Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - cvc

#91
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
25 Gennaio 2019, 13:50:35 PM
Citazione di: Sariputra il 24 Gennaio 2019, 14:44:20 PMA mio modesto parere sarebbe improprio parlare di 'autoinganno' di questa "Solo-mente", in quanto non è possibile per essa 'osservarsi', e quindi discernere l'inganno. Nel momento che "si muove" crea  nome-forma e quindi la 'realtà' fenomenica. Nel momento in cui cessa di 'muoversi' scompare nome-forma e la realtà fenomenica cessa d'esistere. Ciò che noi percepiamo come soggettivo non è auto-inganno, se non nella misura in cui e per cui non è "nostro" ma di essa. Il mio 'sentirmi' soggetto è del tutto identico al 'tuo' sentirti soggetto. Non abbiamo 'proprietà' nostre essendo queste 'proprietà' che riteniamo nostre solo increspature, onde sul mare della "Solo-mente"...
Non è una visione teistica. In quanto , nella comune accezione, per Dio s'intende un essere/persona dotato di autocoscienza e volontà. "Solo-mente" non ha alcuna volontà ma potenzialità d'azione...pertanto anche l'idea di Dio  è una creatura di "Solo-mente" che ne assegna le proprietà.

Concordo con @acquario sul discorso della chiusura, sulla "solidificazione", ma il movimento può invertirsi...dipenderà dal movimento della 'solo-mente-...Può darsi che siamo in una fase di 'riposo'... ;D  ;D

È un discorso interessante che però mi pare necessiti di un po' di linguaggio tecnico del Buddismo che non possiedo. Tuttavia  il fatto stesso di essere buddista è un particolare tratto che caratterizza una personalità, una individualità.
#92
Percorsi ed Esperienze / Re:Sulla solitudine
25 Gennaio 2019, 13:24:12 PM
Citazione di: sileno il 25 Gennaio 2019, 13:15:15 PM
Citazione di: cvc il 25 Gennaio 2019, 13:04:00 PM
Al giorno d'oggi pare che la solitudine sia una malattia. Invece  secondo me è l'incapacità  di saper stare  da soli ad essere un sintomo di disagio.




" Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo"

( Pascal)
Vero, anche se credo che questa citazione Pascal l'abbia presa da altri. Non vorrei sbagliarmi ma mi pare un qualche religioso islamico.
#93
Percorsi ed Esperienze / Re:Sulla solitudine
25 Gennaio 2019, 13:04:00 PM
Al giorno d'oggi pare che la solitudine sia una malattia. Invece  secondo me è l'incapacità  di saper stare  da soli ad essere un sintomo di disagio.
#94
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
25 Gennaio 2019, 11:52:15 AM
Citazione di: Freedom il 24 Gennaio 2019, 14:26:58 PMInteressante prospettiva. Non solo, è vero anche il contrario: tutto il mondo creato dall'uomo deriva da pensieri e immaginazioni.
I quali pensieri ed immaginazioni vengono fatti a loro volta derivare dal mondo fisico. Ed è ancora il solito problema delle due nature contenute in un'unica realtà . Secondo la scienza c'è un prima e un dopo. Stranamente la stessa scienza che relativizza il tempo, per spiegare l'origine dell'uomo deve mettere i fenomeni in sequenza. La materia energia è sempre esistita mentre la natura umana si colloca in un certo segmento spazio temporale dell'universo. Però il tempo (e quindi la conseguenzialità) ha senso solo in una ptospettiva umana. Se togli l'uomo dall'universo, che significato ha il tempo?
#95
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
25 Gennaio 2019, 08:36:40 AM
Citazione di: sileno il 24 Gennaio 2019, 13:42:04 PM




L'immaterialismo berkeliano postula l'unica realtà percettiva della sostanza spirituale-universale: teoria accettabile per chi si attiene a un criterio teologico -mistico.
Le scienze naturali opererebbero sulle percezioni trasmesse all'uomo da Dio. Ricadiamo in un criterio spiritualistico-metafisico  da discutere - a parer mio - , in altro settore.: l'argomento è consideraato molto marginale in filosofia contemporanea: decade dal ruolo tradizionale religioso per cui non esisterebbe il supporto della materia, che si trasforma in cose sensibili garantite da Dio.

