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Messaggi - Ipazia

#8161
Andava meglio ai tempi del Libro Unico, della Ragion di Stato, dell'informazione (e formazione soprattutto) eterodiretta di regime (di qualsiasi genere esso fosse) ?

La storia è una gran burlona: un bel mattino ci si risveglia è si scoprono legioni di integrati trasformati in apocalittici. La cosa è così fuorviante che i buoni apocalittici doc di una volta non sanno più a che santo votarsi. Fossi religiosa, direi che è un brutto segno: Dio confonde prima chi vuole perdere (quos vult Iupiter perdere, dementat prius)
#8162
Citazione di: Kobayashi il 27 Ottobre 2018, 13:24:06 PM

Per quanto riguarda IA si tratta di capire come la si intende. Io la distinguo dalla pura simulazione del ragionamento fondata su immense capacità di calcolo e disponibilità di informazioni quasi infinita.
E infatti fatico a capire come si possa arrivare a creare una forma di vita (basata sul silicio) capace di prendere autentiche decisioni. Solo in questo caso si può parlare di intelligenza vera e propria, e non di una sofisticata simulazione.

E' la grande scommessa dello scientismo che da qualche tempo occupa sornione, ma stabilmente, il piano C. Solo che non lo fa cercando di dimostrare la spiritualità delle macchine, ma la biomeccanicità degli umani. Oggi gli strumenti di tale dimostrazione sono molto più sofisticati di quelli dei meccanici illuministi. Da un lato le neuroscienze, dall'altro si parte dai quadri e dalla musica e si arriva a Blade runner. Pensarlo possibile o impossibile a questo punto rimane solo una scommessa.

Qualcuno obietterà che questa è una falsificazione del piano C, ma l'eziologia delle credenze ha già rispedito molti fenomeni "spirituali" ai piani inferiori. Non resta che continuare a dimostrare che, malgrado la potenza crescente dell'IA, rimane sempre un gap incolmabile tra noi e loro. Ardua impresa, vedendo all'opera il meraviglioso mondo della, mi si scusi il termine datato ma ancora efficace, psicologia di massa.
#8163
Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:51:01 PM

Io sono assai più portato alla statistica (la sintesi) che alla masturbazione (l'analisi). Non potrò accontentarti.

Da chimica non posso che discordare. L'analisi ha spalancato le vie della (cono)scienza. Ma leggendo certi commenti sono costretta ad ammettere che la sintesi è una grande virtù  :-[
#8164
Citazione di: bobmax il 27 Ottobre 2018, 08:30:40 AM
...
Ma a mio avviso l'aspetto maggiormente negativo è che i contributi alla discussione sembrano spesso più motivati dal desiderio di esprimersi di per sè (certamente legittimo) piuttosto che dalla ricerca della Verità.

Probabilmente questi ostacoli sono difficilmente superabili. Perché tipici della nostra società.
Esiste un'autoreferenzialità puramente narcisistica/prevaricante e un legittimo desiderio di filosofare in proprio esponendo le proprie tesi all'altrui critica. Quest'ultimo modo, indipendentemente da quanti veli di Maya riesca a rimuovere, lo trovo particolarmente stimolante alla partecipazione alle discussioni. Personalmente ritengo la Verità l'ennesimo velo di Maya, ma sono entusiasta nel discutere con chi crede il contrario. E magari a farmi convincere che ha ragione lui. O trovare un compromesso dialettico che salvi la verità dopo averle tolto la maiuscola davanti.
#8165
Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 23:22:17 PM
Salve. Non ho mai capito le dispute intorno alle relazioni tra uomo e donna.
Forse perché dal mio punto di vista le donne non esistono. Io mi relaziono solo con persone o femmine.
Purtroppo invece l'Uomo esiste, e occupa uno spazio tra la persona e il maschio così ampia da definire non solo il maschio, ma anche l'intera specie.
#8166
@ apeiron

Anche in campo artistico, la scoperta delle regole della prospettiva e l'approfondimento delle relazioni numeriche tra i suoni nell'armonia musicale (il padre di Galileo, Vincenzo, era un insigne teorico musicale), riconfermavano l'idea platonica del carattere universale normativo della matematica.
#8167
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2018, 17:22:03 PM

