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Messaggi - Duc in altum!

#886
**  scritto da donquixote:
CitazioneLe leggi dovrebbero gestire le eccezioni, e la "normalità", in una comunità degna di tal nome, dovrebbe essere garantita dalla cultura, dai principi e dai valori che si condividono e dai quali si deduce naturalmente e conformemente l'organizzazione sociale e il comportamento da adottare da parte dei cittadini, che si comportano in un certo modo perchè sono convinti che sia buono e giusto farlo (e per un sacco di altre buone ragioni)  e non per paura della guardia che viene a bussare.
Il problema è che quei valori e principi differenziano da l'organizzazione sociale e il comportamento adottato dai cittadini in conformità con la fede personale, ecco perché senza un valore e principio extraterrestre non ci omogeneizzeremo mai politicamente o eticamente. Le persone si lamentano di Trump o di Assad, ma perché è civile quello che sta accadendo politicamente, da 4 anni, nella pseudo-democrazia italiana? Eppure: ma che ce frega, ma che ce 'mporta...
#887
**  scritto da Eretiko:
CitazioneNessuna metafisica: il determinismo e' legato alla causalita' delle leggi di natura, e noi siamo composti dagli stessi elementi che compongono l'universo (ma ovviamente nessuno e' cosi' ingenuo da pensare che le nostrte azioni sono semplicemente predeterminate), fatto che ha dato l'inizio alla discussione sul libero arbitrio (sia a livello filosofico che biologico).
E' proprio questo che cercavo di dire: non è scritto da nessuna parte che le leggi causali della natura siano casuali, forse, chissà. Quindi oggi, in terra, la legge non ammette ignoranza, e giudica il libero arbitrio, che determina ogni fenomeno umano, anche la disgregazione dell'occidente, come se l'oriente, il sud o il nord, poi, non si starebbero smantellando.
#888
**  scritto da Angelo Cannata:
CitazioneQuest'inevitabile intromissione rende ogni affermazione relativa, cioè relativa al soggetto.
Sì, ma questa realtà non elimina il fatto che all'origine dell'affermazione, del verbo, del logos, della filosofia, della metafisica, nella notte, nottissima dei tempi, la verità è una, unica e universale  ...e qualcuno, che diamine, dovrà pur avvicinarsi a essa, se non centrarla a pieno!
#889
**  scritto da Eretiko:
CitazioneAd esempio il libero arbitrio, messo in crisi da una parte dal meccaniscismo deterministico, a dall'altra dalle "sensate esperienze" che hanno dimostrato che il 90% delle nostre azioni e' inconscio.
Penso, secondo me, che sia meglio che si facciano esempi, per questa discussione, senza chiamare in causa la metafisica, giacché fin quando il determinismo e l'inconscio che dirige le nostre azioni saranno nient'altro che supposte ipotesi possibili, ma niente di sicuro, il libero, arbitrio, per accidente o per volere divino, sarà sempre ciò che determina chi siamo e chi desideriamo essere, ed eventualmente (in un discorso spirituale) l'unica nostra facoltà a dover essere giudicata.
#890
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 13:25:39 PM
**  scritto da baylham:
CitazioneIl fatto per me incontrovertibile ed ineliminabile è che ogni uomo è morale, ha una morale: sceglie, agisce secondo una logica di bene e di male, decide che cosa è bene e che cosa è male. Dio, il Padrino, qualunque altro uomo, possono essere riferimenti, esempi, modelli, suggerimenti, consigli, qualunque cosa, ma sono distinti da te, che scegli, che decidi la tua morale.
Sono d'accordo, quindi dal tuo:  sceglie, agisce secondo una logica di bene e di male, decide che cosa è bene e che cosa è male - potremmo dire che ogni uomo ha fiducia nel fatto che la sua prospettiva del bene e del male è quella giusta (se non, addirittura, anche quella originalmente vera!).

Riferimenti distinti fino a un certo punto, giacché Michele Corleone ha fotocopiato la "morale" del padre Vito, che a sua volta l'ha fotocopiata da suo padre Antonio Andolini, ecc. ecc.
Stessa cosa anche per chi sceglie un'altra morale.
Dunque è importante ciò che s'insegna con l'esempio.

