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Messaggi - Carlo Pierini

#841
Citazione di: Phil il 12 Luglio 2018, 22:28:01 PMRicorderei che l'ateismo non è una religione né un culto  ;) : non ha testi dottrinali, né comandamenti, né è sinonimo "automatico" di materialismo, né ha una sua morale definita, o simili... l'ateismo è un coacervo di numerose prospettive, anche incompatibili, legate solo da un denominatore comune (il non credere a qualcosa; su ciò che si crede, si apre sontuoso il ventaglio delle differenze fra atei).
Un ateo potrebbe anche credere negli spiriti senza credere in dio (come lo shintoismo antico) o aderire ad altre forme di spiritualità anche "ufficiali" (Buddhismo zen docet). Praticamente un ateo può credere in tutto tranne nell'esistenza di un dio... e neanche, perché un ateo può coerentemente ammettere l'esistenza di "dio" come fenomeno culturale, come fattore storico, come concetto, parola o metafora.

Parlare degli atei tutti assieme, imbuca il discorso in un corto vicolo cieco (d'altronde, quanto a lungo possiamo parlare dei credenti tutti assieme, sorvolando sulle differenze di religione, culto e cultura? Diremmo che credono tutti in un'entità divina, ma, dopo questo assunto di base, dovremmo poi iniziare inevitabilmente a distinguerli...).


CARLO
Rientrano nella categoria di atei TUTTI coloro che negano l'esistenza di qualunque divinità (che credano o no nell'esistenza degli spiriti, nella reincarnazione, nell'efficacia della Macumba o che le pippe causino la cecità).
Tuttavia c'è una distinzione da fare: quella tra l'ateismo e l'agnosticismo. L'ateismo è una FEDE, poiché, dal punto di vista della conoscenza, l'inesistenza di Dio non può essere né dimostrata né argomentata.
Mentre l'agnosticismo (a-gnosco = non conosco) non nega l'esistenza di Dio, ma prende atto della natura SOGGETTIVA del concetto di divinità e dell'assenza - fino ad oggi - di osservazioni OGGETTIVE che ne supportino l'esistenza.
L'agnostico, cioè, non prende in considerazione alcuna divinità finché non gli si mostrino delle ragioni oggettive che ne evidenzino l'esistenza; tuttavia è possibilista, cioè, pur rifiutando certi dogmi religiosi, sa di non poter escludere a-priori l'esistenza di una qualche divinità. Mentre l'ateo, invece, CREDE (senza alcuna prova) che tali ragioni non esistano. E qui sta l'irrazionalità e il fideismo dell'ateo.

Insomma, la ragione esige fondati motivi sia per affermare Dio che per negarlo.
#842
Citazione di: viator il 12 Luglio 2018, 21:45:16 PM
Salve. Per Salvom77: Semplicemente chi è ateo crede di avere già la verità rivelata, ciò la non esistenza di Dio
Caro Salvom77, la negazione dell'esistenza di qualcosa (es. Dio) non può in alcun modo risultare una verità, ma solo appunto la negazione di una verità altrui, quella di chi invece crede che Dio esista.
Ma come si fa a portare avanti una discussione logica introducendo presupposti illogici ?
A consolazione, voglio dirti che quello che qui rimprovero è un aspetto che riguarda alcune centinaia di discussioni presenti in questo Forum.
La cosa spiacevole è che mi sembra che Carlo Pierini, noto cultore della profondità dialettica, ti stia seguendo lungo una simile traccia. Salutoni ad entrambi.
CARLO
Non ho capito cosa vuoi dire.
#843
Citazione di: 0xdeadbeef il 12 Luglio 2018, 21:07:58 PM
A Carlo Petrini
Quelle cose non le ho scritte io, quindi chiedine conto a qualcun'altro.
Piuttosto, hai notato che su questo post contraddico Nietzsche e il detto di Eco ("la verità è ciò che si dice")?
O devo fartelo notare io?
saluti, buontempone....

