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Messaggi - acquario69

#811
lo scenario e' quello già descritto da Orwell in 1984,dove il protagonista winston smith che lavorava nel ministero della verita aveva il compito di correggere e riscrivere la storia e gli avvenimenti secondo le esigenze del momento (e questo accade già da parecchio) solo che l'archiviazione digitale annullerà ogni traccia e "prova" possibile,le fonti originali disperse e manipolate,dunque nessuna conoscenza,nessun confronto,nessuna tipo di breccia..

le nostre menti sono già da tempo predisposte e a seguire sarà la coscienza stessa ad essere annullata

«Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro», continuava a ripetersi. «Non era vero, come sostenevano le cronache, che il Partito aveva inventato gli aeroplani. Lui gli aeroplani se li ricordava fin dalla più remota infanzia, ma non si poteva dimostrare nulla.
#812
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
23 Aprile 2016, 05:58:09 AM
Paul scrive;

Forse è così, ma non penso che sia così.
Perchè questo mondo sarebbe "maja", un'illusione?
A cosa serve essere quì nel mondo, che senso ha tutto ciò che viviamo? Perchè vivere?

Sono domande che ho rivolto più  a me stesso che ad altri, perchè   non potrei negare :
1) non c'è niente di divino e di spirituale, semplicemente siamo animali intelligenti
2) abbiamo un'intelligenza e spiritualità, per capire qualcosa che ci appare come un ordine superiore al di sopra della natura stessa , o se vogliamo in questa stessa natura
3) C'è un' intelligenza divina e creatrice.

Personalmente ho proteso per la terza soluzione, ma ribadisco ,diciamo così, è una mia personale tendenza e ognuno ha la sua.

Non capisco perchè non vivere la bellezza e la nefandezza del mondo ,perchè ritrarsi nel proprio cantuccio illudendosi che il mondo là fuori sia un'illusione?

Poi mi accorgo di non avere e probabilmente mai potrò avere una risposta e allora cerco similitudini nell'altrui, e non mi interessa che sia ateo, buddista o cristiano,ecc. seguo la bontà del cuore e il comportamento dell'onestà e del rispetto, anche se ancora potrei dire a che servono in questa legge della giungla che è governata dalla ferocia. 
Ma da  dove viene allora quello che sento come fosse una mia stessa natura contro quella ferocia?

Non ho risposte, ma seguo l'inclinazione di quella innatezza e ramingo percorro un destino.

========

Ciao Paul...con l'invio attraverso le citazioni,non ho capito se nel tuo post di prima ti sei rivolto direttamente a me,ma credo anche in generale,ad ogni modo ammettendo che "maya" sia un illusione avrei specificato che se siamo al mondo non per questo se mi capita di attraversare la strada mi ci fiondo senza pensarci,magari perché mi dico...ma si,visto che anche questa e' una mia illusione cavolo me ne importa se finisco sfracellato sotto una macchina.
il discorso che avrei fatto io riguarda la nostra personalità che e' qualcosa di diverso dall'individualità,significa a mio avviso conoscersi per intero e non limitarsi ai soli sensi o alla nostra interpretazione mentale. (maya)


