Buongiorno, se oggi tornassero sulla Terra: Socrate, Budda e Gesù, di cosa disquisirebbero? Cosa penserebbero dell'umanità attuale? Come sarebbero accolti, secondo voi?
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Ciao Aspirante, citandoti:
"Ora vengo al discorso della collaborazione a livello di umanità. La difficoltà maggiore alla sua realizzazione, a mio avviso sta nell'ego che spinge i singoli uomini a voler essere primi in qualcosa (sport, carriera, fama, possedimenti, ecc... ecc..). L'ego, di fronte agli elogi delle masse, si gonfia fino all'inverosimile. E' un circolo vizioso da cui occorre uscire. E' necessario iniziare a pensare diversamente. Non c'entra alcun credo, alcuna fede. ...."
Posso essere senz'altro d'accordo, ma siamo ancora a livello di chiacchiere. Per quel che riguarda invece il credo, o la fede, forse tale fede si rivela anche quando affermi che c'è un circolo vizioso da cui occorre uscire. Perché bisogna uscire? Si ritorna quindi alla domanda di Kobayashy su quale forza dovrebbe indurre la compensazione dei propri limiti tramite l'altrui virtù e viceversa. Rinnovo quindi la domanda: perché bisogna uscire? Per me, un circolo vizioso c'è, però questa tua fede devi metterla alla prova. Ad esempio, dici: i singoli individui sono spinti a voler essere primi in qualcosa. Di sicuro puoi criticare questa tua affermazione solo in parte vera, quindi dedurne una gradazione diversa. Oppure potresti pensare a quale causa sia dovuta questa abitudine alla competizione che pur non coinvolgendo tutti sembra esser trainante all'oggi. Il pensiero dominante sembra dire cmq che è così che va il mondo, appellandosi all'evoluzione, ma la mia opinione non coincide con tale interpretazione dell'evoluzione
Citazione di: daniele22 il 07 Gennaio 2022, 10:58:37 AM
Buon 2022 a tutti. Buongiorno Aspirante filosofo. Come già disse Viator, mi sembra, le tue istanze assomigliano più che altro a riflessioni esistenziali/sociali più che filosofiche. Da un punto di vista filosofico mi sembra che Kobayashi abbia posto bene la domanda chiedendo "quale sia la forza che dovrebbe indurre alla compensazione dei propri limiti tramite le virtù dell'altro e viceversa".
Io non so suggerirti alcun filosofo avendo solo vaghi ricordi di storia della filosofia, ma di sicuro in me puoi trovare un eretico dilettante del comune pensare. Di fatto potrei suggerirti più di qualche idea che possa corroborare almeno in parte il tuo pensiero, però mi sembra che tu parta da presupposti che richiedono una dose di fede a mio vedere eccessiva. Voglio cioè dire che un quantum di fede in qualche verità più o meno importante sia sempre presente nei nostri discorsi. Ricorrere però a concetti come "vita eterna", oppure postulare un'umanità perfetta evidenziando imperfezioni in un certo senso vaghe, a mio giudizio non corrisponde ad un approccio filosofico al tema che tu proponi. Ripeto, c'è del vero in quel che affermi, ma dovresti esplicitarlo in modo diverso. Potresti intanto cercare di dire dove dovremmo trovare queste parti che all'interno dell'umanità non collaborano. Chi è che non collabora? La mafia? La politica? La filosofia? I media? La scienza? Il papa?
Per come la vedo io la storiella che ha postato Ipazia potrebbe dare qualche buon spunto di riflessione.
Ci sentiamo
Citazione di: Kobayashi il 06 Gennaio 2022, 08:02:39 AMCitazione di: Jacopus il 04 Gennaio 2022, 21:45:13 PM
Ti consiglio un libro e un autore molto interessante. Telmo Pievani, Imperfezione, Cortina editore. La sua tesi è che l'imperfezione è il motore dell'evoluzione della vita. Non può esserci vita senza imperfezione, perchè l'imperfezione trasmuta i viventi e prova nuovi modi vitali. Non è propriamente la tua tesi ma è comunque interessante concepire la nostra vita cosiddetta "perfetta", dipendere dalle imperfezioni. Ascolta l'esempio iniziale che riguarda lo scontro fra Kasparov e il Computer intelligente.
https://www.youtube.com/watch?v=j7Nu01PuT_I
Con i termini perfezione-imperfezione a me sembra che l'evoluzionista faccia rientrare dalla finestra ciò che aveva cacciato a calci dalla porta: ovvero il finalismo.
A meno di intendere "perfezionamento" come passaggio ad una maggiore capacità di sopravvivenza.
Ma l'insistenza su un termine come "perfezione", che implica un'immagine di modello completo, compiuto nel suo sviluppo, è sintomatico del fatto che si vuole rifuggire da una visione scientifica dell'evoluzione (un processo puramente casuale risultante dall'incontro di pressioni ambientali con le mutazioni genetiche casuali) per introdurre qualcosa di più umano.
Ambigue anche le osservazioni che fa su Kasparov-deep blue. Kasparov avrebbe sfruttato le sue imperfezioni di calcolo? È un'imperfezione non essere un computer?
In realtà l'uso che fa Kasparov di strategie di gioco imprevedibili sono lo sfruttamento non di imperfezioni ma di armi che la mente umana ha a disposizione: perché dovrebbero essere viste come compensazioni di limiti se non di fronte all'immagine della macchina presa come espressione della perfezione?
Citazione di: JE il 05 Gennaio 2022, 15:58:19 PM
Ciao Aspirante,
ti pongo un quesito volutamente provocatorio, ma che mi sembra una contraddizione inevitabile da notare in questo tuo pensiero.
Se le tue parti imperfette di corpo non ti permettono di avere una totalità corporea perfetta,
cosa ti fa pensare che le imperfezioni dell'umanità porteranno ad una sua perfezione (limite tra l'altro astratto)?![]()
Posto questo,
Mi sembra che tu parta da causa finalis, cioè teleologia cosmica, cioè ragioni per scopo dell'universo assunto a priori.
Io credo piuttosto che sia l'intelligenza a porre la propria causa finale, e lo fa sempre comprendendo meglio e riprogrammandosi da questa base. Non mi baserei per questo sulle imperfezioni o debolezze del singolo ma sulle sue forze per spiegare il cammino verso l'arcobaleno della perfezione: Cosi il cieco perfeziona l'udito e può aiutare altri a fare lo stesso. Piuttosto di parlare di arcobaleni luminosi ma irraggiungibili mi sembra il caso di parlare di forze e debolezze, in questo caso per esempio la tua disabilità ti può portare ad una forza che altri non hanno motivo di sviluppare. Tuttavia questo cammino non è la somma delle debolezze, ma delle forze che si possono sviluppare su tali basi.
Citazione di: Jacopus il 04 Gennaio 2022, 21:45:13 PM
Ti consiglio un libro e un autore molto interessante. Telmo Pievani, Imperfezione, Cortina editore. La sua tesi è che l'imperfezione è il motore dell'evoluzione della vita. Non può esserci vita senza imperfezione, perchè l'imperfezione trasmuta i viventi e prova nuovi modi vitali. Non è propriamente la tua tesi ma è comunque interessante concepire la nostra vita cosiddetta "perfetta", dipendere dalle imperfezioni. Ascolta l'esempio iniziale che riguarda lo scontro fra Kasparov e il Computer intelligente.
https://www.youtube.com/watch?v=j7Nu01PuT_I