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Messaggi - Jean

#841
Cit. Sariputra:    @ Eutidemo
Dopo molto rimuginare e disseppellire ricordi ( nelle domeniche di pioggia cosa c'è di più malinconicamente dolce?...) rieccomi a sfidarti con una nuova possibilità. E se invece la vita come noi la conosciamo fosse solo un esperimento (malriuscito invero...) di una specie pre-esistente a noi e sviluppatasi proprio su questo pianeta o altro a noi vicino (Marte? Venere?...Ah le cronache marziane...)?
Specie che potrebbe esistere ancora (i famosi avvistamenti) oppure che si è estinta o, ipotesi da brivido, è in mezzo a noi e tu potresti essere uno di Loro . O potrei esserlo io?...  8)
 

Caro Sari,

questa possibilità non ha riscosso l'attenzione che meritava pur essendo tra quelle più dotate di documentazione storica. Il buon paul11 non dev'essersi accorto del tuo intervento, al quale forse  avrebbe risposto come nel pregevole excursus in "non chiamatela religione", a cui rimando gli interessati.

Naturalmente ogni documentazione richiede d'essere interpretata, cosa che non si può pretendere da una discussione in un forum, dove al più va presentata (e con semplici ricerche chiunque può trovare materiale in quantità) in attesa di confrontarsi con le altre per misurarne il peso specifico relativo, trovando la bilancia che possa omogeneamente parametrare categorie diverse.

Vorrei permettermi di consigliare (vivamente  ::) ) all'amico paul11 di aprire una discussione su tali argomenti, per non disperdere in troppi rivoli le sue conoscenze e riflessioni in merito, così che si possa intervenire nello specifico e man mano ampliare l'analisi del materiale che verrà inserito.

Riguardo la presente discussione, anche qui un cantiere aperto (ormai ho adottato la definizione di Giona...) nel quale ho cercato di piazzare, a buon prezzo... un fantasmagorico macchinario elaborato dall'amico Andrea, che se in funzione avrebbe permesso di creare ogni forma in-ed-extra terrestre ci fosse venuta in mente... non male l'opzione creativa pur se virtuale... ma i confini tra reale e virtuale (aderisco all'opinione di Andrea... se non va tutto a catafascio...) son destinati nel tempo a sfumar come i colori dell'arcobaleno, che non si può dir dove cominci uno e termini un altro... o, detto attraverso la prosa del grande William Shakespeare ne La tempesta (postata da paul in "nuit etoilée" e grandemente apprezzata, almeno da me):

Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni
e da un sogno è coronata la nostra breve vita.


... concordi?



Cordialmente
Jean
#842
Se ne andato il poeta Valentino Zeichen, coraggioso letterato e artista, fin dagli anni Cinquanta  una delle voci più originali e contro corrente rispetto all'establishment letterario. 
Pensava la poesia come un servizio pubblico, con generosità, nonostante la mancanza di mezzi economici. 
Ci piace ricordarlo proprio con le sue parole, quando lo abbiamo incontrato in occasione dell'uscita de La Sumera (Fazi), il suo primo romanzo che in un primo momento era stato selezionato per il premio Strega. 
L'intervista  intitolata  Una questione di sensibilità è uscita su Left  il 5 marzo 2016. Eccola

«Ho iniziato a leggere con assiduità in riformatorio: c'era una biblioteca prevalentemente di libri d'autore» racconta il poeta Valentino Zeichen. «Costituiva un potenziale conoscitivo disinnescato, dato che la maggior parte degli internati erano analfabeti». Fu così che «avventurandomi per caso lungo certi scaffali feci degli incontri affascinanti, Salgari, Tolstoj, Dostoevskij, Swift. Leggevo intuitivamente e cominciai a fare nessi fra i libri»...

https://www.left.it/2016/07/05/se-ne-e-andato-il-poeta-valentino-zeichen-cosi-si-raccontava-su-left/



Nel mio albero genealogico compaiono degli italiani cui fu sottratta la patria e infangato l'onore, poi restituito, ma non abbastanza e troppo in ritardo. 
Quelli che vengon ricordati come "profughi Istriani" mentre lo erano dell'Italia...

La storia non dimentica, benché venga scritta dai vincitori, qualcuno di nascosto o apertamente ne stila le pagine che altri non vorrebbero far leggere... ma quelle prima o poi riemergono, per completare la narrazione dell'umanità.  

E pur se, come sovente accade, son perse per sempre tuttavia son state scritte... e se non scritte vissute, che equivale a scriverle sulla propria vita. Il difficile è saperle leggerle, perché non vi sono parole da mettere a fuoco ma volti, magari non i volti dove si son impresse, ma quelli dei discendenti di quei volti, di quelle genti. 

Perché nulla svanisce senza lasciar in qualche modo una traccia...
 


 
per lucio battisti (Valentino Zeichen)

anche i poeti che fanno lo stage
nelle torri d'avorio, sull'atlantico
dove meditano sui millenni
fischieranno un tuo motivo
come le sirene delle navi.
non si conosce nostalgia
che non sia da lontananza 
fin dalle frecce preistoriche degli addii.
perciò le canzoni accompagnano le vite
mentre la buona poesia i secoli.

 
 


Cordialmente

Jean
#843
Dopo tre anni di negoziazioni, la Francia si sfila dall'accordo Usa-Europa per commercio e investimenti e anche l'Italia ammette l'impossibilità di raggiungere l'accordo in tempi brevi: con Brexit è saltato l'interlocutore più interessato all'accordo, la Gran Bretagna. Per Obama una sconfitta, "per i movimenti della società civile una vittoria: sono stati loro ad avere alzato il velo su un Trattato che i Governi discutevano di nascosto", spiega l'esperto Alfredo Somoza
http://www.vita.it/it/article/2016/07/05/il-ttip-un-trattato-che-non-si-fara-e-ufficiale/140045/
 

Ogni tanto una buona notizia... c'è qualcuno tra voi, favorevole al trattato (come il nostro ministro Calenda...)  e alle modalità (davvero democratiche...) con le quali si voleva escludere del tutto l'opinione pubblica, che ne vuol discutere?
 


