@Daniele 22
Penso che l'uomo non appartenga a corpi "inerti" fisici che seguono regole di causa-effetto, è molto meno prevedibile e in quanto tale è impossible inquadrare l'uomo dentro una legge fisica.
L'uomo non appartiene alla sola natura fisica.
Quarto paragrafo: .... pensare che la condizione "edenica" dimentichi il peccato e la colpa.Bene, dico io, ma la responsabilità? Se il peccato e la colpa possono essere cancellati dall'oggi al domani, sai che casino succederebbe se si cancellasse da domani la responsabilità (senza contare che in tale casino ci si trova già)?[
Infatti, sono d'accordo con te, ecco perché ritengo quanto meno difficile, sostenere una tesi contraria alla "presenza del male". La condizione edenica è simile all'anarchia, infatti è ritenuta utopia, in quanto l'uomo morale e saggio non ha bisogno di leggi esterne per essere regolato nei suoi comportamenti, significa che sa dominarsi e controllarsi affinché i suoi comportamenti siano virtuosi nel rispetto verso i suoi simili e se stesso, è responsabile eticamente poiché la legge morale è interiore.
@baylham
C'è una morale individuale e collettiva, morale che decide, sceglie di volta in volta che cosa è bene e che cosa è male. Male che si accompagna al bene, come l'amore all'odio: come si può fare del bene se non laddove ci sia del male e viceversa.
Appunto.... Allora significa che le morali e le etiche storicamente sono funzionali al potere che domina che per mantenere il proprio privilegio e sottomettere i popoli ,storicamente muta morali . etiche e quindi le leggi a proprio compiacimento . Quindi significa che la malvagità da sempre regna sovrana e si traveste di potere e denaro.
Se l'uomo è considerato malvagio fin dalla sua nascita, un peccatore, come suggerisce il testo all'origine di questa discussione, allora io ritengo che sia, dal punto di vista religioso, una bestemmia, dal punto di vista esistenziale e filosofico una madornale sciocchezza, una assurdità appunto.
Una delle prime constatazioni della storia del pensiero umano è la presenza del male sulla terra.
La seconda domanda è :"ma perché deve essere così, da dove arriva questo male?"
L'ulteriore constatazione è che l'uomo è ambiguo e può essere malvagio e fare quindi del male ai propri simili , per diversi motivi , ma sempre malvagi.
Che religioni, spiritualità, filosofie, fino alle scienze, alla psicanalisi, psicologia, psichiatria e quanto altro ,tentino di spiegare, ma di fatto esiste, è presente. Ognuno interpreta il male a suo modo, ma è costantemente presente.
@ lou
...allora prova a dimostrare il contrario , lo stai dicendo a un credente che è anarchico e che certe domande se le pone......da quasi cinquant'anni. Se lo stato edenico, il paradiso terrestre, l'anarchia, fosse stata possible, perché siamo siamo così lontani dal poterlo essere, ieri, il lontano ieri, e l'oggi? La realtà è crudele. Io vedo oltre a passeggere gioie e felicità, che vorrei tanto fossero presenti per sempre nell'intera umanità, svanire come neve al sole di fronte a dolore e sofferenze. Perchè bastano pochi malvagi su moltitudini di innocenti, per vincere nella "disciplina della terra". Vince il forte ,non il saggio .
Leggetevi attentamente il capitolo 14 del Vangelo di Giovanni , c'è la fede, c'è un Consolatore e un "principe della terra" che non può vincere contro Gesù, ma domina la terra e in quanto tale l'uomo.
Ora, se anche tutto questo fosse invenzione, intendo religioni, Vangeli e quant'altro, o comunque avere una posizione contraria, sta di fatto che è dentro il pensiero umano da sempre .E' nel karma e nel samsara delle reincarnazioni, è nella parusia ed escatologia delle religioni.
