Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - odradek

#91
Ma sai che è una cosa che mi sento dire spesso ?
Dopo qualche post, un qualche discorso, e poi finisce sempre così.
"Tu mi disprezzi".
E sempre da una certa tipologia di persone (conosci i tipi psicologici e quindi sai di che parlo).
Dopo un poco mi trovano insolente o irrispettoso, o sprezzante.
Evidentemente pare che non si riesca a sopportare il fatto che un altra persona consideri enormi stupidaggini quello che uno pensi.
Non ti sembra antidemocratico ?
#92
Vedo che alle domande cui si può rispondere citando Badedas e Chante-claire vengono giù facili facili come appunto da un distributore automatico di bagnoschiuma.
Per le altre, basta ignorarle tanto l'ammorbidente e già sciacquato via,  quello conta. 
Una sciacquatina di shampo Veda che tutto va.
#93
Carlo:
Nel nostro esempio, infatti, se sopprimiamo la libertà in nome della legge si cade nella dittatura o nella tirannia; se invece sopprimiamo la legge in nome della libertà cadiamo nell'estremismo opposto chiamato "anarchia".


o:
Libertà-Dittatura.  Legge-Anarchia

Questi sarebbero gli opposti. E questi opposti andrebbero "composti".

Se invece poni questi due "opposti" su di una linea retta e intendi questi "opposti" come estremi di un "continuum", in cui il "divenire" (sto perdendo il senso della "serietà" e della "responsabilità" nei confronti delle parole, costringendo me stesso a questa terminologia, ma pazienza, c'è di peggio) "muove" le "società umane"  verso l'uno o l'altro dei due poli, e costituendo questa faccenda qua la storia stessa tra le altre cose (spirito compreso, che quello bisogna mai lasciarlo da parte, esiste uno "spirito" della storia come dice tiziocaiosempronio), che bisogno c'e' di comporre questi opposti ?

Per costruire la società perfetta?
Componendo gli "opposti" torniamo al paradiso terrestre, siamo tutti felici.
Componi gli "opposti" ed è felice l'individuo, quindi sarà felice la società.
Non ti sembra un poco semplicistica come visione, a parte il fatto che se tutti  pensassimo allo stesso modo (qualunque) saremmo tutti felici lo stesso ?  
Componi gli opposti ed hai la stasi, o l'illuminazione mistica; benissimo, io è 50anni che vado avanti così, statico, illuminato no, causa mio deficit al lobo prefrontale destro (ma comunque sereno che non pulisco latrine\miniere\impalcature\amazon) e sopratutto relativamente pasciuto, però le latrine\miniere\impalcature\amazon le faccio(amo) pulire alle caste inferiori che non avendo composto gli opposti (anzi per la maggior parte del tempo che campano se ne beccano uno solo),  causa  bilancio generale (degli opposti) stan nel compostaggio.

Ma questo ad evola ed a rene guenon che vuoi che gli freghi.
#94
Bon, la discussione pare non decollare.

Un battibecchino, una circospetta indagine, un apprezzata spolveratina di Ricoeur -indispensabile per sciogliere le catene ad analogie e metafore e rinforzarne i muscoli per affrontare un delirio che forse mai verrà, ma in ogni caso Ricoeur  va sempre bene.

Le leggi si applicano per i "nemici" e si interpretano per gli "amici", quindi lasciamo perdere i piani che tanto van bene tutti -poi tra l'altro Hjelmslev è un pizzone assurdo e "nessuno" lo legge- e allora va da sè che bisogna "giostrare" i quattro piani proposti.

Giostrare però è un gioco e perchè giocare quando il tempo è poco ?

Quindi:
Il piano 3 è l'unico che ha un senso accademico da 50 anni a questa parte. Cognitivismo, cibernetica, e filosofi, tutti assieme, appassionatamente; eh si, proprio così.
Intelligenza artificiale, reti neurali e sistemi esperti.
Linguaggi di primo e secondo livello, parserizzazione e token, Lisp e OOP, di questo si interessa la filosofia, ed i meriti di Lacan stan più in quel che ha dato alla AI di quel che ha dato alla psicoanalisi.
Di questo si discute nei centri di ricerca del mondo intero tra filosofi e scienziati. Piaccia o non piaccia questo è lo stato delle cose.
Di cosa si voglia poi discutere a livello personale è questione che di post in post, all'interno dello stesso 3d cambia di
sera in sera secondo l'umore e le paturnie ma la realtà concreta di chi studia e fa filosofia è quella.
#95
a-Da buon ex sessantottino (ex PCI, ex Manifesto, ex Lotta Continua, ex radicale Pannelliano), mi rallegro che Marx abbia lasciato fuori da questa riflessione il concetto di dialettica.

