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Messaggi - doxa

#871
Anthonyi concordo con il tuo post.

Salvini beve troppi aperitivi.

Può fare il "tribuno della plebe" ma non di far parte di un governo.

Ha fatto "cadere" il  governo per riandare alle elezioni politiche credendo di ottenere la maggioranza dei seggi. Ha voluto "bastonare" ed è rimasto bastonato, il gioco  non gli è riuscito.  Ben gli sta.

Ora per far dispetto ai Cinque Stelle predica il no al referendum, ma fin quando era al governo ha detto si. Si illude che se nel referendum vince il no cade il governo si rifanno le elezioni politiche e lui torna al potere.

Eppure lo sa che la stragrande maggioranza dei leghisti è contraria  a dover "mantenere" senatori e deputati con 15 mila euro al mese di "stipendio", treni e aerei gratis, più altri benefit.

Mi fa pensare a quel marito che per fare un dispetto alla moglie si tagliò i genitali.

Io non ho remore nel dire che voterò si al prossimo referendum.

Spero che le persone nel decidere se votare si o no pensino con la loro testa, senza farsi influenzare da ciò che dicono i politici.

Molti di essi stanno facendo la propaganda per votare no, mi fanno pena e schifo nel contempo. Non vogliono perdere la scranna in parlamento.
#872
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'artista
28 Agosto 2020, 18:36:27 PM
Viator ha scritto, se ho capito bene, che l'artista è l'individuo
Citazionegarantito, mantenuto e magari incensato da una società di c......i, abbia la funzione ed il dovere di "sputare nel piatto in cui mangia" tra gli applausi dei c......i onde poter in questo modo acquisire almeno un minimo di autorevolezza culturale, se non una imperitura fama.
Nel mondo del cinema, del teatro, delle canzoni è un dato di fatto. E' palesemente così. Ricevono sovvenzioni dallo Stato, in cambio offrono i loro voti elettorali alla sinistra, che li favorisce. Gli artisti che raggiungono la ricchezza e il successo, autosufficienti a mantenersi, sono pochi. Perciò tra la sinistra e gli artisti di serie B c'è il  "do ut des".

Anthonyi ha scritto
Citazioneviator, mi sembra che ragioni concependo quella dell'artista come una professione. Non condivido questa tesi, l'attività artistica, in quanto attività libera, si può considerare come un hobby. Il vero artista libero è quello che si guadagna la sua sussistenza lavorando e poi, nel tempo libero, fa l'artista.
Anthonyi, dovrebbe essere come tu dici, purtroppo non è così in quei tre settori che ho elencato. Non sono dilettanti che si dedicano al teatro, al cinema o alla canzone come hobby. Essi lo fanno come professione. Fuori dall'ambiente artistico prescelto non sanno far altro mestiere, perciò bisogna sovvenzionarli, con contributi diretti e indiretti, tipo realizzazione di nuovi film, contributi ai teatri, contributi ai festival canori.

Per quanto riguarda il cinema, rimanendo in Italia, detesto i contributi che lo Stato regala ogni anno per il festival del cinema di Venezia, di Roma, ecc.. Le televisioni ci inondano di immagini di attrici e attori famosi, davanti ad alberghi di lusso. Ma chi paga il conto ?
Rai, Mediaset e altri mandano i loro giornalisti a fare le interviste, a dare visibilità a personaggi e a "personaggetti". 

Dei giurati scelgono i film da premiare e ogni volta ci sono contestazioni. Comunque quei film entro pochi giorni escono dal circuito cinematografico. Sono serviti per giustificare le spese sostenute.

Chi vuole organizzare festival a Venezia e a Roma dovrebbero  costringere i produttori cinematografici a sostenerne le spese in autonomia, invece contributi a pioggia, statali, regionali, ecc..
#873
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
28 Agosto 2020, 15:01:00 PM
Buon pomeriggio Eutidemo.

L'intera "filastrocca" napoletana per l'anti jella è questa:

Sciò sciò ciucciuvè, uocchio, maluocchio... funecelle all'uocchio... aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape'e alice e cape d'aglio... diavulillo diavulillo, jesce a dint'o pertusillo... sciò sciò ciucciuvè... jatevenne, sciò sciò...

