Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Apeiron

#871
@myfriend

concordo in parte con quanto dici sulle Figure ma secondo me le figure non possono essere ridotte totalmente alle equazioni così come la mia immagine allo specchio non è riducibile allo specchio. "Nasce" dall'interazione tra me e lo specchio. Allo stesso modo la figura nasce dall'equazione E dal computer E dal fatto che noi comprendiamo il concetto di figura. In sostanza quelle figure "esistono" perchè per noi hanno un significato. In sostanza noi "vediamo" delle figure perchè il nostro lnguaggio è di un certo tipo. Il problema è dire che quelle figure SONO le equazioni. No non lo sono (al massimo sono in corrispondenza "biunivoca" con esse  ;D ).

@lou

La mia posizione è che è proprio sbagliato usare il termine "emergere" perchè dà l'idea che le proprietà tipo l'entropia, le fasi della materia ecc sono già "in potenza" nei "livelli inferiori". Rifacendo l'esempio del piano e della retta: non è perchè nella retta c'è già "programmata" la possibilità di "combinarsi con infinite ed altre" per dare un piano e quindi in essa c'è la proprietà di costruire triangoli, quadrati ecc. Ma la proprietà di poter costruire trinagoli è una proprietà del piano. In sostanza mentre l'emergentismo da l'idea che le proprietà "nascano" grazie ad un processo che le fa nascere, la mia posizione è che tale processo sia una nostra invenzione che ci fa vedere un legame dove non c'è e ci fa fare una "narrativa" della nascita di queste proprietà. Infatti diciamo: prima c'erano le rette staccate l'una dall'altra, poi si sono unite e hanno fatto il piano e quindi si è potuto disegnare il triangolo. Ma tutta questa successione temporale è una nostra illusione.

@sgiombo,

per me la coscienza è irriducibile proprio perchè allo stesso modo la "possibilità di costruire triangoli" non è una prorpietà della retta. Ergo l'emergentismo (che è riduzionismo!) non è altro che una storia che ci raccontiamo perchè abbiamo l'istinto di "vedere connessioni e storie" anche dove non ce ne sono ;)
#872
Si è veramente se stessi quando si smette di pensare a cosa definisce "essere se stessi". Dopo che ho rimosso la mia gamba io sono rimasto e non sono rimasto me stesso. Ma rimango me stesso solo se non ci penso, è il pensiero che "attacca" l'io facendo pensare che sia "morto", il quale io ora si sente minacciato e si ribella. Soluzione: non cercate di definire l'io  ;D
#873
Percorsi ed Esperienze / Re:La (mia) fuga
10 Aprile 2017, 14:52:03 PM
Citazione di: davintro il 08 Aprile 2017, 02:30:49 AMin linea generale direi che la fuga, in una certa accezione, non vada vista come vigliaccheria, bensì come espressione di un dato reale fondamentale, la libertà della persona, l'idea di una singolarità irriducibile all'identificazione della persona nei vari ruoli sociali, in cui si trova a vivere, familiari, lavorativi, politici..., si fugge nel momento in cui si avverte che una certa situazione, un certo ruolo ci sta stretti, ci sembra che pretenda di assorbire una carico eccessivo di energie interiori, pretenda di identificarsi totalmente con il nostro Io, senza che l'Io non potrebbe più riconoscersi come autentico anche in altri contesti, e la libertà si ribella a ciò. E allora si sente il bisogno di stare soli, concentrarsi in se stessi per ritrovare piena consapevolezza delle proprie qualità individuali, e partire da tale consapevolezza rientrare nel "mondo", cercare di esprimere in modo nella maggior pienezza possibile noi stessi. Il sogno stesso è un'altra espressione di questa irriducibilità del soggetto ad ogni situazione oggettiva, immaginiamo perché percepiamo lo scarto tra le potenzialità interiori del vivere e il vivere come fatto reale, che non ci appaga, e questa insoddisfazione è la ragione del nostro essere dinamici e creativi. Ecco che questi tre concetti, distacco, sogno, solitudine finiscono con l'essere tra loro legati e implicati Da un certo punto di vista allora, meno male che ogni tanto si "fugge", si sogna, si sta da soli! La fuga diviene condizione paralizzante nel mom.ento in cui paralizza l'azione, ci porta a distaccarsi da un certa situazione ritenuta oppressiva senza però lasciare che l'Io, dopo essersi raccolto in sé stesso, ritrovi l'energia sufficiente per reagire e a trasformare la realtà adeguandola ai propri valori. La fuga è l'elemento "notturno", negativo della nostra libertà, la pars destruens, necessaria ma insufficiente, che richiede di essere seguita dalla fase positiva, la pars costruens nella quale riusciamo a realizzare in forme concrete la nostra personalità, il nostro talento che ci caratterizza come singolarità dotata di un'interiorità irriducibilmente libera rispetto alla società e al mondo esterno, una nuova "mattina" che segue alla notte.

