Citazione di: paul11 il 19 Maggio 2016, 01:18:07 AMBravo paul11, hai toccato due temi a me cari e che sono esemplificativi della relazione tra Arte e Scienza.
visto che il tema della discussione è arte e scienza, oltre la fotografia per l'impressionismo ,mi vengono in mente
un paio di cose.
La prima è la teoria dei colori, quelli fondamentali e quelli complementari.
Kandinsky quando scrive il manifesto del surrealismo interpreta completamente libero da vincoli di disegno, di tratti che definiscono
dove i colori spingono a metere in primo piano un determinato colre e sullo sfondo un'altro.
Il secondo aspetto è la tecnica del tratto del pennello sulla tela. Nella modernità è materica, ci sono parti di un dipinto dove praticamente in alcuni punti è spesso, più di altri.
I pittori hanno fatto loro il concetto scientifico che noi non vediamo con gli occhi, ma con la mente.
Ho fato suonare un allarme a Urbino per vedere vicinissimo la pennellata di Raffaello per dipingere lo sguardo della "muta"
,fra l'altro vicino ad un Tiziano e la celeberrima fustigazione di Piero della Francesca (le fotografie non rendono come i dipinti dal vivo), ebbene c'è una perfezione dei particolari e dell'insime ,per cui sembrava dovesse uscire dal quadro.
Se voi vedete la natura morta di Caravaggio all'Ambrosiana di Milano, è perfetta.E'stata la prima natura morta e secondo il critico Zeri è un capolavoro assoluto. Se vedete le stesse nature morte, o le pennallate soprattutto nei primi decenni del Novecento, il tratto è spesso ed accennato. La scienza aveva insegnato che basta accennare con i colori un abbozzo di mela ad esempio, che la mente che osserva associa immediatamente questo frutto. I paradossi visivi le scale di Esker, ci insegnano le illusioni, le allusioni, e i giochi di associazioni mentali così cari anche alla psicologia.
Il tema della percezione visiva, centro, per esempio, della Gestalt, è un tipico esempio di teoria scientifica (in questo caso della psicologia) che ha avuto un impatto enorme anche in arte. La op art (per esempio Vasarely) e in Italia gruppo N, gruppo T, gruppo 0, gruppo MID hanno subito influssi e influenze dirette o indirette dagli scritti gestaltici e a volte dal rapporti diretto (in Italia) con Kanizsa. La teoria della Gestalt si è occupata di cosa è la forma, di cosa viene percepito come forma, ha postulato il principio che "L'insieme è più della somma delle sue parti" ovvero ha evidenziato che l'intero percettivo, nella dimensione psicologica umana, va inteso come fenomeno sovraordinato che organizza l'informazione (il materiale percettivo) e aggiunge contenuto (significato).
Un paio di esempi di disegni Geltaltici:


La percezione della forma della Gestalt merita un 3D specifico, per le sue implicazione e per le riflessioni anche filosofiche che comporta.
Il tema della teoria dei colori è a me estremamente caro, posso dichiararmi un esperto del tema e non è improbabile che in futuro concentri le mie riflessioni in qualche pubblicazione.
La teoria dei colori è stata il centro dell'antagonismo tra Scienza ed Arte sul tema della luce e del colore. Questo antagonismo in realtà venne aperto da Goethe quasi un secolo dopo la morte di Newton. Ancora oggi la teoria Newtoniana e la teoria di Goethe vengono viste come antagoniste e rappresentative di due modi di intendere i temi dell'ottica, della riflessione sulla luce e della natura, diametralmente diversi.
Parlando di teoria dei colori nell'Arte il contributo ritenuto oggi fondamentale è quello di Itten e della Bauhaus. In particolare l'elenco di Itten sui sette contrasti di colore è usato nelle accademie come base della pratica di uso del colore. Qui il mio contributo teorico, bastato su esperienze che ho vissuto in prima linea, grazie a ricerche paterne, può farsi originale: ne parlerò estesamente in futuro.
Quello che allo stato attuale della riflessione in questo 3D posso esporre è il fatto che la teoria dei colori attuale ( di derivazione artistica) si basa su due modelli tricromatici, la sintesi additiva e la sintesi sottrattiva ma oggi, questo modello, è solo parzialmente valido. Esiste un ambito percettivo molto preciso, quello legato ai fenomeni luminescenti solla luce ultravioletta che richiedono un adeguamento della teoria. In questo ambito non sono utilizzabili nell'esperienza pratica né la sintesi sottrattiva né quella additiva.
Esistono numerosi e diversi approcci al fare Arte, quello che mi è più vicino e che ho vissuto (da figlio di protagonista), è proprio quello che riavvicina l'intento di fare Arte a quello di fare Scienza. Arte e Scienza sono discipline oggi piuttosto distanti ma esistono delle sovrapposizioni importanti destinate ad ampliarsi.
Penso ad esempio alle forme d'arte che oggi vengono vista come avanguardia nelle accademie, l'arte del lighting, la video arte. La Scienza, attraverso le nuove tecnologie, mette a disposizione nuovi strumenti e l'Arte ne esplora e ne esplorerà in futuro le implicazioni e possibilità espressive.

?!?! Non ti sei accorto che la tua esistenza è già, inevitabilmente, l'espressione del tuo dubbio?" 