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Messaggi - Ipazia

#886
Citazione di: F.Nietzsche - Umano troppo umanoParte prima Delle prime e ultime cose
1. Chimica dei concetti e dei sentimenti.

I problemi filosofici assumono, oggi, quasi sotto ogni aspetto, la stessa forma interrogativa di duemila anni fa: come può qualcosa nascere dal suo contrario, ad esempio il razionale dall'irrazionale, ciò che sente da ciò che è morto, la logica dall'illogicità, una contemplazione disinteressata da una volontà bramosa, un vivere altruistico dall'egoismo, la verità dall'errore? La filosofia metafisica ha cercato finora di superare questa difficoltà negando che l'una cosa potesse nascere dall'altra e supponendo, per le cose considerate superiori, un'origine magica, direttamente dal nucleo essenziale della «cosa in sé». Di contro la filosofia storica, che ormai non si può più pensare separata dalla scienza naturale ed è il più recente di tutti i metodi filosofici, ha stabilito in singoli casi (ed è da supporre che tale sarà la sua conclusione per tutti i casi) che non si tratta di opposti, se non nell'usuale esagerazione delle concezioni popolari o metafisiche, e che questa contrapposizione si fonda su un errore della ragione: stando ad essa non esiste, a rigor di termini, né un agire non egoistico, né una contemplazione affatto disinteressata; l'uno e l'altra sono soltanto sublimazioni, nelle quali l'elemento di base appare quasi volatilizzato, e rivela la sua presenza solo ad una osservazione più sottile. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e che allo stadio attuale delle singole scienze può esserci concesso, è una chimica delle idee e dei sentimenti, morali, religiosi, estetici, come pure di tutte quelle emozioni che sperimentiamo in noi nel grande e piccolo commercio con la cultura e la società e persino nella solitudine: ma che accadrebbe, se questa chimica finisse per concludere che anche in questo campo i colori più belli sono quelli che si ricavano da una materia umile, e persino spregiata? Quanti avranno voglia di seguire tali indagini? L'umanità ama fugare dalla propria mente gli interrogativi sull'origine e sugli inizi: non si deve forse essere quasi disumanizzati per sentire in sé l'inclinazione contraria?

L'osservazione sottile che inverte i parametri della vecchia metafisica iperuranica non può che partire dal suo contrario, la terra, fino a "disumanizzarsi" dalla sublimazione per trovare un umano "debunkizzato" seguendo l'inclinazione contraria, dalla terra al cielo.

Debunking "chimico" inteso come gaia scienza, la nuova episteme su cui operare la trasvalutazione (etica). Altro che nichilismo tout court: negazione del veneficio tarantolato della millenaria tradizione religiosa !
#887
Saranno pure tutti arabi, ma un conto è esserlo in Egitto o Arabia Saudita, un conto esserlo in Palestina col mattone sionista addosso.

Se un tempo i palestinesi non esistevano, il sionismo, e la scellerata invenzione di Israele, li hanno inventati, insieme a infinite ragioni per esserlo.
#888
L'episteme non può che essere intersoggettiva e su questo mi pare concordi pure iano. Costringerla al solipsismo, e poi dire che non funziona, vuol dire voler vincere facile.

Iano ha dato molte risposte e non mi soffermerò su di esse. In particolare, la metafisica, come distillato transeunte di una riflessione filosofica, l'ha impostata bene.

Le nuove metafisiche tengono conto del superamento delle antiche e non sono poi così da buttar via, visto che sono riuscite a dare un'impostazione unitaria alla ricerca nel campo delle scienze naturali (ontologia) che, facendo la tara degli affaristi stregoni, continua a funzionare, anche senza illusionismi noumenici.

Resta alla filosofia il campo etico. Nietzsche incluso, il più moralista degli immoralisti, il nichilista per amore della verità, violentata da una moltitudine di dei falsi e bugiardi inventati da una casta parassitaria di tarantole velenose che egli denuncia invocando lo spirito della terra.

Spirito che restituisce alla vita il senso della vita così come l'evoluzione l'ha generata, lasciando ai senzienti, se ne hanno la capacità e il merito, di portare avanti l'opera.

O fallire, come tante specie prima degli umani, che qualche marcia in più, nel bene e nel male, ce l'hanno.

Meritandosi forse un giorno l'al di là, del bene e del male.
#889
A furia di evocare il mondo dietro/sopra/oltre il mondo, il demonio appare nel mondo:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/18/strage-altavilla-figlia-racconta-sevizie-madre-torturata-phon-padella/7451041/
#890
Citazione di: Koba II il 19 Febbraio 2024, 11:46:35 AMHai parlato di giustizia. Ma perché la pratica della giustizia, sia quando ci riguarda direttamente in questioni private che in quelle pubbliche, è sempre così deludente, modesta?
A causa di un deficit di conoscenza?
Se fossimo stati bravi nell'attività di questo meta-sapere che è, secondo te, la filosofia, tutto sarebbe andato diversamente?
Io non credo.