Che poi Agostino ritenga che il male si presenta per sottrazione del bene, vale a dire che l'"essere" definito come bene si sottrae presentandosi come "non- essere",cioè il male, è una contraddizione, perché significherebbe che il bene e il male hanno radice identica, sarebbero le due facce della stessa medaglia. E' come se Parmenide dicesse che una cosa, un ente che "è" scompare (e questo è già un assurdo logico) e appare quindi il "non-essere", questo è un paralogismo sofistico. Perché se una cosa "è" significa che ontologicamente non viene dal nulla e non può sparire nel nulla, diversamente non è fondamento e infatti Platone spiega il "bene" in modo diverso, credendo nella metempsicosi. Agostino per uscire dalla sua originaria tradizione manichea costituisce un sottrarsi focalizzandosi nella volontà (il cui contraltare sarà il pessimismo filosofico di Schopenhauer, proprio sulla volontà). Il male "è" ontologicamente ed è evidente in tutte le manifestazioni umane, tant'è che il corpo è "corruttibile" come l'anima......ma questo ci porta nella religone e spirtualità, fuori dal contesto strettamente filosfico. Il giudizo , il giudizio divino, su quali criteri sarebbe mai costituito. La giustizia su quali criteri fondanti sarebbe mai costruito se fra il bene e il male ,come oggi accade, li divide orami un filo sottile tanto da essere fra loro confusi. Oggi cosa è male e bene? Quale è il criterio per dirimere le miriadi di opinioni umane che autogiustificano ciascuno il proprio pensare e credere? Sto pensando bene o male? Sto facendo bene o male? La presenza è costante nei nostri pensieri e azioni, quindi non può esistere una sottrazione del bene da cui solo lì compaia il male.
@ipazia
Giochi con le parole? A parer tuo ( ma direi della amorale modernità) male e bene fanno parte dell'etica, quindi ne sarebbero proprietà, caratteristiche. Ebbene se l'etica è il comportamento, vale a dire la pratica, dimmi dov'è finita la coscienza morale che sta prima dell'azione e giudica l'azione.E'forse il comportamento che giudica se stesso? Direi proprio di no.
Poi dici che l'etica è evolutiva. Evolutiva cosa significa per te, che nei diversi tempi storici è più consapevole di sé ed è aumentata la coscienza morale per cui i nostri comportamenti, le nostre azioni sociali che compongono l'etica sono "migliorate"? Quindi da comunista ideologa, credi che il capitalismo sia meglio eticamente di qualunque forma di scambio economico precedente ad esso?
Norme comportamentali che migliorano evolutivamente? Quindi è scientificamente provato che esiste una coscienza, che le neuroscienze e la psicologia cognitiva hanno dedotto dai cromosomi, dalle sequenze degli acidi proteici del DNA che siamo migliorati? I tuoi concetti sono vuoti, nemmeno dimostrabili per la scienza, arrivi a conclusioni senza nemmeno premesse che giustifichino l'argomento. Se dici che sulla base di "condizioni naturali incontrovertibili", quando si sa che la natura invece è corruttibile, perché si trasforma in continuazione e quindi controvertibile, che non hanno nulla di etico, ma da cui fuoriesce l'etica........ti contraddici da sola. Da dove mai sortirebbe questa etica? Quale è il luogo umano della morale? O vorrai forse dirmi che un coccodrillo si pone dei problemi morali ?
Poi arrivi a dire che l'istinto di sopravvivenza ha a che fare con la morale?
E' proprio il contrario invece. E' l'uomo che si uccide per una idea, è l'uomo che sceglie un martirio. Lo trovi forse nell'etologia? Una comunista che dovrebbe sapere cosa significa coscienza individuale e sociale, di classe, mi viene a fare dei discorsi che un Bill Gates e compagnia cantante farebbe per autogiustificare la sua intelligenza, strategia, denaro in banca. Sei una liberista comunista? La morale con le sue azioni estreme, dal mistico al martirio, è esattamente l'opposto dello stato naturale, non ne segue il suo percorso. Guarda uno yogi che digiuna, che si purifica, che oltre alla sua mente cerca il controllo del corpo , esattamente il contrario del processo naturale.
E' evidente che l'uomo può autodominare, autocontrollare, non è affatto supino agli impulsi naturali, passivo. Perchè lo yogi, il mistico, il martire, hanno giudicato che il bene sia significativo per la loro esistenza per cui hanno fatto scelte di vita. Dimmi in natura, tolto, l'uomo, chi può fare scelte di vita? Anche il tuo pensare ed essere comunista in fondo è una scelta di vita che contempla una morale ed etica. Intendo dire che la tua coscienza morale ed etica sono permeati da ciò che ritieni giusto o sbagliato moralmente e questo influisce sul tuo "modo di essere" nel modo.
Vale per ciascuno di noi.
