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Messaggi - Ipazia

#8101
Tematiche Filosofiche / Re:Antropologia sociopsichica
29 Ottobre 2018, 13:12:25 PM
Immagino che Viator sia un 4C con incursioni di vario peso nella altre categorie 1C-2C-3B. Trovo questo sviluppo classificatorio più stimolante dell'iniziale.

Ricambio i saluti
#8102
Percorsi ed Esperienze / Re:Immortalità a la Borges
29 Ottobre 2018, 12:57:22 PM
Citazione di: Lou il 28 Ottobre 2018, 17:33:43 PM
In un tempo infinito tutte le permutazioni possibili di un numero finito di 500 pezzi sono anch'esse finite e si raggiungono, quindi anche il modellino bello montato.
Ottima soluzione. Peccato che sia soltanto metafisica. Invece quella rompiscatole della fisica potrebbe ostinarsi all'infinito a non assemblare un bel nulla, lasciando ogni pezzo al suo solitario destino  :P

La migliore rappresentazione (e utilizzo) dell'infinito è quella della matematica, che lo riconduce al finito come limite di una funzione. In ciò concorda con l'idea che noi moderni abbiamo dell'apeiron di Anassimandro, mentre è difficile dire quale fosse veramente la sua. Ci resta il concetto di miriade di miriadi che, per quanto grande, è pur sempre finito. Così come la progressione quadratica dei semi di grano sulle caselle di una scacchiera che è finita, ma sufficientemente grande da mostrare la distanza infinita tra un suddito che sa e un sovrano che non sa.
#8103
Ultimo libro letto / Vasilij Grossman: Vita e destino
29 Ottobre 2018, 09:42:31 AM
Vasilij Grossman, Vita e destino, traduzione di Claudia Zonghetti, Biblioteca Adelphi, 2008, pp. 827

Forse nessun libro come questo riesce a rappresentare l'epos tragico di quell'esperienza storica ormai conclusa che fu il primo stato del proletariato, nato da una grande rivoluzione, noto anche come socialismo reale. Lo fa per mano di un testimone d'eccezione, giornalista di guerra che, al pari di Hannah Arendt, vide il male in tutte le sue sfaccettature e lo seppe raccontare. Anche il romanzo storico di Grossman ci dà ragione della sua banalità, ma ne scava pure la profondità, come seppe fare l'inquisitore dostoevschijano e come la grande letteratura russa in genere.

La parte epica gravita intorno all'inizio della fine del grande male nazista, a Stalingrado. Sono pagine eroiche, da grande reporter di guerra. La parte tragica è sulla riflessione interna all'esperienza del socialismo reale, personificata, come in una tragedia greca, da indimenticabili dramatis personae, ciascuna con il proprio dramma o kharma. Anche le vicende editoriali di questo romanzo raccontano una propria odissea, completando il quadro epico della sua venuta alla luce. E' un libro per gli appassionati del romanzo storico, ma è particolarmente utile per elaborare il lutto in casa di chi, come me e Grossman stesso, di quell'esperienza si sente parte. Una consegna di testimone per "portare avanti il discorso", assumendosene la responsabilità senza ridicole autoassoluzioni. O penosi salti di barricata in un mondo in cui non si imprigionano più gli scrittori e gli oppositori perchè tutto è diventato lager. E di ciò fa cenno, profeticamente, pure Grossman alla fine della sua gloriosa cavalcata a Stalingrado.
#8104
Tematiche Filosofiche / Re:Antropologia sociopsichica
29 Ottobre 2018, 08:26:05 AM
Citazione di: viator il 28 Ottobre 2018, 21:02:22 PM
"Qual è il ruolo dominante, prevalente di ciascuno di noi se interpretato sulla base dei nostri atti così come scelti da noi stessi o imposti dalle circostanze ?".

Schemini possono essercene tanti, anche più sintetici del tuo (la cui numerazione prendo a riferimento).

Calcando l'accento su SOCIO, c'è lo schema binario "occupy Wall Street" (ora in stato catacombale, ma che auguro comunque fertile). I suoi adepti si sentono al 99% 1/3 e considerano l'1% in 2. Il 4 non è previsto.

