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Messaggi - giona2068

#91
L'Io può essere  più o meno forte, allora la domanda che sorge spontanea è: E' meglio un io forte o debole? Siccome è fattore negativo è meglio debole. E' vero che molte volte l'io debole è la causa di scelte sbagliate, ma resta il fatto che un io debole, se non canalizzato in modo erroneo, è più facile da sciogliere rispetto ad uno forte.  Quindi nell'uomo che ha un io debole c'è più speranza che in uomo dall'io forte che si combina sempre con superbia ed orgoglio i quali sono il peggio del peggio. In ogni caso l'io ha per fondamento l'autostima che è un elemento temporaneo. Quando comincia ad attenuarsi iniziano il blocco mentale ed altre malattie psichiche, se la persona non scopre la fierezza in quanto figlio del Signore e Sua immagine e somiglianza.
 Non  possiamo però ignorare che una a persona senza autostima è un malato psichico, ma neanche dobbiamo illuderci pensando che l'autostima sia una casa costruita sulla roccia, anche se questo avviene spesso ed è  causa tanti suicidi,oltre al resto.
#92
Citazione di: davintro il 16 Maggio 2017, 12:52:57 PM
condivido con convinzione l'identificazione della spiritualità con la vita interiore. La spiritualità è proprio questa componente di libertà della persona che porta il soggetto ad agire, pensare, sentire alla luce di sé stesso, in autonomia. Ma perché l'identità spiritualità-libertà-vita interiore conservi il suo senso e valore è necessario svincolare il concetto di "interiorità" dalle accezioni con cui spesso viene inteso nel senso comune, nel senso nel quale "interiorità viene identificata unicamente con il complesso degli stati d'animo soggettivi, passioni, impulsi più o meno irrazionali che movimentano la vita dell'anima. Ma nella misura in cui l'Io si lascia passivamente travolgere da tali impulsi e stati d'animo, aderendo ad essi ciecamente, non si può parlare davvero di libertà, dunque neanche di spiritualità. Vita interiore è sinonimo di spiritualità quando diviene razionalità, dominio di sé, autocoscienza. In questo caso l'Io non si lascia più trascinare passivamente dagli impulsi, bensì li oggettiva, li valuta alla luce di modelli, criteri regolativi di ordine teoretico, estetico o morale cui attribuisce un valore di universalità, in relazione a cui dare significato alla molteplicità delle situazioni contingenti della nostra vita, e ricondurre gli aspetti della nostra personalità ad un "nucleo" stabile, che l'Io elegge come il proprio autentico sé. Spiritualità è questo interrogarsi  attivo dell'Io riguardo le proprie tendenze che porta a chiedersi " quanto seguire questo impulso è coerente con i miei valori, con la mia autentica identità? Quanto questa percezione delle cose si armonizza con il modello di visione di verità oggettiva a cui aderisco? Cioè spiritualità vuol dire capacità di oggettivazione, e per questo è necessario che la vita interiore sia intenzionalmente rivolta al trascendimento del proprio particolarismo soggettivo, e sempre in correlazione con l'oggettività. L'interiorità non è mero soggettivismo, ma direbbe Sciacca, "interiorità oggettiva", luogo di partenza da cui l'Io si apre all'ulteriorità del reale


Mi dispiace contraddirti ma non posso non farlo.
Il tuo sarebbe un bel discorso se anziché essere fondato sull'io fosse fondato sulla negazione di esso.
L'Io, escludendo l'io fondato sulla fierezza di essere figli del Signore Dio che guida i nostri passi, è l'anticristo nell'uomo, per cui dove c'è l'io, tanto caro a molti, non c'è posto per il Signore Dio. Esso diventa  il "dio" dell'uomo stesso e genera superbia, orgoglio, egoismo, violenza e desideri he lo nutrono.
Infatti quando il Signore incontra il giovane ricco che voleva seguirlo gli dice: Rinnega te stesso(rinuncia al tuo IO) vendi tutto e seguimi...
Anche nel Pater nostro diciamo: ...sia fatto la Tua volontà.
Se l'io è forte è impossibile fare la Sua volontà.
#93
Citazione di: green demetr il 16 Maggio 2017, 01:06:56 AM
Citazione di: giona2068 il 14 Maggio 2017, 23:56:50 PM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 22:33:02 PM


