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Messaggi - Alexander

#91
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
15 Aprile 2022, 15:37:07 PM
Buon pomeriggio Alberto Knox

I miei 2 cents  :)

L'anima non può essere di un "altro mondo" in quanto questo è un mondo, ciò che esiste in uno spazio e in un tempo, e l'anima non può essere determinata secondo queste categorie. L'anima è il mondo non-è, in quanto il mondo diviene nello spazio e nel tempo, movimento che non è dell'anima, Diventa perciò assurdo parlare anche di mondo-dietro-il-mondo, come se l'anima provenisse e ritornasse da un'altra riva di un fiume. Questo è un ragionamento mondano. E' ciò che non-è che sta sulle rive, non ciò che non ha bisogno di alcuna sponda. Viene usata la definizione di essenza spirituale, soffio, ecc. Termini forse utili per stabilire una differenza qualitativa, ma certamente solo se li intendiamo come una convenzione linguistica che ci siamo dati. Hai citato Adamo e Eva: prima di loro simbolicamente Genesi parla dello spirito che aleggiava sopra le acque.

«Lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque». (Genesi 1:1-25)

E' interessante notare come non Dio, ma la Spirito di Dio, aleggiava (dava vita) sulle acque. E' di questo spirito che noi facciamo esperienza e  che mezz'ora fa, simbolicamente, i cristiani ricordano sulla croce. E' con questo spirito, aleggiante e vivificatore, che noi siamo in comunione (insieme).
#92
Buon pomeriggio Viator

E' vero che il concetto di "bisogno" ognuno può interpretarlo soggettivamente, ma esiste un indicatore di soglia sotto la quale si viene considerati oggettivamente poveri. La famiglia composta da una persona è considerata relativamente povera se ha un reddito medio inferiore a 640 euro al mese. Una famiglia con un figlio a carico è considerata relativamente povera con un reddito medio netto mensile inferiore ai 1400 euro. Io rientro in questa categoria perché ho un reddito famigliare mensile di 1360,00 euro circa, che ovviamente integro con i risparmi (che finiranno), altrimenti sarei già messo molto male.  Tecnicamente, quando parlo di persone povere e disagiate, escluse dall'ingranaggio del benessere e del consumismo intendo:

persona, che non dispone a sufficienza di quanto è essenziale per vivere, per sostentarsi, che ha scarsi mezzi economici, che manca del denaro necessario .

In Italia sono circa 5 milioni le persone in questa situazione. Arrivano a circa sette con quelli che hanno la casa di proprietà, ma mancano delle risorse economiche per vivere dignitosamente.
Così è ovvio che quando dico che sarebbe auspicabile che uno avesse i mezzi propri per sostituire il televisore (era un esempio), intendo che una persona dovrebbe almeno avere la possibilità di spesa minima, che non sia quella della mera sopravvivenza fisica.
Ci sono senz'altro poveri furboni, che corrono a comprarsi le sigarette con i 5 euro avuti in carità, ma questi personaggi non sono rilevanti socialmente. Nei cinque milioni ci sono infatti moltissimi pensionati che hanno lavorato una vita ma, sfortunatamente, in settori con bassi versamenti previdenziali e quindi si trovano a sopravvivere con pensioni infami, indegne di uno stato che si vanta di poter spendere il 2% del PIL in armamenti, per timore di venire invaso dai cosacchi. Purtroppo ci sono poi tanti altri che hanno versato pochissimi contributi, ma percepiscono lo stesso pensioni faraoniche. Sappiamo tutti di chi si tratta.
#93
Citazione di: viator il 14 Aprile 2022, 14:23:05 PMSalve alexander. Citandoti : " Voglio dire: un tempo la gente si ribellava alle ingiustizie, nascevano forze politiche di cambiamento, rivoluzioni, tensioni sociali profonde che, anche se non ottenevano tutto ciò che prospettavano, riuscivano a strappare un miglioramento,.........."

Appunto. La situazione odierna è conseguenza del comportamento passato della "gente", mica certo del comportamento attuale (le cui conseguenze si avranno solo nel futuro e non nel presente).

