Cit. Sariputra: @ Eutidemo
Dopo molto rimuginare e disseppellire ricordi ( nelle domeniche di pioggia cosa c'è di più malinconicamente dolce?...) rieccomi a sfidarti con una nuova possibilità. E se invece la vita come noi la conosciamo fosse solo un esperimento (malriuscito invero...) di una specie pre-esistente a noi e sviluppatasi proprio su questo pianeta o altro a noi vicino (Marte? Venere?...Ah le cronache marziane...)?
Specie che potrebbe esistere ancora (i famosi avvistamenti) oppure che si è estinta o, ipotesi da brivido, è in mezzo a noi e tu potresti essere uno di Loro . O potrei esserlo io?...
Caro Sari,
questa possibilità non ha riscosso l'attenzione che meritava pur essendo tra quelle più dotate di documentazione storica. Il buon paul11 non dev'essersi accorto del tuo intervento, al quale forse avrebbe risposto come nel pregevole excursus in "non chiamatela religione", a cui rimando gli interessati.
Naturalmente ogni documentazione richiede d'essere interpretata, cosa che non si può pretendere da una discussione in un forum, dove al più va presentata (e con semplici ricerche chiunque può trovare materiale in quantità) in attesa di confrontarsi con le altre per misurarne il peso specifico relativo, trovando la bilancia che possa omogeneamente parametrare categorie diverse.
Vorrei permettermi di consigliare (vivamente
) all'amico paul11 di aprire una discussione su tali argomenti, per non disperdere in troppi rivoli le sue conoscenze e riflessioni in merito, così che si possa intervenire nello specifico e man mano ampliare l'analisi del materiale che verrà inserito.
Riguardo la presente discussione, anche qui un cantiere aperto (ormai ho adottato la definizione di Giona...) nel quale ho cercato di piazzare, a buon prezzo... un fantasmagorico macchinario elaborato dall'amico Andrea, che se in funzione avrebbe permesso di creare ogni forma in-ed-extra terrestre ci fosse venuta in mente... non male l'opzione creativa pur se virtuale... ma i confini tra reale e virtuale (aderisco all'opinione di Andrea... se non va tutto a catafascio...) son destinati nel tempo a sfumar come i colori dell'arcobaleno, che non si può dir dove cominci uno e termini un altro... o, detto attraverso la prosa del grande William Shakespeare ne La tempesta (postata da paul in "nuit etoilée" e grandemente apprezzata, almeno da me):
Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni
e da un sogno è coronata la nostra breve vita.
... concordi?
Cordialmente
Jean
Dopo molto rimuginare e disseppellire ricordi ( nelle domeniche di pioggia cosa c'è di più malinconicamente dolce?...) rieccomi a sfidarti con una nuova possibilità. E se invece la vita come noi la conosciamo fosse solo un esperimento (malriuscito invero...) di una specie pre-esistente a noi e sviluppatasi proprio su questo pianeta o altro a noi vicino (Marte? Venere?...Ah le cronache marziane...)?
Specie che potrebbe esistere ancora (i famosi avvistamenti) oppure che si è estinta o, ipotesi da brivido, è in mezzo a noi e tu potresti essere uno di Loro . O potrei esserlo io?...

Caro Sari,
questa possibilità non ha riscosso l'attenzione che meritava pur essendo tra quelle più dotate di documentazione storica. Il buon paul11 non dev'essersi accorto del tuo intervento, al quale forse avrebbe risposto come nel pregevole excursus in "non chiamatela religione", a cui rimando gli interessati.
Naturalmente ogni documentazione richiede d'essere interpretata, cosa che non si può pretendere da una discussione in un forum, dove al più va presentata (e con semplici ricerche chiunque può trovare materiale in quantità) in attesa di confrontarsi con le altre per misurarne il peso specifico relativo, trovando la bilancia che possa omogeneamente parametrare categorie diverse.
Vorrei permettermi di consigliare (vivamente

Riguardo la presente discussione, anche qui un cantiere aperto (ormai ho adottato la definizione di Giona...) nel quale ho cercato di piazzare, a buon prezzo... un fantasmagorico macchinario elaborato dall'amico Andrea, che se in funzione avrebbe permesso di creare ogni forma in-ed-extra terrestre ci fosse venuta in mente... non male l'opzione creativa pur se virtuale... ma i confini tra reale e virtuale (aderisco all'opinione di Andrea... se non va tutto a catafascio...) son destinati nel tempo a sfumar come i colori dell'arcobaleno, che non si può dir dove cominci uno e termini un altro... o, detto attraverso la prosa del grande William Shakespeare ne La tempesta (postata da paul in "nuit etoilée" e grandemente apprezzata, almeno da me):
Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni
e da un sogno è coronata la nostra breve vita.
... concordi?
Cordialmente
Jean