E' molto interessante la tua risposta, la trovo molto vicina alle posizioni gnostiche, con l'ovvio cambio della salvezza dataci dalla passione del Cristo rispetto alla "Luce" degli altri.
Di difficile soluzione, tra l'altro. Perchè al contrario dello gnostico tu credi si possa resistere al malvagio.

Non credo che l'uomo possa resistere al malvagio, nel malvagio c'è lo spirito del male il quale è più forte dell'uomo senza fede. Se l'uomo ha fede il maligno  o il malvagio che è nelle sue mani non possono neanche avvicinarsi perché la fede - quella vera - non è un'idea bensì apertura del cuore allo Spirito del Signore Dio che entra ed opera con potenza per distruggere il maligno e fare altri prodigi.
 
La salvezza tua consisterebbe nel dare ascolto alla voce di DIO come VENUTA del FIGLIO.
giusto?  
No non è giusto, a meno che per ascolto tu non intenda mettere in pratica la Sua parola.
La salvezza è riconoscersi peccatori, se non siamo santi, chiedere il perdono per il male fatto a noi stessi es a Lui che dimora in noi.
Lui ci libera dallo spirito del male e ci da il Suo Santo Spirito di vita che ci consente di ritornare la Sua immagine e somiglianza.


Si tratta di rimanere sintonizzati sul vangelo sempre e comunque corretto?

Si tratta di diventare un Santo Vangelo vivente.
Per le idee non c'è spazio.

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#94
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 22:33:02 PM


Non ho capito, ma a messa non si va per ricordare quello che ha fatto nostro signore.
Da che mi ricordo Giona, in chiesa non si va per essere affranti, ma per trovare serenità e gioia che il nostro signore chi ha donato. O sbaglio?
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La Santa messa  non è una cerimonia per ricordare quanto avvenuto 2000 anni, ma è il calvario di nostro Signore che viene rivissuto ed è per questo che si riceve veramente  il corpo di Cristo Gesù tramite il pane/corpo (il corpo è la materia nella quale s'incarna lo Spirito) il quale veicola in noi lo Spirito di vita. Per ricevere degnamente il Suo corpo bisogna aver riconosciuto  i propri peccati con pianto e lacrime partecipando al Suo calvario che in verità dovrebbe essere il nostro. Questo vuol dire far morire l'uomo vecchio per dar vita all'uomo nuovo tramite il perdono il quale genera gioia. In ogni caso occorre che il sacerdote sia in comunione con il Signore Dio altrimenti si riceve maledizione (vedi Malachia )
Purtroppo ci hanno convinto a scanso di equivoci che il Signore sempre passa, ma non è vero.