CARLO
...Azz... scusa! Epicurus è il colpevole!
Comunque mi chiamo Pierini, non Petrini. 1 a 1!   ;D
#844
Citazione di: 0xdeadbeef il 12 Luglio 2018, 20:50:32 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Luglio 2018, 16:01:19 PM
CARLO
La scienza si occupa di grandezze materiali misurabili, non di esperienze spirituali. Su Dio non ha assolutamente niente da dire.
OXDEADBEEF
Ma non eri tu che imputavi a Kant la scissione fra fede e ragione?
CARLO
Sì ero io. Infatti, io mi limito a prendere atto che la Scienza attuale si occupa SOLO di fenomeni materiali e che quindi NON PUO' sapere nulla di Dio. Ma non escludo, come invece ha fatto ARBITRARIAMENTE Kant, la conoscenza di Dio a partire dall'osservazione delle Sue manifestazioni archetipiche nell'anima umana e, quindi, delle Sue orme presenti nella storia  e nella struttura della cultura umana.
Inoltre considero la Scienza come un esempio che anche le scienze dello spirito dovrebbero "imitare", come spiegavo nel thread:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-conoscenza-e-una-complementarita-di-opposti-e-i-numeri-sono-archeti-1117/msg22142/?topicseen#msg22142
#845
Tematiche Filosofiche / Re:L'elettrone "in sé".
12 Luglio 2018, 20:26:35 PM
Citazione di: sgiombo il 12 Luglio 2018, 20:14:05 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 11 Luglio 2018, 17:01:32 PM

CARLO
Già l'hanno scorso (ricordi?) giungemmo alla conclusione che tu ed io siamo come due rette parallele: non ci incontreremo mai!
Ed è stato già un miracolo  che in linea generale tu sia d'accordo con me riguardo alla caratura filosofica di Nietzsche, anche se per mantenere il tuo profilo di "retta parallela" non hai avuto la faccia di confessare il tuo accordo direttamente a me!   :)

CitazioneSì, non posso esimermi dal concordare su Nietzche come peggio del peggio, che peggiore non può (mi pesa un po', ma la faccia per farlo in fondo ce l' ho avuta).

CARLO
...Va bene, ...sei perdonato!  ;D
#846
OXDEADBEEF
Nietzsche, come quel bambino, ha semplicemente gridato: "guardate, il Re è nudo!", squarciando uno spesso velo di ipocrisia che, allora come ancora oggi, ammanta il nostro "vivere comune".

CARLO
Ad essere sinceri, lui non ha detto: <<guardate, il Re è nudo!>>, bensì: <<guardate, quello non è il Re, ma un impostore! Il Re non esiste!"

OXDEADBEEF
Come ho già avuto modo di dire, le Guerre mondiali, l'avvento dei totalitarismi e degli orrori del 900 non possono essere in alcun modo imputati a Nietzsche.

CARLO
Certo, così come non possono essere imputati a Marx gli orrori dei vari comunismi reali.
#847
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 19:30:39 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Luglio 2018, 16:01:19 PM
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 14:14:49 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Luglio 2018, 14:07:32 PM
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 14:02:16 PM
Semplicemente chi è ateo crede di avere già la verità rivelata, ciò la non esistenza di Dio.

CARLO
"Verità rivelata" DA COSA?
SALVOM77
Dalla scienza.

CARLO
La scienza si occupa di grandezze materiali misurabili, non di esperienze spirituali. Su Dio non ha assolutamente niente da dire.

SALVOM77
Non la pensa così l' ateismo. Per l'ateo ciò che non è misurabile e non è quantificabile non esiste. Non esiste l'anima, non esiste lo spirito.

CARLO
Beh, l'ateismo materialista E' UNA FEDE, e la scienza non ha alcun motivo per supportare tali credenze. Infatti, se dai una scorsa a questo mio thread:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/mente-e-cervello-una-complementarita-di-opposti/
...ti renderai conto che l'idea secondo cui l'anima (la mente) sarebbe solo il nome che diamo all'attività del cervello è solo UN'IPOTESI ben lungi dall'essere stata scientificamente dimostrata e che, anzi, i dati oggettivi della neurobiologia sono conformi al paradigma dualista-interazionista che attribuisce alla mente una dignità ontologica (=esistenza) non inferiore a quella del cervello.

SALVOM77
Proprio perché la scienza su Dio non ha nulla dire, per l'ateo è la prova che Dio non esiste.