Sì la fuga di cui sto parlando io però è quella dell'ego ribelle, non la fuga "coraggiosa". Questa fuga che mi perseguita è quella che non ti fa uscire dalla "comfort zone", che nasce dalla Paura ecc. Questa fuga carica l'ego anzichè svuotarlo.

In sostanza bisogno smettere fare una fuga dell'ego ma bisogna fuggire dall'ego  ;D
#874
Citazione di: cvc il 08 Aprile 2017, 22:30:59 PMSono d'accordo con voi che la consapevolezza è l'antidoto alla noia, perchè nella piena coscienza del momento presente non esiste la ripetitività che causa la noia, poichè c'è la percezione del fluire del tempo. Per diventare consapevoli si dovrebbe non temere la noia, non essere eccessivamente attratti dalla straordinarietà. Non bisogna vedere cose nuove, ma le stesse cose con occhi diversi

Già perchè la noia anche se ci fa star male causa dipendenza, non ci annoia di essere annoiati.
Il problema è che la noia nasce dalle aspettative e più le aspettative aumentano peggio è! In sostanza l'io - o meglio l'ego - nella noia diventa enorme. Il segreto è "svuotare" l'io... ma lo sto dicendo proprio perchè anche io sono così. Ergo dalla noia solo l'Illuminato riesce a fuggire  ;D

Ergo la soluzione non è abituarsi all'eccezionale bensì "abbandonarsi alla corrente".
#875
A mio giudizio una discussione come questa serve a poco. Se uno vuole mettere in gioco le proprie certezze allora ok si possono analizzare i testi biblici e si può cercare di capirne l'autenticità e il significato. Ma se uno non vuole mettere in gioco le proprie certezze e dire all'altro "la realtà delle cose è così" senza un modestissimo "secondo me" allora la discussione è inutile e genera solo liti del tutto inutili che fanno perdere tempo. Mesi fa ho aperto un thread nel quale cercavo di "avvicinarmi" al cristianesimo. Risultato? I miei dubbi non si sono risolti e dalla discussione qui sul forum ho guadagnato poco, anzi mi sono rovinato un po' di mesi perchè ho cominciato a vedere l'esistenza come positiva, ma vedevo un mondo di miliardi persone condannate. A parlarne con calma con due teologi (un prete e un laico) ho visto che l'(attuale!!!!) cattolicesimo non è una dottrina così estrema e la cosa mi ha rincuorato. Inoltre nei primi secoli "girava" la dottrina dell'apocatastasi (che si fondava su un passo della prima lettera ai Corinzi), dottrina condannata come eresia solo mi pare nel 500 o 600 d.c. (era sostentua, molto probabilmente, ad esempio da Gregorio di Nissa). La Chiesa cattolica oggi rifiuta questa dottrina perchè è un'altra forma di predestinazione e quindi si scontra col dogma del libero arbitrio.

Ergo: volendo si può discutere e litigare quanto si vuole. Ma ne vale davvero la pena farlo? Ho l'impressione che fin troppe discussioni sul cristianesimo su questo Forum andrebbero evitate perchè creano scontri e non chiaccherate serene. Anzi mi sono pentito anche di aver aperto il thread sui miei dubbi (che erano domande di un "esterno" più che dubbi....).

