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Messaggi - Duc in altum!

#871
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
27 Gennaio 2017, 22:45:29 PM
**  scritto da giona2068:
Citazione"Personalmente" non ho neanche questa fiducia, ma confondere la fede con la fiducia, per chi ce l'ha, nella chiesa cattolica, è come scambiare il treno che va a Milano con Milano.
Bravo, infatti la fede è "personalmente" (grazie a Dio!). Ognuno, oltre ai propri idoli, ha forse anche la sua confusione.  :D

Pace & Bene
#872
**  scritto da bluemax:
CitazioneLo stesso Buddah disse che attualmente (all'epoca) non tutto poteva essere compreso. Certi discorsi già al tempo venivano mal capiti o peggio... mal trascritti. (Da lodare comunque lo sforzo fatto nei secoli per tramandare il dharma).
Riscontro una convergenza col Vangelo:
"...molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso..."
CitazioneInfatti disse che lui non sarebbe stato l'ultimo buddah, ma al momento opportuno sarebbe "rinato" un nuovo Buddah per completare l'insegnamento e favorire l'uscita dal samsara per milioni e milioni di menti.
"...quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future..."  (Vg Gv)

...quindi, entrambi ci segnalano (rivelano) che non possiamo comprendere tutta la questione (il perché diviene poi, individualmente, uno dei principali dogma di fede), e che senza l'intervento (quindi ausilio esterno) di un "rinato" non c'è trippa per gatti!  ;D  ;)  ;D
#873
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
27 Gennaio 2017, 19:31:52 PM
**  scritto da jsebastianB:
CitazioneLa pratica del catto-cristianesimo è esente dall'idolatria ??

No, non è esente, infatti la conversione, nel senso evangelico, non è solo il passaggio dalla fede atea alla fede ecclesiastica, ma anche del credente alla fede corretta.
La fede cattolica è un percorso non una destinazione (effetti e cause del Regno dei Cieli sono già tra noi  :D ), dove la consapevolezza dell'essere idolatra, il riconoscerlo con vergogna autentica, non è che uno dei principali traguardi a tappa, imprescindibili e coercitivi nella sequela a Gesù.
#874
**  scritto da Jean:
Citazionequesta la morte? 

Pur se qualcuno per volere o per caso ancor può legger la mia pagina?

E dov'è finito il corpo, compreso il tuo, che tanto t'ossessiona e non manchi di ricordarlo corruttibile ed infine putrido e marcescente cibo per vermi... se stai leggendo del suo destino nella tua pagina vuol dir che non sei morto... com'è che torni sempre a quella riga dove muore e marcisce? 
Cosa ti ci riporta?

Tu vorresti viver per sempre? Vorresti morir ora?

O come (quasi) tutti noi accetti che si compia il nostro tempo?

Nel qual caso, dov'è la differenza tra tutti noi?

Dove posiamo lo sguardo per legger la nostra pagina è l'unica differenza, ma non c'è nulla più importante di quello che possono leggere i nostri compagni di viaggio nelle loro.

Pensi di esser alla fine del libro, l'hai solo aperto...

 

Buona lettura.


A un funerale  (1990)

Quanti sguardi,

quanti pensieri,

quanta gente con un dolore nel cuore.

Tanti visi,

tanti rancori,

tante preghiere non recitate dal cuore.

Vecchi amici,

vecchi amanti,

vecchi destini che emozionano il cuore.

Nuovi occhi,

nuovi imprevisti,

nuove chimere parleranno al cuore.

Perché ti tormenti,

perché ti sorridi,

perché la morte è la rivelazione del cuore?

Quanti tanti vecchi e nuovi perché incontrerò il giorno del mio funerale.