CARLO
Una ragione in più per considerare l'ateismo una sciocchezza. Fino a un secolo fa la scienza non aveva nulla da dire nemmeno sui campi elettromagnetici.
#848
EPICURUS
L'uccello o l'insetto percepiscono il mondo in un modo diverso dal nostro, e non ha senso dire quale delle percezioni sia la piú giusta,

CARLO
Hai un solo motivo per pensare che il diverso modo in cui un uccello o un lemure percepisce il mondo, CONTRADDICA il modo in cui lo percepisce la nostra conoscenza?

EPICURUS
A questo punto per Nietzsche la verità è solo «un mobile esercito di metafore, metonimie, antropomorfismi» elaborati poeticamente, e che poi si sono irrigiditi in sapere, «illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria»,

CARLO
Anche la conoscenza pre-scientifica era «un mobile esercito di metafore, metonimie, antropomorfismi» elaborati poeticamente. Nietzsche ci spiega le ragioni per le quali la conoscenza scientifica, pur essendo anch'essa «un mobile esercito di metafore, metonimie, antropomorfismi» elaborati poeticamente, si è rivelata incommensurabilmente più efficace e dirompente della precedente, tanto da indurci a parlare di "rivoluzione scientifica"?
O forse si è solo limitato, come fai tu nei tuoi prolissi e inargomentati comizi, ad aprire bocca e darle fiato?
#849
Citazione di: Phil il 12 Luglio 2018, 16:35:37 PM
Concordo con paul11 nell'affermare che tematizzare la volontà di potenza non significa istigare alla violenza,

CARLO
Non giochiamo con le parole: affermare che <<la vita è essenzialmente, appropriazione, violazione, sopruso, oppressione su ciò che è estraneo e più debole>> e che la morale è l'inganno di uomini deboli e ostili alla pienezza della vita, è una legittimazione della violenza. E "legittimazione" significa "istigazione" infinitamente più di quanto non significhi "biasimo".

PHILL
così come constatare il relativismo morale non significa proporre (né auspicarsi) l'abbandono di ogni morale (come ricorda Kobayashi), né implica affatto che "una scelta etica vale l'altra" (come vorrebbe la versione cabarettistica del relativismo),

CARLO
...E quale sarebbe la versione non-cabarettistica del relativismo?
#850
Citazione di: Eutidemo il 12 Luglio 2018, 15:53:03 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 11 Luglio 2018, 13:56:09 PM
Citazione di: Eutidemo il 11 Luglio 2018, 12:58:29 PM
La fallacia di consistenza è un comunissimo errore logico, in cui ancor oggi non di rado si incorre; e spesso lo si fa  intenzionalmente, ricorrendo al c.d. "argumentum ad judicium", cioè quando si afferma che una tesi è corretta soltanto perché è sostenuta da un gran numero di persone.
Un'estensione di tale abuso logico, è l'"argumentum ad populum", cioè quando si sostiene che una cosa è vera (buona e giusta), solo perchè la vuole il "popolo".
Tale secondo argomento, a differenza del primo, è doppiamente fallace, in quanto:
- non è mai avvenuto storicamente che un intero popolo abbia voluto unanimemente la stessa cosa (a parte nelle "sceneggiate" totalitarie), per cui bisognerebbe parlare di "maggioranza del popolo", e MAI di "popolo "tout court";
-  ciò premesso, quando la "maggioranza del popolo" vuole una determinata cosa, in un regime democratico -e nei limiti della costituzione-, è indiscutibilmente "LEGALE" che quella cosa si debba fare, ma questo non significa affatto che sia quella cosa sia anche "GIUSTA"!
Ma attenzione:
- come detto, non è affatto detto che la decisione presa dalla maggioranza (popolare o parlamentare) sia "GIUSTA";
- però è invece indubbiamente "GIUSTO", almeno secondo me, che ogni decisione sia presa dalla maggioranza (popolare o parlamentare), perchè, tutto sommato fino ad oggi non mi pare che si sia trovato un sistema migliore.
Ed infatti, se è vero che la decisione presa dalla maggioranza non è necessariamente quella "GIUSTA" (anzi, spesso non lo è), è anche vero che che ancora meno può risultare "GIUSTA" quella presa da una minoranza, o, al limite, da un solo uomo; se non bastasse la logica a farcelo capire, basterebbe la storia ad insegnarcelo.
Una Repubblica governata da pochi saggi filosofi, è solo un sogno platonico. ::)
P.S.
Ci sarebbe anche da considerare come, a volte, determinate minoranze possano manipolare le decisioni delle maggioranze, ricorrendo ad abili espedienti ("mass media", condizionamenti mirati su INTERNET ecc.); ma questo è un altro interessante discorso, che, però, merita un "thread" a parte.

