Non direi che il livello di questa discussione sia il "segno di tempi" particolarmente degradati. Se si parla di spiritualità ci si ritrova inevitabilmente a discutere con i razionalisti, con chi, cioè, affronta il mondo con la ragione, senza per questo dover essere per forza un materialista tout court.Il rispetto, secondo me, delle diverse posizioni, dovrebbe essere il discrimine tra una discussione seria e una superficiale. Probabilmente, per un vegano sentirsi controbattere sempre con l'argomento del rispetto della vita vegetale è frustrante e lo si può capire, ma d'altra parte io credo che se si vuole veramente guardare "in alto", la questione vada affrontata e risolta. Nutrirsi significa inevitabilmente distruggere altre forme di vita e catabolizzarle, fino a produre l'energia necessaria alla sopravvivenza e prodotti vari di scarto. Pensare che "sacrificare "una forma di vita vegetale per la propria sopravvivenza sia moralmente giusto, mentre uccidere un animale per cibarsene sia sbagliato, per me porta inevitabilmente a una tensione verso un Assoluto a metà. In realtà, io penso che sia opportuno assumere comportamenti alimentari misurati e consapevoli, nutrirsi è alla base della vita, non possiamo sottrarci alla "distruzione " di altre forme di vita, ma dobbiamo farlo, secondo me, in modo "sostenibile", cioè rispettoso e misurato. Ora, io posso capire che forse queste argomentazioni non interessino chi ha aperto questa discussione, ma d'altra parte le trovo quasi inevitabili, su un tema come questo. Detto, a margine di tutto ciò, che io sono nuovo di questo sito e non sta a me giudicarne, per il momento, la validità e il livello delle discussioni.