Premendo su PSICO c'è l'immortale schema pirandelliano uno-nessuno-centomila: Nessuno si sente 2 (cominciando da quelli che lo sono), Uno si sente vagabondare tra 1-3-4 nel corso della giornata e della vita, e Centomila appare nelle varie combinazioni ai centomila fenomenologi Viator  che si dilettano a classificare sociopsichicamente i loro simili.

Tornando al SOCIOPSICHICO, quasi specularmente spalmabile sul tuo è lo schema di un altro scrittore siciliano messo in bocca ad un sepensante 1 (La Sicilia oltre alle migliori arance, ci ha dato alcuni tra i più grandi pensatori dell'antichità e tra i migliori scrittori della modernità)

1)    Uomini
2)    Mezziuomini
2,5) Ominicchi
3)    Pigliainculo
4)    Quaquaraqua
#8105
Citazione di: Phil il 28 Ottobre 2018, 19:44:11 PM
(Avevo già abbozzato questo commento dopo il post di Socrate78, stavo solo pazientemente aspettando Marx e inevitabilmente, puntualmente... eccolo qui!  :) )
Il baffo e la barba più famosi della filosofia sono due autori che si studia(va)no solitamente all'ultimo anno delle superiori, quando i ragazzi, cavalcando gli impulsi ormonali, iniziano ad usare un po' anche la testa per guardarsi intorno, e questi due filosofi sembrano fatti apposta per polarizzare le prime (e acerbe) esigenze giovanili di interpretare il mondo (con buona pace di tutti gli altri autori): uno di sinistra e l'altro di "destra"; uno popolare e l'altro individualista; uno economico e l'altro "artistico"; uno da trattato e l'altro da aforisma; etc. entrambi promettono di saper incanalare saggiamente la vitalità pugnace e il futuro dei giovani neomaggiorenni (inoltre, entrambi con il fascino "da adulto" di chi ti emancipa dalla religione, dalla mediocrità e... dalla Democrazia Cristiana  ;D ).
Dopo il diploma, ecco dunque che masse di marxisti e truppe di nietzchiani entrano patentati in società, orgogliosi di contrapporsi l'un l'altro e fieramente protetti dalla fulgida egida del loro beniamino (i cui motti restano indelebilmente appuntati sul diario dell'ultimo anno... un po' come quelli dei cantanti o dei poeti preferiti).
Soprattutto per chi non continua poi gli studi "di settore", la matrice esistenzial-filosofica, l'imprinting culturale, resta quello di uno dei due "autori alpha" del programma dell'ultimo anno... peccato...  
scherzo! ;D  
Non so, con le nuove generazioni è/sarà diverso?

Bastasse l'ultimo anno delle superiori per conoscere e comprendere Marx e Nietzsche - e i sottili invisibili fili che li legano, al di là del bene e del male - questo mondo sarebbe una repubblica dei filosofi, una Castalia realizzata.
Non scherzo ! Chissà se con le nuove generazioni sarà diverso.
#8106
Tematiche Filosofiche / Re:Antropologia sociopsichica
28 Ottobre 2018, 19:35:21 PM
Citazione di: Jacopus il 27 Ottobre 2018, 22:59:04 PM
Direi che, unendo le prime due categorie, ottieni la distinzione medievale fra nobili, volgo e chierici.
Pare anche a me. In epoca moderna si è scoperto che i principali costruttori del mondo sono quelli che lo subiscono, mentre le prime due categorie appartengono piuttosto ad una sottospecie parassitaria (1 non differisce poi molto da 2, come insegna Machiavelli). Ma qui si parla di antropologia socioPSICHICA. E quindi il punto di vista cambia. Diventando, come nel post di iano, "come ci si sente nel mondo".
#8107
Mettere i baffetti hitleriani sui baffoni di Nietzsche è altrettanto scorretto che mettere i baffi di Stalin sulla barba di Marx  8)