...ma più seriamente perchè 3 sono le dimensioni dello spazio; tre sono le persone della Trinità divina; tre sono gli dei della Trimurti hindu; tutta la realtà è trinitaria (Dio-uomo-mondo) secondo Panikkar (perichoresis cosmoteandrica); tre erano gli appesi alle croci; tre è il primo numero dispari, poiché l'uno non è considerato un numero, il 3 è profondamente attivo e possiede una grande forza energetica. È il simbolo della conciliazione per il suo valore unificante. Infatti tanto il Due separa quanto il Tre riunisce. La sua espressione geometrica è il Triangolo, simbolo esemplare del ritorno del multiplo all'unità: due punti separati nello spazio, si assemblano e si riuniscono in un terzo punto situato più in alto. Inoltre il rapporto della triade con l'unità può essere espresso da un triangolo equilatero, ovvero dall'identità del 3. Qui, in ognuno dei tre angoli diversamente indicati è data ogni volta la triade intera. È il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, ed è per questo considerato un numero perfetto. Per queste e molte altre ragioni (di tipo esoterico... 8) ) ho preferito scegliere il tre .
Ma anche il 4 dopo che Einstein ha unificato lo spazio e il tempo nello spaziotempo. Numero più adeguato al tetragono mondo moderno che nella tetralogia wagneriana trova l'apice del suo spiritualismo funereo, come colse un trinitario inguaribile che passò, restando coerentemente tale, da cammello-leone-fanciullo a serpente-aquila-superuomo.

Concordo con l'idea che lo spirituale si sia logorato a forza di fallire la sua missione salvifica e consolatoria. Ma poichè la psicologia umana ha orrore del vuoto quella scacchiera non poteva restare a lungo vuota, pena il dissesto dell'equilibrio antropoligico, per cui hanno provveduto i primi due livelli a ripopolare lo spirituale col misticismo tecnologico che funziona con vecchi e giovani, colti e incolti (l'apprendistato è breve e ben tutorato), idealisti e materialisti. Epilogo inevitabile in una specie animale intelligente che deve alla tecnica, e non certo alla prestanza fisica, il suo successo evolutivo.
#8168
Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Ottobre 2018, 14:18:00 PM
Ma, scusami Ipazia, ti è mai venuto in mente che spesso coloro che reputano la donna un "giocattolo" siano PRIMA piagnucolosi e POI violentissimi?
...
Questa, cara Ipazia, è la nostra "natura", e dobbiamo combattervi non poco per tenerla a bada.
....
Ciò che, da donna, volevo chiederti è insomma questo: hai mai avuto l'impressione che il maschio "piagnucoloso" nascondesse, sotto le lacrime, il mostro?
Questa è la "natura" che vi fa più comodo, ma come ogni "natura" è modificabile dalla mano e dalla ragione umana. Sì, ci sono donne sedute su una polveriera maschile. La rivoluzione di genere serve anche a salvarle.

@ cvc

Se il superamento del modello antropologico patriarcale non è una rivoluzione, che cosa mai lo è ?

Rivoluzione sociale e culturale, tutta racchiusa in un lasso di tempo che è 1/100 di quello maturato dal modello di vita patriarcale. Questo rapidissimo tsunami epocale dà ragione del caos attuale, ma, come dice il filosofo, "Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante".

L'avebbe mai detto quel misogino che l'oltreuomo passa anche attraverso la rivoluzione dei generi (non solo femminili) ?  ;D

@ Sariputra

Se facciamo la gara sulla lunghezza del "cahier de doleance" femminile, non c'è proprio partita.
#8169
Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Ottobre 2018, 13:38:56 PM
.... (esempi, che naturalmente, il testo di Pinkert non riporta, visto che per lui il termine "violenza" ha presumibilmente un solo ed assoluto significato...).
Chiaramente, non avendo mai letto né integralmente né parti dell'opera di Pinkert posso dire qualcosa solo così, a naso (a differenza di Ipazia, la quale credo l'abbia letta, visto che dice di Pinkert: "argomenta assai bene la sua tesi, numeri alla mano").
Il naso è un senso formidabile (il presumere meno), ma non può sostituire la ratio.
Un approccio rapido alle tesi di Steven Pinker sulla violenza è qui:

https://www.ted.com/talks/steven_pinker_on_the_myth_of_violence?language=it

(non mi pare un "solo e assoluto significato" ma un corollario di diversità ben esplicitate nelle cause finali della sua riduzione)
#8170
Banale la rivoluzione femminile ? :o Tutta ancora da compiere in gran parte del mondo dove vige una semischiavitù femminile ! E incompleta nei suoi aspetti culturali ed economici laddove è stata attuata ?!