CARLO
Parole sante!
...Ma finché non scopriremo un principio di validità universale dimostrata, tale da poter definire "giusto" tutto ciò che è chiaramente conforme ad esso, non ci resta altro che invocare il "consensus gentium". Che altro, se no?

BABY K & ANDRÉS DVICIO - Voglio ballare con te
https://youtu.be/YprBWiUAKgE

TAKAGI & KETRA - L'esercito del selfie
https://youtu.be/FQkaH5ppFek?t=36

Per parafrase Candido, se è vero che nulla è più rispettabile di un antica credenza, consolidata da tempo dal consenso popolare, la ragione, però, è molto più antica; altrimenti, se dovessimo appiattirci sul "consensus gentium", saremmo ancora tutti dell'idea che la terra sia piatta! ;)  

CARLO
E' vero, ma la "terra rotonda" appartiene all'ordine delle verità OGGETTIVE, non a quello delle verità morali-politiche SOGGETTIVE, che cadono al di fuori della verifica sperimentale del sapere scientifico. Per questo ho parlato della necessità di un criterio oggettivo, come un principio di validità universale dimostrabile, per distinguere il giusto dall'ingiusto.
Tu parlavi dell'idea platonica di una Repubblica governata da saggi come di un "sogno". Ma dimentichi che per l'amministrazione della Giustizia noi ricorriamo ancora a dei "saggi" chiamati "magistrati" e al quel "consensus gentium" inappellabile che chiamiamo "giuria popolare".
#851
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 14:14:49 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Luglio 2018, 14:07:32 PM
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 14:02:16 PM
Semplicemente chi è ateo crede di avere già la verità rivelata, ciò la non esistenza di Dio.

CARLO
"Verità rivelata" DA COSA?
SALVOM77
Dalla scienza.


CARLO
La scienza si occupa di grandezze materiali misurabili, non di esperienze spirituali. Su Dio non ha assolutamente niente da dire.
#852
Citazione di: salvom77 il 12 Luglio 2018, 14:02:16 PM
 Semplicemente chi è ateo crede di avere già la verità rivelata, ciò la non esistenza di Dio. 

CARLO
"Verità rivelata" DA COSA?
#853
Potrà sembrare paradossale, ma la metafora evangelica della morte di Gesù può essere vista ANCHE come la prefigurazione simbolica dell'epoca moderna, dominata dal razionalismo, dallo spirito laico e dall'ateismo di massa che costituiscono una vera e propria "morte di Dio" (vedi Nietzsche, Marx, Engels, Freud, ecc.) o, meglio, la morte della Sua incarnazione (la religione) nella cultura umana.
Per questo il teologo T. Altizer considera l'ateismo come "vangelo", cioè come "buona novella": perché la morte di Cristo (l'ateismo) diventa il preludio della sua imminente resurrezione come Redentore, come Logos, come Verità Ultima.

"Per Altizer, la metamorfosi kenotica [la morte] di Dio determina la scomparsa del sacro dalla storia. È questa la fase storica che stiamo vivendo, ma non la condizione finale, non la meta suprema. In realtà il crollo del sacro e l'avvento del profano stanno già alle nostre spalle, ma la rivelazione, l'epifania di Dio, continua. Noi siamo all'alba della terza e ultima età dello Spirito (piuttosto gioachimita che hegeliana): «Una nuova rivelazione sta per irrompere nella nuova età, e questa rivelazione differisce dal Nuovo Testamento tanto quanto questo differisce dal Vecchio».
La seconda fase segna dunque il trionfo del profano sul sacro; Dio abdica alle sue primordiali epifanie di potenza e di purezza assolute per incarnarsi e morire".  [SERGIO QUINZIO, prefazione a T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano - pg.23]