Anti-Antisemitismo di F.Nietzsche
#8108
Bauman ha azzeccato la liquefazione della contrapposizione tra apocalittici e integrati. Poi c'è vissuto di rendita spalmando la liquidità urbi et orbi. (Gli ultimi libri sono mere marchette editoriali, minestra riscaldata, condita con un umanitarismo acritico incapace di cogliere le nuove metamorfosi del capitale). Ora a vestire i panni degli apocalittici sono i postintegrati di un (declinante) mondo del sapere che ha prodotto l'apocalisse digitale e ci ha pascolato assai. Già nel 1964 Eco coglieva l'eccesso da una parte e dall'altra. Personalmente non mi spaventa il social networking e ritengo meno pericoloso questo sociodarwinismo delle idee (e delle bufale) che quello dei soldi. Alla fine sopravviveranno i più idonei, come in natura. Felicissima se saranno pure i più "esperti". Investitura che, fin dai tempi della AAA di Lehman Brothers al momento del crollo, mi dà sempre uno sgradevole brivido alla schiena, prima di razionalizzarne il concetto e vagliarne il merito.
#8109
Citazione di: Socrate78 il 28 Ottobre 2018, 16:56:38 PM
Comunque mi sembra che in questo forum ma in generale nel mondo della filosofia Nietzsche sia una specie di sapiente intoccabile, una sorta di guru che anche quando dice cose molto discutibili va difeso anche distorcendo le idee che lui stesso con forza affermava, come se si volesse alla fine nascondere il fatto che quelle idee sono quantomeno scomode, imbarazzanti.
Probabilmente perchè:

1) FN incarna, e non solo metaforicamente, la crisi tuttora irrisolta della filosofia: il senso del mondo e della vita umana dopo la morte di Dio

2) In questa Krisis FN riesce, nell'arco intero della sua vita, a dire tutto e il contrario di tutto, usando un linguaggio asistematico (quindi difficilmente aggredibile), aforistico, buono a tutti gli usi e consumi. Peraltro con riflessioni di rara efficacia ed eleganza.

3) L'inattualità della sua ricetta finita in follia (ancor più quando la si volle far marciare sui cingolati), non chiude la questione del punto 1 e il suo pensiero rimane un punto di riferimento importante su cosa fare e non fare. Sul ripensare il transumanare in termini diversi, ma pressanti tanto quanto egli li aveva individuati. Ammesso sia possibile. Ma questo è il compito della filosofia. E della sua prassi.
#8110
Citazione di: Sariputra il 27 Ottobre 2018, 19:12:12 PM
...per Popper se il "mondo uno (A)" designa il mondo delle entità fisiche e il "mondo due (B)" il mondo dell'esperienza soggettiva, ossia la sfera dei pensieri e dei sentimenti, il "mondo tre" (C) è il mondo costituito dai prodotti, oggettivi e invariabili, del pensiero umano, quindi dai risultati del "mondo due" (B).
Ecco il disegno che penso diversi di voi lettori avrete studiato "a scola":
...
I piani sono invertiti rispetto alla mia fantasmagorica teoria e viene a mancare il mondo spirituale (ho dei sospetti sul motivo...) che viene collocato nel mondo 2 (B) come generico stato mentale presumo.

Sospetti fondati, ritengo: il mondo spirituale delle varie rivelazioni non è falsificabile e quindi non può essere incluso nel livello 3 della conoscenza, ma rimane nel 2 come soggettivo stato mentale. La trilogia popperiana, sviluppando coerentemente la visione del mondo umanistica, attribuisce alla (cono)scienza un carattere trascendentale. L'unico disponibile, che ingloba anche la dantesca virtute (gemellata nell'invocazione del suo Ulisse), in un unico dominio "spirituale". Lo spirito dell'umanesimo.
#8111
Citazione di: everlost il 27 Ottobre 2018, 18:00:49 PM
Al posto vostro non mi preoccuperei della scarsa partecipazione attiva. E' normale. Siete troppo colti, troppo primi della classe! :P
Siete  unici e inarrivabili.  Anche nelle...inevitabili stramberie.  ???
Però credetemi, non si può discutere di filosofia con voi senza averla studiata all'università o quanto meno benissimo al liceo classico, e senza amarla in particolar modo, il che restringe enormemente la platea dei partecipanti. Oltre alla quantità di tempo e di pazienza necessarie per leggere e poter rispondere in maniera accettabile (e qui si dimezza il numero dei possibili candidati)...
Fossi in te non mi farei troppi riguardi. Anche nella sezione filosofica vedo che le discussioni riguardano prevalentemente argomenti generali su cui chiunque qualche idea se l'è fatta. Arriva sempre un'età in cui uno sente il bisogno di filosofare in proprio. Questo forum mi pare il posto giusto per testare le proprie convinzioni. Se capita qualche inghippo libresco si gugla e se la discussione interessa si va avanti.  ;) 
#8112
Andava meglio ai tempi del Libro Unico, della Ragion di Stato, dell'informazione (e formazione soprattutto) eterodiretta di regime (di qualsiasi genere esso fosse) ?