"ciucciuvé" è la civetta;

"fattura ca nun quaglia"

la "fattura" è un rituale e un "incantesimo"  per concentrare energie volitive da "lanciare" verso persone al fine di alterare il loro comportamento. Può essere finalizzata ad arrecare un danno all'individuo prescelto come "capro espiatorio",  oppure essere usata per migliorare le condizioni di colui che la fa o della persona sulla quale viene lanciata.


"ca nun quaglia": l'aglio impedisce alla "fattura" di quagliare (= coagulare), cioè  di ottenere risultati positivi.


Una variante della precedente  "filastrocca" prevede l'accensione dell'incenso in un secchiello (in mancanza del turibolo), per incensare ogni stanza della casa e nel contempo recitare:

"Corna e bicorna, cap'alice e cape d'aglio; uocchie, malocchio e frutticielli e l'uocchie, crepa l'invidia e schiattene o malocchio. Sciò sciò ciucciuve! ascite uocchie sicche, ca ve ne caccio co n'cienzo".

Un'altra variante:

"Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.
Ti libero dalla testa al piede. Chi ti ha fatto del male deve farti del bene. Occhio, contr'occhio, schiatta malocchio; Occhio, contr'occhio, crepa malocchio.
"Io ti libero dalla testa ai piedi, chi ti ha fatto del male deve
farti del bene. Occhio, contr'occhio, mettiglielo all'occhio.
Schiatta il diavolo e crepa l'occhio".

Per quanto riguarda  il rapporto tra religione e superstizione la contraddizione è solo apparente.

La cosiddetta "religiosità popolare" è intrisa di superstizione. E' caratterizzata da infantilismo, dall'irrazionalità, dall'alone di magia, dal sincretismo, il sacro si confonde con il profano o con il pagano, la fede è condizionata dai bisogni materiali per l'esistenza e dal "do ut des" col santo protettore, per esempio San Gennaro a Napoli.

La religiosità popolare dà importanza agli aspetti espressivi ed emozionali, alla spontaneità e alla soggettività.
#874
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
28 Agosto 2020, 08:37:33 AM
La superstizione svolge un'utile funzione a livello psicologico. Lenisce gli stati d'ansia.

Gli amuleti e i riti scaramantici rassicurano i dubbiosi.

La superstizione diventa pericolosa quando si trasforma in disturbo ossessivo-compulsivo, che motiva l'individuo  a ripetere azioni considerate protettive. La combinazione fra pensieri intrusivi e messa in atto di compulsioni si definisce "disturbo ossessivo-compulsivo.

Nell'impossibilità di gestire alcuni pensieri intrusivi è possibile che l'individuo, con il tempo, cominci a mettere in atto le cosiddette compulsioni: sono azioni (fisiche, ma a volte anche solo mentali) per placare l'ansia, per "controllare" i pensieri non voluti. Il disturbo ossessivo compulsivo di tipo superstizioso o magico è caratterizzato da rituali, formule scaramantiche, gesti propiziatori creduti capaci di produrre esiti favorevoli, di prevenire un danno a se stessi o alle persone care.

I rituali superstiziosi "benigni" non compromettono la qualità della vita dell'individuo, sono abitudini radicate nella cultura popolare, invece nel disturbo ossessivo compulsivo hanno un significato eccessivo.

In Italia un'espressione della superstizione è il "malocchio": viene manifestato con lo sguardo, che si crede capace capace di produrre effetti negativi sulla persona osservata: è come un intenso flusso di energia negativa emanata dall'occhio che viene inviato ad un' altra persona al fine di danneggiarla oppure verso un'attività che altri hanno intrapreso.
Gli effetti immaginari del malocchio consisterebbero in una serie di presunte "disgrazie" che, improvvisamente  o in breve tempo, accadrebbero alla persona colpita, la quale potrebbe anche suggestionarsi.

Contro il malocchio la cultura popolare usa un amuleto portafortuna.

A Napoli come antidoto alla jella  si dice:  "Occhio malocchio, corno bicorno, aglio, fravaglio, fattura che non quaglio".
Fravaglio (dialettale), in italiano, "fragaglia"  =mescolanza di pesci piccoli. Sono pescetti di grammatura variabile da 10 a 20 gr. e generalmente dello stesso tipo.

