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Messaggi - Jacopus

#856
Fatto sta, Ipazia, che se leggi Luigi Einaudi, liberale, dice "teoricamente" le stesse cose.
#857
Anthonyi, non mi riconosco nella descrizione che fai rispetto a chi profetizza la crisi del capitalismo, anche se hai ragione nel dire che di crisi del capitalismo si parla dai tempi di Marx senza che in realtà si sia mai trasformata in dissoluzione. Nel mio caso le prediche che propongo sulla crisi del capitalismo hanno il fine ingenuo di interrogare le coscienze di chi pur credendo in alcuni principi liberal-capitalistici, si rende conto che non viviamo nel migliore dei mondi possibili e che vi è una grande fame di giustizia, che se non viene sfamata può diventare facilmente violenza e quando la macchina della violenza si mette in moto ha questa tipica modalità della cecità o in romanesco "ndo cojo cojo". E ciò mi dispiacerebbe a causa della mia attitudine piccolo borghese all'ordine e al decoro.
#858
Il progetto comunista non è corretto, a mio modo di vedere, non solo per l'esperienza storica fallimentare di essa, ma per il fondamento implicito di esso: siamo tutti uguali. Il che non è, altrimenti un vero comunista dovrebbe anche essere un fervente antievoluzionista. Solo riconoscendo il merito è possibile migliorare la società, se vogliamo traslare il discorso dal biologico al sociale e questo non significa "darwinismo sociale" ma semplice constatazione che abbiamo dei talenti che non sono stati elargiti uniformemente. Se questo mi distanzia dal comunismo, però non mi fa escludere il marxismo come potente e veritativo strumento interpretativo del mondo capitalista. Il capitalismo odierno infatti è ben lungi da essere fondato sul merito, bensì sulla rendita, sullo sfruttamento e sul narcisismo patologico. A causa di questo decadimento del mondo borghese che concepì il capitalismo, emergono i vecchi spettri rossi, neri o rosso-bruni. Il capitalismo dovrebbe ripensarsi altrimenti sarà spazzato via, anche se non sappiamo come sarà la forma organizzativa che lo sostituirà. Oggi assistiamo ad una spaventosa concentrazione di ricchezza a fronte di sacche di povertà altrettanto spaventose. La mano invisibile nel frattempo è diventata protagonista di un energico "Fist fucking" verso i soliti noti. Sempre più vaste parti del globo vengono investite da ritorni a forme organizzative pre-statali, dovute alla delega del potere statale alle Corporation, che lo esercitano come i predoni del deserto. In alcuni momenti della storia sembrava si potesse accedere a forme di organizzazione sociale capaci di bilanciare la naturale differenza fra i membri della società e la necessaria redistribuzione della ricchezza per evitare posizioni di rendita, sciacallaggi, accumuli che diventano strutturali nel corso del tempo e quindi non facilmente modificabili. Ma oggi il piano inclinato della storia ci suggerisce che il capitalismo, a causa di una assenza reale di alternative e quindi di libera concorrenza nel "mercato delle ideologie", non è più in grado di resistere alle sue pulsioni autodistruttive.
#859
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Settembre 2023, 01:57:11 AM
Citazione di: niko il 06 Settembre 2023, 23:41:24 PME sarebbe pure ora di cambiarli, tali vetusti, e "purissimi", nel senso di "ormai ingiustificati"  rapporti di forza.

L'unico modo coerente per cambiarli, consiste nel rafforzare le istituzioni che rendono più coesa l'Unione Europea ed anche in opposizione a questo scenario è stata scatenata questa guerra da parte degli USA, poichè se inizialmente vi è stato un sentimento di unione e di coalizione di tipo prettamente economico-militare, sul lungo periodo gli effetti di inflazione più stagnazione porteranno gravi problemi specialmente nei paesi periferici dell'Unione, fra cui l'Italia, aumentando le possibili spinte centrifughe.