Quindi il trascorso ribellarsi alle ingiustizie, la nascite di forze politiche di cambiamento e tutto il resto della storia umana più o meno recente.....ovviamente è stato ciò che ha prodotto la situazione di cui ti lamenti.

In realtà di queste situazioni possono lamentarsi solo gli idealisti magari dotati di voluminoso zaino ideologico. Le ragioni concrete di cui ci si lamenta non sono affatto ideali, nel senso che nessun ideologo, nessun idealista, nessun buonista, nessun sentimentalista può fare nulla (nè isolatamente nè collettivamente) per rimediarle.

Quello che tu e tanti lamentano (a ragione) ha una origine semplicissima e materialissima : Troppa parte della società umana è abituata a consumare troppo, ma non vuole smettere poichè è convinta (l'hanno convinta) che ciò che consuma lo merita.

Per questa ragione solamente la Natura potrà farci capire (a nostre spese) quale deve essere non la SUA (della natura) misura, bensi la NOSTRA misura. Saluti.
Certamente siamo figli dei nostri padri , e quindi del nostro passato. Mi sembra però che ci sia stato un tempo in cui si coltivava, magari a volte ingenuamente, la passione (politica) per cercare di migliorare le condizioni di vita della gente meno ricca. Non si cercava necessariamente di creare un mondo di benestanti, ma magari di sollevare dal disagio economico e sociale i malestanti. Fu a cavallo degli anni 50-70 del secolo scorso.Certo, il welfare nacque anche come risposta al comunismo sovietico e alla paura che attecchisse in Occidente, ma c'erano in tutti i paesi forze di chiara ispirazione politica rivolta al sociale (in Italia DC e PCI fecero proprie le istanze di milioni persone meno abbienti, per dire, con un enorme miglioramento per quegli stessi). Nel mio post volevo solo mettere in evidenza quel che mi pare invece la realtà odierna fatta di cinica (o disperata) rassegnazione. Non si vuole cambiare la condizione sociale e il progressivo impoverimento di milioni di persone, ma si tenta semplicemente di mantenere lo status quo con interventi caritatevoli (tipo reddito di cittadinanza) o con bonus che sanno proprio di carità che viene fatta (lo stato che aiuta il poveraccio a cambiare il televisore, per fare un esempio banale). Non si dice:bisogna che quel poveraccio abbia la possibilità, da solo, di cambiare il televisore. Si fa la carità e tutto deve continuare così, nella società.
#94
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
15 Aprile 2022, 09:20:34 AM
Buongiorno a tutti

Proprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.). Se l'anima fosse una semplice emanazione del corpo, e quindi del mondo, non dovrebbe manifestare alcun disagio in esso. L'anima nel suo nucleo più intimo si potrebbe definire come quel qualcosa che è consapevole della propria morte nel mondo. Sa che accadrà e perciò diventa soggetto metafisico, come direbbe Schopenhauer, in quanto capace di stupirsi di fronte alla realtà del mondo. La capacità dell'anima di soffrire è profondissima. un abisso che può inghiottire l'universo intero (in senso metaforico). L'anima sa che ciò che vede, sente, tocca, ecc. finirà. Non sappiamo se altri esseri lo sanno, ma noi certamente lo sappiamo. Se poi fossimo gli unici esseri nell'universo a saperlo?
#95
Buongiorno a tutti

Un mio intervento che vorrebbe essere "distensivo"  :) :

