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Messaggi - Jacopus

#826
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
08 Agosto 2023, 16:47:53 PM
Che l'Universo non sia davvero come lo vediamo neppure con i più sofisticati strumenti astronomici, non è una novità. C'è chi, come Guido Tonelli, ritiene che per comprendere davvero l'universo occorra una nuova matematica, ancor prima di raccogliere le osservazioni, perchè la matematica che usiamo ora è adatta per comprendere eventi e fatti ripetibili di un universo "non perturbato", mentre invece la regola del cosmo (cosmos in greco = ordine), è la compresenza di chaos e cosmos, di ordine e disordine(e quindi servirebbe una matematica che riesca a comprendere in sè sia cosmos che caos). In effetti la tesi di Tonelli è che, essendoci noi evoluti in un'epoca priva di eventi caotici (sulla terra l'ultimo è avvenuto 65 milioni di anni fa), abbiamo forgiato gli strumenti matematici e matematico-sperimentali come se la regola dell'universo fosse fondata sull'ordine. Fa una metafora molto illuminante, in questo senso: l'universo è paragonabile ad un grande teatro dove l'uomo paragonato ad una pulce, vede un microbo, e valuta quel teatro come un luogo per microbi, senza riuscire a vedere tutto il resto del teatro.

https://www.youtube.com/watch?v=DjiW-HA_VRE
#827
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Agosto 2023, 23:22:42 PM
CitazioneE' questo il problema, voi confondete le opinioni con la realtà. Nella realtà la guerra é tra Russia e ucraina, é la russia che ha invaso, é l'Ucraina che sta resistendo. Cosa c'entrano Cina e usa? Gli usa forniscono le armi all'ucraina, e con questo? L'Europa non é danneggiata dalle armi fornite dagli USA ma dalla guerra stessa, che é ai suoi confini, e il responsabile della guerra é Putin, questi sono i fatti oggettivi, non elucubrazioni dietrologiche.
Quanto al "rispetto" per la Russia il mondo é fatto così, hai quello che meriti, anche perché quello é il solo modo per far capire a chi sbaglia i suoi errori. 
Io penso, ma posso sbagliarmi, che gli USA abbiano molto da guadagnare da questa guerra e quindi se non c'è il loro zampino direttamente, perlomeno non hanno alcun interesse ad interromperla. Fa parte del gioco geopolitico, dove non esiste pietà o umanità ma solo calcolo e dove eventualmente anche la pietà e l'umanità possono essere conteggiate nella partita doppia del dare/avere. La Russia è stata posta di fronte ad un vicolo cieco e non ha risposto in modo elegante, come fece a suo tempo la Gran Bretagna quando dismise il suo immenso impero. Putin ha le sue responsabilità ma non credo che gli altri interlocutori siano degli innocentini. Fingono di esserlo perchè è una parte che rende e gli USA questa parte la conoscono fin troppo bene, fin dai tempi di Pearl Harbour, che fu sicuramente un atto imperialista del Giappone da condannare, ma che fu l'unica risposta possibile che poteva dare quell'imperialismo all'imperialismo americano, poichè questo si trattava. Storia ripetuta in modo molto meno riuscito con le "armi di distruzione di massa" irachene e così via. A chi piace essere definito aggressore? A nessuno. Persino Hitler inscenò l'incidente di Gleiwitz per far passare i poveri polacchi come aggressori. Questa è la realtà della geopolitica, esattamente come illustrata da Machiavelli in poi. E l'Europa tramite la combo "Brexit" più "guerra in Ucraina" ha capito quale è il suo ruolo in questa commedia o dramma; quello del comprimario. Del resto a paesi che possiedono dai duecento a quattrocento carri armati a testa contro le decine di migliaia di USA, Russia e Cina, che ruolo si può dare, quando la guerra diventa "calda"?
Quindi definire la causa della guerra Ucraina come una guerra voluta da Putin è come dire che la seconda guerra mondiale fu voluta solo da Hitler. Una visione obiettabile. Vi erano oppositori nella Germania nazista e vi sono oppositori nella Russia, ma anche fanatici followers dei loro leaders, altrimenti non si spiegherebbe la resistenza dell'esercito. Tutti sottomessi e impauriti dai progrom della Nomenklatura? In parte sì, ma credo che vi siano anche altre possibili e contemporanee interpretazioni. Ho sempre diffidato delle visioni storiche secondo le quali c'è un cattivo che si piglia tutte le colpe.