Qui di liquido c'è solo il piagnisteo della parte più retriva del maschio occidentale, invidioso di quello orientale che gli ricorda i bei tempi andati, quando le donne si ripudiavano senza gravame alcuno e, come raccomanda S.Paolo, se ne stavano zitte e obbedienti di fronte al padre-marito-fratello-figlio padrone. Ammetto che nelle rivoluzioni succede di tutto e di più e non sono certo a favore di atteggiamenti femministi esagitati che finiscono col portare acqua al mulino della reazione maschilista. Ma da qui a minimizzare la questione ce ne vuole. Massimizzando quella delle separazioni conflittuali che non sono certo la maggioranza. Consiglio anch'io alle donne un WGTOW: ma sul lavoro e l'autosufficienza economica, non sugli affetti. E riguardo alla prole: oneri e onori fifty-fifty. Fin dalla nascita. Non con la bigenitorialità per decreto da stato etico dei talebani cattolici.
#8171
Citazione di: sgiombo il 24 Ottobre 2018, 19:52:05 PM
Metaforico é l' uso del termine "libro (scritto in caratteri matematici)" per il letterale "universo".
Questo é ciò che rilevavo, a prescindere dal neoplatonismo galileiano, sul qual ho dei seri dubbi, ma non mi interessa approfondire l' argomento.
Ovvero guardiamo il dito di una irrilevante questione semantica e ignoriamo la luna che non poca acqua porta al mulino del disegno divino, dell'idealismo e dello scientismo. Evidentemente il materialismo non basta:ci vuole un dio che non gioca a dadi  :(
#8172
@ InVerno
Hai franteso la mia risposta. Il soggetto non sono le "donnette" ma i piagnucolosi maschi privati del giocattolo femminile.
-----
Pinkert, argomenta assai bene la sua tesi, numeri alla mano, contrariamenti agli apocalittici.
#8173
Libera cento uomini da ogni condizione sociale e la maggioranza di tutti loro moriranno di fame, freddo e malattia prima di poter sfruttare qualcuno.
Nietzsche è contraddittorio laddove si trova costretto a rifondare pure lui, il grande immoralista, una nuova morale. Poi sappiamo com'è finita. In ogni caso apprezzabile da molti punti di vista la sua pars destruens. Dalla morale non si sfugge: per necessità, intelligenza o fede.
#8174
Citazione di: paul11 il 24 Ottobre 2018, 15:15:39 PM

anche l'egoista  e immorale è affettivo, solidale e gioca...con chi vuole e gli conviene.
E chi si gode meglio la vita di colui che ha il tempo mentre altri lavorano per lui e non hanno il tempo.......

Se è egoista non è affettivo (il paradigma naturalistico dell'affettività è la madre, altruista per definizione nei confronti del cucciolo), se è immorale (in senso colloquiale) difficilmente sarà solidale. L'empatia naturale ha codificato una norma, denominata "regola aurea", da cui è difficile sfuggire restando all'interno di un qualsivoglia discorso etico. L'etica umanistica è cosa seria, anche quando gioca.
#8175
Citazione di: InVerno il 24 Ottobre 2018, 11:00:52 AM
...mi fa comunque piacere vedere che nella platea le prime a essere sbigottite erano spesso le donne ...
Evidentemente MenGoTheirOwnWay non ha mai conosciuto queste donne, o più probabilmente amano piangersi addosso, evocando solo quelle dell'altro tipo. Ogni rivoluzione ha il suo estremismo, infantilismo in progress (decisamente meno triste di questo infantilismo in regress), ma ogni rivoluzione nasce da conflitti reali. La cui soluzione, nei rapporti di genere, è ben lungi dal traguardo. Appena abbassi la guardia ti capitano i Fontana e i Pillon e devi disotterrare per l'ennesima volta l'ascia di guerra.