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Messaggi - Jacopus

#811
Ridurre tutto a ideologia significa credere che non esiste una realtà "vera" ed oggettivamente giusta. Ceteris paribus corrisponde a ridurre ogni vaccino "solo" a profitto di big pharma o ridurre ogni critica del capitalismo a "sovversivismo comunista", tanto per fare due esempi attinenti a due affezionati forumisti.
Il tema meriterebbe una sua discussione effettivamente. Circoscrivendo la questione alla sola praxis, dando cioè per scontato che la teoria galileiana dei fatti fisici sia sufficientemente epistemologica (nel senso greco del termine), sarebbe interessante capire se esiste una verità "pratica" ovvero applicabile all'etica sociale, oppure se è tutto un rincorrersi di dominati e dominanti che si scambiano di ruolo di tanto in tanto, come credeva Pareto. O altre verità scelte al mercato delle verità.
#812
Ho già scritto che gli eccezionali sviluppi della tecnologia in Occidente sono dovuti all'ipervalutazione degli schematismi dell'emisfero sinistro, che permette di misurare e valutare, classificare e dettagliare, riducendo la nostra capacità di vedere il tutto, ciò che unisce e ci connette in termini empatici, appunto. McGilchrist evidenzia che i due emisferi devono bilanciarsi, senza che uno predomini l'altro. Infatti se dominasse l'emisfero destro, probabilmente la civiltà sarebbe rimasta a livello molto arcaico. Viceversa il dominio dell'emisfero sinistro distrugge il senso della società, facendo credere che ognuno sia una monade, e che possa  vivere in modo indifferente rispetto agli altri, perché protetto dalla tecnologia.
#813
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
20 Agosto 2023, 13:48:35 PM
Tanto per sottolineare un fatto biologico (poi la smetto): la divisione in due sessi è semplicemente un metodo ingegnoso per avere una maggiore variabilità genetica e permettere alle specie di sopravvivere meglio alle varianze ambientali. Ciò comporta la possibilità che vi siano individui di quella specie non esattamente definiti in termini dì sessualità. Ciò già a livello biologico (infatti sia maschi che femmine hanno la loro dose di testosterone e di progesterone ripartito e distribuito in modo individuale in relazione ad ogni singolo sistema endocrino). Se poi aggiungiamo le sollecitazioni del complesso sistema culturale umano, l'unica opzione possibile è accettare questo magma, che fa parte della natura e non "moralisticamente" tollerarlo.
#814
Forse hai ragione Alberto, come dire , mi hai preso in castagna😳. Ma a mia difesa posso citare sempre McGilchrist, il quale afferma che il pensiero dell'emisfero sinistro domina e produce una riduzione progressiva della capacità di pensiero della civiltà e in questo modo potrebbe anche lui essere accusato di predomino dell'emisfero sinistro. In effetti far dialogare i due emisferi è tanto difficile quanto essenziale.
#815
Il dibattito in corso verifica "in piccolo", la tesi di McGilchrist, secondo il quale la cultura occidentale ha prediletto l'emisfero sinistro, che è quello della classificazione e della ripartizione in categorie nette e distinte, che a sua volta costruisce le categorie antinomiche, la cui base originaria è la distinzione amico/nemico. Grazie a questa scelta abbiamo ottenuto il grande successo della technè ma ne stiamo ora pagando il prezzo, nel momento in cui le contraddizioni di questo pensiero non riescono più ad essere assorbite dalla natura. L'altro prezzo che abbiamo pagato è stato quello della violenza istituzionale. Difficile anche determinare quando questi meccanismi siano profondi e connessi con la mente tribale dell'uomo.
Ritengo che in questo forum vi sia genericamente un campione di persone che per curiosità intellettuale e passione per la riflessione sia una élite della popolazione italiana ma nonostante questo, il pensiero dicotomico fondato sul dominio dell'emisfero sinistro è notevolmente diffuso e ben pochi forumisti hanno acquisito la capacità di far dialogare i due emisferi, al fine di considerare insieme la specificità e la totalità di ogni problema.
#816
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
19 Agosto 2023, 20:09:50 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2023, 18:15:57 PMÈ quello che mi chiedo anch'io e comunque non credo che l'intrusione farmacologica e chirurgica sia la soluzione. Ma un danno in più.