#828
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Agosto 2023, 16:55:14 PM
Anthonyi. In realtà non sono così esperto della situazione ucraina. La reductio ad Hitlerum è sempre un po' fragile come prima percezione. In un mondo ideale bisognerebbe garantire l'autodeterminazione dei popoli, ma forse neppure questo sarebbe sufficiente. Personalmente a me quello che infastidisce è che di fronte ad una guerra fra due imperi (USA e Cina), chi ci rimetterà di più sarà l'Europa. In termini di Realpolitik, se vuoi anche opportunisticamente, bisognerebbe riuscire a trovare un compromesso. Stiamo comunque parlando di Russia. La Russia non è solo Putin, evidentemente con la stoffa del tiranno, ma un paese glorioso e millenario, ricco di cultura, confinante con l'Europa e con il quale i buoni rapporti gioverebbero ad entrambi. Se poi invece vogliamo (da entrambe le parti) pigiare l'acceleratore sul binomio amico/nemico, allora buona fortuna. Comunque non sottovaluterei la Russia e cercherei di rispettarla, allo stesso modo di come ho sempre rispettato ed onorato l'Italia anche quando al governo vi era un tizio da barzelletta.
#829
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Agosto 2023, 15:10:33 PM
ma infatti Atomista. Ho provato a fare qualche intervento nel senso di affermare le responsabilità di entrambe le parti, ma qui il gioco è davvero molto polarizzato, con il bene da una parte e il male dall'altra a seconda dello schieramento scelto. A noi occidentali resta in più la possibilità di criticare il nostro sistema, opportunità (importantissima) che manca ai sistemi asiatici, ma è proprio su tale base che poi dovrebbero esserci i cambiamenti, mentre invece ormai, dopo la critica, non discende alcun cambiamento reale, limitandosi ad una sorta di sfogatoio. Mala tempora.
#830
Anthonyi. La bomba di Nagasaki fu sganciata tre giorni dopo quella di Hiroshima. Anche la più veloce diplomazia non avrebbe fatto in tempo a chiedere la pace ed anche se avesse iniziato il 6 agosto, il 9 agosto non si sarebbe firmato granché. Quindi la seconda bomba fu sganciata non a causa della ritrosia giapponese a chiedere la pace. Detto questo, riportare anche qui la " reductio ad marxismus" mi sembra riduttivo. Gli USA non sono l'impero del bene, tanto quanto non lo è l'attuale Russia o la precedente URSS. Vi sono state motivazioni stringenti di realpolitik alla base del lancio delle bombe. Ma a mio parere, uno dei motivi, seppure probabilmente non quello più importante, fu proprio la possibile resistenza del Giappone. In Giappone l'imperatore non aveva il monopolio del potere ed era possibile in quella situazione anche che potesse essere deposto o comunque bypassato dalle frange oltranziste dell'esercito. Fermo restando che questa fu probabilmente una ragione molto meno stringente della necessità di mostrare in modo inequivocabile il potere militare degli USA anche al fine di delimitare le rispettive aree di influenza.
#831
Cinema, Serie TV e Teatro / Full Metal Jacket
06 Agosto 2023, 22:47:27 PM


Vi sono moltissime recensioni di questo film in rete e su carta. Questo vuole solo essere un mio insignificante riconoscimento rispetto ad un film monumentale. Ed è anche una lettura indicata solo per chi ha visto il film almeno due volte, perchè non ne farò una storia o una sintesi, ma mi soffermerò solo su alcuni momenti fondamentali. Per la precisione i momenti sono tre e sono quelli che sono corredati da una colonna sonora fatta di rumori piuttosto che da suoni, rumori inquietanti come di fischi o di porte arrugginite che si aprono a fatica.