Potrei inferirne che hai sempre avuto una tendenza spiccatamente dogmatica e questa inclinazione a "strutturarti" in impalcature ben solide è culminata con la concezione junghiana che salva capra cavoli barca contadino e mente del contadino.
 

b-Insomma, sono millenni che il pensiero umano scambia tragicamente delle opposizioni dialettiche per opposizioni contraddittorie, o viceversa.

Poi è arrivato Jung e tutto si è magicamente aggiustato gli opposti si ricompongono e se non si ricompongono sei "malato"; tra questa concezione e girare per le strade vestiti di arancione (rispettabilissima ed onorevole occupazione) facendo suonare i campanellini e dichiarandosi "felici" che differenza c'è se non una diversa concezione di decoro personale?

c- Come già ti scrissi é[ ...]..Allora la Dialettica è una cosa seria, non un gioco di parole!

E certo che è seria, e francamente è sfinente, quindi buttiamola a mare e dedichiamoci al verbo di Jung.
E su che basi ? Eh, l'ho sognato stanotte e son guarito dal mal di stomaco.
E poi, "come ti scrissi" ?  E cosa significa, che ciò che scrivi diventa scontato e comunemente "accettato" o addirittura "dimostrato".  altra "usanza tipica" di alcuni tipi psicologici  ?

Mi attengo ai punti in quanto il discorso generale lo abbiamo già affrontato e risolto.
#96
Prima o poi a qualcuno verrà la curiosità di conoscere che cosa contenga il "barattolo" etichettato con "piano".

E quindi bisognerà dare una definizione di piano, e siccome le mie definizioni piacciono nemmeno a me, per avere una "base comune", io personalmente, mi riferirei a quel che intende L. Hjelmslev (wiki inglese che quella italiana fa schito)  con piano di consistenza e piano di contenuto (L. Hjelmslev- I fondamenti della teoria del linguaggio- Einaudi, Torino 1980).

Non "concordando" sul concetto di piano, la discussione degenererà prima o poi ( o lo farà in ogni caso lungo direttrici causacasuali, chi può dirlo mai) a segito di fraintendimenti riguardo ai "termini" che "costituiscono" il ragionamento.
#97
Tematiche Spirituali / Re:Virtù del discernimento
20 Maggio 2019, 15:08:04 PM
Altamarea 0.1
Odradek perché vai fuori dal seminato ?

Attieniti al tema che ho proposto !

Sei appena entrato in questo forum e già ti ergi a giudice ?

o
A seguito di suo fraintendimento, va da sè, è scritto.

Altamarea 0.2
 si fa uso della cosiddetta "fallacia ad hominem", con la quale  si cerca di mettere in dubbio le doti e le caratteristiche di chi le sostiene,  che viene attaccato personalmente per demolirne la credibilità.


o
sempre un piacere leggere quello che le persone scrivono, e il bello dei forum è che rimane tutto scritto.
Auguri per la ricerca di un "conversatore".
#98
Phil
Posso seguirti quando definisci la coscienza una «funzione» e anche quando rilevi che «come tale non svolge alcuna influenza sul "reale"»; il mio interesse è però attratto dalla tua considerazione che, in quanto funzione, la coscienza «come tale esiste sul piano di tutte le altre funzioni». Mi chiedo dunque quale sia l'esistenza («realtà» l'hai bocciata) o il «piano ontologico» (per i nostalgici) di tale "piano di tutte le funzioni".
Si tratta del piano dell'immateriale? A quanto pare, diresti di si; cito: «Una funzione è immateriale [...] **la coscienza è una "cz" di funzione** e come tale è immateriale» (simpatico** il tono tarantiniano che ben si sposerebbe con l'antica figura dell'anti-eroe... e qui la faccina ammiccante ci poteva anche stare).
Probabilmente, correggimi pure, intendi con «immateriale» ciò che nel mio post intendevo con «astratto» (v. corsivo): ovvero ciò che non è tangibile, ma mentale.

o
Si come te, esattamente e precisamente; le differenze sono meno che minime, i piani sono quelli e si, immateriale e funzionale va benissimo, possiamo chiamarla come vogliamo una volta che sappiamo di cosa stiamo parlando.


