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Messaggi - Alberto Knox

#91
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
02 Agosto 2025, 17:27:29 PM
Citazione di: daniele22 il 02 Agosto 2025, 10:02:26 AMIntendo cioè: non mi interessa discutere sulla definizione del dolore psichico se prima non mi è chiaro se la conoscenza del dolore/piacere fisico debba o no essere fondativa di un'etica ...
è una domanda interessante in quanto noi non accettiamo che la nostra vita abbia in se la sofferenza, non lo accettiamo, non ci piace. Allora medicine contro quello , iniezioni contro quell altro, droga per nascondere la vita che è accanto a sofferenza. Cerchiamo il piacere, il divertimento, l eccesso come cura per la nostra sofferenza . Ma questi divertimenti , questi piaceri sono una guarigione? no, la guarigione è la ricostituzione dell equilibrio. La cura relazionale di cui ho parlato può forse ricostituire l equilibrio vitale. Solo a questa condizione possiamo forse indicarla come fondativa della vita umana. e indicarla come fondamento etico.
#92
i mezzi devono avere la stessa Sacralità del fine . e un testo Sacro lo è nella misura in cui rimanda alla  Sacralità della vita.
#93
Citazione di: InVerno il 02 Agosto 2025, 14:24:47 PMl'idea che si possa entrare in questi testi come in un buffet ed elidere i pezzi che non si confanno alla propria morale è tragicomica
Noo, è esattamente quello che la stessa Bibbia ci invita a fare attraverso la prima virtù cardinale , la prima virtù cardinale è  "phronesis". Un grande Bibblista che era il Cardinal Martini , che era un uomo del libro , "lampada per i miei passi è la tua parola" sta scritto sulla sua tomba. Era uomo del libro non nel senso fanatico della parola ma aveva questo senso per la ricerca delle verità bibbliche. Ogni parola è vera ma siccome una dice una cosa e una ne dice un altra , ecco che allora sono consegnato al conflitto delle interpretazioni . Una parola che ripeteva sempre è DI-SCER-NI-MENTO!!
Che è  "phronesis"la prima delle virtù cardini mediate cui la mente va governata, discernere, cioè metterti in condizione di capire, prima ancora di agire devi capire. Come faccio a capire? quali sono le caratteristiche della mia mente perchè io possa capire? capire, leggere la realtà, anzitutto mia per quello che è! 
ma vediamo cosa dice la Bibbia di se stessa a riguardo ; lettera agli Ebrei cap 4 vers 12-13 
"infatti , la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio , essa penetra fino al punto di divisione dell anima e dello Spirito, fino alle giunture e alle midolla e discerne i sentimenti e i pensieri dell uomo"

