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Messaggi - Aumkaara

#91
Citazione di: Ipazia il 28 Ottobre 2020, 09:28:51 AM
Passi per l'elettrone, che è un'entità ancora abbastanza misteriosa, come la questione tra ondulatorio e corpuscolare, che lascerei ai fisici. A livello di rappresentazione della realtà della chimica, funzionale mica metafisico, il discreto si impone secondo necessità e tra un elemento e l'altro vi è un salto reale. Ciò vale anche a livello di fisica gravitazionale come ben sanno i candidati suicidi.

In ogni caso il continuo e il discreto non possono coesistere nella realtà, ma solo nella teoria (Heisenberg): tutti i mattoncini/quark dell'universo non possono colmare il salto tra un gatto vivo e un gatto morto. Se l'episteme non prende atto di questa "costante" il mondo, ovvero la teoria su di esso, cessa di funzionare. E si passa alla favolistica.
La chimica è appunto, come hai appena detto, una rappresentazione, è quindi parziale ed artificiosa, e, nello specifico, è più parziale ed imprecisa della fisica fondamentale. Non può quindi imporre le proprie osservazioni come più o ugualmente effettive di quelle della fisica oggi più fondamentale (nell'esempio: i salti tra orbitali; o, nel caso della fisica classica che è anch'essa una rappresentazione più parziale ed imprecisa di quella della fisica fondamentale, i salti tra balcone ed asfalto): una spiegazione più approfondita è stata trovata appunto nella fisica fondamentale: che siano singole particelle oppure insiemi organizzati di singole particelle, si tratta sempre di oggetti parzialmente discreti su di uno sfondo continuo (presente comunque anche in chimica ed in fisica classica, ed è chiamato "spazio vuoto", ma è appunto una rappresentazione meno accurata del campo quantistico in cui le particelle mostrano anche una loro parziale continuità in forma d'onda, ovvero di semplice conformazione del campo): in ogni rappresentazione troviamo sempre discreto e continuo, tra l'altro sempre più intrinsecamente legati e sempre meno distinguibili. Come in un sogno, o in una favola: abbiamo sostituito la favola del creazionismo, in cui le cose sorgono dal nulla, con una favola più sottile in cui gli aggregati sono onde di una sostanza continua. Sono solo teorie, la realtà non l'avremo mai con nessuna teoria, men che meno con i soli sensi fisici, o con i risultati artificiali, ottenuti tramite le suddette teorie; risultati artificiali che diventano sempre più pericolosi tanto quanto esageriamo nel considerarli essenziali invece che semplicemente utili.
In una frase: il continuo e il discreto ci sono sempre, e le loro caratteristiche, che li distinguono, non devono essere considerate diverse a seconda di contesti realmente separati (di Lavoisier, di Newton, di Heisenberg) ma devono essere considerate come spiegazioni sempre più accurate a seconda dei contesti diversi che sono solo diversi approfondimenti di studio (anche se questo non impedisce di continuare ad operare nei contesti che forniscono spiegazioni meno dettagliate: posso giocare con la casa degli Acchiappafantasmi come se fosse un oggetto realmente compatto e diverso dal fantasma cattivo, ma ciò non toglie che entrambi siano solo una momentanea organizzazione di mattoncini Lego tutti della stessa natura). [Comunque vidi che la casa degli Acchiappafantasmi è della Playmobil, che ho sempre preferito alla Lego.] In caso contrario, vorrebbe dire che credo reale una divisione di contesto che invece è solo funzionale alla mia varia capacità di visione ed utilizzo.
#92
Citazione di: Ipazia il 27 Ottobre 2020, 22:05:32 PM
Molecole che creano grattacieli e automobili, per quanto la chimica sia materia prodigiosa, ne devo ancora incontrare. Le forme di creazione di cui abbiamo contezza sono quelle di nuova vita (non i mattoni lego/quark: NUOVA VITA) e le creazioni dell'ingegno. La creazione metafisica, che si impicca nella regressione infinita detta volgarmente uovo/gallina, la lascio volentieri ai protagonisti della discussione.

