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Messaggi - Eutidemo

#886
Ciao Bobmax. :)
Apprezzo molto l'eleganza formale del tuo "sillogismo", e, cioè:
°
Se Dio non avesse reazioni umane, allora non sarebbe presente nell'uomo.
°
Ma se non fosse presente nell'uomo, se non fosse "anche" quell'uomo, mancherebbe di qualcosa.
°
Ma se mancasse di qualcosa non sarebbe Dio.
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.
***
Peccato, però, che, almeno secondo me, si tratta di un "sillogismo fallace"; cioè di un cosiddetto "paralogismo".
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Ed infatti Dio <<è">>, senza alcun "predicato specifico", bensì con "tutti gli infiniti predicati possibili", essendo il "minimo comun denominatore" di tutte le cose, e non solo degli uomini; per cui in quanto puro "essere", non ha, nè può avere le caratteristiche, di nessuna delle entità individuali a cui consente di "esistere", "uti singuli".
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Per cui la tua premessa è erronea, in quanto, allo stesso modo, si potrebbe sostenere che "Se Dio non avesse le reazioni di un bacarozzo, allora non sarebbe presente nei bacarozzi; mentre invece è presente anche in loro (o meglio "<<è>> anche loro").
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Pertanto, essendo erronea la tua premessa, ne consegue la fallacità di tutto il tuo conseguente ragionamento.
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Il quale ragionamento, peraltro, presenta anche un altro vizio logico, in quanto, dando per scontato che Dio sia "qualcuno" che può avere o non avere delle "reazioni", ed al quale può "mancare" o "non mancare" qualcosa, dà già per scontato che Dio sia una "persona", o, comunque, una "entità individuale"; ed infatti soltanto una "persona", o una "entità individuale", può avere delle "reazioni" (se è biologica), e ad essa può "mancare" o "non mancare" qualcosa.
Per cui il tuo ragionamento si riduce ad una "petizione di principio" ("αἰτεῖσϑαι τὸ ἐν ἀρχῇ"), in cui s'incorre quando si presuppone implicitamente dimostrata la stessa cosa che s'intende di dimostrare.
***
.
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In conclusione, se Dio esiste, non è affatto "<<un>> essere" che partecipa all'esistenza di altri "esseri", assumendone parte delle caratteristiche, bensì è "<<l>>'Essere" di tutte le cose; e,  come tale, "è" tutti/tutto e nessuno/niente in particolare!
Ovvero Dio, se è, è: "Intra omnia, non inclusum, extra omnia, non exclusum, supra omnia, non elatum, infra omnia non prostratum" (Itin., V, 8 V, 208).
***
 .
***
Quanto a domandarci se noi esistiamo davvero, a mio parere tutto dipende da cosa intendi per "davvero".
Ed infatti:
- se per "davvero" intendi l'"esistenza fenomenica" dei personaggi di un sogno, allora sì che esistiamo davvero, almeno finchè dura il sogno (ed infatti anche il sogno ha una sua realtà);
- se, invece, per "davvero" intendi l'"esistenza noumenica" di entità reali in se stesse, allora no che non esistiamo davvero, essendo tutti, prima o poi, destinati a risvegliarci nell'UNO senza distinzioni individuali.
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Un cordiale saluto! :)
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P.S.
Stanotte ho sognato due politici che litigavano accanitamente tra di loro; ma, quando mi sono svegliato, mi sono accorto che non erano due, ma uno solo (io).
#887
Ciao Koba. :)
Tu fai esperienza dell'"ingiustizia", in quanto, essendo l'"homo sapiens" un "animale gregario e sociale", da punto di vista evoluzionistico, il "senso della giustizia e dell'ingiustizia" giovano alla sopravvivenza della sua specie secondo le regole della "selezione naturale"; così come, in effetti, il "senso della giustizia e dell'ingiustizia" è tipico anche di molti altri "animali gregari e sociali", come, ad esempio, i "canidi" (ma non solo loro).
Ed infatti l'osservazione etologica di cani, lupi e coyote allo stato brado mostrano che i "canidi" hanno, almeno in certa misura, un "senso innato di giustizia", che emerge distintamente e chiaramente dal loro comportamento sociale.
Molti proprietari di cani mi hanno confermato unanimemente la cosa!