#875
Buon pomeriggio Socrate.

Ci chiedi la nostra opinione sul relativismo religioso ma poi ti addentri nella struttura delle tre diverse religioni abramitiche per evidenziare la loro diversità.

Il contenuto di ogni religione è ininfluente rispetto al relativismo, perciò penso
sia meglio rimanere alla tua domanda iniziale.

Per il relativista è insignificante il giudizio sulla religione migliore; per lui una vale l'altra, perché non esiste la verità assoluta. 

L'individuo si sviluppa in un ambiente culturale e religioso. Di solito segue la religione diffusa nell'area dove vive, oppure, nell'età adulta, con le  esperienze di vita avute, decide che le religioni siano fandonie per consolare gli afflitti, per  dare speranze ultraterrene a chi non si rassegna di vivere soltanto sulla Terra e per un breve periodo di tempo.

Ovviamente il pluralismo religioso può indurre al sincretismo, o meglio, all'ateismo.
#876
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Trescare
18 Luglio 2020, 22:26:25 PM

Anthonyi ha scritto
Citazione tu sollevi la questione della "razionalità" in queste situazioni, dal mio punto di vista, nel caso specifico di una donna, io credo ci sia molta razionalità, la donna non perde la testa, diversamente dall'uomo che può essere fatalmente ammaliato.


E' vero. Lo confermo per esperienza personale.

Domanda: se una donna  sposata ha una relazione passionale extraconiugale ed è così impegnata a dividersi tra due uomini che necessità ha di raccontare il suo "triangolo amoroso" ad un amico virtuale?  Per esibizionismo ?


E' più plausibile il racconto della sua tresca ad un'amica reale, che è complice nell'organizzare le uscite con l'amante per non farsi sorprendere dal marito.

Se ci sono figli piccoli  non è semplice decidere per una separazione definitiva dal coniuge per andare a vivere con un altro e vedere modificata la propria vita, allora si preferisce il menage a trois, che ovviamente è stressante e necessita di molto abilità nel mentire in modo plausibile.


Si deve anche essere capaci di organizzare tutto affinché la tresca non venga scoperta. Ma di solito qualche indizio c'è sempre, per esempio il cambio di abitudini dopo tanti anni della solita quotidianità, e il coniuge inconsapevole si domanda il perché. 

Per evitare rischi, da alcuni anni è di moda il tradimento virtuale, meno impegnativo,  non stressante, dà  la sensazione che sia meno grave per quanto riguarda anche le conseguenze nel caso di essere scoperta. Inoltre, nel virtuale la donna non ha la necessità del maquillage, di scegliere l'abbigliamento da indossare, di profumarsi, depilarsi, ecc..

Di solito l'infedeltà avviene nel periodo di crisi della coppia, oppure nelle fasi evolutive o involutive dell'individuo.
#877
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Trescare
18 Luglio 2020, 14:13:24 PM
Buon pomeriggio Anthonyi.

Ieri ho voluto vivacizzare il forum (causa il caldo e calmo pomeriggio d'estate) senza interferire con topic recenti in altra sezione, forse più confacente (ma una adatta "alla bisogna" qui non c'è). perciò ho scelto "Tematiche culturali e sociali".

Hai ragione. Il tema è "antico", perciò puoi toglierlo. 

A quanto ho scritto c'è da aggiungere come domanda (ma tu non tenerne conto per l'eliminazione del topic), se la cosiddetta "scappatella"  può essere inclusa nella  "pericolosa" relazione parallela, basata  su bugie e sensi di colpa.

Forse la differenza tra chi sceglie di "trescare" e chi invece desidera un rapporto diverso sta nel livello di profondità dei sentimenti e nel grado di coinvolgimento che si vuole avere con il/la partner.

"Immergersi" in un sentimento comporta esporsi al turbinio delle emozioni, alla passione, alla gelosia, anche alla paura della perdita del/la partner.
Una relazione di questo genere è fuori dal controllo razionale dell'individuo e può attivare una sensazione di dipendenza dall'altro, che per alcuni, soprattutto giovani, è penosa.

