E tu ti preoccupi della logica quando i russi accusano l'occidente di aver assassinato un detenuto in una prigione di massima sicurezza in Siberia? Oltre che aver fatto estinguere i dinosauri si intende..
Per qualche irrazionale motivo il fatto che Navalnyi era vivo lasciava per molti russi di opposizione una sembianza di luce in fondo al tunnel, come le poche speranze di guarire da un tumore grave, sparita la vita di Navalnyi è sparita anche quella luce. Sarò cinico, ma penso sia un bene, non il fatto che Navalnyi è morto, ma i suoi effetti. Adorno citando Christian Grabbe scriveva "Solo la disperazione può salvarci". Come invece scrive Greg Yudin su Medusa "Bisogna raggiungere i più profondi abissi della disperazione per perdere illusioni innecessarie, e poi la possibilità di azione finalmente arriverà. Non durerà per sempre, andrò dove sono sicuro, in qualche modo funzionerà. No, non passerà, ti colpirà, senza dubbio. La disperazione arriva quando non c'è più posto dove nascondersi." Navalnyi per molti era diventato un posto dove nascondersi, che ora non esiste più, e la sua ombra era diventata ingombrante per tutta l'opposizione che non riusciva a proporre leader che potessero superarlo in carisma. L'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole, dice un proverbio.
Che cosa può fare l'occidente? A parte le cose pratiche, potrebbe cominciare a non riconoscere Putin come legittimo presidente Russo. E' un atto simbolico, ma è un atto dovuto, riconoscere come valide elezioni truccate danneggia la democrazia, e la morte di Navalnyi è il simbolo di quanto siano truccate le elezioni russe. Molti non lo sanno, ma Lukashenko già non è riconosciuto come presidente Bielorusso dall'UE e dagli USA, lo stesso trattamento dovrebbe spettare Putin. I russi possono continuare a credere alle loro elezioni, così come i nordkoreani possono continuare a credere di aver vinto cinque volte il mondiale di calcio, ma non è scritto da nessuna parte che dobbiamo crederci anche noi, anzi, far finta di crederci, danneggia le nostre istituzioni.
Per qualche irrazionale motivo il fatto che Navalnyi era vivo lasciava per molti russi di opposizione una sembianza di luce in fondo al tunnel, come le poche speranze di guarire da un tumore grave, sparita la vita di Navalnyi è sparita anche quella luce. Sarò cinico, ma penso sia un bene, non il fatto che Navalnyi è morto, ma i suoi effetti. Adorno citando Christian Grabbe scriveva "Solo la disperazione può salvarci". Come invece scrive Greg Yudin su Medusa "Bisogna raggiungere i più profondi abissi della disperazione per perdere illusioni innecessarie, e poi la possibilità di azione finalmente arriverà. Non durerà per sempre, andrò dove sono sicuro, in qualche modo funzionerà. No, non passerà, ti colpirà, senza dubbio. La disperazione arriva quando non c'è più posto dove nascondersi." Navalnyi per molti era diventato un posto dove nascondersi, che ora non esiste più, e la sua ombra era diventata ingombrante per tutta l'opposizione che non riusciva a proporre leader che potessero superarlo in carisma. L'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole, dice un proverbio.
Che cosa può fare l'occidente? A parte le cose pratiche, potrebbe cominciare a non riconoscere Putin come legittimo presidente Russo. E' un atto simbolico, ma è un atto dovuto, riconoscere come valide elezioni truccate danneggia la democrazia, e la morte di Navalnyi è il simbolo di quanto siano truccate le elezioni russe. Molti non lo sanno, ma Lukashenko già non è riconosciuto come presidente Bielorusso dall'UE e dagli USA, lo stesso trattamento dovrebbe spettare Putin. I russi possono continuare a credere alle loro elezioni, così come i nordkoreani possono continuare a credere di aver vinto cinque volte il mondiale di calcio, ma non è scritto da nessuna parte che dobbiamo crederci anche noi, anzi, far finta di crederci, danneggia le nostre istituzioni.