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Messaggi - Fharenight

#91
Non sono molto sicura se essere d'accordo con Sari e con Acquario. Sari, non so, forse anche tu ti diletti nella pittura quindi sei molto più esperto di me, tuttavia non sono d'accordo con i vostri suggerimenti: un quadro è frutto dell'intuizione del proprio autore, non può dipendere da suggerimenti esterni (almeno se vogliamo parlare di arte), può darsi che i monti, gli alberi, le foglie così colorati abbiano un significato specifico, inconscio; io infatti non ci vedo tanta stonatura.
#92
... Questo quadro mi suscita suggestioni piú belle, piú positive; il colore roseo e al contempo luminoso del'acqua e del cielo insieme sembra richiamare l'antico e sempre presente anelito dell'uomo di elevarsi dalla propria condizione terrena, dalla propria animalità, .per superarsi e spiccare voli verso qualcosa d'oltre, verso il cielo,  inoltrandosi con slanci di poesia e, in quel limbo tra  cielo e terra, tutto  assume sembianze e significati piú dolci, piú tenui, piú nobili: ed è pace.
#93
Ecco, Maral, avete proprio... travisato lo spirito di questo topic. Inoltre  ti permetti di formulare pregiudizi nei miei confronti sostenendo che seppur degli studi smentissero i miei dubbi, sei sicuro che non cambierei opinione.  Ti inviterei ad evitare considerazioni personali, giuduzi o pregiudizi su altri utentí (in questo caso, me). Hai proprio travisato il senso del topic.

Non intendevo chiedere un dibattimento processuale sulla possibilità che io possa avere il permesso (possedendo o meno i requisiti specifici noché titoli di storico e letterato, necessari) per esprimermi sul Diario di Anna Frank.
Voglio solo la libertà di esporre il mio pensiero, il mio parere, le mie impressioni, le mie considerazioni le mie riflessioni su quest'opera e possibilmente scambiare pareri con altri utenti se qualche lettore avrà la bontà di esprimersi in tal senso con semplicità, umiltà, garbo ed educazione.
Da ora in poi rispondo solo agli interventi riguardanti  il libro.
#94
A me colpisce il fiume, con la sua forma sinuosa che attraversa il paesaggio mi fa pensare alla vita, alla vita che scorre inesorabilmente...il suo scorrere... dalla nostra  nascita alla morte . Le montagne, immobili, cupe, avvolte dalla foschia  mi sembrano la morte ....Le nuvole, tristi, sono quello che resta dei sogni mai realizzati....       
#95
Ragazza, devi studiare e poi sforzarti di costruire da te ciò che ti viene richiesto, e non chiedere a noi di fare i tuoi compiti ...

Quando si ha passione nello studio... io aggiungevo anche altro alla preparazione richiesta ad un esame anche universitario, e ciò mi consentiva di prendere  (ai miei tempi) il 30 e lode

Non è un rimprovero, è solo un invito a lavorare con la farina del proprio sacco che magari è di qualità migliore della farina dei sacchi a cui vuoi attingere...
#96
Sí, Lou, ora hai trovato la  giustificazione alla tue precedenti risposte che trovo un po' supponenti. Di fatti è  il modo di porsi, di esprimersi, di molti di noi che credo sia sbagliato e si finisce quindi non di discutere sul tema proposto, bensí di fare un processo alle intenzioni sottolineando di piú la nostra vena polemica che il reale desiderio di confrontarci tranquillamente su ciò che proponiamo di esaminare e discutere.
E certo che anch'io "esigo" avere una visione quanto piú ampia possibile, anch'io vorrei sapere se ci sono o se possano esserci ulteriori studi sul Diario di A. F.. Si apre un topic proprio per questo, per aprire una nuova pista e dare spazio e respiro a quante piú visioni, punti di vista, informazioni, impressioni, giudizi, considerazioni, ma con garbo, senza pensare a secondi fini, senza schierare fronti opposti, senza farne ogni volta un processo per difendere... non so... magari le proprie ideologie di fondo? Suvvia! Ogni volta se ne fa una battaglia di parte.
Quindi gli eventuali passi "falsi" da evitare per un sereno e fruttuoso dialogo tra noi è di porsi con senso di superiorità e trovare il pelo nell'uovo ad ogni pie' sospinto.
#97
Non capisco perché in tutti i topic di questo forum si tende, volente  o nolente, a spostare molto lontano o a scalzare completamente l'oggetto iniziale di una discussione. Sarà una distorsione della comunicazione tipica della società contemporanea, forse frutto anche del cattivo esempio di frequenti ma poco edificanti dibattiti televisivi e radiofonici. L'ostacolo maggiore allo sviluppo di un sereno  confronto delle idee e di scambio delle opinioni è, a mio sommesso parere, la mancanza di rispetto verso l'interlocutore.

