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Messaggi - bobmax

#886
Nel cercare di comprendere le motivazioni di ciò che avviene, a volte si è costretti a inoltrarsi nei meandri della mente umana, fino a doversi arrendere di fronte al non senso.

Ossia incongruenze, pulsioni contraddittorie, assurdità.
Un caos che è difficile ammettere davvero reale, perché la eventualità, della effettiva assenza di ogni possibile spiegazione razionale, genera orrore.

Così si cerca di ipotizzare improbabili teorie, che, sebbene poco attendibili, un po' ci rassicurano: dandoci un perché.

Infatti che non vi sia un perché, si può anche dire, pensarlo veramente è tutt'altra cosa.
#887
Tematiche Filosofiche / Re: Tempo e memoria
25 Giugno 2023, 21:35:22 PM
Sì, nessun tempo, tuttavia occorre secondo me considerare che senza memoria non esiste proprio niente.

Nel senso, che senza memoria non è possibile alcuna distinzione.

Non solo temporale, tra un prima e un dopo, ma pure spaziale, mentale, percettivo.
Perché lo stesso pensiero si sviluppa memorizzando se stesso, nello sforzo di essere coerente.

Senza memoria non potrebbe esservi alcun concetto. La mente non sarebbe che un fermento caotico, lampi di idee embrionali subito abortite.
#888
Citazione di: Alberto Knox il 25 Giugno 2023, 13:46:04 PMHo capito benissimo, il fare ciò che vogliamo fare non sempre è indice di libertà , se questi atti sono guidati solo dai nostri desideri personali , dall egoismo e dai nostri vizi.
Quindi una persona potrebbe anche riuscire a fare quello che vuole e non essere libera.
E non è nemmeno imporsi sulle altrui volontà a renderci liberi del resto.
Allora la libertà deve per forza venire da qualcos'altro.

Libertà è fare quello che si deve.
Perché lo si vuole.
In quanto proprio questo si è.

Libertà:
Essere = Dovere = Volere
#889
Vi è la vita.
Ma davvero vi è qualcuno che vive?

Se vi fosse, dovrebbe avere una sua essenza, essere un qualcosa, un'anima individuale.

Ma l'anima individuale non c'è.
Non c'è perché indistinguibile dal nulla.

Perciò sì, vi è la vita, ma nessuno che vive. E quindi... nessuno che muore.

Ma se non c'è nessuno, allora questa vita ha origine dal Nulla.
#890
Lo schifo, così come il fascino, non sono irrazionali. Semmai sono a-razionali.

Vengono "prima" di qualsiasi considerazione filosofica.

Infatti ci definiscono.
Noi siamo proprio questo schifo e questo fascino che proviamo.

La filosofia, tutta la filosofia, si fonda su questo sentire.
Perché la filosofia, l'autentica filosofia, si sviluppa da un aut-aut, pro o contro.
Schifo o fascino.

Affinché il sì, sia sì!
E il no, no!

Epperò non è facile.
Bisogna affrontare lo schifo per se stessi...
#891
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Giugno 2023, 08:15:19 AMQuindi tu saresti per "chi non è con me è contro di me"?  O bianco o nero? Perché non contempli le innumerevoli sfumature di grigio o gli altri colori? Per esempio, io non minimizzo i fatti, ma non giudico il loro autore. Dare del criminale a chi NON ha ucciso fisicamente i propri simili, mi sembra scorretto ed esagerato. Tutto qui! E' un crimine l'uccisione di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti, con la complicità dei quei tedeschi (la stragrande maggioranza) che non si sono ribellati, che non hanno preso posizione contro i nazisti ma che, anzi, pur di poter esercitare la propria professione hanno preso la tessera del partito nazista!

Berlusconi ha commesso degli illeciti, ma non credo sia l'unico! Prendiamo un nome a caso: Gianni Agnelli, che con i voti di scambio, riuscì a far mantenere la Fiat dallo Stato italiano. Sarebbe stato anch'egli un criminale?

