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Messaggi - Socrate78

#91
Da dove nasce secondo voi il male morale? Dalla parte emotiva/irrazionale dell'uomo oppure da quella razionale? Io credo che nasca sostanzialmente dalla parte emotiva, cioè da quello che definiamo "CUORE", anche nel Vangelo Gesù disse infatti in un suo discorso ai farisei che: "E' dal cuore dell'uomo che nasce tutto ciò che è impuro, tutte le perversioni, le nefandezze, le impurità, gli omicidi, gli adulteri, i tradimenti". Si parla di cuore, non appunto di mente razionale. Si può obiettare che se io decido di compiere il male ad una persona per ottenere un vantaggio obiettivo, io sto usando la razionalità, ma è la ragione la causa vera del male? A mio avviso no. Infatti ciò che in questo caso determina il male nell'agire è un eccesso di amor proprio (egoismo), e l'eccesso di amor proprio o egoismo che dir si voglia è una PASSIONE, nasce sostanzialmente dagli impulsi emotivi dell'uomo collegati all'istinto di conservazione. Se si analizzano tutte le motivazioni per cui si compie il male e si compiono azioni malvage, si scopre che dietro ad ognuna non vi è mai un ragionamento puro, ma vi sono solo PASSIONI: ci si comporta male per invidia/gelosia, voglia di primeggiare, desiderio di potere e narcisismo, senso di appartenenza ad un gruppo dedito al male, desiderio sessuale sregolato, disprezzo e avversione per gli altri o per una persona, malintesa volontà di libertà, misantropia, razzismo, ecc. Si tratta quindi di impulsi emotivi collegati assai spesso ad una distorsione del primario istinto di conservazione. La ragione invece, se rettamente utilizzata e scevra da passioni, porterebbe a compiere azioni che produrrebbero un vantaggio per entrambi i soggetti (massimizzare il bene) e quindi è dalla retta ragione che potrebbe scaturire un mondo migliore, non dal mondo dei sentimenti che è per natura soggettivo, instabile, mutevole, soggetto ad errori. Infatti per Kant l'imperativo categorico della coscienza morale nasceva proprio dal comprendere cognitivamente ciò che è bene per un determinato soggetto e la comprensione della ragione pura per Kant porta la volontà a perseguire il bene morale. Ciò che soffoca la coscienza morale sono appunto le passioni ed anche i condizionamenti religiosi, culturali, sociali di appartenenza. Secondo voi il male morale deriva dalla razionalità oppure dal mondo emotivo dell'uomo?
#92
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
15 Aprile 2023, 12:46:05 PM
Intanto però l'offensiva ucraina avrebbe dovuto iniziare in primavera, ma finora sono schierati solo su posizioni difensive e non vi è traccia di manovre offensive che portino a prendere l'iniziativa autonoma su una determinata linea di fronte: quindi vi è da dedurre che la controffensiva ucraina inizierà in estate? Oppure per ora non è in programma e gli ucraini pensano di rimanere solo su posizioni difensive? Non è ben chiaro, forse stanno aspettando ulteriori consegne di armi e la tattica è quella di aumentare le pressioni sulla Nato affinché questo avvenga.
#93
Io ritengo che non bisogna vivere in vista della morte, perché altrimenti la vita stessa diventa una lunga agonia. La morte può essere per chi crede il passaggio verso una dimensione diversa oppure coincidere con la cessazione della coscienza se si ritiene che l'uomo si riduce alla materia, ma in un caso o nell'altro la morte non dovrebbe essere il criterio per motivare la persona ad agire rettamente, perché altrimenti tutta l'azione diventa qualcosa di interessato, si agisce rettamente non per migliorare veramente la vita dell'uomo su questo pianeta e per il bene altrui, ma per ottenere una ricompensa ultraterrena. Solo in seconda battuta, in quanto credente, io agisco bene ANCHE per raggiungere una pienezza d'amore nel Paradiso, ma ciò che mi muove principalmente è e dev'essere il bene dell'altro (e del mondo) perché è un valore in se stesso. Inoltre io non posso sapere se quando sarà vicino alla morte conserverò la lucidità di ora, anzi, è molto probabile che non l'abbia purtroppo più del tutto, quindi non vedo perché vivere in prospettiva di un qualcosa (il morire) che è in sé un male, poiché è accompagnato dal deterioramento di tutte le funzioni fisiche e cognitive del mio essere.
#94
@Eutidemo: Che cosa ti fa pensare che molto probabilmente non ci siano stati Vangeli originali in aramaico e che quindi la prima stesura sia stata effettuata in greco? Forse lo credi per il fatto che il Cristianesimo si è diffuso più che in Palestina presso i popoli ellenistici grazie alla predicazione di San Paolo e che quindi la stesura dovesse essere più in greco che in aramaico?