Comunque in linea di massima concordo con myfriend che molte "regole" che Paolo ha scritto sul comportamento sociale (es: sesso prima del matrimonio ecc) sono da capirsi nel contesto di chi si aspettava una "fine del mondo imminente" ed erano continuamente perseguitati. E spesso nelle lettere paoline si leggono frasi che invitano all'amore anche dei persecutori e si cerca di far prevalere l'amore perfino sulla Legge. L'errore vero e proprio, SECONDO ME, è stato quello fatto successivamente di eliminare troppi scritti di altri pensatori. Ma questa è un'altra storia. E sinceramente non mi interessa intervenire su queste cose. Se cercate risposte serie chiedete agli esegeti, ai teologi, ai biblisti ecc

P.S. Per la dottrina dell'inferno l'attuale posizione della Chiesa cattolica è più o meno questa: http://www.monasterodibose.it/fondatore/articoli/articoli-su-quotidiani/7304-inferno-quel-fuoco-acceso-dalla-nostra-liberta.
#876
Grazie Eutidemo  ;) 

Beh non è nulla di così grave però devo per forza rinunciare a fare discussioni, ovvero non riuscirò a partecipare alle discussioni. Con ciò intendo che posso commentare ancora vari topic ma fare discussioni argomentate e complesse no. Commenti qua e là sì però  ;) 

Comunque con l'esempio dell'entropia volevo far notare come le cosiddette proprietà "emergenti" non è che "emergano" da un livello fondamentale, bensì sono proprietà di sistemi che essi stessi sono diversi. Ad esempio secondo me la coscienza non "emerge" da niente di più profondo, semplicemente è un fenomeno esistente a certe scale e non ad altre (parlare di coscienza di una particella subatomica non è dire il falso, ma insensato).

Un altro esempio: in due dimensioni ci sono triangoli e quadrati e si parla di aree, in una no. Ma i concetti di una dimensione non sono più "fondamentali" di quelli a due, semplicemente sono cose diverse. Il problema è che noi abbiamo quel "desiderio di generalizzazione" (Wittgenstein) che certamente da una spinta alla ricerca, ma troppo spesso ci fa affermare delle cose in modo azzardato. Il riduzionismo è sbagliato proprio perchè si fonda sul (falso) dogma che la realtà si costruisca in una sequenza "bottom-up" e invece la realtà ha più livelli che hanno una certa indipendenza tra loro.
#877
A me Paolo mi dà l'idea di una persona buona che sperava per tutti ma proprio questo suo carisma ha fatto in modo che si esprimesse in modo confusionario, contraddittorio e di difficile interpretazione (es: la teoria dell'Apocatastasi si basa anche sulla prima lettera dei Corinzi). L'errore secondo me non è stato di Paolo (bisogna anche capire il contesto di persecuzione e che spesso c'erano davvero molti ingannatori che distorcevano il messaggio di Gesù per il proprio interesse... era un contesto di guerra e di persecuzione, nessuno degli Apostoli credo avesse mai avuto una vita facile) ma delle generazioni successive che hanno imposto il suo pensiero come dogma e che poi è degenerato nel controllo delle masse medioevale. Secondo è possibile che lo stesso Paolo è stato male interpretato.
#878
Come è universale il gran Tao!
può stare a sinistra come a destra.
In esso fidando vengono alla vita le creature
ed esso non le rifiuta,
l'opera compiuta non chiama sua.
Veste e nutre le creature
ma non se ne fa signore,
esso che sempre non ha brame
può esser nominato Piccolo.
Le creature ad esso si volgono
ma esso non se ne fa signore,
può esser nominato Grande.
Poiché giammai si fa grande
può realizzare la sua grandezza.


Tao Te Ching, 34.