Ma dicevamo dell'ascolto, come puoi essere sicuro delle parole del signore, se non ti fai aiutare dalla santa chiesa?
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Sì, dovrebbe essere così, ma  una   chiesa che da spazio al denaro, potere, sesso, adulteri, pedofilia ecc...., può aiutare chi cerca l'aiuto?
Non resta che chiedere l'aiuto diretto del Signore il quale ci parla tramite la coscienza e se noi chiediamo il Suo aiuto, Lui non ce lo farà mancare. Dopo tutto non è così complicato. Basta scoprire cosa stiamo adorando al Suo posto e credere che in verità non è vero che ci serve ciò che adoriamo al di fuori di Lui. Man mano che facciamo questo troveremo conferma che sia sulla via giusta perché cominciamo a sentire l'amore e daremo valore a noi e ad ogni altro essere umano.
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Come facciamo a capire che è il maligno che ci conduce e non la parola del signore?
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Se siamo attratti dalle cose del mondo, qualunque esse siano, ivi compresi i nostri piaceri carnali, idoli umani ecc.., siamo nell'inganno e chi vive nell'inganno è guidato da satana alla cui esistenza non crede quasi mai !
#95
Dice S.  Paolo: Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito, si conoscono e si amano. Quando un carismatico, come dice Cannata,  fa opere nuove e propone una fede nuova non è dal Signore Dio. Non c'è e non può esserci niente di nuovo sotto il cielo. Cannata dice che il problema è  che a volte  ci scappa il morto ed è vero. Vedi Gesuiti e Domenicani in sud america e i crociati stessi. Ma vi sembra possibile che i seguaci di Colui che ha insegnato di amare il proprio fratello come se stessi finiscano per ammazzarsi fra loro o ammazzare altri?
Il problema è che non tutti quelli che si professano cristiani lo sono e,  senza pericolo di smentita, osservando le opere, possiamo dire che raramente lo sono anche se sono iscritti sul libro dei battezzati e/o hanno un grado nella gerarchia  dei religiosi. Le opere dei credenti/uomini di fede  sono sempre le stesse perché consistono nel salvare chi è sulla via della perdizione anche se il modo varia.
Il credente/l' uomo spirituale è colui che ha rinnegato se stesso per lasciar lo spazio all'uomo nuovo e  ha sciolto la propria volontà nello Spirito che guida i suoi passi. Se chi guida è lo stesso Spirito in ogni credente il contrasto, le diatribe, le guerre e quant'altro non possono esistere e se esistono si risolvono in fretta e senza lasciare il segno. Il contrario avviene quando chi guida è il maligno il quale ha lo scopo di creare guerre , discordie e/o divisione. 
Questo, volendo, è uno specchio per scoprire da chi siamo guidati.
Quanto all'ascolto della messa, in verità vi dico, che non si alla Santa Messa per ascoltare o  assistere come se il celebrante fosse un attore o uno show man, alla Santa Messa si va per partecipare al Sacrificio di Gesù che si immola per salvarci., ma bisogna vedere se il sacerdote è del Signore Dio oppure no. 
In quel tempo in Gerusalemme ed a Roma c'erano due teatri: IL Golgota e il colosseo dove si assisteva al martirio di esseri umani. Il giorno in cui nostro Signore si lasciò crocifiggere c'era chi guardava da indifferente, chi si ingioiva nel vedere la Sua sofferenza e c'era chi piangeva anche se pochi. Quando si partecipa alla Santa Messa la storia si ripete, l'importante è scoprire se siamo indifferenti, ridenti o affranti.
#96
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 13:19:47 PM
Citazione di: giona2068 il 14 Maggio 2017, 12:31:45 PM... non riesco a capire ...
E ti meravigli? Per te
Citazione di: giona2068 il 14 Maggio 2017, 02:12:01 AM... le ragioni di altri ... non esistono
e pretenderesti pure di capire?
Caro Angelo, tu ci sei o ci fai? 

Perchè mi metti in bocca cosa che non ho  mai detto?

Io non ho detto che che le ragioni altri non esistono, ho detto che le ragioni di noi umani nel mondo dello Spirito non esistono e ti ho portato l'esempio di Adamo ed Eva.
 Per tua opportuna conoscenza  ti riporto il brano:  A riguardo delle ragioni di altri, ti faccio notare che nel mondo spirituale, al quale non credi, codeste ragioni non esistono. L'unica verità e la parola del Signore Dio, le ragioni degli umani sono giustificazioni esattamente come quelle di Adamo che diede la colpa ad Eva ed Eva al serpente guadagnando entrambi l'inferno. 