Il primo momento è quello relativo all'aggressione collettiva e notturna di tutti i commilitoni contro "Leonard Lawrence Palla di Lardo", reo di non essere in grado di soddisfare il sergente istruttore Hartman, che pertanto puniva tutto il plotone per le mancanze di Palla di Lardo. Il secondo momento culminante è quello dell'omicidio-suicidio di Palla di Lardo e del sergente istruttore Hartmann. Ed il terzo, infine, è quello dello scontro a fuoco con la cecchina vietnamita al termine del film. In solo questi tre spezzoni viene usata questa colonna sonora inquietante e disturbante e pertanto vi deve essere un filo che li collega.
Ed il filo è il "tradimento". I commilitoni puniscono Palla di Lardo, tradendo il cameratismo, perchè a loro volta puniti dal sergente istruttore. Palla di Lardo tradisce sè stesso, uccidendosi e Jocker tradisce la sua personalità non violenta, uccidendo la cecchina vietnamita.
Non è possibile dare una interpretazione autentica di cosa volesse dimostrare o rappresentare Kubrick e del resto tutte le grandi opere diventano autonome dal loro autore e mandano i più disparati messaggi a secondo delle epoche e degli interpreti.
A me sembra che il messaggio che voglia dare Kubrick in merito a questi tradimenti, sia la loro inevitabilità, poichè collegati con le istituzioni che li organizzano e che disciplinano i traditori. Lo stesso Jocker, uccidendo la cecchina dimostra che, finito il tempo dei giochi intellettuali, alla fine è la violenza a muovere la storia e le istituzioni umane ed è una violenza che nasce dalla organizzazione sociale e non dalla struttura psicologica innata dell'uomo.
Sarebbe bello poter intervistare Kubrick su questi argomenti, ma si intuisce una certa vicinanza con un modello rousseauiano ed anti-hobbesiano nei confronti della vita. L'uomo, buono di nascita, viene piegato dalla società a diventare cattivo, captivus, ovvero prigioniero, prigioniero come si sente spesso il soldato di leva e metaforicamente tutti coloro che vivono nelle società complesse della storia. Al termine del film, mentre il plotone si inoltra verso il fiume dei Profumi, Jocker, dopo aver ucciso la cecchina, significativamente dice "ed ora non ho più paura". Ha in realtà finalmente accettato il Leviatano che lo gestisce, e grazie ad esso non ha più quella paura, che era il meccanismo fondamentale da cui Hobbes traeva la necessità della costituzione delle organizzazioni di potere (Lo stato reale assolutista, nel caso specifico).
Attraverso questi temi, Full Metal Jacket racconta la stessa trama di "Apocalypse Now" e di "La Sottile Linea Rossa", nei quali ancora una volta il tema è il dissidio fra libertà ed istituzioni, fra potere e violenza. In tutti e tre i film, l'unica possibilità di redenzione però è data dalla morte. Non c'è mai un lieto fine. Kubrick ci aggiunge una nota grottesca e iperealistica, solo sulla quale si potrebbe scrivere una seconda recensione, allorquando il plotone inizia a cantare la canzone d'infanzia "viva Topolino".
Invidio chi non ha ancora mai visto questo film, perchè mi piacerebbe rivederlo come se fosse la prima volta.

https://www.youtube.com/watch?v=LqNVBDuZuQE
#832
Neppure io conoscevo la trama Giappone/Unione Sovietica e la posizione da realpolitik degli USA. Penso però che potrebbero aver contribuito molte ragioni al lancio della bomba atomica e non solo i manéggi Giappone/URSS. I giapponesi avevano già dimostrato in più occasioni di tenere di più al loro onore in battaglia che alla loro vita. Una tradizione che affonda nella storia del Giappone, nella figura del Samurai, pronto ad uccidersi (Seppoku) se sconfitto o disonorato. Durante la battaglia di Iwo Jima, soprattutto, gli americani dovettero confrontarsi con quanto erano capaci i giapponesi se fosse stato invaso il loro paese (Iwo Jima faceva parte del territorio giapponese). A fronte di un esercito americano da sbarco di75000 uomini, il Giappone aveva una forza di 20000 uomini. Morirono in 19.000, mentre gli americani ebbero fra morti e feriti 25.000 perdite. Fu straordinario perché gli USA avevano il completo controllo di mare e aria, e potevano bombardare a piacimento l'isola con batterie da 380, che non sputano fiorellini. Penso che uno dei motivi, anche se non l'unico fu proprio la considerazione che in invasione del territorio giapponese avrebbe comportato una grande spesa di uomini ma anche di ricostruzione delle infrastrutture, cui avrebbe dovuto farsi carico la potenza vincitrice, come avvenne in Europa occidentale.