Ho chiesto in buona fede di confrontare e commentare le mie impressioni, deduzioni, considerazioni sulle riflessioni espresse dalla protagonista del Diario, non di fare un processo alle intenzioni sui miei post, né di farne una questione di stato.

Analizzare e commentare un'opera  letteraria per approfondirne un aspetto, esprimere opinioni od elaborare giudizi critici è un diritto e un dovere in una società sana, ed è un esercizio necessario per chi voglia  consolidare la propria preparazione culturale. Cultura significa, in ultima analisi, libertà.
Questo è un forum culturale che sprona alla riflessione.
Il mio topic vuol essere anche un omaggio al Diario di Anna Frank perché si incentiva la lettura o rilettura del libro.
Lo sappiamo tutti che gli studi sul testo sono già stati svolti e quello che conta è il giudizio finale che è stato espresso in maniera insindacabile, come ben dice Acquario; non ho intenzione di rimetterlo in discussione. D'altronde sarebbe una patata molto bollente pure per il Padreterno liquidare il libro come non autentico quand'anche ci fossero seri indizi per formulare tale ipotesi visto che è diventato una bandiera contro il nazismo e le persecuzioni ebraiche. Dunque, nel mio intento, la finalità della discussione è ben altra e non sminuisce affatto il valore simbolico del libro il cui sfondo dove è collocato e che gli conferisce valore è il particolare periodo storico e il dramma di una famiglia perseguitata, come tante altre, dalle leggi contro gli ebrei e sterminata in un campo di concentramento.
Il componimento in sé è a tratti noioso (anche se la lettura, tutto sommato è piacevole), a volte interessante in alcuni episodi raccontati e per le descrizioni esposte, o per certe riflessioni espresse dalla protagonista, infatti sono queste ultime in particolare che colpiscono iI lettore in quanto  elevano il testo dal mero discorrere del menage quotidiano. Infatti, appena lette, mi sono istintivamente chiesta come potesse una ragazza di 14 anni formulare pensieri, riflessioni che sarebbero molto piú consone ad una persona adulta con un buon bagaglio di esperienza di vita vissuta, se non anche di discreta cultura. Perciò mi sono chiesta se è solo una mia osservazione o se anche altri lettori hanno rilevato lo stesso pensiero.
Ma l'avete letto il libro?
#98
Ossignore...
Lou, quindi dobbiamo essere tutti acritici, e non esprimere più opinioni, valutazioni, giudizi e impressioni personali su un testo scritto o su una qualsiasi opera d'arte o meno?
Voglio precisare che il topic l'ho scritto senza sapere (o non ricordavo) che il Diario fu sospettato di essere un falso, lo apprendo adesso; le mie sono semplici riflessioni nate rileggendo il libro e le volevo confrontare tranquillamente col parere di altri utenti che l'hanno letto. A mio avviso sarebbe, in generale, un esercizio utile da proporre anche nelle scuole per sviluppare le capacità critiche degli studenti.
Da informazioni  più approfondite in internet apprendo che in passato fu denunciato qualche autore in quanto negazionista della storia del campi di concentramento e che intendeva servirsi del suddetto Diario per negare gli avvenimenti storici.
Io non sto parlando di avvenimenti storici, sto mettendo in dubbio che determinate espressioni e riflessioni evidenziate in quel libro possano appartenere realmente ad una ragazzina di 13, 14 anni (nemmeno di 16 anni come ho erroneamente scritto prima).
Per falso intendo far passare determinate riflessioni che colpiscono il lettore come appartenenti alla protagonista del libro. Che gli scritti siano stati dichiarati autentici in sé da perizie legali, mi faccio tanto di cappello, ma chi può negare che certe frasi e riflessioni possano anche essere state dettate da un adulto quando la ragazza era ancora in vita, oppure espresse da adulti durante le loro conversazioni (immagino tante, visto che vivevano segregati) e riportate da A. F. sul suo diario, magari sotto forma di appunti, non so, e non possiamo saperlo. Però la discrepanza l'ho notata e mi piaceva discuterne con altri utenti (di questo, non di altro).
#99
Acquario.... su, forza, non ti disperare... Capisco che è dura!  :D  