Rispetto al tuo sogno euroasiatico, niente di più lontano da me. Il pensiero e la cultura asiatica sono il pensiero e la cultura del monoteismo, della tirannia e della sottomissione, a differenza del pensiero occidentale, e questo già a partire dalle guerre persiane. Se vogliamo in qualche modo almeno rallentare una inevitabile decadenza, dovremmo decidere di fare seriamente una Europa Unita. Questo è ciò che penso. Unita non solo commercialmente, ma politicamente e militarmente, magari all'inizio solo con i paesi che ci stanno. Del resto le istituzioni europee sono sempre state create a strati, con possibili ingressi e defezioni successive. E ciò è esemplificativo di quanto siano più evolute le società europee rispetto a quelle asiatiche, dove non esiste neppure la libertà di pensiero, figurarsi la libertà di entrare od uscire da una entità istituzionale.
#860
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
06 Settembre 2023, 21:58:11 PM
Le portaerei americane dovrebbero essere 11, ma ne hanno altre 9 fra progettazione e costruzione. Tutti gli altri paesi del mondo (ripeto "mondo") ne ha altre 11, fra le quali 4 di paesi molto alleati degli USA (uk, Francia e Italia). Al momento non c'è proprio gara e lo dico in modo critico perché questo superpotere non fa bene neppure agli statunitensi.
#861
Non so quali elementi consideri per dichiarare oggettivo questo processo verso la complessità. Dal punto di vista biologico non ci sono prove verso una maggiore complessità essendosi succedute cinque estinzioni di massa che si sono completamente disinteressate del livello di complessità delle forme viventi estinte.


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Estinzione_di_massa
#862
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Parole e immagini
06 Settembre 2023, 19:37:35 PM
Sicuramente, biologicamente abbiamo dato importanza alla visualizzazione, visto che quando homo sapiens si è stabilizzato nella attuale forma organica, di sicuro non sapeva ancora scrivere. Ma come ripeto ossessivamente una caratteristica fondamentale di homo sapiens è la sua neuroplasticità. Pertanto se ci si allena a leggere e a ricordare ciò che si legge si avrà presto una struttura cerebrale adatta a ricordare di più le parole che le immagini. Invece è molto vero (e connesso alla neuroplasticità) che ciò che si sperimenta imprime un marchio mnemonico a ciò che si è appreso ed è per questo che solo chi insegna una materia riesce a ricordarla meglio e per questo a trasmetterla meglio. Inoltre a livello di capacità di memorizzare entrano in gioco molti altri fattori. La qualità del sonno, ristruttura e sana l'ippocampo, fondamentale per ricordare. Inoltre riuscire a regolare in modo sano il flusso dei neurotrasmettitori, permette un maggiore solidità delle sinapsi che permettono di ricordare. Ed in ogni caso non facciamoci illusioni. A meno che non si sia affetti da gravi patologie come alcune forme di autismo, andiamo regolarmente incontro quotidianamente al fenomeno del pruning. In ogni caso avere memoria di parole è molto diverso che avere memoria di immagini. Nel primo caso lo sforzo è equiparabile ad una vigorosa attività muscolare. Nel secondo caso ad una placida passeggiata.
#863
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
06 Settembre 2023, 17:53:34 PM
Ipazia, non è una questione di servilismo, anche se in questa attitudine ce la caviamo egregiamente. Gli italiani sono sottoposti agli Stati Uniti d'America a causa di una guerra mondiale persa e dichiarata per un eclatante mix di provincialismo, retorica ed opportunismo, che potrebbero essere gli ingredienti di una degna trama di una commedia tragicomica con protagonista Alberto Sordi, invece che Mascellone Calvo. Ora finchè i rapporti di forza non cambiano (e ci potrebbero volere anche secoli - impero romano docet -) gli americani ce li dobbiamo tenere. Se li tengono i tedeschi che sono "leggermente" più potenti di noi. Si chiama Realpolitik. Poi se vogliamo dirla tutta. Gli americani non sono dei santi, ma rispetto alla mentalità russa media, li preferisco tranquillamente come padroni sopportabili (non certo accettati entusiasticamente). Insomma di "necessità, virtù", sapendo che altri padroni sarebbero molto più tossici degli attuali. In questo forum, ad esempio, molti finirebbero subito agli arresti, mentre tu puoi dire quello che vuoi e non è ancora arrivata la CIA. Non è tanto, ma non è neppure poco.