CitazioneOgni uomo può scegliere il riferimento che vuole. Per me il Padrino non è un riferimento morale: la vita del Padrino non mi ispira amore, amicizia, intelligenza, gioia, ciò che vale nella mia vita, ma odio, inimicizia, solitudine e pena
Benissimo, ma devi anche accettare che lo stesso Padrino decida che @baylham non è un riferimento morale, per le sue, valide quanto le tue, personali motivazioni.
Quindi abbiamo dimostrato che non esiste un bene e un male assoluto, ma tutto è relativo, dunque la morale può anche coincidere con ciò che ci ispira, convenientemente, amore, amicizia, intelligenza, gioia, ciò che vale nella mia vita, aggiungerei lo stesso senso dell'esistenza se mi è concesso.

CitazioneIl suicidio di Michele è un problema soprattutto per la tua fede cristiana.
Mi dispiace, ma dovresti rileggere le sue righe, giacché in nessuna sostiene di essere cristiano, né che la colpa sia di Dio, ma che: sono stufo di chiedermi cosa si prova a vincere ...stufo di fare buon viso a pessima sorte ...di essere preso in giro ...di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità ...forse il malinconico e sconsolato Michele ha sbagliato scelta sulla morale, o forse avrebbe dovuto studiare quella del Padrino ...chissà ...chi vivrà vedrà e chi vedrà vivrà!
#891
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 10:04:38 AM
**  scritto da acquario69:
CitazioneA me sembra pero che tutto questo arrivi a comportare la relativizzazione di tutto e su tutto,fino a raggiungere inevitabilmente ad evidenti ed infinite contraddizioni o a veri e propri rovesciamenti del tutto infondati e null'affatto reali,oltre al fatto che comporta il dissolvimento dello stesso tessuto sociale...che poi e' semplicemente quello che mi risulta se provo a guardarmi intorno e in particolare nel punto in cui siamo arrivati, dove poi ognuno,(nelle premesse proprie all'individualismo a cui fa riferimento) rivendica le sue più o meno esclusive ragioni personali e nemmeno cosi pacificamente come sarebbe dovuto essere secondo intenzioni
Concordo con la tua analisi: la relativizzazione di tutto e su tutto è il divenire del dissolvimento dello stesso tessuto sociale...
#892
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
09 Febbraio 2017, 09:59:00 AM
**  scritto da Jacopus:
CitazioneQuesto perchè la nostra evoluzione ci ha reso così e ci ha reso cosìperchè ci conveniva cooperare ed amarci piuttosto che entrare in competizione.
Benissimo, ma sei rientrato sulla fede, giacché ce ne vuole tanta per credere a quel: perché ci conveniva. Visto che oggi sembra, nella società moderna, che alla maggioranza non conviene più, quindi l'evoluzione dell'amore sta scomparendo.

Citazionequi sono del parere che si tratta di un gioco impossibile, perché è proprio il concetto di dignità a bilanciare il potere che si sposta in modo asimmetrico fra i membri della società.
Benissimo, ma anche con la dignità siamo di nuovo senza prove empiriche di cosa sia e se esista davvero come l'amore. Quindi la tua fede ti conduce a credere che la dignità bilanci il potere, la mia che niente può attribuire e conferire dignità a un uomo o a una donna se non lo sguardo di Dio (infatti: Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna - Gen1) .
Per me, che nella mia soggettiva esperienza terrestre lo sperimento ogni secondo, è più che chiaro, ecco perché ho provato a cercare un'alternativa oggettiva che potesse darmi (a me, solo a me, e se qualcuno se n'è beneficiato nella discussione, tanto meglio) un'argomentazione valida sull'eventualità che l'uomo possa arrogarsi il diritto di auto-meritarsi dignità, dal momento che siamo tutti un po' il Padrino, visto che si uccide anche con la bocca e si ruba anche con gli occhi (cit. P. Francesco), e dunque nessuno ce la può conferire. Ma così non è stato, poiché, come anche tu mi confermi, necessariamente siamo tornati a parlare di morale, di dignità e di empatia; e per questi aspetti ontologici solo la fede c'infonde cognizione e serenità.

Tutto qua, ti ringrazio per la tua attenzione e collaborazione, ho appreso anche tanto dai tuoi esempi filogenetici e ontogenetici.

Pace & Bene
#893
Attualità / Re:Chi o cosa potrà salvarci?
08 Febbraio 2017, 22:07:12 PM
**  scritto da Jean:
CitazioneChi o cosa potrà salvarci?
Beh,  non so in generale, ma a qualcuno, nella sempre più diffusa epidemia corrompente della società di individui, forse il suicidio.

