B) OGGI
Ultimamente i "traditori" sembrano triplicati, perchè le Russia di Putin è esattamente la stessa "DITTATURA ANTIDEMOCRATICA" dei sui infami predecessori "pseudocomunisti" (se non peggio).
Per cui, se avete qualche sospetto, non indugiate a comunicarlo immediatamente all'AISE; altrimenti sareste dei TRADITORI anche voi!!!
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Ed invero, a tutt'oggi, molte cose risultano quantomeno sospette.
1)
In italia esiste una galassia di sigle, piccoli gruppi formali e informali, consolati onorari, ex deputati, consiglieri regionali, giornalisti, "influencer" e analisti dietro all'imponente (più o meno indotta e pagata) propaganda putiniana in Italia.
Quello che da molti anni il nostro Paese vive e che si è acutizzato dall'invasione estesa dell'Ucraina è frutto dell'applicazione delle cosiddette «misure attive».
Lo spiega un ex diplomatico russo, fonte del nostro controspionaggio, che per anni ha lavorato a Roma e ora si occupa di protezione dei dissidenti nei Paesi del Baltico: «Le misure attive sono una serie di operazioni riservate che hanno lo scopo di rovesciare e sovvertire un Paese e la sua opinione pubblica, sono di difficile individuazione perché coinvolgono tanti piani diversi tra di loro, con soggetti lontani ma che sono unificati da uno scopo unico. Per esempio sul caso dei manifesti propagandistici questo è molto chiaro».
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E, in effetti, ripercorrendo l'inizio di questa vicenda troviamo molti protagonisti che da almeno due anni e mezzo sono il perno di questa modalità operativa.
Ad esempio il primo evento in cui il manifesto della campagna "La Russia non è il mio nemico" fa capolino in occasione della conferenza sulla figura di Marco Polo promossa, tra le altre, da due entità finanziate direttamente dal Cremlino, il "Movimento Russofilo Internazionale" e l"'Associazione Veneto Russia" capitanata da Palmarino Zoccatelli (e finanziata dall'FSB, cioè, l'ex KGB)
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2)
Il Movimento è stata fondato a Mosca nel 2023 alla presenza del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, della sua portavoce Maria Zakharova, dell'oligarca-filantropo Konstantin Malofeev e il leader del movimento russofilo bulgaro Nikolai Malinov.
Il movimento essendo finanziato da Malofeev (sebbene in realtà dai sevizi di spionaggio russo) è sottoposto a sanzioni, ma come racconta la nostra fonte «grazie alle matrioske associative e a un giro di soldi contanti e sponsorizzazioni di azienda in odore di sanzioni, il movimento anche in Italia fa girare molti soldi».
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Aziende come la "Albrigi Tecnologie" che è sponsor ufficiale dell'associazione Veneto Russia di Zoccatelli, che fatturava all'ombra del Cremlino <<milioni di euro>> e che ora cerca di dare sostegno alla campagna contro le sanzioni. «Spesso le operazioni di finanziamento sono svolte direttamente dalle aziende che hanno ancora interessi in Russia o da privati che hanno partite di giro. Ma la fonte madre è sempre in via Gaeta, lì esiste una rete, anzi una ragnatela di associazioni, fondazioni, enti caritatevoli i cui nomi sono facilmente reperibili. Per esempio, il Rossotrudnichestvo, l'Istituto russo di scienza e cultura, uno degli istituti che è finanziato dall'ambasciata, con centinaia di migliaia di euro all'anno, a Roma il suo responsabile Oleg Ossipov è una sorta di bancomat per tutti i filoputiniani, fuori dalla sede c'era quasi la fila. E poi sua figlia è stata assunta al Senato, capite, al Senato della Repubblica italiana». Il riferimento è a Irina Ossipova, assunta dopo regolare concorso presso la seconda istituzione italiana; sul caso ci furono molte polemiche.
Ed infatti, qui in fotografia, si vede abbracciata ad un terrorista di destra, mercenario russo in Ucraina, ricercato dall'INTERPOL, di nome Andrea Palmeri
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Qui in Ucraina con il suo gruppo di mercenari:
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Ma come funziona, esattamente la redistribuzione delle risorse finanziarie tra la galassia putiana in Italia?
