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Messaggi - Freedom

#811
Tutti gli anni che torna Natale si apre un conflitto dentro di me. Il Natale cristiano, quello VERO, quello che parla di Cristo che viene a farsi ammazzare per salvare noialtri è quasi interamente ignorato e sostituito da riti pagani e umani che nulla hanno a che fare con lo Spirito. E' la festa della famiglia quando va bene. Ma, più frequentemente, è la festa del consumo. Il dio consumo, in tutte le salse e a tutte le latitudini, viene adorato. E gli auguri, le mangiate (sempre tristi perché si pensa a chi non c'è più e si pasteggia in situazioni spesso artificiose), i patetici scambi di regali inutili quando non dannosi: stantii e folcloristici usi e costumi ridondanti e fastidiosi. Non serve aggiungere altre parole perché è sotto gli occhi di tutti la realtà che ho sinteticamente esposto.

Ed allora mi chiedo: non sarebbe meglio rendere segreto o quantomeno riservatissimo l'adorazione del Natale. Festa, vera festa seconda solo alla Pasqua? Farla rientrare nei nostri cuori strappandola alle rozze mani di coloro che la profanano in maniera insopportabile?

Comprenderei una sola piccola eccezione: Babbo Natale per i bimbi. Oramai è troppo radicato in tutti noi e mi sentirei il Grinch a negarlo......  8)  ;D E poi in questo caso qualcosina di vicino all'essenziale lo si può ritrovare......

#812
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
04 Dicembre 2016, 09:31:35 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 04 Dicembre 2016, 00:54:02 AM
Maledetta verità,
trai da vetri irte travi.
Vorrei averti
riva di vita,
ma verti su trite tare
e trovo reti di rovi,
vate vitrea,
maledetta verità.
Ti abbraccio fraternamente per il tuo grido di dolore e di disperazione ma ti esorto a cambiare posizione. Non serve e non è nemmeno carino maledirla.
Delle due l'una: o la verità non esiste o tu la stai cercando male.
Decidi tu.
#813
Scienza e Tecnologia / Re:Qua stiamo sbroccando!
01 Dicembre 2016, 08:45:50 AM
Citazione di: Donalduck il 30 Novembre 2016, 23:43:22 PM
Freedom ha scritto:
CitazioneE dunque oggi, nonostante a me sembri di provare una repulsione assoluta verso certe cose e di comportarmi di conseguenza, stracciando con profonda soddisfazione qualsiasi raccolta a punti, cestinando buoni sconto e rinunciando con perverso e masochistico godimento a qualsiasi offerta, anche la più vantaggiosa; dunque oggi dicevo, sono, verosimilmente, in qualche modo, vittima di questa orribile e disgustosa macchinazione.
Il problema è antico. E' un problema spinoso e importante, ma non una buona ragione per assumere atteggiamenti paranoici. Ognuno di noi, per dissenziente che sia, deve venire a patti con una società modellata da una visione del mondo di stampo capitalistico (ma più genericamente egoico, di origini ben più antiche del capitalismo).
Atteggiamenti paranoici? Oh no amico mio, comportamenti autenticamente liberatori! Ti invito caldissimamente a provare l'immenso godimento che deriva dal rinunciare, a sfregio, a tutta una serie di proposte che, al di là dell'apparente vantaggio economico, nascondono una solenne fregatura. Ed una delicata, ma robusta al tempo stesso, catena da mettersi intorno al collo.

Oh quale gioiosa sensazione rinunciare alle meravigliose tazzine da tè in regalo (regalo tzè!) in cambio di un miliardo di punti derivanti dalla raccolta di merendine del mulino bianco......quale senso di libertà pensare che la carta Conad/Coop/Esselunga/Auchan/etc. se la possono mettere dove sai.....

Più mille altre dolcissime sensazioni di libertà che non ti sto a dire per non rovinarti la sorpresa quando ti incamminerai su questa strada.......