Phil
(proprio come il funzionamento di una app o di un programma informatico).
Non che la mia fanta-scommessa sia più valida, anzi, è spudoratamente controintuitiva per il senso comune

o
Ma caso strano è il fondamento della scienza cognitiva.  Sempre meglio.
Solo che un manuale dei "moduli primitivi" (dei quali la mente è fuzione di funzione...tanto per ridere un pò) non esiste ancora, ed a complicare la questione, i moduli, essendo "incarnati", hanno subito sostituzioni, evoluzioni, ed exaptazioni dalle loro originarie funzioni, dovendo "inventare" in volo (pena estinzione) un boeing 747 da una mongolfiera.
Son questioni difficiline da affrontare ed il senso comune pensa te cosa possa servire  :D ,  o altri paralogismi affini.

Phil:
P.s.
A proposito, sulla questione della doccia e della chiusura casuale volevi una mia opinione o ti rivolgevi a chi ha parlato di docce e chiusura casuale (non io)?

Penso che tu abbia già affrontato il principio di realtà per cui avrai anche affrontato necessariamente il principio di verità. Quindi la risposta è
a-non me lo ricordo,
b-non c'ho voglia di andare a cercare che mi dimentico sempre i titoli dei thread ed i thread sono una jungla.
c-da quello che hai detto so (a dire il vero lo sapevo già da altre cose lette) cosa pensi della chiusura, ma in ogni caso le opinioni son sempre ben accette, e fino alla duecentesima volta che mi vengono riferite penso di poter sopportare qualsiasi opinione.
#99
Se ci si vuol fare una doccia non c'entra nulla la mistificazione puerile che la  intenzione immateriale ha fatto bagnare il pavimento e quindi una intenzione immateriale (voglio lavarmi) abbia generato una condizione materiale, ovvero pavimento bagnato.
Mi sembra impossibile che non si riesca ad identificare la "dissonanza cognitiva" insita nell'analogia, e quanto sia culturalmente influenzata, culturamente proprio in senso teconologico e non in senso "alto".

Se invece si avesse sciaguattato in un fiume (privo di sabbia fine beninteso se no avremmo smosso sabbia fine ed eccola li la violazione casuale, ed infatti i cinghiali attraversando i fiumi violano questa fondamentalissima legge di natura; quindi immaginiamo un bel fiume pietroso) allora dove stava la violazione della chiusura; una ameba la viola o no la chiusura casuale, con la sua intenzione di mangiarsi il paramecio.  Più violazione di quella, con la sua mente cancella l'esistenza del piccolo paramecio, che vibratamente protesta per la violazione della chiusura casuale.
#100
A Phil


Citazione da: Ipazia - Oggi alle 12:04:23
La coscienza ha tempo e spazio negli elementi emergenti dalle funzioni del snc. Tali elementi hanno un carattere immateriale che modifica la materia a mezzo di materia

Phil:
La questione che non mi è chiara è come un «carattere immateriale» possa modificare «la materia a mezzo di materia», che tale carattere, essendo immateriale, non ha/é.
Il "link" fra materiale e immateriale mi sembra per ora un buco nero che impedisce il fondamento logico di ogni discorso sull'immateriale, che non sia a sua volta una ipotetica "giustificazione" di ciò che non riusciamo a studiare materialmente (ovvero «il medium nella sua progettuale, cogitante, immaterialità»).

odradek:
medium-progettante-cogitante-immaterialità

La coscienza è "definita" come "medium", o come link o come ponte che segnapostano la medesima FUNZIONE.

La coscienza è il nome di una funzione.
Ascoltate e meditate il semplice "verbo":      **la coscienza è una "cz" di funzione**.
Stampiamolo sulle t-shirt.  :D

Da quando in qua una funzione deve avere una sua materialità. Di nuovo è pretendere cose impossibili.
Una funzione è immateriale. Se no non sarebbe una funzione ma sarebbe una cosa materiale che svolge o non svolge una funzione.
Ma **la coscienza è una "cz" di funzione** e come tale è immateriale, e come tale non svolge alcuna influenza sul "reale" e come tale esiste sul piano di tutte le altre funzioni.