L'inizio di una relazione clandestina dipende dalla personalità, dalle esigenze e dalle esperienze precedenti di ogni individuo.
#878
Tematiche Culturali e Sociali / Trescare
17 Luglio 2020, 21:57:05 PM

Trescare: questo verbo intransitivo ci arriva dall'antica lingua germanica con il lemma "thrĭskan", che significa "battere i piedi per terra", con riferimento alla trebbiatura, che nel passato veniva effettuata  pestando con i piedi i covoni dei cereali raccolti nell'aia.

In Abruzzo, in alcuni paesi adiacenti la vallata del  (fiume) Pescara è rimasto l'uso della "trescatura" (trebbiatura) del grano, con cena finale e  il ballo della tresca, una danza con movimento vivace delle mani e dei piedi.

Ma nel tempo il verbo trescare è stato ampliato di significato ed oggi il  sostantivo derivato "trésca" viene usato  sia per indicare l'azione subdola per fini illegali o l'intrigo, sia per alludere  ad una relazione amorosa illecita, dalla quale scaturisce la frase: "quei due trescano di nascosto".

Scoprire casualmente o tramite "spiata" la tresca del marito o della moglie non è piacevole.

Avere due  relazioni contemporaneamente corrisponde alla situazione del "doppio legame": non si riesce a rinunciare alla prima relazione e non  si riesce a fare a meno della seconda.

Una mia amica virtuale da alcuni mesi ha la relazione "passionale" con un suo collega di lavoro  ma rimane affettivamente legata al marito. 

L'amante è creativo, effervescente, divertente, mentre il marito è metodico, equilibrato, rassicurante,  noioso, anche negli amplessi,  che lei considera monotoni, ripetitivi, insoddisfacenti.

Lei aveva voglia di amare ed essere amata, di comunicare, di raccontare, di essere ascoltata. Si sentiva in credito verso la vita, si guardava intorno alla ricerca di un altro partner simpatico, accogliente, disponibile ad un rapporto di coppia rasserenante, gratificante. Un collega le faceva la corte. Per un po' di tempo desiderò che lui l'abbracciasse e la baciasse, ma psicologicamente non riusciva a mettere insieme il desiderio e la persona. Poi ebbe  la forza di "abbassare le difese", iniziò la relazione clandestina ed il "doppio legame": il marito come  complemento, l'amante desiderio, come amore.

Per lei scegliere uno dei due è impossibile, ha bisogno di due partner per soddisfare più parti di sé e si divide tra amante e marito.

Nelle relazioni simultanee il/la protagonista ha una dose di opportunismo: prende quanto di meglio i due partner possono dare.
#879
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Buonismo
12 Luglio 2020, 19:05:33 PM
Ciao Sapa. Sicuramente il mio è un pregiudizio su Carola. Ma forse anche il tuo entusiasmo verso di lei è un pregiudizio, elaborato  sulla base di informazioni avute dal mass media.

Che cosa c'è dietro l'incauta sopravvalutazione dell'esperienza diretta quando incontriamo sconosciuti ?

Quali sono le cause e gli errori che commettiamo nel farci un'idea di chi incontriamo per la prima volta ?

Nell'approccio non è  subito evidente la sua personalità. Come si fa a decidere ?

Le strategie cognitive  che usiamo nel primo incontro per giudicare sono superficiali, soggettive e fragili.

Dopo il primo incontro con uno sconosciuto, se lo rivediamo e ci parliamo tendiamo a confermarci l'idea che ci siamo fatti di lui/lei  in modo sbrigativo. 
Crediamo averlo "inquadrato", però il "quadrato" si rivela poi una figura irregolare e cangiante: chi crediamo di conoscere può sorprenderci.
Non solo giudichiamo troppo presto, ma i pre – giudizi si basano spesso su stereotipi.

In seguito  ad altri incontri con la stessa persona tendiamo a memorizzare quel che capita in modo che sia coerente con l'impressione iniziale.

La mente concilia informazioni tra loro incoerenti. I modi in cui ci inganniamo pur di far quadrare le informazioni discordanti. Alla base c'è la presunzione che quello che veniamo a sapere sia vero, ipotesi che diventa infalsificabile se siamo noi i primi a volerci credere. Se così è, poi  il tutto  diventa  difficile da "smontare".