Forse un po' d'irruenza in meno, nel momento in cui rispondi, non sarebbe male.
#97
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 12:09:26 PM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 02:14:09 AMIn questo senso dunque anche il termine spiritualità andrebbe ri-compreso, ri-meditato.
Riformulato. (i mix non servono a nessuno)
È proprio il lavoro che sto cercando di fare da qualche anno: ri-comprendere, ri-meditare, riformulare la spiritualità, perché essa oggi è esattamente un mix confusionario, in preda al primo che si alza la mattina e tenta di appropriarsi del termine spacciando le proprie idee non tanto come spiritualità, che sarebbe una cosa ammissibile, ma come la spiritualità.

Anche ciò che scrivo io sono idee in gran parte mie, ma io almeno lo ammetto e mi mantengo sempre mirato all'obiettivo di individuare ciò che è condiviso e condivisibile da chiunque.

L'interessante che sto trovando in questo lavoro di ricerca è che la spiritualità, intesa nel senso implicato dall'articolo determinativo, cioè in ciò che essa ha di comune tra tutti gli uomini di questo mondo, dovrebbe in teoria risultare abbastanza vuota, astratta, minima, perché, in quanto minimo comune denominatore, si astiene dall'entrare nei contenuti particolari delle esperienze concrete vissute dalle religioni e dai singoli individui;  e invece nel cammino mi sembra di scoprire man mano sempre di più che essa è ricchissima già senza entrare nelle esperienze particolari; se poi aggiungiamo quelle particolari diventa quindi davvero un universo in cui perdersi, ancora più infinito dell'universo fisico.
In verità parli discretamente, ma non riesco a capire se menti con quello scritto nel tuo profilo o se menti in quello che dici, non nel senso che non sia vero ma nel senso che non credi a quello che dici. In ogni caso la tua ricerca è apprezzabile, tieni però presente che nel momento in cui ci accingiamo ad iniziare un cammino, il maligno cercherà di ingannarci. Lui non ha il  potere di dissuaderci ma, poiché agisce nell'invisibile, ci dirotta verso una via che non porta al cuore del Signore Dio. In altri termini ci fa credere che stiamo camminando quando in verità stiamo andando verso la cultura, la teologia e quant'altro non giova alla nostra ricerca. L'antidoto a questo inganno è la conoscenza che solo scoprendo e rinunciando a ciò che ci tiene lontano dal Signore Dio ci avvicina a Lui. Volendo possiamo dire che scoprire e liberarsi dei propri idoli è la giusta via.
Per camminare verso il Signore Dio occorre però la chiamata: Nessuno può venire a me senza la volontà del padre mio - Giovanni. Visto che sei stato sacerdote penso che non ti manchi la vocazione anche se l'hai rinnegata/rifiutata, ma il Signore è lento a l'ira e ricco di grazia, tenerezza per ogni creatura..
#98
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 00:04:37 AM
giona2068, mi sembra male non risponderti, ma hai mai dato segni di interesse a sentire davvero il parere degli altri, prenderlo in considerazione, renderti conto delle loro ragioni, ammettere che anche gli altri hanno le loro motivazioni serie e rispettabili per ciò che pensano? È questo il problema: mi hai fatto una domanda, ma già nella domanda stessa mi stai dicendo che il mio parere non t'interessa per niente. E allora perché dovrei risponderti? Dimostrami che sei davvero interessato alla mia risposta e ti risponderò. Trovami un solo tuo messaggio in cui ammetti che anche chi la pensa diversamente da te ha le sue ragioni serie e rispettabili e ti risponderò.
Beh, speriamo che tu non mi abbia risposto non perché non hai la risposta  bensì per rimandare a dopo, anche se non sembra.
 A riguardo delle ragioni di altri, ti faccio notare che nel mondo spirituale, al quale non credi, codeste ragioni non esistono. L'unica verità e la parola del Signore Dio, le ragioni degli umani sono giustificazioni esattamente come quelle di Adamo che diede la colpa ad Eva ed Eva al serpente guadagnando entrambi l'inferno.