Una funzione è una funzione. Noi vogliamo dare "realtà" alla mente e coì facendo ci "obblighiamo" a dar "realtà" ad una funzione, che non è una realtà, ma una funzione.
Una funzione non è una realtà e la mente non è una "realtà".  E' una funzione.
#101
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
19 Maggio 2019, 11:53:45 AM
Freedom:
Da come vi amerete gli uni agli altri vedranno, sapranno che siete i miei discepoli. Così diceva quel tale. Che dici, può andare come carta d'identità? Ed il dolore, la sofferenza, ah! Che mistero! Eh sì proprio un gran mistero. Secondo solo, a dire la verità, a quello della morte. Lì sì che si fa veramente sul serio, proprio sul serio.

Ma capire che più sappiamo intellettualmente e meno sappiamo è verità. O umiltà se più ti piace. Perchè l'umiltà non è quello cosa che ci fa pensare ai miserabili tanto cari a G. Verga. No, l'umiltà è sinonimo di verità. Il niente che, in definitiva, noi siamo. O qualcuno pensa che andare su e giù dalla Luna, proiettarsi nello spazio sia vera gloria?

Beh, per quello che vale la mia opinione il cappello lo puoi raddrizzare. E magari, al centro, metterci sopra la stessa cosa che c'è nel mio: un' elica!


odradek:
Ecco, questo è parlare. Parlare di e con la fede, senza mistificarla di filosofia e viceversa.
Questo è "parlare" eticamente.
Non fa si fa filosofia e non si cerca trascendenza nell'immanenza e viceversa.
La "verità umana" è quella. Finisce con la morte e finisce con la nostra "recita". Punto.

Niente prima o niente dopo (questo vale per me ovviamente) ma solo e soltanto la mia, solo mia, sempre mia, eternamente ed infinitamente mia responsabilità, nei confronti del "dolore" (o differenza di classe, o stupidità, o ignoranza, o ignavia inconsapevole, sempre di" dolore" si tratta) dell' "altro" e di come mi "comporto" io con l'"altro".

Non è filosofia ovviamente, più semplicemente è quello che in etica si definisce  "vivere" filosofico.
Per scelta mia personale ( e per deficit "elettrico" in qualche lobo sicuramente) ho scelto l' "analisi" filosofica, al "vivere" filosofico, ma "so benissimo" quel che sto "facendo", quel che sto perdendo e "perchè".
Stabilito questo, è eticamente "lecito" (mi fa molto "piacere" pensare così ovviamente, che sia ancora lecito..) far filosofia, altrimenti è solo un attività "oscena". Penso io.

P.s.: per le "teste fini", (perchè qualcuna è randomicamente presente, oppure randomicamente raggiunge livelli di finezza, chi lo sa..):
mi rendo perfettamente conto (analiticamente conto) di quanto sia la "concezione" esposta sopra una tipizzazione esemplare dello "schiavo" niciano.
Lo so da solo, ed a livello analitico siamo ben oltre NIetzche (eh, ci mancherebbe altro, dice il mio amico "analitico") ma sta cosa ritorna sempre, rimane uno dei pochi "eterni ritorni" che mi sono rimasti "appiccicati", forse.
#102
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
19 Maggio 2019, 11:06:38 AM
Ipazia:
Fosse finita così sarebbe stato solo poesia. Con sullo sfondo la tragica infinita bellezza del Taj Mahal, di quell'amore monumento eterno.

aho!... a'Ipà !..   :D  romanesco, da finestra a finestra..

e come no, rimane il Tm e le donne continuano a bruciare; stai parlando dell'India...chi denuncia violenza sessuale rischia il linciaggio. Gli è rimasto proprio solo il TM, la donna in India è bestia, -letteratura per dotti ed lluminati a parte, ma si sa, contessa, per il popolo ci vuol altro che la poesia che va ben per noi- è merce di scambio.


Da allora, le donne consacrate ad Agni, rimaste vedove, si consegnavano alle fiamme purificatrici volontariamente...perché il proprio cuore non poteva più battere senza l'altro, dopo aver battutto insieme, nella solitudine...  