La Verità, il Fondamento è ovunque, ovunque e quindi da nessuna parte. In ogni tempo e in ogni luogo. Non ha identità visto che il "Nome che può essere nominato non è l'Eterno Nome" ecc. Nessuno possiede il Tao, ma tutti hanno il Tao. Ogni prospettiva ha la Verità (ergo si può dire che è "vera") ma la Verità non è in nessuna. L'EGO è una prospettiva che ha le sue verità: il delirio è credere di possedere la Verità.
#879
Torno alla discussione dopo quasi una settimana in cui cause di forza maggiore (alcune ancora presenti  :( ) mi hanno costretto a fermarmi.
Non parteciperò alla discussione che si sta avendo sull'energia del vuoto ecc nella quale si vede a mio giudizio tutto il danno che la divulgazione può fare: in sostanza il problema è che i testi divulgati raramente scrivono che essi sono una scala che deve essere gettata (cit. Wittgenstein  ;D ) una volta usata - ossia una volta compreso il testo divulgativo si deve riconoscere che la natura delle cose trattate non è così. Altrimenti si finisce per creare equivoci (visto che i testi divulgativi tra di loro non sono sempre concordi), liti, ecc.

Tornando in topic: il concetto di Entropia è un esempio lampante dei limiti del riduzionismo. In meccanica statistica si può capire cos'è l'entropia con questo banale esempio. Supponiamo di avere una casa a due stanze uguali separate da una porta chiusa. In una delle due stanze ci sono 20 molecole di un certo tipo di gas, che abbiamo scelto noi per l'analisi. Se apriamo la porta dopo un po' di tempo sarà estremamente probabile che ci saranno 10 molecole in entrambe le stanze ed estremamente improbabile che in una delle due stanze ci saranno tutte e 20 le molecole. Essenzialmente il principio di entropia dice: un sistema evolve con maggiore probabilità verso stati che hanno più probabilità di essere realizzati, ossia è essenzialmente un principio tautologico e si fonda sulla probabilità. Il problema è che la probabilità che si realizzi una determinata situazione NON è una proprietà solo delle parti MA: è una proprietà delle parti, del contenitore (ossia dell'ambiente) ma udite udite ANCHE della definizione scelta di "sistema", di "ambiente" e di "stati". In ultima analisi la probabilità e l'entropia sono concetti legati anche al modo di analizzare i dati che l'osservatore fa (l'esempio che ho fatto dovrebbe illustrare il problema)! Ossia l'entropia esisterebbe - ossia sarebbe un concetto sensato - se non ci fossero osservatori? Ma allora nelle nostre analisi dei dati quanto conta il nostro modo di procedere? Se il nostro modo di procedere conta allora certe grandezze hanno senso solo in presenza di osservatori e ergo sono proprietà irriducibili. Quello che si crea in sostanza è che si creano concetti e linguaggi a seconda del metodo di ricerca (Wittgenstein: dimmi come cerchi e ti dirò cosa cerchi). Il riduzionismo è falso perchè in sostanza tende a ridurre tutti i metodi di ricerca in uno ma la verità è che ci sono diversi metodi ricerca tra loro simili ma con evidenti differenze. Ergo ci sono più "verità" ossia "fondamenti" su cui diciamo che una cosa è vera o falsa (tuttavia io credo che ci sia una Verità, ma che questa per noi comuni mortali in questa vita terrena è inacessibile  ;D ). Non ha senso parlare di entropia di un sistema ad una particella, ma non ha nemmeno senso dire che l'enropia è una proprietà emergente: semplicemente "vive su un piano diverso" rispetto ai concetti legati all'analisi dei sistemi monoparticellari. Il problema del riduzionismo in sostanza non si è risolto ma semplicemente si è dissolto.   
#880
Varie / Re:LOGOS compie un anno!
08 Aprile 2017, 16:14:25 PM
Tanti auguri a tutti! Buon compleanno Hotel Logos!! ;D
#881
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 16:12:33 PM
Concordo con Sariputra: il problema del sincretismo religioso è che si dimentica completamente del contesto in cui nasce una religione. Al massimo si possono trovare importanti analogie. Il versetto famoso del "Dio tutto in tutti" è in realtà nell'Epistola ai Corinzi (il contesto dei Colossesi è ben diverso...parla della condizione di essere "in Cristo" in questa vita): E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. Questo versetto è citato dai difensori della teoria dell'Apocatastasi che girava tra i padri della Chiesa e che negli ultimi secoli ha avuto un "revival" anche grazie ad eseperienze mistiche di santi occidentali e orientali che ha anche ridimensionato il concetto di "ira divina". Ad esempio l'inferno oggi è visto dalla stessa Chiesa come una "auto-condanna" come si può leggere qui: http://www.monasterodibose.it/fondatore/articoli/articoli-su-quotidiani/7304-inferno-quel-fuoco-acceso-dalla-nostra-liberta (articolo molto bello che consiglio). Ora il fatto che Dio sarà "tutto in tutti" in ogni caso - Apocatastasi o meno - è ben diverso dalla concezione Advaitina (in  realtà ci sono moltissime scuole Vedanta, l'Advaita è quella più famosa ma ci sono anche la Dvaita, la Vishistadvaita ecc - ciò significa che l'"induismo" è una creazione occidentale, non è mai esistita una religione "induista") visto che si parla di resurrezione dei "corpi"!!