rendersi conto di "maya" in definitiva significa essere liberi e non aver bisogno di nessuna maschera
#813
Tematiche Spirituali / Re:Oggi, qui da noi...
22 Aprile 2016, 06:00:03 AM
Citazione di: Sariputra il 21 Aprile 2016, 23:12:56 PM
Oggi, qui da noi, è stata una bellissima giornata di Primavera. La natura si risveglia timidamente, quasi con pudore. Tutto si riempie di luce nuova, a volte abbagliante. Ogni anno succede eppure è sempre così nuovo. Cercavo dell'erba per i conigli ed esausto, come spesso mi capita, mi sono lasciato cadere su una panchina sotto un vecchio noce. C'è una bellezza incredibile nella vita, quando l'uomo se ne sta lontano. Una pienezza che fugge da noi. Che si nasconde. In questi giorni, anche per quello che scrivo sul forum, mi ritornano alla mente vecchie letture. E, sotto il noce, ho ripensato al sospiro di Gotama Siddharta, poco prima di morire, davanti alla bellezza maestosa del parco, credo di Lumbini, che appariva sfolgorante nella primavera di 2500 anni fa. L'uomo totalmente distaccato dal mondo, l'asceta che aveva vinto in sé ogni desiderio, poteva aver vinto anche questo supremo desiderio ? Questa Bellezza?  Eppure mi sembra che non siamo dentro a questa Bellezza. Che anche davanti al vero e al bello giudichiamo, valutiamo, temiamo. Siamo sempre staccati dal tutto che ci circonda, non ne facciamo parte.
Questa mente mi appare molte volte come una gabbia. C'è un universo intero dentro di lei eppure è sempre staccata dal reale. Si rifugia in grotte dorate e rifugge la luce del Sole.
Sì...credo che Siddharta infine abbia vinto anche questa suprema illusione. La Bellezza della natura è solo un'idea della mente, una sensazione. Il topo braccato dal falco non si riempie l'animo di pace, ma fugge disperato verso la tana. E anch'io, dopo un po', mi sentivo molto stanco...
se posso permettermi di esprimere un pensiero,dopo aver letto sopra,mi sembra come se nel momento in cui sei ad un passo nell'avvertire la fusione e la non separazione col "mondo" subito dopo ti ritrai ed e' come se ti dicessi..ma no questa che avrei provato e' la solita illusione,torniamo alla "realtà" perché sappiamo che non possiamo fuggire dalla nostra mente,che e' capace persino di fare questi scherzi (chiaramente te lo dico come lo avrei recepito io,senza alcuna pretesa)

spesso mi ritrovo a pensare (dopo) che siano invece proprio questi momenti che ci illuminano del Reale e ne siamo "fuori" proprio quando subentra la nostra mente e la rappresentazione che diamo di conseguenza..
al contrario invece penso che la bellezza della natura e tutto cio che si manifesta in essa, non sia solo una nostra idea,per me richiama,come un "segno" od un simbolo che ci mette appunto in contatto con qualcosa che se dovessi provare a descriverlo mi viene da dire così; non lascia dubbi
i dubbi infatti sono della mente,cio non vuol dire,sempre secondo me,che non dobbiamo averli ma questi rientrano nelle cose relative e noi stiamo come su due livelli che pero non andrebbero confusi o forse anche invertiti.

insomma ritengo che la nostra essenzialità non appartiene a "questo mondo" ma nel frattempo siamo di questo mondo e sarebbe comunque sbagliato non averne la corretta considerazione.
equilibrio a volte delicato ma la certezza una volta acquisita non si potrà più perderla.
questo e' quanto mi veniva da dire e ti ringrazio per avermi dato comunque questa opportunità...infatti tra le altre cose non credo esista il caso,poiché tutto e' interconnesso.

riprendendo il discorso dei "due livelli" vorrei fare anche un ulteriore considerazione, e cioè che che noi occidentali e poi a seguire tutto il mondo cosiddetto moderno,ha proprio trascurato l'aspetto essenziale della nostra (intera) personalità
da una parte l'esistenza legata allo spazio-tempo,relativo e contingente accessibile alla ragione,
oggetto di conoscenza scientifica e di approccio tecnico (che infatti ha finito per avere la predominanza assoluta)
ma dall'altra (ed e' quella finita nell'oblio) quella autentica del suo essere,e alla sua essenzialità,al di la dello spazio e del tempo..
una scissione che ha provocato una vera e propria alienazione ed ha creato le condizioni per rimanere come chiusi in una gabbia,e che nel frattempo si e' fatta sempre più stretta 
#814
Citazione di: maral il 20 Aprile 2016, 13:42:43 PM
tutto questo mio discorso rischia di venire a cadere di senso. Alla fine la gestante potrà essere davvero una pura e semplice macchina e, dato che le macchine non hanno responsabilità, ma devono solo funzionare, la scelta sarà tutta in capo ai soli tecnici che le gestiscono (finché le gestiranno) secondo programma e ogni discorso religioso o etico sarà solo una vecchia favola per bambini, compresa la coscienza con tutte le sue lecite o illecite obiezioni.
io non penso affatto che siano favole per bambini,a me sembra esattamente il contrario.perché tolte quelle (che appunto favole non sono) non resterà infatti più nulla e privati di coscienza equivale a non esserci,come morti..il che sarà logica conseguenza l'estinzione.

