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Messaggi - daniele22

#886
Tematiche Filosofiche / Dogmatismo negativo
08 Ottobre 2023, 11:30:13 AM
Il dogmatismo negativo corrisponde all'altra faccia della medaglia che nel suo lato "recto" recherebbe l'immagine del pensiero che rigetta il dogmatismo. Corrisponde sostanzialmente all'assenza di volontà di esprimersi in merito a temi di cui si può parlare. Pur tuttavia il dogmatismo negativo riuscirebbe ad affermarsi, purtroppo, e gli esempi sarebbero molti, attraverso la stessa arma con cui si è giunti a stigmatizzare il dogmatismo, ovvero l'arma della ragione. Pertanto saremmo nulla più che dei dogmatici evoluti. Buona domenica
#887
Domanda dell'ignoranza: il fatto che la normativa europea non faccia riferimento ad una carta carta costituzionale costituisce un falso problema o no?
Buona domenica 
#888
Attualità / Re: Sciopero generale planetario...
07 Ottobre 2023, 12:08:59 PM
Lo sciopero, una forma autentica della rivolta, è senz'altro l'unico strumento di lotta efficace oggi come oggi, ma come ho letto negli interventi successivi tutto dipenderebbe dalla reazione dei leader e dalla loro comprensione dei perchè dell'evento. Questo è il punto debole. Sono i lavoratori a dover comprendere i motivi di una protesta con pretese sì rivoluzionarie. I leader del movimento (quale movimento? Il promotore dello sciopero spero, il leader di un momento intendo) sarebbero certamente non graditi, se non a tutti, a più d'uno dei leader del potere istituzionale; e probabilmente con ragioni sufficienti a contrastare l'evento. E di fatto è ciò che succede attualmente con le manifestazioni di piazza in cui la gente guidata da leader spende gran poco. Se si vuole turbare il potere istituzionale e non solo quello bisognerebbe spersonalizzare al massimo livello possibile l'individuo, facendolo cioè coincidere col lavoratore, la classe più ovvia. Non sarebbe comunque un problema che la protesta fosse mondiale; per me basterebbe anche una sola regione italiana. Un saluto
#889
Non conosco Fusaro, e a dire il vero conosco più o meno solo il mio di pensiero. Gli è che di fatto son certo di possedere brandelli di pensieri formulati da altri oltre a qualche altro che probabilmente è stato da me composto. Comunque mi si perdoni se non colgo proprio il bisogno di seguire le trame di altri pensatori rinunciando a tessere il mio ordito, che tra l'altro avrei già intessuto, e ribadendo quindi il concetto che ogni essere umano abbia per natura la competenza ad esplorare il mondo del pensiero e della parola. O si vuol farci credere che occorra una laurea in storia e storia della filosofia?
Credo ben che l'affermazione di Protagora debba essere letta in chiave soggettiva, parliamo infatti di un filosofo del quinto secolo a.c., i tempi dell'alba filosofica. Si potrà dire semmai che tale affermazione dica tutto e dica nulla. Inoltre, se il pensiero di Protagora può essere ridotto ad opinione, peraltro già ben condivisa a quanto mi è dato di sapere, nondimeno si potrà osservare che è sempre un'opinione ad avere la possibilità di rivestire i canoni della presunta oggettività, che infatti io chiamerei intersoggettivitá. L'oggettivo troverebbe cioè esistenza all'interno di ciò che apparterrebbe già ad una intersoggettivitá conclamata.
Con tutta l'antipatia che provo per il capitalismo il fatto che si sarebbe mangiato la filosofia ... beh, questa mi sembra una bufala bella e buona. La filosofia è moribonda da tempi ben più lontani, così come il capitalismo era in potenza di esistere dagli stessi tempi in cui i sofisti si facevano pagare, solo che a quei tempi era cosa semplicemente inimmaginabile. Se qualcuno avesse per caso solo potuto immaginarlo gli avrebbero chiesto per certo se sapesse di essere al mondo.