***
Una volta fatta esperienza dell'ingiustizia, noi e gli altri animali sociali e gregari, grazie all'"amigdala", per effetto di neurotrasmettitori ecc., proviamo una serie di emozioni, tra cui ira, paura, disgusto; ma mi sembra un po' azzardato assimilare Dio ad un animale soggetto alle leggi dell'evoluzione e della selezione naturale.
***
La mia non è affatto, come dici tu, una "spiegazione meccanicistica e materialistica", ma è soltanto una constatazione che deriva dall'"osservazione".
***
Non è vero che l'ossitocina si libera proprio in determinate circostanze e non in altre del tutto simili; ed infatti non siamo tutti uguali, nè noi, nè le circostanze.
***
La tua esperienza dell'ingiustizia è un'esperienza dovuta alla natura ed alle caratteristiche evolutive della nostra "specie" animale; il cui principale difetto è un presuntuoso '"antropocentrismo".
***
Il che, almeno secondo me, dimostra in modo inequivocabile che Dio non può essere pensato come "persona"; nè, tantomeno, come tre "persone" (il che mi puzza tanto di politeismo).
***
Comunque io, ben distinguendo la "realtà fenomenica" dalla "realtà noumenica", non sono affatto un "ateo", bensì un "monoteista", o, meglio ancora, un "monista"; ed infatti ho concluso il mio post iniziale citando dei santi cristiani (anzi, addirittura cattolici), i quali suffragano la mia concezione di Dio.
Soltanto che, come San Dionigi l'Aeropagita, io credo in un Dio "apofatico", e non "catafatico"!
Tutto qui!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#888
Varie / Re: Rastislav e l'enigma dei cinque cazzotti
07 Febbraio 2024, 06:15:58 AM
                                    SOLUZIONE
Il prigioniero diede quattro deboli pugni a Rastislav, senza neanche riuscire a farlo vacillare sulle gambe o arretrare.
Poi disse:
- In effetti sei davvero una roccia!
Però, visto che tu non mi hai detto quanto tempo ho a disposizione per prenderti a pugni, prima di colpirti per la quinta volta voglio prendermi un po' di tempo per recuperare le forze!-
- Quanto tempo?- chiese irritato Rastislav, il quale, in effetti, non gli aveva prescritto alcun tempo minimo.
- Giusto il tempo che mi avanza di restare prigioniero qui dentro- rispose il prigioniero -Cioè circa vent'anni!-
E togliendosi i guantoni, aggiunse:
- Quindi, vista la promessa che,  se tu fossi uscito dalla cella prima di ricevere il mio quinto cazzotto, mi avresti lasciato libero, i casi sono due:
° o resti qua dentro a farmi compagnia per vent'anni, ad attendere il mio quinto cazzotto;
° oppure mi lasci libero, e usciamo tutti e due subito da questa lurida cella."
;D
#889
Citazione di: Ipazia il 06 Febbraio 2024, 15:19:36 PMAnche i teomorfismi naturali diversi dall'antropomorfismo ricadono nell'antropologia, perche rappresentano fenomeni di potenza la cui benevolenza produce buoni auspici e benessere per gli umani: vulcani, fiumi, montagne, mari e animali totemici.
La religione nasce scaramantica e tale rimane (preghiere, riti, reliquie).
Sono d'accordo con te che la "religione" nasce scaramantica e tale rimane: riti, reliquie ecc.
Ma la "spiritualità", a mio parere, non ha assolutamente niente di "scaramantico"; bensì mira a trascendere il nostro meschino "io" individuale, per ascendere al nostro "Sè" universale (cioè, Dio).
Ma, ovviamente, questa è solo la mia personale opinione; che è discutibile quanto ti pare in quanto è del tutto priva di conferme oggettive! :)
#890
Citazione di: Koba II il 06 Febbraio 2024, 15:18:13 PMA prescindere da rivelazioni e testi sacri, pensare Dio come Persona non solo è razionale, ma necessario.
La questione è in fondo semplice: o Dio esiste e allora si occupa in un modo o nell'altro della sofferenza del giusto, oppure, se tale cura non esiste, ne in questo ne in un altro mondo (extra-mondo necessariamente ipotizzato), vuol dire che Dio non esiste.
Mettere insieme la ricerca greca di un principio metafisico del mondo con le esigenze bibliche è stato un bell'esercizio per i pensatori cristiani. Ma un esercizio impossibile da risolvere. Del dio come Essere nessuno se ne fa niente. Sinonimi del concetto di cosmo.