Che le grandi potenze facciano un uso spregiudicato dell'arma della propaganda è cosa talmente ovvia che non vale neppure la pena soffermarcisi troppo. Ricordate, solo per fare un esempio, l'infermiera Kuwaitiana che vide i soldati iracheni prendere dalle nursery i neonati e scaraventarli al suolo? Mi sembra che lo testimoniò, in lacrime struggenti, davanti a una commissione del Congresso. Peccato che non fosse nemmeno un'infermiera, ma bensì la figlia dell'ambasciatore kuwaitiano . Tutto falso, e però giustificò propagandisticamente l'aggressione statunitense dei vari Rumsfeld, Bush, Cheeney e Wolfowitz all'Iraq. O la Cina, che invase il Tibet e se lo annettè con la scusa che era governato da un regime teocratico dispotico e medioevale. Prima che Eutidemo mi faccia notare che non c'entra nulla con la guerra in Ucraina, lo dico io stesso: sono cose diverse, fatti e avvenimenti diversi, ma che danno bene l'idea di come il potente si serva di tutti i trucchi per convincere l'opinione pubblica che si trova dalla parte "giusta". Ci si sente bene sapere che ci si trova dalla parte dei giusti. Magari non serve nemmeno poi approfondire troppo le questioni. Sì, ci sono dettagli che a volte non tornano, ma se siamo dalla parte giusta sono dettagli non così importanti, ci diciamo. Ricordo bene come io stesso ero assolutamente favorevole all'intervento in Iraq, in quegli anni. Adesso, dopo molti libri letti e approfondito la vicenda, ho compreso che non vi fu nero contro bianco, bene contro male, ma solo il grigio dell'ambizione e della volontà di potenza umana, da ambo le parti. Se adesso rivedo i volti in foto dei sopracitati neocon americani, che stimavo, mi sembra quasi di scorgere dell'autentica malvagità in essi. Anche noi cambiamo, ovviamente. Putin, come vecchio arnese del mestiere sovietico, ex burocrate super-efficiente, a quel che si racconta, usa la propaganda a piene mani per i suoi scopi. Mi stupisco che ci si indigni così, come fosse la prima volta che per i propri interessi le grandi potenze la usino senza alcun scrupolo. Sanno che il popolo, in maggioranza, non ha tempo per approfondire e abbocca quindi all'amo della propaganda come le trote affamate in pescheria. Siamo dei boccaloni? Sì, lo siamo.
Adesso sto notando che il battaglione estremista e criminale "Azov" sta diventando sui media il battaglione di eroi "Azov", disposti a combattere fino all'ultimo per difendere Mariupol ( e te credo, se si arrendono sanno bene che fine fanno lo stesso!Anche le Waffen SS erano eroiche in combattimento). La propaganda stravolge ogni cosa. Io confido negli anni e nella ricostruzione storica, a bocce ferme, come si dice, per tentare di capire meglio quel che viviamo ora. Quando la macchina della propaganda si spegne su una vicenda, lentamente tenta di affermarsi un po' di "verità". Sperando ovviamente che ci siano degli anni davanti   :(
#96
Buongiorno a tutti

Ci stiamo tutti rassegnando alle disuguaglianze sociali sempre più marcate. Sia l'Istat che , ieri, il Mef disegnano un quadro di una società italiana sempre più spaccata tra benestanti che stanno sempre bene, nonostante covid e adesso guerra, e "malestanti" che soffrono sempre più per tirare avanti. Sono quasi 7 milioni gli italiani poveri; più di 1 su 10 della popolazione. Poveri nel vero senso della parola: redditi così bassi da aver bisogno di assistenza e bonus per tirare avanti. A Roma 1 su 4 è povero. Sono dati raddoppiati rispetto a 10 anni fa. Ed è un trend in continuo peggioramento. All'orizzonte non si vede come questa tendenza si possa invertire. La guerra e le spese folli militari, che sottrarranno ulteriore spesa pubblica per i servizi sociali, non faranno che peggiorare la situazione. Ai redditi bassissimi si somma l'inflazione a livelli record e un costo delle bollette energetiche fuori controllo. La domanda però è un'altra: perché tutti noi , piano piano, ci stiamo rassegnando a vivere in questa società così strutturata? Voglio dire: un tempo la gente si ribellava alle ingiustizie, nascevano forze politiche di cambiamento, rivoluzioni, tensioni sociali profonde che, anche se non ottenevano tutto ciò che prospettavano, riuscivano a strappare un miglioramento, una più equa distribuzione della ricchezza. I ricchi rimanevano ricchi, non c'è dubbio, ma i poveri erano meno poveri, o almeno miglioravano il loro basso tenore di vita. Adesso, un po' ovunque nei paesi occidentali, ma anche negli altri dove, invece di forzare un cambiamento sociale e adoperarsi per esso, la povera gente preferisce, sfiduciata, andarsene inseguendo la chimera della vita "bella" in Occidente, è subentrata la convinzione che "tanto nulla cambia". Noi occidentali siamo ormai arroccati a difendere quel che resta della (sempre più in diminuzione) ricchezza costruita dalle generazioni che ci hanno preceduto, mentre nei paesi in via di sviluppo i miglioramenti sociali sono lentissimi e spesso pagati con riduzioni di libertà, con i ricchi che arricchiscono sempre più anche in quei paesi.Mancano anche leader politici all'altezza. In Francia se la giocheranno due come Macron e Le Pen per la presidenza.Cosa cambierà per la gente in concreto dalla vittoria di uno o dell'altro?Lavorativamente, socialmente intendo? Poco, quasi nulla. Cambieranno forse le politiche sull'immigrazione, ma per il resto? E' così un po' dovunque.
#97
Buongiorno a tutti

