Devo ammettere che questi discorsi li capisco poco. Tuttavia ho trovato in molti interventi materiale di riflessione. In primis , una critica sulla natura del potere (tema che si è ripetuto in varie fasi) . Altro tema ricorsivo è l'interconnessione tra l'individuo e la società, o meglio, tra la sfera del privato e quella del pubblico.(dove jacopus si era soffermato) . Naturalmente ci sono stati diversi filosofi che hanno trattato di questi argomenti , fra cui ricorderei il padre delle scienze sociali , ovvero Auguste Comte. Il termine "sociologia" è una sua invenzione. Ma Comte è anche il padre del positivismo da cui i Francesi si ispirarono e ebbe un importanza fondamentale nel positivismo Francese , ideologia alla quale prendo le dovute distanze. Per una riflessione critica circa la natura del potere e le sue implicazioni pratiche nella vita quotidiana dell'individuo mi servirei invece del filsofo Francese Michel Foucault. Egli pone seriamente in discussione le concezioni "classiche" del potere, ovvero, quelle che rimandano alla sovranità dello Stato . Foucault fa un anaologia fra il sistema di controllo penale e quello nei sistemi sociali nell opera "Sorvegliare e punire" dove analizza il concetto di società disciplinare. Questo concetto si applica a tutte quelle istituzioni come la prigione, la scuola, la fabbrica, il mondo militare, in cui un individuo viene analizzato e indirizzato laddove il suo agire si mostra più produttivo. Così facendo però, ogni essere umano viene considerato non a seconda delle sue peculiarità, ma a seconda dei tratti che lo accomunano ad una determinata categoria, nella quale può essere inserito e reso utile.
In ognuna delle strutture nominate, vigono precise regole di comportamento più o meno rigide, alle quali gli individui che ne fanno parte si devono attenere. Anche in una Fabbrica gli individui che non seguono il protocollo di disciplina aziendale vengono sottoposti ad un processo disciplinare volto a modificarli dall'interno. Tramite lettere, sanzioni , ammonimenti verbali a volte anche con il sistema dell isolamento e scherno. Li si vuole "normalizzare" riportare ad essere quell ingranaggio funzionale nella catena di montaggio.
In questo modo si innesca un sistema di controllo, un potere assolutamente decentralizzato, basato su una fitta rete di relazioni tra individui all'interno della quale è impossibile risalire ad un organo centrale che emana ordini definiti.
Già prima di lui diversi autori si erano mossi avvalendosi di concetti simili, o attraverso intuizioni affini; così si possono trovare "biocrazia" già in Comte o la folgorante intuizione della "volontà di potenza" in Nietzsche, che contribuiscono a formalizzare il complesso rapporto tra la vita e il potere politico . Il concetto di biopolitica in Foucaut (biòs, vita) è inteso a livello di collettività e mai di individuo. Da qui la necessità di un controllo capillare al fine di amalgamare ogni singolarità. Sarebbe interessante chiedere a Focault cosa ne pensa dei social Network, cosa che non ha fatto in tempo a vedere, nei quali è l'individuo stesso che spontaneamente si vuole amalgamare, mettendo in piazza la sua sfera privata, cene con gli amici e parenti, figli, fidanzamenti e con chi ecc. per amalgamarsi il più possibile a ciò che l opinione comune definisce normale , o socialmente accettato. In un sistema così controllato e "normalizzato", dove anche le app del telefono ci controllano appare dunque facile che uno stato si possa permettere di obbligare alla vaccinazione o che si arroghi il diritto di decidere sulla vita o la morte di un individuo con la condanna capitale, dove i valori innalzati dallo stesso stato di diritto alla vita e uguaglianza si annullano in una scarica elettrica. Anche in quelle istituzioni che noi consideriamo di potere come la comunità scientifica , il governo e gli industriali , sì , anche all'interno del capitalismo vige una biopolitica di controllo dove ogni "pedina" e formata, istruita e deve adempiere a determinati compiti e ruoli e quando non funziona, cade. Questo sistema decentralizzato di controllo è certamente a favore dei politici e delle industrie e mostra come si muove in termini pubblici. Qual'è dunque la natura del potere? un sitema di enti (le istituzioni) o la sovrastruttura di controllo che regge la struttura di tali sistemi?
In ognuna delle strutture nominate, vigono precise regole di comportamento più o meno rigide, alle quali gli individui che ne fanno parte si devono attenere. Anche in una Fabbrica gli individui che non seguono il protocollo di disciplina aziendale vengono sottoposti ad un processo disciplinare volto a modificarli dall'interno. Tramite lettere, sanzioni , ammonimenti verbali a volte anche con il sistema dell isolamento e scherno. Li si vuole "normalizzare" riportare ad essere quell ingranaggio funzionale nella catena di montaggio.
In questo modo si innesca un sistema di controllo, un potere assolutamente decentralizzato, basato su una fitta rete di relazioni tra individui all'interno della quale è impossibile risalire ad un organo centrale che emana ordini definiti.
Già prima di lui diversi autori si erano mossi avvalendosi di concetti simili, o attraverso intuizioni affini; così si possono trovare "biocrazia" già in Comte o la folgorante intuizione della "volontà di potenza" in Nietzsche, che contribuiscono a formalizzare il complesso rapporto tra la vita e il potere politico . Il concetto di biopolitica in Foucaut (biòs, vita) è inteso a livello di collettività e mai di individuo. Da qui la necessità di un controllo capillare al fine di amalgamare ogni singolarità. Sarebbe interessante chiedere a Focault cosa ne pensa dei social Network, cosa che non ha fatto in tempo a vedere, nei quali è l'individuo stesso che spontaneamente si vuole amalgamare, mettendo in piazza la sua sfera privata, cene con gli amici e parenti, figli, fidanzamenti e con chi ecc. per amalgamarsi il più possibile a ciò che l opinione comune definisce normale , o socialmente accettato. In un sistema così controllato e "normalizzato", dove anche le app del telefono ci controllano appare dunque facile che uno stato si possa permettere di obbligare alla vaccinazione o che si arroghi il diritto di decidere sulla vita o la morte di un individuo con la condanna capitale, dove i valori innalzati dallo stesso stato di diritto alla vita e uguaglianza si annullano in una scarica elettrica. Anche in quelle istituzioni che noi consideriamo di potere come la comunità scientifica , il governo e gli industriali , sì , anche all'interno del capitalismo vige una biopolitica di controllo dove ogni "pedina" e formata, istruita e deve adempiere a determinati compiti e ruoli e quando non funziona, cade. Questo sistema decentralizzato di controllo è certamente a favore dei politici e delle industrie e mostra come si muove in termini pubblici. Qual'è dunque la natura del potere? un sitema di enti (le istituzioni) o la sovrastruttura di controllo che regge la struttura di tali sistemi?