Per il quadrato necessariamente Dio ha quattro lati, non perché Dio debba assomigliare al singolo quadrato ma perché ripugna alla natura della geometria un Dio che sia uno spazio geometrico in cui siano consentite mostruosità non euclidee (geometria non euclidea = ateismo moderno).
Sono perfettamente d'accordo con te che, per la nostra psiche (la mia compresa), pensare a Dio come una "persona" può essere emotivamente "necessario"; tuttavia, per le ragioni da me esposte, purtroppo, secondo me è un assunto del tutto "irrazionale"! :)
Anzi, direi che è assolutamente "insensato"!
#891
Questo TOPIC non intende affatto sostenere l'"inesistenza di Dio" (anzi), bensì l'inesistenza di un qualsiasi Dio di natura:
- "antropomorfica" (cioè dalle forme umane);
- "antropopatetica" (cioè dalle reazioni psicologiche umane).
***
Il che, in fondo, è la stessa cosa, perchè le nostre "reazioni fisiologiche", soprattutto quelle "neuronali" e "ormonali", sono strettamente collegate alle nostre "reazioni psicologiche".
***
Ad esempio:
- l'"ira" è collegata al "cortisolo", all'"adrenalina" e alla "noradrenalina";
- l'"amore" è collegato  all'"ossitocina", il cosiddetto "ormone dell'amore", che è costituito da una molecola prodotta nel cervello, la quale induce una profonda ed esaltante sensazione di benessere in presenza della persona amata.
ecc. ecc.
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Potranno essere constatazioni molto poco "poetiche", ma raramente la "realtà sperimentale" corrisponde a ciò che noi, dentro di noi, desideriamo "credere"; e che poi, comunque, continuiamo ostinatamente a "credere", buggerandocene altamente della "realtà sperimentale".
Ovviamente compreso il sottoscritto, al quale non è mai venuto in mente di dire ad una donna: "Cara, tu susciti in me una notevole secrezione di ossitocina!" :))
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Ora, poichè è "impossibile", o, comunque, almeno secondo me, è "altamente improbabile", che un qualsiasi Dio sia fornito di "neuroni" e di "ormoni" (come, ovviamente, è privo di "testa", di "mani" e di "piedi"), allo stesso modo, "consequenzialmente" è "impossibile", o, comunque, è "altamente improbabile", che un qualsiasi Dio possa "adirarsi", "offendersi" ecc.; almeno nel modo con cui lo intendiamo noi esseri umani (che è l'unico che ci può interessare).
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Mi si potrebbe obiettare che molte popolazioni primitive credevano in divinità "zoomorfe", e non "antropomorfe", o, addirittura, in oggetti inanimati come le "statue di pietra"; ma il discorso non cambia, perchè tali popolazioni  erano comunque convinte che tali (presunti) "dei" avessero delle "reazioni umane" nei loro confronti, come la "gratitudine" per i sacrifici loro offerti, o l'"ira" per quelli loro negati.
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Per cui, qualunque cosa Dio sia, è necessariamente molto diverso da come la maggior parte della persone è istintivamente e umanamente portato a concepirlo; compreso il sottoscritto!
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Ed infatti, a prescindere dalle considerazioni di cui sopra, per poter dire che "cosa Dio sia", sarebbe prima necessario poterlo "definire"; e, se mi consentite l'"ossimoro", Dio è "per definizione indefinibile".
***
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Ciò, in quanto per "definire" qualunque entità, è necessario indicarne:
- il "genere prossimo";
- la "differenza specifica".
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Ad esempio, l'uomo può essere definito come:
- una "scimmia";
- "bipede".
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Sul fatto dell'"intelligenza" come "differenza specifica", io avrei invece qualche dubbio, almeno per quanto mi riguarda; ed infatti è dalle scimmie che ho imparato da che lato si sbuccia una banana! :D
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Ma, riguardo a Dio, quali mai potrebbero essere:
- il "genere prossimo"?
- la "differenza specifica?
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Si potrebbe dire che Dio è un "essere" (genere) "superiore" (differenza specifica); ma si tratterebbe di una definizione applicabile a molti altri casi.
Ad esempio:
- all'"inquilino del piano di sopra";
- al "maggiore" rispetto al "capitano";
- ai "Watussi" rispetto ai "Pigmei".
ecc. ecc.
