Provo a dare seguito ai vari input ricevuti citando chi ha più stimolato le mie curiosità:
x Sariputra:
Apprezzo molto le tue dotte considerazioni che mi hanno permesso di comprendere meglio il significato dell'estasi. anche se non mi hai ancora convinto che è la cosa più inutile per il mondo: resta ancora il mio interrogativo.
E mi sorge una domanda: ma tu hai mai sperimentato un istante di estasi autentica?
x giona:
Le tue affermazioni denotano un integralismo che non condivido; l'unica cosa che ritengo di poter concordare è che :"la cosa migliore è lasciar perdere e riprendere il discorso al momento opportuno, se arriverà il tempo in cui saremo rapiti in estasi".
in ultimo x altamarea che mi da occasione per chiarire meglio il mio interrogativo:
"Per quanto riguarda la beatitudine, cosa s'intende ? Io, tu, gli altri la consideriamo allo stesso modo ? "
Per beatitudine credo che si possa intendere mancanza di sofferenza, sofferenza che io ritengo sia il motore della vita in quanto essa ci spinge ad attivarci per contrastarla; il momento in cui non c'è sofferenza non esiste più la voglia di nulla, si entra in uno stato di vita/non vita. E la sofferenza, a parte quella fisica, è soggettiva, per cui anche la beatitudine è soggettiva; mi rendo conto però che nel dare questa definizione do un significato egoistico alla beatitudine che inizialmente ho definito obiettivo dell'estasi.
"Il desiderio di collegamento con il divino può nascere da chi crede nell'esistenza di un Dio. Io, per esempio, non sono motivato a collegarmi con una divinità cui non credo possa esistere. "
"Per quanto riguarda la "Divinità" non riesco a concepire come se ne possa negare l'esistenza, non solo in considerazione che la maggior parte degli uomini vissuti e viventi in varie forme ci abbiano creduto e ci credono, ma anche constatando che più cose la scienza scopre più aumentano le cose da scoprire e penso che l'essere umano, se non si autodistruggerà, potrà comprendere tutto ma non l'essenza della vita che è concepibile solo nel nostro intimo.
"Il non detto da Mariano mi induce ad ipotizzare che egli sia un fervente cristiano che sa la risposta ma ha voluto conoscere le nostre."
Ho ricevuto un'educazione cattolica , ma se sono un fervente cristiano ti assicuro che non so di esserlo e il mio interrogativo deriva dalla voglia di comprendere se l'estasi "mistica" è intesa (dai mistici) un qualcosa che possa essere utile all'umanità ed eventualmente come.
In ogni caso ti ringrazio per aver citato Plotino che non conoscevo e del quale cercherò di approfondirne il pensiero che mi sembra molto interessante.
x Sariputra:
Apprezzo molto le tue dotte considerazioni che mi hanno permesso di comprendere meglio il significato dell'estasi. anche se non mi hai ancora convinto che è la cosa più inutile per il mondo: resta ancora il mio interrogativo.
E mi sorge una domanda: ma tu hai mai sperimentato un istante di estasi autentica?
x giona:
Le tue affermazioni denotano un integralismo che non condivido; l'unica cosa che ritengo di poter concordare è che :"la cosa migliore è lasciar perdere e riprendere il discorso al momento opportuno, se arriverà il tempo in cui saremo rapiti in estasi".
in ultimo x altamarea che mi da occasione per chiarire meglio il mio interrogativo:
"Per quanto riguarda la beatitudine, cosa s'intende ? Io, tu, gli altri la consideriamo allo stesso modo ? "
Per beatitudine credo che si possa intendere mancanza di sofferenza, sofferenza che io ritengo sia il motore della vita in quanto essa ci spinge ad attivarci per contrastarla; il momento in cui non c'è sofferenza non esiste più la voglia di nulla, si entra in uno stato di vita/non vita. E la sofferenza, a parte quella fisica, è soggettiva, per cui anche la beatitudine è soggettiva; mi rendo conto però che nel dare questa definizione do un significato egoistico alla beatitudine che inizialmente ho definito obiettivo dell'estasi.
"Il desiderio di collegamento con il divino può nascere da chi crede nell'esistenza di un Dio. Io, per esempio, non sono motivato a collegarmi con una divinità cui non credo possa esistere. "
"Per quanto riguarda la "Divinità" non riesco a concepire come se ne possa negare l'esistenza, non solo in considerazione che la maggior parte degli uomini vissuti e viventi in varie forme ci abbiano creduto e ci credono, ma anche constatando che più cose la scienza scopre più aumentano le cose da scoprire e penso che l'essere umano, se non si autodistruggerà, potrà comprendere tutto ma non l'essenza della vita che è concepibile solo nel nostro intimo.
"Il non detto da Mariano mi induce ad ipotizzare che egli sia un fervente cristiano che sa la risposta ma ha voluto conoscere le nostre."
Ho ricevuto un'educazione cattolica , ma se sono un fervente cristiano ti assicuro che non so di esserlo e il mio interrogativo deriva dalla voglia di comprendere se l'estasi "mistica" è intesa (dai mistici) un qualcosa che possa essere utile all'umanità ed eventualmente come.
In ogni caso ti ringrazio per aver citato Plotino che non conoscevo e del quale cercherò di approfondirne il pensiero che mi sembra molto interessante.