Cordialmente

Jean
#844
Il gioco si chiama "Cave", grotta, e si ambienta in due stanze virtuali. I giocatori sono persone che -per incidente o malattie varie- hanno perso alcune funzioni del corpo e devono ritrovarle muovendosi. L'esperimento in corso presso lo IRCCS Auxologico Italiano di Milano è la novità del momento e si chiama "Telepresenza Immersiva Virtuale" o TIV. Si tratta di un nuovo metodo per la riabilitazione fisica che passa però per la realtà virtuale.
Come funziona? Su tre schermi e sul pavimento vengono riprodotti ambienti diversi... casa, ufficio, palestra ecc. ... grazie al computer e alla visione 3D. Il paziente interagisce con un joystick e con occhiali tridimensionali, mentre viene monitorato da una serie di strumenti medici. Mimando il cammino può dirigersi nei vari ambienti, usando il joystick "allena" braccia e mani e grazie alle varie fasi del gioco allena anche l'orientamento, la memoria e l'attenzione. Nato principalmente per aiutare chi deve recuperare dopo un ictus, o dopo una diagnosi di demenza o di Alzheimer, il "gioco" TIV si sta espandendo anche per malati di Parkinson e per persone reduci dal coma.
In certe situazioni si può usare anche per vincere problemi psicologici come le ansie, lo stress e la fobia. Pochi giorni di questa terapia virtuale hanno accorciato di moltissimo la convalescenza di anziani reduci da ictus, hanno aiutato a ritrovare il proprio agio certi pazienti affetti da Alzheimer e funziona anche per i disturbi post traumatici. Il sistema permette una corretta lettura degli spazi, dei volumi e delle distanze, abituando il paziente a ritrovare la capacità di movimento autonomo in ambienti diversi dalla stanza di ospedale, preparandolo quindi al ritorno a casa senza particolari traumi susseguenti. Tutto questo senza nemmeno accorgersi di essere in terapia, infatti "Cave" è un videogioco che può anche divertire e incoraggiare.
http://benessere.guidone.it/2016/07/05/la-riabilitazione-fisica-diventa-virtuale/
 


buongiorno Andrea,

come vedi ho esordito con una notizia d'oggi sulle applicazioni, non possibili, ma reali, della realtà virtuale.

La tua ipotesi, perché no, potrebbe anche partire da qui... dai benefici (innegabili) che sta già producendo. 
Una volta che qualcosa s'afferma e trova una sua produttiva collocazione si prova e si proverà ad usarla anche in ambiti differenti.

Lascio alla fantasia di chi legge il compito, se vorrà assumerselo, d'immaginare ulteriori passaggi per ipotizzarne ulteriori sviluppi, che potrebbero esser differenti da quelli proposti da Andrea.

Mentre è del tutto attuale per l'uomo esser diventato almeno in parte bionico, grazie all'ausilio di protesi, innesti ecc., comprendo il disagio all'idea di un totale interfacciamento uomo-computer.

Tuttavia dovreste chiedere a chi ne usufruisce, a chi senza tali ausili non avrebbe possibilità di relazione, per esempio a Stephen Hawking, se davvero rinuncerebbe alla possibilità, via avatar o in altro modo, di ritrovarsi a compiere le funzioni che per noi son normali...

Il fulcro del discorso è che l'uomo ha una certa plasticità e capacità d'adattamento e difficilmente, una volta che abbia provato e usufruito di qualche beneficio, sia pur derivante da una macchina o un computer, saprà/potrà/vorrà rinunciarvi.

Andrea ha colto questa prerogativa (ovviamente padroni tutti di connotarla positivamente o all'opposto), portandola alle estreme conseguenze, con un percorso logico (secondo la sua logica, valida al pari di quella di chiunque altro) certamente da affinare, integrare, revisionare, puntualizzare, contestualizzare ecc. ecc. come tutti i percorsi, pensieri e costrutti, in ogni ambito si trovino collocati. 
Anche Giona, pur nel campo della fede... parla di cantiere aperto...

Chiedendo un giudizio sulla possibilità/validità/plausibilità/fattibilità ecc. della sua teoria forse non aveva ben realizzato dove si trovasse... e chi gli ha risposto l'ha un po' de-virtualizzato, per dirla con un sorriso... ma ha fatto bene, a mio avviso, a proporla (un po' mi son sentito responsabile...) e ha fatto bene il forum a riceverla, contestarla, sezionarla e quant'altro... non è stata una perdita di tempo, poiché non  ci son attività, di pensiero o ludiche, migliori l'una dell'altra.

Quindi grazie, Andrea, per come ti sei posto e per aver fatto ammenda della tua reazione a seguito di un momento di disorientamento, corroborandomi dell'opinione (a priori... ho rischiato) che avevo di te nel presentarti all'amico Eutidemo...


Ho letto il tuo saggio (altrimenti non avrei risposto) e diversamente dall'opinione generale sin qui raccolta non ti imputo una sfrenata fantasia... ma il contrario, d'esserti fermato al punto che ti corrisponde, l'informatica e le sue applicazioni. 

Anche il nostro Duc è andato ben oltre...

... non ho nessun problema ad immaginarmi Dio con il suo joestyck tra le mani che osserva il Tutto in uno schermo "virtuale" per Lui, realissimo per noi...

tuttavia ponendo tra le mani del Creatore un apparato dalla dubbia utilità... forse per quello le cose vanno così male nel nostro mondo reale, dipendesse da te son certo gli forniresti quello appropriato (joystick)...  ;)

La mia fantasia, fosse richiesto, mi evidenzierebbe l'improponibilità della gestione di un tale mondo virtuale attraverso server, hard disk e qualsivoglia supporto di memorizzazione... troppi limiti fisici e di velocità elaborativa... vai oltre, Andrea, tutte le informazioni passate e presenti (... che dire delle future..?) non son mai state e non saranno perse... è di questi tempi la ricezione di un segnale gravitazionale, se non addirittura associato alla materia oscura... questione di ricettori, no?

E come, da dove arriva l'informazione (pensiero) in noi..? C'è mica bisogno di fili o degli spinotti di Matrix, eh...


Comunque chi cerca trova... o almeno si è divertito (come me) a cercare...

Buon viaggio.


 
Cordialmente

Jean
#845
Tematiche Spirituali / Re:Medium
03 Luglio 2016, 17:11:17 PM
Buongiorno a tutti,

il mio intervento iniziale (post 14) ha preso l'avvio dalle differenti considerazioni riguardo la figura del Medium - nella quale si identifica Daniele Guidi - particolarmente di Maral e Giona, che paiono agli antipodi.