Alcuni non disdegnano i princìpi delle scienze cognitive: rispetto e sospetto. Rispetto per fatti e persone ma cautela nelle diagnosi.
Sospetto per l'affidabilità delle esperienze personali avute nel passato.

Nella cultura occidentale si tende a credere che ogni persona abbia un carattere, un'identità permanente. Dopo i primi incontri spesso siamo convinti di essere riusciti a cogliere questa essenza immutabile, Purtroppo è un abbaglio.

Si deve  sondare con attenzione l'interlocutore/trice, e poi, se possibile, informarsi sul  suo passato su quello che ha fatto.
 
L'essenzialismo psicologico  è un meccanismo  della mente, tipico del nostro modo di elaborare le informazioni. Ci motiva  a identificare  i tratti caratteriali delle persone con le quali interloquiamo, gli attributi necessari per la loro identità.

Se ti può interessare, recentemente è stato pubblicato in lingua italiana il libro titolato  "Perché è così difficile capire chi non conosciamo"  scritto dal giornalista divulgatore Malcolm Gladwell, nel quale analizza le cause degli errori che commettiamo nel farci un'idea di chi incontriamo per la prima volta.
#880
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Buonismo
12 Luglio 2020, 12:32:01 PM
Il sostantivo "buonismo" fa parte dell'ambito della morale. Da alcuni anni è di moda ed è usato con ostentazione da politici e giornalisti, per farci accettare l'immoralismo buonista o il buonismo acritico,  permissivo e trasgressivo.

Nella confusa società in cui viviamo tante persone si domandano  cos'è il  "bonum honestum" e se stare dalla parte dei "buoni" oppure  dei perniciosi  "buonisti" o finti tali.

Papa Bergoglio per scelta politico-religiosa o per indole è  considerato un  "buono", invece molti suoi seguaci sono soltanto "buonisti" della peggior specie: ostentano benevolenza ma i loro tratti caratteriali li inducono al peccato; non capiscono bene in cosa peccano e si sentono in dovere  di giustificarsi ogni volta che commettono azioni "benevole". Si interrogano, dubitano, analizzano contesti e situazioni. Per contrastarli sono nati i movimenti anti-buonisti.

Il buonismo è articolato in diversi livelli. Si va dal santo che dona la sua vita per gli altri, all'ipocrita che ama gli altri solo a parole. In mezzo ci sta una gradazione continua: da chi ritiene che per dimostrare di amare tutto il mondo basti dare  due euro ai bambini africani, a chi scrive sulla sua pagina Facebook parole di solidarietà per chi soffre e per i poveri, salvo poi esprimere la sua violenza verbale nel traffico della città, nella riunione condominiale o in famiglia.

Vi ricordate lo scorso anno l'incoraggiamento selvaggio da parte dei radical chic da salotto e di varie testate giornalistiche  italiane alla capitana "coraggiosa" Carola Rackete ? Creò  l'illusione dell'umana solidarietà, la lotta del bene contro il male,  che quotidianamente un sistema socio-economico ben organizzato cerca di propinare a ignari spettatori senza voce.

La ricca Carola, è una rappresentate del "buonismo" solidale, del volontariato praticato da molti per "apparire buoni" e manifestato con eccessiva o ipocrita pietà per "ammorbidire" i nostri giudizi e "pregiudizi".

Il buonista è tollerante con chiunque, anche col nemico.
#881
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Ennio Morricone
06 Luglio 2020, 12:51:15 PM
Non temete. La morte di Morricone non mi ha ispirato i versi che ho scritto nel precedente. post.

Ho voluto rendergli omaggio con una elegia dell'inglese William Byrd, compositore di musica sacra. La scrisse nel 1585 quando  morì il suo insegnante di musica e collaboratore Thomas Tallis.
Questa è l'elegia musicale scritta da Byrd e da me manipolata.
"Voi musiche sacre,
stirpe di Giove,
che la scienza della musica deliziate,
scendete dall'alto dei cieli cristallini
sulla Terra,
dove dimora il dolore
con abiti a lutto e lacrime agli occhi.
Tallis è morto e la musica muore".
#882
Tematiche Culturali e Sociali / Ennio Morricone
06 Luglio 2020, 12:37:29 PM

E' morto il musicista Ennio Morricone, famoso compositore e direttore d'orchestra.


