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Messaggi - sapa

#826
Il calcio professionistico non ha alcuna utilità sociale, anzi è spesso causa di disordini e di azioni facinorose. Basterebbe frequentare gli stadi, per notare l' inusitato dispiegarsi di forze dell'ordine all'interno e all'esterno della struttura sportiva, che controllano chi entra, i tifosi ospiti, insomma l'ordine. Logicamente, la cosa è anche dovuta alla massiccia concentrazione di persone in un'area limitata. Il potere politico non usa il calcio professionistico per distogliere l'attenzione delle masse più di quanto utilizzi i mass media più comuni, o altre manifestazioni sportive tipo il basket o l'automobilismo. Questo anche perchè il calcio professionistico è un mondo a parte, che si muove in autonomia, con proprie leggi e regole che possono perfino collidere o non tener conto di leggi dello Stato. Ricordo il presidente di un club professionistico italiano di serie A aver perseguito e caldeggiato in Federazione/Lega  una linea di "normalizzazione/regolarizzazione"" delle gestioni economico-finanziarie dei club e aver visto la sua società retrocedere in modo quanto mai strano negli anni di Calciopoli, tra l'esultanza e la commiserazione di chi era contrario, con la conseguenza inevitabile di un profondo dissesto economico anche personale.Il calcio, al suo massimo livello, muove cifre importanti, di conseguenza rischia di essere uno sport finto, almeno nei risultati. Devo dire, da tifoso, che assistere a una bella partita di calcio e a bei duelli tecnici e  fisici in campo dà soddisfazione, al di là del risultato. Il detto " la palla è rotonda", per giustificare risultati anomali o strani, nasconde a volte manovre sotterranee anti-sportive. Secondo me, il problema del calcio professionistico in Italia è il risultato, la classifica. Se l'importante è vincere, a scapito dello spettacolo, il calcio è morto, secondo me.
#827
Attualità / Re:Churchill era un razzista?
10 Giugno 2020, 09:19:37 AM
Grazie a tutti per le risposte, non sapevo che Obama avesse rimosso il busto di Churchill.
#828
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
09 Giugno 2020, 14:55:35 PM
Citazione di: Lou il 08 Giugno 2020, 10:21:42 AM
Citazione di: cvc il 06 Giugno 2020, 08:15:45 AM
Da persona che apprezza le scuole filosofiche ellenistiche, ho ammirato le loro battaglie contro le passioni. Naturalmente va premesso che il concetto odierno di passione non rende l'idea di ciò cui gli antichi si riferivano. Per noi può essere una passione fare jogging, in cui non vi è assolutamente niente di male. Per loro il termine passione era riferito in generale ai sentimenti malvagi dell'essere umano. Fra queste, una delle passioni capitali era considerata appunto l'ira. Seneca, in particolare, ha dedicato un libro all'ira che "ripugna il genere umano". Obiettava, in esso ad Aristotele, il fatto che l'ira potesse essere in qualche occasione utile. Aristotele sosteneva, ad esempio, che in alcuni casi, come in guerra, l'ira potesse essere uno sprone al coraggio. Per Seneca, da stoico, il coraggio è il discernere tra ciò che è da temere e ciò che non è da temere. Mentre l'ira, essendo una passione, una volta messa in moto è incontrollabile e ci porta alla deriva. Quindi va evitata sempre.
Il filosofo Remo Bodei, nel saggio "Ira. La passione furente", stimola alcune riflessioni interessanti. Ad esempio nel concetto di giustizia è implicita la punizione dell'empio. E la punizione che altro è se non l'ira del giusto nei confronti del reo? Certo, qualche ortodosso di una qualche religione o dottrina filosofica potrebbe sostenere che si possa punire senza essere adirati. Ad esempio, se giudico che qualcuno sta andando contro Dio, lo punisco non per la mia rabbia ma per la giustizia divina. In altri termini l'ira divina è giusta, l'ira dell'uomo è malvagia.
Ma può esserci giustizia senza ira? Può esserci un'ira giusta?