#95
Per chi crede in Dio, secondo voi una persona che manca di carità e di solidarietà verso il prossimo, che è molto egoista, sostanzialmente incapace di amare veramente gli altri, può nonostante questa grave carenza umana entrare lo stesso in sintonia con Dio ad esempio nella preghiera, nel rivolgersi sinceramente a Lui? Oppure la mancanza di amore verso le creature preclude anche l'amicizia vera con il Creatore?
#96
Secondo voi, siamo tutti a livello diverso dei manipolatori degli altri, o meglio nella comunicazione la manipolazione è inevitabile? Iniziamo da un presupposto fondamentale: secondo me nessuno comunica in maniera fine a se stessa, ma sempre per uno scopo preciso, che può essere informare, persuadere, far provare compassione o viceversa avversione per qualcosa, esprimere un desiderio, produrre un cambiamento nell'altro, comandare, giudicare, ecc. Ma tutti questi scopi di comunicazione si riducono sostanzialmente ad una cosa sola: far pensare o far agire l'altra persona in una determinata maniera. Ora, non è questa appunto manipolazione dell'Io altrui? Anche chi apparentemente vuole informare in maniera assolutamente oggettiva, in realtà intende produrre nella persona determinate azioni che derivano dalla sua volontà, e quindi inevitabilmente con le sue parole la influenza, ne manipola le scelte. Prova ne è il fatto che nessuno informa mai in maniera veramente oggettiva, ma se lo fa è sempre per un doppio scopo, per far comprare un prodotto, per farlo usare perché ritiene giusto che l'altro lo faccia, oppure l'insegnante che trasmette il suo sapere vuole che i suoi studenti in quel momento si interessino a quell'argomento e non magari ad altro (forse più importante), quindi vuole appunto manipolare le reazioni altrui. Allo stesso modo avviene nell'ambito affettivo: tante volte si sentono dire le frasi "Se mi vuoi bene, allora dovresti rinunciare ad agire in questo modo", oppure "Se ti dò questi consigli lo faccio per il tuo bene", sono tutte forme di manipolazione affettiva in cui si gioca sul senso di colpa altrui.
Quindi mi chiedo: nella comunicazione la manipolazione è inevitabile? Possono esistere forme di comunicazione pura in cui si rispetta totalmente la libertà dell'altro e non si cerca quindi di influenzarlo?
#97
Tematiche Filosofiche / Re: Su Hegel, oggi.
11 Aprile 2023, 16:14:23 PM
La fede degli altri si RISPETTA, caro Atomista non pentito. Non si mette in ridicolo la fede di una persona e dei credenti come se fosse creduloneria degna dei babbei. Non hai portato nessuna prova logica e dico nessuna che ciò che dico sia falso.  E siccome tu non mi porti rispetto, ecco che allora nemmeno io ora rispetterò te.  Io sono istruito, sono molto colto, mi interesso di tante branche del sapere, non sono un povero ignorante bigotto che crede in assurdità, l'IDIOTA sei tu, perché NON SAI che Dio esiste davvero, NON SAI che permette il male per un bene superiore, soprattutto NON SAI che il dolore serve per l'evoluzione delle anime ed è previsto dal supremo Dio. Ma il dialogo con voi ATEI è IMPOSSIBILE.

P. S. Non scriverò MAI PIU' su questo forum, non mi meritate. Addio per sempre.
#98
Tematiche Filosofiche / Re: Su Hegel, oggi.
10 Aprile 2023, 20:43:25 PM
Esiste invece secondo me una ragione a tutto, anche quando non la vediamo e ci è impossibile scorgere. Secondo me Dio, con i suoi piani insindacabili, ha stabilito ogni cosa, anche gli eventi più critici e peggiori come l'Olocausto ebraico sono stati stabiliti per scopi che sono ragionevoli, ma di una ragione superiore alle nostre capacità di comprensione (forse perché doveva nascere Israele, quindi l'Olocausto doveva accelerare tale processo). Era necessario quindi che l'Impero Romano si sfaldasse (forse perché si fondava sulla schiavitù, grave violazione dei diritti umani), che gli Imperi Centrali perdessero la prima guerra mondiale (forse perché erano antidemocratici ed ostacolavano l'autodeterminazione dei popoli), che nascesse la Germania nazista ma che poi fosse sconfitta. Era necessario che nascessero scienziati che facessero progredire la medicina, che venissero scoperti i vaccini, che l'informatica progredisse, che ci fosse la rivoluzione francese con le sue idee di uguaglianza e dei diritti dell'uomo, che l'Italia diventasse fascista (forse perché altrimenti sarebbe piombata in un male peggiore). Non esiste una NON-ragione, esiste solo un apparente irrazionalismo. 