Speriamo finalmente di aver capito questa volta - stavo per scrivere dopo il tuo terzo intervento, Acquario.

Ho notato da diverso tempo, ma è solo una mia osservazione, che chi simpatizza per vecchie e dissestate ideologie sviluppatesi dal dopoguerra in poi sembra essere di mente piú rigida nel ragionamento, perché, in particolar modo nel confronto delle idee, tende ad identificarsi con esse ed essere tutt'uno anche con le parole che esprimono. Quindi tende a polarizzare il ragionamento non su un piano oggettivo, bensí soggettivo ed è, a mio avviso, un'impresa ardua farsi comprendere... (come avviene anche in quest'altro topic) perché si autoconvince, attraverso il meccanismo tortuoso del proprio ragionare, di essere nel giusto assoluto e magari qualcuno pretende di tappare in qualche modo la bocca a chi la pensa diversamente. Io sono per il dialogo costruttivo - la speranza è l'ultima a morire!
D'altronde non occorre che lo dicano grandi studiosi che quello che sta succedendo non si limita soltanto ai fatti storici ma anche e soprattutto a modelli che vengono inculcati fino a far sparire dall'orizzonte speculativo qualsiasi altra alternativa al sistema stesso. Basta leggere i giornali, vedere con spirito critico le numerose trasmissioni televisive e radiofoniche delle reti di regime, o considerare quello che si tenta adesso di insegnare nelle scuole, per fare un esempio: da una certa area politica arrivano i gruppi LGBT che propongono di insegnare riguardo alle relazioni omoerotiche addirittura ai bambini di 2 anni.

Lo psicologo Daniel Kahneman, vincitore insieme a Vernon Smith del Nobel per l'economia nel 2002, sostiene che la ragione il più delle volte non ci aiuta ad andare al di là delle intuizioni sbagliate, perché la gente usa la ragione per cercare giustificazioni, cioè tutte le argomentazioni che confermino le proprie intuizioni errate.
Il ragionamento non ci mostra le nostre false intuizioni, aiutandoci a correggerle e portandoci ad una maggiore conoscenza e saggezza, ma fa il contrario. Ci fornisce ragioni che confermano ciò che crediamo ci rende più sicuri di avere ragione anche quando abbiamo torto. (tipico esempio di cui sopra, di chi crede nelle fallite ideologie e nonostante producano disastri, i disastri ai loro occhi sono manna dal cielo).
E' un fenomeno tipico della nostra società: non voler comprendere la verità della realtà, cioè sembra come se le nostre menti fossero atrofizzate, come fossero omologate, come macchine che non sanno considerare altro che ciò per cui sono state omologate, e senza capacità di uscire dall'omologazione, per cui tutto, qualsiasi cosa, anche brutta, appare bella, fattibile, auspicabile... giustificabile, appunto, mentre chi si oppone al declivio causato da quest'unico pensiero viene considerato cattivo e pericoloso.


Ma ciò non accade solo in Italia, bensí in tutte le nazioni europee. Prendiamo ad esempio la Francia, nonostante la situazione sociale tragica e le tensioni che ne derivano (pensiamo alle banlieue) per le prossime presidenziali quasi sicuramente vincerà Macron anche perché tutta la macchina propagandistica lavora in suo favore. Che c'è di strano che il galoppino dei Rothschild alla presidenza francese sia anche il preferito dei sinistri europei e non? Sono anni che il giornale di riferimento della guache-caviar d'Oltralpe, Libération, è proprietà dei Rothschild e dà indicazioni su tutta la linea. La stessa linea che in Italia è incarnata dal più grosso blocco informativo del paese, nelle mani dell'ingegner Carlo De Benedetti.