Le costanti sono dunque dei paradigmi logici più o meno sofistici. Io che pensavo fossero la velocità della luce nel vuoto, 0 K, la gravitazione terrestre a livello del mare, il numero di Avogadro, il punto di fusione e di ebollizione di una sostanza. In effetti con queste costanti non c'è trippa per metafisici e Zenone resta disoccupato. Peraltro la "costante" da te citata è pure sbagliata se facciamo il gioco duro della realtà: l'elettrone salta da un orbitale all'altro e non c'è continuum. Così è nata, in casa dei chimici, la tanto celebrata quantistica. Natura facit saltum. E la metafisica paga pegno.

PS E' noto che i fachiri dormono sui chiodi, ma anche loro hanno qualche difficoltà a respirare ruggine, almeno fino a quando non arriva il guru che li illumina sul contenuto di O del FeO.
.
[Non sarò altrettanto sarcastico, ma almeno ironico sì. 🙃] Le molecole non costruiscono grattacieli ed automobili, costruiscono (e non creano) oggetti infinitamente più complessi: quelli cosiddetti viventi. Il concetto di nuova vita, come l'hai definita tu, va benissimo, è sufficiente essere filosoficamente creazionisti. Forse l'universo è davvero letteralmente magico.
Non c'è bisogno però che sia davvero così, guardando nel modo che ho descritto io, perché tale modo non è riduzionista: non ho ridotto gli oggetti visibili, li ho solo guardati meglio, e ho visto che sono tutti uguali nei componenti (almeno per quel 5% di componenti osservati...) e diversi solo nell'ordine in cui sono disposti. Ne deduco che le differenze che vedo tra gli oggetti, quando li guardo in modo meno nitido, siano dovute solo a tale ordine: infatti se io ordino la mia camera in modo diverso, mi aspetto solo di trovare più facilmente i già presenti libri e vestiti. Ma forse è vera la tua visione, quindi mi conviene sistemarla di nuovo subito: può darsi che dal semplice riordinarla venga QUALCOSA DI NUOVO, magari appaiono soldi, cibo, o per lo meno libri e vestiti mai comprati. Magari la prossima volta che ho sete riordino il cassetto dei calzini, magari si creerà l'acqua. Quale era la formula per creare l'acqua? Ah, Aguamenti (grazie, pontefice Rowling).
Una nota sulle costanti: il discreto elettrone (nel senso di corpuscolare, non nel senso che è riservato o che è un gran bel pezzo di ragazzo) si presenta anche come una continua onda (continua nel senso di oggetto non discreto). Hanno cercato Democrito sperando di allontanarsi dalle onde di sottili fluidi universali, e hanno trovato un campo che si modella in entrambi i modi: discreto e continuo.
#93
Citazione di: Ipazia il 27 Ottobre 2020, 08:18:58 AM
Citazione di: Aumkaara il 26 Ottobre 2020, 22:13:53 PM
... Ovviamente questo non nega che abbiamo la possibilità di avere una visione maggiormente d'insieme (neanche questa assoluta, come dicevamo con Dante) che può permetterci di vedere quasi d'un colpo che tutti i contesti con cui abbiamo a che fare sono inevitabilmente basati sulle stesse costanti, ma in ogni caso dobbiamo almeno ogni tanto riprendere indagini più particolari e puntigliose, in cui l'evidenza delle costanti si presenta con più difficoltà da parte nostra.

Quali costanti ?
Che discreto e continuo si presentano sempre entrambi in ogni contesto, anche se in modalità diverse, ad esempio.

Citazione
CitazioneE tutto questo non nega la "complessità dell'evoluzione dalla materia inorganica all'autocoscienza", la riconosce però come una variazione di organizzazione che mette in evidenza certe caratteristiche e attenua l'evidenza di altre, senza bisogno di autentiche creazioni, né natural-panteistiche né di altro genere.