#99
Mi chiedo come mai l'omeopatia continui ancora oggi ad essere considerata una terapia valida. Se si prendono i principi su cui l'omeopatia si fonda, essi sono assurdi da un punto di vista di logica elementare. Infatti il principio cardine è che "Il simile si cura con il simile", vuol dire che la cura consisterebbe nell'esporre il malato alla stessa causa da cui ha originato il male, in questo modo lo si curerebbe. L'assurdità è evidente, come può infatti ciò che è causa obiettiva del male farlo guarire? Se fosse davvero valido questo principio, allora bisognerebbe curare un colpo di calore esponendo la vittima ad altre fonti di calore e non al fresco, bisognerebbe curare il raffreddore esponendo il malato appunto al gelo, visto che il freddo è stato la causa del male. Bisognerebbe assumere caffeina per curare l'insonnia e non invece sonniferi! E' inutile dire che se si curerebbe in questo modo deriverebbero conseguenze gravissime e anche letali! Inoltre, come può l'omeopatia curare il cancro secondo questo principio? Forse inducendo altre cellule tumorali nell'organismo? Quindi come mai è ritenuta una terapia valida ancora, e non una pericolosa e  in fondo criminale truffa ai danni di chi ci crede ed è ingannato da tali teorie? Infatti tutti i farmaci omeopatici non sono mai scientificamente validati e se il paziente ne ricava un miglioramento ciò sarà dovuto ad effetto placebo o anche dal beneficio dovuto a sospendere un'altra terapia con effetti collaterali, ma secondo me MAI dal farmaco omeopatico, che non ha validità vera.
#100
@Bobmax: La cosa in sé è necessaria e sufficiente? Dio ad esempio per un credente è presupposto necessario affinché il mondo ci sia, ma Dio avrebbe potuto benissimo non creare il mondo così come lo conosciamo, oppure non crearlo affatto, la creazione è frutto di un atto libero di Dio che poteva anche non prodursi. Quindi Dio è necessario, ma non di per sé causa sufficiente, dal momento che non basta il fatto che ci sia per avere il mondo. Oppure per te Dio era in qualche modo "costretto" dalla sua natura a produrre la realtà?
#101
Come penso sappiate, nell'ambito della logica e del rapporto di verità tra proposizioni, possono darsi tre diverse casistiche: la condizione necessaria ma non sufficiente, la condizione sufficiente ma non necessaria e la condizione necessaria e sufficiente al tempo stesso.
La condizione necessaria ma non sufficiente è un evento, un fatto, (chiamiamolo A) che costituisce un presupposto necessario affinché si verifichi un altro fatto B: dal punto di vista della formulazione si esprime con la locuzione "Solamente SE", ad esempio nella proposizione "Solamente se la temperatura scende a zero gradi nevica". La presenza di A, però, non garantisce il verificarsi di B, ad esempio può non nevicare nonostante la temperatura sia scesa a 0 gradi.
La condizione sufficiente, ma non necessaria, si ha quando il verificarsi di un determinato fatto o condizione A garantisce anche il verificarsi di B: si dice in logica che "A implica B": di conseguenza si può inferire che se B non si verifica allora sicuramente nemmeno A è presente. Ad esempio nell'enunciato "Se si è ladri, allora si è fuorilegge", è certo che l'essere ladri garantisce l'essere fuorilegge, ma non vale l'inverso, ad esempio si può essere fuorilegge per tanti altri motivi come l'essere assassini. Si dice che A implica B, ma B non implica A.
Veniamo alla condizione necessaria e sufficiente: essa è espressa dalla locuzione "Se e solo Se", ad esempio se io dico "Se e solo se c'è il sole, io apro la finestra", la presenza del sole è condizione sufficiente e necessaria e crea l'equivalenza logica, per cui non soltanto l'evento A implica B, ma la presenza di B (finestra aperta) implica necessariamente anche A. Tuttavia, nella vita concreta, si possono fare infiniti esempi di condizioni necessarie ma non sufficienti (ad esempio il respirare è condizione necessaria ma non sufficiente per vivere, perché si può morire anche respirando!), come anche di condizioni sufficienti ma non necessarie ("Se metti la mano sul braciere allora ti ustionerai"), ma ben poche di condizioni in cui valga la locuzione del "Se e solo SE". Infatti le cause per cui si verificano i fenomeni sono tali e tante che l'equivalenza logica viene molto raramente rispettata e viene rispettata soltanto in situazioni "artificiali", ad esempio nello sport quando si stabilisce la regola che uno squadra vince appunto "Se e solo SE" fa più goal della squadra avversaria. Ma in questo caso la regola non deriva dalla natura ma dall'uomo, mentre invece nel contesto naturale sembra quasi non esistere la rigidità della condizione necessaria e sufficiente al tempo stesso. Anche secondo voi la condizione necessaria e sufficiente è più che altro un mero esercizio logico?