Alle origini della letteratura occcidentale, parlo del proemio dell'Iliade, la correlazione tra ira, prima passione menzionata, e giustizia è evidente: l'ira di Achille è scatenata da un'offesa ricevuta, tuttavia in essa trova la sua ragion d'essere e la sua logica razionale, gioca la funzione di riparazione a un danno subito. E' giusto che  attraverso l'ira venga ristabilito il giusto prestigio e rapporto di potere, la parte offesa Achille è attraverso questa passione che trova il motore per la vendetta e per ristabilire la sua immagine sociale. Un'ira in fondo rispettata e stimata dal mondo greco antico, purchè essa non sfoci nel tentare di sfondare il limite del "giusto mezzo".
In Omero ci sono due celebri "ire" e relative vendette. La prima è quella di Achille, funesta perchè getta anzi tempo all'Ade molti achei e amici dello stesso Achille, la seconda quella di Ulisse che, finalmente a Itaca, trucida barbaramente i pretendenti. La prima è un' ira ingiusta e spropositata, almeno così a me pare la caratterizzi Omero, Achille non si smuove nemmeno quando a pregarlo saranno i vecchi amici Aiace, Diomede ed Ulisse, solo mandare al massacro l'amato Patroclo riuscirà a smuoverlo e a fargli smettere il "capriccio". La seconda, quella di Ulisse, invece sottende  tutta l'Odissea ed è  attesa come un atto di giustizia finale. Omero distingue, secondo me, tra l'ira giusta e quella ingiusta. Se Achille avesse preferito affrontare in duello Agamennone, invece di ritirarsi corrucciato mandando a morte sicura molti amici, sarebbe stata un'ira giusta (ma non avrebbe fatto divertire gli dei e compiere il Fato di tutti gli attori dell'Iliade e della città di Troia), mentre se Ulisse non avesse compiuto l'eccidio dei pretendenti nella sua casa, sarebbe stato un infame. Detto ciò, io credo che l'ira sia sempre una reazione "pesante", che si tende a mettere in atto quando si ritiene di poterselo permettere, dunque fondamentalmente iniqua. Salutare, ma non sempre, per chi la attua, quasi sempre vissuta, da chi la subisce, come un sopruso. Solo l'incontro/scontro tra due ire contrapposte, comunque, può educarne almeno una, se non entrambi, e farne risaltare l'imbarazzante e spropositato livello.
#829
Attualità / Churchill era un razzista?
09 Giugno 2020, 14:27:26 PM
Ero incerto se inserire questo post nella sezione dedicata alla Storia o qui. Poi, ragionando sul fatto che non posseggo lo spessore di conoscenze sufficienti e che il tema è attuale, ho deciso che probabilmente era meglio qui. Oggi ho appreso dal TG2 che in UK si sta manifestando contro il razzismo e che, a quanto pare, c'è andato di mezzo anche il "prode Churcillone", la cui statua è stata imbrattata con scritte "era un razzista". Sinceramente, non mi risultava, ma chiedo lumi qui dentro dove, come ho potuto constatare, ci sono esperti e "dotti", che probabilmente sapranno rispondermi. Nel dubbio, ho riflettuto anche su cosa possa intendersi per razzismo, perchè mi pare che si stia andando verso una deriva che non esiterei  a definire di populismo anti-populista, sull'argomento. Cioè a dire: se, putacaso, il vecchio Winston avesse espresso in qualche occasione insofferenza verso il suo maggiordomo filippino, si potrebbe parlare di razzismo? Se un uomo o una donna avessero ad affermare:" Non andrei mai con una donna/uomo di colore o asiatico/mediterraneo/afro-americano/altro ceppo a libera scelta" si tratterebbe di razzismo o di semplice idiosincrasia sentimental-sessuale? Se per i miei canoni di bellezza femminile, insomma, il tipo africano non è l'ideale, devo ritenermi un razzista? O dovrei sentirmi offeso se mi sentissi dire da una donna cinese che non sopporta gli italiani, perchè sono piccoli, bassi e pelosi? Sinceramente, che Winston Churchill potesse finire bersaglio degli strali delle contestazioni anti-razziste in UK mi ha lasciato abbastanza stupefatto, al netto del fatto che è stato a capo di una potenza coloniale e, quindi, responsabile anche lui di una visione egemonica di un popolo su altri popoli. Il che, però, a mio avviso non lo qualificherebbe tanto come un razzista, quanto eventualmente come un tiranno. Però non so e quindi chiedo. Grazie a chi, sapendone di più, vorrà rispondermi.