Penso che l'uomo non appartenga a corpi "inerti" fisici che seguono regole di causa-effetto, è molto meno prevedibile e in quanto tale è impossible inquadrare l'uomo dentro una legge fisica.
L'uomo non appartiene alla sola natura fisica.
Quarto paragrafo: .... pensare che la condizione "edenica" dimentichi il peccato e la colpa.Bene, dico io, ma la responsabilità? Se il peccato e la colpa possono essere cancellati dall'oggi al domani, sai che casino succederebbe se si cancellasse da domani la responsabilità (senza contare che in tale casino ci si trova già)?[
Infatti, sono d'accordo con te, ecco perché ritengo quanto meno difficile, sostenere una tesi contraria alla "presenza del male". La condizione edenica è simile all'anarchia, infatti è ritenuta utopia, in quanto l'uomo morale e saggio non ha bisogno di leggi esterne per essere regolato nei suoi comportamenti, significa che sa dominarsi e controllarsi affinché i suoi comportamenti siano virtuosi nel rispetto verso i suoi simili e se stesso, è responsabile eticamente poiché la legge morale è interiore.
@baylham
C'è una morale individuale e collettiva, morale che decide, sceglie di volta in volta che cosa è bene e che cosa è male. Male che si accompagna al bene, come l'amore all'odio: come si può fare del bene se non laddove ci sia del male e viceversa.
Appunto.... Allora significa che le morali e le etiche storicamente sono funzionali al potere che domina che per mantenere il proprio privilegio e sottomettere i popoli ,storicamente muta morali . etiche e quindi le leggi a proprio compiacimento . Quindi significa che la malvagità da sempre regna sovrana e si traveste di potere e denaro.
Se l'uomo è considerato malvagio fin dalla sua nascita, un peccatore, come suggerisce il testo all'origine di questa discussione, allora io ritengo che sia, dal punto di vista religioso, una bestemmia, dal punto di vista esistenziale e filosofico una madornale sciocchezza, una assurdità appunto.
Una delle prime constatazioni della storia del pensiero umano è la presenza del male sulla terra.
La seconda domanda è :"ma perché deve essere così, da dove arriva questo male?"
L'ulteriore constatazione è che l'uomo è ambiguo e può essere malvagio e fare quindi del male ai propri simili , per diversi motivi , ma sempre malvagi.
Che religioni, spiritualità, filosofie, fino alle scienze, alla psicanalisi, psicologia, psichiatria e quanto altro ,tentino di spiegare, ma di fatto esiste, è presente. Ognuno interpreta il male a suo modo, ma è costantemente presente.
@ lou
...allora prova a dimostrare il contrario , lo stai dicendo a un credente che è anarchico e che certe domande se le pone......da quasi cinquant'anni. Se lo stato edenico, il paradiso terrestre, l'anarchia, fosse stata possible, perché siamo siamo così lontani dal poterlo essere, ieri, il lontano ieri, e l'oggi? La realtà è crudele. Io vedo oltre a passeggere gioie e felicità, che vorrei tanto fossero presenti per sempre nell'intera umanità, svanire come neve al sole di fronte a dolore e sofferenze. Perchè bastano pochi malvagi su moltitudini di innocenti, per vincere nella "disciplina della terra". Vince il forte ,non il saggio .
Leggetevi attentamente il capitolo 14 del Vangelo di Giovanni , c'è la fede, c'è un Consolatore e un "principe della terra" che non può vincere contro Gesù, ma domina la terra e in quanto tale l'uomo.
Ora, se anche tutto questo fosse invenzione, intendo religioni, Vangeli e quant'altro, o comunque avere una posizione contraria, sta di fatto che è dentro il pensiero umano da sempre .E' nel karma e nel samsara delle reincarnazioni, è nella parusia ed escatologia delle religioni.