Io credo di sì: "finora i filosofi hanno solo cercato di capire il mondo, mentre si tratta di cambiarlo" (cit). La filosofia della prassi cambia il mondo e lo fa a partire dalla conoscenza, che viene prima della giustizia, sua posteriore applicazione.

CitazioneSocrate faceva il suo primo passo nella filosofia proclamando di "sapere di non sapere"?
Ripartiamo da lì. Ribaltiamo noi stessi, le nostre certezze. Non accontentiamoci di discorsi pseudo-scientifici che vorrebbero spiegare quello che in realtà presuppongono. Teniamo d'occhio il senso comune, perché la filosofia è tutt'altro.

Certo, deve diventare prassi, incarnarsi nel mondo.

CitazioneAllora si prenderà atto che ciò che si sta facendo è un cammino in solitudine. È comprensione dolorosa di se stessi, dolorosa perché è una rinuncia a tutte le cose del mondo, che ormai appaiono per quello che sono, inconsistenti, illusorie.
Ma, come ho già spiegato, questo stesso cammino, è in parte illusorio, perché è alimentato da una speranza assurda, cioè quella di arrivare ad una meta, anche se si sa fin dall'inizio che la meta non esiste o non è raggiungibile. Senza questa serietà "sbagliata" tuttavia ci si fermerebbe subito, al primo ristoro. Per cui, sia benedetta nei secoli dei secoli!

Questa è la visione del teista che pone il senso del mondo e della vita dietro/sopra il mondo e la vita. Superata dalla visione atea che trae il senso del mondo e della vita dal mondo e dalla vita. Un senso collettivo per forza di cose evolutive della nostra specie. Quindi un cammino ed un confronto continuo insieme, diverso da quello del teista tutto preso dalla salvezza della sua anima individuale e dal suo rapporto col nume di riferimento che lo giudica, e premia o punisce, individualmente.
#891
Anche la carneficina afgana si è avvalsa dello stesso pensiero decimativo, proseguito poi con motivazioni ancora più risibili in Iraq, Libia e Siria. E con sicari locali sempre più impresentabili e sanguinari.

Un impero irascibile e criminale mostra le piaghe della sua decrepitezza che, come la contessa Erzsébet Báthory, abbisogna continuamente di sangue giovane per non deperire e soccombere.
#892
Citazione di: iano il 18 Febbraio 2024, 10:17:36 AMNon a caso invitavo preventivamente ad un atteggiamento di ricerca gioiosa, paventando il tuo post.  :))
Completando infine il mio precedente post, l'assoluto può spiegarsi col relativo, perché il relativo nascosto, finché rimane tale, vale a tutti gli effetti un assoluto.

È la concezione di fröhliche Wissenschaft di Nietzsche. Il senso della ricerca è la ricerca e si intrecca col senso della vita che è la vita. La cui libido è intrufolarsi, illuminandolo, nell'oscurità dell'ignoto che effettivemente ha un sapore di assoluto, finché rimane tale. Attirando irresistibilmente la curiosità dell'animale senziente, il filosofo.
#893
Non è un caso filosofico se i greci usarono una forma negativa per definire la verità e gli orientali parlarono di illuminazione. Illuminare ciò che è nascosto è un processo infinito, l'essenza, se ve n'è una, della filosofia. Il significato del suo esistere.
#894
Citazione di: green demetr il 17 Febbraio 2024, 22:24:58 PMTu parli dal comodo divano, voglio vedere cosa faresti se interi popoli, guarda caso, tutti arabi, ti vogliono morto.
Ma non ti preoccupare quel tempo non è così lontano come credi.


È la trita retorica mainstream che ignora tutta la storia precedente. L'odio i sionisti se lo sono guadagnato a partire dalla banda Stern e invece di fermarsi, quando ne hanno avuto l'occasione, hanno raddoppiato, arrivando con Netanyhau all'irreversibile che si riverserà su Israele.
#895
Citazione di: Pio il 17 Febbraio 2024, 19:23:12 PMQuesto mi sembra un giudizio di valore qualitativo che fai. Ripeto, se non ho capito male: Duc sostiene che tutti abbiamo una fede , non che tutti abbiamo una fede religiosa. Ad alcuni il fatto che la propria fede non possa essere confutata sulla base di argomenti storici documentati può non rappresentare (sentire) come un problema. Mentre per altri è proprio il problema, perché la loro fede negli argomenti documentati è basilare. Questione di scelte. Non sto a dire è meglio questo o è meglio quello. Mi interessa solo far notare che , anche solo per confutare, abbiamo di fatto già costruito la nostra personale scala di valori a cui attenerci e sottostare.

Non è un giudizio di valore ma una distinzione ontologica: l'uomo esiste con certezza; Dio, no.

Le fedi si differenziano ontologicamente, prima che eticamente ed esistenzialmente, checché ne dicano i teisti.