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Si potrebbe allora eccepire che Dio è un "essere" (genere) "superiore" (differenza specifica) all'uomo, in quanto possiede qualità umane (potenza, sapienza ecc.) infinitamente superiori a quelle umane; ma, come detto sopra, è molto "azzardato" (come minimo) voler sostenere che Dio abbia caratteristiche positive di tipo umano, anche se all'ennesima potenza.
Ciò in quanto Dio, almeno fino a prova contraria, è privo del "supporto fisico", delle "strutture fisiologiche" e delle "componenti ormonali e neurologiche" che consentono di possedere tali caratteristiche (tipiche di un primate gregario, come l'"homo sapiens"); e, ciò, in qualunque misura, finita o infinita, esse vogliano essere ipotizzate.
In parole povere, Dio di sicuro non è un "uomo", e, quindi, non può avere caratteristiche di tipo umano, nè positive nè negative, nè poche nè tante!
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E' vero nella Bibbia, scritta da "uomini" su "presunta" ispirazione divina, leggiamo che al sesto giorno Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, ed a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra» (Genesi 1,26).
Al riguardo sarei proprio curioso di sapere, essendo in grado di farlo, che cosa avrebbero scritto, al riguardo, i pesci,  gli uccelli, i rettili ecc. ecc. :D
In effetti, anche se nella Bibbia c'è scritto che Dio  ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, a giudicare da come molti se lo immaginano, a me sembra che sia accaduto  esattamente il contrario! ;)
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In realtà, comunque, se Dio esiste, non è affatto "<<un>> essere", bensì è "<<l>>'Essere"; e,  come tale, non è definibile nè per "genere prossimo" nè per "differenza specifica", in quanto è il "minimo comun denominatore" di tutte le cose.
Cioè, "Omnia in omnibus", come scriveva San Paolo; e, come poi meglio specificò San Bonaventura  "l'Essere è scritto in tutte le cose".
In latino": «Hoc enim nomen scriptum est in omnibus rebus. Unde dixit Ille: "Prima rerum creaturarum omnium est <<Esse>>" (Hex., X (V, 379b).
Ovvero, altrove: "Intra omnia, non inclusum, extra omnia, non exclusum, supra omnia, non elatum, infra omnia non prostratum" (Itin., V, 8 V, 208).
***
Sono tutte espressioni riferite a Dio, (da illustri santi cristiani), come all'ESSERE ASSOLUTO, considerato come prima essenza di tutte le cose: a tutte "immanente" e, proprio per questo, "trascendente" rispetto a ogni cosa.
Figuriamoci se può avere reazioni umane; oppure avere quattro lati, così come se lo immaginano i quadrati! :D
***
                                    AVVERTENZA
Il presente TOPIC non tratta minimamente il tema della RIVELAZIONE; il quale, quindi, sempre a titolo di cortesia, vi prego vivamente di non introdurre in questo THREAD, in quanto esso merita una trattazione a parte, molto approfondita, che mi riservo di fare in un'altra occasione.
Grazie per la cortesia! :)
***
#892
Varie / Rastislav e l'enigma dei cinque cazzotti
06 Febbraio 2024, 07:07:39 AM
Rastislav, che era un "peso massimo", si vantava soprattutto della sua capacità di riuscire ad "incassare" i pugni dell'avversario, senza mai  minimamente vacillare o cadere in terra.
***
Consapevole di questo, entrò nella cella del più mingherlino dei suoi prigionieri; il quale era un "peso piuma", e, per giunta, essendo stato prudentemente tenuto tre giorni a digiuno, si reggeva a malapena in piedi.
***
Appena entrato, gli dette dei guantoni "ultraimbottiti" (sebbene nel medioevo non si usassero mai), e gli disse:
- Infilati questi guantoni, e, dopo averlo fatto, ti prometto sul mio onore che, se con cinque cazzotti sopra la cintura riuscirai a farmi cadere in terra, oppure mi indurrai a rinunciare a proseguire la sfida e/o ad uscire dalla cella prima che tu mi colpisca per la quinta volta, ti lascerò andare via libero; ti garantisco che io non cercherò neanche di parare i tuoi colpi.-
***
Come fece il prigioniero a cavarsela?
***
#893
Varie / Re: Enigma dell'orologio
06 Febbraio 2024, 06:14:01 AM
Ciao Bobmax. :)
Come al solito, hai ragione; ho, sì, indovinato, però facendo un sacco di calcoli inutili e ridondanti, solo per calcolare i minuti esatti ed i secondi dopo la virgola!