L'anima secondo me non è stata sostituita col virtuale, casomai si trasforma nel campo delle neuroscienze: problema della coscienza, dilemma del rapporto mente-cervello, ecc.. In Occidente ha acquisito il significato di attività psichiche. A parte la religione per cui è sempre il soffio vitale infuso nell'uomo da Dio.

Saluti
Infatti ci si dimentica che il concetto di anima la religione l'ha preso in prestito (e non restituito) dalla filosofia, e non viceversa. Le neuroscienze si concentrano sulla macchina-uomo, non sul guidatore. Dicevo che il virtuale sostituisce l'anima in quanto tanto più ci si concentra sul virtuale e tanto meno ci si interessa dell'anima.
#96
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
25 Gennaio 2019, 08:26:04 AM
Citazione di: acquario69 il 24 Gennaio 2019, 13:20:22 PM
Citazione di: cvc il 24 Gennaio 2019, 08:53:04 AM
Avrei voluto aprire un 3d sull'anima, ma poi ho pensato che forse bisognerebbe prima interrogarsi sulle premesse su cui  poggia l'argomento. In breve, nel dialogo contemporaneo si crede ancora che possa esistere qualcosa di immateriale? La deriva, se così si può dire, scientifico tecnologica, e ancor più quella informatica, ha portato il mondo ha ragionare sul discreto  più che sul continuo. Voglio dire che ragioniamo sempre più nei termini di un mondo composto da un numero finito di elementi, dove un corretto ragionamento, un giusto calcolo o la formula adatta ci portano a prendere la decisione corretta. In tutto questo l'immaginazione ha un ruolo marginale, ci si basa sul concreto e non è nemmeno pensabile che si possa fare diversamente. Il pensiero ha una libertà sempre più ridotta, si può spaziare un po di qua e di la ma poi ci si ricongiunge sempre inevitabilmente sui binari di un mondo tecnologico globalizzato organizzato in modo da poter essere sempre più assimilato dai sistemi informatici. I quali perseguendo lo scopo di renderci più facile la vita e di risolverci i problemi, finiscono col privarci anche delle risorse per risolvere i problemi. Risorse che albergano nella nostra immaginazione. Siamo nel puro materialismo che ha sostituito l'anima col virtuale. L'anima, già! Ma prima di parlare di questo bisogna chiedersi se ha ancora senso parlare dell'immateriale. Perché la mia sensazione è che il ragionamento scientifico porti ad identificare sempre più l'immateriale con la funzionalità del nostro sistema nervoso. In altre parole ciò che è immateriale come i pensieri, le rappresentazioni, l'immaginazione è qualcosa che viene prodotto dai nostri organi in conseguenza del loro funzionamento. Nessuno pensa che i nostri organi esistono in conseguenza di un qualcosa di immateriale, come ad esempio il pensiero del concepimento, più o meno razionale o istintivo. Come ho detto il virtuale ha sostituito l'anima. Perciò se parli di cose immateriali pensi ai copyright, ai software. C'è il fatto che io percepisco un Io che in qualche modo rimane sempre uguale a me stesso nel tempo. O almeno lo percepisco come tale. Se ciò non muta nel tempo mentre nel mondo materiale tutto muta nel tempo, allora l'immateriale esiste. Perciò può esistere anche l'anima. Basterà come prova?

In breve, nel dialogo contemporaneo si crede ancora che possa esistere qualcosa di immateriale?

Evidentemente no...basta guardarsi intorno e constatare un impermeabilita,una chiusura che si fa sempre più ermetica..(se ci fai caso persino lo spazio intorno a noi si va sempre più riducendo) ..una "solidificazione" che non a caso e' la stessa che fa appunto riferimento alla materia e che esula da qualsiasi altra influenza che non sia soltanto relativa ai nostri sensi o al nostro raziocinio calcolante, che tende per sua natura a catalogare,dividere,frammentare,ridurre... e in ultima analisi a separare..