Ad esempio il Capitolo 78 del Tao Te Ching dice: "chi prende su di sé le sozzure del regno
è signore dell'altare della terra e dei grani,
chi prende su di sé i mali del regno
è sovrano del mondo.
Un detto esatto che appare contraddittorio.
" Che è molto simile alla "kenosis" di Gesù. Tuttavia il Tao è impersonale, vuoto (per questo può riempirsi), senza sé ecc. Il Dio cristiano è personale, ergo il Taoismo e il Cristianesimo sono cose diversissime con aspetti simili. 
#882
Citazione di: anthonyi il 02 Aprile 2017, 10:33:51 AMLa mia esperienza di confronto con la chiesa cattolica mi ha sempre portato ad un contrasto tra la "sensazione di potere" che questa esercita e un bisogno interiore di conoscenza e verità. Il contrasto per me sussiste perché l'istinto di conoscenza è un qualcosa di libero, mentre l'approccio religioso ti vincola ad un'istituzione con le sue regole. Questo per me però non porta necessariamente alla negazione della metafisica, quanto piuttosto a un rafforzamento della domanda sulla metafisica. Solitamente i sacerdoti usano architetture estetiche per chiudere quelle che sono le problematiche logiche che la riflessione sulla spiritualità solleva, al limite utilizzando la classica definizione di "mistero", dimenticandosi che nella tradizione classica i "misteri" non sono sconosciuti ma verità destinate ad essere rivelate solo agli iniziati. Poi volevo riflettere sul tuo passaggio dal Cristianesimo critico all'antimetafisica, non è che questo passaggio risponde alla stessa esigenza di chiusura delle problematiche logiche, mentre il sacerdote metafisico cattolico chiude ogni domanda con la dottrina, tu la chiudi con una negazione. C'è poi il passaggio per il pensiero debole, personalmente condivido molte delle sue argomentazioni tra le quali l'idea che la dottrina cattolica sia stata fortemente rappresentata dal pensiero forte. Ma posto che quella dottrina ha solo logiche di potere, cosa c'entra questo con le domande sui contenuti spirituali: Esiste un aldilà, cioè una dimensione per la coscienza oltre la vita? Questa domanda, se ci rifletti, supera anche le critiche sull'indefinitezza dell'essere, perché la coscienza è l'unica certezza che abbiamo visto che non dipende dai sensi.

Idem. C'è pieno di gente nella Chiesa che è curiosa e cerca geniunamente la verità. Tuttavia la Chiesa ricerca anche il potere e ha bisogno di controllo perchè ha Paura di Dio. Ben pochi si arrischiano a causa di questa Paura, fare il proprio Esodo (ossia andare nell'assenza di certezze... cioè nel deserto... cioè dove alcuni ritengono che si trova Dio e si ha con Lui un rapporto genuino...). E infatti questa Paura li trattiene e fa in modo che arrivino sempre dopo alle cose. Per esempio l'attuale metodo intepretativo della Bibbia (il metodo "storico-critico") nei circoli dei "liberi pensatori" era iniziato fin dal seicento (Spinoza...) se non prima. Tuttavia la Chiesa prima condanna, poi ad un certo punto è costretta dall'evidenza a cambiare registro.

