo... ;D  ).
La 'verità' non è violenza. Imporre il proprio  'Io' è la vera violenza...

Come sempre mi sembra tu continui a scambiare il pretesto con la causa. La volontà personale di imporsi e dominare l'altro è la causa, che si serve del pretesto delle 'verità' ( a cui di solito non crede nemmeno...).  La 'verità', poveretta, non c'entra una mazza...è già scappata da un pezzo dalla casa dei fantasmi...
#820
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
05 Gennaio 2018, 10:04:45 AM
"Come fare a raggiungere l'altro?" si chiede Green demetr...
Se non c'è più il soggetto che mi differenzia, non ha più senso chiedersi come si raggiunge l'altro, visto che sono anche  l'altro...
Ovviamente personalmente nego la realtà del soggetto. Mi par chiaro, almeno a me, ma non voglio essere categorico ovviamente per non tirarmi addosso i soliti strali.. ;), che il soggetto non è la mente.
Il soggetto  è un filo , fatto di nodi, costruito dalla mente. Cos'è la 'mente' che fila il soggetto? ...E chi lo sa?  Come si fa e definire la mente? Nè piena né vuota ( di fantasmi...)...  Attorno alla parola "Io" si scatena la bagarre. Tutti difendono il loro "Io". 'Io dico...questo"..."Quello che dici tu  non è quello che dico Io"...tutta la separazione, le ostilità e i conflitti ( che vediamo , nel nostro piccolo, anche in questa discussione. nascono dal senso di separazione dato dal credere nel proprio "Io". Anche Angelo, che professa di non credere in nulla, scetticismo totale all'opera, difende a spada tratta il proprio "Io"... ;)
Il concetto dell'"Io", è evidente ma non evidente,  è il creatore dei nostri 'mondi', mondi assoluti o mondi relativi che importa? Sono sempre i nostri 'mondi'...
Faccio del Buddhismo? Ma sì, dai...questo mi permette di prendere le 'distanze' dal concetto...vedere che all'opera non ci sono menti , ma illusioni che si confrontano. Non ci sono persone che credono con più o meno certezza, ma fantasmi che si professano pieni o privi di certezze...anch'io sono un fantasma, ovviamente. Sono assai consapevole ultimamente ( sarà l' andropausa... :( ) che non sono più che un fantasma...un fantasma sofferente , come tutti, bisognerebbe aggiungere. Perché la separazione crea anche sofferenza, non solo piacere di confrontarsi su chi " ce l'ha più lungo"...lo vediamo, no? Come ce la prendiamo, se qualcuno si ostina a contraddirci...Questa è 'umanità'? Va là!... Questa è 'fantasmità' , l'attività preferita dei fantasmi che siamo...'umanità' è riuscire, a mio non-categorico e assai  malfermo giudizio, a vedere la sofferenza che ci sta dietro alla maschera del fantasma. La sofferenza di Apeiron , quella di Cannata, di Green, di Phil, di Viator...e quella mia, di cui sono interessato, ovviamente...
Ancora...faccio dello stupido buddhismo a buon mercato? Ma sì! Daii...tanto non mi costa niente...nemmeno una costola! ;D
A proposito Green, il paticcasammupada non è così semplice e lineare come lo 'tranci' tu ( ah! Le nostre 'lineari' menti occidentali..."Two Balls"...), il problema è che mi ci vorrebbero duecento pagine forse per spiegarlo alla meno peggio, per quel poco che l'ho capito ( Nagarjuna, che era un genio della logica, c'ha lavorato sopra una vita...poveraccio!). Ma ci ritornerò sopra quando sarò più sobrio...in questi giorni ho dato fondo al... :-[... e gli effetti si vedono, non è vero?..
Mi potete spiegare, vi supplico, qual'è la differenza tra uno che non crede che il cagnazzo rabbioso esiste, ma che se la dà a gambe levate quando lo vede, e quello che crede che il cagnazzo esista e che se la dà lo stesso a gambe levate quando lo vede?  ???...Sarà che son figlio di contadina, ma io, questa differenza...me par 'na boiada!... :(
#821
Citazione di: Domingo94 il 04 Gennaio 2018, 17:00:51 PMNon so se abbiate viaggiato per divertimento o necessità nella vostra vita; io per tanti anni sono andato a Ferrara per problemi ortopedici e nonostante i brutti momenti passati lì, uno dei miei sogni è di andare ogni anno per passare alcuni giorni lì, quella città è come se mi facesse tornare bambino, spesso mi capita anche di sognarla; a voi è mai successa una cosa del genere? ci sono città che nonostante brutti ricordi vi restano nel cuore?

