Ingabbiati in un mondo di termini, viaggiamo in maniera automatica. Ogni termine ha il suo opposto generato dalla cultura. Ogni paese ha la propria cultura, la propria concezione della dualità. In realtà niente è duale, tutto è variabile e aggiornabile, tutto è illusorio, tutto è limitante. Vivere nella gabbia dei termini significa morire nel proprio ego. Una pietanza ottima può essere anche sgradevole, una bevanda può essere gradevole e sgradevole allo stesso tempo. Cosi si formano i conflitti tra culture, ognuno getta l'acqua al suo mulino. Niente è costante, niente è assoluto. Questo paragrafo può sembrare banale, ma racchiude il perché della nascita dei conflitti. Una mente dormiente giace all'interno delle proprie credenze e combatte per mantenerle. Non c'è apertura mentale. Un mondo non duale non è vittima di conflitti, perché comprende l'illusione. Fuori dalla dualità c'è un mondo di pace e di scambio.