e allora si (anche se sarà troppo tardi) che si potrà constatare chiaramente chi erano i bambini e le loro favole mortifere
#815
Vorrei esprimere un mio pensiero al riguardo dicendo che secondo me la preghiera non e' un qualcosa,diciamo "fuori dal mondo" come credo venga inteso (o frainteso)
personalmente pregare non lo vedrei soltanto come il mettersi a recitare magari leggendo un testo sacro,ma anche nelle cose più pratiche ed immediate...ad esempio eseguire un lavoro con "tutti i sentimenti" quella e' per me paragonabile ad una preghiera,quando un atto assume tutto il suo valore,fondendo la persona nell'atto stesso,diventando una sola cosa,e allora credo che ne venga fuori un opera d'arte,un capo-lavoro,proprio perché ci si e' consacrati a quell'atto,e' la creazione,che tale "preghiera" lo ha reso possibile.

non so se quello che ho appena espresso rientrerebbe in cio che viene definita preghiera,ma credo che la preghiera in se esca appunto dalle stesse definizioni,che altrimenti sarebbero a mio avviso solo vuote formalità 
#816
Citazione di: Eutidemo il 19 Aprile 2016, 09:37:41 AM
Sinceramente non capisco cosa c'entri il fatto che i cani "odano" gli ultrasuoni, e i pipistrelli "vedano" col sonar, con l'esistenza o meno di esseri extraterrestri.
Peraltro, si tratta solo di diverse modalità sensorie, a cui noi possiamo sopperire con apposite apparecchiature: per percepire le stesse cose.
Quanto al fatto della "previsione" dei terremoti, in effetti, si tratta di un fenomeno ancora misterioso; anche se, recentemente, all'interno della testa del verme C. Elegans, è stato scoperto il primo sensore dedicato al campo magnetico terrestre identificato su una forma di vita...il quale potrebbe anche essere usato come "predittore" di terremoti.
Ma, apparecchiature per predire i terremoti, purtroppo, ancora non sono state inventate.
Tuttavia, insisto nel dire che non vedo la pertinenza della faccenda col nostro tema.
Ed invero, se i cani sentissero parlare gli extraterrestri a frequenza ultrasonica, o i pipistrelli li vedessero col sonar, o i cavalli scalpitassero prima del passaggio di un UFO (così come fanno prima dei terremoti), potrei vedere il nesso; ed infatti, se loro li vedessero e li sentissero, mentre noi no, si potrebbe argomentare che gli extraterrestri esistono...anche se noi non li percepiamo.
Ma poichè niente di tutto questo succede, sinceramente non capisco il senso dell'osservazione.
Per cui, ripeto: dove sarebbe mai la necessità di dover supporre l'esistenza di tali presunte entità "invisibili o inconcepibili", solo perchè alcuni animali percepiscono ALTRI TIPI di fenomeno, con modalità percettive diverse dalle nostre?
Se e quando gli animali percepiranno, con i loro "sensi" anche fenomeni di natura esxtraterrestre, allora, forse, se ne potrebbe riparlare. :)

il senso della mia osservazione e' che secondo me non si può stabilire tutto e solo secondo i nostri parametri,come se tutto cio che esiste fosse solo secondo la nostra immagine e somiglianza,o secondo cio che arriviamo a percepire e che tali esseri possano esistere nella maniera per noi appunto inconcepibile ed a prescindere.

non capisco perché ci dovremmo sentire così speciali da poter stabilire cosa sia o non sia concepibile solo secondo nostra misura

l'esempio degli animali secondo me resta pertinente in tal senso.

questo e' quello che penso anche se e' molto probabile che non sia lo stesso per te
#817
Citazione di: Eutidemo il 19 Aprile 2016, 05:59:34 AM

