Bellissimo l'esempio dei numeri complessi, la cui applicazione grafica a mezzo di algoritmi ricorsivi può dare luogo a qualcosa che potrebbe essere inteso anche come opera d'arte, l'incantevole bellezza dei frattali, ma non credo che il pur sempre interessantissimo lavoro di Gauss possa essere considerato arte, come non credo che si possono considerare opera d'arte le formalizzazioni dei teoremi di Godel sull'indecidibilità aritmetica, sempre per rimanere in ambito matematico .
Il lavoro di Fontana risulta certamente più comprensibile alla luce del suo essere stato prima di tutto scultore: come si fa a scolpire una tela, trasformando il supporto bidimensionale tipicamente utilizzato per la pittura in un'opera tridimensionale? La si taglia,, la si fora, la si piega ? Tutto questo è interessantissimo, ma di nuovo: questa è arte? Cos'è arte?
Ho visto alcune tele tagliate di Fontana esposte e non nego che qualcosa sia risuonato in me, mi spingo fino a immaginarlo come una sorta di richiamo metafisico e forse inconsciamente sessuale, ma quanto questo richiamo metafisico non era ispirato dal solo nome dell'autore sull'etichetta sotto il quadro? Quanto dalle luci, dal luogo e dall'allestimento espositivo? Sarebbe cambiato qualcosa se al posto del taglio di Fontana ci fosse stato un taglio qualsiasi su una tela qualsiasi esposta nel medesimo contesto? Chi avrebbe mai capito la differenza? Quale critico d'arte? Come collegare quella tela tagliata all'opera concettuale geniale ed esclusiva di Fontana se non con una spiegazione a posteriori che non si coglie per nulla da quel taglio esposto che è lo stesso di qualsiasi taglio sia pure ben fatto? Come riconoscere la mano e l'idea di Fontana in quella tela tagliata? E' nota l'estrema falsificabilità di questo genere di lavori, ma è poi lecito parlare di falsificabilità? Cosa vuol dire qui falsificabilità? Qualsiasi taglio su tela potrà richiamare il lavoro concettuale di Fontana, se sta lì ciò che fa di lui un artista, esattamente come qualsiasi viaggio nello spazio o qualsiasi sasso che cade potrà richiamare la concettualizzazione della legge gravitazionale di Newton o la relatività generale di Einstein in cui sono addirittura tempo e spazio a diventare la stessa cosa, il tridimensionale a scoprirsi quadridimensionale!
Forse non si tratta nemmeno di "fruibilità" dell'opera. Le figure di Cro-Magnon non erano per nulla fruibili, nascoste nel buio più profondo di una grotta, per essere partorite eternamente come da un utero materno. E nemmeno in un passato storico più recente l'arte è mai stata così immediatamente fruibile , almeno non sempre. Le fughe di Bach sono di una novità sconvolgente rispetto alla musica rinascimentale che le ha precedute. Che dire della novità della pittura di Giotto o di quella di Caravaggio, frutto di lavori a dir poco geniali sulla prospettiva, sulla luce, per non parlare del continuo susseguirsi di novità sconvolgenti nella pittura e nella scultura del '900. E anche parlare di Fontana, oggi, a 60 anni e più di distanza dai suoi lavori è come parlare di preistoria.... Perché non dovremmo considerare arte allora un Rave Party o anche un concerto di musica Rock o Tekno che suscita l'entusiasmo incontenibile di decine o centinaia di migliaia di spettatori, cosa ha di minor valore la musica più banale e minimalista rispetto a quella dodecafonica? Cosa c'è di diverso nel ripetersi assordante di un puro battito fino allo sfinimento?
Io temo che non riusciamo a capirci davvero più nulla, che arte sia ormai solo una parola antiquata, ormai divenuta priva di ogni significato avendo perso qualsiasi riferimento formale (e in un certo senso non poteva che essere così) è rimasto solo l'informe, come un viso che si distorce e si scioglie come in un autoritratto di Bacon. Che l'arte sia morta, come il Dio di Nietzsche e non so se abbia senso sperare in una qualsiasi resurrezione. Resta solo un balbettio, un rumore di fondo, un'angosciata inquietudine che non riesce più a dire nulla, al massimo a decorare con vuoti incorniciati una parete vuota,, questa è l'ultima arte concessa. in attesa che ogni cornice si dissangui a sua volta deformandosi, liquefacendosi, polverizzandosi., puro consumarsi.