Liberi di credere quia absurdum est, ma sempre absurdum rimane. E per non confondersi, conviene andarci cauti anche con le fedi certificabili: meno fede e più conoscenza. E una saggia, socratica, sospensione di giudizio quando la verifica sia incerta. Io ho più fede nell'interruttore della luce che nell'uomo, visti i pregressi. Più facile riparare, e più affidabile, il primo che il secondo.

Infine: se la fede/fiducia è una costante antropologica, meglio indirizzarla verso chi se la merita, avendo dimostrato di meritarsela. 

E, soprattutto, di esistere.
#896
La "fede nell'uomo" può essere sostenuta o confutata sulla base di argomenti storici documentati. La "fede in Dio" no. La differenza qualitativa rimane. C'è pure chi ha fede nell'uomo per partito preso, ma generalmente si hanno argomenti per giustificarla. Fosse anche solo che essendo umani non possiamo farne a meno. Di Dio invece possiamo fare a meno.
#897
La psicopandemia ha messo in ginocchio solo coloro che in ginocchio vivono da sempre. Forse è arrivato il momento di rialzarsi se non vogliamo un futuro ancora più in ginocchio.
#898
Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 11:14:23 AMIn generale la filosofia contemporanea sembra influenzata da due tendenze:
1) spiegare la tradizione mostrando che ciò che è elevato potrebbe venire da ciò che sta in basso, che ciò che è nobile viene da ciò che è meschino (il che significa che più che una spiegazione si tratta di una distruzione);

Una bella sfilza di giudizi aprioristici di valore che meriterebbero un adeguato corrispettivo di argomentazione. In nome ...

Citazione2) sviluppare la critica alla nozione di verità.

... della verita, sua nozione e critica della nozione.

CitazioneQueste due tendenze, declinate in vari modi, mi sembra, impediscano che si possa continuamente tornare indietro agli stessi pensieri, come se fossimo destinati a ripetere cicli più o meno simili.

Forse l'impedimento nasce da una individuazione così deformata della questione filosofica. Che prosegue ulteriormente fino all'aporia solipsistica:

CitazionePer quanto riguarda la metafisica: l'ossessione odierna per l'immanentismo, la volontà (impossibile) di toccare con mano a tutti i costi la realtà, può far apparire filosoficamente importante criticare l'invenzione concettuale meta-fisica, che sta al di sopra delle cose del mondo e che usiamo per comprenderle. Non credo sia così. La filosofia, per quanto mi riguarda, serve essenzialmente a fare chiarezza, al singolo individuo, solo alla vita del singolo individuo anche se il suo discorso ha una forma universale (ingenuamente universale). Per me non è una cura (cura del linguaggio, dei concetti fondamentali di una civiltà, etc.), non è riforma dei rapporti di dominio.

L'unico dominio rivendicato dalla filosofia è a-letheia. Il cui discorso tende per sua natura ad avere una forma comunicabile e universale. La filosofia à la carte è distruzione della filosofia. Anche in forma molto meschina.
#899
Citazione di: Pio il 16 Febbraio 2024, 13:52:02 PMInfatti Duc in Altum dice che tutti hanno fede in qualcosa, non che tutti hanno una fede religiosa.  O:-) c'è chi ha una fede politica, chi nel progresso, chi nella tradizione, chi nel successo mondano, chi nella scienza, chi nel maestro, nelle stelle, nel piacere, ecc. E questo determina le tue scelte. In base alla tua fede/fiducia stabilisci una scala imprescindibile di valori che determinano/spingono alle scelte. Sono piuttosto d'accordo con Duc(su questo). ;D

E' una fallacia comunemente detta falsa analogia e, più correttamente, analogia debole, come ha spiegato phil, ma evidentemente l'argomento è troppo sentito e si preferisce fare orecchie da mercante. La fede religiosa è fede in qualcosa di indimostrabile, le "fedi" atee riguardano per lo più fatti immanenti facilmente dimostrabili (premo il pulsante, si accende la luce) e quando si sconfina nell'ideologia riguardano contesti falsificabili dagli eventi storici.

Esiste una dimensione feticistica anche nelle credenze profane, ma l'ateo per suo sviluppo culturale diffida degli aspetti dogmatici di una ideologia e tende a stare coi piedi per terra. La religione invece porta sempre ad essere sospesi per aria nell'astronave denominata: Grazia.

L'affermarsi di ideologie profane ha portato ad una progressiva feticizzazione delle stesse, funzionale ai detentori del potere che di quelle ideologie si servono. L'ateismo risulta anche in tale caso utile a riconoscere le forme laiche di feticismo, essendo già vaccinato contro il feticcio supremo.

Da ciò deriva il fatto che le ideologie secolari durano il tempo della loro funzionalità storica, servoassistita dal potere finchè decade, mentre le ideologie religiose resistono millenni a qualsiasi falsificazione storica e scientifica: altro elemento cruciale della differenza tra fede religiosa (non falsificabile) e "fedi" profane, facilmente falsificabili.
#900
Le ricette filosofiche elaborate 2500 anni fa sono ancora ottime e girandoci intorno si torna sempre lì.  Almeno questo eterno ritorno è confermato.