Ho considerato che lo siano a causa dei loro diversi percorsi, l'uno intellettuale e l'altro di fede, secondo quanto appare a chi li legga. 
Nel caso, dopo aver introdotto una tale demarcazione, son sempre pronto a riconsiderarne i confini, a fronte delle osservazioni che mi venissero rivolte. 

Mi piace e condivido l'espressione di Giona "del cantiere aperto" e pur se in taluni suoi passaggi riscontro una certa rigidità, non ne faccio una questione dirimente poiché ci son molti modi di vivere i propri convincimenti, non potendo comprenderli tutti assumo per vere, salvo ricredermi,  le affermazioni di chi le professi.

Dopo le premesse ho delineato lo scenario nel quale avrei trattato gli eventuali contributi e, senza falsa modestia, visto che ci ho lavorato a lungo per renderlo il più neutro possibile - considerato il climax ascendente dei vostri scambi – sono soddisfatto dell'esito, quello d'ipotizzare un individuo che nel corso della sua esistenza ascolta i suggerimenti provenirgli da diverse direzioni... il resto è scritto.

Concludevo con una domanda, che per me non è retorica né di facciata, corrispondendo alla mia inclinazione nella frequentazione di (quella che ora chiamo riserva indiana) questo forum. 

Pur se potrei sbagliarmi, non mi pare possa essere fraintesa, ma mi deve esser detto dove e perché, per riformularla correttamente.

Dopo aver atteso quello che mi è sembrato il giusto tempo (una settimana), osservo che Maral non ha ritenuto opportuno rispondermi e me ne dispiace, ritenendo utilissime le sue competenze e gradita la sua persona. 

Nel rispettare la sua decisione e passar oltre, ripropongo la questione a tutti gli utenti:  ritenete un valore la coesistenza dell'opera di più utenti (del forum) a beneficio dei frequentatori prima ancora dell'importanza delle argomentazioni/convinzioni addotte?  
Intendendo trattarsi di opera "intellettuale", per quella di fede dispongo del contributo di Giona (pur non escludendo alcuno che volesse dir la sua).  
 

Nell'ulteriore attesa, riprendo a rispondere a Giona.

C'è qualcosa nelle biografie, una sorta di impronta vitale del soggetto, apprezzabile da chi ne abbia la sensibilità, sia vicino per intensità e motivazioni a specifiche esperienze/riflessioni, o desideri (per motivi insindacabili) conformar il suo agire e al limite la sua vita all'esempio che ne trae da quelle. 

Sicuramente tutti quelli che han letto di San Francesco non son arrivati a credere, come (presumo) abbia creduto in lui Innocenzo III: 

"Come il papa vedeva la basilica lateranense esser già prossima alla rovina; la quale era sostenuta da un poverello <si intende il beato Francesco>, mettendole sotto il proprio dosso perché non cadesse." https://it.wikipedia.org/wiki/Sogno_di_Innocenzo_III

Il cammino che le biografie e/o le storie di conoscenti, amici e sconosciuti una volta apprese percorrono nella mia coscienza non posso conoscerlo, se non a posteriori, quando eventualmente ne riscontrerò le tracce nella mia vita e nei miei comportamenti.

Non intendo mettere in discussione alcunché riguardi la fede d'ognuno, il mio è solo un intento conoscitivo, e fatto salvo il rispetto di pensieri, comportamenti e convincimenti, verificare come e quanto possa esser vicendevolmente scambiato per un arricchimento reciproco. 
Che presumo esser per tutti almeno uno degli scopi della frequentazione di questo forum.

Se possibile, prossimamente dovremo entrare nel merito del topic e servirà il meglio dei dispositivi del nostro cantiere per tenere incanalata la gettata di calcestruzzo...
 

Cordialmente
Jean
#846
Abbiamo un nuovo utente, Andrea,

che voglio ringraziare per la sua partecipazione all'attività principale di questa riserva indiana (forum): la ricerca del perché la vita dell'uomo sia divenuta quella che è.
 
Visto che alcuno ne può dare una spiegazione esaustiva, essendo troppi i fattori in gioco, personalmente non disdegno nessun tipo di contributo e apprezzo, purtroppo in compagnia di pochi altri, anche le sezioni del forum che all'apparenza non dispongono dei potenti strumenti d'indagine quali le due (sezioni) maggiormente frequentate, tematiche filosofiche e spirituali.

Nel preoccuparmi di comprendere limiti e possibilità dei luoghi e delle persone che incontro, ho paragonato il forum ad una riserva indiana, che come forse sapete son strutture sociali ad alto rischio di sopravvivenza, per tanti motivi che sarebbe interessante approfondire. 

Anche il forum è sempre a rischio, la sua linfa vitale sono le interazioni tra i partecipanti, la scarsità delle quali è l'equivalente della mancanza d'acqua per le piante. 
Né si può usarne d'ogni provenienza, neppure la più pura, la distillata... dovendo (gli interventi) contenere gli altrettanto indispensabili sali (... cum grano salis, diceva Plinio il Vecchio, che perse la vita a causa dell'osservazione diretta dell'eruzione Vesuviana, anche se il nipote riporta nell'occasione il tentativo di soccorrere delle persone in fuga...).

A volte do un'occhiata ad altri forum, dove le fonti d'acqua son inaridite a tal punto d'esser divenute dei rigagnoli di pochi partecipanti che un po' se la suonano e se la cantano, come dei piccoli circoli Pickwick (inteso come consesso ristretto, non certo confrontabili per qualità al capolavoro di Charles Dickens). 

In molti siti vien esplicitamente dichiarato come la sezione forum sia un'appendice che incide marginalmente sull'economia globale dello stesso, tanto che se ne potrebbe far a meno, tuttavia, come per le riserve indiane, permetterne l'esistenza, la continuità, è patente di democrazia e ampiezza di vedute... e molto di più. 
  
Mi son permesso d'essermi rivolto ad Andrea a causa della sua indagine e dell'ambizioso (in senso positivo) obiettivo, invero non troppo dissimile da quello citato: la ricerca del perché la vita dell'uomo sia divenuta quella che è.

E chi si proponga una tale meta, anche se non rischiosamente come Plinio il Vecchio, deve necessariamente lasciar aperte tutte le porte che possano, in qualunque modo, fornire indizi e suggerimenti... ben sapendo che il cantiere in corso (espressione di Giona che condivido) difficilmente sarà chiuso avanti il termine dell'esistenza.