#830
Sono sulla rete da quando praticamente è nata, a quei tempi era essenzialmente un mezzo di scambio di informazioni a livello globale. La posta elettronica, per esempio, che rivoluzione è stata? Ricordo di essermi iscritto  negli anni 90 a una mailing list dell' USDA americana sulla frutticoltura, dove oltre a conoscere altri colleghi italiani, ho potuto valutare il livello di conoscenza e i metodi di difesa adottati in alcuni stati americani. L'informazione che perveniva dalla rete era, quindi, comunicazione, le fake news erano qualcosa di scandalosamente inconcepibile, la netiquette " la regola",  si aveva la sensazione di trovarsi in un mondo nel quale lìimperativo era trasmettere conoscenza e informazioni. Che poi vi finissero per entrare pubblicità, informazione truffaldina e spam (parola sconosciuta o quasi, alle origini) era anche preventivabile, anche se la realtà, come quasi sempre succede, supera l'immaginazione. Del resto, non è forse quello di Internet un percorso molto simile a quello di altri media, come la televisione? Così come, oggi, se si vuole guardare programmi televisivi senza fastidiose intromissioni/interruzioni, si deve pagare, la rete si avvia per la stessa strada.
#831
Scusami anthony, ma ti sembra che questi numeri della Svezia fotografino una situazione molto diversa dalla nostra? Raffrontando i dati e l' incidenza dei contagi/morti alla popolazione, praticamente l'impressione è che il virus abbia fatto in Svezia ciò che ha fatto in Italia. O mi sfugge qualcosa, oppure questa è la certificazione che le misure di contenimento messe in atto dall'Italia hanno sortito gli stessi effetti di quelle attuate in Svezia.
#832
Attualità / Re:Ma se la Grecia non ci vuole
02 Giugno 2020, 10:42:47 AM
Comunque, a parte il discorso sui profughi, in Grecia non vanno solo i ricconi, c'è una consistente fetta di turismo di massa che si dirige tutti gli anni verso quello splendido mare. Se si diventa schizzinosi "Tu sì, loro no...Tu passa, tu invece mettiti lì in quarantena", si corre il rischio di stare aperti, ma  a guardare.....
#833
Attualità / Ma se la Grecia non ci vuole
01 Giugno 2020, 19:28:13 PM
Scusate, ma in che cosa consisterebbe il problema? Non capisco tutta questa indignazione da parte nostra, i greci faranno a meno dei turisti italiani. Se se lo possono permettere, beati loro! E la stessa cosa vale per i siciliani e i sardi. Forse mi sbaglierò, ma quante persone avremo che, di questi tempi, si straccerano le vesti per non poter andare in vacanza in quei posti? Per me, assai poche.
#834
Attualità / Re:Fatti e parole
01 Giugno 2020, 13:23:27 PM
Vorrei aver il tuo ottimismo, anthony. Io la vedo grigia.
#835
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 19:58:51 PM
Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 19:12:26 PM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 17:32:35 PM
Secondo me, c'è bisogno di altro, da Draghi, che un discorso all'anno a reti unificate,  una figura composta e dignitosa alle cerimonie nazionali e un "depositario" dei valori costituzionali. E dico purtroppo, perchè immagino che si ricorrerà a lui perchè i tempi saran cupi e nessuno sarà in grado e vorrà prendere in mano la patata bollente. Nemmeno il "popolarissimo Conte", la cagione della cui popolarità mi sfugge, ha il fegato e lo spessore per fare quanto andrà fatto, senza che gli italiani insorgano. Non capisco, poi, perchè venga accostato, seppure in modo velato, il nome di Draghi ai cosiddetti populisti. Un eventuale governo Draghi avrà caratteristiche molto simili a un governo tecnico, inviso da sempre a chi di europeismo e globalizzazione non vorrebbe sentir parlare. Forse mi sono perso qualcosa, ammetto che da mesi ho silenziato o quasi del tutto l'informazione.

Ciao sapa, Draghi ha fatto già tanto, per l'Italia, e lo ha fatto dalla BCE, cioè da una funzione super partes che ha saputo gestire con tanto equilibrio. Lo stesso farebbe come PdR che, nella prossima legislatura, avrà ruoli ben più incisivi del discorso alla nazione. La fame di governo dei partiti della destra, che certamente avranno una buona affermazione, ma non avranno la maggioranza, potrebbe aprire il sistema Italia a nuovi esperimenti politici per i quali è necessario un PdR con gli attributi.