"Partecipando alla realtà della morte di Dio, sperimentandola concretamente nella sua vita, l'uomo contemporaneo attinge la salvezza. Dio, annientando se stesso, libera infatti l'uomo da ogni alienante trascendenza, da ogni vincolo di soggezione e di peccato, da ogni oppressione e pena".   [T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano (Introduzione di Sergio Quinzio) - pg.14]

"Solo una falsa dialettica postula un definitivo e insuperabile baratro fra gli opposti [teismo/ateismo], perché solo in quanto dualisticamente isolati l'uno dall'altro gli opposti sono raggelati in una forma statica e rifiutano la loro intrinseca risoluzione".  [T. ALTIZER: Vangelo dell'ateismo cristiano pg.87]

Ma Altizer non è il solo:

<<Secondo la tradizione indiana, l'umanità si trova in questo momento nel "Kaliyuga", cioè nell'«epoca buia», epoca di tutte le confusioni e di totale decadenza spirituale, ultima tappa di un ciclo cosmico che si chiude>>.  [ELIADE: Trattato di storia delle religioni - pg.189]

<<L'«èra buia», il Kali-yuga, sarà seguita, dopo una dissoluzione, da un'èra nuova, rigenerata. Si incontra la stessa idea in tutte le tradizioni dei cicli cosmo-storici. (...) L'epoca buia è assimilata all'oscurità, alla notte cosmica, e come tale può essere valorizzata nella misura precisa in cui la morte rappresenta un «valore» in sé; è lo stesso simbolo delle larve nelle tenebre, dello svernamento, dei semi che si decompongono sottoterra per rendere possibile la comparsa di una nuova forma>>.   [ELIADE: Trattato di storia delle religioni - pg.191]  

In altre parole, dopo un dominio di 17 secoli della figura di Cristo (o della religione cristiana), con l'avvento della scienza e del razionalismo il suo regno decade rapidamente e inizia una vera e propria passione che culmina nel dilagante relativismo moderno che, se non è ancora la morte totale di Dio (o della religione), è molto prossimo ad essa. Siamo in attesa, dunque, di una Sua trasfigurazione e resurrezione come Verità ultima, cioè come Principio universale incarnato.
(Si veda il thread "Un'altra visione archetipica").
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/un'altra-'visione'-archetipica/msg21740/#msg21740



FRANCESCO GUCCINI: Dio è morto
https://youtu.be/WOghUuL0P9Q?t=87
#854
Citazione di: Kobayashi il 12 Luglio 2018, 08:53:17 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 11 Luglio 2018, 18:27:33 PMCARLO Il tuo discorso potrebbe funzionare SOLO SE fossi sicuro che Dio non esiste. Ma cos'è che ti dà questa sicurezza? Come spieghi la onnipresenza del fenomeno religioso (tranne in questo ultimo secolo) in OGNI AMBITO della cultura umana fin dalle sue origini (arte, letteratura, conoscenza, ritualità, usanze)? Un perfetto NULLA può essere la causa di un fenomeno così macroscopico e onnipervadente?
...E se invece ci decidessimo a studiare il fenomeno per stabilire una volta per tutte che COS'E' che fa sbucare dèi e demoni in ogni tempo e in ogni luogo, anche nelle più sperdute tribù della foresta Amazzonica? ...Naturalmente, mettendo da parte stupidaggini puerili fritte e rifritte come "la paura della morte", la necessità di spiegare con "gli dèi" i fenomeni naturali che l'uomo non capisce, ecc.. Ebbene, anche se non te ne sei accorto, questo studio è già iniziato da almeno un'ottantina d'anni: si chiama "Storia comparata del mito e delle idee religiose"; e i primi risultati portano alla necessità logica di ipotizzare un'UNICA fonte di ispirazione di TUTTI i simbolismi e i paradigmi religiosi; un' UNICA matrice che trascende lo spazio geografico e il tempo storico. Naturalmente, a te, che sei un indottrinato dalle idee materialiste oggi di gran moda, non te ne puo' fregare di meno. Ma almeno, sii consapevole del fatto che l'ateismo E' SOLO UNA FEDE che non trova NESSUN supporto nella Scienza, ma solo nella maggior parte degli scienziati (non tutti), indottrinati come te. E che, dunque, la tua "genialata" di cancellare dall'orizzonte della filosofia tutte <<le illusioni religiose o dottrinarie di Oriente e Occidente>> potrebbe essere solo la conseguenza della tua ignoranza e dei tuoi pre-giudizi infondati sul tema "fenomeno religioso". HÄNDEL: Tornami a vagheggiar, op. Alcina https://youtu.be/8Kvdf-fRNM8