è la stessa Bibbia che deve essere oggetto di questa divisione se vogliamo essere onesti. allora dobbiamo usare questa spada a doppio taglio e discernere e capire dentro di noi , capire cosa c'è di bene e cosa c'è di male dentro di noi e anche dentro il libro Sacro dell occidente .Se la Bibbia non diventa oggetto di discernimento diventa veleno ed è il fondamentalismo, di chi non capisce che la Bibbia non è la parola di Dio. La Bibbia contiene la parola di Dio. questa è la grande differenza fra la bibbia e il Corano perchè il Corano è la parola di Dio, secondo la fede mussulmana. è la parola che esce direttamte dalla bocca dell altissimo e questa voce, in tutte le 114 Sure  non è oggetto di discernimento ma semplicemente oggetto di obbedienza . Poi ovviamente anche lì c'è l ' interpretazione Sura 1, Sura 2 , Sura prima di Medina , Sura dopo Medina , la Mecca. Ma di fondo, l'intepretazione, l ermeneutica  Coranica non ha quella distanza di intepretazione che può avere l esegesi Biblica ma perchè, perchè la Biibbia non è la parola di Dio ma la Scrittura, la Sacra scrittura della parola di Dio. Questo vuol dire che la Bibbia la contiene evuol dire che il discerminento di chi legge questo testo in modo Spiritualeè quello di fare emergere la parola di Dio da una serie di testi che a volte non sono la parola di Dio , che a volte sono velonose, sono parole di uomini, parole di uomini maschi il più delle volte, parole che vogliono imporre questo senso del potere , questo senso della forza , parole che vogliono dividere, parole che vogliono sottomettere , parole che sono espressione del potere. Parole che esprimono intolleranza, violenza. Cioè, non ci sono altri libri Sacri, non ci sono altre religioni, non ci sono altre vie, non ci sono altri sentieri spirituali secondo una buona parte della mentalità Bibblica . Le Religioni degli altri popoli invece di guardarli con rispetto,  di stringere alleanza, trovare punti di incontro , tu li devi, non solo detestare , ma li devi distruggere, annientare. Il mio discernimento mi dice che le cose non stanno così , perchè dovrei bermele e farle mie? che nutrimento danno alla mia anima queste cose? nutrimento violento, veleno, appunto. 
#94
Citazione di: Stefaniaaa il 02 Agosto 2025, 13:07:05 PMAlla fine, però, non riesco a scegliere un libro da seguire ciecamente
non c'è niente di peggio al mondo dei fondamentalisti del libro. Sta scritto così allora non si può fare altro che così , allora si che diventa una prigione e non quello specchio che riflette la tua interiorità. la parola "rilflettere" viene da "specchio" lo specchio riflette l immagine , anche la mente si riflette e lo specchio per specchiare la mente spirituale sono i libri Sacri dell umanità. Secondo me devi solo accettarne uno, accettare un tuo specchio. Senza denigrare le altre vie , i sentieri degli altri popoli, che non sono altro che i tentativi che l'umanità ha compiuto per giungere ad essere più buoni, più giusti, hanno tentato di legare la propia interiorità al senso ultimo del mondo. 
#95
Citazione di: Stefaniaaa il 02 Agosto 2025, 02:02:14 AMSto cercando la mia verità, la mia ragione. Non per curiosità, ma perché credo che Dio esista davvero, e voglio capire cosa vuole da me. Il punto è che più leggo, più studio, più analizzo... più mi accorgo che ogni libro considerato "sacro" porta la firma dell'uomo. E questo mi lascia con un senso di vuoto, come se mi mancasse una direzione chiara. Voglio seguire Dio, ma faccio fatica a capire dove sia davvero la sua voce, in mezzo a tutte quelle degli uomini.

La parabola dell'elefante insegna che Dio potrebbe essere come un grande elefante, e le varie religioni e visioni di lui come le sue zampe, la proboscide, la coda: ogni uomo ne percepisce solo una parte. Posso accettare questa immagine. Ma non posso accettare di seguire comandamenti inventati dagli uomini e impacchettati come volontà divina.
Mi sembra di capire che stai consultando la tanakh come libro Sacro, la bibbia Ebraica quindi. E quindi in definitiva il vecchio testamento della Bibbia euoropea. Allora sai che è la scrittura riportata dagli autori riguardo a Dio. In questi scritti troviamo tesori e troviamo veleni. Essi sono facili da individuare. Sono più di cento i passi in cui la voce di Dio, secondo questi autori, dice di uccidere. E, uno dei passi più terribili contenuti nel vecchio testamento è il concetto di "cherem" una parola Ebraica che significa "sterminio totale" questo concetto è messo in evidenza in deuteronomio 7  ver 1:2   1 «Quando l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà introdotto nel paese in cui entri per prenderne possesso, e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Hittei, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 2 e quando l'Eterno, il tuo DIO, le avrà date in tuo potere tu le sconfiggerai e le voterai al completo sterminio; non farai con esse alleanza, né userai con loro alcuna misericordia.