Vedo che nel frattempo niko ha portato ulteriori elementi a sostegno dell'ideologia gender, inventata dai preti e che, come la mafia, non esiste.

Il passaggio cruciale è questo:

"Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza rovinarsi la salute?"

Tanti lo hanno fatto in una società divenuta sempre più garantista verso l'omosessualità. Tra cui, tralasciando l'incidente finale, Pasolini.

Aggiungerei pure una mia domanda?

Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza diventare la brutta copia, il goffo simulacro, del sesso che non li attira ?

Individui non binari esistono da sempre. Secondo il Talmud (udite udite) Adamo in origine, prima dell'estrazione della costola, era sia maschio che femmina. Secondo la tradizione taoista yin e yang convivono in modo naturale sia nei maschi che nelle femmine. Tiresia era androgino, e in molte culture antiche il transessualismo era rispettato e riconosciuto. Far passare questa evidenza come una moda strampalata dei tempi moderni è uno dei tanti colpi di coda del moralismo catto-islam-sovietizzante. Una alleanza arcobaleno per contrastare altri arcobaleni molto più dignitosi. 
#817
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
19 Agosto 2023, 13:12:16 PM
Pio. Se tu fossi un genitore di un figlio con disforia di genere non avresti queste certezze, poiché dopo un primo o un secondo tentativo di suicidio dovrai bilanciare i pro e i contro. Inoltre il tuo ipotetico figlio a 18 anni farà quello che ritiene più giusto per lui. In ogni caso non credere che da minorenne sia così facile ordinare delle tette al supermercato. Ci sono protocolli rigorosi prima di iniziare un cambio di genere e non credo che possano iniziare in adolescenza, anche se non sono così informato nel dettaglio. In termini di buon senso direi che un cambiamento così importante necessiti della maggiore età, salvo situazioni eccezionali (appunto ripetuti tentativi di suicidio). Inoltre non si tratta di destra o sinistra ma di rispetto della dignità umana in qualsiasi forma essa si presenti, anche in quelle forme imperfette che sono spesso prese di mira dagli arroganti e dai prepotenti.
#818
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
19 Agosto 2023, 09:51:52 AM
Pio. Il link è pieno di temi veramente squallidi e surreali, come quello che pretende di affermare che la comunità Lgbtq+ sia favorevole alla schiavitù. Il problema credo che sia l' arretratezza culturale dell'Italia, del radicato moralismo e bigottismo diffuso da secoli di dominazione violenta da parte della chiesa cattolica, il che ci assimila ai paesi dell'est Europa piuttosto che a quelli dell'ovest. Consiglio tutti di vedere un film, "girl", che parla della condizione di una ragazza trans in Belgio. Vi renderete subito conto che il paragone con l'Italia è deprimente in termini di civiltà e di rispetto  per la dignità altrui.
#819
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
19 Agosto 2023, 00:57:04 AM
Forse è chiaro a tutti ma per sicurezza lo esplicito. Il concetto di genere è una cosa, e non credo che Niko o chiunque di buon senso e non bigotto, sia contro questo concetto. L'ideologia di genere è l'esatto contrario, ovvero far apparire il concetto di genere come una ideologia e quindi come un percorso falso, venato da interessi laidi, poco chiari, finanziari o complottisti. A me risulta che si vendono magliette con la stampa di Che Guevara e quindi per questo Che Guevara è un fottutissimo servo del
Sistema? Idem per il concetto di genere o per i gadget dedicati a Greta o alle pantere nere.
#820
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
18 Agosto 2023, 00:37:17 AM
Non vedo perché un discorso sui diritti materiali (lavoro, servizi pubblici, redistribuzione della ricchezza) non possa camminare di pari passo con i diritti civili. Questa è un'altra e forse la più grave responsabilità dei partiti progressisti in Europa. Aver abdicato alle battaglie sui diritti materiali ed averli barattati con le battaglie sui diritti civili, ha reso questi ultimi insopportabili, quasi un marchio di fabbrica dei "radical chic buonisti". Eppure non vedo una scissione fra le due battaglie.   Dovrebbero essere condotte insieme.
Per Ipazia: le teorie di genere sono un grande passo avanti in termini di civiltà, poiché siamo una specie imperfetta e può capitare di trovarsi imprigionati in un corpo che non ci rappresenta. Le tue imprecazioni non hanno niente a che fare con il capitalismo ma sono tue convinzioni profonde. La sinistra dovrebbe sempre schierarsi con i più deboli, con chi non ha parola o con chi non è riconosciuto e fra questo ci sono i trans e i "ricchioni" (a meno che tu non ti voglia accodare ai deliri dei transolesbomofobi, per i quali le reali vittime sono i cisgender). In questi tuoi tormentoni mi immagino sempre certi cartelloni dell'era sovietica con gli uomini nerboruti mentre forgiano dagli altiforni e accanto sorridenti e formose Tatiane Ivanova Michailcov, con grembiule e guanti da cucina, mentre accudiscono tre pargoli biondi e giocosi.
#821
A giudicare dalla mole di risposte mi sembra di aver toccato un tasto sensibile ;D.
Mi piacerebbe rispondere a molte delle questioni sollevate ma, conoscendomi, dovrei a questo scopo tirar fuori una decina di libri per sparare un pò di cannonate erudite. Mi affiderò così all'emisfero destro rispondendo alla sola Claudia K.