La stessa cosa mi succede con Venezia. Non avendo i miei l'automobile, una delle poche gite che ci concedevamo era per l' appunto un viaggetto in treno fino alla Laguna. Praticamente ogni anno, da che ho memoria, il momento del viaggio era semplicemente tornare a vedere la cttà veneta.  Questo fino a che, più grandicello, ho preso la mia patente ed ho cominciato, piano piano, a scoprire pezzettini di mondo. Essendo noi molto poveri, mia mamma preparava naturalmente il pranzo al sacco, che consumavamo immancabilmente ai giardini nei pressi di Piazza San Marco. Ho lo struggente ricordo di noi fratelli che buttavamo la mollica del pane ai colombi e poi tentavamo di acchiapparli, con questi che si innalzavano all'ultimo momento in volo, sfuggendoci sempre...i miei ridevano e ci rimproveravano; ci rimproveravano e ridevano... :'(
La spiazzo di mare del Bacino di San Marco è stato la mia prima esperienza di 'infinito': abbagliante è la parola giusta...Quella sensazione non mi ha mai veramente lasciato e, ancora oggi, nonostante i tanti anni ormai passati, quando qualcuno mi parla di infinito, mi rivedo al molo, piccolo ed estasiato ( in vera estasi direi...), fermo immobile davanti al mare, con mezzo panino in mano e il berrettino col frontino. Quel pezzetto di mare mi sembrava un oceano e, oltre i limiti del mio sguardo, sognavo l'indefinibile orizzonte...
Sono ricordi che ormai hanno il colore delle tenerezza e  sono motivo di sofferenza oggi , che quella famiglia si è dissolta, e non certo ieri.
Nel tuo caso è il contrario: la sofferenza e la preoccupazione per quelle viste mediche ( capisco cosa vuol dire avere problemi ortopedici perché ho una figlia adolescente che combatte anche lei con questo...) adesso ti coglie nel ricordo, forse con nostalgia, anche in forma di sogno... :)

Buon Anno!
#822
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
04 Gennaio 2018, 08:43:37 AM
cit.Apeiron:
"It is a perennial philosophical reflection that if one looks deeply enough into oneself, one will discover not only one's own essence, but also the essence of the universe. For as one is a part of the universe as is everything else, the basic energies of the universe flow through oneself, as they flow through everything else. For that reason it is thought that one can come into contact with the nature of the universe if one comes into substantial contact with one's ultimate inner being.
Traduzione mia: "è una costante riflessione filosofica che se uno (o una) guarda profondamente dentro sé stesso, uno scoprirà non solo la propria "essenza" ma anche quella dell'universo. Perchè uno è parte dell'universo e di tutto il resto e le "energie" di base dell'universo "fluiscono" attraverso egli stesso, così come "fluiscono" attraverso tutto il resto. Per questo motivo si pensa che uno può entrare in contatto con la natura dell'universo se entra in contatto sostanziale con il suo "essere ultimo"... (virgolette aggiunte per indicare che secondo me non è possibile una comprensione totale della natura dell'universo come suggerisce questo passo ma è possibile una comprensione parziale)


Se è vero che i limiti del nostro pensiero non ci permettono di conoscere pienamente ciò che ci circonda è anche vero che siamo parte di 'questo' che ci circonda e possiamo pertanto indagare i nostri limiti senza dover stabilire a priori quali siano i nostri confini. Se poi togliamo la pretesa che dobbiamo racchiudere il tutto in una frase, un'espressione o una formula...le cose diventano ancora più interessanti da investigare...ci sono 'cose' che è solo possibile indicare , ecc... :)
Il problema è che viviamo in un'epoca di grande 'sfiducia' ...così preferiamo delegare alla scienza qualunque indagine al motto, che si legge sempre più spesso: "la scienza dice che..."
Abbiamo semplicemente sostituito una certezza ( Dio dice che...) con un'altra...
#823
cit. da Giona2068
io non dico che studiare le religioni sia sbagliato, anzi lo consiglio, ma occorre sapere che se ci fermiamo alla comprensione, dove viene coinvolta solo la mente,  non arriveremo mai al sentire la vera fede la quale procede dal cuore. Il Signore Dio è amore e la sede dell'amore è il cuore. 