Che poi Agostino ritenga che il male si presenta per sottrazione del bene, vale a dire che l'"essere" definito come bene si sottrae presentandosi come "non- essere",cioè il male, è una contraddizione, perché significherebbe che il bene e il male hanno radice identica, sarebbero le due facce della stessa medaglia. E' come se Parmenide dicesse che una cosa, un ente che "è" scompare (e questo è già un assurdo logico) e appare quindi il "non-essere", questo è un paralogismo sofistico. Perché se una cosa "è" significa che ontologicamente non viene dal nulla e non può sparire nel nulla, diversamente non è fondamento e infatti Platone spiega il "bene" in modo diverso, credendo nella metempsicosi. Agostino per uscire dalla sua originaria tradizione manichea costituisce un sottrarsi focalizzandosi nella volontà (il cui contraltare sarà il pessimismo filosofico di Schopenhauer, proprio sulla volontà). Il male "è" ontologicamente ed è evidente in tutte le manifestazioni umane, tant'è che il corpo è "corruttibile" come l'anima......ma questo ci porta nella religone e spirtualità, fuori dal contesto strettamente filosfico. Il giudizo , il giudizio divino, su quali criteri sarebbe mai costituito. La giustizia su quali criteri fondanti sarebbe mai costruito se fra il bene e il male ,come oggi accade, li divide orami un filo sottile tanto da essere fra loro confusi. Oggi cosa è male e bene? Quale è il criterio per dirimere le miriadi di opinioni umane che autogiustificano ciascuno il proprio pensare e credere? Sto pensando bene o male? Sto facendo bene o male? La presenza è costante nei nostri pensieri e azioni, quindi non può esistere una sottrazione del bene da cui solo lì compaia il male.
@ipazia
Giochi con le parole? A parer tuo ( ma direi della amorale modernità) male e bene fanno parte dell'etica, quindi ne sarebbero proprietà, caratteristiche. Ebbene se l'etica è il comportamento, vale a dire la pratica, dimmi dov'è finita la coscienza morale che sta prima dell'azione e giudica l'azione.E'forse il comportamento che giudica se stesso? Direi proprio di no.
Poi dici che l'etica è evolutiva. Evolutiva cosa significa per te, che nei diversi tempi storici è più consapevole di sé ed è aumentata la coscienza morale per cui i nostri comportamenti, le nostre azioni sociali che compongono l'etica sono "migliorate"? Quindi da comunista ideologa, credi che il capitalismo sia meglio eticamente di qualunque forma di scambio economico precedente ad esso?
Norme comportamentali che migliorano evolutivamente? Quindi è scientificamente provato che esiste una coscienza, che le neuroscienze e la psicologia cognitiva hanno dedotto dai cromosomi, dalle sequenze degli acidi proteici del DNA che siamo migliorati? I tuoi concetti sono vuoti, nemmeno dimostrabili per la scienza, arrivi a conclusioni senza nemmeno premesse che giustifichino l'argomento. Se dici che sulla base di "condizioni naturali incontrovertibili", quando si sa che la natura invece è corruttibile, perché si trasforma in continuazione e quindi controvertibile, che non hanno nulla di etico, ma da cui fuoriesce l'etica........ti contraddici da sola. Da dove mai sortirebbe questa etica? Quale è il luogo umano della morale? O vorrai forse dirmi che un coccodrillo si pone dei problemi morali ?
Poi arrivi a dire che l'istinto di sopravvivenza ha a che fare con la morale?
E' proprio il contrario invece. E' l'uomo che si uccide per una idea, è l'uomo che sceglie un martirio. Lo trovi forse nell'etologia? Una comunista che dovrebbe sapere cosa significa coscienza individuale e sociale, di classe, mi viene a fare dei discorsi che un Bill Gates e compagnia cantante farebbe per autogiustificare la sua intelligenza, strategia, denaro in banca. Sei una liberista comunista? La morale con le sue azioni estreme, dal mistico al martirio, è esattamente l'opposto dello stato naturale, non ne segue il suo percorso. Guarda uno yogi che digiuna, che si purifica, che oltre alla sua mente cerca il controllo del corpo , esattamente il contrario del processo naturale.
E' evidente che l'uomo può autodominare, autocontrollare, non è affatto supino agli impulsi naturali, passivo. Perchè lo yogi, il mistico, il martire, hanno giudicato che il bene sia significativo per la loro esistenza per cui hanno fatto scelte di vita. Dimmi in natura, tolto, l'uomo, chi può fare scelte di vita? Anche il tuo pensare ed essere comunista in fondo è una scelta di vita che contempla una morale ed etica. Intendo dire che la tua coscienza morale ed etica sono permeati da ciò che ritieni giusto o sbagliato moralmente e questo influisce sul tuo "modo di essere" nel modo.
Vale per ciascuno di noi.