E dove sarebbe mai la necessità di dover supporre l'esistenza di tali presunte entità "invisibili o inconcepibili"?
be,nei miei limiti avrei fatto l'esempio di creature (a noi anche molto vicine) di cui credo ci sarebbero comunque indizi e prove fondate,che riescono a percepire (e chissa se non addirittura a vedere) altro di cui noi invece non saremmo in grado,se non magari in maniera indiretta o anche intuitiva.
del resto come sarebbe stato mai possibile poter riconoscere come nel caso di un cane che avverte gli ultrasuoni,qualcosa che di per se noi non potevamo ne udire o percepire? e anche,come farebbero ad avvertire in anticipo un terremoto,quando poi noi ne abbiamo la conferma solo nel momento stesso dell'evento?
#818
io sposterei la domanda anche da un altro punto di vista..
possiamo ritenere che esistano solo forme di intelligenza più simili alla nostra?
o se non esistano altre (anche non formali) che non "occupino" altri piani a noi inaccessibili e per certi versi e appunto per tali motivi a noi invisibili o inconcepibili?...tra l'altro potrebbe anche essere questo il motivo per cui abbiamo la sensazione di essere soli nell'universo e che nessuno verrebbe a farci visita?
la stessa dimensione spazio temporale non potrebbe essere solo cio che i nostri stessi sensi riescono a percepire,e che non ve ne siano altre che non possiamo "vedere"?
come forse potrebbe essere un esempio analogico il fatto di riuscire a captare certe frequenze,quando sappiamo bene che ne esistono molte altre,e che altre creature possono invece percepire (es; i cani che recepiscono gli ultrasuoni)
oppure (e anche in questo caso si rimarrebbe nell'ambito del solo terrestre),che gli animali avvertirebbero in largo anticipo fenomeni come i terremoti o cose del genere
#819
Citazione di: cvc il 18 Aprile 2016, 10:52:58 AM
Il sapere scientifico, rispetto alla filosofia antica o a quella orientale, pare tutto volto ad una cristallizzazione del sapere. Il sapere è inteso come un insieme di formule e teorie che una volta verificate, fino a quando non si presenta una solida invalidazione delle stesse, sono come dei nuclei di verità oggettive che possono essere comprese da tutti nello stesso modo. Ciò permette agli scienziati di passarsi il testimone della verità potendo così lavorare in gruppo oppure continuando il lavoro di altri che non sono più e poi, a sua volta, lasciando il testimone a quelli che verranno dopo. Ciò da l'idea di una sorta di fissità della conoscenza, in cui colui che conosce, l'uomo, non è che un depositario effimero di quel sapere che va sempre più sviluppandosi e consolidandosi nel tempo. L'uomo appare sempre più rassegnato alla propria estemporaneità, al proprio destino di granello insignificante di fronte al maestoso e mastodontico sviluppo scientifico che, a differenza dell'uomo, sembra conquistare sempre più il dominio del tempo, fino addirittura a poterlo plasmare a proprio piacimento rilegandolo al rango di quarta dimensione.  Ora io credo che tutto dipenda dal punto di vista. Dal punto di vista della scienza il sapere sembra avere trovato la sua piena realizzazione. Ma dal punto di vista dell'uomo interesserebbe conoscere anche gli effetti che questo sapere ha sull'uomo stesso. Perché l'uomo cominciò a filosofare, credo io, spinto dalla ricerca della felicità o comunque da un bisogno di perfezionamento interiore. Alle latitudini del "sapere per il sapere" mi pare faccia un po' freddino. In un universo in espansione pare che nell'uomo si espanda il cinismo e i rapporti umani diventino sempre più sclerotici, dettati oramai più dal sapere stesso che dall'uomo. Forse ci sono più cose nell'uomo di quante ce ne siano in cielo e in terra....