Mi sto quasi per commuovere anch'io pensa un pò, nel sapere che la "donna" (e per di più vedova, vecchia e laida, ma ovviamente, e che altro se no; per bruciar da giovani e belle bisogna esser spose di principi) è ridotta al "che mi batte il cor a far senza lo diletto sposo mio  archetipon munito".

un po di melodramma lirico italiano (siamo o non siamo in  italia, e  quindi un po di melodramma) con allegate femmine defunte non sarebbe più patriottico ?
#103
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
19 Maggio 2019, 09:58:14 AM
io invece pensavo fosse lecito fare ironia anche come evidentemente testimoniato di suo pugno dallo stesso Sariputra :


Sariputra:
Credo che la risposta alla tua domanda sia da ricercare nella disposizione d'animo verso le mogli degli anonimi rabbì ebraici autori del libro di Genesi. Tutti gli uomini sposati sanno perfettamente che non devi mai dire alla tua donna di non fare una certa cosa...perché la farà sicuramente! L'errore di Dio fu quello di non prevedere che Adamo avrebbe invitato Eva a non mangiare dell'albero. Sarebbe bastato che Adam se ne fosse stato zitto (in fin dei conti che bisogno c'è di raccontar tutto alla propria donna?... Però, a sua discolpa... bisogna anche dire che non aveva ancora una grossa esperienza di donne ...visto che non aveva una suocera!!! ).
Credo che Dio fosse un pò distratto a quell'epoca per via della rivolta degli angeli. Era impegnato in una dura repressione e nel progetto delle Geenna, dove avrebbe spedito a calci in c..o l' ha-satan e i suoi accoliti, tutti angeli di notevole levatura celestiale e intellettuale e pertanto, ovviamente, di pari orgoglio...
C'era poi tutta l'organizzazione dell'incarnazione su K-472 che procedeva a rilento, per via della difficoltà di reperire un'aliena ovipara vergine...e il problema sorto su Beta-328 dove l'ecclesia locale si era convertita in massa al relativismo etico e si era pertanto data alla pederastia, approffittandosi di giovani chierici extraterrestri rimasti fedeli a Dio...
Insomma ,era un periodaccio...Spesso era costretto a fare le cose in fretta, nella realizzazione di nuovi mondi, proprio a causa di tutte queste faccende da sbrigare. Arrivava al settimo giorno veramente esausto...
Quando fece la Terra era particolarmente stanco infatti...Il risultato purtroppo...beh!...Lo possiamo vedere...non occorre aggiungere altro.
In realtà, all'epoca, Dio proibì ad Adamo di mangiare dell'albero perché le mele...costavano l'ira di dio!  

Adamo disse che era stata Eva, Eva che era stato il serpente. L'umanità era fatta da due sole persone e già non era colpa di nessuno.
(Natalino Balasso)

Scherzo Altamarea, naturalmente...per rompere un pò quest'aria pesante...


Quando invece si "ironizza" su altre cose apriti Shiva, o no ?
Magari è solo una questione di karma e tutto prima o poi si aggiusta.

Il brutto dei forum è che le cose restano scritte.
#104
Paul 11
Il problema posto da Carlo in questo topic è simile a quello della mistica

Pensavo il problema della "mistica" ed invece no. Da "problema" mentale diventa un problema per la filosofia giustificare il delirio mistico. La mistica è delirio. Delirano Kant e Lacan mentre il mistico non delira, il mistico raggiunge verità che la filosofia deve poi giustificare se no cosa vale se non da conto dei deliri mistici.
La mistica è un problema di chi la esperisce, non di chi pensa sia un delirio.
Ancora con questa mistica, mi sembra incredibile ancora parlarne.- ah no è vero, siamo nelle opinioni, vale tutto.

Se il problema è simile alla mistica allora la soluzione è analoga : son cose che appartengono alla psichiatria. La mistica è roba da psichiatri e non da filosofi, ma sono opinioni, va bene tutto. anche le visioni mistiche, pur di levarsi da questa materia.

E poi la mente che ci distingue dagli animali e perchè siam diversi dagli animali e chi siamo dove andiamo e perchè?

Paul 11
E daccapo torna il mentale, con tutte le facoltà, quello strumento formidabile che distingue l'uomo da qualunque essere vivente, "archetipi" simbolici che diventano segni e linguaggio e permettono a loro volta di costruire le altre forme linguistiche, questi archetipi e apriori sono il codice sorgente della mente.

Prima viene la grammatica e poi la semantica (altro concetto filosofico forse sfuggito ai più).  Gli archetipi non "diventano segni e linguaggio".  
Dove lo vedi l'archetipo nel cuneiforme, dove lo vedi sto gran bel pezzo di archetipone ?
Gli archetipi sono una strutturazione successiva e non permettono altre forme linguistiche,ce ne sta una sola di forma linguistica.

questi archetipi a priori sono il codice sorgente della mente. Ed ecco l'affermazione definitiva, e a breve arriverà Dio in persona, manca poco, anzi niente, siamo già in piena teosofia.

