Citazione di: Fharenight il 26 Gennaio 2017, 17:53:05 PM
Ma abbiamo capito che tu sei un "rassegnato"perché ti fa comodo, magari ti senti un "dritto" come quelli che costituiscono la parte attiva della globalizzazione, di quelli che si arricchiscono alle spalle degli altri, magari sei un figlio di... papà
Lo ammetto, mi hai smascherato. Tu sei una grande rivoluzionaria, solo che finora io non ho capito quali sono i punti salienti della rivoluzione che tu proponi, a parte una serie di farneticazioni deliranti in cui sembra che l'hai con il mondo intero.
Finora io ti ho sentito soltanto dire:
- lotta senza quartiere agli immigrati
- lotta estrema all'Islam
- lotta totale alla UE
- chiusura delle frontiere
- lotta alla globalizzazione
(non so cosa pensi dell'euro, ma sono sicuro che fai parte di coloro che dicono "fuori!")
Questa è la "rivoluzione" che tu auspichi?
Comunque io non ti ho sentito argomentare su questi punti, tu semplicemente li lanci come slogan, nella convinzione che i mali dell'Italia dipendano essenzialmente da quei punti. Inoltre tu dai sempre del "coglione" a chi non la pensa come te, perché tu sola sei depositaria della verità assoluta e tu sola hai le ricette giuste. Certo, sono punti interessanti, sui quali si potrebbero fare discussioni ma tu non discuti: tu sentenzi, senza nemmeno cercare di capire le argomentazioni degli altri.
Quello che si capisce è che tu ce l'hai con la sinistra che secondo te comanda da 70 anni (addirittura in combutta con gli USA, tu dici), e stai sempre ripetendo questo fino alla nausea; ce l'hai su con la UE che secondo te è una dittatura come l' URSS e allo stesso tempo ti piace Putin, ce l'hai su con gli americani capitalisti e neoliberisti e poi ti piace Trump, ce l'hai su con i comunisti però sei anche contro il capitalismo: insomma, un po' di coerenza, senza cadere in contraddizione.
Di padri nobili della patria non né abbiamo più, i nostri politici sono quel che sono e rispecchiano fedelmente il paese: abbiamo la classe dirigente che ci meritiamo, non illudiamoci che noi "persone comuni" siamo migliori di loro. Stiamo pagando amaramente errori, grandi errori, compiuti negli anni '60, quando ammaliati dallo sviluppo che l'Italia conosceva in quel periodo, sono rimaste inascoltate le voci di coloro che ammonivano di cambiare il nostro modello di "sviluppo senza ricerca". Invece no, abbiamo preferito andare avanti con il nostro capitalismo all'italiana, drogato dagli aiuti di stato, drogato dal continuo ricorso alla svalutazione monetaria, refrattario a qualsiasi innovazione e refrattario alle tecnologie (abbandonata l'elettronica) puntando tutto su una produzione industriale a scarso valore aggiunto (in termini di tecnologia, di innovazione). Ecco, oggi paghiamo quegli errori. Vero, la globalizzazione unita all'euro ha avuto un effetto negativo per i nostri tradizionali comparti forti (tessile, calzature, arredamento), ma la colpa è nostra, i nostri concorrenti non debbono essere i paesi asiatici che possono produrre quei beni a prezzi inferiori.
Nel frattempo importiamo tecnologia, importiamo beni ad elevato valore aggiunto: qui sta un nostro grande problema, altro che UE, perché a parte qualche piccola nicchia nella quale siamo molto competitivi con l'export (ad esempio in macchine utensili), per il resto la nostra bilancia commerciale è molto squilibrata.
Forse mettere dazi e mettere un po' di protezionismo potrebbe migliorare la situazione a breve? Questo può funzionare per paesi forte come gli USA, ma per l'Italia molti economisti sono in dubbio che possa funzionare ed anzi affermano che nel medio periodo possa solo ritorcersi contro negativamente.
Sono solo alcune considerazioni, ma sulle quali forse si dovrebbe discutere seriamente, senza cadere nel tranello di chi ci propone soluzioni semplici per problemi molto complessi.