KOBAYASHI
Cioè provare a indagare che cosa ne deriva dall'essere vicino alla morte, dall'essere passati attraverso un processo di devastazione psicologica, senza doversi alla fine ne' attaccare alla nostalgia di un dio, ne' a qualche illusione etc. Un esperimento antropologico, diciamo così.

CARLO
Appunto. Dipende se questa "devastazione psicologica" è dovuta alla scoperta dell'inesistenza di una dimensione divina, oppure, più semplicemente, dalla nostra perduta capacità di relazionarci con essa  a causa dei nostri pre-giudizi sulla sua non-esistenza.

"L'uomo, giunto alla chiarezza del sapere, deve riconoscere che ogni presunto dialogo con la divinità non era altro che un monologo, cioè un monologo tra i vari strati del proprio Sé. Allora, come ha dichiarato un rappresentante odierno di questa specie umana, bisogna annunciare che Dio è «morto». Ma con tale annuncio, in realtà nient'altro è detto se non che l'uomo è diventato incapace di afferrare una realtà per antonomasia indipendente da lui, e di rapportarsi ad essa. [...] Poiché le grandi immagini divine dell'umanità non nascono dalla fantasia, ma dal reale incontro, per quanto enigmatico, con la reale potenza e magnificenza divine".    [MARTIN BUBER: L'eclissi di Dio - pg.26]

KOBAYASHI
Infine sulla tua matrice universale sono d'accordo con l'argomentazione di Jacopus: la sua universalità non dimostra nulla, tant'è che se la civiltà la si guarda come un prodotto della biologia umana, questa essendo uguale dall'Amazzonia alla Siberia, inevitabilmente avrà strutture simili.

CARLO
1 - Ho parlato di necessità logica, perché non si tratta banalmente di strutture simili, ma di strutture che, pur provenienti da culture reciprocamente isolate, presentano dei significati filosofici COMPLEMENTARI, come se fossero visioni di un medesimo "oggetto" (archetipo) visto da angolazioni diverse tra loro.
2 - Il DNA della "biologia umana" coincide al 99% con quello degli scimpanzè, i quali, notoriamente, non vanno in chiesa la domenica. La biologia obbedisce a leggi fisiche, non a significati culturali-metafisici, che sono, invece, dei prodotti della mente.
Li hai letti i miei thread "Un'altra visione archetipica" e "Gli archetipi esistono"? Sapresti darne una spiegazione "biologica" dettagliata?
#855
NIETZSCHE
"I fisiologi dovrebbero riflettere prima di fare dell'istinto di conservazione un impulso cardinale di un essere organico. Un'entità vivente vuole prima di tutto liberare la propria forza la vita stessa è volontà di potenza (...) La vita stessa è essenzialmente, appropriazione, violazione, sopruso su ciò che è estraneo e più debole, oppressione, durezza e imposizione delle proprie forme, annessione e perlomeno ed è il caso più benevolo , sfruttamento, ma a che scopo bisognerebbe usare sempre proprio queste parole, sulle quali si è impressa sin dai tempi antichi un'intenzione diffamatoria?".   [Al di là del bene e del male]

CARLO
Lo squilibrio mentale di Nietzsche non consiste nel riconoscere la "volontà di potenza" come un "impulso cardinale" della natura umana, ma nel negare all'istanza morale la stessa dignità di "impulso cardinale", il suo appartenere anch'essa alla "volontà di potenza".