Qui tutti, chi più chi meno, si propongono il medesimo obiettivo e dalle loro risposte s'evince il grado d'apertura al nuovo, quello che Gibran, un altro recente e dotato frequentatore del nostro mondo - se occasionale sarà da vedersi - s'era proposto in un'altra discussione (non chiamatela religione)
Poi, essendo noi diversi, ognuno lo coniuga con le conoscenze e competenze che gli corrispondono, cercando nell'interazione di renderle fruibili, a mezzo della semplificazione nell'esposizione, a chi difetti degli strumenti idonei a causa di percorsi (di studio e indagine) non sovrapponibili.

Nel merito dell'ipotesi di Andrea (del quale apprezzo altresì il modo misurato di porsi) ne parlerò nella precipua sede, qui mi interessava introdurre elementi di confronto sul metodo, similitudini tra organizzazioni differenti (forum e riserve indiane)... e fare un po' di pubblicità riguardo le stanze allestite nella nostra casa virtuale. 

Tutti voi potreste farci una visita e contribuire, visto che questo è l'albero che ci ospita, a far sì che possa sviluppare rami e fronde in tutte le direzioni, o, con un'altra metafora (una mia debolezza, perdonatemi) far allenare anche l'altro braccio, quello che non vien impiegato per il gioco del tennis... ma che torna utile nell'abbracciare compiutamente un amico.

Le metafore van colte ma per questa volta mi permetto di tradurle...

... la sezione Viaggi... la metafora principe dell'esistenza... ... accidenti, mi aspettavo resoconti ed impressioni a iosa e siam fermi a due visite, in Olanda e a Venezia... più un cretino che viaggia tra i titoli...

Che dire dell'arte... non avete un quadro che vi abbia non dico commosso, ma almeno emozionato e di cui render merito, con due parole quali che siano in ringraziamento all'artista? 
E per la musica, la letteratura, poesia, cinema..?

Scienza..? 
Noi comperiamo 1,300.000.001 (l'uno finale è il mio, però almeno quadriennale...) smartphone all'anno, usiamo il pc quotidianamente (o quasi), abbiamo sotto gli occhi le devastazioni crescenti a causa di cambiamenti climatici... e Fukushima, dove una lega di uranio e zirconio (corio) da 700 tonnellate fondendo dopo il vessel d'acciaio di 20 centimetri anche i quattro metri di calcestruzzo sottostante... è sprofondato e scende... e se incontra un deposito d'acqua... preghiamo che non accada...

Comunque scienza è anch'essa un viaggio... tra poche ore Juno se tutto andrà bene entrerà in orbita attorno a Giove... ma l'avete visto 2001 odissea nello spazio? Un gigante gassoso, un potenziale (secondo qualcuno) secondo sole... e le foto delle galassie, delle nebulose (la mia preferita, l'occhio di gatto della mia icona...), dei pianeti... e Curiosity, il rover della Nasa su Marte che si avvicinerà per documentare a mezzo fotografie la presenza dell'acqua, altro che ipotesi di vita extraterrestre...

http://www.repubblica.it/scienze/2016/06/27/news/marte_acqua_rover-142843201/



Detto che vi sono altre sezioni del forum, che non abbisognano di presentazioni, finisco con questa, che potrebbe raccogliere ogni sorta di suggerimento, esperienza e dialogo... e oggi ospita, tra le poche, queste mie riflessioni... quelle di uno che s'è fatto indiano per camminare in questa riserva, una delle ultime possibilità dove condividere, pubblicamente e non settorialmente, quanto s'è raccolto dal proprio viaggio.

Un'ultima considerazione, assolutamente senza alcun intento critico, riguarda la componente femminile del forum.

Stante il rapporto 4:1 (... mi piace entrare nel merito delle statistiche... vedi il pollo del grande Trilussa...)














« Sai ched'è la statistica? È 'na cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perché c'è un antro che ne magna due. »


(Trilussa, La Statistica)
... non proprio marginale, è un bel gruppetto... di cui personalmente avverto la mancanza, tanto da aver aperto per loro una discussione apposita (ecoutér les femmes), dove ascoltarne le considerazioni in merito e dove non mi sento di rimetter piede, neppur per rispondere al sollecito Acquario, che ne ha dato un'interpretazione... prima che non ne compaia almeno una dell'altra metà del cielo...
 
Che altro dire, l'Italia calcistica ha perso e unanimi commenti riconoscono i meriti di quello che nel tempo e attraverso le prove affrontate è diventato un gruppo... un intero che è più della somma dei suoi componenti.

Quello che potenzialmente potremmo diventar a nostra volta, ambiziosa speranza.

In questo momento, un attimo prima di cliccare su "invia", mi sto specchiando nel foglio che ho scritto, dove ho cristallizzato, racchiudendola, una piccola parte di  me.

Tra un attimo sarà virtualmente e realmente nella coscienza collettiva, e chiunque lo leggerà ne trarrà i frammenti che gli son congeniali. 
Li condividiate o meno, vi avranno arricchito, come a me arricchiscono i vostri.

Nel farlo il mio specchio cresce... e nella cura di considerar il vostro, pian piano lo pulisco, sì che un pochino aumenta la luce riflessa. 
Alla fine, al termine della corsa, quando è destino che mi cadrà di mano, chi mi abbia incontrato ne serberà un pezzetto, come ho fatto e farò a mia volta con quelli  che mi capiterà di venir in contatto.

Attraverso i frammenti condivisi si potrebbe ricostruire la forma dell'intero specchio e noi vederci in quello come le gocce di un unico mare... troppo immenso, al di là delle umane possibilità... ma almeno si può immaginare, in questo giorno dove ricordiamo i nostri connazionali trucidati dalle gocce velenose di chi quello specchio lo considera una cosa propria...
 


Cordialmente  

Jean  
#847
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
30 Giugno 2016, 19:05:33 PM
Cari lettori,
 
permettete di consigliarvi, prima d'avviare la lettura, di far partire il seguente sottofondo musicale:

https://youtu.be/Xnpjm5ybOmI



Certe volte accadono dei piccoli miracoli  e pur se dove ci troviamo sarebbe un luogo adeguato per discuterne, non mi riferisco a quelli di santi, mistici o profeti.