:)  8)  :)
#875
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
26 Gennaio 2017, 21:02:46 PM
Un fabbricante di idoli non è mai un idolatra.
Proverbio cinese
#876
**  scritto da Maral:
CitazioneForse si potrebbe dire che non ci è concesso conoscere nella sua totalità, ma non perché questa conoscenza è negata a priori, ma proprio perché solo nella immanenza di parzialità che si danno in atto la si conosce.

Mi entusiasma questa tua riflessione e maniera di filosofare, però, dunque, mi chiedo: sarà quindi fortuito, accidentale, visto che non ci è negata "a priori", che la Verità non si da tutta intera, presentandosi invece parzialmente?


CitazioneOssia non conosciamo la Verità in essenza, ma conosciamo, perché lo percorriamo vivendolo, il percorso in cui tale Verità si manifesta sempre parzialmente e dunque in modo dubitabile, ossia in forma di domanda continua in cui i nostri tentativi di risposta tracciano quel percorso in cui sentiamo esserci comunque la Verità che nessuna risposta può definire. Una Verità la cui essenza totale è proprio il dipanarsi della nostra stessa esistenza proprio per come essa in ogni momento accade.

Bello, molto bella questa riflessione, soprattutto per quel che riguarda  "...i nostri tentativi di risposta.. alla Verità ..che nessuna risposta può definire...". Però secondo me, siccome i tentativi di risposta sono differenti, da persona a persona, o la Verità include tutto, quindi la differenza è solo un'illusione (nel senso ci ritroveremo tutti al Roxi bar), o essa non accade in ogni momento della nostra esistenza (nel senso che non permettiamo, noi, il suo dipanarsi totale).
#877
**  scritto da Angelo Cannata:
CitazioneMa se vogliamo interpretare i vangeli con aderenza storica, non è possibile affermare che essi aderiscono alla filosofia di Aristotele, così come non è possibile affermare che Gesù era marxista. È nel senso di aderenza storica che io ho detto che Gesù non fu un metafisico.
Ma ai fini della fede personale è importante se Gesù fu un metafisico o un rivoluzionario? O è più importante distinguere qualcosa davvero degno di un Figlio di Dio?

CitazioneQuesto mi fa sospettare che tutto quanto riferiamo ad "oggetti" è solo un rinviare che, più che far parte dell'oggetto che li invia, faccia parte della mia mente che ha bisogno di padroneggiare, dominare, organizzare le sensazioni, perché ciò produce un certo tipo di successo in questo mondo: la sopravvivenza. Da qui a concludere che la verità non è altro che uno strumento di potere il passo dovrebbe essere non difficile.
Beh io penso che la verità può essere "anche" (e non: non è altro!) usata come strumento di potere, ma, anti-metafisicamente, nel quotidiano, la verità ci permette di sperimentare la libertà, che perdiamo puntualmente quando, io per primo, ricadiamo nell'operare con menzogna, servendo la bugia, divenendo poi l'illusione della verità che libera, ossia, la sopravvivenza.
#878
**  scritto da maral:
CitazioneA mio avviso si tratta invece di accettare l'assoluta inconoscibilità dell'assoluto totale che si rivela conoscibile solo parzialmente, nel relativo. Come dice Sini si tratta di rendersi conto che la totalizzazione (che l'assoluto sempre pretende per essere tale), è sempre un percorso di parzialità in atto. Dunque che non c'è la Verità (l'episteme), ma solo le verità (le opinioni, la doxa) che via via la percorrono senza mai poterla esprimere come Verità, se non proprio nel loro percorrerla, sorgendo e tramontando.

Forse, se mi è consentito, sarebbe più opportuno sostituire il "che non c'è" con il "che non conosciamo" o "che non ci è concesso conoscere".

