Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#871
Ipazia, mi viene da risponderti con un motto di Gregorio Magno, che mi è particolarmente affine:
"pro veritate adversa diligere", che significa sia "la verità si raggiunge amando ciò che è contrario", sia "la verità si raggiunge amando le avversità". Oppure senza scomodare Gregorio Magno, possiamo interpellare Spinoza l'eretico e il suo "omnis determinatio negatio est".
La differenza è quantitativa, credo. In questo sta la irriducibilità dell'uomo, perchè può pensare altrimenti e nel pensare altrimenti struttura una tradizione, che diventa una cultura che struttura il pensiero successivo. Volenti o nolenti anche quanto sto scrivendo, nel suo piccolo, struttura il pensiero di chi sta leggendo. Più si scende nella semplicità delle forme di vita e più questo pensare altrimenti si riduce, senza sparire, poichè anche i mammiferi non sono solo istinto, e probabilmente neppure le api, ma il repertorio di quanto è possibile fare per esprimere la propria vita è inversamente proporzionale a due fattori che sono il SNC e la Cultura. Si potrebbe un pò per gioco esprimere il tutto attraverso una formula: Q SP = Q SNC x Q C. dove Q è la progressione e SP le scelte possibili, SNC il Sistema Nervoso centrale e C la cultura.
#872
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 15:01:50 PM
Per Claudia. Il mio era un discorso generale che esula da quello relativo agli albi professionali, che però possono essere condizionati dal clima generale.
Il capitalismo non ha a che fare con la distruzione delle regole ma con una certa strutturazione delle regole. Non ho mai detto che si possa vivere in società senza regole poichè, come ben sai, "ubi societas, ibi ius". Ma la strutturazione delle regole che il capitalismo promuove è disfunzionale al punto di essere disfunzionale anche per lo stesso capitalismo. Infatti il capitalismo si fonda su valori che sono parassitari, poichè organizzati secondo criteri di competizione, di vittoria, di aumento illimitato di risorse e consumi, sul senso del "no limits", del successo personale misurato sulla ricchezza detenuta, indipendentemente dai modi che l'hanno permessa. Il problema è diventato ancora più preoccupante nel momento in cui il capitalismo non ha più avuto competitori a livello di sistema, diventando una sorta di "monopolista delle visioni del mondo". In sostanza si è creato il paradosso letale del capitalismo che fa della competizione una propria bandiera ma che non ha competitori a livello di costruzione ed elaborazione del senso della società. E' illuminante in questo senso la serie "Breaking Bad", che dice meglio di ogni trattato marxista, cosa significa essere un abitante più o meno entusiasta dell'ambiente capitalistico.
Questo però non significa essere contro le regole, ma contro un certo tipo di concezione "materiale" delle regole, visto che la concezione "formale" delle regole continua ad essere quella dello stato di diritto, che però diventa sempre più un simulacro, un anfora vuota che serve al massimo per ingannare la massa, facendole credere che viviamo nel "migliore dei mondi possibili".
Ammetto che abbiamo ancora la libertà di parola, il che non è un fattore irrilevante, anzi è uno dei più importanti diritti dell'uomo, ed è anche uno dei motivi attraverso i quali il capitalismo è finora riuscito a sopravvivere a continue crisi e cambiamenti della società. Ma oggi la sfida consiste proprio in questa situazione di monopolio simbolico del capitalismo, che non si era mai verificato nei precedenti 500 anni di vita del capitalismo moderno.
A proposito delle regole, invece direi "evviva le regole" e non potrebbe essere altrimenti visto che i miei studi originari sono stati giurisprudenziali, anche se poi approdati ad altri lidi.
#873
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 09:18:21 AM
Lo stato, Pensarbene, non conta più niente, al massimo è il "garzone del droghiere inviato per riscuotere i sospesi",
e il droghiere è la rete interconnessa dei consigli di amministrazione delle multinazionali.
#874
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 07:53:05 AM
CitazioneE se è sacrosantamente vero che non possa esistere società o consesso umano senza regole...possiamo solo immaginare quale sarebbe il delirio totale di una malaugurata società in cui ciascuno , in ogni ambito, fosse libero di alzarsi al mattino con la propria mattana (anche professionale, per restare in tema) spacciandosi Verbo...ma essendo solo fuori come un balcone!  :-X
La distruzione, svalutazione, violazione delle regole in nome dell'individualismo è la conseguenza dell'ideologia capitalista, che si fonda sulla possibilità di convertire ogni valore in valore finanziario.