Una precisazione vorrei tentarla, visto che per me la speranza è l'ultima a morire. E cioè, in effetti non si tratta di invasione per cui si può non trovare precisa corrispondenza nel vocabolario; ma ad ogni fenomeno nuovo bisogna trovare un termine nuovo, piú precisamente infatti trattasi di auto-invasione e sostituzione etnica, ed è un fenomeno direi nuovo nella storia dell'umanità. Perché è sorto questo fenomeno? I fattori sono diversi e tutti endogeni, ma il fattore propulsore che fa mover il sole e l'altre stelle... no, non è il dantesco amore, ma:
nel "palese conflitto d'interesse che c'è tra la solerzia con cui la criminalità organizzata straniera e italiana, le Ong, le cooperative, le associazioni umanitarie laiche e religiose, taluni politici e imprenditori, settori dello Stato e delle Chiese si prodigano per promuovere la crescita dell'accoglienza con ricavi stratosferici assicurati dall'attività in assoluto più lucrosa, esentasse e senza neppure il disturbo di dover rendicontare come viene speso un fiume ininterrotto di denaro pubblico elargito fin troppo generosamente attraverso le prefetture. È persino sbagliato indicarli come «clandestini», che è la connotazione giuridicamente corretta di chi entra furtivamente in un altro Stato sprovvisto di documenti, semplicemente perché siamo noi stessi che li andiamo a prendere anche a casa loro e li facciamo entrare volontariamente nel nostro territorio nazionale."

E dunque, tenuto conto che agli autoctoni nessuno pensa; che c'è mancanza di lavoro per cui non si mettono al mondo piú figli anzi ci sono molti suicidi per il forte senso di impotenza a cui siamo ridotti, in concreto si ha una sostituzione etnica o genocidio incruento.
Ora, coloro affetti dall'orwelliano bipensiero direbbero: "Ma ciò che fecero gli occidentali in America, non fu genocidio e sostituzione etnica?" Il ragionamento seguirebbe cosí: Dunque, oggi il genocidio (che parolona!), la sostituzione etnica la subiamo noi, e dato che all'epoca fummo attori attivi, oggi siamo attori passivi, dunque la sostituzione etnica (la nostra) è giusta, perlomeno accettabile.  Chi sei tu che osi mettere in discussione o addirittura rifiure questo? Taci, razzista!

Il mio timore è che in futuro, con lo sviluppo sempre piú avanzato e raffinato delle nuove tecnologie l'uomo potrà essere capace di creare robot androidi che man mano si trasformeranno quasi in esseri umani acquisendo autocoscienza, sensibilità e perfetta capacità di capire la realtà formulando giudizi e decisioni giuste, mentre la massa degli uomini si trasformerà pian piano in stupidi robot telecomandati. Già la società attuale ci offre esempi di prototipi.... sia di androidi con sembianze umane, che di umani omologati per diventare automi.
#100
:)  


E se il tradimento consistesse proprio nella costituzione della UE? Chi l'ha deciso, è stata volontà popolare? Ad esempio io non amo questa UE, detesto l'EURO e pure la lingua inglese, allora?
La Brexit è stata votata dai cittadini inglesi.. ? Almeno hanno avuto la libertà di votare, noi non l'abbiamo.