OK, ho voluto fare un post scherzoso e, naturalmente, anch'io faccio i conti con questa civiltà poiché ci vivo. Ci vivo a tutto tondo: come cittadino, come padre, come figlio, come lavoratore, etc.

Voglio solo dire che la convenienza economica non è tutto. Uno un pelo più importante di me l'ha detto: "non di solo pane vive l'uomo."
#814
Scienza e Tecnologia / Re:Qua stiamo sbroccando!
30 Novembre 2016, 22:28:45 PM
Citazione di: maral il 30 Novembre 2016, 12:31:09 PM
La visione degli zombie che si muovono nel cosiddetto "tempo libero" tra ipermercati e supermercati, eterodiretti nelle loro emozioni come cani di Pavlov appare certamente corretta, più difficile rendersi conto che quei "cani di Pavlov" siamo proprio noi, nel momento in cui perdiamo consapevolezza del continuo e portentoso sforzo tecnologico che ci condiziona continuamente, mentre rende questa condizione sempre più inavvertita e la situazione che determina quanto di più desiderabile e irrinunciabile.
Condivisibile.

Ricordo che nei lontani anni '70, quando a scuola (con una professoressa di una grandezza intellettuale ineguagliabile) discutevamo di queste problematiche io affermavo solennemente che su di me.......su di me la pubblicità sortiva un effetto pari a 0. E lei ribatteva che, probabilmente, anche i soggetti che ritenevano di sfuggire a quella sorta di lavaggio del cervello......ne erano vittima. Perché nessuno sfugge a quella perfetta e diabolica macchina.

Aveva ragione oh come aveva ragione.

E dunque oggi, nonostante a me sembri di provare una repulsione assoluta verso certe cose e di comportarmi di conseguenza, stracciando con profonda soddisfazione qualsiasi raccolta a punti, cestinando buoni sconto e rinunciando con perverso e masochistico godimento a qualsiasi offerta, anche la più vantaggiosa; dunque oggi dicevo, sono, verosimilmente, in qualche modo, vittima di questa orribile e disgustosa macchinazione.

Non so come e non so perché ma è del tutto ragionevole pensare che, mentre sorrido sardonico alla cassiera che mi domanda: "vuole i punti" rispondendole: "no grazie non faccio la raccolta", io stia lo stesso facendo qualcosa di utile al sistema.

E nemmeno è sufficiente argomentare che io sono uno che non compra praticamente nulla, solo quello che mi serve. E ti prego di credermi: a me serve pochissimo. Quasi niente. Tutto quello che ho lo utilizzo sino a fine corsa e ho poco, pochissimo. Dal punto di vista materiale sono un eremita urbano.

Eppure il sistema ha previsto anche me. E anch'io, inconsapevolmente, faccio gioco al perpetrarsi della grande produzione.
#815
Scienza e Tecnologia / Qua stiamo sbroccando!
30 Novembre 2016, 08:54:04 AM
Ieri sera, sul TG3, ho visto un servizio che mi ha scioccato profondamente. C'era uno scienziato (scienziato?) che esponeva i risultati della sua ricerca (ancora in corso).

Ha applicato elettrodi e ogni sorta di marchingegno per analizzare le emozioni di consumatori che facevano acquisti dentro vari supermercati. Ha rilevato, per esempio, che nel reparto ortofrutta ci sono i maggiori problemi (stati d'animo negativi). E che, se si mette la foto del contadino sulla confezione, anche se il consumatore non la vede, le vendite triplicano.

Insomma in buona sostanza ha monitorato, su diversi campioni umani, le emozioni provate nei vari reparti e nei diversi acquisti di prodotti. Naturalmente il fine è quello di "dirigere" nel senso di stimolare gli acquisti. Quindi se rileverà che i clienti acquistano in presenza di tre scimmie che ballano il supermarket impianterà tre scimmie che ballano.

Quello che mi ha sconvolto non è l'assurgere del "CONSUMO" a idolo massimo di questa civiltà (cosa già avvenuta da diverso tempo) e nemmeno vedere come la ricerca scientifica si prostituisca così vergognosamente al modello marcio di questo mondo.