C'è una cosa che accomuna certamente il covid e la guerra in Ucraina: l'infodemia. Tutto il vasto repertorio che si è visto con il covid, pronto a ritornare sui media non appena si spegneranno un po' i riflettori sull'Ucraina (cioè quando continueranno ad ammazzarsi per anni nel Donbass senza che questi freghi più nulla a nessuno, a parte qualche UNHCR ), è ora in azione con la guerra. Non si parla d'altro, non si scrive d'altro, non si cerca di convincere d'altro. Che pesantezza mediatica che viviamo da due anni e mezzo ormai! Se riportassero un quinto di news di quelle attuali sarebbe già sufficiente, ne sapremmo abbastanza, cercherebbero di verificarle meglio, e forse avanzerebbe ancora qualcosa. C'è una tale cascata di informazioni e commenti, condito da lacrimevoli testimonianze di gente che ha visto il papà morire di covid o sotto le bombe (mercificazione del dolore) che, appena scorgi un sentiero silenzioso e solitario e ti ci immergi, ti sembra di uscire da una pentola bollente ed entrare "NELLA REALTA'. Eppure la realtà dovrebbe essere il covid e la guerra in Ucraina, ma siamo (sono) talmente stanchi dello strofinaccio che passa continuamente, avanti e indietro, nel nostro cervello, che sembra invece quella la finzione. La realtà evapora, se non ci sei dentro e non senti gli scoppi.
#98
Citazione di: anthonyi il 08 Aprile 2022, 15:19:31 PM
Citazione di: Alexander il 08 Aprile 2022, 14:34:22 PMIl nazionalismo, con il concetto di "patria", è una delle peggiori e più pericolose illusioni umane. Foriero di innumerevoli guerre, con lutti e devastazioni. W la pace!
Nazionalismo e patriottismo non sono la stessa cosa. Il nazionalismo spinge ad attaccare altri stati per dominarli, il patriottismo spinge a difendersi se altri stati ti vogliono dominare. Il patriottismo é a favore della pace perché un popolo molto patriottico non può essere dominato e quindi nessuno ha interesse ad attaccarlo perché non può dominarlo.
Eh! Anche le guerre "preventive"  si dice che si fanno per difendere la "patria". Anche Putin magari è convinto che l'invasione dell'Ucraina serve a proteggere Santa Madre Russia dall' "imperialismo" geopolitico occidentale   :(
Per me il patriottismo è un concetto arcaico che il mondo dovrebbe allla fine superare, per non continuare per sempre, fino alla distruzione, con tutte queste guerre, che si ripetono senza fine e senza insegnare nulla ai politicanti.
I have a dream: sogno un mondo di tante culture diverse e senza nessun confine. Senza "patrie" finalmente.
#99
Buongiorno a tutti