***
Ed infatti, senza stare tanto a lambiccarsi il cervello ed a fare noiosissimi calcoli, è ovvio che se le due lancette verranno di nuovo a coincidere sulle ore 12 anche la prossima volta, questo vuol dire che, tra mezzogiorno e mezzanotte, la lancetta dei minuti raggiungerà quella delle ore per 11 volte, spostandosi ogni volta un po' più in avanti sul quadrante dell'orologio.
Per cui sono stato uno sciocco a complicare tanto la faccenda, solo per calcolare i minuti esatti ed i secondi dopo la virgola!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#894
Varie / Re: Enigma dell'orologio
05 Febbraio 2024, 19:16:33 PM
Ciao Bobmax. :)
Verrebbe spontaneo rispondere "d'abbrivio" che, se "ora" le lancette dell'orologio della torre sono sovrapposte, essendo mezzogiorno di "oggi", esse (escluso il giorno corrente), torneranno a sovrapporsi quattro volte nei prossimi due giorni; ciascuno dei quali avrà una mezzanotte ed un mezzogiorno.
Ma sarebbe troppo facile!
***
Ed infatti le lancette delle ore e dei minuti non si sovrappongono soltanto a mezzanotte e a mezzogiorno, bensì molte altre volte nel corso della notte e del giorno.
***
Già, ma "quante volte"?
Io sono una pippa in matematica, ma ora provo lo stesso a fare il conto. :(
***
Dunque:
1)
La lancetta dei minuti compie una rotazione completa del quadrante in 60 minuti, mentre, quella delle ore compie una rotazione completa del quadrante in 12 volte 60 minuti; il che vuol dire che la lancetta delle ore è 12 volte più lenta di quella dei minuti.
2)
Ciò vale a dire che:
- la lancetta dei minuti, in 60 secondi, farà un "sessantestimo di rotazione completa del quadrante";
- la lancetta delle ore, invece , in 60 secondi, farà un "dodicesimo di un un sessantesimo di rotazione completa del quadrante" (perchè è 12 volte più lenta di quella dei minuti), è, cioè, poichè 60 x 12 fa 720, farà un "settecentoventesimo di rotazione completa del quadrante"!
***
Ciò premesso, se "ora" le lancette dell'orologio della torre sono sovrapposte, essendo mezzogiorno di "oggi", tra quanto tempo si sovrapporrano di nuovo?
Quindi l'"incognita" ("i") che dobbiamo cercare, è il numero di minuti che ci vorranno perchè le due lancette di sovrappongano nuovamente.
***
Per cui, affinchè le due lancette si incontrino di nuovo, la lancetta dei minuti dovrà fare un ignoto numero di giri rispetto a 60 rotazioni complete del quadrante, mentre la lancetta delle ore dovrà fare un corrispondente ignoto numero di giri rispetto a 720 rotazioni complete del quadrante.
***
Ma la differenza tra i due tragitti delle lancette, dovrà per forza coincidere con "un giro"; cioè, con il "giro" che le farà di nuovo sovrapporre, ovunque esso si trovi dopo il mezzogiorno.
***
Per cui, a tal fine:
a)
Il numero di giri della lancetta dei minuti diviso 60 deve essere uguale a 1.
b)
Il numero di giri della lancetta delle ore diviso 720 deve essere anche lui uguale a 1.
***
Per cui, se non ho sbagliato i conseguenti "conteggi in frazione", (che qui non riesco a riprodurre in modo chiaro perchè il "format" non me lo consente), la prima nuova sovrapposizione tra le due lancette, dovrebbe avvenire esattamente un'ora e sessanta undicesimi di minuto dopo mezzogiorno; vale a dire un'ora + 5 minuti + circa 27,27 secondi (cinque undicesimi di minuto), e, cioè, circa dopo 65,27 minuti dopo il mezzogiorno rilevato da Rastislav.
E così via di seguito!
***
E poichè i due giorni successivi a  quello in corso al momento del rilevamento da parte di Rastislav sono composti da 2.880 minuti, poichè 2.880 : 65,27 =  44 (circa), ciò vuol dire che i tali due giorni, le lancette delle ore e quelle dei minuti torneranno a sovrapporsi circa 44 volte.
Nel giorno in corso al momento del rilevamento da parte di Rastislav, invece, le due lancette, nelle restanti 12 ore, si dovrebbero incontrare ancora 11 volte circa.