Noto una foga per me incomprensibile. Mi sembrava di essere stato chiaro nelle mie considerazioni iniziali.

Non ha alcun senso giudicare B. in sé.
Lo ha invece nel nostro porci di fronte a ciò che si manifesta.
E ciò che si manifesta, attraverso B., è arci evidente.

Non provi lo schifo che altri provano?
Va bene.

Riscontro una costante impossibilità di comunicazione.
Vorrei rassicurare che non mi rivolgo mai a te.
Avendo deciso di evitare di interagire, perché controproducente.

Ho risposto perché mi hai citato direttamente, altrimenti avrei evitato.
#892
Sono evidenziati le tue buone intenzioni Jacopus.
Ma non è differenziando che si può cogliere l'essenza dell'Etica.

Perché l'Etica può avere un solo fondamento: l'Uno.
#893
L'etica non è una esclusiva umana. 
Basta osservare un animale per rendersene conto.

E non è neppure l'etica un epifenomeno, di un mondo che potrebbe anche farne a meno.
Perché il mondo altro non è che lo scenario, il palcoscenico, dove l'etica si può esprimere.

Questo lo aveva ben intuito Spinoza, che non per niente ha chiamato "Etica" la sua opera.

E si può averne consapevolezza cercando in noi stessi cosa davvero vale.
Magari sfidando il nichilismo, che, appiattito sul mondo, sibila che nulla vale.

E così ribaltare la nostra stessa concezione del mondo. 
Che è solo funzionale, all'Etica.
#894
Ogni volta che ci ritroviamo a valutare eticamente fatti o persone, in realtà non sono in questione quei fatti e quelle persone.
Perché i fatti e le persone sono puro nulla.

Con il nostro giudizio definiamo invece chi siamo.
Cioè cosa vogliamo essere.
E questo avviene accettando o rifiutando quello che ci si presenta.

Giacché noi siamo ciò che amiamo.

Di modo che se si accampano scuse, se si minimizzano i fatti che riguardano B.,  significa che, consapevolmente o meno, in lui si avverte una affinità.
Viceversa, se si rifiuta questo modello significa che B. rappresenta ciò che non si vuole essere.
#895
Non vedi, Jacopus, come costruisci una metafisica oggettiva?
Invece che l'ente Dio, metti l'SNC e la tecnica, ma lo scopo è sempre lo stesso: oggettivare per differenziare.

Sono convinto delle tue buone intenzioni. Ma sono altrettanto convinto che il tuo approccio sia sterile. Perché appunto pretende di fondarsi su verità oggettive. Cioè su di una costruzione metafisica, senza neppure accorgersi che di metafisica si tratta.

Eppure tu stesso, negando che vi sia qualcosa fuori di noi che fissi l'etica, non fai che implicitamente accettare che l'unica possibile metafisica è il Nulla.

Ma ammetterlo implicherebbe mettere tutto in discussione, anche il libero arbitrio, altro tuo assioma irremovibile...
Non sei ancora pronto per scrutare nell'abisso.
#896
Citazione di: Jacopus il 20 Giugno 2023, 23:28:18 PMNon entro nel merito della psicologia, perché quello che sto facendo qui è un discorso strettamente filosofico. In modo sintetico l'irriducibilità dell'uomo consiste nel rispondere no a quattro domande.
1) il male dell'uomo proviene dalla sua natura inevitabilmente malvagia? No.
2) il male dell'uomo proviene da un allontanamento dal divino? No.
3) il bene dell'uomo proviene dalla sua natura intrinsecamente buona? No.
4) il bene dell'uomo si realizza con l'avvicinamento dell'uomo alla divinità? No.

Sono semmai il male e il bene ad essere irriducibili, non l'uomo.
Tant'è vero che si può mettere al posto di "uomo", che so, "cane" e non vi è alcuna differenza.

L'irriducibilitá del bene e del male non derivano da un ragionamento. Che afferma o nega seguendo una logica razionale.
La "verità" del bene e del male è dentro di me.
Per cui andrei cauto a negarne il legame sia con l'immanenza sia con la trascendenza.
#897
Sebbene sia spesso desiderato, il luogo ameno  non può essere la meta che appaga definitivamente. Non è il paradiso.

