Ciao Jacopus
Bellissimo questo tuo riferimento a Camus (contemporaneo al mio nella risposta all'amico Altamarea -
il post è "La virtù del discernimento").
Voglio allora citarti il Dott.Rieux ("La Peste"), il quale incalzato dalle domande "metafisiche" di
Padre Paneloux al capezzale di un bambino appena morto gli risponde: "senta Padre, io non lo so, ma
adesso muoviamoci" (andiamo a cercare di salvare altri bambini)...
Camus è notoriamente ateo, ma è consapevole. Non ha risposte "alternative" a quelle della religione
sui grandi temi dell'esistenza, e dice espressamente: "mi sono fermato un attimo prima" (di
abbracciare la religione).
Altri, penso a Dostoevskij o a Kant, non si sono fermati un attimo prima ma lo hanno fatto un attimo
dopo; accettando cioè l'idea di Dio ma senza abbracciare il culto formalistico (Kant lo definisce
apertamente "superstizioso").
Dal punto di vista della ragione, non vedo come teismo e ateismo possano essere diversi da questi
due luminosi "estremi" (ma così tanto vicini...)
saluti
Bellissimo questo tuo riferimento a Camus (contemporaneo al mio nella risposta all'amico Altamarea -
il post è "La virtù del discernimento").
Voglio allora citarti il Dott.Rieux ("La Peste"), il quale incalzato dalle domande "metafisiche" di
Padre Paneloux al capezzale di un bambino appena morto gli risponde: "senta Padre, io non lo so, ma
adesso muoviamoci" (andiamo a cercare di salvare altri bambini)...
Camus è notoriamente ateo, ma è consapevole. Non ha risposte "alternative" a quelle della religione
sui grandi temi dell'esistenza, e dice espressamente: "mi sono fermato un attimo prima" (di
abbracciare la religione).
Altri, penso a Dostoevskij o a Kant, non si sono fermati un attimo prima ma lo hanno fatto un attimo
dopo; accettando cioè l'idea di Dio ma senza abbracciare il culto formalistico (Kant lo definisce
apertamente "superstizioso").
Dal punto di vista della ragione, non vedo come teismo e ateismo possano essere diversi da questi
due luminosi "estremi" (ma così tanto vicini...)
saluti