#864
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
05 Settembre 2023, 22:27:06 PM
Non seguo direttamente le dinamiche militari odierne della guerra fra Ucraina e Russia, ma mi sembra evidente che l'Ucraina non ha nessuna possibilità di vincere sul campo. Ne ha molte di più la Russia, semplicemente per motivi di estensione geografica e demografica. Ma neppure all'Ucraina sarà concesso di perdere sul campo. Questa guerra, oltre all'indotto economico da guerra, indebolisce contemporaneamente due competitori di USA e Cina e di una ulteriore nuova possibile superpotenza, l'India. Perché interrompere questo gioco paranoico? La guerra probabilmente finirà quando uno dei contendenti imploderà politicamente, come accaduto nel 1991 all'Unione Sovietica. Fino ad allora la guerra potrebbe proseguire ancora per anni.
#865
A mio parere il criterio che discrimina non è "se colui che mi parla ha fede nella verità ", poiché nefandezze terribili sono state compiute in piena buona fede da chi credeva di fare del bene, in nome di una supposta verità. Il criterio che discrimina è se chi mi parla mi concede la sua stessa dignità e riconoscimento, nella consapevolezza che non esiste alcuna verità assoluta per la quale occorre impugnare una spada, per quanto metafisica essa possa essere. Le spade si impugnano per interessi ambivalenti e sempre in bilico fra giusto e ingiusto.
#866
Storia / La lezione della seconda guerra mondiale
03 Settembre 2023, 17:23:45 PM
Pensieri e collegamenti fra pensieri a ruota libera.
Oggi leggevo la notizia di Salvini che vuole riattivare le centrali nucleari in Italia. Non sono competente in materia ma credo che non sia una scelta da condannare, tutt'altro. Serve solo un paese serio, in grado di formare personale tecnico all'altezza del compito. La Francia tramite il nucleare produce il 66 per cento della energia che il paese richiede. Le conseguenze sullo sviluppo della Francia sono intuitive.
Ma prima di costruire le centrali nucleari dovrebbero essere affrontati dei problemi che solo apparentemente non c'entrano, ovvero quello della formazione, della capacità di apprendimento e della capacità di imparare ad imparare. Quello che mi fa dire che l'Italia, a suo tempo, fece bene a bandire il nucleare, dipende dalla scarsa fiducia nel personale italiano, ma non solo. Siamo così avvolti da norme bizantine e da fazioni che si scontrano per il solo gusto di scontrarsi che anche un obiettivo che favorirebbe tutta l'Italia, può diventare un campo di battaglia. Ad esempio, sempre nel settore nucleare è nota la vicenda della SOGIN. (https://www.linkiesta.it/2019/04/rifiuti-radioattivi-centrali-nucleari-sogin/).

Ciò di cui difettiamo è la capacità di percepire che in una società complessa, tutto è interconnesso. Non possiamo fare delle buone cose da soli, mentre la nostra indole ci spinge a fare così (e se n'era accorto già Guicciardini qualche secolo fa). Tutto ciò ci porta ad una arretratezza strutturale rispetto agli altri paesi occidentali. Inoltre se questa è la nostra indole e questi sono i nostri deficit, va considerato che la politica ha spesso vissuto di rendita rispetto a questa arretratezza, che permetteva di controllare meglio il mercato degli elettori.

Questa dinamica è la stessa di quanto accaduto all'Italia nel corso della seconda guerra mondiale. Sono numerosi i resoconti dal fronte di ufficiali sconsolati di fronte a truppe neppure in grado di capire l'italiano, perchè analfabeta. Come era possibile programmare un azione militare? I limiti dell'azione militare italiana erano quindi sia materiali, sia culturali e le due insufficienze non facevano altro che peggiorare la situazione complessiva. Si racconta che Galeazzo Ciano, di fronte al desiderio di guerra di suo suocero, il Duce, gli disse semplicemente di dare un'occhiata all'elenco telefonico di New York, il quale già nel 1940 era un librone composto da centinaia di pagine, a differenza di quello di Roma, composto da qualche foglio protocollo. La retorica della dittatura non fu minimamente sfiorata dal nesso evidente fra diffusione di telefoni privati e tecnologia militare.