#833
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 13:44:03 PM
Pensarbene. Non sono un esperto di paleontologia. Diciamo che mi fido di chi ha fatto il paleontologo ed ha esposto i suoi dati alla comunità dei paleontologi. Quindi non posso risponderti in modo accurato proprio perché non sono un tuttologo. A differenza di molti di questa sciagurata epoca, con le dovute cautele, mi fido ancora degli scienziati e delle rispettive comunità specialistiche. In ogni caso, lo ribadisco, la teoria evolutiva è un paradigma scientifico solido come la teoria della relatività o la teoria gravitazionale. L'unico problema non indifferente, è che la teoria evoluzionistica, a differenza della teoria gravitazionale, mette in dubbio, se interpretata in un certo modo, alcune credenze religiose.
#834
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 12:04:38 PM
https://online.scuola.zanichelli.it/bosellini-files/03_approfondimenti/Bos_Tettonica_doc_14_01.pdf
https://www.nature.com/articles/nature00879


Questo è lo stato dell'arte a cui si sono applicati generazioni di studiosi a partire da Darwin. La Paleontologia data i fossili secondo diversi metodi fondati sulla radioattività e sulla presenza di fossili comuni localizzati nella stessa zona. Di sicuro non può essere una precisione da orologio svizzero, ma confutarla è una asserzione strampalata.
#835
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 05:45:48 AM
In realtà l'articolo in questione parla di centinaia di ritrovamenti fossili relativi alla nostra storia evolutiva, fra i quali una decina realmente importanti.

CitazioneCome e perchè il Sapiens sia comparso non lo sa nessuno e questa è la domanda fondamentale dell'evoluzionismo: le specie non solo umane ma anche animali e vegetali, non nascono le une dalle altre, ma le une accanto(!) alle altre !!
Questo lo dici tu. La paleontologia invece afferma che sei milioni di anni fa vi fu un antenato comune di tutte le specie homo e scimpanzè, che sono i nostri più vicini parenti genetici. Si sviluppò in seguito una pletora di specie di ominini, alcune delle quali erano in grado di accoppiarsi fra di loro, come nel caso più famoso, fra neanderthal e sapiens (ed infatti abbiamo una parte di dna da neanderthal, ad esempio quella parte che ci rende la pelle chiara invece che nera, visto che il sapiens puro è solo quello nero di stirpe africana). Detta semplice è un pò come avere dei fratelli, ognuno dei quali genera dei figli e vive contemporaneamente agli altri. E' per questo motivo che per qualche decina di migliaia di anni, sapiens, quello africano, nero e scuro, ha convissuto con neanderthal, con floriensis e con denisova (con Denisova si sono accoppiati i sapiens che si sono inoltrati in Asia, che già avevano dna del Neandertal, raddoppiando così l'ibridazione.)

Quindi sono vere entrambe le cose. Ogni specie ha un antenato comune ma poi si può sviluppare anche non in senso genealogico in senso stretto. La nozione di evoluzione a cespuglio, infatti, riguarda il fatto, che l'evoluzione non proviene esclusivamente dal codice genetico ereditato dai genitori, ma anche da contaminazioni ambientali, ed in primo luogo da quelle virali. Ho già scritto che se i mammiferi hanno la placenta, lo devono ad un virus. Il nostro genoma ha tra un 8 e un 15 per cento di origine virale. Pertanto perfino due fratelli possono essere diversi ed uno, sulla base di una mutazione virale, essere il capostipite di una nuova specie di homo.