Quale organizzazione (a priori e quindi postulante qualche assoluto non solo originario ma pure eterno visto che ammette solo una ridistribuzione dei mattoncini lego escludendo qualsiasi autentica creazione in itinere) ?
.
Qualunque organizzazione. Se facciamo un esempio affine al tuo campo, una molecola inorganica, come l'O², non crea niente (interagisce semplicemente nei modi appropriati alla sua forma), e non è un oggetto creato, è solo una organizzazione diversa dei già esistenti O e O, che non smettono di essere O quando si legano; e che, da soli (lasciamo perdere che nei paraggi è difficile trovarli separati), interagiscono con altro in modo più libero, e quando invece mantengono più saldamente la loro vicinanza interagiscono con altro in modo più determinato, più particolare.
Questo giochino è solo una ripetizione di altri precedenti (O non è altro che 8 neutroni, salvo isotopi, e 8 protoni, cioè in tutto 48 quark che si scambiato vari gluoni, e in più 8 elettroni, salvo ioni, che scambiano vari fotoni con i quark; il tutto disposto in modi particolari, i quark vicini tra loro e gli elettroni più o meno d'intorno, senza contare il 95% di altro indeterminato che scorre nel mezzo e che non si sa quanto e come contribuisce). Cosa è che fa questi giochini a vari gradi di organizzazione spaziale non lo potremo mai sapere, perché noi, intesi come una organizzazione, possiamo solo interagire con altre organizzazioni. Nè possiamo sapere tutte le sue possibilità, nel frattempo abbiamo conosciuto solo quelle viste fin'ora: apparire a se stesso come variamente unitario e molteplice, a vari gradi di complessità. Quasto apparire a se stesso viene chiamato coscienza, è sempre presente, cambia solo il grado di complessità con cui appare, in relazione al grado di complessità delle forme. E alcuni gradi di complessità di organizzazione forniscono anche, in modo più evidente in alcune forme più che in altre, quella che viene chiamata autocoscienza, che è semplicemente l'apparire di forme che hanno in sé una immagine di sé stesse.
#94
Citazione di: Dante il Pedante il 26 Ottobre 2020, 09:17:52 AM
Se uno non vuole credere non crede nemmeno se una cosa se la vede davanti.Ad un mio amico ho chiesto:Se esistessero gli UFO cosa dovrebbe succedere perché tu ci creda?"Nemmeno se vedo Schrek davanti ci credo"  ;D
Anche io avrei difficoltà a crederci solo perché me lo ritroverei davanti (l'UFO, non Shrek). Non perché sia per me impossibile la spiegazione più "classica", ma perché le spiegazioni possono essere molteplici (e anche vere più di una contemporaneamente), e, oltre alle possibili valutazioni errate di eventi atmosferici, c'è la valutazione errata di velivoli terrestri non conosciuti: non oso immaginare cosa possa essere stato costruito senza che venisse pubblicizzato. E se proprio si vuol rimanere nella visione più ampia e per alcuni comunque fantasiosa tanto quanto (o più) di quella aliena, che potrebbe spiegare gli avvistamenti troppo antichi al pari dell'ipotesi extraterrestre, si potrebbe pensare a società umane parallele e nascoste nei paraggi (sottoterra più al sicuro che in superficie, o nei dintorni della Terra, ecc.), discendenti di civiltà più antiche e più sviluppate.
Non voglio passare all'argomento UFO, voglio far presente che ci sono spiegazioni alternative, non per forza "ristrette", per tutti gli argomenti: è sufficiente vedere che per alcuni Protestantesimi o per alcune correnti Gnostiche Gesù è pur sempre soprannaturale, ma ben diversamente dalle idee più diffuse di cattolicesimo, ortodossi, ecc.
#95
Citazione di: InVerno il 23 Ottobre 2020, 22:04:07 PM
Scusa ma non capisco cosa dovrei citarti, Socrate si è pure preso la briga di ricopiare paro paro, è tradizione antica poi rinnovata in Giovanni, addebitare la distruzione del tempio di Gerusalemme all'empietà dei "deicidi ebrei". Certo che la vendetta divina è operata dagli uomini (o almeno così sostengono gli uomini che se ne fanno portatori) quello che compariva dalle nuvole e scagliava fulmini era un altro. In ogni caso è una digressione molto lontana dai martiri, che mi sono permesso solo perchè queste storie antisemite mi sono piuttosto fastistidiose.
Guarda "caso" quello di Giovanni è però il vangelo "più ellenico", quindi quello che si voleva distaccare di più dall'ebraismo.
Quanto al fatto che alcuni dicono che la giustizia divina è compiuta dagli uomini, gli farei rileggere il così detto Vecchio Testamento, in cui pare che Dio sappia fare le cose anche da sé (talmente tanto che al giorno d'oggi c'è chi dice che il vecchio racconto biblico quando parla di Dio sembra più che altro fare riferimento a qualcuno in carne ed ossa).
#96
Citazione di: Lou il 26 Ottobre 2020, 21:04:58 PM
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2020, 20:43:24 PM
Salve Aum. Citandoti : "Ottima formulazione, anche se io preferisco dire che il punto è adimensionale, e quindi corrisponde ad uno spazio adimensionale, presupposto di ogni spazio determinato solo dagli elementi delineati in esso (tridimensionale quando le delineazioni sono tridimensionali, ecc.).".
Io invece preferisco dire che il punto è un concetto, ovviamente immateriale ed ancora più ovviamente (data la mia convinzione circa lo spazio come "dimensione "interiore"" puramente psichica) privo di dimensioni "esteriori" e/o "geometriche". Saluti.
( la dimensione interiore "puramente" psichica è luogo, non spazio, o quantomeno non meramente spaziale - luogo come spazio proprio. Forse può starci come dizione, per ciò che intendi. Oggi son particolarmente in vena di puntiglio espressivo, abbiate pazienza )
Va benissimo, se è utile. Luogo viene dal (o è comunque affine al) sanscrito loka, che significa mondo o condizione, anche intesa come condizione interiore. Quindi va benissimo anche puntualizzare che l'interiorità è ben definita dalla parola luogo.
#97
Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2020, 20:00:20 PM
Citazione di: Aumkaara il 26 Ottobre 2020, 19:04:41 PMVa benissimo, se ci si vuole fermare ad un qualche tipo di creazionismo. Chi non si accontenta di esso può vedere invece che, quando c'è una cellula vivente (o collegamenti pensanti di cellule specializzate), non c'è niente di più che gli stessi costituenti fisici degli oggetti inorganici (costituenti fisici che per il 95%, ricordiamolo, sono sconosciuti, a quanto ci dicono), anche se organizzati in modo diverso. Non nasce niente da una riorganizzazione, si applicano semplicemente le stesse cose in modo diverso.

