Al libero arbitrio ci credo, qualche volta, soltanto con moderazione e cum grano salis.
Non lo scomodo per le piccole faccende quotidiane, come decidere quale film vedere al cinema, se guardare la televisione o leggere un libro, se scongelare una pizza o farsi due spaghetti, se prendere l'autobus o andare a piedi.
Queste cose dipendono da troppi fattori variabili, compresi quelli organici e ormonali...per cui non le vedo come libere scelte in assoluto.
Ad esempio, oggi a pranzo avrei voluto per contorno un bel misto di funghi ma siccome non li avevo, ho ripiegato sull'insalata. Se questo vuol dire che non sono libera, allora no, assolutamente non lo sono, ma in senso relativo sì, perché avrei potuto saltare il contorno, mangiare dei sottaceti, uscire e andare al ristorante o magari al centro commerciale sempre aperto (anche la domenica
) presso il reparto surgelati.
Anche le scelte alternative sono sempre esercizi di libero arbitrio, sebbene siano riferite alle sole possibilità disponibili. Ma dopotutto non ha gran senso volere qualcosa che non si può avere, no?
Penso però che il libero arbitrio si manifesti meglio in questioni continuative che comportano conseguenze di un certo peso verso se stessi e gli altri.
Faccio un primo esempio, scusate se sempre materialistico: da questo momento decido di non bere mai più liquori o di non consumare più cibi di origine animale. E' una prova positiva di libero arbitrio. E' un bene per la mia salute e salverò la vita a tanti poveri animali.
Se invece facessi una scelta meno salutistica, anzi rovinosa, come assumere droghe o giocare al casino online, sarebbe ugualmente libero arbitrio ma in senso negativo: procurerei danni non solo a me stessa ma anche ai miei familiari, e non solo di tipo economico.
Ora non si può negare che molte persone prendano ogni giorno questo genere di decisioni, andando contro la loro inclinazione naturale o l'educazione ricevuta in famiglia.
Per non parlare di scelte più impegnative, come quella di seguire l'istinto e lasciare il partner oppure restare con lui/lei, difendere o tradire un amico, aiutare o abbandonare un parente bisognoso, maltrattare, uccidere...
Mi dispiace ma non credo che siamo condizionati totalmente dal nostro temperamento, dall'educazione, dalle usanze, dal prossimo. Non siamo automi né burattini. O almeno, non tutti!
Non so perché nel ragionamento abbiamo questa mania di generalizzare, perché siamo tanto assolutisti e categorici, o tutto è così oppure niente, o vale per tutti o per nessuno...
Eppure il mondo si manifesta in centomila sfumature ed eccezioni alle regole. Quante ne vediamo ogni ora del giorno.
Quanto al caso, quella sì mi sembra chiaramente un'illusione, un' apparenza: noi crediamo che un certo evento succeda senza motivo, ma una causa c'è sempre, solo che noi non la vediamo oppure non siamo capaci di prevederla. Non sempre è mancanza nostra, però.
Dal nostro punto di vista è un caso incontrare dopo anni una vecchia conoscenza, sbattere il gomito contro uno spigolo, è un caso che un bottone cadendo rotoli proprio sotto la poltrona
, invece non è così, dipende da come ci siamo mossi e come si muovono gli altri.
Qualcuno pensa addirittura che le azioni del futuro modifichino il presente, e il presente trasformi il passato.
Non arrivo a certe sottigliezze quantistiche, ma le trovo molto suggestive.
E Viator ha anche lui ragione.
Non lo scomodo per le piccole faccende quotidiane, come decidere quale film vedere al cinema, se guardare la televisione o leggere un libro, se scongelare una pizza o farsi due spaghetti, se prendere l'autobus o andare a piedi.
Queste cose dipendono da troppi fattori variabili, compresi quelli organici e ormonali...per cui non le vedo come libere scelte in assoluto.
Ad esempio, oggi a pranzo avrei voluto per contorno un bel misto di funghi ma siccome non li avevo, ho ripiegato sull'insalata. Se questo vuol dire che non sono libera, allora no, assolutamente non lo sono, ma in senso relativo sì, perché avrei potuto saltare il contorno, mangiare dei sottaceti, uscire e andare al ristorante o magari al centro commerciale sempre aperto (anche la domenica

Anche le scelte alternative sono sempre esercizi di libero arbitrio, sebbene siano riferite alle sole possibilità disponibili. Ma dopotutto non ha gran senso volere qualcosa che non si può avere, no?
Penso però che il libero arbitrio si manifesti meglio in questioni continuative che comportano conseguenze di un certo peso verso se stessi e gli altri.
Faccio un primo esempio, scusate se sempre materialistico: da questo momento decido di non bere mai più liquori o di non consumare più cibi di origine animale. E' una prova positiva di libero arbitrio. E' un bene per la mia salute e salverò la vita a tanti poveri animali.
Se invece facessi una scelta meno salutistica, anzi rovinosa, come assumere droghe o giocare al casino online, sarebbe ugualmente libero arbitrio ma in senso negativo: procurerei danni non solo a me stessa ma anche ai miei familiari, e non solo di tipo economico.
Ora non si può negare che molte persone prendano ogni giorno questo genere di decisioni, andando contro la loro inclinazione naturale o l'educazione ricevuta in famiglia.
Per non parlare di scelte più impegnative, come quella di seguire l'istinto e lasciare il partner oppure restare con lui/lei, difendere o tradire un amico, aiutare o abbandonare un parente bisognoso, maltrattare, uccidere...
Mi dispiace ma non credo che siamo condizionati totalmente dal nostro temperamento, dall'educazione, dalle usanze, dal prossimo. Non siamo automi né burattini. O almeno, non tutti!
Non so perché nel ragionamento abbiamo questa mania di generalizzare, perché siamo tanto assolutisti e categorici, o tutto è così oppure niente, o vale per tutti o per nessuno...
Eppure il mondo si manifesta in centomila sfumature ed eccezioni alle regole. Quante ne vediamo ogni ora del giorno.
Quanto al caso, quella sì mi sembra chiaramente un'illusione, un' apparenza: noi crediamo che un certo evento succeda senza motivo, ma una causa c'è sempre, solo che noi non la vediamo oppure non siamo capaci di prevederla. Non sempre è mancanza nostra, però.
Dal nostro punto di vista è un caso incontrare dopo anni una vecchia conoscenza, sbattere il gomito contro uno spigolo, è un caso che un bottone cadendo rotoli proprio sotto la poltrona

Qualcuno pensa addirittura che le azioni del futuro modifichino il presente, e il presente trasformi il passato.
Non arrivo a certe sottigliezze quantistiche, ma le trovo molto suggestive.
E Viator ha anche lui ragione.
