Citazione di: niko il 10 Maggio 2022, 21:11:14 PMScusa eh, Donalduck, io a questo volevo arrivare, la mia era un'omissione voluta di una risposta imbeccata a una domanda da me proposta (quale alternativa alle armi?) già di suo abbastanza retorica come domanda, volta a far riflettere, appunto, sul fatto che la guerra deve finire al più presto.Il fatto è che comunque anche questo punto di vista è limitato. Bisogna insistere sul considerare tutti i fattori in gioco e mettere tutto nel giusto contesto globale. Se, ad esempio risultasse che "quello di cui hanno bisogno gli ucraini" è qualcosa che rischia di scatenare una guerra nucleare, magari gli ucraini dovranno rinunciarci perché qual che c'è dall'altro piatto della bilancia è più pesante.
Anche perché certo, il buonsenso suggerisce che hanno bisogno della fine della guerra, ma gli ucraini come la pensano? Il popolo probabilmente sarà diviso, ci saranno opinioni diverse. I governanti e i loro seguaci dicono che hanno bisogno di armi ma non si sa quanti cittadini realmente la pensino così. D'altra parte noi di certo non dobbiamo dare agli ucraini quello che chiedono se non simo convinti che sia la cosa migliore, non solo per loro, ma per noi, l'Europa, il mondo.
Invece stiamo incoraggiando, qui in Italia (come altrove), un assurdo atteggiamento rivendicativo da parte degli ucraini, almeno quelli la cui faccia vediamo spesso in qualche schermo. Zelensky ha un atteggiamento di chi reclama quanto gli spetta, non certo di chi chiede un favore. Se poi si guarda quell'insopportabile arrogante personaggio che è il giornalista Vladislav Maistrouk, si capisce fin dove può arrivare la tracotanza nel pretendere ciò che è tutt'altro che dovuto. Ma anche a come la propaganda di regime stia instillando nella mente delle persone che abbiamo il dovere di dare agli ucraini quello che vogliono e di attuare provvedimenti punitivi e avere una posizione ostile nei confronti della Russia. E chi non è d'accordo è un menefreghista e un vigliacco, colpevole di omissione di soccorso.
E questa grancassa propagandistica (che nei media supera di molto le voci pacifiste, apertamente boicottate in RAI) suona senza sosta dall'inizio della guerra. Di una guerra che nessuno ha cercato seriamente di impedire, ma anzi il cui scoppio si è favorito in tutti i modi da parte occidentale, a cominciare dagli USA, e ucraina, esibendo atteggiamenti intransigenti e sprezzanti, di aperta sfida. Le richieste della Russia sono state respinte subito, senza invece prenderle come punto di partenza per un negoziato.
Ma la propaganda funziona, e si sentono ragionamenti del tipo:
"Gli Ucraini sono stati aggrediti e hanno chiesto il nostro aiuto, sotto forma di armi. Saremo noi tanto insensibili, vigliacchi e senza cuore da negargliele? E se vogliono armi, chi siamo noi per sindacare sulle loro scelte?"
Il tipico esempio di trasformazione di tutta la complessa vicenda internazionale in storiella per bambini.
Se poi obietti:
"Ma così si prolunga la guerra, aumentano morti, distruzioni, sofferenze, l'Europa già provata dal covid precipita in una crisi economica ancora più grave a detrimento soprattutto degli strati più poveri, e si rischia anche un allargamento del conflitto e una guerra nucleare"
o anche:
"Ma non è che dobbiamo dar loro per forza quello che chiedono, dobbiamo valutare molto attentamente quello che facciamo considerando bene le conseguenze"
allora partono subito gli sproloqui:
"la solita propaganda russa, sei un ammiratore di Putin, che ci stai a fare qui, perché non vai in Russia dai tuoi amici", oppure: "fai il gioco di Putin, sei un vigliacco, un menefreghista, vorrei vedere te se venissero a bombardarti", e così via. Sempre con questa personalizzazione: Putin, il nuovo Hitler, un dittatore assoluto spinto da patologie psichiche (come se potesse decidere quello che vuole da solo senza l'appoggio di nessuno). Ancora storielle per bambini.
Questo è l'infimo livello in cui vanno a finire la maggior parte delle discussioni online che mi è capitato di seguire. E lo stesso accade nei talk show televisivi o nei confronti video online: stesse inaccettabili e puerili semplificazioni, stessi toni esagitati, stessa mancanza di consapevolezza e di volontà di confrontarsi seriamente.