#836
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
02 Agosto 2023, 00:03:31 AM
CitazionePer quanto riguarda il polverone suscitato da A. Elkann, esso è passato anche sul mio schermo; costui, a causa di un articolo, che a mio giudizio definire innocuo è riduttivo (questo), è stato eletto bersaglio dalla velleitaria "cancel culture da ombrellone" dei radicalchic perché è chic e, in quanto tale, ha amici, anzi parenti chic che lo coprono nel suo essere "radicale" e tranchant nei giudizi (che «lanzichenecchi» sia appellativo fra i più spietati e classisti mai apparsi su carta stampata? Per fortuna che c'è l'online) e quindi può essere capro espiatorio per le frecciate di chi si sente "diversamente radicale"? Nella mia insensibilità politica, posso godermi i giochi di parole estivi per quello che sono e non animarmi troppo quando qualcuno descrive, limitando al minimo i giudizi personali (perché oltre alla rievocazione dei lanzichenecchi, il resto è scritto dall'autore con guanti più delicati del lino che indossava), un "salto generazionale" piuttosto evidente e già consolidato, quasi al punto da essere banale, ecc. ecc.
Torno su questa trama secondaria del topic per dire che il fastidio che ho avvertito non riguardava tanto il salto generazionale, inevitabile, ma l'assenza di una riflessione critica su perché e sul come è emersa una generazione di lanzichenecchi. Ciò che dovrebbe domandarsi Elkann e che troverebbe anche scritto in molti testi, è perché la cultura è stata estirpata dalle nuove generazioni. Internet? La cultura delle immagini? Il narcisismo? La riduzione di tutto a valore di scambio? L'inutilità della cultura in una società che la rende un bene commerciale, privandola di ogni dimensione elegiaca, poetica, di collante sociale? Io questo mi aspetto dai rappresentanti della classe dirigente e non vacue ed estetiche rappresentazioni del divario generazionale, dalle quali sprizza da tutti i pori, una alterigia resa ancora più evidente dall'understatement.
#837
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
01 Agosto 2023, 13:06:37 PM
CitazioneQualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.
Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.





ciao Baylham. Teoricamente sono d'accordo con te, tanto che il mio riferimento ideale economico-politico sarebbe la socialdemocrazia del nord-europa, quella che una volta veniva definita socialdemocrazia renana, perchè centrata sull'asse del Reno fra Francia, Germania e Benelux. Ma di fronte alla macelleria sociale che questo "molto consistente" neo-liberismo sta producendo, non posso fare altro che constatare storicamente come Marx e la sua visione della società stia tornando di attualità in un modo molto impressionante. Sono però cambiati gli attori e non c'è più una coscienza di classe, spazzata via dalla globalizzazione, e dai suoi figliocci la finanza e il monopolio dei mezzi di informazione globale. La globalizzazione stessa impone che, ammesso possibile un cambiamento, il cambiamento sia globale. Non può più sussistere una rivoluzione locale che cambi le regole del gioco "neoliberista". La cosa buffa è che questo neo-liberismo "molto consistente" finirà per distruggere sè stesso, se non si porrà un freno, che potrebbe appunto essere dato da politiche neokeynesiane o simili. Lo stiamo vedendo ora in Italia, con l'abolizione del reddito di cittadinanza, una formula che esiste in tutte le società avanzate ma che per essere più realisti del re, qui si abolisce, insieme alle solite regalìe agli evasori fiscali.
#838
Attualità / Dire qualcosa di sinistra
31 Luglio 2023, 23:57:24 PM
Prendo lo spunto da una discussione fra destra e sinistra a Genova su come deve essere affrontato l'ordine pubblico, a fronte dell'ennesima spaccata di una vetrina con un tombino. La destra fa la destra, con aumento di vigili urbani dotati di attrezzature da gladiatori, organizzazione di pattuglioni e così via. La sinistra ribatte stigmatizzando queste scelte e proponendo al loro posto "'socialità, vivibilità urbana, maggiori occasioni culturali" (testuale). Dunque, va bene tutto contro un pensiero retrogrado e perfino controproducente da Law and Order, ma davvero sono sufficienti questi (buoni) propositi? Questa sinistra quanto è distante da quel Alain Elkann, che qualche giorno fa se la prendeva con i "lanzichenecchi", rei di non avere con sè una copia in originale della Recherche (meglio se autografata)? Ma c'è qualcuno che ancora sa dire qualcosa di sinistra a sinistra? Possibile che le cose più di sinistra degli ultimi tempi siano state promosse da un partito di scappati di casa come i 5stelle? Ma nessuno si ricorda di Giorgio La Pira, che negli anni '60 espropriava le case ai ricchi, se questi non le volevano affittare? Giorgio La Pira, un democristiano.