N. B. = penso, che le recriminazioni di Michele coinvolgono tutto e tutti (me per primo).


Uno spaccato del XXI secolo: Lettera di Michele, morto suicida 30enne

"Ho vissuto (male) per trent'anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi. Ho cercato di essere una brava persona, ho commesso molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un'arte.
Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l'altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.
Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia. Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.
A quest'ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po' non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo. Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.
Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c'entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione. Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c'è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un'epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare.
Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l'alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l'ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c'è davvero bisogno. Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po'. Basta con le ipocrisie.
Non mi faccio ricattare dal fatto che è l'unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all'individuo, non ai comodi degli altri. Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza sì, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino.
Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene. Dentro di me non c'era caos. Dentro di me c'era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un'accusa di alto tradimento.

P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.
Ho resistito finché ho potuto."
#894
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
08 Febbraio 2017, 20:28:49 PM
**  scritto da baylham:
CitazioneIn primo luogo la morale, la scelta del bene rispetto al male, non dipende dall'esistenza o meno di Dio. L'accettazione della norma di Dio è sempre una scelta morale e quindi la morale ha la priorità sulla norma di Dio. Ciò vale a maggior ragione per chi asserisce l'esistenza del libero arbitrio.
Infatti, la scelta del bene rispetto al male, dipende da ciò che personalmente riteniamo essere il nostro "dio". E da lì che nasce la differenza di quel che per te è bene, che forse per me invece è male. E da ciò che ho posto questa provocazione: chi decide che il Padrino sta commettendo del male maggiore di chi sopravvive nel timore servile alle norme costituite da esseri umani (i dei sulla terra) che puntualmente né le temono, né le servono, né le compiono?

Quindi se collochiamo il libero arbitrio come mezzo per decidere quale morale trascendente preferire, cosa che da tempo io sostengo vivamente essere un obbligo ontologico, insieme al respirare e al mangiare, ossia, nessuno può esentarsi dalla fede, il tuo punto di vista può essere anche in linea, ma qui, io sto chiedendo, di identificarmi ciò che è bene e ciò che è male con i soli mezzi terrestri, con la sola esperienza materiale e pragmaticamente consequenziale.

CitazioneIn secondo luogo, una prospettiva egoistica, individuale della morale non porta alla formazione di una società amorale, "criminale": all'interesse, bisogno individuale si contrappone l'interesse, bisogno individuale degli altri. Inoltre ci sono interessi e bisogni collettivi, di tutta o di gran parte della collettività.
Mi dispiace, ma non sono d'accordo, l'egoismo e qualsiasi divenire individuale terrestre sono il fondamento del modello Il Padrino. Ma siccome abbiamo detto che questa volta il bene e il male lo decide la sola realtà terrestre, si denota dalla tua riflessione, senza Dio, che è inevitabile una società diretta sempre maggiormente da modelli simili, che favoriranno alcuni, che leniranno tanti.

CitazioneQuindi ogni interesse individuale è inserito a forza in una rete di interessi individuali e collettivi contrapposti e bilancianti.
La competizione non porta certamente alle scelte migliori rispetto alla cooperazione, ma gli esiti non sono necessariamente negativi. Normalmente anche l'uomo più egoista rispetta le code e la segnaletica stradale, per esempio.

Mi dispiace, la realtà senza Dio è un'altra:

http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/sono-stufo-di-sopravvivere-la-tragedia-di-michele-ci-impone-un-interrogativo-e-se-combattessimo-57194/

Tratto dal link:
continua Michele, che denuncia: "Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive".
#895
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
08 Febbraio 2017, 19:46:09 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneSi, scusami... è che non ho capito la domanda che hai fatto ossia:

Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale?

Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato?


ho risposto solo al fatto che sia un Fenomeno ma il resto non l'ho capita scusami  

Sei tu che sostieni che Hitler è un fenomeno reale, un effetto inevitabile. Io lo sto prendendo come esempio.

Perché non dovrebbe essere insegnato come "effetto" vincente?