Parlo dei piccoli miracoli che riguardano l'uomo, quando un qualche suo atto nel mondo, anche piccolo, rimanda ad un respiro che non potrebbe venir da lui, quello dell'ispirazione, che letteralmente significa "respirare su". 

Ma quando i piccoli miracoli coinvolgono più d'una persona allora entra in gioco un valore aggiunto potenzialmente senza confini, capace d'avviare una sorta di moto (o meglio di "vortice") capace di autosostenersi.

Voi lettori, che avete sin qui seguito questo racconto, se è un racconto, avete avuto la ventura di partecipare a un evento straordinariamente raro.

Assolutamente non preparato anche se auspicato, un puro atto creativo nella sua dimensione d'appartenenza. 
Così, visto che il frutto ha raggiunto la maturazione, metaforicamente lo colgo per offrirlo a voi, attraverso la mia interpretazione, augurandomi possa essere uno degli infiniti frutti dell'albero della Bodhi di cui sentirete il bisogno di nutrirvi.
 

 ........................................................................


Sono ritornato in quello che un tempo era il luogo da cui è partito tutto, ricordo quel giorno...
 
La mia vita era del tutto cambiata, sempre più sprofondato in un precipizio  solo il soffio dell'ispirazione mi aveva sin lì preservato dal caderci del tutto, senza possibilità di ritorno. Ma qualcosa ha avuto pietà di me, e pian piano con la colla dell'umiltà (chissà, forse la stessa ispirazione in altra veste) ho ricominciato a mettere assieme i pezzi della mia vita, gli innumerevoli frammenti scheggiati dello specchio che m'illudevo d'essere diventato e che m'è caduto dalle mani, quando mi riflesse per quel che davvero ero.
 

Camminando per quei luoghi di mare vidi quel bar, davvero esistente, con tutte quelle statue del Buddha a grandezza d'uomo, e seppur iniziai prima di quell'incontro a scriver su questa rivista, l'ispirazione me la dette il delicato sorriso senza tempo del Risvegliato, che tentai di portare con me per incontrare i miei simili, come mai avevo mai sentito di tentare in precedenza.

Io, Galvan, aprii dunque quel Buddha bar e cominciai a tessere la tela che l'ispirazione mi suggeriva, per render manifesta a me e a chi m'avesse seguito che l'umanità insita in ognuno di noi possa davvero collegarci gli uni agli altri almeno per un tratto del nostro cammino di vita. 

E in diverse occasioni, nel vecchio forum, ho sentito di "respirare su, assieme " a qualcuno di voi. 
Tanto che quando fu chiuso, per un pò ritenni il mio compito adempiuto, nel mio tempo libero sarei potuto ritornare a scrivere per me... perseguendo il progetto di una nuova narrazione.

Tuttavia quello che avevo avviato, il momentum inglobato con quello, ha bussato alla mia porta... ma Mind the gap! ... c'era un buco, un varco da superare... le cose non potevano essere le stesse, qualcosa doveva morire perché il nuovo potesse essere... siamo proprio noi a dover morire, almeno simbolicamente, come il seme per produrre la pianta.

Così uno ad un punto della sua storia, piccola o grande che sia, fa un sacrificio, non un azzardo o un calcolo... dona qualcosa di sé per un bene superiore. 

Questo nome, Galvan, non potete sapere quanto lo senta il nome della mia anima, se essa ne ha uno... è il nome di un pescatore (in un mio racconto) che ha perso tutto nella vita e gli son rimasti solo i ricordi, di quella che poteva essere la sua felicità, dissolta nello spazio di un giorno. 

Ma ad un punto, a causa della sua conoscenza del mare e dei pesci, incontra un uomo e tra i due si sviluppa un'amicizia oltre il tempo e lo spazio, oltre la vita. 
Per un amico puoi dare anche il tuo nome, così ho dismesso quello dell'anima e ho preso quello del mio cuore, Jean.
La parola è la cosa.

 
Così io, Galvan, sono ritornato, per l'ultima volta, in quello che un tempo era il luogo da cui è partito tutto, il mio bar... son qui ad un tavolino, quello stesso dov'era seduto quel tipo imbronciato eppure così pieno d'energia, attivo e fiducioso nei suoi mezzi... un po' com'ero io, da giovane. 

A cui auguro di non dover passare le prove che ho dovuto passar io prima di veder che non abbiamo un volto e che siamo vissuti da una narrazione più grande, immensamente più grande anche di tutta l'immaginazione che potremmo produrre, e che l'unica possibilità che abbiamo è quella d'adeguarcisi...


Appartengo ad un al di là, all'altro forum che nel tempo presente esiste solo nella memoria, digitale o reale che sia (è uguale) e son qui con una parvenza di fantasma, nel nuovo bar che si sovrappone a quello mio d'un tempo come i templi cristiani si sovrappongono a quelli pagani e questi ad altri, come ben può spiegarvi l'amico paul. 

Non avendo invidia di nulla sono compiaciuto della nuova gestione dell'amico Sariputra, che mi auguro possa proseguire a lungo, e delle nuove statue introdotte.

E dopo questo preambolo ho il compito di spiegarvi il piccolo miracolo cui Jean accennava all'inizio, rammentandovi che senza il passato, tutto quello che ognuno di noi ha prodotto, sperato e creduto nel passato, non avrebbe potuto esserci questo presente.

 
Sul racconto degli esseri inadeguati è intervenuto Jean, non per la pietà verso l'amico senza interlocutori, ma per intrecciare la sua realtà con quella. 

Quando si cerca di far coesistere due realtà... guardate alle discussioni... occorre un'estrema sensibilità per mantenere l'equilibrio, introdurre i propri elementi in rispetto a quelli altrui... e lasciar respiro, attendere...  senza tuttavia fermarsi, ma spingendosi ancor oltre.

Un bravo all'amico Sariputra che ha retto da par suo il gioco, con encomiabile intuizione... così che s'è andati davvero oltre...

... c'è differenza tra lettore e scrittore, gli immaginari personaggi procurano le stesse emozioni? E più questo accade per lo scrittore più accadrà per il lettore, naturalmente per i lettori cui quella storia è destinata... 
... ed i personaggi acquistano una parvenza (?) di vita autonoma. 

Vania, Maddi, Sari, Gianni, Andrea... li vedete nella vostra immaginazione? 
Non è una forma di vita anche questa? 
La vita possibile nel contesto di una narrazione...