Probabilmente saranno altri tempi. C'è più rassegnazione in giro, fatalismo, incapacità di guardare al futuro, sempre più oscuro, ma che qualcuno gridi all'ingiustizia sociale sarebbe davvero liberatorio, invece di assistere a questo solito balletto di "buone maniere", di diritti sociali e civili. Ma cosa se ne fa un migrante, un emarginato dei diritti LGBQ? O del diritto al divorzio o del diritto alla libertà d'opinione, se la sera fa fatica a mettere in un piatto i bisogni simbolici (e magari anche quelli materiali) pompati da questa società? A volte mi sembra di essere ormai dentro il film "Brasil" di T. Gillian e mi domando dov'è la salvezza per chi cerca giustizia? Come trasmettere questo bisogno senza dover commettere nuova violenza?
#839
Tematiche Filosofiche / Etica ed omologazione
28 Luglio 2023, 11:33:29 AM
CitazioneA dirla tutta, l'etica, o meglio, ogni etica mira solitamente proprio all'omologazione: il discorso unico, omo-logos, in cui tutti concordano su cosa è bene e cosa è male e, magari, si comportano tutti allo stesso modo seguendo il bene (u-topia, ma l'obiettivo solitamente è quello e, secondo me, conviene esserne coscienti, soprattutto nel confronto "verticale" con le altre etiche).

il tema mi sembra piuttosto interessante ed estremamente filosofico. A mio parere, il principio dell'omologazione di tutte le etiche è vero ma va scandagliato più in profondità. Ovvero, l'etica dell'omologazione può essere esercitata attraverso la violenza (gli eretici vengono privati dei loro beni, esiliati oppure arsi) oppure attraverso la persuasione, oppure attraverso una dialettica viva che mantenga in tensione gli estremi della necessità di una uniformazione etica (appunto omologazione) e l'altro estremo della necessità di convivenza con altre etiche (eterologazione). In questo caso si deve raggiungere il consenso sotto un tetto comune che non è più etico ma metaetico.
#840
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
27 Luglio 2023, 10:51:38 AM
Uno stato di diritto non confessionale avrebbe, ad esempio, abolito da tempo la norma che prevede la nomina dell'insegnante di religione nelle "scuole pubbliche" a cura del vescovo di pertinenza della scuola. In sostanza noi paghiamo diverse migliaia di persone nominate da un vescovo, al di fuori di ogni regolare concorso, per insegnare una materia "religione", che dovrebbe ambire a far comprendere la religiosità in tutte le sue forme storiche e questa possibilità è invece compromessa da questa intromissione inaccettabile della Chiesa in una struttura pubblica. A mio parere, ogni struttura pubblica dovrebbe avere come simboli di riconoscimento la bandiera italiana e il ritratto del presidente della Repubblica, essendo la sfera religiosa una sfera privata.
Purtroppo, la nostra collocazione culturale è ancora nel guado, fra una reale organizzazione pubblica e civile laica e una organizzazione di tipo islamico. Un guado estremamente pericoloso, poichè a differenza delle democrazie occidentali mature, non abbiamo acquisito gli strumenti tipici di quelle democrazie. Così abbandonare quel retaggio teocratico che inquina le strutture pubbliche potrebbe avere, paradossalmente, delle conseguenze negative, perchè non vi sono strumenti alternativi. Ad esempio nel mondo occidentale, vi è un flusso continuo di denaro da parte delle fondazioni verso le organizzazioni non governative per offrire servizi alle persone povere, agli immigrati, ai malati, ai detenuti. Spesso in Italia questi servizi, che sarebbero appannaggio del welfare, sono invece attribuiti alla Chiesa, in funzione di "carità" e non in funzione di "diritti". Destrutturare questo tipo di rapporto significa spesso interrompere i servizi caritatevoli, senza che al loro posto, siano creati servizi pubblici o servizi regolati dalle fondazioni private.