" Ma era davvero soltanto affare loro? Se ipoteticamente la loro uscita dall'unione significasse abbandonare la loro lingua franca, non avevano diritto di voto anche tutti quelli che quella lingua non volevano abbandonare?"
Eeeeeeh, e stiamo freschi! Non cambierebbe mai più niente! Ecco perché aborro la UE.
Mi viene da sorridere tuttavia, sai, tranquillo, la lingua inglese non è tanto amata da noi neolatini; io la studiai alle scuole medie ma poi mi resi conto di quanto sia scarsa e riduttiva. Pertanto una sua sparizione dalle nostre malandate scuole non sarebbe un trauma per nessuno, anzi. Mi sto chiedendo come diamine facciamo a non tradurre le espressioni "stepchild adoption" o "jobs-act" che mi viene un colpo al cuore ogni volta che le sento pronunciare...
"Non sono inglesi anche coloro che parlano inglese ogni giorno, ventiquattrore su ventiquattro, perchè non si abita un paese, ma una lingua, non hanno diritto di scegliere se abbandonare la propria lingua o meno? Questi sono i paradossi di un unione culturale che accenna a farsi vedere, ma è ancora una realtà in transizione."
Non so a cosa ti riferisci, ma vedo per esempio che gli stranieri in Italia conoscono, causa forza maggiore, anche l'italiano (e pure il francese), quindi.., di cosa ti preoccupi? Sottovaluti le nostre capacità di adattamento.
Con me gli stranieri sono obbligati a parlarmi in italiano se vogliono interloquire... e ci riescono molto bene.
" Ma che fare? Se la lingua Franca d'Europa cambia al cambiare dei paesi partecipanti, quante generazioni dovremmo allevare prima che nessuna si rifiuti, se ipoteticamente dovessimo vedere un uscita francese fra vent'anni, cambieremmo di nuovo lingua? E che speranze ha questa unione con queste prospettive?

Ho buttato un po di carne al fuoco, ne butterò semmai altra e darò le mie considerazioni più avanti. Penso che tuttavia l'argomento sia interessante per chiunque parli di "unione politica".

Un'uscita della Francia tra 20 anni? Mi auguro anche prima.
Mah, più che interessante l'argomento mi sembra pretestuoso. E fortuna che la lingua franca d'Europa non sia il tedesco!altrimenti immagino alzereste barricate per indire referendum per la sua eliminazione. Ma, guarda, fossi in te prenderei in considerazione anche la lingua araba (come lingua ufficiale dell'Europa futura) visto che ormai stiamo creando felici e contenti l'Eurabia.
Tagliamo la testa al toro? ITALIANO per tutti! che è una lingua tanto amata, forse molto più amata dagli stranieri che da noi italiani.
#101
Riflessioni sull'Arte / Re:Emanuel Carnevali
02 Maggio 2017, 22:36:40 PM
A proposito di poeti, questa poesia di Ald Merini mi piace tantissimo, nelle sue parole rivedo me stessa e i miei pensieri, le mie emozioni quando la notte vengo rapita da fuggenti attimi di ispirazione poetica... E la dedico a voi, a te Jean e a Paul11, dato che nella conversazione avete espresso particolare sensibilità verso la poesia.


I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
#102
Myfriend dice: "Dalla nostra "natura inferiore" nasce ciò che noi chiamaiamo "male". E cioè: egoismo, aggressività, individualismo, violenza, superbia, codardia, paura. Comprendiamo, con questi termini, sia le emozioni che i pensieri che da esse derivano. I pensieri che derivano dalla nostra "natura inferiore" sono quella che definisco "mente inferiore".
Dalla nostra "natura superiore" nasce ciò che noi chiamiamo "bene". E cioè: creatività, compassione. Comprendiamo, con questi termini, sia le emozioni che i pensieri che da esse derivano. I pensieri che derivano dalla nostra "natura superiore" costituiscono quella che definisco "mente superiore".


La nostra "natura superiore" c'è da poco tempo e quindi va coltivata e incoraggiata.

Il "cammino di crescita spirituale" consiste proprio nel coltivare e sviluppare la nostra "natura superiore", facendo in modo che i nostri comportamenti scaturiscano dalla nostra "mente superiore" e non solo dalla nostra "mente inferiore".
Il cervello è un muscolo e va esercitato.
Se non esercitiamo la nostra natura superiore ciò che prende il sopravvento sarà sempre la nostra natura inferiore.

Il problema nasce quando noi ignoriamo che oltre a una natura inferiore abbiamo anche una natura superiore. E che lo scopo dell'homo sapiens è coltivare e sviluppare la nostra natura superiore per illuminare e trascendere la nostra natura inferiore.
E, quindi, partecipare al processo "creativo" con la "compassione".
Questa è la "consapevolezza". E si ottiene sono attraverso un percorso di "crescita spirituale".



Compassione... amore... koinonia...: ci vedo molto di Cristianesimo qui; a parte san Paolo...  :)

poi Vabbè, sono in parte d'accordo con questo:

"Le "fedi" nascono dalla nostra natura inferiore e dalla nostra mente inferiore. Ed è per questo che le fedi, tutte le fedi, sono un ostacolo al processo di crescita spirituale. Compreso le fedi inculcate dalle religioni istituzionalizzate."