Dalle carte che risultano, si comprende la presenza di una struttura concentrica dove l'Ambasciata russa finanzia i suoi centri di cultura, le associazioni, i consolati, insomma le strutture ufficiali che provvedono a smistare a loro volta ad altre associazioni o privati cittadini somme di denaro variabili che servono per mantenere le strutture putiniane, fare convegni, lanciare campagne come quella dei 6×3.
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3)
«Questo schema è universale e difficilmente tracciabile, anche se è possibile con pazienza –dice l'ex funzionario del contropspionaggio– i soldi sono dati sotto forma di gettoni di presenza. I finanziamenti a questi enti ufficiali che danno il via a tutto il circolo di finanziamento di solito erano effettuati tramite bonifici, ma dopo l'invasione del 2022 si è tornato al vecchio metodo dei "borsoni" (cash).
Da qualche tempo però hanno sposato anche metodi diversi».
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I metodi di cui parla la fonte in questione, sono messi in evidenza anche dalle dichiarazioni di questi giorni dei responsabili della campagna romana di affissioni e vanno dalla cosiddetta colletta fino al metodo "hawala" ovvero il prestito d'onore.
Potendo contare su una rete imprenditoriale molto vasta, garantita anche dai numerosi uffici dei consoli onorari su tutto il territorio nazionale, che a loro volta hanno nel corso del tempo aperto associazioni tra imprese, una delle tecniche più usate di finanziamento consiste nel versamento di piccole società, cooperative o professionisti, che vengono rifondate successivamente da commesse parallele maggiorate della parte investita.
E poi c'è la rete, "Telegram" e le "criptovalute", un universo di cui si avvalgono soprattutto i propagandisti travestiti da giornalisti (che sono tanti).
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Ed ecco come la rete russa di propagandisti inquina subdolamente il dibattito pubblico italiano
Criptovalute, soldi cash ritirati ai bancomat, sanzioni aggirate, e ora anche un piano per la Generazione Z. Così Mosca ha reso l'Italia un terreno fertile per bugie, infiltrazioni, e prese per i culo (in cui cadono anche persone esperte).
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La guerra ibrida e non lineare della Federazione Russa <<CONTRO>> l'Italia e l'Unione europea ha avuto nel corso del tempo un piano di azione suddiviso per fascia d'età ed elettorato e specificità geografica.
Ed infatti, «A partire dal 2000 – racconta l'ex funzionario dell'ambasciata russa-, oggi attivo nella protezione internazionale dei dissidenti – la Federazione ha messo in campo un piano di "soft e hard power" in Europa che mirava a destabilizzare, consolidare e inondare di denaro sporco tutto il Paese.
L'Italia è stata ed è la "LAVATRICE" del denaro sporco russo (così come Trump in USA),
E, quando si parla di "mafia russa" si parla di "Stato russo", lo sosteneva anche Giovanni Falcone; ed ora (s)Putin è a capo di entrambe!
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È da ricercare proprio negli anni della guerra fredda la creazione di una struttura alternativa nel Paese, una struttura che col crollo del Muro di Berlino si converte totalmente nei traffici illeciti e nel sodalizio con Cosa Nostra , Mafia Siciliana e Mafia Russa (Organizacija).
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4)
I rapporti tra mafia russa e italiana sono ricordati anche da Claudio Martelli che in un'intervista a Maria Antonietta Calabrò dice: «Stepankov (procuratore generale russo, ndr) parlò a Falcone anche di accadimenti nuovi, della trasformazione della mafia russa che – gli disse e Falcone me lo raccontò – aveva ormai preso in mano lo Stato russo.
Non c'era più bisogno di corrompere o di infiltrare: i mafiosi russi erano diventati lo Stato, avevano una completa mano libera perché lì era caduto giù tutto».
Putin ne è il capo inconstratato (in affari con Trump)
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Questo inquadramento storico non appare superfluo se notiamo che la rete economica e di sodalizi criminali è ormai rodata, solo i poco esperti non sono in grado di vederla.
Il percorso di denaro sporco che finanzia associazioni, finti enti caritatevoli, piccoli partiti, movimenti e imprenditori si muove sulle rotte già battute ed è stata incrementata dal versante delle criptovalute (soprattutto BITCOIN), le monete migliori per pagare i propagandisti. Il proliferare di canali Telegram, di sedicenti corrispondenti dai fronti del Donbas, della Crimea e di altri teatri attenzionati dal Cremlino.