#99
Caro Angelo Cannata,
spero che tu non te la prenda per quello che sto per dirti.
Nel tuo profilo ho letto che sei un ex prete e per giunta ateo, la domanda che sorge spontanea è questa: Perché  una persona che dichiara di non credere all'esistenza di un mondo spirituale e conseguentemente rinuncia a fare il prete poi apre un 3d per parlare di spiritualità?
#100
La spiritualità è una vita interiore? Sì, lo è.
L'uomo per vivere ha bisogno di confidare.
Oltre ad avere fiducia in se stesso, autostima/fierezza, ha bisogno di alleanza per poter vivere da vivo.
E' cioè necessario che, come una penna la quale potrà scrivere solo se una mano la guida e nello stesso tempo crede che in mano ad uno scrittore può fare grandi cose, l'uomo creda di poter essere vivo/gioioso se ha fiducia in se stesso  e che potrà fare grandi cose con l'aiuto del Signore Dio della Vita.
Questa fiducia nel Signore Dio è la spiritualità come vita interiore che si manifesta all'esterno ed in particolare nel suo volto in cui traspare l'immagine del Signore Dio in persona.
Diventa con la sua fede esattamente come una lampada che si accende perché collegata alla rete elettrica.
Questa fiducia genera vita e oltretutto amore verso il Signore Dio nel quale confida e verso il prossimo che riconosce figlio dello stesso suo padre.
E' impossibile infatti non amare quando c'è fiducia.
Questo è un processo spontaneo nell'uomo puro, cioè nell'uomo che non confida nelle cose del mondo che gli tolgono la spiritualità trasformandolo da lampada collegata al generatore in lampada collegata ad una piccola batteria(idoli).
Purtroppo il più delle volte capita che una persona la quale si sente giovane e forte venga convinto dal maligno, che non vede, di poter fare tutto da solo.
La fiducia in se stesso e il bisogno di confidare si fondono in lui privandolo della sua spiritualità e vita interiore lasciando posto alla superbia ed all'orgoglio che, oltre ad essere un inganno, man mano che perde il suo "capitale" lo abbandonano.
Qui cominciano le malattie mentali e psichiatriche che i psichiatri una volta curavano con la camicia di forza mentre oggi le curano, senza risultato permanente, con i psicofarmaci.
Possiamo quindi dire che la spiritualità oltre ad essere vita interiore è vita secondo verità.
Parlare di spiritualità confidando in se stessi o nelle cose del mondo è come parlare del miele senza averlo mai assaggiato.
#101
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 20:45:58 PM
Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 19:14:18 PM
Citazione di: giona2068 il 06 Maggio 2017, 18:57:06 PM
Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli".
Tutto questo, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Va bene il versetto citato è di uno sconosciuto miscredente meno intelligente di te che lo hai "smascherato, ma la croce è una verità incontrovertibile. Se poi, come tu dici che  questa non è la spiritualità di cui vuoi parlare in questo 3d vuol dire che esiste una spiritualità solo tua non condivisibile con altri oppure che il tuo problema è il timore che qualcuno ti rubi la scena  dicendo cose diverse e veritiere.
beh...mi permetterai, spero, che in un 3d aperto da me, io parli delle cose così come io le intendo.
La spiritualità di cui parli tu non ha nulla a che vedere con la spiritualità di cui parlo io.
Puoi non essere d'accordo con me e questo è del tutto lecito.
Ma se vuoi parlare della spiritualità come tu la intendi, abbi almeno la bontà di aprire un 3d tuo.  ;)
Caro lei, il forum è aperto a tutti ed oltretutto serve per dialogare non per fare  un comizio onde portare qualcuno dalla tua parte. 
In ogni caso io vado oltre, anche se questo 3d  come apertura era il meno peggio rispetto al resto,  in coscienza sento il dovere quantomeno di raddrizzare le  storture delle tue teorie affinché chi legge non sia indotto in errore, beninteso: Che lo si voglia.