Ti sembra la voce di Dio questa? non so cosa pensi ma la tua mente non deve avere paura , sopratutto la mente credente non deve avere paura di dire che se Dio è amore universale verso tutti gli esseri viventi allora è del tutto evidente che questo passo non ha niente a che fare con Dio. Con che cosa ha a che fare questo testo? con la volontà di potenza di una determinata Nazione che si ritrova tale e quale in altre determinate Nazioni. questa è la bestia umana , il potere , il dominio che risiede nell animo umano. Lo stesso concetto di soluzione finale che ha visto vittime 6 milioni di Ebrei durante la prima metà del secolo scorso è lo stesso concetto di sterminio totale che si ritrova nella Bibbia ai danni di altri popoli.
#96
Citazione di: Stefaniaaa il 01 Agosto 2025, 16:30:14 PMIl mio unico obiettivo, in tutto questo, è capire. Voglio essere sicura di avere ragione. Per me stessa.
kephas ha portato l'esempio dell elefante. Il fatto è che tutte le religioni vogliono avere ragione ma tutte le religioni hanno toccato solo una parte dell elefante (Dio). Perciò non ci sono religioni sbagliate se per religione intendiamo quel tentativo, quel sacrario che l'uomo ha compiuto nei secoli per avvicinarsi al divino.
Sacro vuol dire "separato" libri sacri, templi sacri, luoghi sacri. é una legittima proiezione della mente quella di rivestire di sacralità libri, tempi e luoghi? rivestirli quindi di rispetto , di differenza, di qualcosa di particolare e diverso da un libro comune. Io penso di sì. E lo penso perchè vedo che viviamo in una cultura in cui tutto è visto, dal punto di vista del marketing,come convergenza verso il soggetto , tutto deve apparire attraibile, appassoniabile e ci deve di-vertire . I libri sacri hanno un altra funzione, non quella di divertire ma quella di con-vertire. La differenza è propio fisica, con-vergere /di-vergere , vergere indica il verso su cui va la propia attenzione "convertire" indica quindi convergere , rientrare in , rientrare in te stesso. Non uscire da te , rientra dentro di te , perchè la verità risiede nell uomo interiore , così diceva Sant Agostino in De vera religionis. è vero? io credo propio di sì e penso che i libri sacri abbiano questa funzione. la Bibbia,così me la tanak ,così come il Corano, così come i grandiosi Sutra Buddisti e potrei andare avanti sono solo alcuni dei santuari che l'umanità ha costruito alla propia coscienza per potervi dimorare , per poterla pulire, per poterla rigenerare in modo sempre più luminosa nella misura in cui un popolo è fortunato ad avere una religione. Ultima cosa che voglio dire è che la bibbia così come gli altri libri non è la parola di Dio, ma contiene la parola di Dio. Se la bibbia non diviene oggetto di discernimento allora diventa la peggiore delle prigioni .
#97
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
01 Agosto 2025, 11:18:39 AM
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 23:16:57 PMInvece, se proprio vogliamo dirla tutta, la ns libertà di azione è proprio limitata dalla nostra storia e dall'ambiente, oltre che dalla nostra stessa fisiologia (non sono libero di stare più di qualche minuto sott'acqua, ad esempio). Credo che ci sia sempre un gioco nell'azione umana libera, una tensione fra ciò che è possibile, ciò che è necessario e ciò che progettiamo di fare "liberamente"
liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali non significa che queste determinazioni non ci siano, hai fatto l'esempio che non possiamo stare piu di qualche minuti sott acqua certo perchè la determinazione biologica dell istinto di sopravvivenza prenderebbe il sopravvento ,infatti se un suicida (in grado di nuotare) sceglie di terminare la sua vita annegando deve avere l accortezza di legarsi un masso pesante al collo se no sa che il corpo combatterebbe per salvarsi.  Non possiamo ruotare il ginocchio a 360° ne rimablzare per la stanza perchè anche noi facciamo parte dell ordine naturale delle cose. Però possiamo decidere chi vogliamo essere , un lupo, un leone , una gazzella, non hanno la possibilità di decidere chi vogliono essere , sono strettamente armonizzati sui binari di madre natura. è questo il senso no? poi l'ambiente e la storia che ci limita. Ma lo hai detto anche tu stesso che.. 