Ritengo che nessuna persona davvero razionale può rimanere tutta la vita nella Chiesa. E se ci torna ritengo improbabile che metta la dottrina al primo posto.
#883
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
02 Aprile 2017, 11:26:14 AM
Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 19:03:15 PM
Citazione di: Apeiron il 01 Aprile 2017, 18:10:11 PMTutte le particelle subatomiche hanno "massa" a parte fotoni e gluoni. Il concetto di "massa" però è diverso da quello "prerelativistico" e "prequantistico" (ma in realtà ci assomiglia molto), tuttavia per un fisico l'elettrone, un sasso e il corpo umano sono tutti massivi. La massa non è un "agglomerato di energia" e non è "energia congelata". Sono tutte immagini prese dalla divulgazione che lasciano il tempo che trovano. Comunque consiglio un po' tutti di non speculare troppo su questi concetti. Dire che la massa è un "agglomerato di energia" finisce per oscurare le cose più che chiarirle. Il punto è che ogni volta che cerchiamo di immaginarci queste cose le traduciamo in parole e immagini, ma non vanno prese troppo seriamente. Ancora una volta comunque la fisica non spiega COSA siano l'energia, la massa, la carica elettrica. Semplicemente dice che ci sono proprietà della materia a cui abbiamo dato tali nomi e interagiscono in un certo modo...
No Apeiron. Le particelle subatomiche sono al tempo stesso massa ed energia. E, al tempo stesso, non sono nè l'una nè l'altra cosa. Sono una "terza" entità la cui massa entra ed esce dalla Realtà, e che si comporta come un'onda elettromagnetica. Ho messo il filmato apposta per evitare di dire fregnacce. E guardatelo no? E dopo averlo guardato, commentate. Non pensare di avere la scienza infusa, perchè non ce l'hai. Einstein ha detto: "La materia è energia. L'energia è luce. Noi siamo fatti di luce". Perdonami, ma credo più ad Einstein che a te. ;)

Mi ricordi tanto me agli ultimi anni del liceo nei quali pensavo di sapere molte più cose di quelle fche effettivamente sapevo  ;D  Certo non ho la scienza infusa, infatti mentre TU affermi cosa sono la massa e la materia io invece semplicemente ti dico che quelle cose che tu dici come "verità" in realtà sono IMMAGINI divulgative. Non ho la scienza infusa anche perchè se l'avessi avuta non starei studiando da cinque anni fisica e non starei qui tanto a crucciarmi di capire (o meglio far finta di capire  ;D ) cose che in realtà so. Tu mi citi Einstein, video su youtube ecc ma visto che non ti fidi di me e non ti fidi di nessun altro di questo forum che ti critica, ti consiglio di visitare https://www.physicsforums.com/threads/are-mass-and-energy-the-same-thing.763603/ o simili sullo stesso sito, vedrai che mentre tu pensi che sia così lampante che la massa sia energia, non lo è per molti del settore.

E questo per la massa. Per la meccanica quantistica: non c'è un'interpretazione condivisa da tutti. Ce ne sono tante ed è giusto che una persona ne conosca un po' così da togliergli l'idea che la propria immagine sia l'unica "giusta". https://en.wikipedia.org/wiki/Interpretations_of_quantum_mechanics qui ne trovi un po' e ti garantisco che non sono tutte e che ogni interpretazione ha molte sottoscuole. Teorie come quella di Bohm levano di mezzo tutto il discorso del collasso e quindi riportano il realismo ma sono costrette ad assumere la non-località (ed altri problemi in realtà...). Motivo per cui io modestamente "confesso la mia ignoranza" e pur avendo la "mia" interpretazione "preferita" riconosco che è pur semplice un'immagine. Ciò non toglie che per i fisici elettroni e sedie abbiano entrambi una "massa" e dire che gli elettroni "non sono palline" non è dire che siano "luce".