"Voi musiche melodiose


ispirate dalle muse Euterpe e Melpomene,


scendete dall'alto dei "cieli cristallini"


sulla Terra,


dove dimora il dolore,


con abiti a lutto e lacrime agli occhi.


Ennio è morto e la musica tace".
#883
Nella preghiera del "Padre Nostro" ci sono tre richieste teologali riferite al Padre:

1 "sia santificato il tuo nome",
2 "venga il tuo regno",
3 "sia fatta la tua volontà".

Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2759:  "Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: 'Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni (il battista) ha insegnato ai suoi discepoli' " (Lc 11,1). È in risposta a questa domanda che il Signore affida ai suoi discepoli e alla sua Chiesa la preghiera  del Padre nostro.

L'evangelista Luca ne dà un testo breve (cinque domande), l'evangelista Matteo ne dà una versione più ampia (di sette domande).

La tradizione liturgica della Chiesa ha sempre usato il testo di Matteo (Mt 6,9-13).

Nella versione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, 2008, il Padre nostro è stato aggiornato: non più "non ci indurre in tentazione" ma "non abbandonarci alla tentazione".
Nella preghiera del "Padre Nostro" l'espressione "non ci indurre in tentazione" infastidiva e dava adito ad obiezioni, ed è stata cambiata, La Chiesa per sopravvivere si adegua ai tempi e modifica senza problemi,  con la scusa che nella Bibbia dei LXX in lingua greca molti termini furono fraintesi oppure sono polisemici.

Il fedele prega non perché gli sia risparmiata la tentazione ma perché gli sia data la forza di superarla.

Nella "Lettera  di Giacomo" attribuita a Giacomo il Giusto ed inserita nel Nuovo Testamento c'è scritto:  "Nessuno, quando è tentato, dica 'sono tentato da Dio'; perché Dio non può essere tentato dal male  e non tenta nessuno al male" (1, 13). Può invece mettere l'individuo alla prova. In Genesi si legge: "Dio mise alla prova Abramo", che è nostro padre nella fede (22, 1).

Dopo il battesimo nel fiume Giordano Gesù si ritirò nel deserto ed il demonio lo tentò (vedi Matteo 4, 1). Paradossalmente fu lo Spirito Santo a condurre Gesù nel luogo della tentazione.

Il Padre e lo Spirito, come attestano le scritture, non sottraggono il credente alla tentazione, ma offrono il loro aiuto perché egli la superi.

Caro Viator ma ti pare "normale"  che l'indaffarato Dio perda il suo tempo a "mettere alla prova" i suoi seguaci ?

"Rimetti a noi i nostri debiti (pronunciato da Gesù Cristo): Siccome la preghiera chiede il perdono dei peccati, alcuni si sono chiesti se Gesù l'avesse proposta per sé stesso o per i suoi discepoli. Nel primo caso parrebbe in contrasto con il dogma della impeccabilità di Gesù, e quindi tradizionalmente l'espressione è stata interpretata come una richiesta formulata per i discepoli".

Per quanto riguarda il "regno di Dio": "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra" (Mt 6, 10), è la seconda domanda del Padre nostro.

Secondo la Chiesa il regno di Dio è ancora incompiuto, perciò questo ente  prega perché Dio ne affretti il compimento anche in Terra. 

Nei vangeli sinottici la parola regno risuona 99 volte, per 90 volte la cita Jesus, che iniziò la sua predicazione dicendo: "Il regno di Dio è vicino".

Anche il tarsiota dopo la  rovinosa caduta da cavallo sulla via di Damasco si era convinto che il regno di Dio fosse prossimo, ma col passar del tempo dovette correggersi, per evitare le contestazioni dalle comunità cristiane. 

Pure la parola  "regno" nell'antica lingua greca aveva diversi significati, perciò  abbi fiducia, quando la Chiesa non avrà più  l'organizzazione monarchica quella parola verrà cambiata.