jacopus ha scritto;
L'uomo, in sostanza, attraverso la cultura ha creato "un mondo artificiale" sempre potenzialmente modificabile. Questa modificabilità è diventata anzi un tratto consueto, in qualche modo la modificabilità è nelle società umane un tratto permanente..
#98
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 22:42:18 PM
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 21:22:32 PMSul fatto che il principio della cura sia iscritto neurologicamente in homo sapiens non lo dico io ma una vasta letteratura psicoanalitica e neuroscientifica.
va bene , io non voglio sminuire il valore costitutivo dell etica derivante da una base genetica. Senza geni e senza ambiente noi non saremmo ma da questi stessi geni siamo giunti ad essere liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali . quelle stesse facoltà che tu dici iscritte nella neocorteccia ci rende liberi nel bene e nel male , di compiere o non compiere la cura. Dietro il peccato originale bibblico sul quale mi batto ormai da anni c'è una profonda verità dell esistenza. Ci sta esattamente quel dramma costitutivo dell uomo che giunge ad essere al vertice di tutte le cose perchè la neocorteccia e tutto quello che ne viene dietro ci da libertà e questa libertà che pone l'uomo al di sopra di tutti gli altri esseri viventi è quella stessa condizione che pone l'uomo al di sotto di ogni altro essere vivente perchè la meschinità, la malvagità , il male che può discendere dagli esseri umani non è neanche paragonabile a quello che può discendere dagli animali. Quindi sarà anche come dici, la questione della neocorteccia e tutto il resto ma poi è la scelta libera e consapevole che fa la differenza. è la neocorteccia che ci rende uomini etici? va bene ma poi è il nostro bagaglio esistenziale che guida le nostre scelte in quanto liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali.
#99
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 20:37:19 PM
Non conosco le controversie che si sono formate attorno alla fallacia naturalistica contro la fallacia artificiale dell etica. Però capisco una cosa, che finchè non avremo compreso il significato che la parola "cura" ci vuole consegnare , noi non avremo compreso appieno cosa significa "etica". 
A tal proposito vi presento una favola antica, la conosceta la favola di Igino?  ha circa 2000 anni e  fino al 1927 non la conosceva quasi nessuno. Ma a partire dal 1927 questa favola è diventata famosa, sopratutto nell ambito della filosofia, quindi è probabile che qualcuno di voi la conosca. Divenne famosa in quell anno perchè in quell anno Martin Heidegger pubblicò "essere e tempo" e in essere e tempo è presente la favola 220 di Igino. E parla della cura che adesso io vi presento. 

https://web.unica.it/unica/protected/220176/0/def/ref/MAT220166/

 ..Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, fin che
esso vive lo possieda la cura...

