Nel mio precedente post ho elencato i nomi di alcune "cortigiane honeste" nella Roma rinascimentale, di alcune di esse ci sono notizie biografiche, per esempio quelle riguardanti Fiammetta Michaelis (Firenze, 1465 – Roma, 1512).

Immaginario ritratto di Fiammetta, realizzato nel 1876 dalla "pre-raffaellitica" pittrice britannica Emma Sandys.
La giovane donna volge lo sguardo verso lo spettatore; bella l'ondulata capigliatura ramata con le trecce; indossa la collana e gli orecchini con le perle.

A Roma, vicino piazza Navona c'è la "casa di Fiammetta", prospetta sull'omonima piazza.
L'edificio del XV secolo, ha altana belvedere e il portico con tre archi sorretto da colonne e due pilastri ai lati.

lato dell'edificio con il portico
Fiammetta, famosa cortigiana fiorentina, arrivò a Roma nel 1478. Aveva 13 anni. Giunse nell'Urbe insieme alla madre, anch'essa meretrice. In poco tempo madre e figlia conquistarono i favori di numerosi uomini facoltosi, tra cui porporati.
Fiammetta divenne la favorita del cardinale di origine toscana Giacomo Ammannati Piccolomini, ma appena un anno dopo, nel 1479, questo morì a causa della malaria.
Fiammetta ereditò tutti i suoi beni. Ci furono contestazioni e fu necessario l'intervento del pontefice Sisto IV che bloccò il testamento e nominò una commissione per risolvere la questione: fu così che "la damigella di singolare beltà", come la definì la commissione stessa, ricevette la sua eredità non perché avesse offerto i suoi servizi al cardinale, ma "per amore di Dio e fornirle una dote". Fiammetta divenne così proprietaria di vari immobili.
Nel 1493 la donna divenne l'amante del cardinale e condottiero Cesare Borgia (il famigerato figlio del pontefice Alessandro VI), detto "il duca Valentino", perché nominato dal re di Francia Luigi XII "duca di Valentinois": provincia francese tra Provenza e Borgogna.
Il Valentinois deve il suo nome alla città di Valence, sede della prefettura del dipartimento della Dròme.
Cesare Borgia andava da lei la sera, nella vigna del Vaticano, con l'abito cardinalizio e la spada, per difendersi da banditi di strada e indesiderati spioni della sua tresca amorosa.
Fiammetta Michaelis morì il 19 febbraio 1512 all'età di 47 anni. Nel suo testamento davanti ad un notaio è indicata come "Fiammetta del Duca di Valentino": "Flammettae Ducis Valentini Testamenti Transumptum".
La donna lasciò parte dei suoi beni al figlio Andrea (nel testamento con un espediente viene detto "fratello), altri li lasciò alla chiesa di Sant'Agostino, dove fu sepolta nella prima cappella a sinistra che lei aveva fatto costruire nel 1506 e dove era sepolto il cardinale Jacopo Ammannati Piccolomini.
Lo scrittore Pietro Aretino nel suo capolavoro "Ragionamenti" (definito "erotico e divertente") dedicò un capitolo al "Ragionamento del Zoppino", a Zoppino "fatto frate" e Ludovico "puttaniere", i quali trattano "de la vita, e de la genealogia" delle cortigiane a Roma.
Lo Zoppino dice: "La Fiammetta ancor fece bello fine, e ho visto in Sant'Agostino la sua cappella".

Immaginario ritratto di Fiammetta, realizzato nel 1876 dalla "pre-raffaellitica" pittrice britannica Emma Sandys.
La giovane donna volge lo sguardo verso lo spettatore; bella l'ondulata capigliatura ramata con le trecce; indossa la collana e gli orecchini con le perle.

A Roma, vicino piazza Navona c'è la "casa di Fiammetta", prospetta sull'omonima piazza.
L'edificio del XV secolo, ha altana belvedere e il portico con tre archi sorretto da colonne e due pilastri ai lati.
lato dell'edificio con il portico
Fiammetta, famosa cortigiana fiorentina, arrivò a Roma nel 1478. Aveva 13 anni. Giunse nell'Urbe insieme alla madre, anch'essa meretrice. In poco tempo madre e figlia conquistarono i favori di numerosi uomini facoltosi, tra cui porporati.
Fiammetta divenne la favorita del cardinale di origine toscana Giacomo Ammannati Piccolomini, ma appena un anno dopo, nel 1479, questo morì a causa della malaria.
Fiammetta ereditò tutti i suoi beni. Ci furono contestazioni e fu necessario l'intervento del pontefice Sisto IV che bloccò il testamento e nominò una commissione per risolvere la questione: fu così che "la damigella di singolare beltà", come la definì la commissione stessa, ricevette la sua eredità non perché avesse offerto i suoi servizi al cardinale, ma "per amore di Dio e fornirle una dote". Fiammetta divenne così proprietaria di vari immobili.
Nel 1493 la donna divenne l'amante del cardinale e condottiero Cesare Borgia (il famigerato figlio del pontefice Alessandro VI), detto "il duca Valentino", perché nominato dal re di Francia Luigi XII "duca di Valentinois": provincia francese tra Provenza e Borgogna.
Il Valentinois deve il suo nome alla città di Valence, sede della prefettura del dipartimento della Dròme.
Cesare Borgia andava da lei la sera, nella vigna del Vaticano, con l'abito cardinalizio e la spada, per difendersi da banditi di strada e indesiderati spioni della sua tresca amorosa.
Fiammetta Michaelis morì il 19 febbraio 1512 all'età di 47 anni. Nel suo testamento davanti ad un notaio è indicata come "Fiammetta del Duca di Valentino": "Flammettae Ducis Valentini Testamenti Transumptum".
La donna lasciò parte dei suoi beni al figlio Andrea (nel testamento con un espediente viene detto "fratello), altri li lasciò alla chiesa di Sant'Agostino, dove fu sepolta nella prima cappella a sinistra che lei aveva fatto costruire nel 1506 e dove era sepolto il cardinale Jacopo Ammannati Piccolomini.
Lo scrittore Pietro Aretino nel suo capolavoro "Ragionamenti" (definito "erotico e divertente") dedicò un capitolo al "Ragionamento del Zoppino", a Zoppino "fatto frate" e Ludovico "puttaniere", i quali trattano "de la vita, e de la genealogia" delle cortigiane a Roma.
Lo Zoppino dice: "La Fiammetta ancor fece bello fine, e ho visto in Sant'Agostino la sua cappella".









