Grazie sgiombo delle obiezioni (e dell'apprezzamento!) 
 
Per quanto riguarda il linguaggio privato, non hai torto, può essere inteso come lo intendi tu. L'importante è chiarirsi
 (stesso discorso con epicurus... ammetto che a volte non so spiegarmi)
Sul discorso dell'argomento a favore: io credo che per qualche motivo sia una dimostrazione vera e propria (è un'intuizione). Purtroppo ci servirebbe un logico per formalizzare il tutto. Per questo motivo ritengo che anche nella filosofia è giusto rimarcare anche gli "argomenti molto forti" che non sono dimostrazioni. Però sono d'accordo con te che bisogna anche ammettere che non è una dimostrazione.
			
 Per quanto riguarda il linguaggio privato, non hai torto, può essere inteso come lo intendi tu. L'importante è chiarirsi
 (stesso discorso con epicurus... ammetto che a volte non so spiegarmi)Sul discorso dell'argomento a favore: io credo che per qualche motivo sia una dimostrazione vera e propria (è un'intuizione). Purtroppo ci servirebbe un logico per formalizzare il tutto. Per questo motivo ritengo che anche nella filosofia è giusto rimarcare anche gli "argomenti molto forti" che non sono dimostrazioni. Però sono d'accordo con te che bisogna anche ammettere che non è una dimostrazione.

 Il fare filosofia in senso pieno del termine significa qualcosa di più che il semplice "ogni tanto rifletto su quello che faccio o dico". Inoltre, conosco molte persone che vivono la vita in modo spensierato. Ragionano sui problemi lavorativi, politici o amorosi, ma hanno un approccio meno propenso alla riflessione profonda e/o astratta. Non si pongono "problemi sui massimi sistemi" o sulle fondamenta di alcune questioni. Ecco, questo mi pare l'esatto contrario del fare filosofia. E, aggiungo, non ci vedo nulla di male o di sbagliato. A me interessa la filosofia, a lui la finanza o la biologia... nessun problema. 
 In India, e in generem nell'estremo oriente, questo problema tra i filosofi non sussiste. Il primo interesse della filosofia orientale sembra quello di unire la conoscenza e l'etica, tant'è che spesso senti dire che "la distorsione del pensiero è la causa della sofferenza" (concezione che era presente nel mondo ellenistico e perfino tra i primi filosofi cristiani tipo Boezio). In realtà l'idea mia di filosofia non è diversa da quella espressa da Schopenhauer, Nietzsche, Kierkegaard e Wittgenstein dai quali mi sono ispirato moltissimo. Il primo viene tacciato come "incoerente" (e lo era, ma non si può rifiutare il suo pensiero in questo modo...) perchè mai come prima di lui nessuno ha parlato della sofferenza in modo così onesto (e infatti è apprezzato da Jung, Einstein... non da filosofi accademici), Nietzsche e Kierkegaard sono perfetti esempi invece di come filosofia (o se vuoi "ricerca") e vita si intrecciano. Infine Wittgenstein lo apprezzo sia come filosofo/logico sia dal punto di vista esistenziale: "la filosofia è un lavoro su se stessi". Perchè? perchè una mente chiara è più pronta a migliorarsi, una mente chiara riesce meglio a svuotarsi di pregiudizi e distorsioni della realtà, una mente chiara è più pronta a riconoscere i propri difetti e per tutto ciò è anche più pronta ad accogliere l'altro senza pregiudizi ecc...