;)
#896
**  scritto da acquario69:
CitazioneE dunque che sarebbe la tua una incitazione a delinquere?
Vuoi forse contribuire anche tu a fare proseliti in tal senso?..(tanto per rientrare in tema )

e non sarebbe proprio questa maniera di ragionare che poi finisce per alimentare la stessa miseria di quel povero disgraziato che hai portato come esempio?...
No, questa non è la mia maniera di ragionare,  :o  ??? :o   il cattolico autentico non medita senza il suo Dio.  :-[
Io sto facendo solo un esperimento di  provocazione, dove, purtroppo, discutendo e riflettendo senza trascendente, senza metafisica, senza Dio, il risultato è, sembra essere inevitabilmente, questa maniera di ragionare che poi finisce per alimentare la stessa miseria di quel povero disgraziato.  :'(

Citazioneinfatti secondo me ce pure da aggiungere che questa stessa mentalità fa si che poi diventi un circolo vizioso dove il disgraziato di sopra ha pure contribuito,con il suo diretto o indiretto favoreggiamento alle sue stesse condizioni..un esempio può essere quello di dare il classico voto ad un politico locale che pero tutti sanno sia colluso con la camorra,in cambio di miseri favori personali.
e questo può benissimo portare a considerazioni molto più estese ma sostanzialmente analoghe
Sono d'accordissimo con te @acquario, per me l'esperimento è finito: senza Dio tutto è permesso, al diavolo norme etiche, buon senso ed educazione civica, e i modelli di vita fac-simile del Padrino sono quelli più gettonati, giacché insegnati con l'esempio, dunque anche senza volerlo e in silenzio.  :-\
#897
**  scritto da bluemax:
CitazioneSei sicuro che abbiano condotto una esistenza priva di sofferenze ? Oppure hanno trascorso una intera vita circondati da sofferenza ?
Personalmente penso la seconda.

Giusto, concordo, ma possiamo solo immedesimarci nella sofferenza del Padrino per scommessa, per fede, credendo che sia così. Per la mia fede cattolica, per meglio intenderci, se Dio non usasse la sua misericordia, Michele Corleone soffrirà per l'eternità. Ma siccome ho posto come condizione, a me per primo, di fantasticare senza metafisica, dobbiamo scontrarci con la realtà che nessun essere umano è esente dal soffrire, e dall'essere circondato per una intera vita dalla sofferenza, quindi perché non dovrebbe essere quella del Padrino un'esistenza con un pizzico inferiore di sofferenza rispetto a quella di un impiegato che dopo 40 anni di lavoro, senza tante diversioni, con 5 figli, due mutui e un divorzio, perisce la 1^ settimana di pensione?
#898
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
08 Febbraio 2017, 11:31:49 AM
**  scritto da Jacopus:
CitazionePer intenderci un famoso matematico puo' essere anche un avaro o un ipocrita o uno sfruttatore ma io non posso insegnare da una lavagna come essere moralmente migliori.
Stai usando l'accezione "moralmente", mentre la richiesta è di non usare la trascendenza, la metafisica, altrimenti è impossibile e inevitabile non ridurre ogni modello etico umano al binomio: Dio esiste e mi comporto moralmente così, o Dio non esiste e mi comporto moralmente cosà.
E' questo che sto cercando di provocare: ricevere un'argomentazione "passabile" oggettivamente (attenendoci alla realtà solo terrestre, no spiritual) che chi decide di esistere come il Padrino non risulta più vincente di chi decide di esistere come Fantozzi (su due piedi non trovo altro esempio).

CitazioneLa tua sfida vorrebbe che, con argomenti teorici e "terreni" si possa affermare la superiorita' della regola aurea rispetto alla regola plauto-hobbesiana dell'homo homini lupus.
Esatto (e ti ringrazio poiché non conoscevo né sta regola d'oro o etica della reciprocità, e né  "l'uomo è lupo per l'altro uomo", ma in definitiva è così).

CitazioneCredo che cio' non sia possibile per gli stessi motivi per cui Bluemax dice che i modelli di riferimento sono storici.

Come volevasi dimostrare, grazie assai!

CitazioneResta il fatto che bisogna comunque cercare di contrastare quel modello distruttivo della socialita'. Ti fara' piacere forse anche sapere che in passato uno dei fondatori della sociologia Durkheim, affronto' il problema e lo risolse affidando proprio alla religione questo compito di contrasto all'egoismo da lui chiamato anomia.