Per tua norma e regola sappi che non esiste una spiritualità tua e una mia, ma esiste un'unica  spiritualità al netto di elucubrazioni mentali di chichesia.
#102
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 18:57:06 PM
Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli".
Tutto questo, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Va bene il versetto citato è di uno sconosciuto miscredente meno intelligente di te che lo hai "smascherato, ma la croce è una verità incontrovertibile. Se poi, come tu dici che  questa non è la spiritualità di cui vuoi parlare in questo 3d vuol dire che esiste una spiritualità solo tua non condivisibile con altri oppure che il tuo problema è il timore che qualcuno ti rubi la scena  dicendo cose diverse e veritiere.
#103
Tematiche Spirituali / Re:Religione e spiritualità
06 Maggio 2017, 18:32:29 PM
La religione  è la guida dei passi di chi cerca le cose di lassù. 
La spiritualità è la vita di chi confida nel Signore Dio.
Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  
Lasciamo stare per adesso cosa intende dire dire quando afferma di essere la verità e la vita,  quando dice di essere la via, dice di essere l'insegnamento  per uscire dall'abisso un  cui vive chi non ha confidato nel Signore Dio.  
Questo insegnamento, che non è solo teorico, ma  è il Santo Vangelo vivente è la religione anche quando vi sono state manomissioni, perché il messaggio di base resta immutato.
Volendo possiamo chiamare religione la croce stessa perché simboleggia la rinuncia e la vittoria sul mondo e questa la base su cui si fonda la religione il cui messaggio è immutabile. 
Per concludere possiamo dire che il rapporto fra religione e spiritualità è che la religione ha una funzione  strumentale rispetto alla spiritualità.
#104
Citazione di: anthonyi il 30 Aprile 2017, 19:24:59 PM
Citazione di: giona2068 il 30 Aprile 2017, 16:42:32 PM
Citazione di: anthonyi il 30 Aprile 2017, 16:14:56 PM
Citazione di: giona2068 il 30 Aprile 2017, 14:43:42 PM
.

Che coraggio! Hai l'ardire di parlare di crescita spirituale quando non sai neanche cosa sia! Confondi la crescita spirituale con la crescita della mente, cioè con la cultura che appartiene ala mente mentre la crescita spirituale riguarda il cuore (non intendo il miocardio, sia chiaro)!


Non voglio entrare nella polemica, ma perché la crescita spirituale non dovrebbe essere crescita della mente, la spiritualità è parte della cultura e tale è stata nel corso della storia umana. Tu mi dirai: "Ma il Signore afferma di preferire gli umili". Certamente, il signore non vuole che la cultura sia fonte di orgoglio, nel qual caso non produrrebbe ne cultura ne spiritualità, ma apprezza una cultura umile più di ogni cosa.

Come ho già detto nel post che riporto, la cultura religiosa o non appartiene alla mente mentre la crescita spirituale riguarda il cuore inteso come dimora dei sentimenti. In altri termini per crescere spiritualmente occorre staccarsi dal mondo, non come idea ma liberando il cuore da ciò di cui lo abbiamo riempito e che non sia il Signore Dio. Siamo come una bottiglia, anzi il nostro cuore lo è, più la bottiglia si svuota dall'aria più è possibile riempirla con l'acqua, anzi riempendola d'acqua si caccia l'aria. La mente in questo processo non c'entra o se c'entra fa solo da ricevitore di luce. Quando la luce rimane nella mente, cosa piuttosto difficile, perché se il cuore è pieno del mondo l'accoglierà difficilmente, la vita non cambia e di conseguenza non c'è crescita spirituale. Questo popolo mi adora con la bocca ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi adora, dice il Signore.
In ogni caso la cultura non è cosa cattiva se non prende il posto del Signore Dio ed anche i colti possono essere umili, anzi quasi sempre l'ignoranza è fonte di superbia. Gli umili non sono gli ignoranti o i poveracci come pensa il papa, ma sono quelli che hanno il timore del Signore Dio a prescindere dalla loro cultura. Infatti il timore del Signore Dio è il fondamento della sapienza, ma la cultura di per se non è sapienza bensì conoscenza che nulla ha che fare con la spiritualità. Vedi il popolo d'Israele, scribi, farisei e sommi sacerdoti ivi compreso Saul/Paolo.