Se non si vuole cogliere la complessità dell'evoluzione naturale - dalla materia inorganica all'autocoscienza - si finisce in un riduzionismo da materialismo volgare, imbellettato ("essendo tutto basato, anche se non primariamente, su di un principio di polarità complementari") con principi primi&ultimi dal carattere religioso esoterico per iniziati.
Il fatto che ci sia chi voglia essere iniziato a formulazioni esoteriche ovvero tenute nascoste (o considerate per pochi), non ha niente a che vedere con il fatto, formulato in modi accessibili e comprensibili a tutti, che, in qualunque modo si formula o si indaga l'esistenza, si intravedono certe costanti (che non sono degli assoluti, la loro ragion d'essere dipende pur sempre dagli ambiti mutevoli in cui si affacciano).
Ho appena detto che l'intravedere questi principi in ogni formulazione ed indagine è "un fatto". Ovviamente non deve diventare un dogma. Visto che è inevitabile continuare a formulare ed indagare, si può constatare di persona se davvero si ripresentano sempre. Ovviamente questo non nega che abbiamo la possibilità di avere una visione maggiormente d'insieme (neanche questa assoluta, come dicevamo con Dante) che può permetterci di vedere quasi d'un colpo che tutti i contesti con cui abbiamo a che fare sono inevitabilmente basati sulle stesse costanti, ma in ogni caso dobbiamo almeno ogni tanto riprendere indagini più particolari e puntigliose, in cui l'evidenza delle costanti si presenta con più difficoltà da parte nostra.
E tutto questo non nega la "complessità dell'evoluzione dalla materia inorganica all'autocoscienza", la riconosce però come una variazione di organizzazione che mette in evidenza certe caratteristiche e attenua l'evidenza di altre, senza bisogno di autentiche creazioni, né natural-panteistiche né di altro genere.
#98
Citazione di: Lou il 26 Ottobre 2020, 19:07:20 PM
Citazione di: Aumkaara il 26 Ottobre 2020, 18:33:19 PM
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2020, 16:37:31 PM
Salve Aumkaara. Certo. Tendere (provare tensione (che per caso sia un fenomeno elettroenergetico ?)) si può certamente. Anzi, tutti tendono a qualcosa............ e la maggior parte di essi - per sovramercato - tendono all'irraggiungibile (la monade, l'immortalità, il comunismo integrale, il far sesso con una grande irraggiungibile stangona, il patrimonio di G.Soros, la capigliatura di S.Berlusconi..........................). Stammi bene.
Già, una semplice tensione verso il vertice, per equilibrare sia la tendenza a cadere in quello che ha appena suggerito Dante, sia la tendenza a trascinarci nel vortice della dualità. Anche sapendo che tale tensione non ci farà mai raggiungere il vertice, impossibile per i motivi che hai detto precedentemente (e anche perché non c'è n'è bisogno: il vertice è un punto, e il punto, nella sua adimensionalità, corrisponde a tutto lo spazio, anche quello in cui avvengono i rapporti di forza suddetti: quindi siamo già immersi nel vertice).
(il punto è la negazione dello spazio, non corrisponde ad esso, lo nega e in ciò ne afferma la possibilità. A voler essere dialettici.)
Ottima formulazione, anche se io preferisco dire che il punto è adimensionale, e quindi corrisponde ad uno spazio adimensionale, presupposto di ogni spazio determinato solo dagli elementi delineati in esso (tridimensionale quando le delineazioni sono tridimensionali, ecc.).
#99
Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2020, 17:15:18 PM
Citazione di: Aumkaara il 25 Ottobre 2020, 09:26:44 AMLa scienza elabora, non disvela, infatti tutte le conoscenze che ottiene sono (e devono) essere provvisorie (senza che si renda conto che sono formulazioni diverse di principi sempre uguali, che si ripresentano di volta in volta). La filosofia invece sa che le proprie sono solo formulazioni provvisorie di costanti che ormai ha già identificato da sempre (difficile da dimostrare all'esterno della filosofia, proprio perché, per la natura stessa di tali principi, non può esserci una sola indicazione ed un solo linguaggio per farlo), e chi non sa questo crede che la filosofia possa solo essere un modo per rendere più poetiche o linguisticamente ed emotivamente più interessante le "conoscenze" (formulazioni provvisorie) della scienza.