"La mente si arricchisce di ciò che riceve. Il cuore di ciò che dà."  (Honorè de Balzac)  :)

Buon anno !
#824
Adam ciondolava su un ramo d'albero del Giardino dell'Eden e si sentiva molto solo. Allora Dio gli chiese: "Cos'è che non va?". Rispose Adam : "Non ho nessuno con cui parlare".
 Allora Dio disse che intendeva creargli una compagna che sarebbe stata donna.
"Non dirà mai di avere mal di testa e ti concederà amore e passione ogni qual volta glielo chiederai." E Aggiunse: "Questa bella donna metterà insieme il cibo per te e te lo cucinerà, e quando scoprirai i vestiti, lei imparerà a lavarteli. Ella sarà d'accordo con te su ogni tua decisione che tu voglia prendere. Non ti scoccerà mai e sarà sempre la prima ad ammettere che ha sbagliato, quando tu non sarai d'accordo con lei. Ti loderà ed alleverà i tuoi bambini; non ti chiederà di alzarti di notte per prenderti cura di loro."
Allora Adam chiese a Dio: "Ma quanto mi costa una donna siffatta?".
Dio rispose: "Un braccio e una gamba."
Adam restò pensieroso per un momento, poi chiese: " Che cosa posso avere per una costola?".
Il resto...è storia.

P.S. Visto cosa succede a voler spendere poco?  :(
#825
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
03 Gennaio 2018, 09:16:14 AM
Sogni...sogni...visioni...Nessuna Anima, nessun Spirito, nessuna Mente...un Grande Vuoto...come si chiama il vuoto, Sari?...Non lo so, ma io lo chiamo Abisso, mi piace il nome Abisso. Un nome vale l'altro no? C'è questo Abisso profondo, io...io penso che non abbia fondo, quindi non lo si può dire profondo...Senti che non ha fondo, Sari?...Sì, mi par che sia così...E hai paura, Sari?...Eh, un pò sì. Guardo tanto ma non vedo il fondo...non vedo niente, solo un Grande Vuoto... E' cattivo o buono questo che chiami Abisso, come ti pare?...Nè buono né cattivo, a pensarci lo dovrei forse chiamare l'Innocente, colui che non nuoce. Cattivo o buono è ciò che si agita ma Innocente non si agita, come potrei allora dire se sia buono o cattivo?...Ho visto un uomo sparare con un fucile ai pettirossi che calano nel giardino, Orinando ho riempito una pozzanghera, ma ho pensato che non era bello quello che facevo...Mi ricordo di Prakriti, Sari, cos'è? Una danzatrice?...Sì, Prakriti si agita come una danzatrice ma, ecco che si ferma! E' stata vista! Oh, mio Dio o mio Abisso dovrei dire. Come una danzatrice innamorata smette di agitarsi quando viene vista dal suo amore, così Prakriti smette di agitarsi quando Abisso la guarda...Prakriti è la Materia, Sari?...Che ne so! Sto sognando...Perché hai paura di Abisso, Sari? Hai paura, non è vero?...Sì, ho paura di cadere, di perdermi per sempre, di non riconoscermi più...però lo desidero nello stesso tempo...sento che dovrei lasciarmi cadere in Abisso...se non ha fondo non posso farmi male , non è vero?...Direi di no, Sari...Ma ho paura di non incontrare più nessuno quando sono 'dentro', non ci sono più nemmeno io ,anche se ci sono perchè sono nell'Abisso. Mi par che dovrebbe essere così...Sono come il Gollum e vado in giro dicendo "Il mio Tesssorooo"...Ma perché Tutto si agita?...Forse perché guardiamo fuori invece che dentro l'abisso?...Non so, cacciatore di pettirossi...Guardare dentro fa paura, non vedo alcun limite : né in alto né in basso né a destra  né a sinistra. Guardiamo fuori per non perderci, mi sembra chiaro mentre sto nel sogno...quando mi risveglio...non mi è più così chiaro! Perché la luce non illumina e invece le tenebre del sogno sì?...Quando ero fuori dalla tenda le montagne erano montagne e i boschi erano boschi, poi sono entrato nella tenda e...le montagne non erano più montagne e i boschi non erano più boschi. Sono stato in compagnia di Prakriti nella tenda, era così piacevole...ma poi, all'improvviso è diventata un mostro e così sono uscito dalla tenda e...le montagne erano di nuovo montagne e i boschi di nuovo boschi...Perché dici che non c'è Anima, Sari? Nè Spirito o Mente?...Perché c'è 'Questo' non vedi ? Come potrebbe esserci 'qualcosa' quando c'è 'questo' ? 'Qualcosa' è solo agitazione. Io vedo solo 'questo', adesso...ma sto sognando, cacciatore malvagio di pettirossi innocui...ecco, mi sto svegliando! Adesso ti vedo che sei malvagio...ecco! Ecco! Adesso c'è di nuovo 'qualcosa'...