Nell'aver la pretensione a svelare la natura del pensiero non si manifesta alcuna pretesa di conquistare un talismano conoscitivo definitivo. Mi sembrerebbe infatti una pretensione più che lecita nonostante Wittgenstein avesse sostenuto arbitrariamente la sua inutilità. E se non fosse arbitraria questa posizione del logico e filosofo austriaco mi si spieghi almeno in due parole perché non lo sarebbe. Ancora sul talismano, non esisterebbero a quanto mi risulta oggetti di siffatta foggia. E infatti ho parlato di svelare in modo abbastanza inequivocabile, intendendo che una volta svelata 'sta benedetta natura dell'apparato cognitivo avremmo svelato solamente una falsità attualmente operante da millenni, quella appunto del nostro ben radicato senso di elezione nei confronti di altre specie; non avremmo cioè raggiunto la verità. La verità non esiste, per quel che ne so, oppure esiste laddove non esiste il tempo e non è certo il nostro caso. Trattandosi quindi di una nuova falsità, questa non si esporrebbe naturalmente da subito a critica, proprio come accadde nel periodo che andò da Copernico ad Einstein transitando per Galileo, Cartesio, Spinoza, Newton e dopo la definitiva morte di Tolomeo. Non si esporrebbe poiché dovrebbe colmare innanzitutto le lacune di conoscenza sedimentatesi durante il periodo in cui operò la falsità precedente; cosicché, in presenza di una pur possibile critica fin da subito, questa risulterebbe essere certamente inattuale, ovvero poco interessante, solo per il fatto che si avrebbe molta nuova carne da gettare sul fuoco. Sarebbero infatti queste lacune corrette che darebbero l'impulso a nuove indotte speculazioni filosofiche o sperimentazioni scientifiche, le quali possono potenzialmente concorrere a rendere attuale quel che da subito non potrebbe esserlo. A mio vedere sarebbe così che procedono le cose nel loro percorso evolutivo. Un saluto
#890
Ho letto l'articolo e il mio commento è presto detto: che si tratti di italiani, svizzeri o di chi si vuole, fintanto che il pensiero umano non avrà svelato in modo abbastanza inequivocabile la sua natura ivi compresa la natura del linguaggio ....  svelamento che infine dovrebbe offrire una nuova e adeguata comprensione dei poliedrici comportamenti umani, ma soprattutto dei molteplici "spiriti" dei popoli, la filosofia resterà confinata ineluttabilmente ad una scienza da ranocchi. "L'uomo è misura di tutte le cose .... etc" diceva Protagora. O si risolve tale questione indicando in quale modo si costituisca tale misura ... giacché penso che ne abbiamo piene le tasche di vedere, osservare, desumere e parlare infine di come detta misura si manifesti... eh eh eh!! ... dicevo appunto, se così non fosse, la filosofia sarà sempre e giustamente considerata poco, in balía continua della sua delegittimazione alla quale tutti si assiste. E siccome l'argomento mi sta molto a cuore per ora mi fermo qui proprio perché sono stanco di tracciare generalizzazioni arbitrarie parlando, come detto poc'anzi, di come le varie genti e l'individuo si siano messi in luce finora, ivi compresi ucraini, russi, inglesi, europei, americani e cinesi ... e mettiamoci pure i turchi ... un branco di folli, l'individuo per primo ... Un saluto
#891
Va bene Pensarbene, posso anche darti ragione visto pure che non esiste neppure un nobel per la musica o le arti figurative. Ciò nonostante sono incline a pensare che laddove esista una commissione giudicante, e parlo pure anche per certi sport tipo i tuffi nel nuoto tanto per dirne uno, per giudicare prestazioni che si sottraggono a criteri di valutazione oggettiva, sarebbe meglio stare in un decoroso silenzio. Poi, come ha detto inVerno, cosa vuoi che sia un premio assegnato da quattro bacucchi, anche se un paio di milionate di euro in tasca fan sempre bene. Spero proprio comunque che non diano il nobel per la pace a Zelenski. Un saluto 
#892
Sottoscrivo il post nr. 6 di Ipazia. Fintanto che non sia noto il semplice meccanismo in base al quale funziona l'individuo, la psicologia, di fatto, brancolerebbe un po' nel buio. Senza nulla togliere a Freud o a Jung, di cui non conosco i pensieri, la sua validità resterebbe pertanto confinata nell'ambito dei risultati ottenuti, e su questi solo la persona "in cura" potrebbe dire qualcosa. Bisogna inoltre dire, ed è questo a complicare le cose, che se il succitato meccanismo sarebbe di per se stesso semplice assai complesse sarebbero invece le manifestazioni che da esso emanano; tanto che ho sentito poche persone che siano riuscite a staccarsi dal bisogno dello psicologo, e questo, come molti pensano, non sarebbe per certo un motivo del poco valore del professionista, anche se potrebbe esserlo. Un saluto
#893
Storia / Re: Una cameriera robot ...