Citazione" Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro " : questa è l'attuale firma forumistica di Inverno.

La trovo così radicalmente vera da risultare ovvia.
E...appunto : ...non ci si salva da un inferno, sposandone un altro...è proprio il principio ispiratore di quanti (tanti) non considerano affatto "perfetto" questo sistema, ma hanno chiarissimo (anche grazie alla Storia) che <altri> sarebbero ben più drammaticamente definibili  inferni.
Condivisibile. Ed infatti ripeto che aver citato Gramsci non fa di me un marxista-leninista. La reductio ad Leninum è un trucchetto tipico della destra, ma spero che qui si riesca ad essere un pò più raffinati. il problema si può ricondurre alla mancanza di una concorrenza culturale al capitalismo. Concorrenza che in passato era rappresentata dal socialismo reale. Socialismo reale che era per molti versi, nella sua realtà storica, una dittatura ma che permetteva di barattare la mancanza di libertà con la sicurezza (sicurezza intesa come possibilità di vivere dignitosamente). Che Sigmund mi perdoni, ma il socialismo reale poteva essere considerato una sorta di bizzaro super-Io, in grado di controllare i cosiddetti "animal spirits" del capitalismo che oggi hanno preso il potere effettivo.
Attualmente, la sconfitta del socialismo reale ha fatto credere che si potesse spingere sempre più l'acceleratore sulla libertà riducendo le componenti della sicurezza (sicurezza, ripeto come stato sociale o welfare, ma anche come strumenti per imporre il rispetto delle leggi). E tutto ciò mi fa dire: "d'accordo non avremo mai un sistema perfetto, ma questo sistema per molteplici ragioni, non solo non è perfetto, ma non va neppure nella direzione della perfettibilità, anzi va verso la direzione opposta della disgregazione dei legami sociali, delle sperequazioni insostenibili dei livelli di ricchezza materiale.
In realtà i miei appelli sono molto socialdemocratici e molto poco marxisti, perchè sono consapevole dei danni di un pensiero unico, che esso sia comunista o cattolico o islamico, poco importa. Ma proprio di questo sto parlando, del fatto che il capitalismo è ora "il pensiero unico dominante" e se non cambia qualcosa, semplicemente si strozzerà con le sue mani.
Quello che prenderà il suo posto non credo sarà il marxismo o qualche governo teocratico anche se non posso essere certo di quel che sarà. Immagino invece una regressione ad una fase alto-medioevale in chiave cyber-punk, con la destrutturazione di ogni potere pubblico. Le prove di questa fase sono già in corso in Iraq, in Somalia, in Libia.
In tutto ciò forse una causa importante di questo cambio di paradigma del modello capitalistico, lo ha la riduzione di importanza del pensiero cristiano, che fungeva in qualche modo da redistributore della ricchezza (anche se spesso in modo ben poco razionale).
Resta il fatto che mi sento come in cima ad uno strapiombo. Siamo arrivati così in alto per dover precipitare di nuovo in una vita di insicurezza e violenza diffusa? E non è neppure una nostalgia di una ipotetica età dell'oro, ma mi domando sempre di più se il pensiero occidentale, da Ulisse a Diderot non abbia dentro di sè un germe distruttivo che inevitabilmente ci ha condotto dove siamo ora. E nello stesso tempo, nel nome di Ulisse e Diderot, mi chiedo, cosa possiamo fare ora per evitare questa catastrofe? O se volete "cto delat?".
#822
Anthonyi.
Citazionegli esseri umani sono individualisti per natura, in quanto individui che devono sopravvivere.