io credo che la cristallizzazione che dici tu sia l'allontanamento dell'uomo da se stesso,cioè avrebbe mano a mano "esternalizzato" la conoscenza ai fenomeni,finendo per considerarli separati,(e considerarsi separato)

e secondo me  e' sempre e da sempre in quel "conosci te stesso" l'unica vera via d'accesso,per intuire che conoscente e conosciuto si identificano simultaneamente
#820
dal mio punto di vista voler insistere su una diatriba, e' ammettere implicitamente la violenza (qualunque sia la causa)
un "fedele" non sente il bisogno di contrapporsi a chicchessia,non ne ha più bisogno...e a parlare in questo caso e' sempre l'io (l'umano)..ma la dottrina non e' umana.

in fondo non sarebbe proprio questo il messaggio evangelico?
#821
Tematiche Filosofiche / Re:La direzione della storia
16 Aprile 2016, 09:13:08 AM
la storia e la sua direzione e' un concetto che abbiamo noi moderni.
prima di noi non esisteva lo storicismo ,fino a trasformarsi in una freccia dalla precisa direzione "evolutiva".
questo lo testimonia pure il fatto che sono esistite civiltà anche più prossime a noi nella quale il tempo non e' mai stato considerato nella maniera fissa e cristallizzata (detto così può sembrare un assurdo paradosso) ma integrante all'essere/esserci,diciamo allora che il tempo non compariva perché era "vissuto"
secondo me e' pure sintomatico come questo cambiamento paradigmatico abbia consentito che si vivesse in funzione del tempo,quindi nel cambiamento sempre più veloce,e la sua stessa restrizione,per giungere al vero paradosso e la vera assurdità di non avere più tempo
#822
Citazione di: cvc il 15 Aprile 2016, 15:25:55 PM
Citazione di: acquario69 il 15 Aprile 2016, 15:17:50 PM

non lo so ma al tempo stesso non ne sarei così convinto,ne che vi fosse solo pura sopravvivenza (forse agli occhi di noi moderni può fare sicuramente questo effetto ma anche per ragioni di chi scrive la storia stessa che tende troppo spesso a vedere - e difendere -solo quello che rientra nello stesso dogma dominante)
e ne che fossero così ignoranti come immaginiamo..la loro magari era una sapienza che non veniva stabilita da quanti libri si leggono oppure dalla iper-specializzazione che di fatto ti rende un ignorante istruito, ma aveva a che fare con la vita stessa che e' il "libro" per eccellenza..
per il resto sono perfettamente d'accordo con te
Non lo sapremo mai. La storia la raccontano i sopravvissuti. La storia di chi è morto di stenti a venti o trent'anni non la racconta nessuno.