A distanza di quasi un secolo la lezione non è stata appresa. Siamo ancora un paese per molti aspetti feudale, non in grado di avere una politica complessiva e sistemica, dove vigono, nella mentalità comune, concezioni arcaiche, come quella tipica del "farsi i fatti propri" (come se nella vita associata fosse possibile. Gli antichi greci, chiamavano coloro che si "facevano i fatti propri" idiotes). Nello stesso tempo ci compiacciamo retoricamente dell'Italia, paese più bello del mondo, come se gli altri ci dovessero riconoscere uno status di nascita, che non deve essere ottenuto sul campo.
Provincialismo, retorica, individualismo, divisione fra fazioni, sistemi giuridici bizantini. In realtà di fronte a ciò, la vera meraviglia è constatare che l'Italia sia comunque ancora l'ottava potenza economica mondiale. Immaginiamo cosa potrebbe essere se fossero stati fatti degli sforzi per correggere i diffetti elencati.
#867
Tematiche Filosofiche / Re: Al di là dell'aldilà
02 Settembre 2023, 23:59:31 PM
CitazioneUn pensiero all'ultima nata tra le infelicità, l'ecoansia, prodotto innovativo della scienza e filosofia di regime. 
Ipazia, "tu c'hai grossa crisi", parafrasando il profeta di Quelo. Di ecoansia non c'è n'è abbastanza in realtà, visto che tutto procede come sempre e fra qualche decina d'anni saremo noi o i nostri figli i profughi, che dovranno scappare da una terra inospitale. Potevo parzialmente capire la guerra ai vaccini, ma il cambiamento climatico è reale e sottolinearlo va contro i poteri forti, non certo a loro favore.
#868
CitazioneDal molteplice - ta onta - deriva l'ontologia che sta alla base del nostro sapere, concreto come filosofia naturale, scienza, e astratto, come filosofia dello spirito, scienza umana e filosofia tout court.

L'Uno è una speculazione metafisica che rimanda al limite Universo, ma detto ciò ha espresso tutto il suo limitato valore epistemico. Peraltro già opinabile di fronte alla teoria del Multiverso.
L'Uno è l'espressione del pensiero paranoico, il Molteplice del pensiero tragico. L'Uno, ancor di più che rispetto al pensiero religioso, è stato fondamentale per il pensiero scientifico e bisognerebbe scavare più a fondo fra le convergenze del pensiero religioso e scientifico, solo apparentemente così lontani. Due figure mitologiche rappresentano queste  inclinazioni, tipiche del nostro SNC, Aiace con la sua logica del "solo Uno può sopravvivere", ed Ulisse, con la sua logica del "il Mondo mi sopravviverà, ma per un po' ci sarò anch'io".
Oggi l'Uno, nelle sue varie declinazioni, rischia di colonizzare tutte le visioni del mondo, aumentando a dismisura il rischio di un mondo paranoideo, dove il bianco e il nero sono sempre in conflitto e dove si accetta il modello negativo del diaballeyn (non a caso nome originario del diavolo).
#869
CitazioneNiko ha scritto:
Per quanto riguarda la tua critica al socialismo, che dire, il vero miracolo del capitalismo, e' stato principalmente quello di convincere gli schiavi a votare per i padroni di schiavi.
Questo è un punto essenziale e, collegato ad esso, l'ideologia riduzionista della democrazia come diritto di voto. La democrazia in realtà è partecipazione ed è aver cura della res-publica. Se destrutturiamo le unità educative della società, dagli asili alle Università, sarà molto più semplice far credere che democrazia=voto e sarà anche più semplice mistificare i veri interessi di molte persone che saranno indotte a votare partiti molto lontani dalle loro esigenze di "gente povera", gente che se avesse più strumenti culturali non esiterebbe a chiamarsi "neo proletariato".
#870
Scienza e Tecnologia / Re: Dialogo nella scienza
25 Agosto 2023, 20:13:26 PM
Quello che potresti aver dimenticato è il piacere di relazionarsi con gli altri a proposito di temi come quelli scientifici o filosofici, rispetto ai quali è difficile trovare interlocutori validi nella cerchia degli amici o dei familiari. Qui siamo tutti dei dilettanti con i pro e i contro del dilettantismo. Chi si atteggia a voler essere il vincitore o l'unico depositario della verità ho imparato con il tempo a non contrastarlo e a cercare di mantenere un rapporto anche con lui.