Francamente, per me che sperimento quotidianamente la conoscenza attraverso la fede, e meno per mezzo della scienza (anche se coadiuva tanto la mia esperienza di comprensione intuitiva e corporea), trovo incantevole questo assioma: "... accettare l'assoluta inconoscibilità dell'assoluto totale che si rivela conoscibile solo parzialmente, nel relativo..." - anche perché mi sembra quello appropriato per definire filosoficamente l'atto reale dell'abbandonarsi per conoscersi, del lasciar accadere gli eventi per sostenere la speranza, del fare nel non fare (cit. C. Jung) per divenire un fatto, e non un qualcosa, eterno.
Pace & Bene
#879
**  scritto da giogio:
CitazioneIn tutti casi Dio non disse nulla a proposito di una punizione all'inferno nelle Scritture Sacre.
Sempre se tra le "Scritture Sacre" decidi di escludere il Vangelo.
#880
*****
"...la grande marcia della distruzione mentale proseguirà. Tutto verrà negato. Tutto diventerà un credo. È un atteggiamento ragionevole negare l'esistenza delle pietre sulla strada; sarà un dogma religioso affermarla. È una tesi razionale pensare di vivere tutti in un sogno; sarà un esempio di saggezza mistica affermare che siamo tutti svegli. Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Saremo tra coloro che hanno visto eppure hanno creduto..."


-- Gilbert Keith Chesterton
#881
** scritto da altamarea:
CitazioneAngelo, scusami, perché usi il sostantivo spiritualità come sinonimo di religione ? In un topic nel forum dedicato alla spiritualità si è giunti a "concordare" che anche gli atei possono aspirare alla spiritualità, capace di permeare l'esistenza personale. Allora è meglio definire cosa s'intende per spiritualità e se è necessaria una religione per aspirare alla spiritualità.
Secondo me non è che per aspirare (o sperimentare) alla spiritualità è necessaria una religione, ma che è inevitabile non entrare in una disciplina ("anche personalizzata") di stile religioso a chi segue un percorso o una esperienza spirituale, mettendo al centro la sua essenza volta alla ricerca del suo Sé, non connessa con la materia e al tempo stesso con tutto, accettando aspetti "sovrannaturali" come la propria anima riguardo a tutto ciò che ci circonda. (da "Differenze tra religione e spiritualità)
La spiritualità pensa di "violare", in qualche modo, i dogmi religiosi, ossia, di non farne parte, senza riflettere sull'eventualità che forse ne ha già generati altri: giacché il semplice rapportarsi con il proprio spirito o andare col pensiero oltre la fisicità è già un'azione di fiducia, quindi speranza, quindi dogma nel momento che diviene un rito quotidiano, o un ordine di prassi abitudinario.

Inoltre, siccome nulla accade per caso, mentre scrivevo ho "incontrato" questo pensiero di John Stuart Miller (sicuramente voi sapete chi sia, io no) che penso faccia a proposito, chiarisca meglio il punto:
"La riflessione filosofica, che alle persone superficiali sembra essere estranea agli affari mondani e agli intessi materiali dell'uomo, è invece la cosa al mondo che più incide su di loro, e che sul lungo periodo sopravanza ogni tipo di influenza".

Se incide la riflessione filosofica, quanto più la spiritualità.
#882
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
23 Gennaio 2017, 20:29:19 PM
**  scritto da graziashadow1:
CitazioneIl detto termine secondo me, andrebbe usato con cautela, non si può generalizzare, puntando il dito accusando l'intera umanità di essere idolatra.
Quindi, secondo te, possiamo ritenere qualcuno senza idoli?
#883
Tematiche Spirituali / Re:Idoli e superstizioni.
23 Gennaio 2017, 13:08:54 PM
Penso che ci sia una verità recondita in questa definizione ascoltata dalla radio in auto:

"L'idolatria è amare e cose che ci possono essere tolte anche contro la nostra volontà"!
#884
Percorsi ed Esperienze / Re:Prigioniera
23 Gennaio 2017, 11:58:23 AM
**  scritto da Tuttosbagliato:

CitazioneHo raccontato le mie sofferenze interiori, in quali parole esattamente hai trovato commiserazione? Magari sono stata io quella distratta, fammi chiarezza.