Mi pare una teoresi troppo dualistica, incoerente con una visione non dualistica della realta. Scienza e filosofia sono apparati epistemici che perseguono congiuntamente il disvelamento della realtà attraverso comuni strumenti gnoseologici strutturati sulle facoltà cognitive umane. Giustamente gli antichi chiamavano la scienza: filosofia naturale. E tale rimane anche oggi. La filosofia è invece scienza umana, meta-fisica che indaga la fondatezza dei protocolli conoscitivi (epistemologia) e la congruità delle soluzioni etologiche (etica). Usando un vocabolario kantiano la scienza sta alla filosofia come la ragion pura sta alla ragion pratica, ma sempre di ratio si tratta.
Non c'è nessuna dualità tra i due sistemi: entrambi elaborano costantemente ed inevitabilmente, trovando sempre gli stessi principi in forme diverse. E in ambiti diversi: nelle visioni d'insieme nella filosofia (comunque relative, come dicevamo con Dante) e nelle visioni particolari nella scienza (comunque applicabili ad ampi eventi). L'unica differenza essenziale sta nell'essere consapevoli di questo gioco (e l'essere consapevoli di una differenza annulla le dualità assolute e comprende in sé quelle relative): la filosofia, guardando più ai principi, rielabora le proprie formulazioni (con cui parla di essi) per adattarle alle situazioni ma senza l'illusione di poter trovare nuovi principi. La scienza invece, guardando più alle formulazioni, crede di trovare ogni volta principi diversi, solo perché sono diversi gli ambiti e le formulazioni.


Citazione
CitazioneE a proposito di formulazioni modificabili, userei esempi più complessi della plastilina, ma se parlo di quark ed elettroni sembra di proporre un riduzionismo, che è tutta un'altra cosa, perché un conto è prendere come esempio l'insieme di tutti i costituenti, che, appunto perché sono un insieme di tutti, non si tratta di fare riduzioni (sono costretto ad elencarne pochi, tipo quark, elettroni, ecc., perché il resto che non conosciamo sarebbe il 95% circa, ci dice la scienza), e un conto sarebbe credere che tutto sia spiegabile solo dalla manciata di "costituenti" che conosciamo, che sarebbe appunto un riduzionismo perché questi hanno poco più che carica, spin e massa. Ma a quanto pare non era chiaro, almeno senza averlo ora spiegato, che non tutti e due questi atteggiamenti sono riduzionisti, e che prendendo quello giusto si può evitare di cadere in creazionismi mascherati, in cui le proprietà che riscontriamo nelle aggregazioni e nelle forme visibili "nascerebbero" grazie alle mutazioni di forma e alle aggregazioni stesse.