#875
Telmo Pievani racconta quella che si chiama teoria evoluzionistica sintetica, che è la fusione dei dati dell'evoluzionismo classico paleontologico e biologico con quelli provenienti dalla genetica. La sua fondatezza scientifica è identica alla legge di gravità ed uno dei suoi principi è proprio l'imperfezione delle forme di vita.
Imperfezione che deriva dai compromessi che le forme di vita devono adottare in relazione all'ambiente in cui vivono. Una forma di vita perfetta dovrebbe presuppone un ambiente statico, ma questo non avviene. L'ambiente è geologicamente e climaticamente in continuo mutamento, oltre a mutare i rapporti e le relazioni fra le forme di vita. Noi siamo il risultato di forme di vita che per prime usarono l'ossigeno per vivere e questo è un grande problema perché l'ossigeno ossida (cioè invecchia) le proteine di cui siamo composti. Ma le forme di vita aerobe hanno avuto tanto successo che le forme di vita anaerobe sono confinate nei vulcani sottomarini, sotto forma di batteri. Sulla imperfezione biologica dell'uomo si può scrivere un libro, anzi in realtà è stato già scritto proprio da Telmo Pievani. La posizione eretta è ad esempio un classico esempio di imperfezione perché ha ridotto il numero di feti che possono essere ospitati nella placenta, ed ha aumentato esponenzialmente il rischio di morte per le madri al momento del parto. Però ci ha liberato due arti, con le conseguenze note di ciò (manipolazione dell'ambiente, costruzione di manufatti compresi quelli a significato simbolico e così via).
#876
CitazioneNoi intesi come quel gruppo arbitrario quanto motivato ad agire insieme, per il bene non più solo nostro (su questo si fondano le vecchie metafisiche) ma di un gruppo sempre più allargato, man mano che si scopre quanto siamo funzionali gli uni agli altri.

Questo mi sembra un punto importante. Le concezioni etiche trascendenti o naturalistiche peccano o perché sovrastimano il bene dell'umanità rispetto al resto dell'ambiente minerale ed animale circostante o perché lo ritengono già determinato e quindi non disponibile nelle capacità umane, che rispondono a leggi fisiche inevitabili. Quello che vorrei comunicare è proprio la necessità di evitare sia la Scilla del bene come appannaggio esclusivo o preminente dell'uomo (etica trascendente monoteistica), sia la Cariddi del bene come indifferenziato e relativo, essendo sovrapponibile alla realtà dei fatti naturali (etica naturalistica). L'uomo, utilizzando una nuova immagine, è un "acceleratore" di nuove opzioni, non più o non solo collegate al motore della varianza filogenetica, che necessita di centinaia di migliaia di anni per diventare operativa, ma collegate con la sua capacità di ricerca di nuove possibilità. Anche il male più oscuro e nefando potrebbe essere letto proprio nel senso di darsi nuove possibilità di esistenza? In tal caso, quello
che propongo è un approccio che non deleghi una divinità a interrompere le
Possibilità di Esistenza, e neppure che le Possibilità di Esistenza si diffondano per forza della natura, ma che siano guidate dall'uomo, oltre lo stato di minorità imposto a lui dalla storia, dalla tradizione o dalle istituzioni.
#877
Tematiche Culturali e Sociali / Ordini ed Albi
25 Giugno 2023, 22:33:42 PM
Nei limiti della mia conoscenza vorrei fare un po' di chiarezza fra Ordine ed Albo, prendendo spunto dalla discussione di Eutidemo e Claudia sui casi di morte psicotica all 'estero. L'ordine è una associazione di professionisti che, per svolgere quella professione debbono avere dei requisiti formativi e/o pratici che permettono di affrontare un esame di stato, che garantisce uno standard alla professione. L'Ordine ha in seguito dei poteri di controllo e di supporto ai suoi appartenenti per garantire la qualità della professione. L'albo è invece più di natura privata, allorquando dei professionisti si riconoscono in un certo modo di fare quella professione, oppure in quei casi in cui l'ordine non è stato istituito. In certi campi, come in psicologia è normale essere accreditati presso l'Ordine degli psicologi, che avviene tramite esame di stato, ma poi si scelga anche di entrare in un albo specifico come ad esempio la SPI, società psicoanalitica italiana, che raccoglie gli psicoanalisti italiani, che potrebbero anche essere dell'Ordine dei medici oppure di nessun Ordine, visto che i criteri per accedere allo SPI sono molto più rigorosi e severi ( e lunghi) di ogni esame di stato per accedere alla professione di psicologo e medico.