Quello che mi ha sconvolto, dicevo, è che purtroppo, essendo io dotato di un briciolo di immaginazione, ho visto, come in un lampo, il supermercato del futuro: poveri cadaveri ambulanti che, completamente lobotomizzati, vengono diretti, attraverso sapienti stimoli sensoriali, ad acquistare i prodotti decisi dalla Grande Distribuzione.

L'ho visto, solo per un attimo, ma l'ho visto. E ne ho avuto paura e ribrezzo allo stesso tempo.
#816
Riflessioni sull'Arte / Re:C'è di più
30 Novembre 2016, 08:17:05 AM
Sai che mi piace 'sto poeta....... 8)
#817
Attualità / Re:Un Trump per l'Italia
26 Novembre 2016, 11:59:15 AM
Citazione di: donquixote il 16 Novembre 2016, 21:31:45 PM
Qualche anno fa, all'ingresso di un parco nazionale in Thailandia, vi era una grossa tigre libera e accovacciata su di un tappeto, abbracciati alla quale i vari turisti si scattavano foto ricordo. È evidente che non era affatto pericolosa, e il custode spiegava che la ragione risiedeva nel fatto che oltre ad essere piuttosto vecchia e tendenzialmente tranquilla la faceva mangiare frequentemente, e con la pancia piena e la digestione in corso era costantemente abbioccata. In definitiva non era una tigre ma un gattone mansueto di quasi due quintali che fisicamente le assomigliava, e a cui i bambini potevano tirare le orecchie o la coda senza che lei avesse la benché minima reazione che non fosse qualche sbadiglio. Quel felino aveva completamente perso la sua originaria natura combattiva, coraggiosa, aggressiva, feroce, e data la sua età non l'avrebbe recuperata nemmeno se fosse rimasto a digiuno, anche se in quel caso avrebbe potuto quantomeno ruggire e provocare qualche brivido alle persone più timorose. Quella tigre è la metafora ideale dell'uomo occidentale moderno, che ha progressivamente perso la sua natura umana per trasformarsi in una macchina divoratrice di prodotti di consumo di ogni genere, "panem et circenses" che hanno reso il suo corpo sempre più obeso, flaccido e informe, la sua testa sempre più vuota e il suo cuore sempre più arido. In queste condizioni di permanente abbiocco fisico, mentale e intellettuale è più semplice fargli accettare anche le sciocchezze più insensate come l'ideologia del politically correct, i matrimoni omosex, le quote rosa, le teorie del gender, il multiculturalismo, il melting pot e via sproloquiando, a cui un uomo normale non avrebbe mai acconsentito così come una tigre normale non sopporterebbe mai i dispetti di mocciosi irriverenti.