Il creazionismo non ha bisogno di mascherarsi perchè si dà in tutti i processi biologici quando cellule di viventi danno origine ad altre vite del tutto indipendenti dai progenitori. L'enigma biologico ha introdotto la creazione nella realtà. Una creazione di carne e sangue, non di fumo (a cui rimanda lo stigma veterometafisico). La biologia autocosciente ha prodotto pure una forma più evoluta di creazione, generata dalla creatività dell'ingegno umano, creatore instancabile di arte-fatti ignoti all'evoluzione naturale, inorganica od organica che sia. Già qui la dualità è grande e così incontrastabile da essere presente anche in questo momento laddove una unità biologica dualmente psico-somatica sta comunicando attraverso arte-fatti tecnologici.
Va benissimo, se ci si vuole fermare ad un qualche tipo di creazionismo. Chi non si accontenta di esso può vedere invece che, quando c'è una cellula vivente (o collegamenti pensanti di cellule specializzate), non c'è niente di più che gli stessi costituenti fisici degli oggetti inorganici (costituenti fisici che per il 95%, ricordiamolo, sono sconosciuti, a quanto ci dicono), anche se organizzati in modo diverso. Non nasce niente da una riorganizzazione, si applicano semplicemente le stesse cose in modo diverso.

Citazione
CitazionePS: già, il prana. L'atteggiamento ipermaterialista, che a volte si sente persino nella divulgazione di conoscenze rigorose, dice che era una idea primitiva ora smentita, perché indagando con la biologia non è stato trovato nessun "fluido psichico" nei sistemi cosiddetti viventi ma solo oggetti inerti che interagiscono (se ne vantava tempo fa qualcuno in tv). Peccato che, indagando con la fisica, si è trovato (per ora, ma per la scienza è sempre un "per ora", che prima o poi ritorna in forme diverse) che tutto quello che SEMBRA inerte è fatto di costituenti non localizzabili, come le parti di un fluido, e descrivibili non come oggetti ma come eventi, come per la psiche.

Ragionamenti di questo tipo mi fanno pensare come l'atteggiamento antimaterialista, guardando ossessivamente i cieli spirituali, finisca sempre col cadere entro buche teoretiche che più materialiste non si può. Perchè non lasciare alla psiche il suo ambito di esistenza senza scomodare la fisica e i suoi accrocchi teoretici (energia, materia, entropia, quark, entenglement,...) come suggerisce davintro, sulla scia di Cartesio, Husserl (e Freud aggiungerei), in altra discussione ?
Non c'è nessun ragionamento antimateralista: la materia è sperimentata senza alcun dubbio anche dagli antimaterialisti, per quanto "materia" sia un nome dato all'organizzazione (già, anche in questo caso) di qualcosa di non determinato. Si può però vedere, nell'esempio del prana, come la scienza fugge da certe formulazioni antiquate per ritrovare comunque gli stessi principi: si allontana dall'indeterminatezza e dall'omogeneo per cercare il concreto e il discreto, e trova l'esatto opposto, in forme ancora più spinte (dal prana-etere è finita nell'incongruentemente "vuoto ribollente" del campo quantistico e nelle funzioni d'onda probabilistica, in cui solidità e misurabilità sono delineabili ma sono aleatori per natura, e non per momentanea incapacità né per un migliorabile errore strumentale); anche se poi può ripetere il gioco e cercare di nuovo una migliore forma di determinatezza e di rigore (e indovina cosa troverà, se non di nuovo una compresenza di opposti, in forme nuove, come la filosofia ci dice che è inevitabile trovare essendo tutto basato, anche se non primariamente, su di un principio di polarità complementari?).
#100
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2020, 16:37:31 PM
Salve Aumkaara. Certo. Tendere (provare tensione (che per caso sia un fenomeno elettroenergetico ?)) si può certamente. Anzi, tutti tendono a qualcosa............ e la maggior parte di essi - per sovramercato - tendono all'irraggiungibile (la monade, l'immortalità, il comunismo integrale, il far sesso con una grande irraggiungibile stangona, il patrimonio di G.Soros, la capigliatura di S.Berlusconi..........................). Stammi bene.
Già, una semplice tensione verso il vertice, per equilibrare sia la tendenza a cadere in quello che ha appena suggerito Dante, sia la tendenza a trascinarci nel vortice della dualità. Anche sapendo che tale tensione non ci farà mai raggiungere il vertice, impossibile per i motivi che hai detto precedentemente (e anche perché non c'è n'è bisogno: il vertice è un punto, e il punto, nella sua adimensionalità, corrisponde a tutto lo spazio, anche quello in cui avvengono i rapporti di forza suddetti: quindi siamo già immersi nel vertice).
#101
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2020, 13:55:51 PM
Citazione di: Aumkaara il 26 Ottobre 2020, 08:22:58 AM
Ciao Viator (stavolta sono sicuro di riferirmi al nome giusto), se è come penso, è una descrizione molto, molto interessante, ma riassumo per chiedere se ho compreso bene:
ciò che vediamo, tutte le forme, sono modelli mentali elaborati da noi, in realtà lo sfondo, su cui immaginativamente crediamo di vedere tali forme, è un flusso di materia ed energia.
È possibile ulteriormente riassumere dicendo che c'è solo una dualità di base, e che la molteplicità di forme con le loro relative qualità è solo una immagine che ci facciano di tale base duale a causa della "bassa risoluzione" con cui riusciamo a comprenderla?
Sì, Aum, stavolta secondo me ci siamo. La "troppo bassa risoluzione" dei nostri sensi ci impedisce di cogliere il fondamentale, universale, esclusivo dualismo materia-energia..............ma usando gli strumenti di ingrandimento (sia ottico che mentale, cioè anche attraverso lo sviluppo culturale) possiamo realmente renderci conto di tale dualismo.

