** scritto da Neremijastrial:
Non dovrei sbagliarmi ma penso che sei già maggiorenne quindi, anche per questa tua invocazione alla verità, ti consiglio: incomincia a focalizzare cosa tu desideri, e non cosa desidererebbero i tuoi parenti, che con tutte le intenzioni più nobili di affetto, non potranno mai sapere quali sono le tue aspettative.
Certo i genitori hanno il diritto di indirizzarci, ma anche il dovere di rispettare le nostre decisioni, qualunque esse siano, soprattutto se le buone esortazioni dettateci cercano di tutelarci dal dolore e dalla fatica, specialmente quando è in gioco la personale visione del proprio presente/futuro.
Chi ti dice che scegliendo una facoltà invece che un'altra avrai meno possibilità di essere precaria? I canoni sociali, economici e lavorativi sono cambiati dagli standard in cui io e i tuoi genitori ci siamo efficacemente crogiolati, ormai il mondo del lavoro non è più sicuro come qualche anno fa, quindi non smettere di sognare, ossia, non smettere di vederti realizzata in qualcosa, anche d'impossibile per te e per gli altri, che va oltre lo stipendio, il mutuo e il burraco domenicale.
Leggo: ...ho paura! ...mi sento confusa!, benissimo, se può servirti non sei la sola, sono attributi inevitabili per chi esiste in questo meraviglioso pianeta; anche io ero confuso 30 anni fa quando alla tua età presi l'aereo e andai a vivere la vita, anch'io ho avuto paura quando facevo lo sguattero e pensavo che non sarei asceso, ma l'audacia mi ha premiato, e se è un'audacia rincuorata da buoni propositi e da un'educazione esemplare (cosa che si denota dal tuo liceo e dalla tua famiglia), stai sicura che ce la farai, ma sappi che la difficoltà non sarà raggiungere l tuo obiettivo, ma mantenerti in esso, realizzarti quotidianamente con lui, quindi litigati prima con te stessa, affrontati con lealtà d'animo e onestà intellettuale, e poi decidi, decidi e decidi, tanto, anche se dovessi equivocarti, la scelta sbagliata è l'unica che può indicarci quella giusta, ma, sopra ogni cosa, rincuorati e non dimenticare mai che: ...il destino s'incontra sul sentiero che uno percorre per sfuggirlo...
Che Dio ti sorregga.
CitazioneCiao a tutti, spero mi possiate dare una mano. [...] Il punto è: come posso dire a lei e ai miei nonni che ci ho ripensato, per un futuro che sarebbe precario? Come posso dire loro la verità, quando non ho nemmeno capito io qual è la strada che voglio intraprendere e sono confusa così tanto? Capirei se mia madre si arrabbiasse? Ho paura della sua reazione... e naturalmente si infurierebbe con mio padre perché non se ne occupa e vuole ridurre di nuovo il mantenimento a me che ora vivo una città e in un'università che ha i suoi costi. Ma so che non sopporterei di vedere la delusione e/o la pietà nei loro occhi, e magari il disprezzo di mio nonno...Nel frattempo che ti rispondano, con la giusta e adeguata competenza, gli iscritti navigati nelle accademie, più che una mano tenterò di dirti qualcosa, poiché essendo munito di licenza media (forse l'unico del Forum, e non per vanto!), sicuramente sono il meno indicato a prescrivere formule risultanti per indirizzi universitari, auspicando poi, che quel qualcosa, possa illuminare il tuo discernimento e le tue scelte.
Che fare? Mi sento così confusa! O forse non troppo come credo... Non so... ho bisogno di chiarirmi le idee, e spero che mi possiate aiutare, davvero. Che ne pensate, dopo tutti questi ragionamenti? 😖 Non temete di dirmi tutto quello che veramente pensate, non ho timore della verità perché è veramente meglio della menzogna, lo sto vedendo bene.
Non dovrei sbagliarmi ma penso che sei già maggiorenne quindi, anche per questa tua invocazione alla verità, ti consiglio: incomincia a focalizzare cosa tu desideri, e non cosa desidererebbero i tuoi parenti, che con tutte le intenzioni più nobili di affetto, non potranno mai sapere quali sono le tue aspettative.
Certo i genitori hanno il diritto di indirizzarci, ma anche il dovere di rispettare le nostre decisioni, qualunque esse siano, soprattutto se le buone esortazioni dettateci cercano di tutelarci dal dolore e dalla fatica, specialmente quando è in gioco la personale visione del proprio presente/futuro.
Chi ti dice che scegliendo una facoltà invece che un'altra avrai meno possibilità di essere precaria? I canoni sociali, economici e lavorativi sono cambiati dagli standard in cui io e i tuoi genitori ci siamo efficacemente crogiolati, ormai il mondo del lavoro non è più sicuro come qualche anno fa, quindi non smettere di sognare, ossia, non smettere di vederti realizzata in qualcosa, anche d'impossibile per te e per gli altri, che va oltre lo stipendio, il mutuo e il burraco domenicale.
Leggo: ...ho paura! ...mi sento confusa!, benissimo, se può servirti non sei la sola, sono attributi inevitabili per chi esiste in questo meraviglioso pianeta; anche io ero confuso 30 anni fa quando alla tua età presi l'aereo e andai a vivere la vita, anch'io ho avuto paura quando facevo lo sguattero e pensavo che non sarei asceso, ma l'audacia mi ha premiato, e se è un'audacia rincuorata da buoni propositi e da un'educazione esemplare (cosa che si denota dal tuo liceo e dalla tua famiglia), stai sicura che ce la farai, ma sappi che la difficoltà non sarà raggiungere l tuo obiettivo, ma mantenerti in esso, realizzarti quotidianamente con lui, quindi litigati prima con te stessa, affrontati con lealtà d'animo e onestà intellettuale, e poi decidi, decidi e decidi, tanto, anche se dovessi equivocarti, la scelta sbagliata è l'unica che può indicarci quella giusta, ma, sopra ogni cosa, rincuorati e non dimenticare mai che: ...il destino s'incontra sul sentiero che uno percorre per sfuggirlo...
Che Dio ti sorregga.