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Messaggi - Ipazia

#8326
Concordo pienamente con gli ultimi interventi. Di saggistica inutile, prolissa, noiosa, autoreferenziale, apologetica, c'è n'è tanto quanto di narrativa inutile. Con tanta supponenza in più. Che la narrativa sia all'origine della formazione degli umani in età evolutiva dovrebbe far riflettere sulla sua importanza. Romanzo storico e biografie, più o meno, romanzate sono una terra di mezzo di grande valore culturale. Certo oggi scrivere narrativa originale richiede doti assimilabili a quelle di un grande scienziato, dopo tutto quello che si è scritto nel passato. Ma non confonderei l'attuale crisi della narrativa, e ipertrofia meramente commerciale di ciò che si pubblica, con la sua assenza di valore. La grande letteratura rimane e l'arte di scrivere e narrare credo non morirà mai finchè non ci estingueremo.
#8327
Mens sana in corpore sano e kalos kai agathos, esemplificato nella statuaria greca dell'atleta, credo siano la risposta antica al quesito.  Risposta che anche oggi ritengo la più valida. L'attivita fisica è innanzitutto gara con se stessi, contro la propria indolenza, e benessere fisico indipendentemente da ogni competazione o, ancor peggio, narcisismo e interesse economico. Il termine moderno sport tende a spostare l'argomento verso aspetti estranei alla cultura del corpo, che ritengo costituisca l'essenza del miglioramento che si può ottenere in termini di saluta fisica e mentale (autostima e distensione) dall'attività "sportiva", che ridurrei alle discipline che abbiano significativi contenuti motori corporei ciascuno con le proprie abilità. Includerei pertanto anche non-sport come le autodiscipline orientali del corpo.
#8328
Siamo animali dialettici. Il διάλογος comporta l'assunzione dell'oggetto nel soggetto, che metaforicamente può avere un carattere alimentare, eucaristico. Il medium potente di questo processo è il λογος, Verbo, la cui incessante attività produce episteme, conoscenza, dall'evidente carattere trascendentale. Ma la cui forma assume aspetti assai diversi, alcuni dei quali si materializzano in contenuti fantastici quali le religioni, mentre altri mantengono un rapporto più rigoroso con l'oggetto realizzando tecnoscienza. Nulla osta che anche queste realizzazioni diano origine a proprie mitologie. Perchè siamo pure animali mitopoietici. Rimanere nella traccia di un rapporto non mitologico tra oggetto conosciuto e soggetto conoscente è percorso stretto come il filo del rasoio di Occam e come le crune d'ago dei passaggi cruciali. Con i simboli e corrispettivi logici che necessitano. Perchè il logos è un destino da cui non si sfugge.