Direi innanzitutto dalle religioni (istituzionalizzate o meno) che rimangono ancorate al monolitico "libro sacro" e che non crescono anch'esse secondo la "natura superiore".
#103
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Polarizzazioni
01 Maggio 2017, 04:01:44 AM
Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2017, 16:28:26 PM
Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).
Jacopus, sei abbastanza scaltro, vuoi fare la parte di colui che è super partes e giudica dall'alto chi si schiera pro o contro, facendo finta di non aver capito, in realtà vorresti orientare gli interlocutori sul tuo modo di vedere la situazione, che non è affatto super partes, ma di parte, della parte dei buonisti, però ora vuoi approcciarti in maniera piú soft, un tantino piú moderata rispetto ad altri topic con argomenti simili. Non credo che ci sia la dinamica del nemico/amico, come tu dici,  si tratta di un fenomeno che coinvolge molti attori e che comprende la politica, gli affaristi, delinquenti, scafisti, militari, organizzazioni, associazioni, istituzioni, migranti e noi cittadini verso i quali si riversa  poi il letame finale, tutto il disagio che da questo baillame vien fuori. In questa rete fosca che si è creata ci saranno certamente pure persone in buona fede, ma dove vuoi andare a parare? È ovvio che le varie fazioni politiche strumentalizzano ogni vicenda esaltando o ingigantendo ciò che piú conviene a proprio favore servendosi dei mass-media. I dibattiti vengono portati alla polarizzazione ancor  di piú quando da una parte si vuole imporre a tutti i costi un determinato sistema che non tiene conto della volontà popolare, e dall'altra invece c'è chi non ci sta, chi semplicemente non vuole, che dice "BASTA", e non vuole farsi prendere per i fondelli. 
Quale sarebbe l'esame non semplice ma razionale, intelligente della realtà, che solo tu e pochi altri illuminati vedono? Quale profonda trasformazione vorresti che ci fosse nella società?  Siamo sicuri che il compromesso sia sempre la scelta giusta o piú conveniente? E chi dovrebbe accettare o rimetterci di piú in un  compromesso?
Accettare ciò che accade, alla fine dell'illuminato ragionamento, significa essere intellighenti (come tutti i sinistri, ovviamente),  non accettare significa invece essere bambini di 9 anni?

Il punto fondamentale è: può un Paese permettersi di accogliere tutta la gente che arriva sul proprio territorio, molti dei quali non si sa chi siano e neppure esattamente quanti siano? Può continuare a permettersi di ospitarli, offrir loro un adeguato alloggio, vitto, servizio sanitario, lavoro, un futuro, quando non riesce piú neppure a far fronte alle esigenze dei propri cittadini?
Può continuare ad assicurare adeguatamente l'ordine pubblico? Può evitare un pericoloso impoverimento della popolazione ed una conseguente inifficienza dei servizi sociali?  Può evitare l'instaurarsi di ghetti, comunità ed etnie differenti numedose e in conflitto tra loro? Può evitare il degrado delle citta in una società che si vuole  non integrante ma addirittura multiculturale? NO!

Allora fin quando e come deve ancora continuare il "meritorio lavoro delle ORG"? Possibile che non si voglia dare un limite oltre il quale si dica "STOP"?

Perché permettere che tutto accada disrtribuendo una marea di soldi strappati dalle tasche dei cittadini già in disagio e fatti piovere ininterrottamente su ORG, non ORG, Onlus, Caritas, alberghi, strutture varie... in modo che piú persone vengono coinvolte, piú abbeveratoi ci sono e piú accondiscendenti si avranno in maniera tale da arrivare ad un punto di non ritorno. Alla fine che società avremo e a chi gioverà, chi ci avrà guadagnato? Di certo non i bambini di 9 anni, certamente tra gli "illuminati".
#104
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Polarizzazioni
30 Aprile 2017, 11:27:12 AM
Grande! Paul, sei grande grande grande, come te sei grande solamente tu... ;D
Sai dare sempre la risposta giusta e ben articolata su ogni argomento; è un grande piacere leggerti e sapere che ancora esiste l'essere umano che ragiona.