Hai accennato ai Simboli...quella e' la chiave,perche il Simbolo e' cio che permette questa apertura..il significato etimologico del Simbolo e' mettere insieme, congiungere, unire...d'altro canto ne esiste un altro dal significato opposto che e' quello di diabbalon (diavolo) ed il suo etimo e' quello di dividere, separare...e che qui non vuole avere nessun riferimento di tipo religioso (o superstizioso come credono i veri ingenui) ma solo di senso, di pura conoscenza, di realtà effettiva
Il simbolo è la chiave per accedere al profondo. Mentre il mondo si concentra srmpre più sulla superficie. Perché si va in dettaglio quando si dovrebbe andare in profondità .
#97
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 13:05:37 PM
Citazione di: Sariputra il 24 Gennaio 2019, 11:28:30 AM
Secondo me invece potrebbero esistere solo fenomeni immateriali basati sulle percezioni autocostruite dalla mente. Essendo 'materiale' una semplice definizione 'di lavoro' mentale senza corrispettivo reale. Essendo la coscienza non-duale, ciò permette l'illusione della conoscenza (essendo questa già da sempre presente nella coscienza stessa) e quindi quello che la  coscienza stessa chiama "l'intersoggettiva esperienza percettiva comune" di questi 'fenomeni' immateriali (mentali) scambiati per 'reali' (come, nella penombra, si scambia una corda per un serpente...). Quindi non esiste Sari, né Cvc, né Sgiombo (scusa... :( ), né Ipazia ma un'unica coscienza che s'immagina d'essere Sari, Cvc, Sgiombo, Ipazia,ecc. nello stesso modo con cui nel sogno immagina e costruisce mondi e persone, li fa parlare, interagire, ecc....Così nello stesso modo 'misura' l'universo da se stessa immaginato esistere, gli dà nome e forma (nama-rupa), lo definisce e chiama questo misurare "scienza"...
Non se ne può dimostrare l'esistenza perché essa non può 'vedere' se stessa...la sua natura essendo "coscienza di..." come una lama affilata non può tagliare se stessa.
(Questa è una posizione direi Cittamatra... "Solo Mente").
Potrebbe esserci questa sorta di coscienza universale che incorpora le nostre esperienze apparentemente soggettive. Ma non mi spiego il perché di questo equivoco. La soggettività che noi viviamo sarebbe un autoinganno di questa mente universale oppure esiste una qualche altra entità antagonista?
#98
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 11:08:41 AM
Citazione di: Ipazia il 24 Gennaio 2019, 10:21:00 AM
Esiste la psiche (l'accento grammaticale e semantico mettetelo voi) che è un luogo con una sua particolare relatività in cui c è la velocità del pensiero che viaggiando più veloce della sua gemella fisica produce molta più energia a partire dalla piccola massa del nostro cervello. Le manifestazioni fenomeniche di quell'energia parallela realizzano un universo antropologico fatto di oggetti immateriali che interagiscono dialetticamente, retroattivamente, tra loro e con l'universo fisico da cui sono emersi.
Quindi l'immateriale come conseguenza dei fenomeni. Ma l'immateriale non è manifesto come i fenomeni, quindi usando una logica degli insiemi si può contraddire che la categoria 'fenomenico' viene usata per spiegare ciò che non rientra in questa categoria. Ossia l'immateriale. Come può l'immateriale essere conseguenza dei fenomeni se non rientrano nella stessa categoria? Si può considerare le relazioni che ci sono fra questi due gruppi. Cosa c'è di fenomenico nell'immateriale e viceversa. Oppure riflettere su cosa ci sia di più immateriale del tempo. Intangibile, eppure ci riesce difficile se non impossibile negare che esista, nonostante tutte le considerazioni einsteniane. O dire con Descartes che sono le due facce della stessa medaglia. Il cuore sono pochi etti di materia organica grondante sangue, ma ben altro universo ci si spalanca quando recepiamo la parola cuore. Ciò che da un