Non ti chiedo le fonti di questa affermazione perché sicuramente se ne possono trovare, come si possono trovare quelle che affermano l'esatto contrario. La mia posizione personale ritiene che senza solidarietà ed altruismo le società umane non si sarebbero sviluppate. Ovvio che una specie così sofisticata non può essere incasellata nè nel homo homini lupus nè nel homo homini deus. Siamo noi e le nostre ideologie a creare il nostro destino. E l'ideologia capitalistica non fa eccezione. Possiamo idealisticamente contabilizzare i pregi e i difetti del capitalismo, storicamente inteso, il quale  ha manifestato sia gli uni che gli altri. Senza capitalismo e ascesa della borghesia non avremmo avuto la scienza e neppure la visione critica della religione. Ma se osserviamo la situazione attuale, è evidente che la pagina dei difetti si sta ampliando in modo preoccupante. A mio avviso non è neppure una questione di destra/sinistra. Ho citato Gramsci perché mi sembrava calzante ed anche perché trovare pensatori decenti di destra è difficile (Nietzsche e poi? Nietzsche ovviamente con tutta la discussione che si porta appresso). Oggi è una questione di sopravvivenza di un modo di vivere decente.
L'individualismo non è indolore e ti faccio un esempio, col rischio di annoiarti. Recentemente un migrante a Rovereto ha fatto fuori una povera donna che andava dalla madre anziana. Un migrante che tutti sapevano fosse disturbato. Con tutti i passaggi del caso. Pronto soccorso, Carabinieri, comunità di prima accoglienza, carcere, centro di salute mentale, e poi di nuovo, in una sorta di via crucis con tappe definite e fatalisticamente indirizzate verso la violenza. Una società non individualista avrebbe visto in quella persona un proprio fratello e tutte le istituzioni, dove lavorano i suoi fratelli, lo avrebbero aiutato come fratello e come istituzioni. Ma per fare questo occorrono due cose, una visione non individualistica ma relazionale fra le persone e risorse sufficienti, che si ottengono dalle tasse, le quali individualisticamente sono da combattere in quanto fanno riferimento a valori e strumenti estranei al singolo individuo.
Senti come stona questo discorso. Sembra una fantasia, un sogno o magari un buonismo peloso alla Bibbiano. Eppure è  questa necessità di coniugare individuo e società che fu trascritta persino nel motto più famoso della più famosa rivoluzione borghese. Ed è questo che il capitalismo ha distrutto, il senso dell' affiliazione e della compassione. Ma si tratta del capitalismo del XXI secolo, molto diverso dai capitalismi precedenti. E non penso neppure che il marxismo nelle sue versioni storiche sia stato diverso. Ma ciò non cambia il problema che abbiamo davanti. Vogliamo continuare a privilegiare il nostro rapporto monadico ed hi-tech con la vita oppure vogliamo riconoscerci come fratelli, e possibilmente indipendentemente dal credo religioso e politico?
Si tratta di un cambiamento gigantesco e credo che non avverrà, ma lo vedo come l'unica soluzione. L'alternativa è un progressivo deterioramento dell'ambiente fisico e sociale fino al punto che le istituzioni non saranno più in grado di tenere l'entropia dilagante e quindi avverrà un movimento di implosione che toccherà sempre più vicino il centro del mondo occidentale e noi, essendo di esso una marca di confine, sentiremo gli effetti di questo tsunami anche prima.
#823
Siamo sull'orlo di una catastrofe. Questa è la mia percezione. Eventi drammatici come l'incendio alle Hawaii (con mille dispersi e un centinaio di morti), la guerra in Ucraina, l'esodo di milioni di africani (quaranta milioni all'anno sembra), la grandine grossa come palline da tennis, la Sars/COVID-19 sono tutti tasselli di uno stesso quadro. E la causa è tutta nei rapporti predatori e individualistici che il capitalismo ha fatto trionfare nella mente di ognuno di noi.
Fino a 50 anni fa, pur con qualche sinistro scricchiolío, sembrava possibile un "mondo nuovo", nel quale le contraddizioni si sarebbero sciolte e vi sarebbe stata una nuova armonia globale.