La storia è una gran burlona: un bel mattino ci si risveglia è si scoprono legioni di integrati trasformati in apocalittici. La cosa è così fuorviante che i buoni apocalittici doc di una volta non sanno più a che santo votarsi. Fossi religiosa, direi che è un brutto segno: Dio confonde prima chi vuole perdere (quos vult Iupiter perdere, dementat prius)
#8113
Citazione di: Kobayashi il 27 Ottobre 2018, 13:24:06 PM

Per quanto riguarda IA si tratta di capire come la si intende. Io la distinguo dalla pura simulazione del ragionamento fondata su immense capacità di calcolo e disponibilità di informazioni quasi infinita.
E infatti fatico a capire come si possa arrivare a creare una forma di vita (basata sul silicio) capace di prendere autentiche decisioni. Solo in questo caso si può parlare di intelligenza vera e propria, e non di una sofisticata simulazione.

E' la grande scommessa dello scientismo che da qualche tempo occupa sornione, ma stabilmente, il piano C. Solo che non lo fa cercando di dimostrare la spiritualità delle macchine, ma la biomeccanicità degli umani. Oggi gli strumenti di tale dimostrazione sono molto più sofisticati di quelli dei meccanici illuministi. Da un lato le neuroscienze, dall'altro si parte dai quadri e dalla musica e si arriva a Blade runner. Pensarlo possibile o impossibile a questo punto rimane solo una scommessa.

Qualcuno obietterà che questa è una falsificazione del piano C, ma l'eziologia delle credenze ha già rispedito molti fenomeni "spirituali" ai piani inferiori. Non resta che continuare a dimostrare che, malgrado la potenza crescente dell'IA, rimane sempre un gap incolmabile tra noi e loro. Ardua impresa, vedendo all'opera il meraviglioso mondo della, mi si scusi il termine datato ma ancora efficace, psicologia di massa.
#8114
Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:51:01 PM

Io sono assai più portato alla statistica (la sintesi) che alla masturbazione (l'analisi). Non potrò accontentarti.

Da chimica non posso che discordare. L'analisi ha spalancato le vie della (cono)scienza. Ma leggendo certi commenti sono costretta ad ammettere che la sintesi è una grande virtù  :-[
#8115
Citazione di: bobmax il 27 Ottobre 2018, 08:30:40 AM
...
Ma a mio avviso l'aspetto maggiormente negativo è che i contributi alla discussione sembrano spesso più motivati dal desiderio di esprimersi di per sè (certamente legittimo) piuttosto che dalla ricerca della Verità.

Probabilmente questi ostacoli sono difficilmente superabili. Perché tipici della nostra società.
Esiste un'autoreferenzialità puramente narcisistica/prevaricante e un legittimo desiderio di filosofare in proprio esponendo le proprie tesi all'altrui critica. Quest'ultimo modo, indipendentemente da quanti veli di Maya riesca a rimuovere, lo trovo particolarmente stimolante alla partecipazione alle discussioni. Personalmente ritengo la Verità l'ennesimo velo di Maya, ma sono entusiasta nel discutere con chi crede il contrario. E magari a farmi convincere che ha ragione lui. O trovare un compromesso dialettico che salvi la verità dopo averle tolto la maiuscola davanti.