Questa premessa per dire che non è vero che gli Albi sono sempre "fuffa", perché si paga qualche associazione che ti prepara un corso per 3000 euro e poi ti appioppa la qualifica di "counseling" oppure "monitoring worker coach" et similia. Esiste anche questa triste realtà ma specularmente anche gli Ordini non brillano e spesso sembrano una riproduzione in piccolo dei meccanismi farraginosi di una burocrazia kafkiana, che stigmatizza ogni atto creativo, fuori dai binari e che diventa una passerella o un trampolino di lancio verso la carriera politica o più prosaicamente per evitare il lavoro quotidiano.
#878
Attualità / Re: Questione di lessico?
23 Giugno 2023, 12:50:30 PM
CitazionePer non parlare del pensiero unico politicamente corretto che mi ha portato a rivalutare eresie semantiche proibite come: negro, zingaro, frocio, puttana, vecchio, disabile, cieco, sordo, zoppo, al posto degli eufemismi che li hanno esclusi dalla liceità linguistica.

È certamente un terreno scivoloso, ma di fronte alle albionate che aboliscono "woman" dalle cartelle cliniche, mettendoci "individuo con una cervice uterina", trovo che la distinzione tra "donna" e "frocio" sia intellettualmente molto più onesta.
Come dire: "Tu sei zoppo? E allora io, per dispetto divento paralitico!".
#879
Attualità / Re: Questione di lessico?
23 Giugno 2023, 09:53:54 AM
La lingua è una delle manifestazioni più importanti di una cultura e la riflette come in uno specchio. Ben più grave di questi neologismi ritengo l'appiattimento del linguaggio e la comprovata diminuzione delle parole conosciute da una persona media. Se infatti è possibile pensare anche senza parole, la ricchezza del linguaggio e la conformazione della sue regole grammaticali strutturano lo stesso pensiero ed anche lo stesso cervello dei pensanti, al punto che pensare in inglese comporterà un tipo di pensiero "algoritmicamente medio" diverso dal tipo di pensiero, pensato in un'altra lingua.
Rispetto al concetto di contaminazione invece lo ritengo un concetto molto produttivo, essendo noi stessi il risultato di una contaminazione fra due dna diversi, quelli dei nostri genitori. Per non parlare della continua contaminazione dovuta ai circa 100 miliardi fra virus e batteri che ospitiamo normalmente nel nostro corpo, alcuni dei quali simbiotici (al punto che senza di essi vivremmo peggio o non vivremmo affatto), altri neutri ed altri più o meno patogeni. La purezza e la non contaminazione sono sempre stati modi di pensare molto pericolosi. La purezza del sangue è uno dei principi fondamentali delle teorie autoritarie di destra (con questo non voglio dire che Pensarbene sia di destra, ma mi ha dato lo spunto per scrivere quello che ho scritto).
#880
Sicuramente Bob, l'etica non è una esclusiva dell'uomo. Anzi a partire dagli animali è possibile riflettere sui principi etici fondamentali, come primo fra tutti, la necessità di ripartire equamente le risorse. Ma di fronte ad una preda straziata, pur di fronte all'etica sarà sempre il membro più forte del gruppo a cibarsi meglio e di più, contando solo sulla propria forza. L'umanità invece avrebbe la possibilità di contrattare i criteri per dividere le risorse, evitando che esse si concentrino in modo così ingiusto e irrazionale.
L'etica è un principio di responsabilità (per parafrasare Jonas) e la nostra responsabilità è una responsabilità diffusa e globale.
#881
È possibile che tu abbia ragione Alberto.
Ma sono le utopie che hanno cambiato il mondo. Un po' surrettiziamente mi viene da pensare che la malattia mentale non sia altro che il doppelganger delle mente visionaria dell'uomo, a partire da quel nostro progenitore che da una selce ha utopisticamente estratto un coltello. Penso che proseguirò su questo cammino che è lo stesso di Edipo. Non importa il prezzo da pagare perché alla fine resta della nostra vita solo lo sguardo che sei riuscito a scambiarti con la Sfinge. Sulla confusione dei nostri tempi hai ancora una volta ragione e non esistono facili ricette di pronta guarigione. È possibile che lo stesso progetto homo sapiens sia viziato fin dall'origine, ma allora, a maggior ragione, perché non provarci a cercare ognuno nella sua piccola o grande vita, la giustizia, quel sentimento che ti fa dire: "questa è la via più comoda ma io sceglierò l'altra, perché è la via più giusta".