La realtà è stata un'altra: abbiamo sempre più scaricato sulla natura la nostra avidità, la nostra fame di oggetti inutili, fino a rendere la nostra fame astratta, perché basata sulla ricchezza finanziaria. Si sarebbe potuto proseguire su quella strada della speranza in un "mondo nuovo", se il pianeta terra fosse inesauribile e omeostatico. Ovviamente non è così ed ora i nodi vengono al pettine. Molti tendono ad ignorarli, altri se la prendono con gli obiettivi sbagliati, e così via ma il redde rationem è sempre più vicino.
Eppure l'attuale classe dirigente è cieca oppure nega il problema e persino attacca quelle minoranze che hanno una maggiore consapevolezza. Basti pensare al termine "ripartenza", usato per il dopo-covid, come se il covid fosse stato un intermezzo, una battuta d'arresto, dopo la quale tutto è come prima. Oppure all'altro termine della "transizione ecologica", come se i problemi possano essere risolti da nuove mirabolanti innovazioni tecnologiche, il che risulta in realtà la stessa cosa di chi vuole combattere il fuoco con il fuoco o di chi vuole recuperare una nave che sta affondando, buttandoci dentro dell'acqua. Tutto ciò è drammatico, perché ci rende consapevoli di come siano forti e potenti i meccanismi di virtualizzazione del mondo attuale , dominato dalla tecnosfera e dall'infosfera, le quali paradossalmente, assumono delle fisionomie ancora più concrete della biosfera stessa. Biosfera che ovviamente risponde con gli incendi alle Hawaii di cui sopra o con il COVID-19.
Perché questa cecità? Per un meccanismo di cui ha scritto a lungo Gramsci, ovvero per il concetto di "egemonia": "quando in una società i valori della classe dirigente diventano i valori indiscussi di tutta la società, allora quella classe dirigente non ha più bisogno della forza per controllare la società". Oggi assistiamo a questa egemonia del capitalismo, con derive trash e populiste o criminali, ma tutte votate ad alcuni principi indiscutibili e sacri: ricchezza di beni materiali, individualismo, concorrenza fra tutti per emergere e vincere sugli altri, derisione di ogni spinta verso la collettività ( Tatcher, profeta di questo mood, dichiarava coerentemente che non esistono società ma individui). Siamo talmente dentro questi meccanismi culturali mortali che appunto li neghiamo o colpevolizziamo dei capri espiatori a caso. Servirebbe un profondo mutamento di paradigma e di visione del mondo, ma non vedo nulla di tutto ciò. Anzi vedo un progressivo imbarbarimento, una sempre più evidente incapacità e non volontà di affrontare questi problemi.
#824
Estratti di Poesie d'Autore / Adesso
11 Agosto 2023, 08:22:24 AM
Diremo io o noi? E quanto grande il noi, quanto popolato? Che delicata mano
ci vuole ora e che passo leggero e mente
acuta, pensiero spalancato al bene. Studiamo.
Impariamo dal fiore, dall'albero piantato,
da chi vola. Hanno una grazia che noi
dimentichiamo. Cura d'ogni cosa,
non solo dell'umano. Tutto ci tiene in vita.
Tutto fa di noi quello che siamo.

Mariangela Gualtieri. "Adesso".
#825
Tematiche Filosofiche / Re: Sò di non sapere.
10 Agosto 2023, 14:24:05 PM
Citazione di: Socrate78 il 10 Agosto 2023, 14:00:33 PMSocrate secondo me esprime una razionalità estrema che vuole conoscere tutto ma siccome il mondo è caotico e irrazionale e i valori sono relativi non può essere mai pienamente compreso da una ragione che si chiede sempre "Che cos'è il giusto?", "Che cos'è il bello?", anzi, agire in questo modo crea una sorta di dogmatismo in cui si stabiliscono valori assoluti per tutti e questo uccide l'individualità umana. Dovrei forse cambiare il mio nick in quanto sto esponendo una posizione antisocratica!
Cosa è il bello non lo so, ma cosa è il giusto, Socrate lo ha stabilito attraverso le modalità della sua morte, unendo teoria e prassi in una sorta di marxismo ante-litteram.