SALVATAGGI PREVENTIVI

Sotto sotto i "buoni" ragionano in questo modo:
"è vero" dicono "le navi delle ONG vanno a traghettare i migranti, li raccolgono sulle coste libiche, e allora? Se non li raccogliessero lì questi partirebbero lo stesso e rischierebbero il naufragio. Quindi noi siamo tanto umani e voi invece siete disumani".
Insomma, io ho una macchina coi freni che non funzionano, però mi voglio mettere ugualmente in viaggio, quindi potrei avere un incidente. Allora una bella ONG arriva a casa mia con una macchina nuova di zecca,  mi prende e mi trasporta dove voglio.
Oppure: voglio andare in Sardegna ma non ho i soldi per il biglietto. Allora parto su una barchetta a remi. Dopo qualche chilometro la motonave di una ONG molto umanitaria mi affianca e, mi raccoglie e mi porta nell'isola. Che bello! Non fa una grinza!
Siamo al "salvataggio preventivo". Se fossero onesti dovrebbero smetterla di parlare di salvataggi e mandare delle navi traghetto direttamente nei porti africani a raccogliere i migranti. Perché continuare con la farsa dei trasbordi? Perché far partire i gommoni per raccogliere i loro passeggeri in alto mare, dopo un po' di chilometri? E' un metodo costoso e pericoloso.  Però... chissà, in fondo qualche incidente fa comodo. Il dramma degli annegati commuove tanta gente!
Si continua con la farsa dei salvataggi e dei trasbordi perché non si vuole ammettere quello che diventa tutti i giorni più chiaro. L'immigrazione clandestina è organizzata direttamente da chi la subisce. Nell'interesse di chi? Chissà chi lo sa?  (Giovanni Bernardini)


Scrive P. Ortenzi

Esempio di "azione penale obbligatoria" in Italia.

Un tizio fa un filmato, dimostrando che le ONG vanno a prelevare i migranti in un posto che non è il "Canale di Sicilia", ma 400 km più a Sud.

Nessun magistrato muove la penna dalla scrivania.

Un magistrato finalmente decide di vederci chiaro, e si procura dei rapporti da servizi di informazione stranieri

Detto magistrato viene indagato dal CSM, perchè ha rilasciato delle dichiarazioni di sapore complottista. E gli fanno già sapere in anticipo che le i rapporti dei servizi segreti tedeschi e olandesi sono meno della carta igienica.
In pratica, il reato avviene (traffico di esseri umani finalizzato a chissà cosa... ) ma siccome non ci sono le prove, è come se non fosse avvenuto.
#105
Non so se questo libro possa annoverarsi tra i capolavori d'arte, ma non essendoci una sezione che tratta di libri in generale, inserisco il mio topic in questa sezione.
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Il Diario di Anna Frank è uno dei libri più conosciuti al mondo, dove sono narrate le vicende di una famiglia tedesca  ebrea costretta, durante il regime nazista, a fuggire dalla Germania per rifugiarsi in una cittadina in Olanda (ben presto assediata dalle forze armate tedeache)   e nascondersi  per piú di 2 anni in un retrocasa di un edificio.
È inutile dire che la lettura del diario che mi capitò di leggere durante le scuole medie mi suscitò tristezza e tuttora mi sembra incredibile, quando ne sento anche solo parlare,  pensare ai protagonisti di quella storia, a quelle vite piene di progetti e speranze e spezzate, spente come si spegne con un soffio la fiammella  di una candela, senza nessuna colpa, in un campo di concentramento.
Tuttavia, rileggendolo adesso mi pare evidente che non possa essere stato scritto da una ragazzina, da una quattordicenne/ sedicenne. La mano sapiente di un adulto si vede, eccome!
Del diario vero e proprio non c'é quasi nulla. Molte espressioni e riflessioni della protagonista mi sembrano spudoratamente opera di un adulto: sono troppo maturi per una ragazzina... per quanto intelligente possa essere. Dunque, per me èun falso.

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P.S.: Pensate a quanti rimaneggiamenti simili vengono realizzati per raccontare gli avvenimenti storici... D'altronde, se la storia viene scritta dai vincitori...