05 Ottobre 2023, 08:21:16 AM
Siamo convinti di studiare la realtà, ma, checché se ne dica, la realtà di cui tanto si parla saremmo noi stessi a generarla ... che poi la si studi pure fa parte dei nostri giochi ... come dire "se le fa e se le gode" (essenza ultima del solipsismo inconsapevole vista dal punto di osservazione del solipsista consapevole, cioè io). Visto come vanno le cose, disillusi in prima battuta da Silvio sul quale si era puntato molto e in successione da Beppe Grillo, penso che la voglia di un messia possa essere ancora attuale e l'AI sarebbe un buon candidato, sembra. Ci sarebbe ancora un piccolo scoglio di diffidenza da abbattere e poi è fatta. A me personalmente non piacerebbe, ma non sono mai stato un proibizionista. Un saluto 
#894
Personale contributo filosofico di un patafisico di scarso spessore: se d'un tratto smettessi di assecondare la legge di causa effetto, sempre ammesso che sia ancora vivo dopo un giorno, prima o poi sentirei lo stimolo della sete e della fame. Un saluto 👋
#895
Percorsi ed Esperienze / Re: pensieri da un amico
02 Ottobre 2023, 14:32:46 PM
Non sono certo quello che ritiene in prima istanza i mezzi o le tecnologie di informazione responsabili del nostro smarrimento, ma potrebbe essere proprio che la scarsa capacità critica, sempre che non si tratti di scarsa volontà ad esercitarla, sia almeno in parte un effetto addebitabile proprio alla ridondanza di informazione a cui siamo sottoposti. Come ha detto Phil nessuno ci obbliga a prendere immediata posizione, rinviando quindi il tutto ad un accorto vaglio dell'informazione che di volta in volta ci si propone innanzi. Gli è però che in una democrazia rappresentativa una posizione prima o dopo si dovrebbe prendere. E in una democrazia rappresentativa la fiducia che si concede riveste una certa importanza essendo infine determinante al buon funzionamento del regime democratico. Nel nostro sistema avremmo quindi bisogno che vi fosse fiducia ed è però indubbio che questa versi in profonda crisi. Cosa può dunque succedere quando la fiducia entra in crisi e al tempo stesso dovresti tuo malgrado concederla? Lascio la domanda in sospeso. Ordunque, di pifferai magici è pieno il mondo e mi meraviglierebbe che una persona normale sia in grado di distinguerli facilmente tanto sarebbero abili certuni. I politici non mantengono quel che dicono? Nessun problema; è di sicuro colpa dell'opposizione o della sfavorevole congiuntura economica, e in parte hanno pure ragione; questo è il guaio e al tempo stesso questo è il campo in cui si destreggiano i manipolatori più abili. Un colpo al cerchio e un altro alla botte, una sapiente mescolanza di verità e menzogne. E così accade allora che questi dicano che bisogna cambiare la legge elettorale, soprattutto perché ci sono pure le riforme da fare ... è urgente, bisogna fare presto!, ci vuole più potere decisionale! Chissà poi perché bisogna sempre fare presto come se il mondo potesse cambiare dall'oggi al domani. Imparino a fare i politici. I risultati infatti si vedono, tanto che il professor Cacciari, sicuramente suo malgrado, si è sentito in obbligo di difendere, se non le scelte, almeno la posizione in cui la Meloni si trova a dover governare; "c'è un prima grande come una casa" diceva una sera ai manipolatori più abili che davano tutti contro alla Meloni. Ma allora così sarebbe fin troppo facile dico anch'io.
Dato comunque che le maschere tendono a rarefarsi nei momenti critici, l'indizio più evidente a rivelare certi pifferai mi si è svelato, ovviamente, in due momenti altamente critici recentemente occorsi, e mi riferisco alla pandemia e alla guerra. È stato stupefacente per me vedere come molti giornalisti, e parliamo di direttori di testate giornalistiche nazionali che reputavo almeno in parte seri (lascio sempre il beneficio del dubbio circa il fatto che credano veramente a quello che dicono) si siano letteralmente trasformati in senso peggiorativo durante queste due emergenze per poi ritornare quasi miracolosamente ad essere nuovamente in parte seri ora che la pandemia e la guerra hanno perso quella rilevanza mediatica che ebbero al momento del loro insorgere. E non si può certo dire che costoro siano degli incompetenti, ma evidentemente la competenza non è da sola sufficiente a che le cose funzionino per il meglio. Penso pertanto che sia ardua impresa valutare la credibilità di certa informazione da parte di un cittadino.