Ora ci troviamo nel tempo in cui al custode della tigre, a causa del costante aumento della propria avidità, non basta più il proprio salario e vuole speculare sul cibo nutrendo di meno l'animale, che protesta ruggendo: questa è quella che, nel mondo umano, molti sedicenti intellettuali chiamano "lotta di classe" utilizzando ancora le ormai logore e insensate categorie ottocentesche: è il lamento della tigre contro il suo custode, della massa degli "ultimi uomini" e della "plebaglia" affamata di niciana memoria contro il cosiddetto "establishment" che riduce ancor più le briciole che già malvolentieri concedeva loro, e allora si affidano ad improbabili personaggi come Trump non tanto per consapevolezza quanto per disperazione, confidando che costoro possano riempirgli di nuovo la pancia e di conseguenza riprendere la loro ignobile vita, moscia e gelatinosa, fatta di entropia materiale e sonnolenza spirituale.
Ma vi è anche un altro segno dei tempi che la vittoria di Trump, ma non solo quella, ha evidenziato: un segnale che più di qualsiasi altro terrorizza coloro a cui fa comodo mantenere i popoli in una condizione di torpore, di inerzia, di indolenza, intenti solo a produrre e consumare, per poterne lucrare vantaggi e prebende: è la progressiva emersione di quella natura umana più profonda che la cultura moderna politically correct ha tentato di sopprimere e nascondere anziché canalizzare e controllare come fanno le culture degne di questo nome: il risorgere di quelle passioni, definite "di pancia", di cui molti pensano che ci si dovrebbe vergognare; e perché mai vergognarsi di essere uomini? perché mai vergognarsi di un aspetto insopprimibile di una umanità che i padroni del vapore vogliono ridurre ad apparati digerenti, lombrichi buoni solo a fertilizzare le loro smanie di dominio? Perché vergognarsi della diffidenza e della paura verso tutto ciò che è distruttivo di uno spirito comunitario, verso ciò che è disfunzionale ad una vita tranquilla e serena, verso ciò che mina le certezze su cui ognuno fonda la propria esistenza? Ci si dovrebbe invece vergognare di subire la confusione, il caos e il disordine di queste società moderne atomizzate e prive di senso, ove qualsiasi schifo ed oscenità ha corso legale a patto che sia funzionale al sistema della domanda e dell'offerta. La tigre del parco era ormai troppo vecchia e debole per ribellarsi, anche se fosse rimasta senza mangiare, ma l'umanità che ancora non si è totalmente immersa nella palude del conformismo e del consumismo sta soffiando come un vento di bufera troppo a lungo compresso e arginato da ideologie disumane, e le attuali classi dirigenti dovrebbero guardarsi dallo sputare contro il vento anche perché, come dice la Bibbia: "tremenda sarà l'ira del mansueto".
Non per piaggeria ma per sincera ammirazione quoto integralmente il tuo post che mi rappresenta al cento per cento. Francamente, anche se ci avessi provato per un giorno intero, non avrei saputo riassumere meglio e con così grande efficacia nonché sintesi, la situazione attuale.