***
Però, concludendo, ammesso e non concesso che io abbia indovinato il "metodo" per risolvere il problema (cosa di cui dubito molto, perchè il prigioniero ha risposto subito), sono sicuro che, almeno in qualche punto, ho senz'altro sbagliato qualche calcolo; come sempre mi accadeva a scuola.
Della qual cosa chiedo eventualmente venia sia a te che agli altri lettori!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#895
Varie / Re: Enigma del rendere vera l'uguaglianza
05 Febbraio 2024, 16:35:26 PM
Ciao Bobmax. :)
Il mio (un po' "bizzarro") enigma mi è venuto in mente guardando l'orologio; perchè si stava facendo tardi ed io dovevo uscire di casa!
***
Secondo me, infatti 2_6 - 1 è uguale esattamente a 6_3 guardando nel modo che segue il quadrante destro di un orologio analogico.
***
Ed infatti:
- tra le ore 2 e le ore 6, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario sono comprese 4 ore.
- tra le ore 2 e le ore 3, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario c'è solo 1 ora.
- tra le ore 6 e le ore 3, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario ci sono 3 ore.
Per cui: 4 - 1 = 3. :)
***
Ammetto, tuttavia, che la mia soluzione funzionerebbe meglio se, invece di un 63, ci fosse un 36; ed infatti, volendo leggere necessariamente le ore il senso orario su entrambi i quadranti, dalle 6 alle 3 del giorno dopo ci sarebbero in mezzo 9 ore, e non 3. :)
***
Per questo la mia soluzione si  basa solo sul "quadrante destro", in quanto, in qualunque senso lo si legga:
- tra le ore 2 e le ore 6, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario sono comprese 4 ore.
- tra le ore 2 e le ore 3, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario c'è solo 1 ora.
- tra le ore 6 e le ore 3, sia leggendo il quadrante destro in senso orario sia leggendolo in senso antiorario ci sono 3 ore.
Per cui: 4 - 1 = 3.
***
Ma, in ogni caso, considera, il mio, soltanto un bizzarro "enigma" dalla soluzione "scherzosa", piuttosto che un "enigma" dalla soluzione rigorosamente "matematica" o "cronometrica".
***
Il tuo, invece, a differenza del mio, era un intelligentissimo un "enigma" dalla soluzione "seria", e dalla soluzione rigorosamente "matematica"!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#896
Varie / Re: Enigma del rendere vera l'uguaglianza
05 Febbraio 2024, 12:17:56 PM
Ciao Bobmax. :)
Si, avevo notato come la somma del valore delle cifre a sinistra dell'uguale, corrisponde alla somma del valore delle cifre a destra; però io non mi riferivo a questo, perchè il segno "-" non ne consente l'eguaglianza.
***
Avevo anche notato, come, "curiosamente", il tuo bellissimo "enigma" potrebbe anche essere "capovolto"; e, ciò nonostante, funzionare egualmente. 
Cioè:
"Come rendere vera la seguente uguaglianza, spostando tutte le cifre meno una: 26 - 1 = 63?"
Ma la soluzione, in tal caso, sarebbe lineare e alla portata dei bambini: 63 - 1 = 62 :)
***
Però io non intendevo neanche questo.
***
Io, invece, intendevo dire che in un altro "determinato senso", ed in un molto  "particolare modo"  26 - 1 = 63,  senza dover spostare nessuna cifra, lasciandole tutte al loro posto, e considerando anche la valenza del segno "-" là dove si trova.
***
Pensaci un attimo!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#897
Varie / Re: Enigma del rendere vera l'uguaglianza
05 Febbraio 2024, 06:45:20 AM
Ciao Bobmax :)
Non sono sicuro che cosa tu intenda con l'espressione "spostando una sola cifra"; in quanto tutto dipende dal significato di tale frase.
***
Ed infatti:
a)
Se tu richiedi di "spostare tale cifra solo in senso lineare", e con la stessa "valenza" delle altre cifre, secondo me, non esiste alcuna soluzione al tuo enigma; o, quantomeno, a me non viene in mente. :(
b)
Se, invece, tu consenti di "spostare tale cifra anche in senso verticale", e con una "valenza" diversa da quella delle altre cifre, secondo me, basta "trasformare" il "6" in "potenza" del "2"; nel qual caso, poichè "2" alla sesta potenza fa "64", avremo l'eguaglianza 64 -1 = 63. :)
***
Tuttavia, secondo me, in un altro "determinato senso", ed in un molto  "particolare modo"  26 - 1 = 63  senza dover spostare nessuna cifra.