Riguardo poi al rapporto populisti-Draghi ti rimando al mio post precedente, per Salvini l'uso del nome di Draghi è solo una strategia, oltretutto io credo sbagliata perché riduce anche la sua credibilità come populista.
Ciao anthony, Salvini ha fatto il nome di Draghi per il Quirinale? Cioè, praticamente lo ha già silurato? Non sapevo, ma è colpa mia, da marzo ho praticamente smesso di seguire la politica, per concentrarmi sul da farsi per superare un'emergenza imprevista, alla luce dei vari DPCM e delle varie "cabine di regia" tra governo/opposizioni ed enti locali. Così, ho  potuto confermarmi un'opinione che mi ero fatto da tempo e cioè che comunque vada saremmo destinati in mani poco affidabili. Cioè, a mio avviso, in Italia il problema non sono le istituzioni, che per quanto sguarnite in alcuni punti nevralgici e surdimensionate negli apparati inutili, se non dannosi, hanno retto abbastanza bene, il nostro problema, dicevo, è gestionale, decisionale ed amministrativo. Abbiamo un annoso problema di inadeguatezza dei vari esecutivi, che sono espressione di una politica quasi indecente. Per questo, dicevo, credo che a uno come Draghi sarà, eventualmente, affidato il timone della nave e non il ruolo di capitano. E dico di nuovo purtroppo, ma inevitabilmente, perchè davanti credo che avremo della sofferenza, con un debito pubblico che è schizzato oltre 150% del PIL in pochi mesi, un PIL in caduta con previsoni -12-13% e la previsione di un altro milione circa di disoccupati in più. I nostri politicanti da strapazzo, capaci solo di ricette vacue e impraticabili, non saranno in grado di farcela, per me sicuramente. Io ti facco questa previsione: al più tardi la prossima primavera si andrà al voto per le politiche e, chiunque vincerà, si ricorrerà a una figura tipo Draghi. Solo che di Draghi , cioè, di una personalità sufficientemente in grado di garantire presso le istituzioni europee sulla serietà delle intenzioni italiane, senza avere i piedi nel pantano delle motivazioni e aspirazioni populiste che animano entrambi gli schieramenti, ce n'è uno solo. Non credo che scenderà in politica, ma se gli daranno il timone e le garanzie necessarie penso che potrebbe anche accettare. Così, con questo strepito continuo da oche del Campidoglio, si va poco in là.
#836
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 17:32:35 PM
Secondo me, c'è bisogno di altro, da Draghi, che un discorso all'anno a reti unificate,  una figura composta e dignitosa alle cerimonie nazionali e un "depositario" dei valori costituzionali. E dico purtroppo, perchè immagino che si ricorrerà a lui perchè i tempi saran cupi e nessuno sarà in grado e vorrà prendere in mano la patata bollente. Nemmeno il "popolarissimo Conte", la cagione della cui popolarità mi sfugge, ha il fegato e lo spessore per fare quanto andrà fatto, senza che gli italiani insorgano. Non capisco, poi, perchè venga accostato, seppure in modo velato, il nome di Draghi ai cosiddetti populisti. Un eventuale governo Draghi avrà caratteristiche molto simili a un governo tecnico, inviso da sempre a chi di europeismo e globalizzazione non vorrebbe sentir parlare. Forse mi sono perso qualcosa, ammetto che da mesi ho silenziato o quasi del tutto l'informazione.
#837
Citazione di: Eutidemo il 31 Maggio 2020, 13:52:01 PM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 11:39:46 AM
Sono d' accordo con Eutidemo, sulla parte agricola del suo excursus sulla tassazione immobiliare. E aggiungo che non è solo fondamentalmente iniquo non tassare le rendite da locazione di terreni agricoli, ma anche tassare i redditi dei coltivatori diretti secondo la stessa misura, fatta salva, come dice ottimamente Eutidemo "l' attività di impresa", che comunque non coinvolge il coltivatore diretto.La tassazione attuale sull'agricoltura alimenta da anni la diceria che l'agricoltore non paga tasse e in buona parte è vero. Poi, da addetto ai lavori, posso solo dire che se i coltivatori diretti dovessero pagar tasse secondo il reddito reale che percepiscono dalla terra, probabilmente chiuderebbero quasi tutti. E il motivo è che l'agricoltore per lo più non tiene conto di quelle voci che normalmente compongono un bilancio, quali ammortamenti delle attrezzature e degli impianti. Se lo facesse, con i prezzi correnti che il mercato pratica per le produzioni "commodities" agricole, ma anche per alcune cosiddette produzioni di pregio (ortofrutta), nemmeno gli aiuti a sostegno al reddito basterebbero a nascondere il passivo che di fatto si produce in campagna. Questo, almeno dagli anni 90 ad oggi. Io sostengo da un bel po' che gli agricoltori sono ormai gli unici imprenditori e produttori che sono disposti a continuare a rimetterci, senza chiudere come fa qualsiasi altro operatore economico. E questo solo perchè, di fatto, la maggioranza non fa i suoi conti bene.