lato ha valore realistico e concreto, dall'altro ha una funzione puramente simbolica. Quindi la manifestazione fenomenica dell'immateriale avviene tramite simboli. Gli orologi e il cuore rappresentano il tempo e i sentimenti. Anche l'anima si rappresenta con dei simboli. Ad esempio col più rarefatto degli elementi: l'aria. Il soffio vitale che esala dal morente. L'immateriale e l'anima esistono solo se si è disposti ad osservarli attraverso i simboli che li rappresentano. Non in modo preciso e inequivocabile come i simboli matematici, ma in modo direi trascendente. Il passaggio da una realtà ad un'altra. Che poi altro non sono che le due facce della stessa medaglia.
#99
Tematiche Filosofiche / Esiste l'immateriale?
24 Gennaio 2019, 08:53:04 AM
Avrei voluto aprire un 3d sull'anima, ma poi ho pensato che forse bisognerebbe prima interrogarsi sulle premesse su cui  poggia l'argomento. In breve, nel dialogo contemporaneo si crede ancora che possa esistere qualcosa di immateriale? La deriva, se così si può dire, scientifico tecnologica, e ancor più quella informatica, ha portato il mondo ha ragionare sul discreto  più che sul continuo. Voglio dire che ragioniamo sempre più nei termini di un mondo composto da un numero finito di elementi, dove un corretto ragionamento, un giusto calcolo o la formula adatta ci portano a prendere la decisione corretta. In tutto questo l'immaginazione ha un ruolo marginale, ci si basa sul concreto e non è nemmeno pensabile che si possa fare diversamente. Il pensiero ha una libertà sempre più ridotta, si può spaziare un po di qua e di la ma poi ci si ricongiunge sempre inevitabilmente sui binari di un mondo tecnologico globalizzato organizzato in modo da poter essere sempre più assimilato dai sistemi informatici. I quali perseguendo lo scopo di renderci più facile la vita e di risolverci i problemi, finiscono col privarci anche delle risorse per risolvere i problemi. Risorse che albergano nella nostra immaginazione. Siamo nel puro materialismo che ha sostituito l'anima col virtuale. L'anima, già! Ma prima di parlare di questo bisogna chiedersi se ha ancora senso parlare dell'immateriale. Perché la mia sensazione è che il ragionamento scientifico porti ad identificare sempre più l'immateriale con la funzionalità del nostro sistema nervoso. In altre parole ciò che è immateriale come i pensieri, le rappresentazioni, l'immaginazione è qualcosa che viene prodotto dai nostri organi in conseguenza del loro funzionamento. Nessuno pensa che i nostri organi esistono in conseguenza di un qualcosa di immateriale, come ad esempio il pensiero del concepimento, più o meno razionale o istintivo. Come ho detto il virtuale ha sostituito l'anima. Perciò se parli di cose immateriali pensi ai copyright, ai software. C'è il fatto che io percepisco un Io che in qualche modo rimane sempre uguale a me stesso nel tempo. O almeno lo percepisco come tale. Se ciò non muta nel tempo mentre nel mondo materiale tutto muta nel tempo, allora l'immateriale esiste. Perciò può esistere anche l'anima. Basterà come prova?
#100
Tematiche Filosofiche / Re:Elogio dell'individualismo
21 Gennaio 2019, 09:54:16 AM
Secondo me è necessario distinguere l'individualismo inteso come esaltazione dell'ego dall'introspezione e interiorizzazione della vita e del mondo. Credo non sia possibile assimilare la realtà  senza un processo di personalizzazione delle cose e delle esperienze. Ma ciò non significa per forza essere degli egocentrici o dei solipsisti o dei fanatici della soddisfazione del proprio ego. L'interiorizzazione della realtà non esclude l'oggettività ne l'empatia. Oramai i concetti antagonisti vengono sempre più considerati chiusi in compartimenti stagni. Non è così.
#101
https://m.calciomercato.com/news/radice-applausi-ai-funerali-perche-non-siamo-piu-capaci-di-resta-97529?os=msite