Vediamo se indovini quale!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#898
Ciao Daniele22. :)
Penso anch'io che, in Italia (e non solo):
- il sistema Giustizia sia lacunoso;
- il Parlamento sia lacunoso;
- i nostri Governi (quale più quale meno), siano stati tutti lacunosi.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#899
Ciao Daniele22. :)
Riguardo alle tue considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Il testo dei "Miranda warning", che non è perfettamente identico in tutti gli US, "più o meno" consiste nella seguente "formula", che viene rivolta agli indagati che si trovano sotto "custodia di polizia" ("police custody"), o sotto "custodia cautelare" ("custodial situation"), prima che gli siano rivolte domande riguardanti il reato di cui è sospettato.
"You have the right to remain silent. Anything you say can and will be used against you in a court of law. You have the right to have an attorney present during questioning. If you cannot afford an attorney, one will be appointed for you." ("Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato durante l'interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d'ufficio").
***
In Italia, invece, a disciplinare la stessa materia, provvede l'art.293 c.p.p., il quale, nel suo primo comma, recita:
"Salvo quanto previsto dall'articolo 156 c.p.p., l'ufficiale o l'agente incaricato di eseguire l'ordinanza che ha disposto la custodia cautelare consegna all'imputato copia del provvedimento unitamente a una comunicazione scritta, redatta in forma chiara e precisa e, per l'imputato che non conosce la lingua italiana, tradotta in una lingua a lui comprensibile, con cui lo informa:
a) della facoltà di nominare un difensore di fiducia e di essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato nei casi previsti dalla legge;
b) del diritto di ottenere informazioni in merito all'accusa;
c) del diritto all'interprete ed alla traduzione di atti fondamentali;
d) del diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere;
e) del diritto di accedere agli atti sui quali si fonda il provvedimento;
f) del diritto di informare le autorità consolari e di dare avviso ai familiari;
g) del diritto di accedere all'assistenza medica di urgenza;
h) del diritto di essere condotto davanti all'autorità giudiziaria non oltre cinque giorni dall'inizio dell'esecuzione, se la misura applicata è quella della custodia cautelare in carcere ovvero non oltre dieci giorni se la persona è sottoposta ad altra misura cautelare;
i) del diritto di comparire dinanzi al giudice per rendere l'interrogatorio, di impugnare l'ordinanza che dispone la misura cautelare e di richiederne la sostituzione o la revoca;i-bis) della facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa."
Ti risparmio il resto.
***
Pertanto, sia il "Miranda warning" USA sia il corrispondente art.293 c.p.p. italiano, non hanno niente a che vedere con la "discrezionalità decisoria" del giudice; la quale, in base all'art. 192 c.p.p., viene individuata nel cosiddetto "libero convincimento" del giudice.
Il quale, però incontra un limite nell'"obbligo di motivazione"; per soddisfare il quale il giudice è tenuto a ricostruire il percorso logico-conoscitivo da cui ha tratto le sue conclusioni decisorie, nella "motivazione" della sentenza.
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2)
Quanto alla "interpretazione della legge", l'art. 12. delle PRELEGGI prevede che: "Nell'applicare la legge non si puo' ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore."
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Tuttavia, in presenza di sentenze contrastanti generate da una "oggettiva" ambiguità di un testo normativo, è spesso lo stesso legislatore ad intervenire con la cosiddetta "interpretazione autentica della legge": che consiste nell'interpretazione fornita dallo stesso legislatore che ha emanato la norma oggetto di interpretazione.
La quale, però, dà luogo a un "nuovo precetto astratto" bisognoso, a sua volta, di un'interpretazione da parte dei giudici per poter essere applicato al controverso "caso concreto"; ed infatti il legislatore non può emanare leggi che regolino "casi individuali".
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Un cordiale saluto! :)
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#900
Ciao Daniele22. :)
Il testo della cosiddetta "Legge Scelba", cioè della LEGGE 20 giugno 1952, n. 645, denominata "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione" (su G.U. Serie Generale n.143 del 23-06-1952), così come vigente al 30/01/2024, è il seguente.
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L'art.5 di tale Legge, denominato "Manifestazioni fasciste", dispone testualmente: "Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste è punito con la pena della reclusione sino a tre anni e con la multa da duecentomila a cinquecentomila lire (trasformate in euro)."
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Un cordiale saluto! :)
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