Tutto vero, almeno a quanto mi risulta.
Ad ogni modo, ci sono "coltivatori diretti" e "coltivatori diretti"; e non tutti corrispondono all'idea che noi tutti abbiamo del contadino.
Ad esempio il Duca Giulio Grazioli, proprietario di casa di Silvio Berlusconi, risulta essere, appunto, un "coltivatore diretto"; non so se lo sia ancora, ma almeno fino a qualche anno fa, sicuramente lo era.  :)
Bè, questo perchè in Italia, ancor oggi, si può diventare coltivatori diretti per caratteristiche e meriti o per "diritto divino".
#838
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 11:55:24 AM
Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 11:48:18 AM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,

Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.
E sarebbe veramente sprecato, come inquilino del Quirinale. Draghi sarà l'unico che potrà provare a raddrizzare, a suon di lacrime e sangue, le finanze italiane, con il dovuto consenso europeo. Per questo dico attenzione ad etichettarlo, probabilmente ne vedremo la faccia cattiva. Non vedo altri che abbiano la capacità e i co****ni per farlo. Al di fuori della politica italiana, su questo sono d'accordo, anche perchè questa è ormai il dominio della incapacità e della inadeguatezza. Un Monti più autorevole, probabilmente anche più intelligente e capace, ma un Monti. Questo ci aspetta a breve, secondo me.
#839
Sono d' accordo con Eutidemo, sulla parte agricola del suo excursus sulla tassazione immobiliare. E aggiungo che non è solo fondamentalmente iniquo non tassare le rendite da locazione di terreni agricoli, ma anche tassare i redditi dei coltivatori diretti secondo la stessa misura, fatta salva, come dice ottimamente Eutidemo "l' attività di impresa", che comunque non coinvolge il coltivatore diretto.La tassazione attuale sull'agricoltura alimenta da anni la diceria che l'agricoltore non paga tasse e in buona parte è vero. Poi, da addetto ai lavori, posso solo dire che se i coltivatori diretti dovessero pagar tasse secondo il reddito reale che percepiscono dalla terra, probabilmente chiuderebbero quasi tutti. E il motivo è che l'agricoltore per lo più non tiene conto di quelle voci che normalmente compongono un bilancio, quali ammortamenti delle attrezzature e degli impianti. Se lo facesse, con i prezzi correnti che il mercato pratica per le produzioni "commodities" agricole, ma anche per alcune cosiddette produzioni di pregio (ortofrutta), nemmeno gli aiuti a sostegno al reddito basterebbero a nascondere il passivo che di fatto si produce in campagna. Questo, almeno dagli anni 90 ad oggi. Io sostengo da un bel po' che gli agricoltori sono ormai gli unici imprenditori e produttori che sono disposti a continuare a rimetterci, senza chiudere come fa qualsiasi altro operatore economico. E questo solo perchè, di fatto, la maggioranza non fa i suoi conti bene.
#840
Attualità / Re:Fatti e parole
31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
La mia impressione è che Draghi e Lagarde si portino dietro il fardello della loro carriera. Draghi era inviso ai falchi europei del rigore ed era visto praticamente come un "partigiano" italiano, la Lagarde sconta ciò che è stato fatto alla Grecia, dove certamente lei non era la principale responsabile, anche se la sua parte la fece. Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi, posto che sono convinto, e non da oggi, che i nostri attuali politici e governanti non intendano (e non siano in grado) nè di pagare il conto della loro inadeguatezza, nè di provare a intercettare le (poche) opportunità positive che questa crisi potrebbe produrre.