Il lavoro di Fontana risulta certamente più comprensibile alla luce del suo essere stato prima di tutto scultore: come si fa a scolpire una tela, trasformando il supporto bidimensionale tipicamente utilizzato per la pittura in un'opera tridimensionale? La si taglia,, la si fora, la si piega ? Tutto questo è interessantissimo, ma di nuovo: questa è arte? Cos'è arte?
Ho visto alcune tele tagliate di Fontana esposte e non nego che qualcosa sia risuonato in me, mi spingo fino a immaginarlo come una sorta di richiamo metafisico e forse inconsciamente sessuale, ma quanto questo richiamo metafisico non era ispirato dal solo nome dell'autore sull'etichetta sotto il quadro? Quanto dalle luci, dal luogo e dall'allestimento espositivo? Sarebbe cambiato qualcosa se al posto del taglio di Fontana ci fosse stato un taglio qualsiasi su una tela qualsiasi esposta nel medesimo contesto? Chi avrebbe mai capito la differenza? Quale critico d'arte? Come collegare quella tela tagliata all'opera concettuale geniale ed esclusiva di Fontana se non con una spiegazione a posteriori che non si coglie per nulla da quel taglio esposto che è lo stesso di qualsiasi taglio sia pure ben fatto? Come riconoscere la mano e l'idea di Fontana in quella tela tagliata? E' nota l'estrema falsificabilità di questo genere di lavori, ma è poi lecito parlare di falsificabilità? Cosa vuol dire qui falsificabilità? Qualsiasi taglio su tela potrà richiamare il lavoro concettuale di Fontana, se sta lì ciò che fa di lui un artista, esattamente come qualsiasi viaggio nello spazio o qualsiasi sasso che cade potrà richiamare la concettualizzazione della legge gravitazionale di Newton o la relatività generale di Einstein in cui sono addirittura tempo e spazio a diventare la stessa cosa, il tridimensionale a scoprirsi quadridimensionale!
Forse non si tratta nemmeno di "fruibilità" dell'opera. Le figure di Cro-Magnon non erano per nulla fruibili, nascoste nel buio più profondo di una grotta, per essere partorite eternamente come da un utero materno. E nemmeno in un passato storico più recente l'arte è mai stata così immediatamente fruibile , almeno non sempre. Le fughe di Bach sono di una novità sconvolgente rispetto alla musica rinascimentale che le ha precedute. Che dire della novità della pittura di Giotto o di quella di Caravaggio, frutto di lavori a dir poco geniali sulla prospettiva, sulla luce, per non parlare del continuo susseguirsi di novità sconvolgenti nella pittura e nella scultura del '900. E anche parlare di Fontana, oggi, a 60 anni e più di distanza dai suoi lavori è come parlare di preistoria.... Perché non dovremmo considerare arte allora un Rave Party o anche un concerto di musica Rock o Tekno che suscita l'entusiasmo incontenibile di decine o centinaia di migliaia di spettatori, cosa ha di minor valore la musica più banale e minimalista rispetto a quella dodecafonica? Cosa c'è di diverso nel ripetersi assordante di un puro battito fino allo sfinimento?
Io temo che non riusciamo a capirci davvero più nulla, che arte sia ormai solo una parola antiquata, ormai divenuta priva di ogni significato avendo perso qualsiasi riferimento formale (e in un certo senso non poteva che essere così) è rimasto solo l'informe, come un viso che si distorce e si scioglie come in un autoritratto di Bacon. Che l'arte sia morta, come il Dio di Nietzsche e non so se abbia senso sperare in una qualsiasi resurrezione. Resta solo un balbettio, un rumore di fondo, un'angosciata inquietudine che non riesce più a dire nulla, al massimo a decorare con vuoti incorniciati una parete vuota,, questa è l'ultima arte concessa. in attesa che ogni cornice si dissangui a sua volta deformandosi, liquefacendosi, polverizzandosi., puro consumarsi.