io temo che voi abbiate in mente solo il significato attivo del termine cura. Cioè pensate che la cura sia prendersi cura, attenzione, sollecitudine. Ed è vero, la cura è anche questo , ma la cura in latino, così come in tedesco di Heidegger che la indica come "sorge" (preoccupazione in italiano)  , ha anche un signficato passivo che vuol dire ; "affanno" , "inquietudine" , "problemi" , "ferita" 
capite adesso il significato della favola? che è più profondo? la favola dice , noi siamo posseduti dalla cura il che significa che vogliamo curare perchè al contempo vogliamo essere curati.  C'è un significato attivo e un significato passivo di cura e Heidegger, molto più accorto filosoficamente di me, ce lo indica attraverso quella favola e capisce che lì c'è qualcosa di molto importante , di filosoficamente pregno, denso. 
Quale dei due significati è più importante parlare? cosa ne pensate, risposta ; dipende dai momenti della vita. Ci sono momenti in cui abbiamo solo bisogno di essere curati e ci sono momenti in cui capiamo che per essere curati dobbiamo curare. Sono talmente intrecciati i due significati attivo e passivo del termine cura che io capisco che la mia ferita la guarisco nella misura in cui mi prendo a cuore le ferite degli altri. fi quando sono concentrato sulla mia piccola ferita continuerà a non essere rimarginata , è solamente nella relazionalità che mi porta veramente a guarire. 
#100
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 20:00:15 PM
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 16:57:19 PMMa, come fai notare, abbiamo iscritto dentro di noi anche un "programma" di aiuto verso gli altri, come faceva notare l'antropologa M. Mead (moglie di G. Bateson e grande antropologa), con l'esempio dell'anziano curato della frattura.
Sì, è propio all aneddoto di Margareth Mead che mi riferisco. Gli chiesero se poteva indicare un momento storico nel quale è provato il passaggio da ominide a Homo. Ma non direi che è un programma iscritto in automatica nel cervello . Perchè nell esempio in questione dobbiamo notare due cose. Normalmente in natura quando succede che un idividuo si rompe una zampa , lasciano il malcapitato dal femore fratturato perchè non c'è niente che possano fare. L'umanità è nata, dice questo aneddoto, quando gli umani A ; si sono fermati , si fermarono, si presero cura e B ; capirono come fare. Perchè la cura non è semplicemente sentimento, è anche tecnica, abilità . Il che significa che ci devi mettere il cuore e ci devi mettere l'intelligenza . Così quando l antropologa scoprì durante le sue ricerche un femore umano risanato dopo una frattura capì che lì era successo qualcosa di storicamente importante. 
#101
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 15:09:40 PM
Citazione di: iano il 30 Luglio 2025, 06:43:03 AMI termini che usiamo per descrivere la realtà, a furia di ripeterli come un mantra, perdono di significato e diventano realtà, talchè termini come bene e male diventano il bene e il male insiti nella realtà.
I termini che inizialmente descrivono la realtà acquisiscono col tempo il potere di evocarla, e questo spiega come la realtà ci appare.
La capacità di immaginare  genera l'illusione quanto l'evidenza.
Non ho usato i termini "ominide" e "uomo" come specchietti per allodole dato che li sto contestualizzando.  il centro del discorso è l etica quindi;  Quando l'uomo è diventato etico?
C'è un momento nella storia della paleontroplogia che , secondo la mia impostazione filosofica, lo indica.
é stato quando hanno rinvenuto , in una caverna degli scheletri, e hanno visto che ad un uomo gli si era rotta una gamba e che quell osso si era risanato. Hanno stabilito che per quel tipo di guarigione molto probabilmente , quell'uomo era stato curato. Da li l'animale è diventato animale etico. Siamo ancora animali in parte . E qual'è l'emozione vitale che ha dato il via a questa etica? è solo questione di neurocorteccia , o gli strati  subcorticali o addiritttura subcellulari? . Voglio dire che se l'uomo viene dalla natura , allora questa propensione all etica , all ordine , al fine deve venire dalla natura. Esiste un etica naturale? la mia risposta è sì al di la degli artigli e delle fauci c'è un etica di base che si chiama "generazione" lo stesso termine natura indica nascitura, è ciò che sempre deve nascere di generazione in generazione. Sulla base di questa etica è nata la conservazione della specie, l'istinto di un animale selvatico lo porta naturalmente al bene per se stesso e per la specie a cui appartiene. 
Voglio prcisare che questa è una impostazione filosofica perchè alla domanda ; quando dall ominide si è passati all essere umano la risposta vera da dare è solo una; non lo sappiamo. Perciò è chiaro che la mia dialettica risponde a tale domanda contestualizzandola all etica dell argomento in questione. 
#102
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
29 Luglio 2025, 22:35:14 PM