#102
I dogmi non sono mai obsoleti, ma sono ETERNI, in quanto formulati dalla Chiesa per ispirazione dello Spirito Santo: questo è almeno quello che crede e deve credere un vero cattolico. Il fatto dell'appeal sociale, invece, è qualcosa che cambia a seconda delle epoche e la Chiesa non deve assolutamente tenerne conto, altrimenti si fa schiava del suo tempo e tradisce il suo vero spirito, che è quello di affermare la VERITA' indipendentemente dallo spirito del tempo. 
#103
Non parlatemi di papa Bergoglio, è un Papa ERETICO , ha fatto malissimo alla Chiesa con il suo falso ecumenismo e la sua falsa apertura alle altre fedi, ha esaltato il relativismo religioso per cui ogni fede religiosa è di fatto uguale ad un'altra e sono tutto buone per la salvezza,  ha ridotto il Cristianesimo ad una semplice dottrina umanitaria in cui Cristo/Dio è di fatto eclissato, non ha denunciato a dovere i massacri e le persecuzioni ai cristiani perpetrate ogni giorno dall'Islam,  non considerato, ha negato l'esistenza dell'Inferno riducendolo ad una metafora o comunque lo ha considerato come vuoto, ha detto che la storia di Adamo ed Eva è una metafora, la cultura teologica di questo Papa non è minimamente paragonabile a quella del vecchio e compianto pontefice Benedetto XVI, quello sì che era un vero Papa che ha lottato contro la cultura e la dittatura (come la chiamava lui) del relativismo. L'unico errore del vecchio Papa è stato quello di dimettersi, facendo entrare nel soglio di Pietro l'attuale Papa. Le idee economiche di papa Bergoglio sono imbevute di marxismo, secondo me questo Papa dentro di sé non crede nemmeno in Dio ma condivide la visione marxista della storia e della vita, infatti in Argentina il marxismo è ancora molto diffuso.
#104
@Aspirante filosofo 58: Se tu fai buone azioni per accumulare karma positivo, non otterrai alcun karma positivo, perché agirai per INTERESSE. Sempre con questo karma, hai proprio stancato tutti qui dentro e spero anzi sinceramente che tu non riesca ad accumulare alcun karma positivo, perché tutto quello che fai lo fai solo per ottenere un vantaggio per te stesso, per smettere di soffrire, e non ti rendi conto che invece più si soffre e meglio è per l'anima stessa.  Si evolve anche subendo il male in tutte le sue forme e anche infliggendolo agli altri. Per quanto riguarda la cattiveria, essa è stata pensata da Dio per far evolvere le anime, perché c'è bisogno di subire il male per migliorare la capacità di perdonare, c'è bisogno di subire angherie per farsi valere e mostrare coraggio per affrontarle, c'è bisogno di vivere in un ambiente di odio per apprezzare meglio il senso dell'amore, è necessario incontrare persone che mettano a dura prova la nostra pazienza per migliorarla, c'è bisogno di incontrare persone ingrate ed insensibili per migliorare nella pratica dell'amore incondizionato, che quindi proprio perché incondizionato non dev'essere fatto per ottenere nessun vantaggio, nemmeno un Grazie. Dio ha pensato che alcune anime devono recitare ruoli umanamente scomodi, quindi è per questo che non bisogna giudicare nessuno, nemmeno l'uomo peggiore, ad esempio chi commette omicidi può farlo perché le sue vittime nelle vite precedenti avevano a loro volta ucciso, e quindi è necessario che subiscano sulla loro pelle il male fatto in passato. Il carnefice in questo caso è un mezzo per l'evoluzione altrui.
#105
A me sembra che, anche se affermano e giurano il contrario, molte donne di fatto preferiscono nella scelta del partner gli uomini narcisisti, prepotenti, aggressivi, maleducati, (gli "stronzi" e i bulli in pratica!) rispetto ai cosiddetti "bravi ragazzi" dolci, sentimentali e romantici: le donne ritengono i buoni, i romantici e gli accondiscendenti come prevedibili e scontati, addirittura noiosi e stucchevoli, e la loro ricerca di emozioni anche forti e di sfide li porta a prevedere chi è imprevedibile, che dice spesso di no anche senza un motivo logico, chi magari le inganna anche promettendole cose che non può mantenere: infatti spesso sposano uomini violenti, fedifraghi che le tradiscono, mentre molti "bravi ragazzi" rimangono con l'amaro in bocca e in solitudine. Fin dalle scuole medie infatti il "rubacuori" non è certamente il ragazzo bravo che segue le regole e che studia, ma è il bullo, l'aggressivo, lo spaccone, il narcisista. A me sembra che nella relazione con le donne, se si vuole sedurre la donna, la bontà non paghi, e ci voglia una buona dose di spacconeria, di "cattiveria", anche solo come atteggiamento esteriore e finto. Anche voi avete quest'impressione?