ma anche i "vincitori"...e chi muore di stenti a venti trent'anni ci sono anche ora
#823
Secondo me la differenza sta nel fatto Che a differenza dei tempi passati a cui tu fai Riferimento,Oggi siamo 4 gattii a parlarne di queste cose Che reputano decisive,perche credo lo siano,e il cerchio si fa sempre piu ristretto,forse fino a scomparire del tutto.
L'influenza Che poteva suscitare (anche indirettamente) poteva essere enorme,cosa Che oggi a mio avviso  
E ' diventata impenetrabile.
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Io credo che, al contrario,  a quei tempi, dati l'analfabetismo dilagante, ben pochi fossero in grado di trattare questioni che non fossero legate alla pura sopravvivenza. Non credo che in percentuale il rapporto fra cinici e coscienziosi sia cambiato, il fatto è che i procaccianti hanno ora mezzi alquanto più potenti. Il progresso in sé non è né un bene né un male, è l'uso che se ne fa ciò che conta. Oramai il mondo è programmato per il consumismo, la produzione e la crescita. Non viene percepito altro modo di far funzionare il mondo anche perché le strutture che lo reggono sono troppo radicate e dure da smantellare. Glielo dici tu ai proprietari dei pozzi  di petrolio che bisogna usare energia pulita? O alle industrie farmaceutiche di non produrre solo le medicine che le fanno guadagnare? Qui si parla di scavare la fossa all'etica, ma se collassa l'intero pianeta a ben poco serve coltivare il proprio orticello. Certamente i nostri discorsi qui non cambieranno come per magia lo stato delle cose, ma è pur sempre meglio che niente. A volte la coscienza richiede tempo per risvegliarsi, a forza di svuotare l'acqua col secchio ci si dovrà accorgere che la nave sta affondando. Speriamo non sia troppo tardi.
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non lo so ma al tempo stesso non ne sarei così convinto,ne che vi fosse solo pura sopravvivenza (forse agli occhi di noi moderni può fare sicuramente questo effetto ma anche per ragioni di chi scrive la storia stessa che tende troppo spesso a vedere - e difendere -solo quello che rientra nello stesso dogma dominante)
e ne che fossero così ignoranti come immaginiamo..la loro magari era una sapienza che non veniva stabilita da quanti libri si leggono oppure dalla iper-specializzazione che di fatto ti rende un ignorante istruito, ma aveva a che fare con la vita stessa che e' il "libro" per eccellenza..
per il resto sono perfettamente d'accordo con te (riserva a parte che il "progresso" sia di per se neutro)
#824
Citazione di: cvc il 15 Aprile 2016, 13:50:51 PM
Forse per inquadrare meglio la discussione dovremmo ricorrere a qualche esempio concreto. Prendiamo un caso estremo: la clonazione umana. Se si arrivasse al punto in cui venissero clonati uomini da essere usati come pezzi di ricambio per trapianti, ciò sarebbe alquanto disumano. Eppure la filosofia era viva e vegeta in tempi in cui il razionalissimo Aristotele definiva gli schiavi "utensili umani" o quando centinaia di uomini subivano ogni sorta di brutalità sulle arene dell'impero per puro divertimento. Perché dunque la prevaricazione dell'etica da parte delle scienze dovrebbe decretare la fine della filosofia? E perché se la filosofia è morta si continua a parlarne? D'accordo, si parla anche di Cesare e Napoleone che sono morti da un pezzo, ma dopo un po' a continuare a parlarne ci si stufa. Non ci stanchiamo invece di continuare a parlare di filosofia. Ma chi ha fatto l'autopsia?


Secondo me la differenza sta nel fatto Che a differenza dei tempi passati a cui tu fai Riferimento,Oggi siamo 4 gattii a parlarne di queste cose Che reputano decisive,perche credo lo siano,e il cerchio si fa sempre piu ristretto,forse fino a scomparire del tutto.
L'influenza Che poteva suscitare (anche indirettamente) poteva essere enorme,cosa Che oggi a mio avviso  
E ' diventata impenetrabile.
#825
Citazione di: Duc in altum! il 15 Aprile 2016, 10:24:04 AM
** scritto da acquario 69:
Citazionee' nel momento che l'IO non si presenta più che non mi identifico più con niente e che scopro il "chi sono" ed e' a quel punto che si svela l'arcano.
Ma se ci si identifica con il niente c'è il rischio di pensare che io non sono niente, mentre io sono "qualcosa".
L'apostolo delle genti vi è giunto, e non da solo (altro problema dello scontro Ego/Dio è quello di illudersi di riuscire ad identificarsi stoicamente), in maniera semplice ed effettiva: «Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me»; l'abnegazione dell'Io per permettere allo Spirito Santo di dirigere totalmente la baracca dell'Io. Ma siamo nuovamente, e senza possibilità di poter farne ameno (secondo me), nel campo della fede, dell'Io credo in...


E' proprio nel momento che si sperimenta, per fede, che il servire è governare, che il servizio liberamente assunto in favore del prossimo è potere, che l'Io scopre il "chi sono" essendo più ni
forse non ci crederai ma quando ho riletto quello Che ti ho scritto mi sono reso conto Che mi era sfuggito un "piccolo" particolare e Che sarebbe sicuramente riemerso,perche Oggi per poter provare a comunicare,nella speranza Che il " messaggio" arrivi a destinazione vi e' la necessita, ( Ed energie Che non sempre si ha a proprio  disposizione) di considerare piu il pelo nell'uovo Che l'uovo stesso!

...il pelo nell'uovo sono Le virgolette Che non avrei messo su quel niente...