Citazione di: Jacopus il 25 Luglio 2025, 22:42:32 PMMa questo pigiare l'acceleratore nell'artificialità hobbesiana, che pur ha evidenti vantaggi, non mi convince del tutto. In qualche modo noi siamo il nostro cervello, sia a livello individuale che sociale e il nostro cervello non è unico, ma è un insieme un pò accrocchiato di diversi cervelli sovrapposti. Il principio della fallacia naturalistica funziona molto bene a livello di neocorteccia, che è la parte del cervello maggiormente in grado di costruirsi una realtà autonoma, a pensare oltre al già dato. Ma nei cervelli inferiori sono iscritte norme di comportamento di base, che inevitabilmente regolano il nostro agire e regolandolo emettono scale di priorità e quindi valori e quindi scelte etiche. Gran parte di esse sono ovviamente centrate sullo scopo di sopravvivere, almeno quel tanto che basta per procreare la generazione successiva. Credo che proprio a causa di questi schemi ancestrali ed automatici di stampo emozionale, le fallacie naturalistiche ci piacciono tanto. Ancora una volta credo che cadere nel tranello della  critica alla fallacia naturalistica, sia il bisogno della neocorteccia di dominare, con i suoi raffinati ragionamenti, tutta la baracca umana, che però è anche natura e bisogno di mimesi naturale. Ancora una volta, ritengo che la procedura per il buon vivere sia quella di non lasciarsi irretire nè dalla fallacia naturalistica, ma neppure dalla fallacia artificialistica.
una visione puramene materialistica dell essere umano sulla quale sono distante anni luce . Mi è nuova la trovata  che noi siamo il nostro cervello che è poi un accrocchio di diversi cervelli dove  vi sono cervelli superiori (la neocorteccia) e i cervelli sottostanti "inferiori" (a chi poi?) dove sono iscritte norme di comportamento etico di base. Ma dove sono iscritte? nella carne sono iscritte o nella cultura? quante volte l'ominide primitivo a strnagolato suo figlio solo perchè piangeva di notte per poi provare quel sentimento che si chiama rimorso? e quando è diventato un essere umano quella creatura che era scesa dagli alberi? quando ha iniziato a cacciare? a parlare? a vivere in clan? Se vogliamo parlare di fallacia naturale dobbiamo rispondere a questa domanda; quando l'essere umanoide è diventato uomo?
Non puoi dire ; noi siamo il nostro cervello perchè ti risponderei che noi siamo il nostro corpo e non siamo il nostro corpo . E ma così ti contraddici, sì, hai perettamente ragione, mi sto contraddicendo...
#103
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
27 Luglio 2025, 21:11:02 PM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 24 Luglio 2025, 17:18:51 PMAd aver formulato un discorso. Che abbia senso compiuto o meno non importa. Ma ne ho formulato uno. 
Perché cercare il senso? Cosa garantisce che la ricerca di senso conduca a qualcosa? Cosa garantisce al cercatore (noi) che verrà trovato qualcosa?
E anche se trovassimo quella cosa...cosa ce ne importerebbe?
Tanto...le cose vanno avanti...Dio...
hai utilizzato la parola "senso" . Già qui un filosofo si deve soffermare. infatti la parola "senso" si presta ad una triplice accezione. Significa che viene usata per indicare cose diverse a seconda del contesto ed è interessante notare che ognuna di queste accezioni riguarda la ricerca di risposte a domande esistenziali. Senso può indicare il senso di marcia quindi "da che parte sto andando?" senso può indicare significato , "che senso ha quello che dici?" e senso può indicare le facoltà sensoriali , i 5 sensi , la sensibilità interiore , dici di essere un filosofo che cosa senti quando riflettendo giungi a qualcosa o studiando giungi a qualcosa che prima non sapevi. Che cosa senti? ciò che ci garantisce che qualcosa troveremo è la pratica di averlo già sperimentato. Hai capito tante cose che prima non capivi? ecco, per questo andiamo andiamo avanti.
Cosa ce ne importebbe poi alla fine dici. Cosa te ne importa quale sarà la nazoniale di calcio che vince il prossimo campionato mondiale o se al locale suonano ancora dal vivo? o che cosa dirà Elon Musk alla prossima intervista? queste sono le tematiche di interesse della maggior parte delle persone ma per chi come noi si interroga sulle questioni fondamentali dell esistenza quelle domande sono di minore importanza, marginali vorrei dire. Chi si occupa di tematiche quali da dove viene la vita, da dove viene il mondo e noi da dove veniamo, si occupa di tematiche su cui l'uomo si è interrogato fin dall alba dei tempi. Sapere cosa dirà Elon Mask o chi vincerà il campionato di calcio non sta sullo stesso piano che sapere da dove viene il mondo. PEr questo continueremo sempre a fare ricerca. Almeno, se parlo per me. 
#104
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