Se si vuole che la guerra continui indefinitivamente bisogna rifornire di armi gli ucraini, ma non quelli del Donbass. Si ottiene così, probabilmente, una "sirianizzazione" del conflitto, che potrebbe durare diversi anni. La Russia rischia di dissanguarsi e l'Ucraina di diventare una specie di cumulo di macerie, stile Berlino '45. L'indebolimento russo sarebbe geopoliticamente e militarmente un vantaggio per l'Occidente. Se gli ucraini vogliano avere centinaia di migliaia di morti civili devono continuare ad oltranza la guerra. La Siria, al momento, calcola più di 530.000 vittime civili, tra cui moltissimi bambini. Se è un problema di chi "ce l'ha più duro" è giusto che i due paesi continuino ad ammazzarsi insensatamente. Se invece è un problema di trovare una via d'uscita diplomatica, non credo che i rifornimenti di armi invoglino le trattative; come certo non le invogliano gli eccidi o i crimini di guerra vari. Se perdessero la guerra gli ucraini, concretamente, viverebbero peggio che non in uno stato di guerra continuo per anni? Che libertà c'è, concretamente, a vivere negli scantinati, come topi? Ai posteri l'ardua sentenza. Il nazionalismo, con il concetto di "patria", è una delle peggiori e più pericolose illusioni umane. Foriero di innumerevoli guerre, con lutti e devastazioni. W la pace!
#100
Attualità / Re: Il "gruppo" Wagner
07 Aprile 2022, 12:03:54 PM
Il battaglione Azov è sicuramente composto da estremisti e da molti neonazisti. Non è che ci dobbiamo mettere a giustificarli solo perché sono aggrediti e non aggressori. Altrimenti, così ragionando, dovremmo giustificare, per esempio, i coloniali francesi che violentavano le nostre donne durante la liberazione . Non penso che le donne e le ragazze italiane trovassero di gran sollievo, in quei momenti, il pensiero che però erano brutalizzate da dei "liberatori".
Quello che è grave è che questi gruppi, come l'Azov, l'Aidar, Dnipro 1, Dnipro 2 e Donbass, sono stati inquadrati nella Guardia Nazionale Ucraina.
#101
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
07 Aprile 2022, 11:31:40 AM
Buondì atomista non pentito

Dal lato pratico, delle cose che dobbiamo fare per tirare avanti tutti i giorni, pare così, sono d'accordo.La consapevolezza dell'anima però non è inerte. Se il "sottostante", compresa l'intelligenza, sta, per esempio, per fucilare un nemico (per stare sulla cronaca) e la trova cosa razionale da fare, essendo per l'appunto un nemico pericoloso che, se lasciato libero, può a sua volta uccidere, ecc. In più sente odio per questo nemico che ha commesso crimini, ecc. Però, se la consapevolezza dell'anima irrompe improvvisamente e dice (non dicendo verbalmente, è più una specie di soffio interiore/afflato intuitivo, qualcosa che sconvolge l'attimo, o non so bene dire cosa):"Cosa stai facendo?". Ecco che il sottostante letteralmente sparisce, anche se per un attimo, per poi tornare all'assalto con le sue risposte razionali, per potersi imporre sull'anima, per manifestare il suo lato diabolico, per soddisfarsi. Così l'anima è in conflitto con la sua manifestazione sensoriale. Più è consapevole di questo conflitto, tra ciò che la mente vuole fare, con tutto il carico d'angoscia e di odio tipico, e ciò che invece l'anima sente che è giusto fare, più ha possibilità di cambiare l'azione stessa. Questa "irruzione" dell'anima la si avverte come qualcosa di inaspettato, che non segue il corso solito dei pensieri, emozioni,ecc. All'improvviso c'è un totale ribaltamento ed è come se la mente "sparisse" per un attimo. Se il lavorio del cervello, il brusio ininterrotto che ci segue/perseguita tutto il tempo, è paragonabile ad un corso d'acqua che fluisce continuamente, senza sosta, l'irruzione dell'anima è come una diga dove tutto si infrange e subito si placa. E così si ha un'intuizione e finalmente una consapevolezza dell'assurdità del lavoro "meccanico" del cervello. Del fatto che in realtà non agisce, ma bensì reagisce al mondo. L'anima è consapevole, in quei momenti, di essere incatenata al mondo, proprio per mezzo dell'attività dei sensi e del cervello costruito su questi.
#102
Buongiorno a tutti