Io concordo con te che la spiritualità è insita nei sentimenti, ma i sentimenti sono frutto di un'educazione. Anche quando la spiritualità ti spinge a staccarti dal mondo (e non è detto che sia questa l'unica strada), questo lo puoi fare perché hai quelle forme di controllo, di te stesso, e del mondo che è in te, che sono frutto di un'acquisizione cognitiva ed affettiva. Ho cercato di spiegare al meglio come la penso, ma anche il nostro spiegare la spiritualità è questione di cultura.

I sentimenti positivi sono il frutto di un'eduzione e la cultura in generale  è uno strumento che ci aiuta sia ritrovarli e oltretutto  a non perderli. Non dimentichiamo che i buoni sentimenti sono congeniti nell'uomo, quindi la cultura aiuta a non perderli. Per questo ho detto che la cultura non è cosa cattiva. In verità non c'è niente di cattivo, ivi compresa la cultura, nel mondo ma tutto dipende dall'uso che ne facciano e dalle finalità che  ci prefiggiamo usando ciò che il mondo offre. Detto con altri termini tutto è utile a condizione che non lo si metta al posto del Signore Dio il quale è vita, perdendo Lui perdiamo la vita/sentimenti (non la nostra capacità di vegetare).
La spiritualità non spinge a distacco dal mondo, unica via di spiritualità, ma ne è il frutto, a meno che non ci riferiamo alla ricerca della spiritualità stessa.
#105
Citazione di: anthonyi il 30 Aprile 2017, 16:14:56 PM
Citazione di: giona2068 il 30 Aprile 2017, 14:43:42 PM
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Che coraggio! Hai l'ardire di parlare di crescita spirituale quando non sai neanche cosa sia! Confondi la crescita spirituale con la crescita della mente, cioè con la cultura che appartiene ala mente mentre la crescita spirituale riguarda il cuore (non intendo il miocardio, sia chiaro)!


Non voglio entrare nella polemica, ma perché la crescita spirituale non dovrebbe essere crescita della mente, la spiritualità è parte della cultura e tale è stata nel corso della storia umana. Tu mi dirai: "Ma il Signore afferma di preferire gli umili". Certamente, il signore non vuole che la cultura sia fonte di orgoglio, nel qual caso non produrrebbe ne cultura ne spiritualità, ma apprezza una cultura umile più di ogni cosa.

Come ho già detto nel post che riporto, la cultura religiosa o non appartiene alla mente mentre la crescita spirituale riguarda il cuore inteso come dimora dei sentimenti. In altri termini per crescere spiritualmente occorre staccarsi dal mondo, non come idea ma liberando il cuore da ciò di cui lo abbiamo riempito e che non sia il Signore Dio. Siamo come una bottiglia, anzi il nostro cuore lo è, più la bottiglia si svuota dall'aria più è possibile riempirla con l'acqua, anzi riempendola d'acqua si caccia l'aria. La mente in questo processo non c'entra o se c'entra fa solo da ricevitore di luce. Quando la luce rimane nella mente, cosa piuttosto difficile, perché se il cuore è pieno del mondo l'accoglierà difficilmente, la vita non cambia e di conseguenza non c'è crescita spirituale. Questo popolo mi adora con la bocca ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi adora, dice il Signore.
In ogni caso la cultura non è cosa cattiva se non prende il posto del Signore Dio ed anche i colti possono essere umili, anzi quasi sempre l'ignoranza è fonte di superbia. Gli umili non sono gli ignoranti o i poveracci come pensa il papa, ma sono quelli che hanno il timore del Signore Dio a prescindere dalla loro cultura. Infatti il timore del Signore Dio è il fondamento della sapienza, ma la cultura di per se non è sapienza bensì conoscenza che nulla ha che fare con la spiritualità. Vedi il popolo d'Israele, scribi, farisei e sommi sacerdoti ivi compreso Saul/Paolo.