Dio ancora esercita la  regalità sui suoi seguaci; per loro manifesta in pienezza il suo dominio nel cielo e sulla Terra.
#884
Ultimo libro letto / Re:L'evoluzione della bellezza
01 Luglio 2020, 22:31:56 PM


Sono d'accordo con voi.

Viator ha scritto:
CitazioneChe poi noi si possa trovar belli molti spettacoli e creazioni della natura, questo è spiegabile con il fatto che noi si goda nel vedere rappresentato l'aspetto "pacifico", "consolatorio", "innocuo" di una natura che non deve ricordarci i nostri bisogni, le nostre sofferenze...


Per esempio il paesaggio, se piacevole, è un aspetto della bellezza della Natura. E' come un'opera d'arte che suscita ammirazione e contemplazione. 
 
Ma la percezione  estetica  non dipende tanto dalle caratteristiche naturali del paesaggio, ma dalla possibilità dell'individuo di proiettare  su di lui le proprie emozioni e l'immaginario.

Ogni persona ha un paesaggio interiore, la visione soggettiva di una zona, che offre nostalgia, ricordi. E' come una carezza. Infatti un
determinato paesaggio naturale può essere collegato a persone, alle entità significanti di un ambiente: la città, la campagna il mare, il lago, le colline, le montagne, i paesaggi plasmati nei secoli dagli agricoltori per coltivare la terra.


#885
Ultimo libro letto / L'evoluzione della bellezza
01 Luglio 2020, 13:45:02 PM
L'ornitologo evoluzionista statunitense Richard O. Prum, pseudonimo di William Robertson Coe nel suo recente libro riguardante il mondo animale e titolato: "L'evoluzione della bellezza"  (Adelphi, Milano, pagg. 588, € 35), afferma che nell'esperienza estetica c'è la soggettività e l'arbitrarietà.

Ma cos'è l'esperienza estetica ?  E' l'esperienza di piacere che prova lo spettatore esposto a stimoli estetici.

La qualità edonica (piacere) prodotta  da un'immagine viene valutata dal soggetto in base ad alcuni  parametri come bellezza, attrattività,  armonia, evocatività, ecc..

Secondo la prospettiva psicologica l'azione visiva non è soltanto registrazione dell'ambiente esterno, ma è costruzione mentale che implica processi di elaborazione e di analisi. Perciò nell'esperienza estetica c'è la soggettività e l'arbitrarietà, perché deriva dall'azione coordinata di differenti processi psichici: percezione, attenzione, memoria, immaginazione, pensiero, emozione, ed altro.

Selezione estetica e selezione sessuale.

La coda del pavone  creava problemi a Darwin, perché  aveva difficoltà a spiegare gli ornamenti degli animali con la teoria della selezione naturale.




La coda del pavone, le corna di un cervo, il piumaggio di un uccello del paradiso sono  stravaganti  rispetto all'adattamento nell'ambiente. Sono ingombranti, vistosi e pericolosi: attirano l'attenzione dei predatori, rendono più lenti i movimenti dell'animale.

Darwin allora immaginò che oltre la la selezione naturale, che agisce sui caratteri che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione, ci doveva essere un secondo meccanismo, la selezione sessuale, che agisce sui caratteri che causano differenze nel successo riproduttivo.

Per esempio, c'è la competizione tra i maschi per esibire il ciuffo più elevato. Ma  questo può anche essere un richiamo per i predatori, comunque le femmine continuano a scegliere il maschio col ciuffo più grande, perché sessualmente  è maggiormente attraente.

Scegliendo un maschio con un grande ciuffo una femmina avrà dei figli maschi che saranno sessualmente attraenti per le altre femmine, perché avranno ereditato dal padre un grande ciuffo.

La bellezza umana e animale. 

Chi sceglie dà il  suo giudizio estetico, che è individuale ed arbitrario. Scelgo quel maschio/quella femmina perché è bello/a. Bello per chi ? Solo per lui/lei ?

Dal punto di vista del biologo il  giudizio estetico è adattativo e non arbitrario: scelgo il/la partner bello/a perché così avrò figli belli.  L'arbitrarietà riguarda i contenuti della bellezza non il meccanismo adattativo.