...auspico che il servizio sia di tuo gradimento...anche se non si tratta di distrazione, ma di illuderci che gli altri abbiano la nostra stessa prospettiva o esperienza su quel che pensiamo, diciamo o commentiamo...

[#sinonimi di commiserarsi: giustificarsi; scusarsi, tollerarsi; disprezzarsi; sopportarsi = adattarsi; ecc. ecc.#]
Citazione[dal tuo primo scritto]
Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato.

Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi.

Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare.

Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.



Ecco, io ho semplicemente guardato da fuori, dando un mio parere franco, leale, e sincero. Mi dispiace che non sia stato confortevole o consolante (meno per le tue parole pesanti e molto meno per l'ingratitudine, ognuno è missionario di sé stesso), non era la mia intenzione.
Piacere e dovere, alla prossima!

Pace & Bene


P.S.: "Ti adorano perché dici le cose in faccia, finché la faccia non è la loro". - (cit. proverbio toscano)
#885
Percorsi ed Esperienze / Re:Prigioniera
23 Gennaio 2017, 09:55:58 AM
**  scritto da Jean:
CitazioneLa mia esperienza mi ha fatto comprendere che (il più delle volte... la quasi totalità) non abbiamo la capacità di fronteggiare i nostri contenuti inconsci, che si presentano come pensieri, stati d'animo, senzazioni fisiche, emozioni... tutto e di più, insomma.
Chi volesse addentrarsi in questa selva oscura deve mettere in conto che il realizzare quel processo di "individuazione" ben descritto da Jung può divenire l'obiettivo dell'esistenza.

http://www.jungitalia.it/2013/06/03/diventare-se-stessi-il-processo-di-individuazione-in-psicologia-2/



Ma ci sono naturalmente altre vie, ad esempio Duc percorre quella legata alla fede e in filosofia molti quella legata alla logica e così via.
Ho letto il "processo di individuazione" che hai consigliato, anche perché non sapendo nulla di psicologia l'unico di quell'ambiente che attira (e riceve) la mia attenzione, grazie alle sue riflessioni, è C. Jung.
Lo trovo molto interessante anche perché a un certo punto, lui per fissare bene il concetto del Sé, deve esprimersi con il culmine dell'universale messaggio paolino: " Non sono io che vivo, è Cristo che vive in me " - addirittura giunge a dire che il Sé è lo spiritus rector del nostro destino, dunque siamo, secondo il professor Jung, innanzi a un destino, quindi assenza di fortuna, ma di un progetto ben determinato, e di uno "spirito leader di regia", traducendo il termine che mi appariva in tedesco: führender lenkender geist, mentre decifravo spiritus rector (con questo ultimo passo mi meraviglio da solo osservando a che punto mi ha condotto il mio di spiritus rector  ;D ).
Dunque se questo Sé è così importante per l'individuo al punto, come ben dici, da indicarci e divenire l'obiettivo della nostra esistenza, personale e umana, e se " Il Sé è più piccolo del piccolo, e può essere facilmente trascurato, messo da parte ", può darsi che l'uomo non è che non ha la capacità di fronteggiare i contenuti inconsci, ma non vuole, giacché significherebbe agire in funzione del Sé e non dell'Io, anche se la decisione dell'Io, oggettivamente per la società. i canoni e la tradizione, appare come quella più in regola, più logica, ma forse non quella che "crea una coscienza della comunità umana precisamente perchè conduce alla coscienza dell'inconscio comune, che è comune a tutti gli uomini e li unisce. L'individuazione è diventare uno con se stesso e allo stesso tempo con l'umanità."

Quindi, ribadisco la mia ipotesi, @Tuttosbagliato ha almeno due alternative, e, secondo me, questa volta il "destino" gli sta dando l'opportunità di conoscere maggiormente il suo Sé. E il commiserarsi non la aiuta di certo. Detto ciò le sono vicino e pregherò per loro.