Scrivi più spesso!
#818
Al di là di quello che si può pensare di Cuba io penso che Fidel Castro abbia avuto un grande merito: ci ha mostrato che un altro mondo è possibile.

Sono stato a Cuba nel 2000 e ne ho ricavato un'impressione complessa e non univoca. I cubani stessi sono combattuti tra l'amore per una vita diversa e più felice e ricca della nostra ma, allo stesso tempo, senza tanti beni di consumo e senza, diciamolo, la libertà. Oddio non è che qua da noi si sia così liberi, pur tuttavia, almeno formalmente lo siamo più di loro.

Ma quello che mi preme sottolineare è che il nostro, ancorché maggioritario, non è l'unico mondo possibile. E sicuramente non è un mondo più felice del loro.

Vedremo cosa succederà a Cuba. Io non sono ottimista perché il demone del neoliberismo è molto forte e ha conquistato oramai tutti.........

Però il tentativo di Cuba rimarrà nella storia dell'umanità. Così come Fidel Castro. Al quale mi piace augurare che la terra gli sia lieve.

Adios querido compañero Fidel: hasta la victoria siempre, comandante! 

#819
Attualità / Re:sogni
26 Novembre 2016, 11:40:28 AM
Citazione di: mchicapp il 26 Novembre 2016, 10:33:24 AM
con l'età i miei sogni si sono un po' rattrappiti. è giusto anche così. il sogno abita nel futuro. anzi il sogno costruisce il futuro. con l'avanzare dell'età aumenta la percezione di non avere poi tanto tempo davanti. alcuni sogni decadono perché la scarsezza di tempo a disposizione li rende irrealizzabili.
Sbagli fanciulla! 8)  ;D
Ci sono sogni che vanno oltre il tempo e lo spazio........
#820
Attualità / Re:sogni
25 Novembre 2016, 23:45:50 PM
Citazione di: maral il 25 Novembre 2016, 22:58:54 PM
Mi sembra interessante notare che l'economia è considerata come la gestione delle risorse in condizioni di scarsità delle stesse.
La scarsità è il parametro fondamentale su cui si basa il primato economico. Forse è per questo che la capacità di sognare e credere ai propri sogni, per una società basata su una prospettiva economica, è da tenere accuratamente sotto controllo rigoroso e ridotta ai minimi termini di modo che la propria miseria appaia costantemente come l'unica realtà.
Una prospettiva che non avevo notato e che, tuttavia, mi pare acuta. Mi viene in mente il modo di dire "fare economia" che ben descrive la valenza che stai sottolineando.
Direi che la tua osservazione risulta evidente, lapalissiana, dall'agosto 2007 (mutui subprime) sino ad oggi. Dopo i subprime il fallimento Lehman Brothers ma si era ancora un pelo confinati al mondo della finanza: pochi ne afferrarono le terribili conseguenze. Nel novembre 2011 la faccenda divenne chiara a tutti in tutta Europa: si rischiava di andare a cartoni. Oggi siamo qua ma la crisi continua imperterrita e alla situazione macroeconomica deteriorata si è aggiunto uno scenario geopolitico assolutamente inquietante. E non mi riferisco solo all'epocale fenomeno migratorio.

Tuttavia concluderò questo apocalittico post con una sferzata d'ottimismo: io, nonostante tutto, continuo a sognare! :D

Non te l'aspettavi eh?  8)  ;D
#821
Attualità / Re:sogni
24 Novembre 2016, 20:34:22 PM
Citazione di: mchicapp il 22 Novembre 2016, 22:30:05 PM
forse c'entra il neoliberismo o forse no.

la capacità di sognare non mi pare direttamente collegabile  ad una teoria economica.  forse è collegabile ad una crisi economica, forse è collegabile a sentimenti di incertezza e timore. abbiamo paura di fare naufragio, ci teniamo stretto quel che abbiamo e questo ci fa da zavorra. forse per sognare bisogna essere leggeri e visionari. bisogna rischiare di fallire nel conseguimento dei propri sogni per non perdere se stessi.
Spiace argomentare con siffatta durezza ma è sotto gli occhi di tutti che l'economia (in quanto veicolo del proprio benessere) è il principio e la fine di ogni civiltà. Il motore di ogni azione umana. Se non ti piace la parola economia posso sostituirla con sopravvivenza.
In altre parole la soddisfazione di ogni desiderio. Cosa anche legittima ma.......ma se si sacrifica tutto alla sopravvivenza dunque all'economia.....non si va da nessuna parte. Ed i sogni......i sogni, quelli veri naturalmente, prima scarseggiano e poi scompaiono del tutto.