Ho conosciuto, e conosco, diverse persone che sembrano possedere un destino di solitudine. Un mio caro amico, veramente poco avvenente fisicamente, per usare un eufemismo, ma persona gentile, seria e di gran compagnia, per fuggire alla solitudine, dopo la morte dei genitori, ha conosciuto una ragazza ucraina su un sito di incontri, e se l'è sposata, dopo un brevissimo "corteggiamento". All'inizio le cose sembravano funzionare: non gli sembrava vero di avere la compagnia di questa bella ragazza bionda. Poi è arrivata la madre di lei. Poi è arrivato il fratello disoccupato di lei. Poi è arrivata la sorella di lei. Poi è arrivato il cognato di lei. Per finire sono arrivati i due figli di lei, che naturalmente si era ben guardata da raccontare di averli. Adesso il mio amico, tutto solo nuovamente, vive in affitto in un mini, con il conto corrente svuotato, mentre nella sua casa, costruita con i risparmi di una vita passata in solitudine a lavorare in fabbrica, vive la moglie con famiglia allargata e con il suo nuovo compagno, che sembra conoscesse già da molto prima di arrivare in Italia. La solitudine è anche cattiva consigliera. Se fosse stato meno solo, il mio amico poco appariscente, si sarebbe assunto il rischio di sposare una persona praticamente sconosciuta, anche se bella fisicamente? Adesso deve pure risolvere il problema di un furgone pieno di abiti cinesi, parcheggiato nel cortile del condominio dove attualmente abita, che la donna gli aveva fatto comprare e intestare, in un periodo in cui la stessa voleva "commerciare" con l'Ucraina.
C'è anche naturalmente l'inganno del sesso. Il mio amico l'avrebbe sposata se fosse stata una badante di 140 kg con i baffi e con l'alito da vodka? Invece ne pesava 50 (all'epoca), messi nei posti giusti, ma adesso, purtroppo per lui, brinda con vodka alla sua salute lo stesso! L'ho rivisto qualche giorno fa e mi sembrava invecchiato di vent'anni. Ho provato ad accennare a quello che sta tragicamente avvenendo proprio in Ucraina. Non mi ha lasciato finire e, dopo una terribile bestemmia (non va più in chiesa da dopo il "fatto"), mi ha quasi urlato: "Li devono seppellire di bombe tutti quanti, quei bugiardi!!".  :(
Naturalmente è solo una coincidenza che la ragazza in questione sia ucraina, potrebbe essere stata russa, moldava o rumena. Capita anche a volte che sia persino italiana. Brutta cosa la solitudine. E brutta cosa anche la povertà che si approfitta della solitudine altrui. Solitudine che, se non cercata, è anch'essa una forma di povertà.
#103
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
06 Aprile 2022, 15:39:30 PM
Citazione di: atomista non pentito il 06 Aprile 2022, 12:59:54 PMHo sul tavolo una scatola di cartone. Godo della compagnia di un gatto. Entrambi vediamo la scatola , lui la vede in un certo modo , io in un altro. Ci fosse un granchio sul tavolo la vedrebbe in un terzo modo. La scatola apparirebbe quindi in tre modi diversi ( mi fermo qui ma possiamo andare avanti all'infinito .... mia moglie che e' miope , una rondine , ecc ecc) Ognuno di noi la vede nel modo piu' " conveniente" ossia piu' consono alla propria sopravvivenza ( evoluzione). E' incontrovertibile che la scatola appare , sotto l'apparenza c'e' qualcosa che io chiamo scatola e che il gatto chiama ( chiamerebbe se gliela lasciassi) cuccia. Cioe' esiste e poi appare. Ora , la scatola era l'imballaggio di un paio di scarpe da corsa che mi sono regalato ordinandole on line. Dopo aver "cacciato" il gatto dalla sua nuova cuccia , la faccio a pezzi in quanto imballaggio che non mi serve piu'.
La moltitudine di prima ( o meglio il granchio che nel frattempo e' arrivato , il gatto ed io) percepisce dei pezzi di cartone che appaiono diversi a tutti e tre ........ ancora apparire quindi , ma sotto l'apparenza ci sono i rottami dell'imballaggio delle mie scarpe da corsa. Il gatto non la potra' piu' usare come cuccia quindi  mi domando : Perché "andare sempre oltre" utilizzando argomentazioni "fantastiche?"
Buongiorno Atomista