Si ritorna alla fede che io, in maniera cozzante, ho chiesto di tener fuori dalla discussione. Dunque, reconditamente, ma concretamente, l'uomo è ciò che opera nel credo in cui riposa la sua fiducia:
Operari sequitur esse, ergo unde esse inde operari!
"L'agire è effetto dell'essere, ogni comportamento è dunque conseguenza di ciò che si è"!
- Arthur Schopenhauer

Da Wikipedia:
Agere sequitur esse (in latino: "l'agire segue l'essere") è il principio che fonda l'etica tomista. Per Tommaso d'Aquino dall'essere discende necessariamente il dover-essere; il fatto che ciò che esiste abbia una data natura ontologica condizionerà inevitabilmente l'agire morale dello stesso ente. Pertanto in un primo accostamento al significato Tommaso sembrerebbe dire che l'uomo, poiché è una creatura di Dio, non si limiterà a possedere la caratteristica ontologica di semplice creatura, ma sarà anche tenuto a un comportamento morale (un dover-essere) consono in quanto creazione divina e quindi dovrà aspirare alla perfezione ultraterrena [1].
In realtà il motto fatto proprio dalla Scolastica non va inteso superficialmente nel senso che l'azione segue "temporalmente" all'essere o anche nel senso che data la natura dell'essere l'azione dovrà corrispondere a quella natura ma tenuto presente che per Tommaso l'essere vuol dire atto di essere (esse ab actu essendi) ossia azione, attualità, di modo che ogni cosa esiste per mettere in atto azioni, allora l'essere coincide con l'azione nel suo compimento finale [2].


CitazioneIo credo che una soluzione risieda nell'esempio. Se una nuova generazione osserva un comportamento prosociale difficilmente si comportera' in modo egoistico. Su questo argomento c'e' una letteratura di antropologia piuttosto ampia.
Un'altro elemento e' la vicinanza e la conoscenza degli altri, abitudine che si sta perdendo.

Mi ricollego con la mia fede per dirti che a Natale (intuizione o indignazione?) ho posto in oratorio un bel quadretto con scritto a caratteri cubitali: "Si può insegnare senza volerlo, anche in silenzio. Si chiama esempio". (dal web)
Nessuna scuola è più effettiva: Gesù compiva il precetto.

CitazioneIn sintesi, una societa' non fondata sullo sfruttamento presuppone un percorso lungo e accidentato probabilmente difficile da raggiungere in termini "laici", ma poiche' sono convinto che le religioni istituzionali e lo stesso concetto di un unico Dio sia un principio che non aiuta non ho altra scelta.
Quale?

CitazioneSpero che questa risposta sia quella che ti aspettavi ma ne ho ancora altre in serbo.
La fede nasce dall'ascolto.

Buona giornata  :)
#899
**  scritto da acquario69:
CitazioneSi ma in sostanza cosa stai cercando di dire? 
forse che il mondo "funziona" al contrario e che proprio per questo più o meno tutti (più o meno da sempre) si fiondano a capofitto nella stessa direzione?

Si esatto e' cosi!...
Non solo dico questo, ma sono curioso di sapere perché, pattuito fantascientificamente che non esiste né Dio né il trascendente, sosteniamo che il mondo è al contrario. Al contrario de che? Chi decide qual è la funzione propizia del mondo? A chi dovrebbero dar conto adesso i defunti che, sull'esempio di Michele Corleone, ingannando e frodando, hanno goduto di un'esistenza senza sofferenza e piena di soddisfazioni?
#900
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
08 Febbraio 2017, 00:29:28 AM
@Jacopus

Sì, certamente, quello che affermi è condivisibile, però ancora non ci siamo. Penso che la colpa è mia perché la provocazione, la sfida, è forte, e forse non mi sto ben spiegando.
Il Padrino era solo un esempio, è un'istigazione, non c'entra nulla Napoli e la difficoltà di vivere, io sto cercando (con tanta curiosità) di ragionare sul fatto del perché non si dovrebbe insegnare (addirittura a scuola, per capirci), che riuscire a vivere e morire come Andreotti, Chavez, Casamonica, Priebke, Hack, Thatcher ecc. ecc. (modelli iniqui secondo la dualità bene/male trascendente, quindi non rispondere con metafisica o religione), quindi impegnarsi a diventare come loro, è più idoneo e soddisfacente che vivere e morire come un minatore in Cile o un disoccupato senza raccomandazione o una casalinga senza pensione, e perciò dateci sotto, siate ben individualisti, e fregate e fate soffrire bene il prossimo.

Qual è, secondo te, il fondamento o le congetture, prettamente terrestre, che possono confutare questa possibile scuola fantascientifica?

Pace & Bene Jacopus