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Messaggi - acquario69

#841
non penso che il credere o meno si possa ridurre ad una semplice opinione,più o meno personale e individuale..
la Verita non proviene e non può essere richiusa dalla sua idea relativa che l'uomo può farsene,e stando così le cose questo alla fine non può avere nulla a che vedere con la fede,appunto intesa come semplice riduzione delle proprie opinioni 
#842
Citazione di: cvc il 06 Aprile 2016, 21:09:39 PM
Ben ritrovati a tutti!

Credo che tecnoscienze e comprensione  (di un senso della vita) viaggino parallelamente in senso euclideo. Il metodo scientifico sperimentale funziona bene nei confronti dell'ambiente (e dell'uomo inteso come parte dell'ambiente), ma non riesce a replicare i suoi successi nell'ambito del senso dell'interiorità umana.  Se esiste lo spirito, unica cosa che può dare un senso all'accozzaglia di materia organica destinata a deperire che siamo, deve essere una realtà non assoggettabile alle pratiche scientifico sperimentali. Si tratta di consapevolizzare socraticamente che la scienza umana ha dei limiti, quale appunto l'imperscrutabilità dello spirito e del divino. Invece la scienza contemporanea pare considerarsi illimitata nelle sue potenzialità. Ma il senso (profondo) che l'uomo da alla vita e alle cose non può essere il risultato di un esperimento.


infatti secondo me il punto e' proprio questo.
la riduzione al solo dominio fisico inteso come unica realtà possibile,la negazione percio del fatto che l'uomo non può essere separato dai fenomeni,essendo anch'esso integrato a questi a tutti gli effetti.
significa più semplicemente che siamo ben altra cosa rispetto all'idea estremamente limitata,nonche dogmatica,che oggi predomina incontrastata.
disconoscendo questo si trasforma in un apprendista stregone che non trova ne il controllo e ne più il senso di cio che lui stesso ha scatenato in origine,portandolo al caos più completo e alla sua stessa autodistruzione
#843
Riporto qui un articolo che secondo me spiega in maniera estremamente chiara e lucida l'attuale situazione del sistema globale,alla sua paralisi resa così estesa e profonda da coinvolgere tutto..anche (sopratutto e analogamente) la nostra stessa forma mentis.
condividendo (qui) a pieno l'opinione dell'autore dell'articolo (qui sotto)

http://www.aldogiannuli.it/senza-alternative-anelasticita-del-presente/

..la storia siamo noi recita il titolo di una bella canzone di Francesco de Gregori...e una parte del testo prosegue così;
"la storia siamo noi,nessuno si senta offeso....la storia siamo noi,attenzione,nessuno si senta escluso.."

https://www.youtube.com/watch?v=xMXi9ftO4kI
#844
"Einstein credeva in Dio, non ne negava l'esistenza. Un giorno che discutevamo proprio di questo, lui alzò una mano, la frappose fra la lampada e il tavolo e mi disse: "Vedi? Quando la materia si manifesta, proietta un'ombra scura, perché è materia. Dio è puro spirito e dunque quando si materializza non può manifestarsi se non attraverso la luce. La luce non è altro se non l'ombra di Dio".
[Gustavo Adolfo Rol]

qualche giorno fa mi e' capitato di leggere questo dialogo qui sopra e non so perché mi sarebbe tornato alla mente un episodio di molti anni fa e con cui devo averlo associato in qualche maniera..

dunque quel giorno di molti anni fa,(episodio vero naturalmente) ed era questo il periodo più buio che ho mai avuto,e chissa se non debba pure esserci una correlazione e che ovviamente non sto a spiegare qui i motivi,un periodo di caos immenso sia fuori che inevitabilmente dentro di me e di buio appunto... quel giorno dicevo,anzi era sera,ero uscito con una mia amica,questa era persona sensibilissima e forse per via della sua stessa iper sensibilità anche molto molto fragile.. dunque non mi ricordo bene ma ci fu un momento,dopo che non ricordo cosa era successo,interrotto da un breve ma intenso silenzio,che mi disse pressapoco questo e cioè che io ero stato bravissimo a parlare senza parlare e che gli era arrivato qualcosa di me che in quell'istante spiegava perfettamente cio che gli stavo "dicendo" e che altrimenti non si sarebbe potuto spiegare.
eravamo entrambi molto giovani,e per me fu la prima volta che grazie a lei sono riuscito a rendermi conto diciamo di qualcosa che fino a quel momento non ne avvertivo "la presenza" e che in seguito sarei riuscito meglio a focalizzare in me,sicuramente anche perché dall'altra parte,cioè lei,doveva aveva captato qualcosa che aveva colto di rimando e alla mia identica e simultanea maniera (al di la dello spazio e del tempo,al di la della forma) e il suo commento mi sorprese come una folgorazione (rendere fulgido,illuminare) e che successivamente ma in altra maniera,risulto' riscontrabile.

perché la forma? che significa e che centra in questo caso?
significa per quello che sono riuscito a capire (e nel tempo sempre di più)
che in quel momento era passato tra di noi qualcosa che poteva solo venir "captata" e non "capita" nella maniera razionale,perché di per se incomunicabile!..ossia non poteva avere forma,come ad esempio appartengono i nostri pensieri,i nostri ragionamenti e le nostre descrizioni..metaforicamente era come se la luce non avesse più incontrato l'ostacolo che gli si contrappone da cui poi risalta l'ombra e quella fu una comprensione appunto simultanea (priva di forma)

tra l'altro l'ombra infatti mostra (manifesta) la forma ma e' la luce (immanifesta) a determinarla..da questo mi sembra pure di capire che l'ombra insieme alla sua forma e' del tutto illusoria rispetto appunto alla luce da cui proviene e di cui sarebbe il suo principio..
come in effetti credo viene spiegato dalla citazione iniziale sopra.