Data la premessa e tralasciando i contenuti che nel mezzo si producono andrei quindi molto cauto nel togliere al mezzo di comunicazione ogni responsabilità di quel che nel mondo accade, proprio perché il mezzo non esiste mai in sé stesso, ma sempre in relazione a noi che lo produciamo. E se la produzione in origine è spontanea, avulsa cioè in certo senso da finalità nascoste, nondimeno in successione temporale viene puntualmente strumentalizzata a fini imperscrutabili da chi possiede interesse e capacità per farlo. Questo accade pure per le idee; accadde tanto per l'idea di Dio quanto per l'idea filosofica. Infine, il problema posto da pensarbene, per come la vedo io che penso che l'essere umano sia vittima di un errore mentale circa la valutazione che dà di se stesso sarebbe un problema di natura psicoantropologica. Per dirla in parole povere, i detentori delle grandi ricchezze che si dilettano a giocare col mondo sarebbero afflitti da malattia mentale. Un saluto
#896
Percorsi ed Esperienze / Re: pensieri da un amico
01 Ottobre 2023, 11:02:09 AM
Se vuoi togliere potere a chi c'è l'ha dovresti smettere di conferirglielo.
Siamo tutti eterodiretti, sia dall'una che dall'altra parte, solo che chi detiene il potere è avvantaggiato in questo conflitto poiché chi vi si oppone continua ad alimentarlo nonostante tutto. Chi vuole opporsi dovrebbe quindi per primo recuperare quello che tutti abbiamo un po' smarrito appiattendoci ad essere appunto eterodiretti; quello che abbiamo smarrito consiste nel recupero dell'introdiretto, che infine dovrebbe consentirci di attuare una specie di autodisciplina. Sarebbe solo attraverso questa pratica che si può scoprire ciò che possiede un valore autentico nella vita umana. Per quel che mi riguarda quindi non avrebbero valore tutte quelle troiate apportatrici di un effimero benessere e che il sistema socio economico mi propina a spron battuto in modo sicuramente seducente. Quel che veramente può darmi benessere si rappresenterebbe infatti solo nelle produzioni che si iscrivono all'interno della scienza medica la quale promuove la salute del corpo e della mente. Un saluto
#897
Certo, quando si parla di scienze umane bisogna proprio dire che è il caso di diffidare, soprattutto quando si parla della natura della conoscenza e dell'intelligenza, tipo il grande dono dell'autocoscienza piovuto dal cielo per caso una volta escluso che ci sia giunto da un Dio sadico. Il sonno della ragione batte pure lì, non solo sulle diatribe tra comunismo e capitalismo. Un saluto 
#898
Varie / Re: Un enigma del finito.
24 Settembre 2023, 10:25:07 AM
Citazione di: iano il 24 Settembre 2023, 09:53:26 AMCiao Daniele.
Sospetto che sia una buona risposta.
Ma è il termine ''lemma'' che mi confonde.
Ciao, si potrebbe dire l'insieme dei sostantivi o dei verbi all'interno della lingua. Sempre facendo intervenire il fattore tempo come componente che limita, anche l'insieme delle cellule di un cancro in un determinato istante 
#899
Varie / Re: Un enigma del finito.
24 Settembre 2023, 09:02:06 AM
Citazione di: iano il 24 Settembre 2023, 03:48:27 AMQual'è quell'insieme che è finito ma non limitato ?
Penso che un esempio possa essere l'insieme dei lemmi di una lingua. Buona giornata 
#900
Come fai a non capire Jacopus? E'ovvio che chi viene in Europa fa un investimento per una vita migliore. Naturalmente chi fa un investimento sa benissimo che c'è una componente di rischio, ma cosa vuoi che sia attraversare un deserto e in successione un mare a bordo di imbarcazioni dove si rischia ben poco e dove ci si affida fin dalla partenza dal luogo natìo a persone di specchiata morale. Proprio non capisco. Caro Jacopus, in questo forum vi sono contributi molto razionali espressi da persone anche molto colte, almeno rispetto al mio livello di cultura il quale mi fa dire certamente molti strafalcioni senza che magari me ne dia conto. Quello che manca però in questi dialoghi è ciò che muove le varie speculazioni molto razionali, cosa che, a mio modesto parere, avrebbe ben poco a che fare con la ragione arrivando pure a toccare, in certi casi, la malattia mentale. Quando il generale della Folgore Vannacci ... poverino, dico poverino dato l'incarico che riveste che sembra quasi una punizione (responsabile dell'Istituto geografico militare ... capisco un generale del Genio, ma uno della Folgore) ... quando appunto il generale partorì quel libro che per certo non riscuote il mio consenso pensai che in un certo senso avesse messo il dito su una piaga. Ordunque, c'è qualche pensatore che fa coincidere il linguaggio con l'essere, ma se non ci si rende conto del ruolo che le pulsioni possono avere nella nostra espressività linguistica, nel senso che queste sarebbero premessa per i contenuti molto razionali del nostro dire, io penso che si possa solo venire a capo di nulla. La dialettica in questo senso è un fallimento totale e bisognerebbe prenderne atto. Un saluto