#882
Koba. Ritengo che la distinzione che fai fra il piano della critica e quello della prassi non mi appartenga. L'irriducibilità dell'uomo ad istanze metafisiche teologiche o naturali che siano, comporta ovviamente il relativismo o nichilismo, come giustamente fai notare ma il passaggio successivo è proprio quello di creare attraverso un lavoro su sè stessi, un mondo giusto, un mondo di giusti come nella tradizione ebraica e non un mondo di santi, come in quella cristiana. E la ricerca della giustizia deve essere una ricerca fra soggetti che si riconoscono reciprocamente, senza la distinzione servo/padrone di hegeliana memoria. Ma affinché quella ricerca sia autentica non si può prescindere dalla propria storia o da pezzi ideali della propria storia. Quindi la bildung è un processo che pur rinnegando teologie divine o naturalistiche, le deve accettare come radice del proprio pensiero e della propria azione. In fondo quello che sto dicendo lo ha detto in modo molto più elegante Kant in was ist Aufklarung. Io  sono solo un modestissimo glossatore. Kant però viveva in un epoca in cui si poteva sperare in un "progresso" tecnico esterno all'uomo che avrebbe forgiato le chiavi definitive della sapienza e della giustizia. Oggi, che questa speranza non si è avverata dobbiamo partire da altre basi, senza dimenticare il modello dell'Occidente, che non è relativo ma che può e deve assumere le maschere di ogni epoca che attraversa. Ma il prototipo dell'Occidente, oscurato poi da altri eventi che hanno rischiato di soffocarlo, è l'eroe tragico greco. Ad esso si è aggiunto l'eroe messianico ebreo. Ora bisognerebbe distillare da questi due eroi la sostanza per un nuovo mondo, in cui l'uomo possa superare finalmente e collettivamente lo stato di minorità imputabile a sè stesso. Scusate la scarsa chiarezza ma sono concetti su cui medito da molti anni ma rispetto ai quali non ho mai potuto sviluppare un pensiero sistematico, visto che faccio il filosofo solo nei ritagli di tempo. Ovviamente sono ben accette le critiche a quanto espresso, ma questo è implicito e in un certo senso affine a ciò che sto dicendo, che si fonda sulla necessità di critica e di non assoggettamento a qualsiasi "ipse dixit".
#883
Direi la terza, che preferisco definire percorso pedagogico o di bildung, come ama dire la tradizione filosofica classica tedesca. O se preferisci andare indietro nel tempo "gnothi sauton" (conosci te stesso).
#884
Hai ragione Duc, mi sono lasciato prendere la mano. Di sicuro l'ambiente condiziona ma ognuno ha la possibilità di affrancarsi da quell'ambiente. Del resto ho detto nello stesso messaggio una cosa all'inizio e il suo contrario alla fine. Ovviamente posso anche giustificarmi tirando in ballo Spinoza: Omnis determinatio negatio est. ;D

Aggiungo anche che le conversioni "in articulo mortis" sono sempre grottesche, mentre ritengo degnissime le conversioni avvenute ad un certo punto del percorso di ognuno di noi, quando ci si volta indietro e  si esclama "mio Dio, ma cosa sto combinando?".

#885
Penso, per esperienza personale che le persone possano cambiare. Per la stessa esperienza personale penso che B. non sia cambiato e sia morto con le stesse convinzioni con le quali è vissuto, e genericamente sotto la legge del marchese del Grillo, ovvero perchè "io so io e voi non siete un cazzo", con in più una indole imbonitoria che serviva per rendere più dolce la fregatura.

Ma al di là di B. ciò che rende questo paese, l'Italia, un paese non del tutto europeo, è aver assistito a tutte queste nefandezze nel corso di più generazioni. Infatti forse non tutti sanno che, il padre di B. era sospettato di organizzare il passaggio di fondi neri (per non pagare le tasse o per riciclarli), dall'Italia alla Svizzera. E' da questo mileiu che nasce B., che avrà conosciuto fin dalla sua adolescenza, faccendieri, uomini di stato corrotti, malavitosi con la cravatta. Non poteva andare altrimenti. E' stato semplicemente l'apoteosi di un mondo corrotto e facilmente corruttibile, nel quale non vi è stata mai nessuna "rivoluzione" etica e spirituale, essendo sempre asservito economicamente e culturalmente a Santa Madre Chiesa e alla sua tradizione di corrutele che si perde nella notte dei tempi.