17 Luglio 2025, 00:35:54 AM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 16 Luglio 2025, 10:51:57 AM"Proviamo a parlare dell'apice del Tutto. Oltre il Tutto vi è il Nulla. Ma che cosa sono il Tutto ed il Nulla? Il Tutto è La cosa. Il Nulla è La non-cosa. Qualsiasi "cosa" che esiste, che si può immaginare e che si può dire è nulla comparata al Tutto. Potrei scrivere un numero infinito di parole ciascuna diversa dall'altra ma sarebbero tutte un nulla comparate al Tutto. Persino il Tutto è nulla comparato al Tutto. Quest'ultimo trascende anche se stesso, il termine trascendenza e così via...all'infinito...e ancora oltre. Il Tutto va oltre il termine "oltre". È indefinibile e definibile. Va oltre la dualità. Si dice che filosofia sia stare alla larga da certe questioni e domande perché reputate insensate. Ma il Tutto le include. E ne aggiunge ancora di altre. La concatenazione logica, il discorso e le parole non bastano più. Il Tutto non nasce dall'esperienza umana o da un'esperienza superiore. Ed essendo onnicomprensivo e ancora di più, il Tutto nasce dall'esperienza umana e da un'esperienza superiore ad essa. Contraddizione pura. E perfetta logica non-contradditoria. Persino il silenzio, l'annullamento del sé iperuranico non bastano per il Tutto. Quest'ultimo è la cosa più grande di tutte? Si e no. Oltre e oltre ancora. È la megalomania? Il Tutto non ha un agganciamento con una definizione. E ce l'ha. L'infinito e il meta-infinito e l'oltre ancora sono un "sono". Ma dove sto andando? Penso di essere andato oltre ogni limite. Prendetelo come discorso a caso, come pura malattia mentale, come pura "trollata" come si suol dire, ma questa è la mia mente...questo è Damiano."
va bene , hai catturato la mia attenzione Damiano. Sembra propio che tu scriva qui per dire le cose che vorresti affrontare con altri ma non ci risci, perchè sai che comincerebbero a guardati un pò straniti. Ma in effetti è così, vai in giro, vai a lavoro e senti discorsi che rigurdano la quotidianità in relazione al posto in cui ti trovi. E tu vorresti esprimere cose profonde ma vedi che tutti attorno a te parlano di cose superficiali. E lo so, quella del filosofo è una passione che ti isola.
Perchè in giro non c'è nessuno che parla dei grandi misteri a cui assistiamo ogni giorno non appena apriamo gli occhi , la creazione in piena luce. Si ho visto il tuo pensiero come vedo quello di Iano.  anche lui è un pensatore sai? lui pensa e butta giù , pensa e scrive. Tanto che a volte i suoi meccanismi mentali che elaborano il pensiero sono tangibili e li seguo leggendolo. Molto bello, ma basta pensare e costruire col pensiero soluzioni possibili alle grandi domande per ottenere poi la tanto agognata verità?  la risposta è semplice, no! io ti dico che col pensiero non si giunge ad alcuna risposta definitiva. Come l'esempio che hai riportato del tutto e del nulla. Si possono forse avere risposte definitive su questi due termini? ma non per mancanza di intelligenza ma perchè la verità è contradditoria, si muove non è fissa. la verità per essere vera si deve muovere perchè altrimenti è dogma , è qualcosa che ti blocca. hai parlato del nulla e del tutto e in mezzo c'è la tua vita , ma tu cosa sei?  cosa ci fai in mezzo a tutto questo nulla e a questo tutto? perchè esisti , da dove vieni? ci sono forse risposte definitive a queste domande? chi siamo, da dove veniamo , c'è continuazione del nostro essere dopo la morte? e come è nata la vita in un universo che all inizio ne era privo? sono anni che studio e leggo saggi a proposito della nascita della vita e sai cosa ho capito? che la vita , in questo universo così freddo e buio e immenso, non è per niente scontata!. Al di la di tutte le cazzate che ti fanno vedere su internet. Questo significa che viviamo nel migliore dei mondi possibili? no, sto dicendo che viviamo . Non è degno di nota per un pensatore come te?
#105
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
14 Luglio 2025, 22:59:00 PM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 14 Luglio 2025, 01:11:48 AMIl perché dei perché? La domanda delle domande?

Ma perché, invece, non dire Tutto ed il suo contrario che tanto... perché mettere ordine?

Io sento, percepisco che il mondo va...ma...dove? Perché?
E fatta pure questa considerazione, perché mi ostino a fare un discorso di senso compiuto in un forum su internet invece che parlare a caso di qualsiasi cosa che, come detto prima, tanto... perché mettere ordine?

E a quell'ordine mi riferisco alla filosofia, alla scienza, ad ogni forma di pensiero.

E perché mi ostino a imporre il verbo, il punto di vista? Perché voglio essere quello che dice La Verità (con la "v" maiuscola)?

Ok, ma perché?
. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l'andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l'intenzione di essere volatile o l'aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere cosí come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo». 
Chandra Livia Candiani dal libro "questo immenso non sapere; conversazione con alberi, animali e il cuore umano"  ;)