Benvenuto al clan Junghiano, Carlo Pierini ha colpito ancora
;D
#105
CARLO
Se per "scienza" si intende l'applicazione del metodo matematico-sperimentale, la scienza non deve occuparsi di psicologia, perché non e' all'altezza di farlo, non ha gli strumenti adeguati, e quindi la Psicologia deve rifiutare in modo categorico il metodo scientifico, deve non-essere scientifica.

Non so se è vero però ci stanno provando; hanno qualche difficoltà con l'implementazione (implementazione su programma che possa esser fatto "girare" da una "unità di elaborazione dati") di fame, sete, e minuzie biologiche del genere; hanno anche problemi con la "rappresentazione" e successiva "codificazione" di esse ma prima o poi magari ci riusciranno. Lasciamoli provare un centinaio di anni almeno, questo possiamo concederlo o no alle formichine scientifiche ?
Qualcosa, dei meccanismi mentali che "stan sotto" ad alcuni "comportamenti" animali, dagli "aves in su", è stato verificato e stabilito; dagli "aves in giù" od è troppo facile -gli insetti sono già stati "robotizzati" e "digitalizzati", (bene o male perchè i ragni sono già un problema serissimo)- o si tratta di cervelli  che non avendo la divisione tra emisferi (anfibi e dintorni) presentano caratteristiche morfologiche troppo "diverse" per poter stabilire (o cercare "analogie" di funzionamento come indirizzo di ricerca) qualche analogia nelle funzioni.

Per adesso certamente si, la psicologia deve viaggiare su binari suoi; questo non vale però per la psicoanalisi, perchè, lo fanno loro e non io, l'indirizzo principale della psicoanalisi è, ad ora, spiccatamente neurale e sono più le concessioni che la psicoanalisi americana (suo terreno di dominio) ha fatto alle neuroscienze che viceversa.
La psicologia medica sicuramente deve viaggiare su binari suoi -e secondo me anche la psicoanalisi, ma questa è opinione mia non ortodossa, nel senso che la maggior parte degli psicoanalisti non la vede come me- perchè deve trovare metodologie di cura e non verità scientifiche.
Trovare metodologie di cure è diverso che analizzare i meccanismi mentali; a volte è la stessa cosa ed a volte non la è, ed in ogni caso la "cura" ha sempre la prevalenza sulla teoria.

CARLO
Io non sto proponendo una filosofia, ma una forma di conoscenza che ha profonde implicazioni filosofiche. Quindi, se vuoi confutare la validità di quella conoscenza, non puoi farlo esprimendo dei giudizi soggettivi arbitrari, ma devi sporcarti le mani e prendere "di petto" le osservazioni che la supportano.

Prendere di petto Jung sarebbe possibile per me solo recitando interminabili "spiegoni" riferentisi a filosofi e pensatori che han già preso di petto Jung, Freud, Melanie Klein, Lacan, tutta la psicanalisi, tutta la psichiatria, altre "cose" varie e  han filato il tutto a mare sghignazzandoci qualcuno pure sopra.
Più che dire di leggere un po di filosofia francese da Sartre escluso in su non posso fare; son talmente tanti gli indirizzi che basta solo scegliere da che parte pescare per demolire "chiunque".
Non bastassero i francesi ci son gli americani degli ultimi vent'anni.

In ogni caso, Jung (sia il primo Jung, e mettiamoci anche l'ultimo và, oggi siamo bravi che abbiam preso la pillola bianca) è una delle migliori "soluzioni personali" che una persona possa scegliere.

Funziona ? Non solo è giusto, è pure perfetto. La fascinazione junghiana è micidiale, e prima o poi...

CARLO
Gli archetipi non sono delle invenzioni arbitrarie di Jung, ma delle strutture logiche di significato la cui esistenza è stata confermate da migliaia di osservazioni nel campo della Storia comparata del mito e delle idee religiose di questi ultimi 70-80 anni

Cancellando gli "innominabili" del "mucchio selvaggio"   puoi pure aggiungere anche  Levi-Strauss (dolorosamente e-o volontatriamente non citato, anche se data la compagnia  sarebbe stato certo contento dell'esclusione)che ha sempre usato concetti che erano nient'altro che ri-definizioni degli archetipi junghiani.