Potrà essere una piacevole sosta dove ritemprarsi, ma dovrà poi essere lasciato.

Di per se stesso, infatti, è un puro nulla.
Un nulla che alla lunga non può soddisfare.

Anzi, può invece all'improvviso suscitare orrore, nel momento in cui mostra il vuoto di senso che nessuna amenità potrà mai colmare.
Un orrore che può essere davvero sconfitto solo dall'amore.

Se amo, ogni luogo è paradiso.
#898
Ma cosa significa essere liberi, veramente?

Non significa forse essere se stessi?

Liberi di e liberi da.
Ossia liberi di volere ciò che esprime veramente noi stessi, e liberi da ogni costrizione contraria a questo nostro volere.

Ma questa libertà, che coincide con il nostro stesso essere, non richiede forse a noi, proprio a noi, di essere l'Uno? Cioè il Tutto?

Solo l'Uno è libero di e da.
Una libertà che è il suo stesso Essere.

Finché non lo siamo, non siamo liberi, perciò restiamo un non essere.

Quello stesso "non essere" che incomincia a mostrarsi con la IA.

Perché è inutile che ci affanniamo a cercare una "differenza" tra noi e il resto del mondo.
Come esistenza, come esserci determinato distinto dal resto del mondo, siamo un non essere.
Ed è proprio questa libertà irraggiungibile a confermarcelo.

Se invece riusciamo ad affrontare l'orrore della constatazione che non vi è alcuna differenza, anche con una IA, allora potremo incominciare a sospettare chi davvero siamo.
#899
Dalla mia esperienza, ho lavorato in informatica dall'avvento del microprocessore 8080 Intel, ritengo che con la IA stia iniziando una nuova rivoluzione.

Non tanto dal punto di vista tecnico, perché la tecnica bene o male è sempre quella. La rivoluzione sarà sociale, economica, politica. E soprattutto esistenziale.

Perché la metafisica, onnipresente nella nostra idea del mondo e di noi stessi, finirà per sgretolarsi rivelandosi inconsistente.

Enormi i rischi per la democrazia e la libertà. Soprattutto ora che il sonno della ragione si sta diffondendo.
Ma altrettanto grandi le opportunità, per una fertile messa in discussione di noi stessi
#900
Citazione di: Alberto Knox il 17 Giugno 2023, 16:55:33 PMA me pare che jacopus cerchi di trovare qualcosa di moralmente alto a cui l'uomo può fondare i propi principi morali senza fare ricorso a Dio e alla spiritualità in generale, allora chiama in causa una fantomatica extra-natura la quale razionalmente e logicamente non è  meno assurda dell idea di Dio, anima, spirito. Ma che senso ha sostituire un mistero con un altro mistero?

Ritengo derivi dal ruolo che è impropriamente attribuito alla psicologia.
Perché la psicologia si occupa della psiche. Con un approccio che cerca di essere scientifico.

Volendo essere "scienza" dovrebbe evitare di travalicare nella metafisica.
Perché lì è la filosofia, non la scienza.

Nel momento in cui lo psicologo si avventura nella metafisica, dovrebbe perciò dismettere i panni dello psicologo per iniziare a filosofare.

Invece al giorno d'oggi lo psicologo sta sostituendo il prete. Gli viene infatti richiesto pure di dare risposta alle richieste esistenziali.
Ma questo è l'ambito o della religione o della filosofia.

E invece ci si affida alla psicologia, perché si fa ormai coincidere la psiche con l'anima.
Un grave fraintendimento!, perché la psiche c'è, è un qualcosa, mentre l'anima non è qualcosa.

Difatti oggi il grande rimosso è lo Spirito.

E allora ci si arrovella sulla psiche, pensando di avere un fondamento nei propri ragionamenti. Mentre non si fa che inventare incomprensibili metafisiche, senza magari esserne neppure consapevoli.