Questo articolo mi ha colpito, segno che anche nel frivolo mondo del calcio si può trovare qualche spunto di riflessione. Anche io mi sono posto spesso questa domanda, ed ho pensato a tale atteggiamento come dovuto perlopiù alla superficialità. Ma mi ha colpito la congettura dell'autore. Forse si applaude ai funerali per esorcizzare l'idea della morte. O magari più banalmente per accellerare le cose. Nel nostro mondo frenetico non c'è tempo per il silenzio, la riflessione, il lutto e tutti gli aspetti apotropaici del rito. Lo spettacolo deve continuare quindi, un applauso e via. Sei stato un grande, lo riconosciamo e ti congediamo con un applauso. Come se un defunto lo potesse ascoltare. Come se un applauso fosse una consolazione per i cari del defunto. Come se un rispettoso silenzio fosse la cosa più inutile.
#102
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
06 Dicembre 2018, 12:56:07 PM
Il fatto che si sviluppino certe idee è una testimonianza dell'involuzione intellettiva dell'uomo medio. Sarà la demenza digitale, sarà la pigrizia intellettuale derivante dalla vita confortevole della società dei costumi, sarà che siamo bombardati da notizie senza filtro e passa per sapiente chiunque senza referenze, saranno tutte queste cose messe insieme ma il fatto evidente è che l'intelligenza umana sta regredendo. Questo tipo di cultura ottusa e ostinata che non ha altro scopo di confortare dalla noia, dalla paura e dalla solitudine è peggio dell'ignoranza. L'ignoranza si può curare, il fanatismo ideologico è più pericoloso. Perché oramai si sta facendo un uso feticista della cultura, ma in modo assai più pretestuoso rispetto ai totem delle popolazioni primitive. Si parte da dei preconcetti e poi si cercano le giustificazioni nei miasmi spesso più improbabili del sapere. E l'uomo diventa sempre più stupido. Adam Smith al riguardo era stato profetico. Gli esperti - quelli veri - dicono che ci restano 20 anni per salvare il pianeta. Ma non è una questione social, non importa a nessuno. Nell'anno 1000 quando si credeva la fine del mondo fosse imminente, si narra di come fossero tutti inquieti al riguardo. Oggi non importa a nessuno, anche se si sapesse che la fine del mondo fosse domani, andremmo avanti imperterriti a fare le stesse cose come automi. Se non è stupidità questa... Da ciò si deduce anche perché i filosofi siano notoriamente dei misantropi.
#103
Si, amico Jean. L'ingannevolezza della mente umana è uno strumento di sopravvivenza come la capacità di dimenticare i brutti ricordi. Non potremmo sopravvivere al ricordo di tutte le brutte cose che ci sono capitate e nemmeno alla realtà nuda e cruda. Occorre ingannare lo spirito con qualcosa di piacevole, come la bellezza. E forse, come dicevano i pitagorici, l'universo esiste perché è ordinato, anche se tale ordine a volte ci sfugge e ci mettiamo una pezza col calcolo delle probabilità. Ma di sicuro l'animo umano ha un profondo bisogno di ordine e regolarità, appacificazione dei sensi che tale tipo di bellezza classica produce.  Mentre la bellezza dionisiaca è più prorompente e inquieta, figlia del caos, ma non meno ingannevole.
#104
Ciao Jean, quindi la bellezza è spesso strumento d'inganno. Come quella della donna avvenente che se ne serve per ammaliare uomini deboli da usare per i propri scopi, o quella di astuti autori che attirano lettori con titoli intriganti, vendendogli testi deludenti. Il Loto d'oro non è più in voga, ciononostante le donne continuano disinvoltamente a farsi tagliuzzare, siringare, innestare con protesi, stirare per diventare spesso più brutte. Terrorizzate dal dolore per una banale igiene dentale sono disposte a subire di tutto per l'illusione della bellezza. La bellezza ha sicuramente importanza per la sua attrattiva sull'uomo. Ma tale fascino si nutre anche di mistero, fare luce sulla bellezza significa anche un po' impoverirla. Tutti capiscono che una donna è bella senza bisogno di alcuna spiegazione. Forse l'approfondimento si rende necessario quando si parla di bellezza artistica. Il turista zotico che va a Roma e scambia le fontane per piscine non ha ovviamente idea alcuna di tale bellezza. Bellezza che è importante per esprimere l'idea di grandezza. Ideale che si è perso ai giorni nostri.
#105
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Ingiustizie
28 Novembre 2018, 09:36:38 AM
Arrabbiandomi, reagisco alle ingiustizie arrabbiandomi. Non è che mi metto a spaccare tutto, la rabbia ha diverse forme di espressione più o meno dannose. Ma ha anche risvolti positivi come quello di reagire alle ingiustuzie. Cos'altro è la giustizia divina se non la rabbia di Dio? E perché la rabbia umana è sempre stata biasimata mentre quella divina è giustificata? Semplice, perché Dio è giusto. Quindi se sei nel giusto puoi e devi arrabbiarti con chi non lo è. Ovviamente deliberare chi è nel giusto, come, perchè e quando è tutta un'altra questione su cui si discute e si continuerà a discutere per millenni. Però se ritengo di essere nel giusto - il che è gia una presunzione non da poco - è lecito che mi arrabbi con chi non lo è.