perché, in ogni caso, c'è sempre un osservatore. In più, c'è un osservatore consapevole che ci sono vari osservatori con diversi punti di vista. C'è quindi un'anima auto-consapevole di se stessa e della possibilità di infiniti punti d'osservazione.  Consapevole perciò che il suo è solo un punto d'osservazione, osservando così se stessa che osserva. L'intelligenza, prodotto dei sensi, diventa un oggetto d'osservazione dell'anima consapevole, su cui esercita la propria volontà, che è la caratteristica dell'anima che agisce attraverso il corpo.
#104
Attualità / Re: Il "gruppo" Wagner
06 Aprile 2022, 15:16:05 PM
Buongiorno a tutti

L'utilizzo di PCM  (Compagnia militare privata) è diventato ormai  generale, soprattutto da parte delle grandi potenze. I mercenari sono molto utili. Per diversi motivi. Quando succedono eccidi, crimini, stragi, ecc. è facile scaricare la colpa su questi personaggi. Il caso più famoso è stato l'eccidio di civili iracheni perpetrato nel 2007 a Piazza Nisour di Baghdad da parte dei contractors della CMP  "Blackwater", dove aprirono il fuoco sui civili inermi. Per fortuna gli autori della strage vennero condannati da un tribunale di Washington nel 2015. Non è da escludere che molti crimini commessi in Ucraina siano da addossare a questi gruppi che combattono, da diversa parte, per ambedue i paesi in conflitto. Uno dei problemi che insorgono spesso nell'utilizzo di questi corpi, soprattutto con funzione di polizia, come spesso succede, è che volentieri degenera in episodi veramente efferati, soprattutto se dispongono di armi pesanti. L'impiego di questo personale è quindi molto pericoloso, anche per le caratteristiche psicologiche dei soggetti in questione. Però  fanno comodo: è molto più accettato dall'opinione pubblica se perde la vita un mercenario che non un soldato regolare, specie se costretto a combattere. In Iraq sono morti più contractors che soldati regolare americani. Molto più accettabile per la società. Non è piacevole vedersi arrivare a casa la notizia della morte di un figlio che non voleva partire. Il mercenario, si sa, l'ha scelto lui di fare quello sporco mestiere. L'utilizzo di queste PCM o PCMs è quindi sempre più diffuso. Nel Gruppo Wagner ( si dice 3.600 combattenti mercenari) troviamo ex soldati russi dell'esercito regolare, passati a chi paga meglio, e moltissimi serbi. Le guerre moderne, con l'impiego sempre più esteso di questi CMP, tendono a non finire mai, proprio perché, anche quando gli eserciti regolari si ritirano dal teatro del conflitto, lasciano a "presidiare" questi galantuomini, che continuano ad ammazzare in saecula saeculorum (più prosaicamente "finché li pagano"). L'instabilità perenne di alcune aree giova alle grandi potenze (e alle loro fabbriche d'armi).
#105
Buongiorno sapa

L'episodio che hai raccontato ricorda molto la famosa storiella cinese "Fortuna,sfortuna? Chi lo sa!"


CitazioneUna storia cinese narra di un vecchio contadino che possedeva un vecchio cavallo per coltivare i suoi campi.
Un giorno il cavallo scappò su per le colline e ai vicini che consolavano il vecchio contadino per la sua sfortuna, questi rispondeva: "Sfortuna, fortuna, chi lo sa?".
Dopo una settimana il cavallo tornò portando con sé dalle colline una mandria di cavalli selvatici, e questa volta i vicini si congratulavano con il contadino per la sua fortuna. Ma la sua risposta fu: "Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa?".
Poi accadde che suo figlio, mentre cercava di domare uno dei cavalli selvatici, cadde, rompendosi malamente una gamba. Tutti pensarono che si trattasse veramente di una grande sfortuna. Non il contadino, la cui unica reazione fu: "Sfortuna? Fortuna? Chi lo sa?"
Qualche settimana più tardi, l'esercito entrò nel villaggio, imponendo a tutti i giovani abili la coscrizione obbligatoria: quando videro il figlio del contadino con la sua gamba rotta lo lasciarono stare. Questa fu una fortuna? Una sfortuna? Chi lo sa?