Canali con centinaia di migliaia di bot, che servono come copertura per le transazioni fantasma, con finte raccolte fondi che servono a coprire agli occhi dell'opinione pubblica il movimento di denaro e per creare quella coperta di omertà che accompagna i propagandisti occidentali. «Tutti tutti questi personaggi, sono mantenuti tramite pagamenti in criptovalute, non tracciate e che possono essere movimentate da paesi non sottoposti a sanzioni – rivela la citata fonte – vi siete mai chiesti chi paga gente che vive sui social network a propagandare le fesserie di Zakharova?».
TROLL (più o meno a pagamento)!!!
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E infatti il sistema di interscambio economico coi soldi sporchi in valuta digitale ha funzionato così bene che la Duma russa (o meglio del gangster PUTIN) ha approvato una legge, che permette il pagamento in criptovalute per le transazioni commerciali internazionali.
Un metodo per aggirare le sanzioni che ha funzionato per tutto l'asset della propaganda, insieme al cash liquido, come riportato dal report 2024 dell'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia.
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Tra le pagine del rapporto, purtroppo non divulgato a sufficienza, perchè la gente usa la pancia più che il cervello, si legge che nel corso degli scorsi mesi sono state effettuate ingenti operazioni di prelievo con carte di credito emessi da intermediari russi; l'Unità ha rilevato che sono stati prelevati soldi da bancomat italiani attraverso un "circuito cinese" molto dubbio.
Inoltre sono state individuate pesanti movimentazioni di denaro che dall'Italia sono passate a Paesi terzi e poi sono finiti in Russia; guarda un po'!!!
E come dimenticare il prelievo di milioni di euro in contanti effettuato dall'ambasciata russa di Roma all'indomani dell'invasione dell'Ucraina?
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«Quando vedete Andrea Lucidi che viaggia e lavora per il Cremlino come agente della disinformazione, secondo voi come viene pagato? Come vive? È pagato da questo sistema, i suoi datori di lavoro si avvolgono di questa rete.
Ed ora la scaltra Zakharova sta elaborando un piano per la GenZ sui social, cercando di unire le rivendicazioni più "trend" come quella palestinese a quella russa, per confondere il Diavolo con l'acqua santa!
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La stessa filiera, secondo la nostra fonte, è alle spalle del propagandista Amedeo Avondet, segretario di "Italia Unita" e noto informatore dei servizi segreti russi, protagonista di recente di una campagna contro il Dipartimento di Stato americano. «Quello del sito de "Il corrispondente" di Avondet – dichiara – è un vecchio metodo di disinformazione. Il Kgb ti dà una notizia, tu la metti in giro su un falso giornale ed ecco che viene presa come scoop».
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Tuttavia la rete di coperture che queste personalità hanno è molto vasto anche perché in Italia, nonostante la grande capacità investigativa dei nostri servizi di intelligence, che lavorano a pieno regime, tutti sembrano avere la possibilità di eludere le sanzioni e di partecipare al dibatto pubblico copn colossali cazzate, come se niente fosse.
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Oltre ai propagandisti ospitati da Rai, Mediaset e La7, i giornalisti delle testate russe sanzionate dall'Unione Europea continuano a svolgere il loro lavoro senza nessun impedimento di sorta, veicolando in Russia i risultati della propaganda del Cremlino.
È il caso ad esempio di Asya Emelyanova, corrispondente della Tv Russia-1, che sul suo canale Telegram e sui social controlla, traccia e scheda i giornalisti italiani, offende giornaliste coraggiose come Stefania Battistini e sembra veicolare ad agenzie stampa storie provenienti dai territori ucraini occupati, che, invece, sono completamente false.
I corrispondenti delle testate russe, inoltre, continuano ad essere iscritti all'Associazione Stampa Estera di Roma, mentre dovrebbero essere cacciati a calci in culo, in quanto soltanto mezzi di propaganda di una dittatura illiberale.
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Insomma, l'Italia ormai è un territorio senza regole e senza restrizioni per chi viola costantemente leggi, aggira sanzioni e attacca ogni giorno chi lavora con rispetto e lealtà verso le istituzioni democratiche, facendo subdolamente propaganda e spionaggio per la Russia (come ai tempi della "guerra fredda", sopra citati)
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