Ma l'apice del miracolo è nella partecipazione di paul e Phil  ( :) P&P  ::) ), che han colto entrambi l'attimo giusto per intervenire, proponendo i loro alter ego come due personaggi assolutamente inseriti nel contesto narrativo...

Un'evenienza indicibilmente armonica, non sapete quanto mi sia commosso al vederla realizzarsi... ripagandomi oltre misura del mio modesto impegno e tempo dedicato. 

Può essere che io, Galvan, appartenendo ormai più al mondo dei sentimenti che a quello della realtà concreta, abbia ingigantito la cosa... come Vincent ingigantiva (esagerando) l'intensità colori, appartenendo egli all'accecante realtà  della percezione in azione.

Nel ricordare le sue parole:
 
"A che sarei utile, a che potrei servire? C'è qualcosa dentro di me, ma cos'è?"
 
Finalmente posso rispondere che quello che c'è è un piccolo pezzetto di cuore. 
E l'unica utilità è nel cercare di condividerlo.
 
Son venuto qui per portar il mio ultimo contributo, uno dei miei dipinti preferiti, e la poesia che mi ha ispirato, sull'amicizia.
 
Purtroppo non son riuscito, con mio gran rammarico, ad inserire l'immagine, da questo link:

 http://www.settemuse.it/pittori_opere_D/_altri/da_negroponte_antonio_001_vergine_e_bambino_in_trono_1455.jpg
 
 

 
Non t'ho mai conosciuto se non per verbo scritto
e certo non ti chiesi di qual colore gli occhi,
né qual fosse il lavoro o il prezzo dell'affitto,
le strade del tuo cuore ed i maggiori acciacchi.
 
Nessuno venne allora, eppure m'hai risposto,
mischiando alle parole l'intimo sospiro
di chi senza giudizio all'altro s'è disposto
e attende di saper se v'è valor o raggiro.
 
Quel giorno con sorpresa mi colse l'emozione
d'aver davvero accanto colui che m'accompagna,
non per sfoggiar sapienza né dar la sua lezione,
ma per soffiar qual vento da cui non si guadagna.
 
Van l'anni sopra l'anni e l'uscita s'avvicina
le fonde righe segnan la pelle secca e pesta,
il roseo fior di maggio or legno di  fascina
ricopre giusto l'ossa al fine della  festa.
 
Le memorie della vita dipinte son nel quadro,
tra foglie e tondi frutti s'insinua l'ombra scura  
a ricordar che un tempo il giusto fu anche ladro.
La luce che t'è amica ha la miglior fattura,
nel telo splende pura e invero sempre dura.   
 
 

Ai miei amici (in questa discussione): Sariputra, Paul, Phil e a quelli che avrò ancora la fortuna d'incontrare.
 
Grazie

Galvan

(chi sa di sé non trova errori negli altri)
#848
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao a Tutti!
29 Giugno 2016, 07:36:08 AM
buongiorno Andrea,

ho cominciato a leggere il tuo racconto/ipotesi e, rilevata una certa corrispondenza con le tue argomentazioni, ti suggerisco di presentarlo in questa sezione:

http://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/quante-sono-le-probabilita-che-esistano-altre-forme-di-vita-intelligenti/ 

dove, anticipando la tua adesione - spero non me ne vorrai - ti ho introdotto, poiché il tempo fugge e occorre coglier l'attimo...

cordialmente
Jean
#849
buongiorno Eutidemo,

un nostro giovane nuovo utente (alquanto simpatico) propone un suo racconto/ipotesi, vedi qui:

http://www.riflessioni.it/logos/presentazione-nuovi-iscritti/ciao-a-tutti!/

Avendo cominciato a leggerlo ne ho riscontrato una certa corrispondenza (tutta da verificare) con l'argomento della discussione, così ho pensato di proporvi di leggerlo... nuovi suggerimenti da giovani forze... :) 

cordialmente
Jean
#850
Tematiche Spirituali / Re:Medium
29 Giugno 2016, 00:04:20 AM
Grazie Giona,

per l'apprezzamento e ancor più per la risposta. 

Nell'attesa di ricevere, se lo riterrà opportuno, quella di Maral, comincio con la tua, anticipando che in questa discussione il mio obiettivo non è di scovare contraddizioni, deficienze o lacune nelle risposte  e considerazioni di chiunque, non avendo le qualità e neppure l'inclinazione per poter giudicare alcunché.

Da quanto dici comprendo i confini che poni e ti poni in una discussione... non c'è che la metafora della guerra, (che richiami spesso, quella tra il bene e il male) per renderli chiari per il pubblico: come che sia accaduto, ti sei ritrovato in una prima linea, e quello che per chi non vi si trovi appare un resoconto dal fronte difficilmente verificabile, per te è la quotidianità della tua condizione di soldato o graduato.

D'altronde sei conscio tu stesso di quanto sia inusuale la tua situazione, affermando d'essere voce nel deserto e sperando almeno che ti torni utile l'esperienza maturata.
Potrebbe tornar utile anche ad altri, considera che la quasi totalità dei lettori del forum presumibilmente non è preparata ad affrontare tali argomenti nei modi in cui li esponi, quelli di un soldato che lasciato momentaneamente il fronte di guerra ne racconta gli orrori. 

Solo chi ne abbia vissuti di simili lo può davvero intendere... e nel caso è più vicino a comprendere quale sia la condizione di chi abbia perso entrambe le gambe chi ne manchi di una...

Per cui, Giona, mi azzardo a chiederti di tornare indietro e raccontare (è un invito, naturalmente) come sia accaduto di ritrovarti in guerra... quella persona (politicamente a sinistra, m'è parso di capire) che procedeva nel suo sentiero, cosa ha ascoltato, cosa gli è accaduto per indirizzarlo a quella e non altra biforcazione? 

Come mi interessano le discussioni mi interessa ancor più l'esperienza di vita delle persone. Raccontala, se vuoi, come meglio credi, senza o con dei particolari, nomi, circostanze, eventi... oppure fanne solo un conciso riassunto, così che alle parole di Giona possa associarne la persona, resa  dalla mia immaginazione.
 


Cordialmente

Jean
#851
Tematiche Spirituali / Re:Medium
27 Giugno 2016, 19:00:47 PM
Buonasera a Giona e Maral,

ai quali vorrei porre una delicata questione, che potrebbe riguardare molte persone. 
Spero di esprimerla come si deve, perché ci terrei ad avere entrambe le vostre risposte.