Per esempio, è "volontà di potenza" SIA quella di un criminale mafioso come Totò Riina, SIA quella di un Falcone o di un Borsellino che lottarono contro la Mafia. Qual'è la differenza tra le due? Che quella di Riina era la volontà di potenza di un animale, cioè di un individuo IMPOTENTE, avendo mutilato la propria anima nella sua "potenza" (capacità) di elaborare ed esprimere l'impulso etico, mentre quella dei nostri magistrati era una "volontà di potenza" COMPLETA, INTEGRA, COMPIUTA essendo una complementarità, nello stesso tempo, di forza animale e forza morale.
Era questo ciò che intendeva dire Jung:

"Si potrebbe pensare che le istanze morali non siano altro che convenzioni, infantili e tradizionali insieme, che hanno imposto alla natura istintuale freni superflui da estirpare. [...] Non bisogna dimenticare che la morale non è stata introdotta e imposta al popolo con le Tavole della Legge del Sinai: la morale è una funzione dell'anima umana, ed è vecchia quanto l'umanità. Essa non è imposta dal di fuori, ma vive a priori in noi stessi: NON LA LEGGE, MA L'ESSENZA MORALE, senza la quale la vita comune della società umana sarebbe impossibile. (...) Se sottoponiamo ad analisi l'uomo immorale, scopriamo che in lui è stato semplicemente rimosso l'istinto morale".  [JUNG: Psicologia dell'inconscio - pg.65]

"L'istanza  morale è un fattore reale, con cui - a scanso di commettere i più gravi errori - la psicologia deve fare i conti".     [JUNG: Realtà dell'anima - pg.30]

"Una delle cause più frequenti di nevrosi è il conflitto morale, che ha la sua radice più remota nell'apparente impossibilità di assentire alla totalità della natura umana".   [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.115]

"Nel mito dell'Eden, Eva, al pari di Adamo, ha mangiato del frutto dell'albero della conoscenza e in tal modo è penetrata nella sfera delle prerogative divine - "Sarete come dèi, consapevoli del bene e del male" (Genesi 3. 5) -, ossia ella ha scoperto involontariamente la possibilità di una coscienza morale, che fino a quel momento non era ancora alla portata dell'uomo".        [JUNG: Mysterium coniunctionis - pg.425]

"Non dobbiamo mai dimenticare le nostre premesse storiche: solo da poco più di mille anni siamo andati a cadere dai rozzi principi del politeismo in una religione orientale evolutissima (il Cristianesimo), che ha elevato lo spirito immaginoso del semiselvaggio a un'altezza non corrispondente al livello del suo sviluppo spirituale. Per mantenersi in un modo o in un altro a tale altezza, era inevitabile che si dovesse rimuovere largamente la sfera degli istinti. Per questo la pratica religiosa e la morale assumono un carattere decisamente violento, anzi, quasi maligno. Gli istinti rimossi non si evolvono in maniera naturale, ma continuano a vegetare nell'inconscio sotto forma della barbarie primigenia. Cosicché, noi vorremmo raggiungere le vette di una religione filosofica, ma in realtà non ne siamo capaci. Tutt'alpiù possiamo "crescere" fin lassù". [JUNG: Il segreto del fiore d'oro - pg.56]

"Potremmo definire la sessualità il portavoce delle pulsioni, ed è per questo che il punto di vista spirituale scorge in essa il suo avversario principale. Ma non perché la dissolutezza sessuale sia in sé e per sé più immorale dell'avidità, della tirannia o della prodigalità, ma perché lo spirito fiuta nella sessualità un suo pari, anzi, un che di affine. [...] Che cosa sarebbe mai dopotutto lo spirito, se non gli si opponessero pulsioni a lui pari?". [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.66/67]

"Il caso di Nietzsche mostra da un lato quali sono le conseguenze dell'unilateralità, e dall'altro quali sono i pericoli che cela il balzo oltre il Cristianesimo. Egli ha indubbiamente sentito in maniera acutissima il rinnegamento cristiano della natura animale e ha cercato una totalità umana superiore, al di là del bene e del male. [...] A chi guarda con l'occhio dello psicologo, questo stato è noto come "l'identificazione con l'Ombra", un fenomeno che si verifica regolarmente in momenti di conflitto con l'inconscio".  [JUNG: Psicologia dell'inconscio - pg.75]