In ogni caso se ritieni di avera una conoscenza della meccanica quantistica e della "massa" superiore a quella di questo forum e sei una persona curiosa, perchè non ti iscrivi a https://www.physicsforums.com/ e non ti metti a discutere con loro? Solitamente troverai gente che ti risponde "non so", "non è una domanda scientifica ma filosofica" ecc per il semplice fatto che tu confondi fisica e filosofia. Dalla conoscenza della fisica non puoi sapere cosa siano nella cose, al meglio ti fai un'idea di cosa NON sono (in verità più studio - in generale non solo in fisica - più mi sembra di non sapere niente. Magari sto diventando sempre più stupido  ;D ).


Buona Domenica  :D

P.S. Ho notato che è il mio post #400. Certo che ne ho sparate veramente troppe in questi mesi.
#884
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
01 Aprile 2017, 18:10:11 PM
Tutte le particelle subatomiche hanno "massa" a parte fotoni e gluoni. Il concetto di "massa" però è diverso da quello "prerelativistico" e "prequantistico" (ma in realtà ci assomiglia molto), tuttavia per un fisico l'elettrone, un sasso e il corpo umano sono tutti massivi. La massa non è un "agglomerato di energia" e non è "energia congelata". Sono tutte immagini prese dalla divulgazione che lasciano il tempo che trovano. Comunque consiglio un po' tutti di non speculare troppo su questi concetti. Dire che la massa è un "agglomerato di energia" finisce per oscurare le cose più che chiarirle.

Il punto è che ogni volta che cerchiamo di immaginarci queste cose le traduciamo in parole e immagini, ma non vanno prese troppo seriamente.

Ancora una volta comunque la fisica non spiega COSA siano l'energia, la massa, la carica elettrica. Semplicemente dice che ci sono proprietà della materia a cui abbiamo dato tali nomi e interagiscono in un certo modo...
#885
Percorsi ed Esperienze / Re:La (mia) fuga
01 Aprile 2017, 18:01:34 PM
Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 11:04:40 AMUn 3d interessante. Hai mai pensato di occuparti di psicologia? La tua situazione è quella che gli psicologi definiscono "romanzo famigliare". Una situazione molto comune. C'è una cosa che potresti cominciare a considerare: tu non sei il Messia e non sei nemmeno un Principe. La verità non va "posseduta". Alla verità ci si "arrende". Ecco...penso che dovresti considerare l'idea di "arrenderti". E di perdonare il mondo per quello che è. Solo quando avrai perdonato il mondo per quello che è e ti sarai "arreso", potrai superare il tuo narcisismo, la presunzione di "possedere" la verità e la inclinazione a fuggire nel tuo "Regno" dove tu sei il Principe ed il Messia.

So di non essere né il Principe, né il Re né il Creatore del mondo (hai preso un po' le cose troppo letteralmente... appunto se conosci la psicologia, potresti benissimo vedere che ho usato molte metafore, molti termini allegorici ecc...). Ho semplicemente detto che "scappo" dalla realtà perchè non posso controllarla. Semplicemente è il mio IO che "fugge", che scappa dalla realtà e si rifugia dove sta meglio. Ma questo succede a tutti coloro che hanno un IO... nel mio caso per qualche motivo questa propensione alla fuga mi pare maggiore che in altre persone. Motivo per cui spero di riuscire come dici tu ad "arrendermi", a "svuotarmi", a raggiungere la vacuità...

Comunque anche gli animali sono narcisisti: anche loro vogliono imporre la loro vita sulla Realtà. Noi esseri umani ne siamo consapevoli e ne sono ancora più consapevoli coloro i quali il loro IO è molto "solido". Motivo per cui se rileggi quello che ho scritto il mio obbiettivo è proprio quello di liberarmi di questa tendenza...

La psicologia comunque è uno dei miei (troppi) hobby. E anch'essa è una delle mie fughe...