Una piccola premessa: prima di rivolgermi personalmente ad un utente (una persona) è mia abitudine studiarne un po' le caratteristiche attraverso quello che scrive in questo forum, per farmi un'idea del mio possibile futuro interlocutore e tentar di comprendere i limiti cui attenermi per non urtarne la sensibilità... spero d'aver colto a sufficienza, siate generosi.

Di Maral ho avuto modo di legger molto, sin dal precedente forum, e conosco la sua disponibilità ad ogni sorta di confronto... salvo non sconfinare nel personale o ancor peggio rivolgersi a lui con la sufficienza che il suo impegno non merita. 
È un uomo di cultura e ritengo che tale predisposizione (allo studio) sia addirittura codificata nei suoi geni. 

Chiedere a questa categoria di persone (comunemente definite intellettuali) di rinunciare al loro strumento principe è altrettanto improbabile che chiedere a quella in cui si riconosce Giona, che non vi ripone granché fiducia, di servirsene.

Quest'ultima (categoria) ha sviluppato, vuoi per esperienza e/o per fede, un modo di affrontare le questioni vivendole, non discutendole.

L'una fa riferimento al suo bagaglio di conoscenze, l'altra di fede. 

Per entrambe, tuttavia, il cammino che le ha condotte sin lì è passato per le esperienze della loro vita. 
Il fatto è che quelle a venire (salvo un sovvertimento interiore dalle fondamenta, prodotto da una crisi di qualche tipo) rafforzeranno sempre più la rispettiva modalità.

A questo punto ecco l'avvio della delicata questione: immaginatevi una persona che si trovi a procedere su un sentiero e che veda innanzi a sé una biforcazione dello stesso. 
La sua sola esperienza non lo assiste pienamente per l'inevitabile scelta che dovrà compiere (ben sappiamo che indietro non si torna...), così che rivolge l'orecchio alla sua destra, donde proviene un suggerimento, ed alla sua sinistra, ascoltandone uno di tutt'altro tenore. 

L'uno, frutto di considerazioni, ragionamenti, razionalità e logica... è interessante e soprattutto presenta un aspetto di gradualità, permettendo di muoversi quel tanto che si è compreso... ma forse non abbastanza per sentirsi pronti alla futura scelta. 
L'altro propone un approccio più semplice che pur non richiedendo (se non in minima misura... beati i poveri in spirito, fu scritto) particolari doti e applicazione, ha tuttavia il vantaggio d'esser immediatamente applicativo, permettendo di viverne già in anticipo alcune conseguenze.

Ancora, Maral e Giona, immaginatevi di tornar addietro nel tempo, prima di quel che siete ora... potreste esser voi quella persona sul sentiero prima della biforcazione... e ascoltare quel che diverrete (pellegrin, sei quello che ero, diverrai quello che sono) darvi consigli...

Quello che era un tempo Maral lo lascio, se vuole, dire a lui, troppo lungo scorrere tutti i suoi post... 

Di Giona ho trovato questo ricordo: 

Io che sono un sessantottino (ex) ho visto come la classe operaia ha rosicchiato un po' di benessere e oltretutto un po' di potere (Vedi statuto dei lavoratori) ed ho visto anche come i dominanti si sono riappropriati di questo spazio... 

parrebbe una persona come tanti di noi, a quel tempo e dopo, a confrontarsi con le ingiustizie sociali, a camminare sul medesimo sentiero prima della biforcazione.

Il cuore della delicata questione alfine è questo, ritenete un valore la coesistenza dell'opera di più utenti (del forum) a beneficio dei frequentatori prima ancora dell'importanza delle argomentazioni/convinzioni addotte?
 

Cordialmente
Jean 
#852
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao a Tutti!
27 Giugno 2016, 18:39:54 PM
grazie,

dammi tempo per leggerlo, se intanto apri anche qui una discussione inerente almeno a qualche aspetto di quanto proponi non mancherò di intervenire. E mai dire mai, c'è sempre una possibilità per ogni cosa.

cordialmente
jean
#853
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao a Tutti!
27 Giugno 2016, 16:22:38 PM
grazie Andrea,

a dir la verità chiunque può leggere i post di questo forum, la registrazione occorre per inserirli... questo uno dei motivi che me lo fanno apprezzare e nel mio piccolo contribuire affinchè possa continuare. Tuttavia non sono contrario ai nuovi mezzi, come il citato  wattpad... sono solo una persona di una certa età con le sue, ahimé, conclamate rigidità... pensa che ho un amico che non sa e non vuole neppure usare un pc e un altro che non è mai stato interessato a conseguire la patente di guida... individui un pò fuori dal contesto odierno, tuttavia tra i più idonei a sopportare un'eventuale "decrescita"... visto come stanno andando le cose al  mondo.
Per cui se trovi un modo di condividere un pdf (forse anche come allegato a un messaggio privato) avrai acquistato un lettore altrimenti pazienza, leggerò ugualmente volentieri i tuoi futuri interventi.

ancora grazie e buona giornata

cordialmente
Jean
#854
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao a Tutti!
27 Giugno 2016, 15:35:55 PM
ciao Andrea e benvenuto,

leggerei volentieri le tue riflessioni ma sono allergico ad ogni iscrizione per poter fruire di qualsivoglia oggetto. Se puoi suggerirmi un modo esente da imposizioni (iscriviti per continuare a leggere... non ho parole...) ben venga (potresti allegare un documento pdf, nel forum precedente si poteva, qui è da verificare) altrimenti in un tuo primo post di una discussione che ti invito ad aprire fare una sintesi.

cordialmente
Jean
#855
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
26 Giugno 2016, 21:46:03 PM
@Sariputra

Tutta la Verità è lì, racchiusa in un frammento di uno specchio, caduto dalle mani e andato ne frantumi. La Verità è che Dio sostiene e raccoglie ognuno.

Un altro giro di caleidoscopio (o di giostra, ricordando il bravo Terzani) e nuovamente cambia il senso... grazie e bravo Sariputra per il contributo e soprattutto per l'interpretazione, che la verità sia troppo dolorosa da trattenere forse più che un'appropriata constatazione è a sua volta una verità... non per nulla a Siddarta venne tenuta nascosta (alfine invano, la realtà prima o poi bussa sempre alla porta...).