Per fortuna la dittatura dell'economia non ha accompagnato ininterrottamente la storia umana o, forse è meglio dire, ha avuto un andamento ciclico. Nei rari momenti nei quali, in qualche modo, la si è saputa contenere, l'umanità ha dato il meglio di sé. Ed ha saputo sognare.
#822
Attualità / Re:"Te absolvo"
24 Novembre 2016, 16:38:42 PM
Citazione di: Fharenight il 24 Novembre 2016, 16:07:56 PM
Ma insomma, si può sapere come vorreste che fosse la Chiesa o  le religioni in generale? La Chiesa quando segue la dottrina viene tacciata di integralismo e arretratezza, quando invece si apre misericordiosamente al nuovo viene accusata di opportunismo, di non essere fedele.
A mio parere il Cristianesimo è grande proprio per questo, perché da un lato riesce a far scrutare le profondità dell'animo umano a 360 gradi sia nei suoi abissi infernali, sia nei suoi canti più elevati,  nei suoi voli più alti nell'azzurro infinito; d'altro lato cerca di valutare e discernere minuziosamente in ogni sfumatura quello che è da  giudicare, nei  comportamenti umani, ciò che è un male o un bene sia per il singolo che (o anche) per la collettività. Inoltre si pone il problema se, come è quanto ritenere colpevole (peccatore) e meritevole di punizione chi trasgredisce le norme morali. Non è affatto facile, e questo è dimostrato anche dalla complessità della stessa  Giustizia e della Giurisprudenza , anche se queste sono ben distinte dall'ambito religioso, ma le complessità sono pressoché  identiche.
D'altronde è ovvio che si debba evolverci in tema di comportamenti umani, a pari passo con l'evoluzione della stessa  umanità in tutti i campi; pensiamo ad esempio  ai problemi che sorgono in Bioetica.
Pertanto il Cristianesimo ritengo sia la migliore  religione in assoluto: cammina insieme all'uomo e cerca di guidarlo
verso il bene.
Quale altra religione offre tutto questo?
La realtà umana è fatta insieme di bene e di male, di sofferenze e di gioie, la stessa sua natura è un misto di egoismo e altruismo, di misantropia e socialità.
Inoltre dimentichiamo spesso che  la Chiesa si rivolge a tutti, anche agli atei, non ad una o a poche categorie di persone, pertanto necessita di maggiore flessibilità di dialogo, naturalmente senza smarrire la sua identità.
Hai detto cose condivisibili ma non mi pare tu abbia affrontato quello che, a mio avviso, è il peccato originale della Chiesa Cattolica: l'autoconservazione ad ogni costo.
#823
Attualità / Re:"Te absolvo"
23 Novembre 2016, 19:35:29 PM
Se devo essere sincero la scomunica, il rigore dottrinale, etc. mi sembrano effetti. Le cause di una Chiesa NON all'altezza del messaggio evangelico risiedono, secondo me, nell'incapacità di porsi realmente alla sequela di Gesù Cristo.

E' del tutto evidente che quando un'Istituzione Spirituale ha come principale scopo l'autoconservazione si allontana dal centro della sua missione. Questo, a mio modesto avviso, il peccato originale della Chiesa Cattolica. Da ciò tutto il resto consegue.
#824
Attualità / Re:sogni
22 Novembre 2016, 22:00:58 PM
Citazione di: mchicapp il 18 Novembre 2016, 19:57:33 PM
[ritrovare la voglia di sognare è diventato imperativo
a livello individuale si trova ogni tanto qualcuno che sa ancora sognare, ma non ci sono più sogni collettivi, sogni condivisi. forse sotto alcuni  aspetti magari è anche un bene. mi chiedo però quando è stato che ci hanno rubato i sogni. non so rispondermi
Molto giusto e molto saggio quanto scrivi.
Mi permetto di rispondere alla tua domanda individuando nel neoliberismo la causa della scomparsa dei nostri sogni. Li hanno in realtà sostituiti con un modello valoriale marcio fatto di soddisfazione egoistica di tutte le nostre pulsioni.....diciamo meno nobili.

Che tuttavia, è sotto gli occhi di tutti, non danno la felicità ma il suo contrario.
#825
Tematiche Spirituali / Re:Cristianesimo, religione atea
21 Novembre 2016, 22:08:16 PM
Ho riflettuto a lungo se intervenire come "normale" utente o come moderatore e ho concluso che il seguente è un intervento di vera e propria moderazione. Siete dunque pregati di seguire scrupolosamente la direzione proposta. Mi sembrava inelegante usare la parola imposta e sono certo apprezziate il mio intento.

A volte ho come l'impressione che gli utenti si dimentichino di una delle principali caratteristiche del Forum "Spiritualità".
http://www.treccani.it/vocabolario/spiritualita/

In altre parole l'ISPIRAZIONE ha grande valenza in questo Forum. E, per quanto possibile, gli "arnesi" con i quali trattare le tematiche spirituali sono la delicatezza, la dolcezza, la raffinatezza, la discrezione, la cortesia, l'eleganza, il garbo, la grazia, la sensibilità, la nobiltà, la bellezza.

Naturalmente tutto questo non deve nuocere ad una profonda e schietta franchezza.

Vi ringrazio in anticipo per la gentile collaborazione.