Oltre (dal due all'Uno, dalla dualità alla monade, dal quanto al Tutto) non potremo mai andare per via del fatto che sia noi che i nostri strumenti sono "altro" rispetto all'"Unico" che vorremmo poter contemplare. Saluti.
Perfetto. Ma, almeno con una intuizione (da cui poi può scaturire un atto pratico spontaneamente conseguente), non si può almeno tendere anche all'uno e non solo al due? In fondo, gli esempi non mancano: la materia è energia meno libera; sia le cose che ci appaiono percepibili sia le immateriali forze che le animano e che le fanno interagire sono in realtà particelle con gli stessi tipi di comportamenti; il nero è semplicemente bianco trattenuto e non irradiato; ecc.
#102
Citazione di: Dante il Pedante il 26 Ottobre 2020, 10:49:21 AM
Secondo me qui entriamo in un  campo piuttosto complesso del linguaggio umano. E' vera una visione d'insieme umana? Può esserlo,basandosi su degli "universali" umani,ossia può non essere falsa, ma certo non può essere LA visione.  :)
Non è poi chissà quanto un problema linguistico: le visioni d'insieme non sono false di per sé, solo non sono... visioni d'insieme. 😅 Nel senso: sono visioni di un certo insieme, arbitrariamente ampio, ma, appunto come dici te, non essendo una visione d'insieme di tutto, non vanno scambiati con qualcosa di definitivo. Quindi neanche degli eventuali universali sono veramente definitivi (qui è proprio l'aspetto linguistico ad aiutarci a capirlo: univarsale, verso l'uno, quindi una tendenza all'intero, non l'intero vero e proprio.
#103
Dante: certo, non sono false neanch'esse, è falso solo il crederle veramente visioni d'insieme! 😉
#104
Ciao Dante: tale visione parziale non è falsa, ma è falso il credere vere le conclusioni e le visioni d'insieme che si traggono da essa! 🙃😉
#105
Ciao Viator (stavolta sono sicuro di riferirmi al nome giusto), se è come penso, è una descrizione molto, molto interessante, ma riassumo per chiedere se ho compreso bene:
ciò che vediamo, tutte le forme, sono modelli mentali elaborati da noi, in realtà lo sfondo, su cui immaginativamente crediamo di vedere tali forme, è un flusso di materia ed energia.
È possibile ulteriormente riassumere dicendo che c'è solo una dualità di base, e che la molteplicità di forme con le loro relative qualità è solo una immagine che ci facciano di tale base duale a causa della "bassa risoluzione" con cui riusciamo a comprenderla?