@Phil,

ponendo l'attenzione sull'altra faccia dello specchio (o la faccia oscura/nascosta della luna, parafrasando il titolo di un'opera di un noto complesso) e chiedendoti se non sia quella più limpidamente "vera", mi ha richiamato quella che definisco "la saga dell'io sono", ovvero l'ineguagliabile novella del Pirandello, "Uno, nessuno centomila"
Il buon Gegè (il protagonista) ti direbbe... accidenti a quella volta che mi son osservato il naso, ne è sortito un bel racconto, certo, ma a che prezzo..?

C'è un grande prezzo, a volte, richiesto per guardar dentro di sé, dietro le quinte, dove agiscono le nostre motivazioni. 
A livello psicologico, nessuno prima (e secondo me anche dopo) di Jung ha intrapreso un tale viaggio. 
Il resoconto della sua avventura nell'ignoto psichico, che ha tenuto riservato e solo da poco reso pubblico, ha spalancato una porta sul contenuto dell'inconscio, individuale e soprattutto collettivo. 
Divenendo anch'esso, a mezzo della mappa così faticosamente e perigliosamente redatta, contenuto fruibile della coscienza collettiva.

Riguardo il tuo secondo intervento, l'albero della Bodhi, chiederei a Sariputra di intervenire, se ne avrà occasione e stimolo, con le considerazioni che riterrà opportune... e magari dopo potremo discuterne.

Beh, sulla poesia... che immagino tua... son deliziato, e dimmi, l'hai composta per l'occasione? (ma attenzione, Phil, chi la rima esibisce... di rima subisce... nel senso d'attenderti, prima o poi, una replica )



@paul11

C'è merito ad inserire poesie, detti e citazioni, per commentare la tua aggiungo un altro aforisma di Rumi:

"Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì." 

Abbiamo qualcosa in comune e qualcosa meno, il nostro parzialissimo punto di vista... che piccineria, un giochetto per bimbi... ma se lo inquadriamo, intellettualmente e/o con sentimento, nel campo immenso che ci contiene, che contiene la nostra e la coscienza di tutti, allora tutti quei giochetti acquistano un senso... ma come dici bisogna chiuder occhi, orecchie e gli altri sensi per scorgerlo. 
Non rifletter noi stessi ma venir riflessi, mica facile, eh... forse siamo il pensiero di qualcun altro (Altro)?

Ah, "campo immenso"... non ti ricorda qualcosa di energetico/quantistico?
 


@Baylham

Qualcosa che è strutturato necessariamente è organizzato. L'infinito dibattito tra chi ritiene possibile l'auto-organizzazione e chi necessariamente vi scorge un progetto... ricorda appunto un ossimoro...
 
(cit. Wiki: - due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia.)

... che mi porta (per cercare di dar una risposta) a definir la vita come il progetto-improgettabile oppure la manifesta-impossibilità... 
Come hai ben detto, contraddizioni, cortocircuiti logici che originano dal particolare che guarda, o s'immagina, il totale...

Ritengo che corrisponda al tuo sentire quando affermi che per te non vi sia Dio, tutte le discussioni sulla sua probabilità, anche in questo forum, han lasciato ognuno nella propria convinzione, segno che lo strumento del pensiero non è adeguato (eh, qui siamo di casa...) a fornir una riposta univoca e definitiva. 

Certo, val sempre la pena di cimentarsi, anche  con l'impossibile... ma come avrai visto, dalla ricombinazione dell'aforisma c'è la possibilità che lo specchio non sia più caduto dalle mani di Dio, che adesso sostiene e raccoglie le sue creature... chissà, allora, dove sta la verità, o se questa, come riflessa in uno specchio, appaia differente a seconda dell'angolo visivo. 

Sul senso di colpa... stante la disamina storica prodotta anche ultimamente da paul11 (non chiamatela religione) chi può dire, con certezza, da dove provenga e se sia davvero inventata (concedi che i termini siano espressioni del contesto storico) la Genesi?


 
@Donquixote,

senz'altro accetto e apprezzo la tua versione, forse lo stesso Baylam la preferisce, non essendovi riportata la Parola delle Parole. 
Dalla tua analisi emerge una parola nascosta (è una mia congettura, non mi permetto di parlar in tua vece), se posso dire così: incompletezza, quale  reale causa dei problemi umani. 

Da lì sorge il desiderio, dall'anelito di ricomposizione raffigurato nell'aforisma nello specchio integro. 
Nel buddismo (a cui non appartengo ma del quale ho gran riguardo al pari di tutti gli altri percorsi) vien esposta quale prima nobile verità la sofferenza, ma a ben vedere pare una non corretta traduzione: 

E' opportuno tenere presente che nella lingua utilizzata dal canone buddista, ovvero la lingua Pali, di derivazione Sanscrita, la sofferenza è chiamata DUKKHA, che non significa semplicemente "dolore" quanto piuttosto situazione incongrua, insoddisfacente, incompleta.
Il termine DUKKHA deriva da due parole: DUH e KHA.
DUH è un prefisso negativo e KHA significa vuoto. Dunque DUKKHA sottintende qualcosa di inconsistente, insoddisfacente, illusorio.
Il termine italiano "sofferenza" è letteralmente molto più restrittivo di DUKKHA, quindi dobbiamo utilizzarlo, in riferimento alle 4 Nobili Verità, in senso esteso.
Scopriremo dunque che perfino gli stati considerati di piacere sono DUKKHA, perché hanno sempre in sé, quantomeno, qualcosa di non completamente appagante, di non completa realizzazione, di illusorio, di senso di perdita o altro.
http://www.fiorediloto.org/quattro.htm

Che sia corretto dire che i frammenti anelino alla ricomposizione? 

A ritornar (tralasciamo una dozzina o più di miliardi d'anni di passaggi evolutivi...) al momento precedente quell'esplosione iniziale, se davvero c'è stata, per essere ricollocati in quello specchio al di là del tempo e dello spazio?

Pensieri e suggestioni, caro Don, e nel ringraziarti per la visita, auguro a te e a tutti che quell'ultimo raggio di sole che alfine ti/ci colpirà, solo sul cuor della terra, sia l'inafferrabile raggio verde, come la speranza e le tenere foglie nel nostro mondo azzurro. 
E se poi sarà sera, che importa.
 

Cordialmente
Jean